Reti

Roma 14 gennaio, Forum Terzo Settore “La riforma che vorremmo”

<h1 style=”white-space: pre-wrap; color: #222222; line-height: normal;”>La riforma che vorremmo</h1>
<table style=”width: 900px; height: 22px;” border=”0″ cellpadding=”2″>
<tbody>
<tr>
<td style=”text-align: justify;” valign=”top”>
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><span style=”font-size: 16px;”>Si è svolto oggi, 14 gennaio, l’incontro sulla riforma del Terzo Settore organizzato dal Forum Nazionale del Terzo settore.&nbsp;</span></span></p>
<p class=”p1″><span style=”font-size: 12pt; font-family: georgia, palatino;”>Secondo il senatore Luigi Bobba “La riforma deve ripartire, stiamo aspettando il parere della commissione bilancio. La prossima settimana dovremmo cominciare a votare gli emendamenti. Speriamo in un mese di chiudere in commissione per poi andare in aula. Sulla riforma ci sono modifiche e integrazioni che abbiamo concordato in Senato e alla Camera. A parte qualche punto controverso, ma in sostanza il disegno complessivo è quasi del tutto definito, mancano solo i dettagli”.</span></p>
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p class=”p1″><span style=”font-size: 12pt; font-family: georgia, palatino;”>”Come Anpas stiamo apprezzando i perfezionamenti che questa discussione al senato si sta definendo e la definizione del terzo settore anche degli emendamenti e gli aspetti dell’impresa sociale, così come per il servizio civile sul coinvolgimento dei giovani e l’ampliamento dei servizi”<span style=”color: #000000; font-family: georgia, palatino; font-size: 16px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas</span>. “Rimangono dei punti per noi caldissimi per quanto riguarda le attività accessorie a contenuto economico che riguardano da vicino la nostra operatività e sui quali è necessaria una ulteriore chiarificazione. All’interno della discussione in questo momento in Senato speriamo possano avere seguito le nostre sollecitazioni fatte da quei parlamentari che si sono fatti portavoce delle nostre istanze e che derivano anche da quanto esplicitato da noi stessi <a href=”comunicati-stampa/1970-ddl-anpas-senato-2015.html”>nell’audizione che abbiamo fatto nei mesi scorsi.</a> Fondamentale è per noi &nbsp;la v</span><span style=”font-size: 12pt; font-family: georgia, palatino;”>alorizzazione delle reti al fine di favorire il volontariato che deve essere vero, serio e trasparente”.</span></p>
<hr />
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px;” align=”CENTER”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”><strong>Riforma del Terzo Settore: i 10 PUNTI CHIAVE PER Anpas</strong></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(1)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Consentire la permanenza e la valorizzazione dell’azione volontaria nelle forme organizzative previste dalla Riforma del Terzo Settore</strong>&nbsp;(art. 2 comma 1)</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Occorre difendere il&nbsp;<strong>carattere nazionale</strong>&nbsp;nella definizione dei principi fondamentali e dei caratteri del volontariato, non attribuibili alle legislazioni regionali, al fine di evitare differenze nella possibilità di esercitare il diritto sancito dalla Costituzione di svolgere l’azione volontaria in maniera uguale in tutto il territorio nazionale (vedi sentenza della Corte Costituzionale n.75 del 28/02/1992). Nelle diverse forme organizzative che saranno delineate dalla Riforma occorre quindi garantire la permanenza nel Volontariato, favorendone l’azione e considerandolo un valore aggiunto nella valutazione sociale degli interventi. Occorre difendere la peculiarità del volontariato italiano nella gestione diretta di servizi alla persona, garantendo – negli spazi previsti di discrezionalità della Pubblica Amministrazione – la possibilità di proseguire questa più che centenaria esperienza di partecipazione in ambito sociosanitario. Le pubbliche assistenze sono un tassello fondamentale della democrazia, in quanto scuole di partecipazione, coesione sociale ed advocacy. Ricoprono storicamente un ruolo essenziale nel welfare territoriale. I servizi svolti dalle associazioni. con il coinvolgimento dei volontari, sono strumenti per la realizzazione delle finalità e dei valori associativi.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(2)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Codice del Terzo Settore ed Armonizzazione delle Leggi</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Garantire alle associazioni attualmente ricomprese dalla Legge 266/91 di<strong>conservare le proprie caratteristiche peculiari&nbsp;</strong>anche per quelle realtà che sceglieranno di utilizzare la qualifica di impresa sociale per svolgere attività complesse, permettendo loro di continuare ad avvalersi del contributo dei volontari. Nel considerare positiva la definizione di un<strong>Codice specifico del Terzo Settore&nbsp;</strong>(art. 4), Anpas ritiene che, nel riordino della legislazione di settore, le prerogative e le peculiarità della legge quadro sul Volontariato (costruita sulla base dell’esperienza e della storia dell’associazionismo del nostro Paese) non siano cancellate come avvenuto per la legge 49 sulle ONG. Nell’ambito dell’armonizzazione delle leggi su Volontariato e Promozione Sociale (art. 5), si ritiene opportuno un chiarimento degli elementi distintivi delle due realtà.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(3)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Rafforzare il passaggio da attività commerciale marginale a strumentale&nbsp;</strong>(art. 4, primo comma, punto e)</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Nei decreti attuativi occorre rafforzare la possibilità per il Volontariato nel Terzo Settore di svolgere attività commerciali e di impresa strumentali alla realizzazione dei propri scopi istituzionali. Non si può riformare e potenziare il Terzo Settore se non si potenzia e si favorisce la sua economia specifica che è in gran parte rappresentata proprio da attività di fundraising. La definizione di criteri e vincoli – necessaria per regolamentare la contabilità separata tra attività di impresa ed istituzionale – non deve tuttavia comprimere la spinta di innovazione ed originalità delle organizzazioni di Volontariato e il loro radicamento nelle comunità.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(4)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Valorizzare il ruolo del Terzo Settore nella relazione con gli Enti Pubblici</strong>&nbsp;(art. 4, comma 1, lettera m).</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Anpas nel condividere le riflessione del relatore Lepri, ritiene prioritario un coinvolgimento del Volontariato nelle funzioni di indirizzo, coprogettazione e coordinamento dei servizi alla persona. Nel percorso di recepimento della direttiva comunitaria 24/2014 sugli appalti occorre tenere in considerazione che soccorso e trasporto sanitario – attività storicamente svolte dalle pubbliche assistenze – devono continuare ad essere considerate di interesse generale, fattibili con il volontariato, con finalità solidaristiche, come ribadito dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea (n. 113 del 2014). In questa prospettiva occorrerà precisare, anche il sede di disegno di legge delega, la possibilità per le pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni dirette per il trasporto d’urgenza e ordinario con le organizzazioni di volontariato che rispondano ai requisiti indicati nella sentenza predetta.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Nel nostro paese il trasporto sociosanitario ad oggi viene svolto per oltre il 70% da associazioni di Volontariato che, oltre a garantire coesione, inclusione e partecipazione dei cittadini, permettono una sostenibilità complessiva del sistema.