<h1 style=”white-space: pre-wrap; color: #222222; line-height: normal;”>La riforma che vorremmo</h1>
<table style=”width: 900px; height: 22px;” border=”0″ cellpadding=”2″>
<tbody>
<tr>
<td style=”text-align: justify;” valign=”top”>
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><span style=”font-size: 16px;”>Si è svolto oggi, 14 gennaio, l’incontro sulla riforma del Terzo Settore organizzato dal Forum Nazionale del Terzo settore.&nbsp;</span></span></p>
<p class=”p1″><span style=”font-size: 12pt; font-family: georgia, palatino;”>Secondo il senatore Luigi Bobba “La riforma deve ripartire, stiamo aspettando il parere della commissione bilancio. La prossima settimana dovremmo cominciare a votare gli emendamenti. Speriamo in un mese di chiudere in commissione per poi andare in aula. Sulla riforma ci sono modifiche e integrazioni che abbiamo concordato in Senato e alla Camera. A parte qualche punto controverso, ma in sostanza il disegno complessivo è quasi del tutto definito, mancano solo i dettagli”.</span></p>
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p class=”p1″><span style=”font-size: 12pt; font-family: georgia, palatino;”>”Come Anpas stiamo apprezzando i perfezionamenti che questa discussione al senato si sta definendo e la definizione del terzo settore anche degli emendamenti e gli aspetti dell’impresa sociale, così come per il servizio civile sul coinvolgimento dei giovani e l’ampliamento dei servizi”<span style=”color: #000000; font-family: georgia, palatino; font-size: 16px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas</span>. “Rimangono dei punti per noi caldissimi per quanto riguarda le attività accessorie a contenuto economico che riguardano da vicino la nostra operatività e sui quali è necessaria una ulteriore chiarificazione. All’interno della discussione in questo momento in Senato speriamo possano avere seguito le nostre sollecitazioni fatte da quei parlamentari che si sono fatti portavoce delle nostre istanze e che derivano anche da quanto esplicitato da noi stessi <a href=”comunicati-stampa/1970-ddl-anpas-senato-2015.html”>nell’audizione che abbiamo fatto nei mesi scorsi.</a> Fondamentale è per noi &nbsp;la v</span><span style=”font-size: 12pt; font-family: georgia, palatino;”>alorizzazione delle reti al fine di favorire il volontariato che deve essere vero, serio e trasparente”.</span></p>
<hr />
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px;” align=”CENTER”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”><strong>Riforma del Terzo Settore: i 10 PUNTI CHIAVE PER Anpas</strong></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(1)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Consentire la permanenza e la valorizzazione dell’azione volontaria nelle forme organizzative previste dalla Riforma del Terzo Settore</strong>&nbsp;(art. 2 comma 1)</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Occorre difendere il&nbsp;<strong>carattere nazionale</strong>&nbsp;nella definizione dei principi fondamentali e dei caratteri del volontariato, non attribuibili alle legislazioni regionali, al fine di evitare differenze nella possibilità di esercitare il diritto sancito dalla Costituzione di svolgere l’azione volontaria in maniera uguale in tutto il territorio nazionale (vedi sentenza della Corte Costituzionale n.75 del 28/02/1992). Nelle diverse forme organizzative che saranno delineate dalla Riforma occorre quindi garantire la permanenza nel Volontariato, favorendone l’azione e considerandolo un valore aggiunto nella valutazione sociale degli interventi. Occorre difendere la peculiarità del volontariato italiano nella gestione diretta di servizi alla persona, garantendo – negli spazi previsti di discrezionalità della Pubblica Amministrazione – la possibilità di proseguire questa più che centenaria esperienza di partecipazione in ambito sociosanitario. Le pubbliche assistenze sono un tassello fondamentale della democrazia, in quanto scuole di partecipazione, coesione sociale ed advocacy. Ricoprono storicamente un ruolo essenziale nel welfare territoriale. I servizi svolti dalle associazioni. con il coinvolgimento dei volontari, sono strumenti per la realizzazione delle finalità e dei valori associativi.