A quest’ora il campo è immerso nel silenzio e guardarlo così con le tende disposte in fila, i fari della torre che illuminano il piazzale, la ghiaia bianca e le grelle grigie che segnano il percorso pedonale mi riportano con la mente a Nocera Umbra, Colletorto, l’Aquila…..eventi apparentemente simili, ma con emozioni e coinvolgimento sempre diversi.
In questi giorni l’impegno di questa contingente, come degli altri che si sono susseguiti qui sin dal 20 maggio, è senza sosta, con il sorriso sulle labbra. Ma anche con la tensione di chi deve rispondere alle numerose esigenze della popolazione e con la consapevolezza che quando sei qui sei per dare tanto, senza riserve, ma sai bene che riceverai molto di più. E sarà ciò che farà parte del tuo bagaglio di vita sia come volontario che come cittadino di questa Repubblica.
Da ieri la folta comunità araba presente al campo gusta la carne halal nel rispetto delle proprie tradizioni religiose. La nursery è a pieno regime con i nostri volontari animatori e gli educatori del Comune. Le comunità presenti al campo si alternano nella pulizia dei bagni, mentre altri si danno da fare nella gestione della tenda mensa insieme ai nostri volontari.
All’improvviso al cancello appare un signore anziano in abito bianco, la barba lunga, un turbante arancione ed una spada lunga con la propria gente che lo segue: è la massima autorità religiosa indiana Sikh al mondo, che è venuto a portare il proprio saluto e vicinanza alla comunità presente al campo.
Le difficoltà non mancano, la convivenza non è scontata in un luogo in cui convivono cittadini di 10 Paesi da 3 continenti diversi: Asia, Africa ed Europa. L’impegno dei volontari non si limita a cucinare, censire la popolazione, effettuare interventi logistici, gestire il magazzino e la segreteria volontari e la carraia nonché l’infermeria ed i rifornimenti all’esterno. Qui l’impegno è ascoltare, mediare, rassicurare… e condividere.
Fabio Fraiese D’Amato, pubblica assistenza Papa Charlie – Pagani
Durante il terremoto • Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave. Ti può proteggere da eventuali crolli • Riparati sotto un tavolo. E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso • Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire • Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami • Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare
• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E’ possibile che si verifichino incidenti • Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami • Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli • Evita di usare il telefono e l’automobile. E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto
• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso • Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni • Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci • Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero caderti addosso
Prima del terremoto • Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza • Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto
• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso
• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti
• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza. Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza
Terremoto: io non rischio
Clicca per ulteriori descrizioni dell’iniziatva promossa da Protezione Civile e Anpas, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).
Scarica il materiale di “Terremoto-Io non rischio”, prodotto nell’ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi: