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Il diario di Alessandro, giorno 2: Anpas si presenta all’AFAD in Turchia
10 luglio 2019 – Ultimo giorno in Turchia. Anche se le regole di questo Stato e la carenza di organizzazione rendono complicato lo sviluppo del volontariato organizzato, il popolo turco è molto generoso e tutti i cittadini hanno un forte senso di comunità.
Qui le persone vanno fiere di aver ospitato oltre 4 milioni di profughi siriani e considerano questa loro accoglienza un elemento di orgoglio nazionale, nonostante in alcune regioni la popolazione siriana superi ormai in numero quella turca. Ed é proprio in questo campo che l’AFAD, sebbene sia un’istituzione giovane, ha dimostrato grandi capacità di intervento e gestione. Di questo e di altro abbiamo parlato di prima mattina, davanti ad un vero caffè espresso, negli uffici dell’Ambasciata Italiana di Ankara.
Prima di partire verso l’aeroporto infatti, non potevamo non accogliere l’invito del primo segretario dell’ambasciatore, e console ad Ankara, che ci ha accolto con estrema cortesia e ci ha ascoltato con interesse, e al quale abbiamo potuto presentare le nostre associazioni e le nostre attività. Graditissimo è stato anche il giro dell’ambasciata e del suo giardino, accompagnati dal segretario, con le sue spiegazioni e i suoi racconti sulla storia della Turchia.
“No! Airport! Late!”. La nostra permanenza in questo paese si conclude con un tour in pulmino dell’affascinante città vecchia, che il nostro gentile autista Sinan, palesemente entusiasta ed impaziente di mostrarci le bellezze del suo paese, ma evidentemente inconsapevole dei nostri problemi di tempo, ha deciso in autonomia di regalarci, sulla via per l’aeroporto. Poi però, alla proposta di fermarci per gustare un buon caffè turco, nostro malgrado, non abbiamo potuto fare altro che deludere in modo deciso le sue buone intenzioni.
Fiumicino. Dopo aver salutato a rate tutti i compagni di viaggio, in attesa del breve volo verso casa, il pensiero torna ai giorni appena trascorsi. Oggi non so dire quale sia, e se c’e, la differenza che abbiamo fatto in termini pratici. So però che ognuno di noi oggi torna a casa con dei nuovi orizzonti, ancora più motivato e più consapevole della bellezza e dell’importanza di ciò che facciamo nella nostra quotidianità. Ho sempre creduto che, ogni qual volta qualcuno di noi cresce in consapevolezza, il mondo fa un passo in avanti: forse è questa la vera differenza che possiamo fare.
Grazie a chi mi ha dato l’opportunità di vivere questa esperienza e a chi mi ha supportato e sostenuto.
Gate open
– Alessandro Benini