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(2)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Codice del Terzo Settore ed Armonizzazione delle Leggi</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Garantire alle associazioni attualmente ricomprese dalla Legge 266/91 di<strong>conservare le proprie caratteristiche peculiari&nbsp;</strong>anche per quelle realtà che sceglieranno di utilizzare la qualifica di impresa sociale per svolgere attività complesse, permettendo loro di continuare ad avvalersi del contributo dei volontari. Nel considerare positiva la definizione di un<strong>Codice specifico del Terzo Settore&nbsp;</strong>(art. 4), Anpas ritiene che, nel riordino della legislazione di settore, le prerogative e le peculiarità della legge quadro sul Volontariato (costruita sulla base dell’esperienza e della storia dell’associazionismo del nostro Paese) non siano cancellate come avvenuto per la legge 49 sulle ONG. Nell’ambito dell’armonizzazione delle leggi su Volontariato e Promozione Sociale (art. 5), si ritiene opportuno un chiarimento degli elementi distintivi delle due realtà.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(3)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Rafforzare il passaggio da attività commerciale marginale a strumentale&nbsp;</strong>(art. 4, primo comma, punto e)</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Nei decreti attuativi occorre rafforzare la possibilità per il Volontariato nel Terzo Settore di svolgere attività commerciali e di impresa strumentali alla realizzazione dei propri scopi istituzionali. Non si può riformare e potenziare il Terzo Settore se non si potenzia e si favorisce la sua economia specifica che è in gran parte rappresentata proprio da attività di fundraising. La definizione di criteri e vincoli – necessaria per regolamentare la contabilità separata tra attività di impresa ed istituzionale – non deve tuttavia comprimere la spinta di innovazione ed originalità delle organizzazioni di Volontariato e il loro radicamento nelle comunità.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(4)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Valorizzare il ruolo del Terzo Settore nella relazione con gli Enti Pubblici</strong>&nbsp;(art. 4, comma 1, lettera m).</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Anpas nel condividere le riflessione del relatore Lepri, ritiene prioritario un coinvolgimento del Volontariato nelle funzioni di indirizzo, coprogettazione e coordinamento dei servizi alla persona. Nel percorso di recepimento della direttiva comunitaria 24/2014 sugli appalti occorre tenere in considerazione che soccorso e trasporto sanitario – attività storicamente svolte dalle pubbliche assistenze – devono continuare ad essere considerate di interesse generale, fattibili con il volontariato, con finalità solidaristiche, come ribadito dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea (n. 113 del 2014). In questa prospettiva occorrerà precisare, anche il sede di disegno di legge delega, la possibilità per le pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni dirette per il trasporto d’urgenza e ordinario con le organizzazioni di volontariato che rispondano ai requisiti indicati nella sentenza predetta.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Nel nostro paese il trasporto sociosanitario ad oggi viene svolto per oltre il 70% da associazioni di Volontariato che, oltre a garantire coesione, inclusione e partecipazione dei cittadini, permettono una sostenibilità complessiva del sistema.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(5)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite dei volontari&nbsp;</strong>(art 5, comma 1, lettera c) attraverso la validazione da parte delle reti di secondo livello di Volontariato.</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(6)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Centri di Servizio del Volontariato</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Occorre una riflessione approfondita sul&nbsp;<strong>ruolo di servizio dei CSV&nbsp;</strong>(art. 5, comma 1 lettera e) prendendo atto dei limiti del loro sviluppo sui territori, come evidenziato da una recente ricerca CSV.net. Le riflessioni proposte dal Sen. Lepri sui CSV aprono a possibili nuovi scenari per lo sviluppo del Volontariato. E’ comunque necessario non disperdere l’esperienza maturata in oltre due decenni di attività al servizio del volontariato. E’ semmai utile e coraggioso immaginare strategie e modalità più vicine alle nuove esigenze e sensibilità ed anche, osiamo dire, alla maggiore maturità del volontariato italiano, anzi dei volontariati presenti nelle diverse forme organizzative.