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Caro Governo, è caduto il velo.
L’aumento delle tariffe postali per l’editoria è solo l’ultima delle tante mosse del Governo per attaccare il Volontariato e il Terzo Settore.
Firenze, 9 aprile. L’Anpas protesta contro l’ennesimo Decreto del Governo (il D.M. 30 marzo 2010) che cancella le agevolazioni per le tariffe postali dei prodotti editoriali del Terzo Settore.
“Con questo decreto è caduto il velo: è l’ennesimo attacco che il Governo fa a tutte le forme di associazionismo autonomo: un attacco trasversale al Terzo Settore al fine di tenerlo costantemente precario e in condizioni di sussistenza», dichiara il presidente nazionale di Anpas, Fausto Casini. “Ci si riempie la bocca esaltando il valore del volontariato, dell’importanza dei volontari all’interno della Protezione Civile, e poi nei fatti lo si sfavorisce attraverso provvedimenti-lampo, come quest’ultimo, che ci ritroviamo in Gazzetta Ufficiale il giorno dopo la sua approvazione e con effetti e applicazione immediate“.
La lenta erosione dell’associazionismo a colpi di decreti è iniziata con i tagli al Servizio Civile, poi con la mancata conversione in legge del 5 per mille e ora con questo aggravio alle tariffe postali, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2010.
“Le televisioni pubbliche sono occupate dai partiti: anche il nuovo contratto di servizio con la RAI sembra non tener conto della necessità di pluralità di temi e protagonisti” – continua Casini – “Quella espressa dal Terzo Settore e dalle associazioni di Volontariato è una comunicazione libera e nuova. Una comunicazione il cui obiettivo principale non è la vendita, ma la partecipazione in cui si informano ed esortano le persone a partecipare alla vita pubblica e sociale del Paese“.
Anpas e le pubbliche assistenze auspicano che l’interpellanza dell’On. Luigi Bobba, presentata ieri alla Camera dei Deputati e già sottoscritta da circa 70 Deputati bi-partisan, possa portare ad un ritiro del Decreto e ad una convocazione dei soggetti del Terzo Settore. Nel caso in cui le nostre proteste e la sopra citata interpellanza non abbiano effetto promuoveremo manifestazioni in difesa del diritto di informazione dei nostri soci e volontari.