Corso di formazione a partecipazione obbligatoria. È con questo presupposto negativo, con questa “botta di entusiasmo”, che io e gli altri nove partiamo per Castellana Grotte dove ci aspetta una settimana di formazione di Anpas dedicata ai volontari in Servizio Civile.

Il servizio civile in Puglia

 

La formazione si appoggia su due enormi pilastri che verranno voltati e rivoltati durante il corso: il Servizio Civile Nazionale e l’Anpas, e su come da questi si è stati capaci di costruire un grattacielo che rende quest’anno la nostra associazione nazionale il primo ente in Italia per numero di volontari impegnati nel Servizio Civile Nazionale, ovvero ben 2200 ragazzi.

E come in ogni favola che si rispetti, nella quale le prime parole sono sempre: “c’era una volta” ci tuffiamo nella storia dell’ Anpas ma ancor di più in quella del SCN. Presi per mano e protetti dai nostri amici Pietro Pinna (primo obiettore di coscienza in Italia) e Aldo Capitini ( padre della nonviolenza in Italia e sostenitore degli obiettori) muoviamo i primi passi nel mondo dell’ obiezione di coscienza fino ad arrivare alla gloriosa data di approvazione della legge 772/72, il 15 Dicembre 1972, di riconoscimento dell’obiezione di coscienza, arrivando poi, con enormi salti nel tempo alla celeberrima data del Novembre del 2001 quando sono entrati in Servizio Civile Nazionale i primi 181 volontari.

Proprio su questi numeri dobbiamo riflettere perché, se in 14anni siamo passati da 181 ragazzi impegnati nel SCN in tutta Italia a 2200 solo in Anpas, vuol dire che il principio della difesa della patria con mezzi non armati e nonviolenti, sul quale si basava l’obiezione prima e il SCN poi, è tutt’ora vivo e ardente dentro le giovani generazioni che in questo modo divengono cittadini attivi e tesi a fare del loro impegno civile un

“arma” in più per combattere la violenza.

Cittadini attivi, è questo è il termine cardine per indicare un volontario: vivere il SCN come esperienza di cittadinanza attiva proviamo anche a dare consigli, da bravi fratelli maggiori, ai nostri fratellini che si vorranno affacciare a questa esperienza formativa. Non è stato sicuramente semplice, ma dal lavoro di ventiquattro menti in qualche modo sono venuti fuori i consigli giusti per tutti. Consigliamo ai nostri amici di essere molto pazienti, di vivere l’esperienza al massimo e fondare le relazioni con gli altri volontari su una buona capacità di ascolto e di conversazione, ma, su tutti, il consiglio più utile che ci sentiamo di dare è di: non “bestemmiare” quando si finisce più tardi il turno !

Il servizio civile è una opportunità, fondata su nobili principi, che viene data a noi giovani; è un’esperienza che pone i ragazzi per la prima volta in contatto con il mondo lavorativo senza far perdere loro di vista il valore della volontarietà della scelta, una decisione forte che riguarda anche come porsi nei confronti del mondo, interiorizzando le radici del SCN.

Cinque giorni, ventiquattro compagni di viaggio provenienti da quattro località disperse per tutta la lunghezza della Puglia, una grandiosa piccina fiorentina che ci ha preso per mano e accompagnato per il tortuoso sentiero del servizio civile, una condivisione di esperienze, di personalità, di

risate e lacrime, enormi banchetti all’insegna della miglior “terronia”, tutto al fine di crescere e apprendere.

In poche parole: la formazione obbligatoria del servizio civile nazionale in Anpas !

di Pasquale Rana, volontario Servizio Civile Nazionale, 

pubblica assistenza Canale 9 Molfetta

 


 

 

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