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(7)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Impresa Sociale</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Premesso che numerose pubbliche assistenze negli anni hanno gemmato strutture di servizio per affrontare attività complesse e meglio rispondere ai bisogni dei cittadini, spesso su richiesta delle Istituzioni, Anpas ritiene che l<strong>’impresa sociale – per come è intesa nel DDL – sia un’opportunità per l’ampliamento e l’innovazione dell’intervento del Terzo Settore.&nbsp;</strong>Si considera tuttavia fondamentale una maggiore chiarezza non solo nella definizione dei tratti costitutivi dell’impresa sociale, ma anche nelle modalità di azione, relazione e scambio fra terzo settore, soggetti for profit e Stato. Per qualificare l’impresa come sociale, oltre alla finalità, conta il modo in cui sono organizzate, gestite, governate e a cosa destinano i propri profitti. “<em>Il terzo settore non va visto come una nuova area alla quale estendere le aspettative di rendimento di un’economia finanziarizzata. Deve avvenire l’opposto: le risorse finanziarie vanno portate dentro il terzo settore per incrementare l’impatto delle sue organizzazioni, per metterle in condizione di essere più incisive rispetto alle grandi questioni sociali</em>” (cfr “Riforma del terzo settore, gli investimenti sociali sono trendy ma non è priorità” di Vincenzo Manes, Il Fatto Quotidiano, 16 maggio). Condividendo questa impostazione riteniamo che in tema di distribuzione degli utili il DDL non dovrebbe scostarsi da quanto già previsto per le cooperative sociali, estendendo quel meccanismo a tutte le organizzazioni dell’economia sociale. Occorre inoltre che sia prevista la presenza del Volontariato all’interno delle imprese sociali, attualmente non menzionato dall’art. 6 comma 1, lettera a.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(8)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Le reti di secondo livello sono la naturale evoluzione delle organizzazioni che, operando su scala locale, ma condividendo finalità e modalità di intervento sul territorio nazionale, hanno deciso di darsi una struttura volta al raggiungimento di obiettivi comuni più complessi e duraturi.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Occorre coinvolgere le organizzazioni con maggiore rappresentatività nella definizione delle linee guida su bilancio sociale e valutazione di impatto e garantire loro la possibilità di svolgere attività di&nbsp;<strong>supporto, vigilanza, monitoraggio e controllo</strong>, a fronte della previsione di specifiche forme di sostegno, anche attraverso convenzioni con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (art. 7, comma 2 e 3). E’ quindi centrale l’istituzione di un Registro nazionale con requisiti uniformi per tipologia di organizzazione validi in tutto il territorio nazionale.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(9)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Rendere il Servizio Civile Universale&nbsp;</strong>(art. 8), cioè accessibile a tutti i giovani che chiedono di parteciparvi, mantenendone un’identità costituzionale fondata sulla “<em>difesa della Patria in modo non armato e non violento</em>”, come rilevato anche dalla relazione del Sen. Lepri, e non dalla formulazione attuale incentrata invece sui “<em>valori fondanti della Patria</em>”. Occorre inoltre garantire risorse adeguate come definire una proporzione nel bilancio dello Stato fra i fondi stanziati per la difesa civile, attività specifica del Servizio Civile, e quelli per la difesa militare. Affinchè il Servizio Civile possa essere a pieno un’esperienza educativa e di integrazione per i giovani è necessario mantenere la sua durata ad un anno.</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(10)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Aspetti fiscali</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>E’ assolutamente necessario superare, distinguere e regolare le ambiguità oggi presenti intorno ai concetti di “non lucrativo” e di “non commerciale” oggi confusamente recepiti dalla norma e dalla consuetudine.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Il fatto di essere un soggetto statutariamente “non lucrativo”, comunemente definito non commerciale o non profit, non deve essere confuso con il fatto che lo stesso soggetto possa svolgere attività commercialmente rilevanti, purchè risponda alla norma generale, per lo più fiscale, di trattamento di tali attività.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>E’ necessario pertanto superare e semplificare tutta la teoria legata alle operazioni marginali o connesse definendo in modo chiaro e non ambiguo la soggettività degli enti e delineando in maniera chiara le eventuali agevolazioni o previsioni fiscali.