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Formazione

FORMAZIONE A DISTANZA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

FORMAZIONE A DISTANZA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

 

Anpas Nazionale ha sottoscritto un contratto con Stea Consulting srl per la realizzazione di un percorso di informazione e formazione a distanza in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

I corsi sono rivolti siano a volontari e lavoratori e riguardano:

formazione generale. Il corso è realizzato conformemente agli accordi Stato Regione del 21/12/2011. Il corso FAD della durata di 4 ore, dovrà essere completato con ulteriori 12 ore di formazione che devono essere obbligatoriamente “frontali” ed effettuate con formatore esperto.

L’attuale normativa prevede l’obbligo della formazione prevalentemente nei confronti dei lavoratori anche se potrebbe essere individuata una residuale responsabilità della dirigenza dell’associazione per la mancata formazione dei volontari.

Tale formazione diventa obbligatoria anche per i volontari, come ricordato in un recente interpello del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sui lavoratori autonomi (a cui i volontari sono equiparati), nel caso in cui il committente dell’opera (ad es l’azienda ospedaliera) richieda in modo specifico tale formazione.

L’Anpas raccomanda inoltre alle associazioni una particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza di tutti coloro che svolgono il servizio.

attività informative, volte a ricordare ai lavoratori e volontari alcuni obblighi specifici, anche trasversali alla sicurezza sul lavoro, concernenti il corretto svolgimento del servizio. È per tale motivo che sono stati predisposti i quattro percorsi informativi di seguito indicati a cui tra breve se ne aggiungerà in altro sugli incendi boschivi.

 

  o infoLogo_Elmettormativa alcol e droghe

  o informativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per operatori di protezione civile;

  o informativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per addetti ai servizi sociali;

  o informativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per addetti al soccorso e al trasporto sanitario.

 

I percorsi comprendono audio-lezioni con presentazione di slides illustrative, test on-line di apprendimento, materiali di approfondimenti, forum di discussione e possibilità di contatto diretto con il docente per quesiti e chiarimenti didattici sul modulo visionato.

Al termine del corso ogni lavoratore/volontario formato potrà scaricare dal sito il proprio attestato di partecipazione in formato pdf .

Il costo per ogni accesso è di € 4,00. Ogni accesso riguarda un singolo modulo del corso ed è nominativo, pertanto al termine del corso sarà rilasciato l’attestato solo per il volontario o dipendente intestatario dell’accesso. Il contributo dovrà essere effettuato direttamente ad Anpas Nazionale tramite carta di credito da qui oppure tramite bonifico bancario intestato ad A.N.P.AS. – codice iban IT 77 A 03359 01600 100000001884 .

In ogni caso si dovrà inviare all’indirizzo email amministrazione@anpas.org la copia della ricevuta di pagamento e l’elenco in formato excel con il nome, il cognome ed il modulo scelto dei partecipanti al corso, oltre ad un recapito del referente dell’associazione.

L’associazione riceverà quindi via email le credenziali per l’accesso ai moduli acquistati.

 

 

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Formazione: “Io insegno, io apprendo, il manuale formatori Anpas

“Io insegno, io apprendo”

La formazione è da sempre uno dei punti di forza nel volontariato di Pubblica assistenza. Già dagli inizi del secolo l’incontro fra le professioni sanitarie e le culture filosofiche laiche ha contraddistinto la cultura di base delle nostre associazioni. L’idea che per far del bene si debba prima di tutto porsi nell’atteggiamento di servizio che presuppone l’avere le giuste conoscenze per “servire”, è nel DNA dell’approccio laico all’assistenza.

