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I costi psicologici dell’emergenza da Coronavirus
Una collaborazione tra Anpas e ANSES, associazione Nazionale Stress e Salute, per il progetto di ricerca-intervento sui costi psicologici dell’emergenza da Covid-19 agli psicologi dell’emergenza di Anpas
L’Anses ha avviato un progetto di ricerca esplorativa sui costi psicologici dell’emergenza da coronavirus con la finalità (tra le altre) di conoscere l’entità delle conseguenze dell’emergenza sul benessere psicologico delle persone e intervenire con maggiore efficacia nelle emergenze di questo tipo rispetto al contenimento dello stress e degli stati ansiosi.
Il progetto.
È inconfutabile che le epidemie, soprattutto di questa portata come quella da coronavirus hanno i loro costi non solo fisici, ma anche psicologici in termini di stress. La reclusione, anche se nella propria casa, ha a lungo termine effetti dannosi sulla salute mentale delle persone. Gli studi parlano di sintomi paragonabili alla sindrome da carcerati, anche a distanza di tempo. Dopo la sospensione di tutte le attività ricreative e comunitarie per ridurre l’epidemia si è arrivato alla maggiore restrizione delle uscite e dei contatti tra le persone. Inizialmente i cittadini hanno accolto il provvedimento con il massimo consenso. Ma con il passare dei giorni (sottolineando giorni, non settimane) abbiamo assistito a sempre più numerose infrazioni della quarantena.
Infatti, l’isolamento forzato, la coabitazione coatta hanno costi psicologici grandi. Dagli studi svolti per le quarantene dovute alla Sars, a Taiwan e in Australia, si evince che già quattro settimane di quarantena possono generare nel 28% dei genitori costretti ad essere reclusi con i propri figli, sintomi da stress post-traumatico. La stessa ricerca ci riporta che 3 anni dopo la fine dell’epidemia, il 10% dei soggetti sottoposti alla quarantena manifestavano sintomi di depressione acuta, legata al trauma non curato del periodo di isolamento. Fino a 2/3 della popolazione lamenta sintomi come irritabilità, insonnia, ansia, apatia e incapacità di regolare le proprie emozioni ai danni dei loro conviventi e persone più deboli come donne, bambini e disabili.
Ancora più alta è la percentuale delle persone che riportano danni psicologici tra il personale sanitario: ben 34% sviluppa stress post-traumatico dovuto all’isolamento e al super lavoro a cui medici e infermieri sono sottoposti durante l’epidemia.
ANSES si propone di effettuare una ricerca quantitativa interregionale per ottenere conoscenze sui costi psicologici nella popolazione italiana. I dati della ricerca permetteranno in futuro di prevedere l’evoluzione e poter organizzare in modo migliore tutti i servizi possibili da parte degli specialisti della salute mentale.
Obiettivo generale: Prevedere le conseguenze della quarantena sul benessere psicologico della popolazione in Italia e
poter organizzare meglio i servizi da parte degli specialisti.
Obiettivi specifici
– Raccogliere i dati quantitativi sui costi psicologici della quarantena nella popolazione italiana;
– Prevedere le conseguenze della quarantena sul benessere psicologico delle persone;
– Per le epidemie in futuro organizzare la prevenzione ed i servizi in anticipo;
– Individuare delle risorse che consentono alle persone di superare i momenti di difficoltà e di costrizione;
– Individuare eventuali correlazioni tra le strategie di coping e gli effetti della quarantena sul
benessere psicologico;
– Valutare i costi psicologici della malattia da Covid-19.