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>La distribuzione di utili è un fattore distorcente rispetto alle motivazioni che sottendono al mondo del terzo settore in quanto, differentemente a quanto accade per la cooperazione sociale, ove comunque esiste un nesso logico fra prestatore d’opera e remunerazione, chi decidesse di mettere a disposizione delle risorse finanziarie non dovrebbe poter esercitare un’influenza dominante sulle decisioni dell’ente e, soprattutto, dovrebbe essere consapevole di aver operato una scelta di investimento&nbsp;<span style=”color: #201f1f;”><em>senza altro interesse che quello per lo sviluppo sociale. Senza aspettarsi in cambio nient’altro che un contributo alla crescita di questo paese. Rendendosi conto che anche questo è un modo per ricavare un beneficio dal proprio investimento, dove però più che i dividendi del capitale conta il contributo a rendere più accogliente la società in cui viviamo e lavoriamo</em></span><span style=”color: #201f1f;”>.</span>(cfr “Riforma del terzo settore, gli investimenti sociali sono trendy ma non è priorità” di Vincenzo Manes, Il Fatto Quotidiano, 16 maggio). Al fine di permettere comunque un flusso di liquidità verso tali organizzazioni, l’eventuale distribuzione di utili potrebbe essere calmierata con l’individuazione di “tetti” di remunerazione che non superino i tassi previsti per i titoli di Stato.</span></p>
<br />
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
</td>
<td style=”width: 300px; background-color: #e0e0e0;” valign=”top”>
<p style=”text-align: justify;”><a href=”http://www.forumterzosettore.it/?action=news&amp;cat=1&amp;id=1194″><img src=”http://www.age.it/age/images/img_caricate/logo_Forum_Terzo_Settore.jpg” alt=”” width=”300″ /></a></p>
<p style=”text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p style=”line-height: 18.2px;”>&nbsp;</p>
<hr />
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” href=”component/content/article/22-newsevidenza/1876-anpas-2020.html”><strong><span style=”font-size: 12pt;”>Riforma del Terzo Settore – il progetto Anpas 2020</span></strong></a></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” href=”anpas-informa/com-stamp/1887.html”>La posizione di Anpas sul DDL passato alla Camera (18 aprile 2015 – Consiglio Nazionale)</a>&nbsp;-&nbsp;<a style=”color: #009136;” href=”https://www.anpas.org/informa/media/com_acymailing/upload/allegatoaprileanpas2020.pdf”>pdf</a></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” href=”2020/Posizione_Anpas_28_30nov2014.docx”>LA POSIZIONE DI Anpas SUL DDL (28/30 novembre 2015 – Congresso nazionale)</a></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136; line-height: 18.2px; background-color: #e0e0e0;” href=”Allegati/Doc_Anpas_CRI-Linee%20guida.pdf”>IL CONTRIBUTO DI Anpas E CRI ALLARIFORMA</a></p>
<hr style=”line-height: 18.2px;” />
<p style=”line-height: 18.2px;”>AGGIORNAMENTI</p>
<hr style=”line-height: 18.2px;” />
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”line-height: 1.3em;”><a style=”color: #009136;” href=”http://www.infocontinuaterzosettore.it/normativa/organizzazioni-di-volontariato/”>DOCUMENTI LEGISLATIVI</a></span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”line-height: 1.3em;”>DOCUMENTI Anpas e PUBBLICHE ASSISTENZE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”>CONTRIBUTI ESTERNI</p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” title=”Anpas 2020 by Nazionale Anpas, on Flickr” href=”https://www.flickr.com/photos/anpas/17144737541″><img src=”https://farm8.staticflickr.com/7680/17144737541_369115e8ff.jpg” alt=”Anpas 2020″ width=”356″ height=”390″ /></a></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><a style=”color: #009136;” href=”Allegati/Archivio/Normativa/2015_Comunicato_AIFA_gasmedicinali.pdf”></a><strong><span style=”font-size: 8pt;”>Cronologia ed azioni svolte da Anpas nazionale prima della definizione del progetto Anpas 2020</span></strong></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><em><span style=”font-size: 8pt;”>Prima della presentazione delle Linee Guida</span></em></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Inserimento Riforma del Terzo Settore nel Documento FERMI TUTTI (condiviso con Confederazione delle&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Misericordie D’Italia) – Roma, 3 aprile</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>13 maggio 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Pubblicazione linee guida del governo per la riforma del terzo