“Io insegno, io apprendo”

La formazione è da sempre uno dei punti di forza nel volontariato di Pubblica assistenza. Già dagli inizi del secolo l’incontro fra le professioni sanitarie e le culture filosofiche laiche ha contraddistinto la cultura di base delle nostre associazioni. L’idea che per far del bene si debba prima di tutto porsi nell’atteggiamento di servizio che presuppone l’avere le giuste conoscenze per “servire”, è nel DNA dell’approccio laico all’assistenza.

Nelle nostre associazioni poi l’incontro con la scienza e le arti ha sempre contraddistinto l’idea  che la vera libertà degli individui che ingentilisce i cuori non possa che derivare dalla  conoscenza e dalla curiosità che sono alla base della condizione di autonomia e del saper fare. Quando, nel 1904, le Pubbliche assistenze hanno scelto la strada di diventare rete nazionale, il  passo è notevolmente cambiato e l’approccio culturale è stato fortemente connesso all’idea di  interdipendenza di tutte le comunità dell’allora stato italiano che oggi per noi diventa, per  effetto della globalizzazione e del processo di unificazione europea, l’idea di interdipendenza  globale. E così quella multidisciplinarietà, che contraddistingue anche la singola azione specifica se svolta in modo organizzato e in una visione di cambiamento sociale, non può non  trovare esplicitazione in percorsi di formazione. Oggi la formazione si sta allargando ad ambiti innovativi come la prevenzione, la sostenibilità  ambientale, la comunicazione, la progettazione sociale, ma questo Manuale per formatori  entra nel merito di uno dei campi spesso dimenticati nel mondo del volontariato, la didattica. 

Spesso nel volontariato, per il fatto che l’incontro fra competenze diversificate e professionali avviene naturalmente, si è pensato che bastasse solamente l’essere un bravo medico per saper trasmettere le competenze mediche. Ma oggi le sfide che abbiamo davanti non si fermano solo al rendere maggiormente condivise le competenze detenute da alcuni, seppur certificate da percorsi riconosciuti, ma ormai è chiaro che al volontariato si richiede la sperimentazione di forme di democrazia, di organizzazione, di relazione e di servizio che spesso anche i più  importanti ambiti di ricerca non riescono a raggiungere; si pensi per esempio alla difficoltà di trasmettere le competenze necessarie per la prevenzione del rischio mobilitando le comunità  attraverso processi di formazione a “cascata”. Così dunque nell’introdurre questo Manuale, nel ringraziare tutti volontari delle pubbliche assistenze che con il loro entusiasmo e la loro energia rendono possibile immaginare che il mondo possa esser migliorato dalla competenza e dalla conoscenza e non dal dominio dei detentori di competenze, voglio ricordare l’emozione che ognuno di noi prova quando entra  nella sacralità di un qualsiasi evento formativo al servizio nelle nostre associazioni … GRAZIE formatori, GRAZIE volontari e viva l’idea di Pubblica assistenza che Anpas cerca ogni giorno di irrobustire ed enfatizzare. 

Non posso immaginare di chiudere queste poche parole di introduzione senza ringraziare la caparbietà e la forza di volontà di Mauro Giannelli e del gruppo di lavoro da lui coordinato a  cui va il riconoscimento per la qualità della redazione e dei contenuti del testo che consiglio a tutti di sfogliare.

Fausto Casini Presidente nazionale Anpas

 

Manuale formatori

 

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Il Manuale nasce all’interno della visione della formazione nazionale come funzione trasversale ai diversi settori che compongono il movimento. È lo strumento operativo per i Formatori e i Tutor Nazionali che, dopo aver seguito il Corso di preparazione, avvieranno i percorsi di formazione nelle Zone formative territoriali come previsto dal Piano dell’Offerta Formativa Triennale 2012-2014 (approvato dal Consiglio Nazionale il 16 febbraio 2013).
È uno strumento pensato per rendere operative le linee guida teoriche e pratiche della formazione con una attenzione particolare a tutte le competenze metodologiche necessarie per renderla un percorso di reale capacitazione, diffuso in modo capillare nei territori, sia in termini di quantità (numero di volontari coinvolti nella formazione nazionale) sia in termini di qualità (di contenuti e di metodologie formative).
Si compone di tre parti principali: la prima I Temi e gli intramontabili,di natura teorica che fonda le scelte metodologiche e operative coerentemente con le attuali scienze dell’educazione. La seconda, intitolata Mai più senza, in cui sono riportati i documenti ufficiali della formazione e alcune schede utili per il lavoro pratico. Infine, la terza parte, Giocare di squadra, dedicata al lavoro dei Tutor, preziosissimo e da svolgersi in stretta collaborazione ed armonia con i formatori.
In apertura i contributi di visione di Fausto Casini, Mauro Giannelli e Maurizio Garotti offrono la lettura complessiva del progetto formativo che caratterizza la svolta culturale operata da Anpas.


La prima tappa del corso (16-18 novembre 2012)

 

  
       

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