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(5)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite dei volontari&nbsp;</strong>(art 5, comma 1, lettera c) attraverso la validazione da parte delle reti di secondo livello di Volontariato.</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(6)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Centri di Servizio del Volontariato</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Occorre una riflessione approfondita sul&nbsp;<strong>ruolo di servizio dei CSV&nbsp;</strong>(art. 5, comma 1 lettera e) prendendo atto dei limiti del loro sviluppo sui territori, come evidenziato da una recente ricerca CSV.net. Le riflessioni proposte dal Sen. Lepri sui CSV aprono a possibili nuovi scenari per lo sviluppo del Volontariato. E’ comunque necessario non disperdere l’esperienza maturata in oltre due decenni di attività al servizio del volontariato. E’ semmai utile e coraggioso immaginare strategie e modalità più vicine alle nuove esigenze e sensibilità ed anche, osiamo dire, alla maggiore maturità del volontariato italiano, anzi dei volontariati presenti nelle diverse forme organizzative.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(7)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Impresa Sociale</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Premesso che numerose pubbliche assistenze negli anni hanno gemmato strutture di servizio per affrontare attività complesse e meglio rispondere ai bisogni dei cittadini, spesso su richiesta delle Istituzioni, Anpas ritiene che l<strong>’impresa sociale – per come è intesa nel DDL – sia un’opportunità per l’ampliamento e l’innovazione dell’intervento del Terzo Settore.&nbsp;</strong>Si considera tuttavia fondamentale una maggiore chiarezza non solo nella definizione dei tratti costitutivi dell’impresa sociale, ma anche nelle modalità di azione, relazione e scambio fra terzo settore, soggetti for profit e Stato. Per qualificare l’impresa come sociale, oltre alla finalità, conta il modo in cui sono organizzate, gestite, governate e a cosa destinano i propri profitti. “<em>Il terzo settore non va visto come una nuova area alla quale estendere le aspettative di rendimento di un’economia finanziarizzata. Deve avvenire l’opposto: le risorse finanziarie vanno portate dentro il terzo settore per incrementare l’impatto delle sue organizzazioni, per metterle in condizione di essere più incisive rispetto alle grandi questioni sociali</em>” (cfr “Riforma del terzo settore, gli investimenti sociali sono trendy ma non è priorità” di Vincenzo Manes, Il Fatto Quotidiano, 16 maggio). Condividendo questa impostazione riteniamo che in tema di distribuzione degli utili il DDL non dovrebbe scostarsi da quanto già previsto per le cooperative sociali, estendendo quel meccanismo a tutte le organizzazioni dell’economia sociale. Occorre inoltre che sia prevista la presenza del Volontariato all’interno delle imprese sociali, attualmente non menzionato dall’art. 6 comma 1, lettera a.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(8)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Le reti di secondo livello sono la naturale evoluzione delle organizzazioni che, operando su scala locale, ma condividendo finalità e modalità di intervento sul territorio nazionale, hanno deciso di darsi una struttura volta al raggiungimento di obiettivi comuni più complessi e duraturi.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Occorre coinvolgere le organizzazioni con maggiore rappresentatività nella definizione delle linee guida su bilancio sociale e valutazione di impatto e garantire loro la possibilità di svolgere attività di&nbsp;<strong>supporto, vigilanza, monitoraggio e controllo</strong>, a fronte della previsione di specifiche forme di sostegno, anche attraverso convenzioni con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (art. 7, comma 2 e 3). E’ quindi centrale l’istituzione di un Registro nazionale con requisiti uniformi per tipologia di organizzazione validi in tutto il territorio nazionale.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(9)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Rendere il Servizio Civile Universale&nbsp;</strong>(art. 8), cioè accessibile a tutti i giovani che chiedono di parteciparvi, mantenendone un’identità costituzionale fondata sulla “<em>difesa della Patria in modo non armato e non violento</em>”, come rilevato anche dalla relazione del Sen. Lepri, e non dalla formulazione attuale incentrata invece sui “<em>valori fondanti della Patria</em>”. Occorre inoltre garantire risorse adeguate come definire una proporzione nel bilancio dello Stato fra i fondi stanziati per la difesa civile, attività specifica del Servizio Civile, e quelli per la difesa militare. Affinchè il Servizio Civile possa essere a pieno un’esperienza educativa e di integrazione per i giovani è necessario mantenere la sua durata ad un anno.</span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-size: 12pt;”><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>(10)&nbsp;</strong></span><span style=”font-family: georgia, palatino;”><strong>Aspetti fiscali</strong></span></span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>E’ assolutamente necessario superare, distinguere e regolare le ambiguità oggi presenti intorno ai concetti di “non lucrativo” e di “non commerciale” oggi confusamente recepiti dalla norma e dalla consuetudine.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>Il fatto di essere un soggetto statutariamente “non lucrativo”, comunemente definito non commerciale o non profit, non deve essere confuso con il fatto che lo stesso soggetto possa svolgere attività commercialmente rilevanti, purchè risponda alla norma generale, per lo più fiscale, di trattamento di tali attività.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>E’ necessario pertanto superare e semplificare tutta la teoria legata alle operazioni marginali o connesse definendo in modo chiaro e non ambiguo la soggettività degli enti e delineando in maniera chiara le eventuali agevolazioni o previsioni fiscali.</span></p>
<p style=”margin-bottom: 0cm; line-height: 18.2px; text-align: justify;” align=”JUSTIFY”><span style=”font-family: georgia, palatino; font-size: 12pt;”>La distribuzione di utili è un fattore distorcente rispetto alle motivazioni che sottendono al mondo del terzo settore in quanto, differentemente a quanto accade per la cooperazione sociale, ove comunque esiste un nesso logico fra prestatore d’opera e remunerazione, chi decidesse di mettere a disposizione delle risorse finanziarie non dovrebbe poter esercitare un’influenza dominante sulle decisioni dell’ente e, soprattutto, dovrebbe essere consapevole di aver operato una scelta di investimento&nbsp;<span style=”color: #201f1f;”><em>senza altro interesse che quello per lo sviluppo sociale. Senza aspettarsi in cambio nient’altro che un contributo alla crescita di questo paese. Rendendosi conto che anche questo è un modo per ricavare un beneficio dal proprio investimento, dove però più che i dividendi del capitale conta il contributo a rendere più accogliente la società in cui viviamo e lavoriamo</em></span><span style=”color: #201f1f;”>.</span>(cfr “Riforma del terzo settore, gli investimenti sociali sono trendy ma non è priorità” di Vincenzo Manes, Il Fatto Quotidiano, 16 maggio). Al fine di permettere comunque un flusso di liquidità verso tali organizzazioni, l’eventuale distribuzione di utili potrebbe essere calmierata con l’individuazione di “tetti” di remunerazione che non superino i tassi previsti per i titoli di Stato.</span></p>
<br />