Nelle nostre associazioni poi l’incontro con la scienza e le arti ha sempre contraddistinto l’idea  che la vera libertà degli individui che ingentilisce i cuori non possa che derivare dalla  conoscenza e dalla curiosità che sono alla base della condizione di autonomia e del saper fare. Quando, nel 1904, le Pubbliche assistenze hanno scelto la strada di diventare rete nazionale, il  passo è notevolmente cambiato e l’approccio culturale è stato fortemente connesso all’idea di  interdipendenza di tutte le comunità dell’allora stato italiano che oggi per noi diventa, per  effetto della globalizzazione e del processo di unificazione europea, l’idea di interdipendenza  globale. E così quella multidisciplinarietà, che contraddistingue anche la singola azione specifica se svolta in modo organizzato e in una visione di cambiamento sociale, non può non  trovare esplicitazione in percorsi di formazione. Oggi la formazione si sta allargando ad ambiti innovativi come la prevenzione, la sostenibilità  ambientale, la comunicazione, la progettazione sociale, ma questo Manuale per formatori  entra nel merito di uno dei campi spesso dimenticati nel mondo del volontariato, la didattica. 

Spesso nel volontariato, per il fatto che l’incontro fra competenze diversificate e professionali avviene naturalmente, si è pensato che bastasse solamente l’essere un bravo medico per saper trasmettere le competenze mediche. Ma oggi le sfide che abbiamo davanti non si fermano solo al rendere maggiormente condivise le competenze detenute da alcuni, seppur certificate da percorsi riconosciuti, ma ormai è chiaro che al volontariato si richiede la sperimentazione di forme di democrazia, di organizzazione, di relazione e di servizio che spesso anche i più  importanti ambiti di ricerca non riescono a raggiungere; si pensi per esempio alla difficoltà di trasmettere le competenze necessarie per la prevenzione del rischio mobilitando le comunità  attraverso processi di formazione a “cascata”. Così dunque nell’introdurre questo Manuale, nel ringraziare tutti volontari delle pubbliche assistenze che con il loro entusiasmo e la loro energia rendono possibile immaginare che il mondo possa esser migliorato dalla competenza e dalla conoscenza e non dal dominio dei detentori di competenze, voglio ricordare l’emozione che ognuno di noi prova quando entra  nella sacralità di un qualsiasi evento formativo al servizio nelle nostre associazioni … GRAZIE formatori, GRAZIE volontari e viva l’idea di Pubblica assistenza che Anpas cerca ogni giorno di irrobustire ed enfatizzare. 

Non posso immaginare di chiudere queste poche parole di introduzione senza ringraziare la caparbietà e la forza di volontà di Mauro Giannelli e del gruppo di lavoro da lui coordinato a  cui va il riconoscimento per la qualità della redazione e dei contenuti del testo che consiglio a tutti di sfogliare.

Fausto Casini Presidente nazionale Anpas

 

Manuale formatori

 

Scarica il manuale formatori – click

 

 

 

 

Manuale formatori

Scarica il manuale formatori Anpas

Il Manuale nasce all’interno della visione della formazione nazionale come funzione trasversale ai diversi settori che compongono il movimento. È lo strumento operativo per i Formatori e i Tutor Nazionali che, dopo aver seguito il Corso di preparazione, avvieranno i percorsi di formazione nelle Zone formative territoriali come previsto dal Piano dell’Offerta Formativa Triennale 2012-2014 (approvato dal Consiglio Nazionale il 16 febbraio 2013).
È uno strumento pensato per rendere operative le linee guida teoriche e pratiche della formazione con una attenzione particolare a tutte le competenze metodologiche necessarie per renderla un percorso di reale capacitazione, diffuso in modo capillare nei territori, sia in termini di quantità (numero di volontari coinvolti nella formazione nazionale) sia in termini di qualità (di contenuti e di metodologie formative).
Si compone di tre parti principali: la prima I Temi e gli intramontabili,di natura teorica che fonda le scelte metodologiche e operative coerentemente con le attuali scienze dell’educazione. La seconda, intitolata Mai più senza, in cui sono riportati i documenti ufficiali della formazione e alcune schede utili per il lavoro pratico. Infine, la terza parte, Giocare di squadra, dedicata al lavoro dei Tutor, preziosissimo e da svolgersi in stretta collaborazione ed armonia con i formatori.
In apertura i contributi di visione di Fausto Casini, Mauro Giannelli e Maurizio Garotti offrono la lettura complessiva del progetto formativo che caratterizza la svolta culturale operata da Anpas.


