AFFIDAMENTO AL VOLONTARIATO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO E SOCCORSO SANITARIO: il commento di Fabrizio Pregliasco alle sentenze Liguria e Piemonte

È tempo di grandi novità per le organizzazioni di volontariato che si occupano come le associazioni appartenenti all’associazione Nazionale pubbliche assistenze (Anpas) di svolgere servizi in ambito sanitario.

Una fondamentale sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del dicembre scorso e la discussione in Parlamento della legge delega sul terzo settore, prefigurano il ruolo di queste associazioni per gli anni a venire.

Una recente sentenza della Corte di Giustizia, dopo un lungo ed accidentato percorso della giurisprudenza nazionale, ha dichiarato compatibile con il diritto comunitario una normativa nazionale (nel caso una legge della regione Liguria) che consente agli Stati membri di stipulare convenzioni in via prioritaria e in forma diretta con le organizzazioni di volontariato escludendo l’applicazione delle procedure di gara.

La questione era stata sottoposta ai giudici dell’ Unione dal Consiglio di Stato, con riferimento alla fornitura di servizi di trasporto sanitario di urgenza ed emergenza , avendo questi ultimi messo in dubbio che l’affidamento diretto potesse costituire violazione di talune norme del trattato dell’unione. Il caso era stato sollevato nell’ambito di una convenzione quadro stipulata con la Regione da parte del Comitato Regionale Anpas Liguria.

La Corte di Giustizia ha invece affermato la compatibilità comunitaria con l’affidamento di quei servizi “in via prioritaria con affidamento diretto, in mancanza di qualsiasi pubblicità, alle associazioni di volontariato”; possibilità che tuttavia è rigorosamente condizionata al fatto che l’attività delle associazioni di volontariato contribuisca “effettivamente alla finalità sociale e al perseguimento degli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio cui detta disciplina è basata”.

I giudici europei, nella lunga sentenza, hanno individuato i presupposti dell’affidamento diretto alle ODV negli stessi contenuti della legge 266/91: finalità di solidarietà sociale, assenza di fini di lucro, prevalenza del personale volontario dell’attività associativa, rimborso delle spese, senza sovracompensazioni, nell’espletamento dei servizi con adeguata rendicontazione.

Principi che a questo punto si può ben ritenere costituiscano un importante precedente per tutte le organizzazioni di volontariato nel territorio dell’Unione.

Spotorno: il triathlon del Soccorso

I principi sottesi alla decisione non sembrano limitarsi, quanto alla loro applicazione, al solo trasporto sanitario di emergenza ma appaiono suscettibili di applicazione anche nel servizio di trasporto sanitario ordinario. Una recentissima sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, pubblicata nel giugno scorso, in applicazione dei principi stabiliti dalla decisione europea, ha infatti ritenuto legittimo l’affidamento diretto ad una associata Anpas, la Croce Verde di Torino, per il trasporto sanitario inter ospedaliero programmato e dal trasporto su patologia autorizzata e continuazione di cure. Si trattava in per lo più di trasporto dializzati per la somministrazione di cure in sede ospedaliera ovvero di trasporto di campioni biologici.

Da rimarcare come queste sentenze sono il frutto di un impegno dei Comitati Regionali Anpas della Liguria e del Piemonte che hanno dovuto destinare ingenti somme per le spese legali distolte così da utilizzi più utili per la comunità per puntualizzare un ruolo che de facto svolgiamo da oltre cent’anni e che possiamo e vogliamo continuare a svolgere anche nel futuro.

Questi orientamenti della giurisprudenza più recente sono destinati ad incidere sul contenuto della legge delega sul terzo settore in discussione al Senato soprattutto, per quanto riguarda il tema in parola, con riferimento all’attività di volontariato nei rapporti con la Pubblica Amministrazione . Su questo tema la legge delega non appare al momento recepire i principi contenuti nella sentenza della corte di giustizia anche se sin dal lancio delle linee guida sulla riforma del Terzo Settore da parte del premier Renzi la questione è stata posta auspicando l’armonizzazione delle disposizioni nazionali a quelle europeee.

Su questo punto Anpas nazionale ha predisposto delle proposte di emendamento al disegno di legge delega proprio allo scopo di precisare meglio l’ambito operativo dell’affidamento diretto; iniziativa che appare, a nostro giudizio, del tutto appropriata anche in considerazione del fatto che nei lavori parlamentari relativi alla recepimento della nuova direttiva appalti, non risulta preso in considerazione il ruolo specifico delle organizzazioni nei servizi sanitari e socio assistenziali.

Il recepimento dei principi della sentenza della corte di giustizia appare peraltro doveroso oltre che per ragioni di salvaguardia del ruolo di coesione sociale delle organizzazioni di volontariato nel servizio sanitario nazionale, anche in relazione alla indiscutibile prevalenza dei principi della corte di giustizia sulle norme di diritto interno.

Tutto ciò è utile per ricordare e ricordarci che le pubbliche assistenze sono nate, le prime 150 anni fa, in gravi condizioni di bisogni sanitari e sociali, senza che il settore pubblico vi fosse e svolgesse un ruolo in questi ambiti.

Sarzana: la sfilata per le vie del centro coi mezzi storici

Le pubbliche assistenze, quindi, non sono state supplenti dello Stato, ma l0 hanno anticipato. Questo è ciò cui oggi siamo ancora chiamati tenendo conto della situazione attuale di crisi e delle possibilità che ci pone di fronte, ma anche del sistema di regole in cui siamo inseriti e che vogliamo contribuire a riscrivere nell’ottica di un benessere generale che ci sta a cuore e che cerchiamo di perseguire. Tutto ciò a fronte di una non percezione della politica che non conosce questo mondo e che ci confonde scambiandoci anche con realtà che si sono infiltrate per svolgere queste attività e che non hanno nulla a che vedere con il volontariato o con aziende corrette e che rovinano l’immagine complessiva.

Il volontariato in ambito sanitario ha una lunga tradizione in Italia, tre sono le grandi organizzazioni: Anpas, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia e Croce Rossa Italiana. Queste tre realtà pur con i distinguo derivanti da radici storiche diverse hanno svolto un ruolo determinante nel garantire servizi sanitari in particolare nel campo dell’emergenza urgenza quando ancora questo aspetto dell’assistenza sanitaria era trascurato e non c’erano a disposizione le conoscenze e le tecnologie odierne e le aspettative che oggi abbiamo come cittadini per una pronta risposta alle urgenze sanitarie che ci colpiscono.

Fabrizio Pregliasco,  Presidente Nazionale Anpas

 Approfondimenti

La sentenza. Affidamento servizi: l’UE dà ragione ad Anpas

Convegno. Affidamento dei servizi sociosanitari.

Genova, 20 marzo: il sistema territoriale di soccorso sanitario 

Sempre più urgente inserire il trasporto sanitario nei LEA

 

 

Torna in alto