<p style=”color: #000000; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10.909090995788574px; line-height: normal; text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
</td>
<td style=”width: 300px; background-color: #e0e0e0;” valign=”top”>
<p style=”text-align: justify;”><a href=”http://www.forumterzosettore.it/?action=news&amp;cat=1&amp;id=1194″><img src=”http://www.age.it/age/images/img_caricate/logo_Forum_Terzo_Settore.jpg” alt=”” width=”300″ /></a></p>
<p style=”text-align: justify;”>&nbsp;</p>
<p style=”line-height: 18.2px;”>&nbsp;</p>
<hr />
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” href=”component/content/article/22-newsevidenza/1876-anpas-2020.html”><strong><span style=”font-size: 12pt;”>Riforma del Terzo Settore – il progetto Anpas 2020</span></strong></a></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” href=”anpas-informa/com-stamp/1887.html”>La posizione di Anpas sul DDL passato alla Camera (18 aprile 2015 – Consiglio Nazionale)</a>&nbsp;-&nbsp;<a style=”color: #009136;” href=”https://www.anpas.org/informa/media/com_acymailing/upload/allegatoaprileanpas2020.pdf”>pdf</a></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” href=”2020/Posizione_Anpas_28_30nov2014.docx”>LA POSIZIONE DI Anpas SUL DDL (28/30 novembre 2015 – Congresso nazionale)</a></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136; line-height: 18.2px; background-color: #e0e0e0;” href=”Allegati/Doc_Anpas_CRI-Linee%20guida.pdf”>IL CONTRIBUTO DI Anpas E CRI ALLARIFORMA</a></p>
<hr style=”line-height: 18.2px;” />
<p style=”line-height: 18.2px;”>AGGIORNAMENTI</p>
<hr style=”line-height: 18.2px;” />
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”line-height: 1.3em;”><a style=”color: #009136;” href=”http://www.infocontinuaterzosettore.it/normativa/organizzazioni-di-volontariato/”>DOCUMENTI LEGISLATIVI</a></span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”line-height: 1.3em;”>DOCUMENTI Anpas e PUBBLICHE ASSISTENZE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”>CONTRIBUTI ESTERNI</p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><a style=”color: #009136;” title=”Anpas 2020 by Nazionale Anpas, on Flickr” href=”https://www.flickr.com/photos/anpas/17144737541″><img src=”https://farm8.staticflickr.com/7680/17144737541_369115e8ff.jpg” alt=”Anpas 2020″ width=”356″ height=”390″ /></a></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><a style=”color: #009136;” href=”Allegati/Archivio/Normativa/2015_Comunicato_AIFA_gasmedicinali.pdf”></a><strong><span style=”font-size: 8pt;”>Cronologia ed azioni svolte da Anpas nazionale prima della definizione del progetto Anpas 2020</span></strong></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><em><span style=”font-size: 8pt;”>Prima della presentazione delle Linee Guida</span></em></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Inserimento Riforma del Terzo Settore nel Documento FERMI TUTTI (condiviso con Confederazione delle&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Misericordie D’Italia) – Roma, 3 aprile</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>13 maggio 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Pubblicazione linee guida del governo per la riforma del terzo settore</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><em><span style=”font-size: 8pt;”>Dopo la presentazione Linee Guida</span></em></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>Pontassieve, 17/18 maggio 2015</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>ASSEMBLEA NAZIONALE PRECONGRESSUALE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE LINEE GUIDA RIFORMA DEL TERZO SETTORE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>RACCOLTA DI CONTRIBUTI DA COMITATI REGIONALI E CONSIGLIO NAZIONALE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>DEFINIZIONE POSIZIONE DI Anpas SU LINEE GUIDA e successiva condivisione del documento con la CROCE&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>ROSSA ITALIANA</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DEI DOCUMENTI DEL FORUM DEL TERZO SETTORE E DELLA CNESC</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>22 agosto 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Presentazione da parte del Governo del disegno di legge di Delega al Governo per la riforma del&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e per la disciplina del servizio civile universale (C 2791)&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>(Commissione Affari Sociali della Camera)</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Dibattito parlamentare (Commissione Affari Sociali)</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Relazione con i Parlamentari</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Contributo alla Definizione dei Documenti del Forum del Terzo Settore (attraverso la partecipazione al</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Coordinamento e alla Consulta del Volontariato) e della CNESC</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>Partecipazione al gruppo di lavoro di Anpas Toscana di approfondimento sulla Riforma (insediamento 19&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>dicembre 2014)</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Fiesole, 13/14 settembre 2014</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Approfondimento sul DDL alla Conferenza dei Presidenti Regionali e della Direzione nazionale</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Firenze, 18 ottobre 2014</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px; text-align: justify;”><span style=”font-size: 8pt;”>Approfondimento sul DDL al Consiglio nazionale</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Firenze, 22 ottobre 2014</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Approfondimento sul DDL per i dipendenti della Segreteria nazionale e del Comitato Regionale Anpas&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Toscana</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>10 novembre 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Audizione del Forum del Terzo Settore e della CNESC alla Commissione Affari Sociali della Camera</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Roma, 28/30 novembre 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>CONGRESSO NAZIONALE</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE DDL e normativa in essere su IIMPRESA SOCIALE con aggiornamento&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>posizione di Anpas</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>Organizzazione di un GRUPPO DI LAVORO “DDL di Riforma del Terzo Settore: il contributo di Anpas nella&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>realizzazione dei decreti delegati con Gianfranco Marocchi, Idee in Rete e Massimo Novarino, Forum del&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Terzo Settore. L’istant report del gruppo inserito nel documento finale del Congresso.</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>22 dicembre 2014&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Presentazione di una proposta di legge di modifica della Legge del Volontariato (n. 2791) da parte di&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Capone, Patriarca, Amato, Carnevali, D’Incecco, Grassi, Mariano, Sbrollini</span></p>
<p style=”line-height: 18.2px;”><span style=”font-size: 8pt;”>18 marzo 2015&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>Conclusione dell’esame degli emendamenti della Commissione Affari Sociali ed approvazione del testo&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>(trasmesso alle Commissioni Bilancio e Tesoro e Affari Costituzionali della Camera – per un parere – e&nbsp;</span><span style=”font-size: 8pt;”>successivamente portato al voto dell’Aula).</span></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>

