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LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ E MESSA ALLA PROVA: il convegno di Anpas

Si è svolto sabato 23 gennaio in videoconferenza sulla piattaforma Zoom di Anpas, il convegno “LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ E MESSA ALLA PROVA: il contributo delle organizzazioni di volontariato” 

 

Senza titolo 6Con l’incontro, moderato da Carlo Castellucci, Anpas ha approfondito sia gli aspetti burocratici amministrativi che quelli sociali dei lavori di pubblica utilità e di messa alla prova. Dal monitoraggio sulle politiche sociali delle pubbliche assistenze, svolto tra agosto e novembre 2019, è emerso che circa la metà di associazioni svolge o ha svolto attività di accoglienza in collaborazione con i Tribunali. L’emergenza sanitaria ha in parte modificato e rallentato questa attività che rimane comunque un’importante occasione di apertura delle associazioni alle comunità.

Gli abstract degli interventi:

Gianluca Zarra – Da un monitoraggio realizzato dal Gruppo di Lavoro nazionale (2019) risulta che circa la metà delle associazioni aderenti ad Anpas sono coinvolte nei Lavori di Pubblica Utilità o nella Messa alla Prova, un’attività importante non solo come forma di giustizia riparativa per giovani ed adulti, ma anche come occasione per aprire le pubbliche assistenze alle comunità. Alcune associazioni hanno realizzato percorsi individualizzati per accogliere minori, in forte sinergia con gli Assistenti Sociali e con gli Istituti scolastici. L’incontro nasce dal bisogno di focalizzare gli aspetti sociali ed organizzativi di questa esperienza, anche dal punto di vista delle responsabilità, dal momento che è emersa una diversa organizzazione sui territori. Come rete associativa nazionale vogliamo accompagnare le associazioni in questa attività, cercando di migliorare i rapporti con i Tribunali e con gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE), creando insieme un nuovo modello di integrazione.

Alessandra Severi (avvocata, Garante dei Diritti Detenuti di Lucca) – Disciplinato dal D.M. 26/03/2001, il lavoro di pubblica utilità si applica con una sentenza e riguarda generalmente soggetti liberi, non sottoposti a custodie cautelari in carcere o a regime detentivo. Si tratta di una prestazione di attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso enti o associazioni…Il fine è quello di ridurre il ricorso alla pena carceraria e offrire la possibilità di responsabilizzazione e risocializzazione
Tra le criticità per le associazioni disponibili per la MAP e LPU ci sono: 

  • Convenzionamento – Le associazioni che si offrono per accogliere soggetti in LPU o in messa alla prova sono molteplici, ma per essere inserite nelle liste dei Tribunali devono avere determinati requisiti e essere sottoposte ad una procedura di convenzionamento. 
  • Assicurazione –  Le persone in messa alla prova o LPU che si recheranno presso le associazioni avranno copertura assicurativa, solitamente da parte dell’Inail che si attiva su input della procedura di convenzionamento (Uepe-Tribunale); a volte capita che per le piccole associazioni sia difficile attivare la copertura assicurativa Inal, e debbano essere attivate assicurazioni private.
  • Difficoltà per l’utente e per l’Uepe di mettersi in contatto con le associazioni o trovare associazioni disponibili. È stato attivato un numero verde regionale 800909922 Punto di riferimento per avvocati, utenti in MAP e UEPE territoriale. Gli imputati possono contattare per ricevere un supporto nella ricerca di un possibile ente disposto ad accoglierli nel percorso di LPU e MAP.

Filippo Daidone (assistente sociale, Uepe Firenze) – La messa alla prova consiste nella sospensione del procedimento penale per i reati di minore allarme sociale (la norma nello specifico prevede dei presupposti oggettivi e soggettivi per l’accesso alla misura) e comporta “la prestazione di condotte volte all’eliminazione delle condotte dannose o pericolose, derivanti dal reato, nonché, ove possibile, il risarcimento del danno dallo stesso cagionato”. Elemento centrale della messa alla prova è elaborazione di un programma di trattamento ove sono indicare varie prescrizioni/condotte da mantenere durante la MAP, forme di coinvolgimento della persona e del proprio nucleo familiare, “può implicare, tra l’altro, attività di volontariato a rilievo sociale” ed in fine (ma non per importanza in quanto costituisce condicio sine qua non per l’ammissione alla sospensione del procedimento con messa alla prova) la prestazione di lavoro di pubblica utilità.
Da rilevare e promuovere ulteriormente, sono tutte quelle forme di co-progettazione nel territorio di interventi in favore della persona, indagata/imputata o condannata, volti ad un recupero sociale, al reinserimento lavorativo, al sostegno economico, a supporto socio-culturale ed alla promozione della sicurezza sociale nelle comunità. 