settore</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><em><span style=”font-size: 8pt;”>Dopo la presentazione Linee Guida</span></em></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>Pontassieve, 17/18 maggio 2015</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>ASSEMBLEA NAZIONALE PRECONGRESSUALE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE LINEE GUIDA RIFORMA DEL TERZO SETTORE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>RACCOLTA DI CONTRIBUTI DA COMITATI REGIONALI E CONSIGLIO NAZIONALE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>DEFINIZIONE POSIZIONE DI Anpas SU LINEE GUIDA e successiva condivisione del documento con la CROCE&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>ROSSA ITALIANA</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DEI DOCUMENTI DEL FORUM DEL TERZO SETTORE E DELLA CNESC</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>22 agosto 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Presentazione da parte del Governo del disegno di legge di Delega al Governo per la riforma del&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e per la disciplina del servizio civile universale (C 2791)&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>(Commissione Affari Sociali della Camera)</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Dibattito parlamentare (Commissione Affari Sociali)</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Relazione con i Parlamentari</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Contributo alla Definizione dei Documenti del Forum del Terzo Settore (attraverso la partecipazione al</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Coordinamento e alla Consulta del Volontariato) e della CNESC</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>Partecipazione al gruppo di lavoro di Anpas Toscana di approfondimento sulla Riforma (insediamento 19&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>dicembre 2014)</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Fiesole, 13/14 settembre 2014</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Approfondimento sul DDL alla Conferenza dei Presidenti Regionali e della Direzione nazionale</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Firenze, 18 ottobre 2014</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>Approfondimento sul DDL al Consiglio nazionale</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Firenze, 22 ottobre 2014</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Approfondimento sul DDL per i dipendenti della Segreteria nazionale e del Comitato Regionale Anpas&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Toscana</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>10 novembre 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Audizione del Forum del Terzo Settore e della CNESC alla Commissione Affari Sociali della Camera</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Roma, 28/30 novembre 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>CONGRESSO NAZIONALE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE DDL e normativa in essere su IIMPRESA SOCIALE con aggiornamento&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>posizione di Anpas</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Organizzazione di un GRUPPO DI LAVORO “DDL di Riforma del Terzo Settore: il contributo di Anpas nella&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>realizzazione dei decreti delegati con Gianfranco Marocchi, Idee in Rete e Massimo Novarino, Forum del&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Terzo Settore. L’istant report del gruppo inserito nel documento finale del Congresso.</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>22 dicembre 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Presentazione di una proposta di legge di modifica della Legge del Volontariato (n. 2791) da parte di&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Capone, Patriarca, Amato, Carnevali, D’Incecco, Grassi, Mariano, Sbrollini</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>18 marzo 2015&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Conclusione dell’esame degli emendamenti della Commissione Affari Sociali ed approvazione del testo&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>(trasmesso alle Commissioni Bilancio e Tesoro e Affari Costituzionali della Camera – per un parere – e&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>successivamente portato al voto dell’Aula).</span></p>
</td>
</tr>
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