La prima tappa del corso (16-18 novembre 2012)

 

  
       

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REN – la formazione a Paestum, 26-28 aprile 2013

Si è lavorato a Paestum per ingentilire i cuori: il secondo modulo del progetto REN

29 aprile. Si è concluso ieri  a Paestum il secondo modulo del corso di formazione nell’ambito del progetto REN, realizzato da Anpas con il sostegno con Fondazione con il Sud.

Il corso ha visto l’intervento  con un intervento del presidente nazionale Anpas Fausto Casini sull’importanza della progettazione sociale e l’importanza del progetto REN nella capacitazione delle associazioni sul territorio.

I 40 partecipanti provenienti dalle quattro regioni del progetto (Sardegna, Sicilia, Campania, Puglia) sono stati suddivisi in due gruppi di lavoro con il supporto di Samuele Pezzuolo (tutor) e la segreteria di Anpas. Hanno partecipato però anche altri volontari provenienti da altre regioni

Con Roberto Porciello, formatore del laboratorio di Ricerca Azione,  diciannove corsisti hanno approfondito le metodologie della ricerca sociale, il piano di ricerca.

Con Aurelio Dugoni e Lucia Colonna si sono occupati della formazione per i referenti progettazione sociale con ventisette partecipanti. 

L’intervento finale di Andrea Gagliardi, presidente del comitato regionale Anpas Campania.

REN: i secondo appuntamento

 

La fotogallery

  
                       

 

 

 

 

REN

REN – Energie  un progetto Anpas, finanziato da Fondazione con il Sud.

Da Anpas Sardegna – Esperienze di formazione

Fondazione con il sud

Le esperienze di rete continuano. A febbraio è stato avviato il progetto REN – Esperienze in Rete, finanziato da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Sostegno a Programmi e Reti di volontariato 2011, che per un anno farà proseguire l’esperienza di lavoro in rete ai comitati regionali di Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia già avviata con il progetto Koinet – Reti e Sinergie a Sud, concluso nello stesso periodo.

REN, in particolare, intende consolidare l’operatività e l’azione della rete Anpas nelle regioni meridionali, attraverso la condivisione delle buone pratiche maturate e consolidate nei contesti operativi delle associazioni partecipanti e una più efficace e capillare presenza nei territori.


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Anpas, REN e i cappelli di ogni colore

L’Anpas, Ren e i cappelli di ogni colore

di Francesca

 Si è concluso lo scorso 29 aprile il secondo modulo del corso di formazione nell’ambito del progetto REN, realizzato da Anpas con il patrocinio di Fondazione con il Sud. Obiettivo del progetto è consolidare l’azione della rete Anpas nelle regioni meridionali.

 Dal 26 al 29 aprile ci si è incontrati nuovamente per proseguire i lavori lasciati a metà durante il primo modulo. 

Cappello Rosso: disperazioneeeeeeeee!! Pure Panic!!! Come accade ogni volta alla chiusura dei residenziali, un misto di tristezza e soddisfazione inonda chi vi ha partecipato. Dopo le giornate trascorse a condividere emozioni, tensioni e socialità, oltre che ovviamente (competenze e conoscenze) è inevitabile rientrare nelle proprie pubbliche con un pezzetto della famiglia Anpas nel cuore… e dal 29 in poi, anzi dal 28 pomeriggio in poi è necessario far fronte alla difficoltà di elaborare la chiusura, fare i conti con la realtà, la dura realtà caratterizzata dall’interruzione di quelle continue iniezioni di stimolazioni mentali vissute in quei giorni.

