Sanità: Anpas, 300 mila volontari ‘spina dorsale’ del sistema emergenza. Pregliasco: “Balzanelli evidenzia difformità regionali ma non sminuisca organizzazione complessiva”

Roma, 3 maggio 2018 (da AdnKronos Salute) Il sistema dell’emergenza territoriale “vanta situazioni efficienti in molte regioni italiane. Anche grazie ai 300 mila volontari organizzati e formati ad hoc, che rappresentano la spina dorsale del sistema delle emergenze”.

A ribadirlo con forza, dopo la dura denuncia del presidente nazionale del Sis 118 Mario Balzanelli, è il virologo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, che con i suoi “100 mila volontari, insieme a quelli della Confederazione delle Misericordie e alla Croce rossa italiana, garantisce la gran parte dei servizi su gomma. Insomma, esistono situazioni regionali problematiche e resta il problema dei costi, ma non trovo corretto sminuire l’organizzazione complessiva che ha consentito interventi mirati e la gestione di maxi-emergenze come l’incidente ferroviario di Pioltello sulla Milano-Venezia”, dice Pregliasco all’Adnkronos Salute.
“Le parole di Balzanelli – osserva – sembrano non tener conto della capillare e organizzata presenza del volontariato. Ovvero di volontari formati in modo omogeneo e mirato, che sono spesso i primi a rispondere, in coordinamento con il 112 e il 118, garantendo una presenza attiva e competente sul territorio”. Certo, resta il problema di “modelli di 118 molto diversi da regione a regione – prosegue Pregliasco – Ma esistono sistemi ben organizzati, che hanno dato prova di capacità di risposta in caso di maxi-emergenze. Il Ssn non sempre considera i costi per la ricerca e la capacità tecnica nella gestione delle emergenze, e questo è un problema. Ma al di là di rivendicazioni sindacali, e ferma restando la condanna del lavoro nero, non si può sminuire – conclude – il ruolo degli operatori volontari e l’organizzazione complessiva del sistema”.

 

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