Roma 14 gennaio, Forum Terzo Settore “La riforma che vorremmo” Leggi tutto »

Anpas e l’Anno europeo dei Cittadini 2013

Anpas aderisce all’Alleanza Italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013

Continua anche per il 2013 l’impegno in Europa di Anpas. Il 2013 è stato ufficialmente proclamato “anno europeo dei cittadini”, in coincidenza con il ventesimo anniversario della cittadinanza dell’Unione, introdotta con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht nel 1993. L’Anno ha un duplice intento: illustrare quanto finora realizzato e rispondere alle aspettative future dei cittadini.

“La Cittadinanza attiva per noi è un elemento fondante della nostra mission”, dice Fabrizio Pregliasco, Vicepresidente Anpas Nazionale, “tutti i volontari delle pubbliche assistenze quotidianamente praticano questo principio. Per noi la cittadinanza attiva è la partecipazione del cittadino alla vita civile del suo Paese, onorando i propri doveri, e conoscendo ed esigendo i diritti propri e quelli altrui. L’anno europeo dei cittadini ha esattamente questo scopo: coinvolgere i cittadini europei a praticare concretamente questi principi. Ben venga questo lancio in un momento in cui l’Europa è vista solo per aspetti economico-finaziari che ne hanno offuscato l’immagine e il lungo lavoro di costruzione di cittadini non solo del proprio stato ma di una comunità più grande”

L’anno europeo è stato istituito con la decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, su proposta dalla Commissione, pubblicata oggi nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Le manifestazioni previste metteranno in risalto le politiche e i programmi esistenti e spiegheranno ai cittadini come beneficiare direttamente dei diritti dell’Unione. Scopo dell’evento è inoltre lanciare un dibattito pubblico sull’Unione europea del futuro e sulle riforme necessarie per migliorare la vita quotidiana dei cittadini europei.
L’anno europeo dei cittadini sarà ufficialmente inaugurato il 10 gennaio 2013 a Dublino con un dibattito pubblico, in concomitanza con l’inizio della presidenza irlandese del Consiglio e prevede una serie di dibattiti pubblici sul futuro dell’Europa, aperti a tutti i cittadini, che si terranno dovunque nell’Unione: http://ec.europa.eu/european-debate/interactive_map/estonia/index_it.htm.
Per l’occasione le principali organizzazioni della società civile europee hanno stretto un’alleanza, la European Year of Citizens 2013 Alliance, che collabora con la Commissione quale partner strategico in rappresentanza della società civile.
In Italia, le principali organizzazioni della società civile, tra le quali Anpas, hanno creato una rete, l’Alleanza italiana per l’Anno Europeo dei cittadini 2013 (EYCA), alla quale aderiscono Acli, Anpas, Arci, Cipsi, Cittadinanzattiva, Fish, Focsiv, Labsus e Movi. Le organizzazioni promotrici dell’Alleanza italiana sono: Forum Nazionale del Terzo Settore, Cime (Consiglio italiano del movimento europeo) e Alda.
raccogliere pareri e idee direttamente dai cittadini con l’utilizzo anche dei social media.
Le linee generali d’azione, lungo le quali l’Alleanza Italiana si muoverà, sono quelle sancite nella Dichiarazione”2013 Noi, Cittadini d’Europa…”,  che conformemente al Manifesto Europeo, impegna i propri membri a: sensibilizzare e diffondere presso tutti i cittadini residenti in Italia laconsapevolezza dei propri diritti, aiutandoli così a ricorrere agli strumenti tipici della democrazia partecipativa; diffondere una cultura della trasparenza a livello politico e amministrativo, premendo presso i poteri pubblici; assicurare l’applicazione in Italia della Convenzione di Aarhus e il Codice di buone prassi per la partecipazione civile della Conferenza delle OING del Consiglio d’Europa; avviare un processo di revisione costituzionale del Trattato di Lisbona, promuovendo l’unione politica federale europea, sul modello costituzionale di una democrazia sovranazionale rappresentativa e partecipativa.

Il sito di riferimento dell’Alleanza europea è http://ey2013-alliance.eu/

Per informazioni sulle modalità di adesione all’Alleanza italiana è possibile contattare il Cime.

 

La Commissione europea ha proposto di proclamare il 2012 “Anno europeo dei cittadini” per sottolineare il 20esimo anniversario dell’introduzione della cittadinanza dell’Unione europea nel trattato di Maastrict.Le principali organizzazioni e reti della società civile si sono unite e hanno creato l’Alleanza AEC2013 per  avanzare  proposte  rivolte  a  collocare  la  cittadinanza  europea  al  centro  dell’agenda  politica dell’UE. Facendo affidamento sull’esperienza e le conoscenze dei suoi membri che continuamente operano perché la cittadinanza diventi una dimensione permanente e trasversale del processo decisionale, dell’attuazione e della valutazione delle politiche pubbliche europee, l’Alleanza AEC2013 promuoverà attività che abbiano un impatto sulla costruzione di un’Unione europea dalla parte dei cittadini, che non sarà più ristretta solamente a preoccupazioni di natura economica e che faciliterà e sosterrà varie espressioni e la mobilitazione della cittadinanza attiva.
Scarica il documento integrale

 


 

Sito web dell’anno europeo dei cittadini:
http://www.europa.eu/citizens-2013
La tua Europa – Aiuto e consigli per i cittadini dell’UE e la loro famiglia:
http://europa.eu/youreurope/citizens/index_it.htm
Relazione 2010 sulla cittadinanza dell’Unione (che propone di proclamare il 2013 anno europeo dei cittadini):
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0603:FIN:IT:PDF

 

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Cresce il Welfare: appello al Senato per le politiche sociali

Esiste un’emergenza grave nel nostro Paese: è lo stato delle politiche sociali: la lettera al Senato

Anni di progressivo abbandono, ripetuti tagli (- 92% in cinque anni a Fondi sociali), riforme annunciate erinviate, hanno relegato l’Italia agli ultimi posti in Europa in quanto a protezione sociale.Un Paese con un welfare debole non cresce nemmeno economicamente. Questo è l’allarme che la Reteinterassociativa “Cresce il welfare, cresce l’Italia” ma lanciato, per l’ennesima volta, il il 31 ottobre durante lamobilitazione in Piazza Montecitorio.

Abbiamo incontrato, in quella occasione, tutti i capigruppo della Camera dei deputati evidenziando lepreoccupazioni e proposte sulle politiche sociali in Italia.
Il timido rifinanzimento del Fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza è del tutto inadeguatoalla dimensione e alla complessità di un problema che attraversa l’Italia e colpisce i suoi Cittadini, speciequelli più esposti: gli anziani, le persone con disabilità, i senza-lavoro, i migranti e le famiglie che sempre piùnumerose varcano la soglia della povertà.
Al Senato chiediamo una svolta che dia fiducia a tanti cittadini, favorisca la coesione e l’equità, rilancidavvero l’economia: aumentare già nella legge di stabilità le disponibilità finanziare dei Fondi sociali,ripensare alle politiche sociali, approvare celermente riforme importanti come la definizione dei livelliessenziali di assistenza e il piano per la non autosufficienza.