Cappello bianco: diciamoci la verità, anche dopo la chiusura del secondo modulo nessuna “Bibbia del perfetto progettista” riempirà quel vuoto nella cassetta degli attrezzi del Referente per la Progettazione. Nessuna competenza in più nel trovare le 100 righe per riempire la descrizione del progetto nei formulari…di certo sappiamo come smontarli questi ultimi!Certamente meno, molto meno, panic alla visione di un bando soprattutto quando l’occhio cade su quei numerosi zero del budget disponibile…e dopo la tre giorni accetto il consiglio:  è meglio ballare quando si è spaventati!

Cappello nero:  la famiglia Anpas è una droga, una volta assunta non riesci più a farne a meno, crea troppa dipendenza, accende troppe lampadine in testa, tante idee, troppe idee! Siamo mangiatori dentro…gli anpassini ti mangiano dall’interno, dalla pancia, troppo lentamente arriva alla testa.

Cappello giallo: dopo i lavori intensi non puoi che sviluppare la consapevolezza di non esser solo nel momento in cui decidi di dare sistematicità ad un’idea, spesso utopistica, altre volte difficile da realizzare, altre volte necessaria per dare una svolta al torpore che spesso attanaglia le realtà delle pubbliche. Capisci di non esser solo, c’è una rete intorno, con tante risorse, buone pratiche, idee innovative, l’esperienza derivante dagli errori o le eccellenze realizzate, tante menti attive, creative e sempre in movimento, dei dispensatori di entusiasmo, di motivazioni, notevoli spunti e tanta competenza nel progettese puro, ma anche di vita, quella vera. 

Cappello verde: prosegue il lavoro introdotto nel primo modulo, la mente si fa meno grigia, è un arcobaleno di colori e calori, sviluppi una diversa forma mentis, una nuova capacità di guardare le cose da diverse angolazioni, diverse prospettive…riesci a convincerti del fatto che occorre osare e cambiare per cercare nuove strade. Che puoi in un weekend invecchiare di 3 anni e subire l’effetto domino del movimento Anpas che ti porta a ricevere gli auguri prima dalla famiglia più vicina, poi da un gruppo di ecclesiastici, per poi essere festeggiata dai francesi, dai polacchi ed infine da un caloroso gruppo di ragazzi campani durante il viaggio di rientro. Alla ragazza ultra centenaria voglio dire “non fare come me” vivi intensamente ogni caloroso augurio…gli anni che passano in questo modo sono i migliori, non farteli mancare mai! 

Cappello azzurro: ora tiriamo le somme, è stato un meraviglioso momento di crescita, in fatto di competenze tecniche, grazie a Lucia e Aurelio, ma anche di esperienze pratiche e di vita sociale, musicale e ricreativa.

Grazie a chi nel post aula ha voluto condividere storie, emozioni, sensazioni, qualche brindisi e canzone, a chi ha suonato e chi ha finto di non esser capace.

A tal proposito come già qualcuno ha sottolineato chapeau, multicolore stavolta, al Presidente Nazionale Anpas, Fausto Casini è stato un piacere vedere con che creatività e competenza ha curato i momenti istituzionali e non, per quelli istituzionali certamente c’è da ringraziare il grande piccolo che le ha dispensato buoni consigli sul suo taccuino!

E per quelli non istituzionali bisogna riconoscere la sua grande capacità di farci sentire sullo stesso piano, un grande tra grandi, perché in fondo lo siamo. 

Velocemente… Lucia anche nei momenti più bui hai portato nuova linfa e verve, personalmente grazie di cuore! Aurelio, grazie per le sagge pillole post aula e ovviamente soprattutto per quelle in aula, non sia mai ti dicano che cosa ci sei andato a  fare al corso… per il sostegno durante tutti i lavori in aula, e anche durante le pause.

A Nutty the cracker (per i curiosi andatevi a vedere cosa è) grazie, il tuo lavoro è molto silenzioso e prezioso…e non credere a quello che ti dicono, sei una grande! Kristian Talamonti o Chiaramonti che dir si voglia…attendo il debriefing e altre letture sulle attività d’aula e non.

