- Home
- Chi Siamo
Chi siamo
Le pubbliche assistenze nascono nel 1860 come associazioni di volontariato, libere e laiche.
- Cosa Facciamo
Cosa facciamo
L’Anpas è un movimento di volontari che promuove uguaglianza, solidarietà, soccorso, protezione civile, cultura della pace e partecipazione attiva alla comunità.
- Cosa puoi fare tu
Cosa puoi fare tu
Unisciti ad Anpas per fare la differenza: diventa volontaria/o, sostieni le nostre attività oppure coinvolgi la tua azienda e associazione.
Fai la tua parte per una società migliore! - Anpas informa
- Utilità
Utilità
Benvenuto/a nell’area dedicata all’Utilità Anpas! In questa sezione, troverai informazioni essenziali e risorse utili per le pubbliche assistenze e i nostri partner.
- SEDE NAZIONALE
- MAPPA SEDI
- CONTATTI
- Dona Ora
- Anpas SHOP
Anpas alla seconda conferenza europea “Effective Response” a Budapest
Il sostegno psicologico ai soccorritori coinvolti nell’emergenza covid-19: l’abstract del di Simona Ius alla seconda conferenza europea “Effective Response”
Durante l’emergenza covid-19 ed il lockdown le pubbliche assistenze Anpas hanno prestato alla comunità servizi sanitari, di protezione civile e sociali.
La sussidiarietà della struttura di Anpas è tale per cui molti interventi sono stati programmati e forniti localmente dalle 943 pubbliche assistenze che fanno parte di Anpas: primo soccorso e trasporto in emergenza, montaggio e gestione di strutture provvisorie, assistenza alle fasce di popolazione in difficoltà con la consegna di spesa, farmaci e pacchi solidali, sostegno psicologico telefonico, ecc.
Il gruppo degli psicologi dell’emergenza si è messo a disposizione dei colleghi volontari sul territorio nazionale per fornire assistenza e prevenire il burn-out e i danni di una traumatizzazione vicaria.
L’intervento ha dovuto tenere conto della peculiarità di un’emergenza in cui tutti (compresi gli psicologi) sono direttamente coinvolti. L’intervento degli psicologi dell’emergenza di Anpas era sempre stato protettivo del benessere psicologico dei professionisti coinvolti, evitando la partecipazione agli interventi di psicologi appartenenti al territorio colpito, favorendo la turnazione e tutelando tempi e spazi di riposo e allontanamento dal luogo dell’emergenza.
Questa volta non è stato possibile: gli esperti avevano il medesimo rischio di vittimizzazione primaria e secondaria dell’utenza. Inoltre gli psicologi hanno dovuto adattare il loro intervento alle restrizioni del lockdown e della distanza, calibrando i propri interventi attraverso mail, messaggi, chiamate e videochiamate.
L’articolo
1. Descrive i diversi interventi offerti:
a. Sportello d’ascolto virtuale e telefonico
b. Questionario di autovalutazione proqol
c. Pubblicizzazione di buone prassi e gli interventi in corso con brevi articoli divulgativi.
2. Analizza i dati raccolti sui volontari che hanno compilato il questionario proqol online fornendo una statistica descrittiva dei volontari e del loro grado di compassion satisfaction, rischio di burn-out e rischio di traumatizzazione vicaria.