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1 settembre – Continua il progetto delle unità cinofile nei campi di accoglienza di Novi di Modena e Mirandola Campo Costa.

Giovedì 31 agosto conduttori e cani dell’associazione SOS Langhirano (Parma) sono stati a Mirandola mentre nella giornata di venerdì 1 settembre l’attenzione si è spostata sul campo di Novi di Modena.

L’attesa dei bambini, delle animatrici e dei genitori si sta consolidando e l’arrivo dei cani viene salutato con particolare gioia come anche l’attenzione è sempre alta nel ricevere le varie informazioni e la piccola formazione sui comportamenti da tenere tanto da permetetre di poter poi condurre liberamente gli animali all’interno del campo, naturalmente sempre sotto il vigile occhio dei conduttori.

Cinofili al campo di Novi

 

Anche i volontari del contingente colgono l’occasione per avvicinarsi  ai cani con gesti affettuosi che permettono di staccare per alcuni minuti la spina dalle attività che per sette giorni li vedono impegnati, un modo per rientrare in un situazione maggiormante famigliare.

 

Cinofili al campo di Novi

 

I conduttori di SOS Langhirano sono riusciti brillantemente ad stuzzicare la concentrazione dei bambini attraverso giochi e un coinvolgimento attivo che li ha poi impegnati, insieme ad Anpas Sociale, nel seguire i propri animali nelle varie azioni di condotta svolte dai bambini stessi.

L’attività svolta in questo modo, in spazi ampi prevede un particolare livello di attenzione da parte dei conduttori e una capacità di adattamento e socializzazione molto elevato per i cani: a fine giornata la stanchezza si può far sentire ma viene ancora una volta vinta dalla soddisfazione e da una esperienza dal carattere formativo di elevato livello.

Il progetto si svilupperà ancora nelle prossime settimane con altri gruppi cinofili.

 

 


Continua nei campi nazionali Anpas di Mirandola e Novi di Modena il progetto che vede l’impiego di specifiche unità cinofile per attività con i bambini presenti nei campi di accoglienza.

 

Cinofili di Rosignano Campo Novi

La pubblica assistenza di Rosignano ha impiegato tre unità cinofile da mercoledì a sabato intrvallando le azioni nei due campi in collaborazione con gli psicologi seguendo un percorso già iniziato nelle settimane precedenti da altri gruppi.  

questo per fare in modo che le esperienze e le sensazioni che ricevono i bambini siano la somma di più eventi che però rientrano complessivamente in un percorso con uno stesso filo conduttore.  

nella giornata di venerdì al gruppo di Rosignano si sono unite, come prima esperienza, anche un paio di unità cinofile di Anpas Sociale del Piemonte.  

Tutti i conduttori hanno espresso piena soddisfazione per quanto ricevuto dal lavoro svolto con i bambini apprezzando la particolare attenzione dimostrata e la voglia di apprendimento dei giovani “cinofili”.

Guarda la fotogallery

  
             

 

L’Unità Cinofila è uno strumento e un mezzo ulteriore per l’intervento e il superamento delle problematiche che emergono nei campi di assistenza alla popolazione. Ogni campo e ogni situazione presentano di per sé caratteristichesingolari per cui l’intervento deve essere mirato ad obiettivi specifici.I principali elementi su cui si deve basare un intervento con unità cinofile sono fannoriferimento alle seguenti funzioni relazionali:Affettiva: Poiché gli animali stimolano affetto si è notato che essi hanno una funzionedi recupero dell’affettività spesso annullata dal trauma subito.Sociale: il cane costringe ad un’attenzione specifica nei suoi confronti in quantoessere dipendente da un padrone, e quindi stimola l’attivazione di regole dicomportamento e di convivenzaCognitiva: l’esperienza con l’animale stimola, anche attraverso attività ludiche, ilrecupero di uno stile di vita “normale”Educativa: i bambini sono generalmente i primi ad avvicinarsi agli animali dai qualitraggono benefici primariDi supporto: gli staff dei volontari impegnati nei campi subiscono a loro volta unostress di secondo livello più o meno consistente a seconda della situazione temporalee logistica in cui intervengono. La presenza degli animali li aiuta a ritrovare parte dellaloro realtà e ad abbassare il livello di stress a cui sono sottoposti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guarda la fotogallery dei Cinofili Anpas nei campi dell’Emilia

  
 

Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna


Come aiutare le pubbliche assistenze Anpas colpite dal sisma


I racconti dei volontari

  
                                   

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli

Qui per dare tanto: la settimana di Fabio

Un’antropologa al campo: l’esperienza di Rita

Le emozioni di Michela

La storia di Fabio e Elena

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d’amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)

 


 

Anpas all’Hackathon terremoto (Bologna, 16-17 giugno)


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)

  
                                                         


Di terremoti, false leggende e info utili (approfondimento)

  
                                 


Anpas a lavoro a poche ore dal sisma


                   

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

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Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell’iniziatva promossa da Protezione Civile e Anpas, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di “Terremoto-Io non rischio”, prodotto nell’ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese

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