Sarda, siciliana d’adozione

I cilindri di Anpas

 


 

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REN

REN – Energie  un progetto Anpas, finanziato da Fondazione con il Sud.

Da Anpas Sardegna – Esperienze di formazione

Fondazione con il sud

Le esperienze di rete continuano. A febbraio è stato avviato il progetto REN – Esperienze in Rete, finanziato da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Sostegno a Programmi e Reti di volontariato 2011, che per un anno farà proseguire l’esperienza di lavoro in rete ai comitati regionali di Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia già avviata con il progetto Koinet – Reti e Sinergie a Sud, concluso nello stesso periodo.

REN, in particolare, intende consolidare l’operatività e l’azione della rete Anpas nelle regioni meridionali, attraverso la condivisione delle buone pratiche maturate e consolidate nei contesti operativi delle associazioni partecipanti e una più efficace e capillare presenza nei territori.


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REN – esperienze in rete

REN – Esperienze in rete, il progetto con il sostegno di Fondazione con il Sud

Dopo KoineT, le esperienze di rete di Anpas, con il sostedno di Fondazione con il Sud continuano. A febbraio è stato avviato il progetto REN – Esperienze in Rete, che per un anno farà proseguire l’esperienza di lavoro in rete ai comitati regionali di Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia già avviata con il progetto Koinet – Reti e Sinergie a Sud, concluso nello stesso periodo.

REN, in particolare, intende consolidare l’operatività e l’azione della rete Anpas nelle regioni meridionali, attraverso la condivisione delle buone pratiche maturate e consolidate nei contesti operativi delle associazioni partecipanti e una più efficace e capillare presenza nei territori.

 

Ren - Paestum, 5-7 aprile 2013

 

La fotogallery

 
                   

 

 

 

 

REN

REN – Energie  un progetto Anpas, finanziato da Fondazione con il Sud.

Il primo modulo a Paestum, 5/7 aprile 2013

Il secondo modulo a Paestum, 26/28 aprile 2013

L’esperienza di Paestum raccontata da Francesca

Da Anpas Sardegna – Esperienze di formazione

Fondazione con il sud


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La formazione in Anpas: punti di approdo e nuove mete

La formazione in Anpas: punti di approdo e nuove mete

di Angela Spinelli, da Anpas Informa (aprile 2013)

Formatori di formatori

Quando fai piani per un anno semina grano.

Se fai piani per un decennio pianta alberi.

Se fai piani per la vita, forma e educa le persone.”

(Antico Proverbio cinese)

Quando, nella primavera dello scorso anno, veniva approvato in Consiglio e in Direzione il Piano dell’Offerta Formativa Triennale (POF 2012 – 2014) le aspettative erano molte, così come le incertezze su come perseguire – realisticamente e nei tempi stabiliti – gli obiettivi individuati e le grandi aspirazioni di rinnovamento educativo.

La primavera di questo anno ha corrisposto all’attesa, portando con sé la conclusione del primo Corso di Formazione Formatori in cui sono stati impegnati 27 volontari di cui 23, attualmente, stanno svolgendo il tirocinio, al termine del quale saranno iscritti all’Albo nazionale dei Formatori Anpas.

Il corso Formazione Formatori ha impegnato i volontari per circa un anno: dalla fase di selezione iniziale, al colloquio motivazionale fino allo svolgimento dei tre incontri formativi residenziali e alla conclusione, in corso, dell’attività di tirocinio. Un impegno che li ha visti crescere, maturare, affinare conoscenze e competenze, fino a trasformarsi in risorse per il movimento: saranno loro, infatti, da ora in poi, a praticare quella visione di formazione partecipata e fra pari “sognata” nel POF e perseguita con tenacia e che riguarderà i temi di competenza del Nazionale. E a breve, appena pronti, saranno ancora loro a sostenere i nuovi volontari che vorranno continuare ad arricchire questo percorso di empowerment educativo.