Inoltre chiediamo che dal disegno di legge di stabilità vengano eliminate che misure che inesorabilmentedanneggerebbero gravemente molti cittadini già in difficoltà. Il disegno di Legge prevede infatti l’ennesimo taglio lineare della spesa in ambito sanitario innalzandoal 10% (oggi è del 5%) la riduzione degli oneri per i contratti di prestazione di servizi. Il che significache verranno erogati ai Cittadini meno servizi o servizi di qualità inferiore. Questa misura colpisceindistintamente le persone, anche quelle che necessitano strettamente di interventi di riabilitazione comemolte persone con disabilità spesso destinate ad aggravarsi in assenza di interventi riabilitativi
Chiediamo il Vostro formale e sostanziale impegno: l’emergenza è reale, gli interventi indifferibili!
Distinti saluti

Cresce il welfare, cresce l'Italia

 

 

Organizzazioni promotrici e aderenti:Altramente; Anpas – associazione Nazionale pubbliche assistenze; ARCI; Arciragazzi; ASC – Arci Servizio Civile Nazionale; associazioneAntigone; associazione Nuovo Welfare; Auser; CGIL; Cilap-Eapn Italia; Cittadinanzattiva; CNCA; Conferenza Permanente per la SaluteMentale nel Mondo “Franco Basaglia”; Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali; Coordinamento Nazionale Nuove Droghe; Federconsumatori;FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap; Fondazione Franca e Franco Basaglia; Forum Droghe; Forum Nazionale SaluteMentale; FP-CGIL; Gruppo Abele; Grusol – Gruppo Solidarietà; Handy Cup Onlus; INCA; IRES; Itaca – associazione Europea degli OperatoriProfessionali delle Tossicodipendenze; Jesuit Social Network Italia Onlus; La Bottega del Possibile; La Rivista delle Politiche Sociali; Legacoopsociali;Mama Africa Onlus; Opera Don Calabria; Psichiatria Democratica; SOS Sanità; SPI-CGIL; Stop OPG; UIL; Uisp; UNASAM; UniversitàDel Terzo Settore.Cresce il welfare, cresce l'Italia

 

 

Info: www.cresceilwelfare.it

La Rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia” organizza e promuove un’intera giornata di mobilitazione per il prossimo 31 ottobre a Roma.

Di fronte ai continui tagli che le politiche sociali hanno subito nel corso degli ultimi anni e alle previsioni contenute nella Legge di Stabilità in discussione in Parlamento, la Rete chiede al Governo una decisa inversione di tendenza. L’obiettivo dell’iniziativa è di favorire il superamento della contrapposizione tra welfare e crescita economica, a favore di un rilancio delle politiche sociali, quali motore di sviluppo per il nostro Paese.

Chiediamo l’adesione e la partecipazione delle organizzazioni sociali che si riconoscono in questi temi e, come noi, vogliono esprimersi per il cambiamento.

Informazioni logistiche

Vai alla pagina con le informazioni dettagliate

Segreteria organizzativa

c/o FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
Via G. Cerbara 38/b – 00147 Roma
Tel. 06.78851262
Fax. 06.78140308
Email: welfarexxi.rps@gmail.com

Come aderire alla Mobilitazione

La Mobilitazione “Cresce il Welfare, Cresce l’Italia” è aperta alle adesioni delle organizzazioni sociali che si riconoscano nei temi dell’iniziativa.
Aderire e partecipare è importante!
Lo si può fare compilando il breve modulo che segue. La vostra sigla sarà aggiunta all’elenco degli aderenti e pubblicata in questo sito.

Come arrivare

Le organizzazioni sociali e del sociale non ci stanno e scendono in piazza: appuntamento a Roma mercoledì 31 ottobre. Il welfare e i diritti sociali vengono continuamente erosi dai tagli e dai provvedimenti del governo. Il mondo del sociale dice basta e chiede al governo di cambiare rotta: è sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi proprio il welfare rappresenta un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese. Appuntamento a Roma mercoledì 31 ottobre: un’intera giornata di mobilitazione, musica e proposte organizzata dalla Rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia” che raccoglie l’adesione di 40 organizzazioni sociali e sindacali. In mattinata sono previsti flash mob in vari punti della Capitale e un presidio in piazza Montecitorio. La giornata si concluderà in piazza Farnese dove, nel pomeriggio, si alterneranno sul palco testimonianze dal sociale e musica. L’obiettivo della manifestazione è quello di chiedere al governo una decisa inversione di tendenza nella manovra di bilancio 2013: basta tagli al sociale e rilancio delle politiche di welfare per lo sviluppo dell’Italia. Ossia: mettere in moto una politica di investimenti nel sociale (rifinanziamento dei fondi azzerati: FNPS – Fondo per la non autosufficienza – Fondo per l’infanzia) che generi lavoro, solidarietà, coesione, sostegno alle fasce economiche più povere. Il governo Monti – spiegano gli organizzatori – ha iniziato il suo operato comunicando tre parole d’ordine: rigore,crescita, equità. Ad oggi è stato applicato ampiamente soltanto il rigore.

 

 

 

Organizzazioni promotrici e aderenti: ADA – associazione per i Diritti degli Anziani; Altramente; Anpas – associazione Nazionale PubblicheAssistenze; ARCI; Arciragazzi; ASC – Arci Servizio Civile Nazionale; associazione Antigone; associazioneNuovo Welfare; Auser; CGIL; Cilap-Eapn Italia; Cittadinanzattiva; CNCA; Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo “Franco Basaglia”; Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali; CoordinamentoNazionale Nuove Droghe; Federconsumatori; FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap;Fondazione Franca e Franco Basaglia; Forum Droghe; Forum Nazionale Salute Mentale; FP-CGIL; Gruppo Abele; Grusol – Gruppo Solidarietà; Handy Cup Onlus; INCA; IRES; Itaca – associazione Europeadegli Operatori Professionali delle Tossicodipendenze; Jesuit Social Network Italia Onlus; La Bottega delPossibile; Legacoopsociali; Mama Africa Onlus; Opera Don Calabria; Psichiatria Democratica; La Rivistadelle Politiche Sociali; SOS Sanità; SPI-CGIL; Stop OPG; Uisp; UNASAM; Università Del Terzo Settore.