Cristina Galavotti, Assistente sociale – Criminologa Forense, Responsabile Sede UEPE Arezzo (Ministero della Giustizia), Docente UniPi. In Italia il servizio sociale penitenziario degli adulti, insieme ad altri esperti, alla sua nascita, è stato inserito nel Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia con interventi negli Istituti penitenziari e con un progressivo ampliamento di competenze nell’area delle misure alternative al carcere, oggi area di intervento dominante.
L’evoluzione e il cambiamento del sistema sociale e quindi del sistema giustizia ha influito nella diversa impostazione del Servizio Sociale, che pur mantenendo fermi modelli e strumenti professionali ha diversificato nel tempo le aree di intervento e le modalità di azione, programmazione e progettazione nel sistema giustizia.
I bisogni della persona sono stati posti al centro del dibattito tecnico scientifico con il passaggio al modello riabilitativo, di stampo positivista, che caratterizzò le trasformazioni sociali degli anni che seguirono la rivoluzione culturale del ’68. Un determinante cambiamento culturale, che ha determinato anche una modificazione degli approcci metodologici del servizio sociale, è legato all’introduzione del sistema di probation ovvero del di giustizia riparativa e di comunità. I processi di gestione riparativa dei conflitti legati al reato, infatti, si configurano come intervento complesso, caratterizzato da una drastica riduzione dell’uso delle agenzie di controllo formale, che deve essere sostenuto da tutte le risorse disponibili nell’ambiente e nella comunità in cui i soggetti coinvolti vivono.
La recente istituzione del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, con il DPCM n. 84/2015, e quindi il passaggio delle competenze dell’esecuzione penale esterna dal DAP a questo nuovo dipartimento, ha unificato a livello centrale, l’organizzazione e le competenze dell’area penale minorile con quella degli adulti, nella comune logica dell’attività trattamentale esterna relativa agli autori di reato, della prospettiva risocializzante e del reinserimento nel territorio.
Il servizio sociale in carcere rimane quindi area non più dominante come era previsto nell’OP del 1975 ma figura di consulenza per l’osservazione (attività residuale e finalizzata solo all’accesso delle misure alternative) modificando sostanzialmente la sua presenza in carcere e nelle attività intramurarie di osservazione e trattamento.
Attualmente il servizio sociale lavora, quindi principalmente sulle misure di probation, nell’area dell’esecuzione penale esterna, e solo nell’osservazione intramuraria e trattamentale interna come consulente per le competenze di accesso alle misure alternative in carcere.

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21 gennaio: “Vaccini/Covid-19 facciamo chiarezza” Bonaccini e Pregliasco in streaming

Covid- Vaccini Anpas ER

Si svolgerà il 21 gennaio dalle 1930, in diretta streaming sui canali facebook e youtube di Anpas, l’incontro “Vaccini/Covid-19. facciamo chiarezza”.

Vaccinazione e pandemia, il rapporto tra istituzioni e volontariato sanitario: questi i temi che verranno affrontati nel corso dell’incontro organizzato da Regione Emilia Romagna e Anpas ER, tra Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna) e Fabrizio Pregliasco (virologo e presidente Anpas). A moderare l’incontro Paolo Maggioni (giornalista Rai) 

 

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21 gennaio: “Vaccini/Covid-19 facciamo chiarezza” Bonaccini e Pregliasco in streaming

Covid- Vaccini Anpas ER

Si svolgerà il 21 gennaio dalle 1930, in diretta streaming sui canali facebook e youtube di Anpas, l’incontro “Vaccini/Covid-19. facciamo chiarezza”.

