Con la Determina N.392 di ALISA, la Regione Liguria vuole mettere in appalto tutti i servizi di trasporto pazienti, una decisione che potrebbe mettere seriamente a rischio l’esistenza delle pubbliche assistenze, cancellando oltre 100 anni di storia di volontariato, la nostra funzione sociale e quella di presidio capillare del territorio.

9 novembre 2018 – In relazione all’articolo comparso nella giornata odierna su Il Secolo XIX circa la possibilità che Regione Liguria proceda all’affidamento dei trasporti sanitari mediante gara d’appalto, rendiamo noto di aver appreso nella serata di mercoledì 7 novembre u.s. della Determina N.392 di ALISA, volta alla costituzione della commissione deputata a definire il bando di gara in questione.

Abbiamo quindi immediatamente attivato i contatti istituzionali, al fine di avere adeguati chiarimenti sull’atto in questione: lo stesso contraddice infatti la volontà sino ad oggi dichiarata da parte dell’Assessore Viale in più circostanze, anche pubblicamente, di mantenere l’attuale sistema di gestione del servizio.
Per avere un chiarimento ed un confronto su questa delicata questione, giovedì prossimo 15 novembre alle ore 18.00 incontreremo il Presidente della Giunta Regionale Giovanni Toti.

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Il presidente Anpas Liguria Lorenzo Risso: “Siamo estremamente preoccupati delle conseguenze che potrebbe generare la scelta di sottrare alle associazioni di volontariato di pubblica assistenza i servizi di trasporto pazienti, che rappresentano il principale impegno delle associazioni nell’attività quotidiana. Con un provvedimento del genere si rischia di cancellare una storia che dura da oltre 100 anni, che ci ha visto capaci di adeguarci e professionalizzarci come giustamente richiesto dall’evoluzione dei tempi, e che ha inoltre contribuito dal punto di vista sociale a costruire una cittadinanza attiva, impegnata, solidale e responsabile.
Sarebbe inoltre contestualmente cancellata quella funzione di capillare presenza e presidio territoriale che le pubbliche assistenze rappresentano e la capacità di agire e farsi trovare pronti innanzi alle sempre più frequenti calamità o disastri che colpiscono i nostri territorio. Non sarebbe più possibile, ad esempio, reperire e mantenere un presidio come quello attuato in occasione del crollo di Ponte Morandi che ha visto coinvolti per oltre un mese, 24 ore su 24, oltre 1.400 volontari, o essere prontamente presenti in caso di emergenze come quelle di questi ultimi giorni o, ancora, promuovere e sostenere campagne di prevenzione dei rischi e di tutela della salute, rivolte ad oltre 5000 persone tra studenti ed insegnati”.

Il presidente Anpas Nazionale Fabrizio Pregliasco: “Siamo in linea con la protesta di Anpas Liguria e speriamo che la politica possa riconsiderare questa scelta. Proprio su questo aspetto siamo impegnati a livello nazionale ed europeo per far continuare a riconoscere l’apporto storico del volontariato e non vediamo il motivo per cui voler disperdere un patrimonio che non può essere messo in disparte. Questa è evidentemente una responsabilità che la politica rischia di assumersi rispetto non solo ad un aumento dei costi, ma ad una perdita di capitale sociale ed umano che, storicamente, è sempre presente, ogni giorno, in favore delle comunità e che collabora con le istituzioni in modo efficace per garantire soccorso e assistenza a tutti”.

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