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Rifiuti zero: un corso di formazione a Capannori 18-20 maggio

PROGRAMMA, Capannori 18-19-20 maggio 2012

Il corso sarà tenuto dal team operativo e dal comitato scientifico. Presente il Prof. Paul Connett

Venerdì 18 maggio 2012

ore 18.00 Accoglienza e iscrizioni

ore 21.15 Presentazione del libro “Rifiuti Zero: una rivoluzione in corso” di Paul Connett con Rossano Ercolini e Patrizia Lo Sciuto. Ed. Dissensi

Sabato 19 maggio 2012

ore 9.00 Accoglienza e iscrizioni

ore 9.30 – 18.30 Formazione sui “10 Passi verso Rifiuti Zero”

Domenica 20 maggio 2012

ore 9,30 – 12,30 Domande, confronto e discussione

Rilascio attestati di partecipazione

ISCRIZIONI
Iscrizioni entro l’11 maggio 2012 inviando una mail a rifiutizero@comune.capannori.lu.it

Quota di iscrizione 35€

Posti limitati a 70 iscritti

Per informazioni: + 39 338 2866215

PERNOTTAMENTO
Sarà possibile alloggiare a prezzi molto contenuti presso l’Ostello del Comune di Capannori e/o in altri B&B convenzionati.

 Scarica il report


Vedi anche l’intervista a Paul Connett al Congresso Anpas

       

L’incontro del 9 ottobre 2011


La lista dei Comuni Italiani che hanno adottato la strategia Rifiuti Zero (dal sito www.rifiutizerocapannori.it)

01. CAPANNORI (Lucca) 45.855 abitanti

02. CARBONIA (Carbonia Iglesias) 29.821

03. AVIANO (Pordenone) 9.277

04. GIFFONI SEI CASALI (Salerno) 5.271

05. VINCHIO (Asti) 677

06. COLORNO (Parma) 8.979

07. SERAVEZZA (Lucca) 13.449

08. CALCINAIA (Pisa) 11.396

09. MONSANO (Ancona) 3.223

10. MONTIGNOSO (Massa Carrara) 10.553

11. LA SPEZIA 95.641

12. VICO PISANO (Pisa) 8.417

13. CORCHIANO (Viterbo) 3.796

14. SOMMA VESUVIANA (Napoli) 35.097

15. BOSCOREALE (Napoli) 26.920

16. MONTE SAN PIETRO (Bologna) 10.976

17. MAIORI* (Salerno) 5.649

18. COLLESANO (Palermo) 4.254

19. FORTE DEI MARMI (Lucca) 7.760

20. SASSO MARCONI (Bologna) 14.719

21. MARINEO (Palermo) 6.814

22. VILLA BASILICA (Lucca)   1.789

23. PIETRASANTA (Lucca) 24.833

24. BORGO A MOZZANO (Lucca)  7.381

25. PORCARI (Lucca) 8.121

26. MASSAROSA (Lucca) 22.933

27. VILLA VERDE (Oristano) 384

28. ALESSANO (Lecce) 6.552

29. CORSANO (Lecce) 5.693

30. GAGLIANO DEL CAPO (Lecce) 5.485

31. MORCIANO DI LEUCA (Lecce) 3.460

32. PATU’ (Lecce) 1.740

33. SALVE (Lecce) 4.708

34. TIGGIANO (Lecce) 2.931

35. MIRABELLO MONFERRATO (Alessandria) 1.399

36. CALATAFIMI SEGESTA (Trapani) 7.258

37. SAN SEBASTIANO AL VESUVIO (Napoli) 9.561

38. PORTICI (Napoli) 53.981

39. TRECASE (Napoli) 9.311

40. TORRE DEL GRECO (Napoli) 87.197

41. BOSCOTRECASE (Napoli) 10.645

42. UMBERTIDE (Perugia) 16.890

43. ALCAMO (Trapani) 45.835

44. BUSETO PALIZZOLO (Trapani) 3.095

45. CASTELNUOVO CILENTO (Salerno) 2.614

46. ANGUILLARA (Roma) 18.882

47. BRACCIANO (Roma) 18.889

48. CERVETERI (Roma) 36.229

49. LADISPOLI (Roma) 40.855

50. MANZIANA (Roma) 6.951

51. ORIOLO ROMANO (Roma) 3.759

52. TREVIGNANO ROMANO (Roma) 5.949

53. BIANCAVILLA (Catania) 23.947

54. SENIGALLIA (Ancona) 45.027

55. CARRARA (Massa-Carrara) 65.573

56. NAPOLI 959.574

Totale abitanti 1.924.425

 

 

 

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Il Forum del Terzo Settore contrario alla destinazione del 5×1000 ai Beni Culturali

A RISCHIO UN IMPORTANTE STRUMENTO DI SUSSIDIARIETA’ FISCALE. LA PREOCCUPAZIONE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE

Roma, 16 febbraio

ll decreto legge 98/2011, ha ribadito la possibilità di destinare il 5xmille anche al finanziamento di i attività di tutela e valorizzazione debeni culturali, ma in una forma del tutto inedita. Dal modello per la dichiarazione dei redditi 2012, reso noto in questi giorni, emerge che l’applicazione della norma abbia stravolto il principio alla base dell’istituto del 5×1000 e cioè la libertà dei cittadini di scegliere e sostenere un ente non profit che svolge attività di grande rilevanza sociale. Da quest’anno questo diritto viene negato o per lo meno molto attenuato, in quanto, per le attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali è il Ministero della Cultura che incassa le risorse per poi distribuirle ad enti ed associazioni sulla base di propri criteri che dovranno essere successivamente determinati da un decreto.

E’ un fatto gravissimo e inaccettabile – sostiene il Portavoce del Forum, Andrea Olivero. La libertà dei cittadini di scegliere a chi devolvere il 5xmille nella propria dichiarazione dei redditi deve essere garantita. Fino ad oggi infatti questo strumento ha permesso ai contribuenti di sostenere organizzazione con diverse finalità, dal sociale, alla ricerca scientifica e sanitaria, rispettandone sempre la discrezione e la volontà. Ci chiediamo inoltre con preoccupazione quali saranno i criteri che definiscono le modalità di ripartizione delle risorse alle organizzazioni da parte del Ministero, dal momento che non sono ancora stati resi noti”

“Il 5xmille è stato uno strumento molto utilizzato dai contribuenti negli anni scorsi, ma ridurre pesantemente la libertà di scelta può far venir meno la loro fiducia e quindi la motivazione ad avvalersene. Così facendo il 5xmille perde completamente di senso.”

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Il Forum del Terzo Settore contrario alla decisione di chiudere l’Agenzia per il Terzo Settore

IL FORUM DEL TERZO SETTORE CONTRARIO ALLA DECISIONE DEL GOVERNO DI CHIUDERE L’AGENZIA PER IL TERZO SETTORE

Dichiarazione di Andrea Olivero, Portavoce del Forum del Terzo Settore

Non abbiamo apprezzato il modo con cui il Ministro Fornero ha reso pubblica la scelta di voler chiudere l’Agenzia per il Terzo Settore dichiarando, a margine di un convegno svoltosi a Milano, che questa era l’unica operazione possibile.

