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Le pubbliche assistenze nascono nel 1860 come associazioni di volontariato, libere e laiche.
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L’Anpas è un movimento di volontari che promuove uguaglianza, solidarietà, soccorso, protezione civile, cultura della pace e partecipazione attiva alla comunità.
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Roma 19 agosto 2015. “Salvare vite non deve costare vite”. Si celebra oggi il #WorldHumanitarianDay, una giornata dedicata al riconoscimento dell’impegno degli operatori umanitari nel mondo e un tributo a coloro che hanno perso la vita durante il proprio lavoro. Nel 2014 sono stati attaccati 329 operatori umanitari, 120 assassinati, 88 feriti, 121 rapiti. Secondo l’Onu, nel 2014 sono state almeno 76 milioni le persone coinvolte in crisi umanitarie, conflitti o disastri. L’impegno di Anpas. Dalla cooperazione all’accoglienza fino all’integrazione, fino alla pressione in Europa affinché vengano cambiate le politiche per l’accoglienza dei migranti attraverso la rete SAMI. La cooperazione internazionale. Gli ambiti di intervento di Anpas, che sono volti a migliorare le condizioni sanitarie e sociali delle comunità nei vari paesi, sono molteplici: • sostegno a distanza alla scolarizzazione e all’assistenza sanitaria di base;
Protezione civile, il progetto europeo Samets. La recente esperienza di Anpas nella gestione dei campi di emergenza dopo il terremoto in Emilia del 2012 ha dimostrato la necessità di una preparazione adeguata dei volontari e professionisti, non solo per la risposta alle emergenze, ma anche per la gestione degli affari sociali all’interno di un campo di emergenza. La presenza di famiglie e abitanti di Paesi terzi richiedono un approccio diverso nella gestione della vita quotidiana, all’interno del campo di emergenza. Con SAMETS, Anpas intende sviluppare un modulo di gestione della formazione per volontari e professionisti in grado di affrontare in queste situazioni particolari e testarli a livello locale per individuare linee guida utili per tutti i volontari o professionisti coinvolti nel meccanismo di protezione civile. (continua)
L’assistenza.“Anpas è da anni impegnata con i volontari delle pubbliche assistenze siciliane, pugliesi, calabresi ad affiancare le autorità preposte nelle operazioni di accoglienza” ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Le pubbliche assistenze, in particolare in Sicilia e Puglia, sono in prima linea su varie zone costiere (Trapani, Pozzallo, Catania e Palermo, Bari, Brindisi, Taranto), con attività di assistenza sanitaria e logistica”. I volontari prestano la loro opera gratuitamente, nel rispetto della legge 266 sul volontariato. Anpas ritiene urgente la definizione di un fondo di solidarietà a sostegno delle attività che il volontariato svolge nella prima assistenza ai migranti, e/o l’attivazione dei benefici di legge, cosi come accade per altre emergenze. “Purtroppo però, i costi vivi connessi alle operazioni – la benzina per i mezzi di soccorso, i dispositivi di protezione individuale, e molte volte anche i generi di prima necessità per i migranti appena sbarcati – sono completamente a carico delle associazioni o sono rimborsati dopo moltissimo tempo” continua Pregliasco. “Nonostante questo, i volontari non hanno interrotto la loro assistenza, perché abbiamo creduto e crediamo fortemente in quello che facciamo, che è incarnato nei nostri valori da 110 anni. Vorremmo però che ogni tanto si evidenziasse che il volontariato sta operando solo grazie alle proprie risorse, elemento che non deve essere dato per scontato. In Sicilia, la procedura per i benefici di legge di protezione civile non è attivata per queste attività (non è un emergenza che ricade in quel settore), e i volontari sono costretti a prendersi ferie, con rischi notevoli, e a farsi carico economicamente di tutto. In Puglia, si interviene in convenzione con il 118 e nonostante i benefici di legge siano attivati, i costi sono rimborsati in tempi lunghissimi”.
Advocacy in UE. Sono state consegnate lo scorso mese sette richieste di cambiamento della politica europea per l’accoglienza dei rifugiati a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Per il Parlamento europeo il suo presidente Martin Schulz ha incontrato i rappresentanti di SAM.I., rete europea di cui Anpas fa parte. L’incontro si è svolto in occasione della riunione plenaria del Parlamento europeo. Oltre all’onorevole Fleckenstein, erano presenti il Segretario Generale SAM.I. ad Interim Ivo Bonamico (Croce Bianca Bolzano) e il vicepresidente SAM.I. Reinhard Hundsmüller. SAM.I. ha evidenziato anche il ruolo importante che i volontari svolgono in aiuti di emergenza e servizi di integrazione. “Al momento sono soprattutto i volontari che offrono sostegno ai rifugiati” ha dichiarato Knut Fleckenstein. “Si preoccupano per loro, danno loro cibo, vestiti, coperte o la medicina. Ma con il crescente numero di rifugiati, i volontari stanno raggiungendo i loro limiti”. Anpas, anche col supporto di Comitati Anpas Sicilia e Puglia, ha attivamente preso parte all’elaborazione della Dichiarazione. Nella dichiarazione intitolata “Sette richieste per il cambiamento della gestione europea dei rifugiati”, SAM.I. ha invitato l’Unione Europea i suoi Stati membri a espandere le loro misure di aiuto e di condividere una gestione europea dei rifugiati. (link)
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La data del World Humanitarian Day è stata scelta dalle Nazioni Unite per ricordare il 19 agosto 2003, il giorno in cui il rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu Sergio Vieira de Mello e altri 21 funzionari sono rimasti uccisi nel bombardamento degli uffici dell’Onu a Baghdad, in Iraq. I principi dell’intervento umanitario – UE Anpas e la cooperazione internazionale Il sostegno a distanza in Gambia Nepal: il progetto di Anpas per la ricostruzione e l’assistenza all’infanzia Protezione civile: il progetto Samets Il progetto Colors, tutti i colori del soccorso
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