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Quarantotto ore di attesa mentre Genova era in piena emergenza alluvione: a rischio l’incolumità delle persone e il funzionamento del sistema di Protezione Civile.
22 ottobre 2014 –Anpas denuncia i gravi ritardi che si sono verificati per la gestione dell’emergenza di Genova: nonostante fossero già pronti all’intervento, volontari di protezione civile delle regioni circostanti hanno dovuto attendere oltre 48 ore per essere attivati.
Con i 21 stati di emergenza negli ultimi due anni e accanto alla progressiva riduzione delle risorse destinate alla struttura di coordinamento e al ridimensionamento del Dipartimento della Protezione Civile denunciato da Franco Gabrielli, Anpas sottolinea l’assoluta urgenza di una revisione della risposta all’emergenza: una volta constatata l’emergenza, è necessario che le organizzazioni nazionali di volontariato organizzato e altamente specializzato in interventi di emergenza vengano poi attivate dalle Regioni e non ci siano ritardi nella filiera dell’emergenza.
«Alle associazioni di volontariato che fanno parte del sistema di Protezione Civile viene richiesto un alto standard di preparazione con esercitazioni e corsi di formazione rigorosi per operare in sicurezza (in osservanza del d.lgs 81/2008). Ma se poi durante l’emergenza sono le Istituzioni a non permettergli di intervenire, allora ci chiediamo: che senso ha continuare a prepararci, fare esercitazioni, autotassarci per acquistare mezzi e materiali?», dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas nazionale. «Siamo volontari che si occupano ogni giorno del miglioramento della vita quotidiana delle comunità prendendo parte al sistema di soccorso e di Protezione Civile e rispettandone le regole, ma i ritardi della nostra attivazione a Genova ci fa pensare che è sempre più urgente un miglioramento del coordinamento tra Regioni, Dipartimento di Protezione Civile e organizzazioni di volontariato organizzato».
Gli interventi nelle emergenze di Genova e a Parma. Sono stati oltre mille i volontari Anpas impegnati nelle emergenze che hanno colpito il capoluogo ligure e il parmense e provenienti da varie regioni d’Italia con mezzi e strumentazioni di vario tipo per affrontare l’emergenza. A Parma gli interventi più urgenti per liberare la centrale Telecom e l’evacuazione di circa 100 pazienti da una struttura ospedaliera. A Genova, nonostante due pubbliche assistenze Anpas siano state danneggiate dall’alluvione, l’intervento dei volontari Anpas non ha precluso la gestione ordinaria dei servizi sanitari e sociali. .
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