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L’associazione nazionale pubbliche assistenze ha avviato al proprio interno una riflessione sullacrisi economica e finanziaria in Italia e sulle opportunità per farvi fronte partecipando inoltrealla discussione generale che si è aperta, in proposito, nella società civile tra le istituzioni, leorganizzazioni del terzo settore e dell’associazionismo. Il ruolo del movimento delle pubbliche assistenze diventa rilevante in un periodo di crisi comequello attuale in quanto, come ha evidenziato lo storico dell’Università degli Studi di Firenze, Fulvio Conti, durante l’incontro “Il cuore è nelle radici” organizzato dall’Anpas a Firenze in occasione dell’inaugurazione del proprio archivio storico nazionale: «Ciò che ha semprecaratterizzato la storia delle associazioni di pubblica assistenza e di soccorso è la capacità diadattarsi al mutare dei tempi e alle esigenze del momento». Come ha spiegato Luciano Dematteis, membro della direzione nazionale Anpas e consiglieredel Comitato regionale del Piemonte, intervenendo a un altro convegno, svoltosi il 2 marzo aTorino, dal titolo “Nuovi bisogni, stessa solidarietà”: «Le nostre associazioni sono nate a metàdell’Ottocento dalle società di mutuo soccorso, sono cresciute e oggi svolgono una miriade diservizi a favore di tutta la popolazione. Non più solo mutuo soccorso, ma un’assistenza allargataall’esterno che negli anni è diventata patrimonio comune. L’attuale crisi, con la questione dellerisorse economiche sempre più scarse, segna un momento di rottura e di cambiamento. Diritti cheritenevamo acquisiti vengono ora messi in discussione. È qui che il volontariato Anpas, portatoredi valori quali solidarietà, democrazia, uguaglianza e gratuità, dovrà ricompattarsi e assumersiil compito di fare “rete” con quelle forze del terzo settore, come cooperative sociali e societàdi mutuo soccorso, che si ispirano ai suoi stessi principi al fine di, in sinergia con le istituzioni,continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza». Dello stesso avviso anche Marco Novarino, storico dell’Università di Torino, anch’egli presenteal convegno “Nuovi bisogni, stessa solidarietà”. Rileggendo la storia della costruzione dello Statoitaliano, Novarino ha sottolineato le analogie con il momento attuale: la latitanza delle istituzionie la mancanza di fondi. «Un’assenza dello Stato – ha affermato Marco Novarino – che all’epoca èstata compensata dal volontariato, dalla spinta sociale che veniva dal basso. Occorre oggi attivarele forze migliori e convogliare le risorse su buoni progetti, attentamente valutati e selezionati». Progettazione sociale e valorizzazione del lavoro volontario sono stati gli argomenti del convegno: “Volontariato: valore e valori” svoltosi, sempre il 2 marzo, all’Arsenale della Pace del Sermigdi Torino. Presenti Gian Carlo Arduino, vicepresidente del Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Torino, Idea Solidale e consigliere nazionale Anpas; Barbara Basacco,dell’Osservatorio sull’economia civile della Camera di commercio di Torino; Chiara Arduino,responsabile Ufficio Terzo Settore dell’Assessorato alle Politiche Sociali e di Parità della provinciadi Torino; Renzo Razzano, vicepresidente Cev – Centro Europeo del Volontariato; Ksenjia Fonovich, coordinatrice scientifica progetto Mesv (Misurazione del valore economico e socialedel lavoro volontario) realizzato in collaborazione con Istat all’interno dell’indagine “Aspettidella vita quotidiana” e infine Ugo Ascoli, docente dell’Università Politecnica delle Marcheche nel contributo video inviato al convegno ha focalizzato l’attenzione sull’importanza delleorganizzazioni di volontariato, soprattutto in tempo di crisi, in quanto «scuole di democrazia eagenzie di capitale sociale». I relatori hanno messo in evidenza i risultati prodotti dalla ricerca sul valore del lavoro volontariocondotta, nel 2012, dall’Osservatorio dell’economia civile della Camera di commercio di Torino incollaborazione con Provincia di Torino e Idea Solidale. L’obiettivo della ricerca era quello di calcolare il valore monetario del lavoro che il volontariatomette a disposizione del welfare locale e dello sviluppo, unito a una rendicontazione sociale di cosaviene “prodotto”, come ad esempio beni relazionali e reciprocità, e dell’impatto sul bene comune. I risultati, derivanti dall’analisi di 38 progetti realizzati in ambito socio assistenziale, hannoverificato l’effetto moltiplicatore del lavoro del volontariato che è pari a 4 volte il finanziamentoiniziale. L’impegno dei volontari rappresenta quindi un ulteriore “co-finanziamento” in grado diquadruplicare le risorse messe a disposizione dei progetti. Per Barbara Basacco, coordinatrice della ricerca, «è importante porre all’attenzione delleamministrazioni locali l’esito dell’indagine sulla valorizzazione economica del lavoro volontario in quanto eventuali tagli alle risorse destinate ai progetti delle organizzazioni di volontariatoprodurrebbero la perdita per il territorio di una tale mole di attività e servizi da mettere a rischio la stessa coesione sociale».
Le fotografie in buona risoluzione dell’inaugurazione dell’archivio storico nazionale Anpas sono disponibili sul sito di Anpas Piemonte a questo indirizzo.
Come e quando consultare l’Archivio Storico Anpas. L’Archivio storico di Anpas nazionale e del Comitato Regionale Anpas Toscana si trova in Via Pio Fedi 46/48 a Firenze. È possibile la consultazione on line degli inventari attraverso lapiattaforma informatica OsseeGenius.
La consultazione dei fondi archivistici è aperta ad utenti esterni previo appuntamento dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00.