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In aggiornamento

16 ottobre – Dall’apertura del campo Anpas alla Fiera di Genova sono stati 350 i volontari Anpas impegnati con circa 50 mezzi. Ottantatre gli interventi. 

Impiegati al campo tra logistica e cucina circa 800 volontari. Seicento i pasti cucinati dalla cucina mobile Anpas (tra il servizio al campo e i pasti preparati per gli operatori  fuori dal campo).


14 ottobre –  A seguito della riunione del CCS di Genova tenutasi nel pomeriggio, il Dipartimento Nazionale di protezione civile ha comunicato che non sussiste più la necessità di risorse nazionali per la gestione dell’emergenza. Tutte le risorse attivate per eventuali cambi sono pertanto annullate. 


 

14 ottobre – 150 interventi dei quasi 200 volontari Anpas impiegati nello svuotamento, pulizia, rimozione detriti da strade, box, cantine e negozi, monitoraggio, organizzazione e funzionamento del campo base, coordinamento della sala operativa regionale.

 


13 ottobre – Nonostante le interruzioni a causa del maltempo i 200 volontari Anpas stanno operando nelle zone maggiormente colpite dall’alluvione (Valbisagno, Staglieno, Corso Torino, Via della Libertà, Via Barabino, Via XXsettembre, Via Antiochia, Piazza della Vittoria). Oltre a spalare fango, smaltire rifiuti in collaborazione con AMIU, si sono utilizzate pompe idrovore e pompe ad altra pressione per la pulizia della strada per ripristinare quanto prima la normalità.

 

Croce Bianca Genovese

12 ottobre 2014 – Cento volontari provenienti da Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, mezzi e attrezzature per la gestione dell’emergenza. 

 In seguito agli effetti dell’alluvione che ha colpito la Liguria e Genova, Regione Liguria e Dipartimento Nazionale della Protezione Civile hanno attivato Anpas per far arrivare nel capoluogo ligure risorse aggiuntive del Sistema Nazionale, per fronteggiare l’emergenza in corso. Sono in arrivo a Genova cento volontari, specializzati in interventi di emergenza idrogeologica con pompe idrovore, moduli alta pressione, macchine per movimento terra, provenienti da Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.

 

La movimentazione dei mezzi è in grado di allestire un campo base per 250 persone, una cucina mobile capace di offrire 1500 pasti, una sala radio per coordinare gli aiuti nelle aree più colpite, una segreteria di campo. Un’attivazione quella che sta coinvolgendo le regioni limitrofe che tiene conto soprattutto delle previsioni meteo delle prossime ore che mantiene coperti i territori di provenienza.

Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale protezione Civile Anpas, sottolinea l’importanza della preparazione dei volontari che stanno intervenendo per fronteggiare l’emergenza: “persone esperte in questo genere di emergenze che saranno sicuramente utili alla gestione dell’emergenza in coordinamento con il Sistema nazionale di Protezione Civile e Comune.
“Anpas ancora una volta è in prima fila con la sua velocità di reazione di volontari che con spirito spirito di condivisione e solidarietà”, dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas.

L’intervento delle associazioni liguri – L’allerta meteo è stata prorogata fino alle 23 di lunedì 13 ottobre. Dall’inizio dell’emergenza tutte le 102 pubbliche assistenze liguri sono attive sul territorio colpito, e in particolare le 38 associazioni genovesi che, oltre ai servizi di emergenza urgenza e nei servizi sociali, continuano a spalare il fango e a pulire le strade.

Partita la colonna mobile Anpas Nazionale per Genova

Per info e necessità 800.17.77.97

 


fonte Anpas Liguria, 10 ottobre 2014 – Dai primi istanti dell’emergenza il Comitato Anpas Liguria ha disposto 2 delegati presso il COC di Genova.

L’intervento – In sinergia con la Protezione Civile del Comune di Genova e il servizio 118 di Genova sono state gestite molteplici criticità relative a ricoveri ospedalieri, evacuazione di cittadini rimasti coinvolti dalla esondazione o bisognosi di assistenza/trasporto e attività di verifica, monitoraggio sul territorio colpito dalla piena. Alcune associazioni stanno ospitando e assistendo persone sfollate, mentre le altre sono operative per coprire il territorio.

 

I numeri dell’intervento – Dieci ambulanze utilizzate, un pulmino, un mezzo anfibio, un fuoristrada defender, 15 gli equipaggi impegnati per un numero complessivo di 50 volontari. Da segnalare anche l’allestimento di un dormitorio per 70 abitanti, il campo nomadi evacuato. 

 

Due sedi  di pubblica assistenza allagate: la Croce Bianca Genovese e quella dei Volontari del Soccorso di via Canevari (video il racconto dei volontari: materiale sanitario e due mezzi danneggiati).

“In questo momento così tragico per la nostra Genova, un ringraziamento va a tutti i volontari Anpas che sono ancora svegli e stanno operando nelle zone colpite dal maltempo per dare sostegno alla popolazione”, dichiara il comitato Anpas Liguria

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, dichiara “Essendo parte integrante e storico del territorio, i volontari e le nostre pubbliche assistenze sono coinvolte, purtroppo, anche nelle loro sedi associative e nelle loro case. Ciò nonostante gli interventi e l’assistenza che in questo momento stiamo portando alle comunità colpite dimostrano la capacità di reazione a questo tipo di emergenze”.

Carmine Lizza, geologo responsabile protezione civile Anpas “È sempre più urgente trovare una soluzione e ci stiamo impegnando, con il Dipartimento di Protezione Civile sia nella fase di intervento, sia nella prevenzione anche in diretto collegamento con i comuni, come quello di Genova che ha sposato la campagna Io non rischio. Oggi sono trascorsi tre anni dall’alluvione di Saponara. Sono Sette anni dall’alluvione di Vibo Valentia, in Calabria, che poi si è ripetuta ai primi di gennaio del 2010. Nell’ottobre 2009 ci sono state le frane di Giampilieri, a Messina. Nei primi giorni di novembre 2010 c’è stata l’alluvione, con la piena del Bacchiglione, che ha sommerso Vicenza e la Bassa Padovana. Il 25 ottobre 2011 sono state colpite le Cinque terre e pochi giorni dopo, il 4 novembre, si è ripetuta la stessa cosa a Genova. Da volontari del sistema di Protezione Civile, ma anche come cittadini attivi di ogni singola comunità, facciamo appello alla responsabilità di tutti, per il rispetto delle regole e la difesa del territorio”.

 



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Alluvione a Genova: l'intervento dei volontari Anpas

 

I racconti dei volontari

La poesia di Alessio – leggi

Genova non è in ginocchio, il racconto di Paul – leggi

Lombardi, emiliani e toscani, il racconto di Michela – leggi

 


Protezione Civile Genova: info e necessità 800.17.77.97

 

#dagheZena: i racconti dei volontari Anpas delle pubbliche assistenze liguri 

 

Le immagini dell’intervento dei volontari Anpas



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Io non rischio Alluvione

Scarica la scheda informativa

Durante l’allerta
Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.
Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.
Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.

Durante l’alluvione
Se sei in un luogo chiuso
Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.
Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.
Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.
Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità

Se sei all’aperto
Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.
Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.
Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.
Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.
Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Dopo l’alluvione
Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

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