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LUCIANO DEMATTEIS INTERVIENE ALLA SERATA DEL TRICOLORE A CASELLE
In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia l’Amministrazione comunale della Città di Caselle ha avviato una serie di iniziative ed eventi, tra cui quella del 16 marzo 2011 al Palatenda di Caselle, alla presenza delle associazioni di volontariato del territorio, «atti a favorire la conoscenza e la valorizzazione del processo di unità della Nazione e tali da assicurare la diffusione e la testimonianza del messaggio di identità e unità nazionale, segnalando contemporaneamente gli eventi storici che ricordano il coraggio, il sogno e la speranza che accompagnarono il processo che portarono all’Unità d’Italia».
Riportiamo qui di seguito il discorso integrale del Cav. Luciano Dematteis, presidente di Anpas (associazione nazionale pubbliche assistenze) Comitato Regionale del Piemonte, intervenuto al Palatenda di Caselle il 16 marzo 2011.
«Ringrazio il Comune di Caselle per l’invito, è per me un onore, ma anche una grande responsabilità parlare in occasione di un evento così importante, di ciò che lega il volontariato all’Unità d’Italia.
Il modo più semplice sarebbe quello di dire che fu proprio grazie a un manipolo di volontari partiti da Quarto in Liguria sotto il comando di Garibaldi, che scoccò la scintilla che portò all’unificazione del nostro Paese, ma sarebbe profondamente ingiusto nei confronti di tutti coloro che hanno fatto sì che questo succedesse e di coloro che hanno sacrificato la loro vita perché questa unità continuasse. Non parlo di Vittorio Emanuele II, di Cavour, Di D’Azeglio, di Mazzini e di molti altri nomi celebri che sicuramente hanno avuto il merito di immaginarsi e di contribuire all’unità d’Italia, ma parlo di tutti quei cittadini comuni che spinti da questo spirito unificante hanno dato la loro vita per il raggiungimento di questo scopo, parlo di tutti quelli che in un passato più recente si sono immolati per permetterci di vivere in uno Stato libero, democratico, indipendente e il cui ricordo è sotto i nostri occhi immortalato dalle centinaia di migliaia di lapidi che costellano le vie e le piazze di tutta l’Italia.
In tal senso il volontariato è da sempre, in qualsiasi campo venga espletato, il più fulgido esempio di abnegazione .
Le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia cadono in un momento delicato sia nel nostro Paese sia all’estero, un momento che mette in discussione principi fondamentali di libertà, democrazia e uguaglianza, per questo vorrei ricordare a me stesso e a tutti Voi alcuni dei principi fondamentali della nostra Costituzione, affinché il sacrificio di chi ci ha preceduto non sia stato vano.
“Art.2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza , di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
“Art 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Questi articoli sono di grande attualità e dimostrano la lungimiranza degli estensori della Costituzione. Io credo che tutte le persone che fanno volontariato non abbiano difficoltà a riconoscersi in essi, perché sono principi essenziali per tutti coloro che, per libera scelta, hanno deciso di dedicare parte del loro tempo agli altri.
Ma questi principi devono essere modello di vita per ogni cittadino, in quanto sono principi che non hanno colore politico, ma sono la base essenziale della vita democratica di un Paese.
Ma come tutti sappiamo non bastano i principi se poi questi non vengono alimentati dall’azione, in tal senso è illuminante un passaggio del discorso sulla Costituzione, fatto da Piero Calamandrei nel 1955: “La Costituzione non è una macchina che una volta in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”.
Questo è quello che i volontari fanno ogni giorno, ogni giorno i volontari impegnati nel sociale, nel sanitario, nella protezione civile, nell’ambiente, nel culturale mettono quel carburante. Caselle con le sue oltre sessanta associazioni che operano sul territorio, di carburante ne mette molto e fa sì che la nostra Costituzione non sia solamente un pezzo di carta, ma sia la base per una crescita, in tutti i sensi, di coloro che vivono nella nostra Città .
Finché ci saranno cittadini che volontariamente e gratuitamente si mettono al servizio degli altri per migliorarne la vita, nel rispetto dei principi fondamentali della nostra Costituzione, possiamo guardare al futuro con la certezza che un Paese con queste qualità non ricadrà mai più negli errori del passato e riuscirà a mantenersi democraticamente libero e indipendente.
Per chiudere il mio intervento prendo in prestito una frase di Garibaldi: “…e ora se avete cessato di parlare fate quello che io ho sempre fatto : IL VOLONTARIO”. Grazie».
Luciano Dematteis, Presidente Anpas Piemonte
Vedi anche Volontari per Costituzione