Vaccinazione e pandemia, il rapporto tra istituzioni e volontariato sanitario: questi i temi che verranno affrontati nel corso dell’incontr,o organizzato da Regione Emilia Romagna e Anpas ER, tra Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna) e Fabrizio Pregliasco (virologo e presidente Anpas). A moderare l’incontro Paolo Maggioni (giornalista Rai) 

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Buona strada: cerchiamo 115 moltiplicatori-moltiplicatrici Anpas

Cercasi 115 moltiplicatori-moltiplicatici. Scandenza entro e non oltre il 5 febbraio 2021 

A breve avranno inizio le attività di orientamento, selezione e formazione dei “moltiplicatori” per BUONA STRADA, un progetto Anpas finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il progetto prevede una importante opportunità formativa per 115 volontari che al termine del percorso saranno i “moltiplicatori”, volontari che incontreranno nella fase di attuazione della campagna “Guida per bene” i destinatari finali assumendo un ruolo importante nella prevenzione e nella promozione della cultura della sicurezza alla guida.

Nelle regioni target i moltiplicatori seguiranno anche la fase della sperimentazione territoriale.

Come per le altre attività di formazione proposte da Anpas nazionale è prevista una fase di orientamento e selezione, come previsto dal Regolamento nazionale formazione.

Le associazioni possono trasmettere le candidature dei volontari interessati entro e non oltre il 5 febbraio 2021 ai Comitati Regionali che provvederanno ad inoltrarle ad Anpas nazionale.

Non saranno prese in considerazione le candidature incomplete dei dati richiesti o che perverranno ad Anpas direttamente dalle associazioni o dai singoli volontari.”

ORientamento moltiplicatori

Di seguito le diverse fasi del percorso:
Fase 1
Diffusione a tutte le pubbliche assistenze ed ai volontari dell’opportunità formativa, a cura di Anpas nazionale e dei Comitati regionali.

Fase 2   
Raccolta delle candidature da parte dei Comitati Regionali e compilazione del Consenso all’impegno del Volontario (con la doppia sottoscrizione del Presidente dell’associazione e del Presidente regionale) 

Fase 3 – Invio delle candidature
I Comitati regionali dovranno inviare le candidature arrivate dalle pubbliche assistenze entro domenica 31 gennaio 2021 all’indirizzo mail buonastrada@anpas.org, utilizzando il modulo di iscrizione in allegato (STRADE MAESTRE 2.0 – scheda iscrizione), completo per ciascun candidato del curriculum vitae e consenso all’impegno del volontario (Consenso all’impegno del volontario Buona Strada 2.0 – Moltiplicatori)

Profilo dei volontari candidabili per il ruolo di Moltiplicatore
•    Essere volontario di una pubblica assistenza da almeno un anno;
•    buona conoscenza del movimento delle pubbliche assistenze;
•    disponibilità al lavoro in gruppo, al supporto reciproco, alla collaborazione e alla comunicazione interpersonale;
•    disponibilità alla socializzazione con un atteggiamento costruttivo e privo di pregiudizi;
•    conoscenza e utilizzo degli strumenti base per la condivisione di materiali online (es.: google suite; skype);
•    avere disponibilità al contatto e al confronto anche in situazioni di marginalità e/o disagio;
•    disponibilità a parlare in pubblico.
•    Disponibilità a partecipare alle attività progettuali nel proprio territorio/regione (tour e sperimentazione nelle regioni target)

Fase 4 – Orientamento e selezione
I candidati dovranno svolgere dal 15 febbraio al 7 marzo un’attività di preparazione e studio del Bilancio Sociale Anpas 2019 e del progetto BUONA STRADA (entrambi disponibili in una pagina dedicata sul sito Anpas), riassumere in una breve scheda le motivazioni alla base della loro candidatura e completare il test di verifica (online). Al termine di questa fase i candidati che avranno superato il test e ricevuto una valutazione favorevole della scheda di motivazione saranno convocati per un colloquio (via Skype) di orientamento che si terrà il 20 -21 marzo 2021.La graduatoria finale per l’accesso al percorso terrà conto del risultato del test, della valutazione della scheda di motivazione e del colloquio. Il processo di selezione porterà alla formazione di 115 volontari moltiplicatori garantendo una equa rappresentanza territoriale come sintetizzato in tabella:

   

N.

