Cerca

Cerca
Close this search box.

Formazione

Gruppo Formatori F2

Gruppo formatori nazionali F2

“Anpas nazionale, in accordo con i Comitati, nel 2017 ha realizzato una formazione specialistica coinvolgendo alcuni dei formatori nazionali, individuati dalla Cabina di Regia fra quelli presenti nell’albo nazionale. Un gruppo di formatori… al quadrato (F2) che possano svolgere la formazione formatori; approfondire le forme e le tecniche dei processi di facilitazione dei gruppi; supportare nello svolgimento dei corsi nazionali le attività dei docenti e degli esperti di settore.

Questo passaggio ha voluto perfezionare un’attività che, di fatto, molti formatori hanno già svolto in affiancamento ai corsi nazionali così da diventare una risorsa per i Comitati regionali e per i futuri corsi, progetti, attività che richiedono la presenza di “esperti di formazione e facilitazione” in contemporanea.”

Il ruolo dei formatori che hanno preso parte a questa avventura pluriennale è stato versatile al punto da definirsi ufficialmente, come accennato sopra, in un Corso per formatori e facilitatori nazionali (Gruppo formatori nazionali F2) che potranno seguire la formazione formatori degli altri volontari in modo coordinato, ma autonomo, diventando di fatto i docenti delle future aule dedicate alla formazione, specialmente sanitaria e di protezione civile, per la parte metodologico/didattica, affiancando dove possibile e necessario i docenti specialistici.

L’impegno di molti di loro ad affiancare in modo organizzato e “specialistico” lo staff formativo del nazionale ha preso avvio con la prima cascata formativa di protezione civile (2014); è proseguito nella seconda (2017); ed è stato intervallato da occasioni che, a partire dall’Open Space technology del 2013 per l’Assemblea nazionale precongressuale, li ha visti coinvolti nella facilitazione per la stesura del Codice etico (a partire dal 2016; il percorso è consultabile sul sito di Anpas nazionale); nella formazione ai presidenti che ne è seguita; nella fase sperimentale di uso del Questionario di autovalutazione; nei gruppi di lavoro della Conferenza di organizzazione (Genova 2016); nelle selezioni per la cascata formativa di protezione civile del 2017, oltre che nell’importante lavoro di formazione formatori promosso dal Comitato Anpas Toscana per i volontari impegnati in protezione civile, nell’emergenza urgenza sanitaria e nel servizio civile.

È di inizio 2018 la ripresa dei lavori del gruppo che, nei primi mesi, li vede impegnati:
• nel retraining sanitario del Comitato Anpas Toscana;
• nella Conferenza di organizzazione di Protezione civile Anpas Toscana;
• nella formazione metodologico-didattica di volontari sanitari di una associazione piemontese in collaborazione con il Comitato Piemonte;
• nel percorso pre-congressuale di Anpas Nazionale.

Gruppo Formatori F2 Leggi tutto »

Formazione

La formazione Anpas

Ad oggi la formazione in Anpas è percepita e vissuta come un percorso in grado di coinvolgere tutti i livelli del movimento: nazionale, regionale, associativo.
La visione formativa, avviata in modo strutturale nel 2012, ha visto in questi anni un moltiplicarsi di orizzonti mantenendo solidi alcuni elementi di base:
• la formazione è un percorso partecipato;
• come le altre attività e servizi di pubblica assistenza è caratterizzata da una forte dimensione etica;
• la formazione tra pari e collaborativa è l’approccio metodologico più adeguato per diffondere e costruire conoscenza e alimentare la crescita culturale dei volontari;
• le attività riconoscono – prima di ogni altra cosa – il valore in termini di conoscenze e competenze dei partecipanti alla formazione, rispettandoli e valorizzandoli;
• scopo ultimo della formazione è rendere capace il partecipante di svolgere in modo consapevole, preparato e autonomo il ruolo per cui è stato formato, nel rispetto di tutte le componenti del movimento.

Piazza Anpas, Reas 2017

I formatori nazionali Anpas, oltre a possedere la sensibilità culturale, pedagogico/metodologica, la padronanza delle tecniche di base per facilitare l’apprendimento dei singoli e dei gruppi e la produzione di lavori condivisi, dovrebbero avere delle caratteristiche “evolute”, sommate a quelle di base sintetizzabili come segue:

1. sapere
• conoscere i ruoli del movimento, gli snodi, le possibili sinergie;
• padroneggiare in modo versatile e contestualizzato metodi e tecniche;
• essere consapevoli e saper gestire il proprio “benessere” come elemento positivo per sé e per l’esito del progetto cui si collabora;
• definire obiettivi intermedi e finali, specialmente nei progetti di ampio respiro, che non riguardino solo gli aspetti di apprendimento, ma si inseriscano nelle azioni del movimento;
• utilizzare strumenti digitali.

2. saper fare
• saper agire i diversi ruoli;
• padroneggiare tutti i momenti della progettazione e dello svolgimento della formazione;
• contestualizzare spazi e tempi (esercizio di equilibrio e flessibilità tra programma e contesto);
• scrivere, come condizione per dare senso, trasparenza e condivisione ad una storia;
• svolgere accuratamente un’autovalutazione e attività di supervisione tra pari.

3. saper essere
• vivere consapevolmente la propria motivazione: legata alle aspettative, al valore riconosciuto all’attività, alla possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati;
• essere consapevoli del proprio ruolo, esercitarlo in modo autentico sia in aula sia in altri contesti e luoghi;
• essere sensibili a talenti e limiti, propri ed altrui;
• praticare cura e attenzione al benessere degli altri e di se stessi;
• curare gli spazi e l’organizzazione in termini funzionali, estetici, etici;

Il settore formazione svolge, anche, una funzione di servizio trasversale agli altri settori, garantendo attività di coordinamento e supporto di volta in volta concordate con i diversi responsabili, sulla base delle specificità del corso, degli obiettivi formativi, delle caratteristiche dei profili in ingresso e in uscita. L’attività è volta ad assicurare il corretto funzionamento del sistema, prima, durante e dopo e la coerenza con l’approccio metodologico e la cornice di riferimento; nonché, dove necessario, con la reportistica e rendicontazione necessaria per il finanziamento del corso.
I passaggi strutturati, per quanto riguarda questa fase, sono:
• la definizione dei profili in ingresso e in uscita;
• la costruzione dei Kit, sia ad utilizzo dei formatori di secondo livello, sia per l’archiviazione dei materiali.

La formazione è, nella narrazione dei volontari e formatori Anpas, «un gruppo che si rimescola creando molteplici configurazioni e in cui gli obiettivi e le idee iniziali si perseguono rimodulandole nelle condizioni reali». La formazione in Anpas è forza, creatività, futuro, apertura, viaggio, opportunità, condivisione, crescita … è ohana (famiglia nella cultura Hawaiana) un «luogo socialmente abitato in cui nessuno dimentica nessuno, in cui nessuno viene abbandonato». Ancora, la formazione è il «potenziamento di nuove forze e la creazione di energia, la capacità di accogliere le contaminazioni generate dalla diversità». Il senso profondo della formazione nel volontariato di pubblica assistenza sta, secondo i volontari Formatori F2, nella «scelta volontaria di condivisione culturale, sollecitazione di cambiamento e apertura di prospettive».

La formazione è il futuro, la capacità di guardare lontano nel tempo e nello spazio per dare continuità al movimento, con impegno e consapevolezza.

 

Formazione Leggi tutto »

Torna in alto