Il corso ha preparato i Formatori Anpas per lavorare in aule aperte, collaborative, emotivamente coinvolte, in cui ciascuno sia risorsa attiva, scardinando così qualche vecchio pregiudizio sulla centralità del docente rispetto ai partecipanti. Fra lezioni teoriche, energizer per riattivare il corpo e la mente, attività di simulazione, scherzi e ricchi buffet regionali generosamente offerti dai partecipanti stessi gli obiettivi del corso sono stati raggiunti: la prima “comunità” di formatori nazionali è pronta a confrontarsi con l’aula per diffondere e condividere il sapere, raggiungere altri volontari, rendere autonomo e consapevole il movimento per ciò che riguarda la funzione della formazione.

La “filosofia” educativa che è alla base della formazione come funzione è nel riconoscerle una trasversalità intrinseca e una potenzialità enorme per il rinnovamento, perché ogni azione educativa è legata ai valori e all’etica all’interno della quale matura e può positivamente incidere sul futuro.

Un primo, emozionante, approdo – questo – da cui già stiamo ripartendo per raggiungere le mete fissate al 2014.

Sempre in primavera che, si sa, è stagione di rinnovamento e di germogli.

 

Angela Spinelli, Consulente Anpas per la Formazione è laureata in Filosofia e Ricercatrice di Tecnologie didattiche presso l’Università di Roma Tor Vergata – Dipartimento di Scienze e Tecnologie della Formazione

 

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In questo numero si parla di:

 

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Corso Formazione: Europa, Euromediterraneo e Vicino Oriente

Questione Europea, Euromediterranea e del vicino Oriente

Si è svolto a Roma dal 13 al 16 gennaio 2011 il Corso di Formazione organizzato da Anpas “Questione Europea, Euromediterranea e del vicino Oriente” in collaborazione con CSVnet e con il supporto dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio CESV – SPES.

Attraverso un percorso storico, sono stati illustrati i  meccanismi decisionali, come funziona la “macchina organizzativa” europea, quali sono le dinamiche che governano il rapporto fra Europa e Stati membri e fornire competenze tecniche e progettuali.

Sono intervenuti Gianni Pittella (Vice Presidente Parlamento Europeo), Gaetano Giunta (Presidente Ecosmed),  Giovanni Moro (FONDACA), Stefania Macchioni  (CSVnet), Francesca Danese (Presidente CESV),  Aurelio Dugoni, Elena Montani (Settore affari politici -Rappresentanza in Italia della Commissione Europea), Romano Manetti (Anpas Toscana), Stefano Milia (Segretario Generale CIME), Renzo Razzano (Resp. Internaz. CSVnet e Vice Presid. CEV), Francesca Cigarini (Rappresentanza in Italia della Commissione Europea – Rapporti con la Società Civile) e Pier Virgilio Dastoli

 


 


Altri articoli

anno europeo2011 – Anno europeo del Volontariato Il Volontariato sbarca in Euro­pa: affermazione un po’ ridondan­te, ma efficace per introdurre l’ana­lisi di un percorso che parte da lontano e che si concretizza nel 2011. Sbarca in Europa per affermare l’imma­gine di sé e della sua specificità tutta ita­liana, purtroppo non sempre compresa dalle Istituzioni europee come nella vi­cenda dell’Accordo Quadro della Regione Toscana. Molto spesso, in nome della li­beralizzazione del mercato, ci si trova a fare i conti con un’Europa che considera prevalentemente gli aspetti economici ri­spetto a quelli sociali e civili. Questo non significa che è in corso una dura lotta contro un’istituzione miope alla tradi­zione del volontariato italiano: anzi, se guardiamo al percorso che ha portato alla dichiarazione dell’Anno Europeo del Volontariato, si può affermare che una particolare attenzione è stata sempre riservata al Volontariato, nell’accezione ampia di volunteriing services (che va ben oltre la definizione tutta italiana di Volontariato disciplinato dalla L.266/91)… continua>>>