Regione target

ABRUZZO

10

 

BASILICATA

4

Regione target

CALABRIA

9

 

CAMPANIA

6

 

EMILIA ROMAGNA

7

 

LAZIO

4

 

LIGURIA

7

 

LOMBARDIA

7

 

MARCHE

5

 

PIEMONTE

6

 

PUGLIA

5

Regione target

SARDEGNA

10

 

SICILIA

5

 

TOSCANA

8

 

TRENTINO + Alto Adige

4

 

UMBRIA

4

Regione target

VALLE D’AOSTA

9

 

VENETO

5

 

Totale

115

Fase 5 – Incontri formativi online per i Moltiplicatori
I volontari che avranno superato la fase di orientamento e selezione parteciperanno ad un incontro formativo online articolato in tre sessioni formative della durata di 4 ore come da calendario:

Data

Incontri formativi online

Regioni coinvolte

10 aprile 2021

Moltiplicatori Regioni target

Abruzzo, Calabria, Sardegna, Valle d’Aosta

24 aprile 2021

I modulo

Tutte

15 maggio 2021

II modulo

Tutte

Al termine del percorso formativo i “moltiplicatori della sicurezza stradale”, grazie alle competenze e conoscenze acquisite, saranno impiegati in attività di prevenzione e sensibilizzazione di piazza in una delle 18 tappe della campagna nazionale itinerante che si svilupperà indicativamente dal 12 giugno al 02 luglio 2021.

 

Copertura economica
I moduli di allestimento per la piazza, i materiali disseminativi e gadget di progetto saranno interamente a cura di Anpas nazionale in termini di programmazione, reperimento e copertura costi.Il progetto BUONA STRADA non prevede il rimborso dei costi per il trasferimento dei moltiplicatori nelle piazze dove si svolgerà la campagna.Vista l’emergenza epidemiologica da Covid-19, tutto quanto fin qui riportato potrà subire variazioni e/o modifiche.

Il profilo

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Procedura contributi ambulanze 2020

Contributi per acquisto di ambulanze e beni strumentali 2020: scadenza SCADENZA 31/01/2021

La procedura e la modulistica per richieste di contributo su acquisto di ambulanze, autoveicoli per attività sanitarie, beni strumentali e beni donati a strutture sanitarie pubbliche

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso disponibile la modulistica aggiornata (formulario e linee guida per la compilazione) da utilizzare per richiedere i contributi sugli acquisti di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie, beni strumentali e beni donati a strutture sanitarie pubbliche effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020.

Invitiamo le pubbliche assistenze a spedire la domanda ad Anpas NAZIONALE – Via Pio Fedi 46/48 – 50142 FIRENZE tramite Raccomandata A/R entro e non oltre il 31 GENNAIO 2020 (fa fede il timbro postale).
Si raccomanda di NON inviare la domanda anche all’indirizzo del Ministero, ma esclusivamente ad Anpas che in quanto rete associativa nazionale curerà l’esame delle domande.

LA MODULISTICA
Prima di compilare la domanda, si invitano le associazioni a leggere attentamente le linee guida per la presentazione delle domande e le dichiarazioni contenute nella modulistica che verranno sottoscritte dal Legale rappresentante.
Decreto ministeriale del 16 novembre 2017
Linee guida per la presentazione delle domande
MODULISTICA: Domanda completa di tutti gli allegati

La modulistica, oltre ad essere stampata e compilata a mano, può essere compilata direttamente sul file pdf: in tal caso i dati anagrafici saranno compilati automaticamente su tutti gli allegati una volta inseriti sulla prima pagina della domanda. Si raccomanda di scaricare il file della modulistica sul PC e di compilarlo tramite il programma Adobe Acrobat Reader (clicca qui per scaricarlo gratuitamente su PC) e non altri programmi per visualizzare pdf, che potrebbero non funzionare correttamente con questo file.

Si ricorda che ogni associazione che intende richiedere il contributo dovrà:
– compilare UNA SOLA DOMANDA (composta da 2 pagine) alla quale può abbinare tanti ALLEGATI in base a quante tipologie di beni sono state acquistati;
– compilare la DOMANDA e gli ALLEGATI necessari IN OGNI SUA PARTE.

 

Clicca qui per la pagina dedicata sul sito istituzionale del Ministero

 

 Contributi ambulanze Anpas

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Un premio per Anpas: a Paolo Rebecchi il Premio della Bontà 2020

Un premio per Anpas: a Paolo Rebecchi il Premio della Bontà 2020

6 gennaio 2021 – “Per l’impegno profuso durante l’emergenza Covid nella nostra Provincia, con professionalità, competenza e spirito di abnegazione, per l’esempio che quotidianamente offre attraverso la sua dedizione agli altri, e per l’attenzione e la sensibilità che sa mettere nei suoi gesti verso i bisogni umani oltreché sanitari, soprattutto in questi momenti di emergenza sanitaria”.