 

Nel merito crediamo che questa sia una decisione sbagliata. Ricordiamo che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una costante riduzione dell’attenzione e delle risorse economiche verso l’Agenzia stessa e verso il terzo settore in generale. Ci saremmo aspettati dal nuovo governo proposte e maggiori attenzioni nel sostenere il nostro mondo, che ha una funzione fondamentale per il nostro Paese e rappresenta una forte spinta per l’uscita dalla crisi, e ci ritroviamo invece di fronte ad ennesimi tagli – questa volta contro uno strumento per la crescita, il controllo e la trasparenza del terzo settore – che non fanno altro che indebolirlo.

 

Chiediamo al governo che si apra un tavolo di confronto affinché si trovino risposte e risorse soddisfacenti che sostengano tutto il terzo settore, le cui attività sono trasversali all’ambito economico, sociale e culturale, e non solo del welfare, e affinché vengano messe in atto nuove forme di controllo e autocontrollo.

 

Chiediamo che venga riconosciuto il ruolo del terzo settore nella vita dei cittadini, come pure il suo rappresentare uno spazio fondamentale di partecipazione democratica. Ci auguriamo che il governo non creda che tutto quello che non è Stato o Mercato possa esser liquidato e affossato in questo modo.

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Il Forum del Terzo Settore a colloquio con il Governo

IL FORUM DEL TERZO SETTORE A COLLOQUIO CON IL GOVERNO: APPREZZAMENTO PER IL CAMBIAMENTO DI ROTTA IN TEMA DI POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO STAMPA

Mercoledì 25 gennaio. La preoccupazione per i pesanti tagli agli enti locali di risorse destinate al sistema di welfare realizzati negli scorsi mesi, la revisione dell’ISEE e le modalità di accesso ai servizi, il tema della non autosufficienza e dei tagli all’assistenza, la strutturazione dei servizi e il contributo che il terzo settore può apportare allo sviluppo di politiche sociali pubbliche: questi i temi presentati oggi dalla delegazione di componenti del coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore al Sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, che si è dimostrato disponibile ad ascoltare e accogliere le istanze del terzo settore.

 

Apprezziamo – dichiara il portavoce del forum Andrea Oliveroil cambiamento di rotta che il nuovo governo sta manifestando in materia di politiche sociali. Contro la precedente prassi di tagli e solo tagli, diventata insostenibile per il paese, è questo il momento di scelte strategiche che prevedono, accanto a innegabili sacrifici, anche una redistribuzione delle risorse destinate al welfare.”

“Le questioni poste al governo sono urgenti e richiedono misure tempestive, ma anche il Sottosegretario –  prosegue Olivero – ha ben presente la drammatica situazione che i tagli agli enti locali stanno provocando, per i territori e per i cittadini, ed ha a cuore l’entità dei problemi derivanti dalla chiusura di molti servizi, come sta avvenendo nelle ultime settimane, per i quali ha sottolineato la necessità di trovare risorse affinché vengano ripristinati e non vengano lesi ulteriormente i diritti di moltissimi cittadini”

Le prossime settimane vedranno proseguire il confronto tra Governo e Terzo Settore per avviare un percorso comune di definizione di strategie politiche sostenibili sia sotto il profilo economico che sociale, che vadano nella direzione della tutela di servizi primari e della tenuta della coesione sociale.

 

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CEV – Presentazione

Logo CEV

Presentazione del CEV

 

Dare voce ai volontari e alle organizzazioni di volontariato in Europa…

Il Centro europeo per il Volontariato (CEV) è una rete europea attualmente costituita da 80 membri, per la maggior parte centri di volontariato nazionali e regionali e agenzie per lo sviluppo del volontariato, di tutta Europa che operano congiuntamente al fine di sostenere e promuovere il volontariato. Il CEV trasmette alle istituzioni dell’Unione europea le priorità collettive e le preoccupazioni delle organizzazioni che lo compongono. Agisce inoltre come forum centrale per lo scambio di politiche, esperienze e informazioni sul volontariato. Le organizzazioni facenti parte del CEV rappresentano migliaia di organizzazioni di volontariato, associazioni e altri gruppi comunitari e di volontariato a livello locale, regionale, nazionale e, in alcuni casi, internazionale.

La visione del CEV è un’Europa in cui il volontariato occupa un ruolo di primo piano nella costruzione di una società coesa e inclusiva basata sulla solidarietà e su una cittadinanza attiva. La nostra missione consiste nel creare una realtà politica, sociale ed economica europea di supporto che favorisca la messa in atto del potenziale completo del volontariato.

Lavoriamo insieme ai nostri membri

• Per essere una voce rappresentativa del volontariato in Europa

• Per potenziare le infrastrutture del volontariato nei Paesi europei

• Per promuovere il volontariato e renderlo ancor più efficace.

 

I nostri obiettivi

• Promuovere il volontariato come esempio di cittadinanza attiva in Europa e cercarne il giusto riconoscimento da parte del pubblico, dei mezzi di comunicazione, delle imprese e dei responsabili politici di ogni livello

• Fare da ponte alla comunicazione tra organizzazioni di volontariato e il lavoro delle istituzioni europee

• Promuovere e sostenere il ruolo delle infrastrutture per il volontariato nel far percepire quest’ultimo come esempio di cittadinanza attiva in Europa

• Agire come fonte di conoscenza e ricerca per il volontariato in Europa

• Promuovere l’innovazione e una corretta prassi nell’ambito del sostegno e del potenziamento del volontariato, della partecipazione e della cittadinanza attiva attraverso lo scambio, un dialogo strutturato e la creazione di un network

• Sviluppare cooperazioni strategiche e alleanze con operatori chiave di tutti i settori

• Incrementare e diversificare l’affiliazione al CEV

• Mantenere e sviluppare l’efficiente gestione dell’organizzazione

Il CEV è socio di Social Platform (Piattaforma Sociale, ndt) e di IAVE (associazione Internazionale per l’impegno volontario, ndt)

 

I nostri servizi per gli iscritti al CEV e per il pubblico in generale

• Raccogliere e fornire informazioni sugli sviluppi all’interno dell’UE sui temi legati al volontariato

• Rappresentare le esigenze e le preoccupazioni degli iscritti al CEV nell’ambito della politica UE e con le istituzioni internazionali

• Effettuare ricerche sul volontariato

• Incoraggiare i rapporti tra organizzazioni e facilitare lo scambio di buona prassi e innovazione

• Fornire ai nostri soci un forum dove trovare partner per progetti a carattere europeo

• Assemblee generali biannuali, conferenze, seminari, workshop e riunioni

CEV news (newsletter del CEV mensile in formato elettronico)

• Un sito Internet CEV interattivo

 

La nostra storia

Il CEV trae origine da un’iniziativa dei due Centri regionali belgi per il Volontariato, il Vlaams Steunpunt Vrijwilligerswerk (Osservatorio fiammingo per il Volontariato, ndt) e l’Association pour le Volontariat (associazione per il Volontariato, ndt) che, insieme al Centre National du Volontariat (Centro nazionale del Volontariato, ndt) (Francia), il National Centre for Volunteering (Centre nazionale per il Volontariato, ndt) (Regno Unito) e il Centro nazionale per il Volontariato (Italia), nel 1989 organizzarono a Lucca un Meeting per i rappresentanti dei Centri nazionali e regionali per il Volontariato di otto paesi europei. Il risultato del Meeting fu una dichiarazione congiunta per una maggiore cooperazione a livello europeo. Il Centro europeo per il Volontariato (CEV) è stato creato nel febbraio 1990 sulla base di questa dichiarazione e, nel 1992, riceve ufficialmente lo status di “organizzazione internazionale non-profit” registrata in Belgio. Il 5 dicembre 1995, il CEV organizza per la prima volta in assoluto la Giornata europea per il Volontariato presso il Parlamento europeo, Bruxelles, Belgio, con il sostegno attivo del Parlamento europeo, della Commissione, del Consiglio dell’Unione europea e dell’UNESCO.