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Formazione

La formazione Anpas

Ad oggi la formazione in Anpas è percepita e vissuta come un percorso in grado di coinvolgere tutti i livelli del movimento: nazionale, regionale, associativo.
La visione formativa, avviata in modo strutturale nel 2012, ha visto in questi anni un moltiplicarsi di orizzonti mantenendo solidi alcuni elementi di base:
• la formazione è un percorso partecipato;
• come le altre attività e servizi di pubblica assistenza è caratterizzata da una forte dimensione etica;
• la formazione tra pari e collaborativa è l’approccio metodologico più adeguato per diffondere e costruire conoscenza e alimentare la crescita culturale dei volontari;
• le attività riconoscono – prima di ogni altra cosa – il valore in termini di conoscenze e competenze dei partecipanti alla formazione, rispettandoli e valorizzandoli;
• scopo ultimo della formazione è rendere capace il partecipante di svolgere in modo consapevole, preparato e autonomo il ruolo per cui è stato formato, nel rispetto di tutte le componenti del movimento.

Piazza Anpas, Reas 2017

I formatori nazionali Anpas, oltre a possedere la sensibilità culturale, pedagogico/metodologica, la padronanza delle tecniche di base per facilitare l’apprendimento dei singoli e dei gruppi e la produzione di lavori condivisi, dovrebbero avere delle caratteristiche “evolute”, sommate a quelle di base sintetizzabili come segue:

1. sapere
• conoscere i ruoli del movimento, gli snodi, le possibili sinergie;
• padroneggiare in modo versatile e contestualizzato metodi e tecniche;
• essere consapevoli e saper gestire il proprio “benessere” come elemento positivo per sé e per l’esito del progetto cui si collabora;
• definire obiettivi intermedi e finali, specialmente nei progetti di ampio respiro, che non riguardino solo gli aspetti di apprendimento, ma si inseriscano nelle azioni del movimento;
• utilizzare strumenti digitali.

2. saper fare
• saper agire i diversi ruoli;
• padroneggiare tutti i momenti della progettazione e dello svolgimento della formazione;
• contestualizzare spazi e tempi (esercizio di equilibrio e flessibilità tra programma e contesto);
• scrivere, come condizione per dare senso, trasparenza e condivisione ad una storia;
• svolgere accuratamente un’autovalutazione e attività di supervisione tra pari.

3. saper essere
• vivere consapevolmente la propria motivazione: legata alle aspettative, al valore riconosciuto all’attività, alla possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati;
• essere consapevoli del proprio ruolo, esercitarlo in modo autentico sia in aula sia in altri contesti e luoghi;
• essere sensibili a talenti e limiti, propri ed altrui;
• praticare cura e attenzione al benessere degli altri e di se stessi;
• curare gli spazi e l’organizzazione in termini funzionali, estetici, etici;

Il settore formazione svolge, anche, una funzione di servizio trasversale agli altri settori, garantendo attività di coordinamento e supporto di volta in volta concordate con i diversi responsabili, sulla base delle specificità del corso, degli obiettivi formativi, delle caratteristiche dei profili in ingresso e in uscita. L’attività è volta ad assicurare il corretto funzionamento del sistema, prima, durante e dopo e la coerenza con l’approccio metodologico e la cornice di riferimento; nonché, dove necessario, con la reportistica e rendicontazione necessaria per il finanziamento del corso.
I passaggi strutturati, per quanto riguarda questa fase, sono:
• la definizione dei profili in ingresso e in uscita;
• la costruzione dei Kit, sia ad utilizzo dei formatori di secondo livello, sia per l’archiviazione dei materiali.

La formazione è, nella narrazione dei volontari e formatori Anpas, «un gruppo che si rimescola creando molteplici configurazioni e in cui gli obiettivi e le idee iniziali si perseguono rimodulandole nelle condizioni reali». La formazione in Anpas è forza, creatività, futuro, apertura, viaggio, opportunità, condivisione, crescita … è ohana (famiglia nella cultura Hawaiana) un «luogo socialmente abitato in cui nessuno dimentica nessuno, in cui nessuno viene abbandonato». Ancora, la formazione è il «potenziamento di nuove forze e la creazione di energia, la capacità di accogliere le contaminazioni generate dalla diversità». Il senso profondo della formazione nel volontariato di pubblica assistenza sta, secondo i volontari Formatori F2, nella «scelta volontaria di condivisione culturale, sollecitazione di cambiamento e apertura di prospettive».