Tra il 1993 e il 2001 il CEV ha svolto le funzioni di Ufficio di Assistenza Tecnica nell’ambito di 13 contratti dei programmi PHARE e TACIS-LIEN della Commissione europea nell’Europa centrale e orientale e nei paesi della CSI, pubblicando una serie di lavori inerenti questi stessi programmi.

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ALDA – associazione delle Agenzie della Democrazia Locale

Anpas aderisce a ALDA

 

ALDA

 

Firenze 25 gennaio 2014 – E’ stata ufficializzata oggi, alla presenza del Consiglio nazionale e la direttrice Antonella Valbormida, l’adesione di Anpas all’associazione delle Agenzie della Democrazia Locale, un’organizzazione non governativa europea dedicata alla promozione della buona governance e della partecipazione dei cittadini a livello locale. ALDA in particolare è promotrice di attività che facilitano la cooperazione tra autorità locali e società civile.

«Piena soddisfazione» dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, «per questa adesione che corona il lavoro di creazione di una rete europea alla quale Anpas ha aderito che è iniziata con l’adesione al CEV, che associa enti di servizio al volontariato, poi a SAMI, che rappresenta una aggregazione di realtà con mission e obiettivi molto simili a quelle di Anpas, e ora una realtà che ci permetterà di creare partenariati più ampi, con una condivisione della visione di partecipazione: quella di essere cittadini attivi che partecipano alla vita della propria comunità locale e, con Alda, in quella piu’ grande dell’Europa».

 

L’associazione delle Agenzie della Democrazia Locale è un’organizzazione non governativa dedicata allapromozione della buona governance e dellapartecipazione dei cittadini a livello locale. ALDA in particolare è promotrice di attività che facilitano lacooperazione tra autorità locali e società civile.

ALDA è nata nel 1999 su iniziativa del Congresso dipoteri locali e regionali del Consiglio d’Europa percoordinare e supportare il network di Agenzie dellaDemocrazia Locale create a partire dai primi anni’90. Le agenzie della Democrazia Locale sono organizzazioni nongovernative autonome, registrate localmente che agisconocome promotrici di buona governance e autogovernolocale.

ALDA è un’organizzazione basata sull’associazionismo eraccoglie più di 150 soci tra Autorità locali, associazioni di Autorità locali e organizzazioni non governative,provenienti da oltre 30 Paesi. ALDA è finanziata dalle quote associative e da progetti della Commissione Europea, del Consiglio d’Europa e da altri donatoripubblici e privati.

La maggior parte del lavoro di ALDA è basato sul metododella cooperazione multilaterale decentrata. Questo metodo comporta un approccio multi-stakeholder concentrato su una collaborazione tra Autorità locali eorganizzazioni non governative. Questa collaborazione crea positive sinergie e assicura che gli obiettivi comunisiano raggiunti con successo.

Nell’ambito della promozione della buona governance edella partecipazione dei cittadini a livello locale, ALDA concentra la propria attività su vari temi, come l’integrazione europea, decentramento, iniziative civiche evolontariato, diritti umani e sviluppo economicosostenibile.

ALDA svolge le proprie attività attraverso differentiforme di azione:
– coordinando e supportando le tredici Agenzie dellaDemocrazia Locale nelle loro attività;
– sviluppando e implementando propri progetti inmateria di buona governance e partecipazione deicittadini a livello locale;
– supportando le iniziative di altri portatori diinteressi locali, come le Autorità Locali, fornendola propria competenza, la propria rete e l’esperienza maturata nelle regioni nella quali lavoradirettamente e con le Agenzie della Democrazia Locale.

 

ALDA lavora nella maggior parte dei Paesi europei e di vicinato. L’attività nell’Unione Europea si focalizza, inparticolare, nella promozione della cittadinanza attivaeuropea. Le attività nei Balcani occidentali e nei Paesi divicinato si sviluppano nell’ambito della buonagovernance, della partecipazione dei cittadini,dell’integrazione europea e della decentralizzazione.

La maggior parte delle Agenzie della Democrazia Locale hanno sede nei Balcani occidentali, ma ALDA stadiventando sempre più attiva nei Paesi di Vicinato e stalavorando per promuovere nuove Agenzie dellaDemocrazia Locale nei Paesi del Partenariato Orientale.

Nel 2006 una ADL è stata aperta a Kutaisi, in Georgia enel 2011 una ADL è stata aperta a Gyumri in Armenia.

ALDA sta, inoltre, guidando numerosi altri progetti e stasviluppando partnership in altri Paesi di Vicinato europeo,tra cui Bielorussia, Algeria, Marocco, Tunisia, Turchia.

 

Antonella Valbormida, direttrice Alda, al Consiglio Nazionale Anpas,con Fabrizio Pregliasco

http://www.alda-europe.eu/newSite/

 

Alda

La presentazione di ALDA

 

Per ulteriori informazioni sul lavoro di ALDA:

www.alda-europe.eu

La sede di Strasburgo:

ALDA c/o Council of Europe – 67075 Strasbourg (FR)tel: +33 3 90 21 45 93 – Fax: +33 3 90 21 55 17Ufficio di BrusselsALDA, Rue des Confédérés 47 – 1000 Brussels (BE)tel: +32 274 201 61Ufficio di VicenzaALDA, Viale Mazzini 225 – 36100 Vicenza (IT)tel: +39 04 44 54 01 46 – Fax: +39 04 44 23 10 43Ufficio di BrindisiALDA c/o Municipio, Via Guerrieri, 7 – 72100 Brindisi (IT)tel +39 0831 229 423/575 – Fax +39 0831 229 222Ufficio di SkopjeALDA, Blvd Partizanski odredi 15a 2/2 – 1000 Skopje (MK)tel: +389 2 6091 060 – aldaskopje@aldaintranet.orgUfficio di Suboticac/o LDA Trg Cara Jovana Nenada 15, 24000 Subotica (SRB)tel: +381 24 554 587alda@aldaintranet.orgwww.alda-europe.eu

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