La formazione è il futuro, la capacità di guardare lontano nel tempo e nello spazio per dare continuità al movimento, con impegno e consapevolezza.

 

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Decalogo della formazione

Il decalogo della formazione in Anpas

Revisione dell’aprile 2017

1. In Anpas si riconosce l’importanza della formazione come attività trasversale a tutti i settori, nella consapevolezza delle specifiche esigenze formative e pratiche metodologiche.

2. La formazione è svolta in un sistema nazionale ed in sistemi regionali che, seppure autonomi, sono integrati e condivisi.

3. Le attività di formazione sono strutturalmente legate al codice etico Essere Anpas di cui il movimento si è dotato a partire dal 2017. La Carta di identità ed il Codice etico sintetizzano il quadro di riferimento etico e valoriale di tutti i volontari Anpas e la formazione, nelle persone che la svolgono e nelle attività che assicura e promuove, si impegna a conoscerlo, rispettarlo e diffonderlo.

4. Obiettivo della formazione in Anpas è rendere “capaci” e “adeguati” i singoli ed i gruppi, per poter scegliere, determinare, cambiare e progettare il futuro del movimento; e, in un rapporto di relazione fiduciaria e di legami di interdipendenza con gli altri soggetti della società e del terzo settore.

5. Per garantire un’offerta formativa adeguata e di qualità sono chiamati a collaborare alla formazione i dirigenti di primo e secondo livello, i volontari, i dipendenti, gli esperti, tutti gli altri soggetti protagonisti attivi della vita delle singole pubbliche assistenze, dei comitati regionali e dell’intero movimento. Le attività di ricognizione sono progettate, organizzate e opportunamente diffuse dal nazionale.

6. La responsabilità della formazione in Anpas sta in capo alla Direzione nazionale e al responsabile nazionale da essa delegato, che deve operare in maniera sinergica, collaborativa e di sintesi con i comitati regionali, con particolare riferimento ai rispettivi responsabili per la formazione; con i responsabili nazionali di tutti i settori d’intervento, con le pubbliche assistenze, nella loro specificità ed autonomia; con i dipendenti con responsabilità dirigenziale, gli esperti, i docenti e tutti gli altri soggetti necessari ad un appropriato ed elevato contributo culturale e scientifico.

7. Fanno parte della formazione il responsabile nazionale, i responsabili regionali, la figura o le figure dipendenti ad essa dedicate, ogni struttura, tavolo o comitato che si occupi di questioni legate alla progettazione sociale e/o di innovazione, alla ricerca, agli approfondimenti culturali o scientifici ed alla formazione che Anpas ha o che saranno nel tempo costituiti.

8. La formazione in Anpas è pensata, progettata, organizzata e svolta pensando alle esigenze specifiche delle persone: ogni volontario Anpas con la sua storia, le sue competenze e i valori che porta è parte attiva del sistema della formazione in Anpas, e ha diritto alla partecipazione e all’ascolto.

9. Sono strumenti indispensabili di programmazione della formazione Anpas:
• un luogo di programmazione della formazione che accolga le risorse creative e le istanze del movimento a cui possano partecipare volontari disponibili ad una collaborazione attiva, con il supporto della struttura Anpas e dei tecnici di riferimento;
• il Piano dell’Offerta Formativa;
• il Progetto di attuazione del POF.

10. Sono strumenti indispensabili di realizzazione della formazione Anpas: le metodologie didattiche (pedagogiche e andragogiche); le tecnologie della comunicazione e informazione che consentono la costituzione e gestione di network nazionali; l’archivio della formazione (con la produzione di materiali specifici di formazione formatori e kit didattici).

 

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