Con questa motivazione il Premio della Bontà 2020 è stato assegnato a Paolo Rebecchi, volontario Anpas da 22 anni, Coordinatore Provinciale a Piacenza, in Direzione Anpas Emilia Romagna, e da pochi mesi nella Direzione associazione Nazionale pubbliche assistenze. Nel suo percorso ha preso parte a tanti interventi emergenziali in ambiti e luoghi diversi.

“Un importante riconoscimento all’impegno costante di Paolo” ha commentato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Fondamentale è continuare a lavorare di squadra, una grande squadra della quale fanno parte centomila volontari e volontarie che ogni giorno, in tutta Italia, si stanno impegnando sia per superare l’emergenza che per mantenere a livelli ottimali i servizi ordinari per chi ne ha bisogno”

In riferimento all’assegnazione del premio, la Presidente Regionale di Anpas Emilia Romagna Miriam Ducci evidenzia: “Sono molto contenta, ho appena appreso che il Premio della Bontà di Rustigazzo è stato conferito a Paolo Rebecchi. Paolo è un volontario speciale, sempre molto attento, attivo e con grande sensibilità. Il suo impegno durante i mesi tragici del Covid a Piacenza sono stati un esempio per tutti i volontari di Anpas Regionale”. La Presidente dell’organizzazione che conta oggi oltre 110 associazioni aderenti in Emilia Romagna prosegue: “Questo premio ci riempie di orgoglio e di gioia.”
Fabrizio Velieri, Presidente della P.a. Croce Bianca di Piacenza, si esprime così: È difficile riassumere in poche righe 16 anni in Croce Bianca a fianco di Paolo Rebecchi. La crescita professionale di ogni volontario è sempre andata di pari passo con i suoi consigli e sentendo la sua opinione. Mi limito a dire quello che ho scritto ai volontari in occasione delle festività. Abbiamo passato un anno tremendo, tutti per le più svariate motivazioni; in Croce Bianca, e direi senza paura di essere smentito da nessuno a livello Provinciale, Paolo ha fatto la differenza lavorando h 24 per il bene di tutta la comunità senza mai risparmiarsi e riuscendo a gestire una difficile situazione che ha visto la nostra provincia fra le più colpite durante la prima ondata di pandemia, ed è grazie alla serietà e all’impegno che ha sempre dimostrato nel suo ruolo di Coordinatore Anpas che tutte le associazioni della nostra Provincia sono riuscite a far fronte a questa situazione con più forza rispetto ad altre realtà”.
“Avere la possibilità in Anpas di assumere importanti incarichi a livello regionale e nazionale, è frutto di impegno, capacità e risultati conseguiti negli anni. In Anpas non va avanti chi porta più tessere, ma chi lavora con cuore, impegno e testa; come Presidente di Croce Bianca faccio fatica ogni volta che propone una cosa a metterla in discussione, perché in quel momento ha già valutato almeno dieci volte i pro e i contro: quindi è impossibile non approvare le sue idee se si crede profondamente al valore che il volontario dà per aiutare chi ha più bisogno”.

Giuseppe Monfreda, che ha proposto il nominativo di Rebecchi, motiva così la sua scelta: Paolo da oltre venti anni è un riferimento attivo nel mondo del volontariato al quale ha sempre dedicato parte del suo tempo senza mai risparmiarsi. Sia io che tanti altri volontari abbiamo ritenuto però il suo impegno durante l’emergenza COVID 19, che ha colpito la nostra provincia, un andare oltre allo spirito di Volontariato che accomuna tutti noi. In tale contesto, Paolo Rebecchi, oltre ad aver coordinato la gestione del reperimento equipaggi, ha operato per supportare le famiglie delle persone colpite facendo da ponte con le varie strutture ospedaliere, agevolando il passaggio di informazioni, attività molto difficile sia da un punto di vista umano che tecnico”.
“Rebecchi notte e giorno è stato a disposizione di chiunque lo cercasse ed in prima persona ha gestito una moltitudine di problematiche su settori diversi, che probabilmente non sarebbero nemmeno stati di sua responsabilità. A tal proposito, ho ritenuto importante la possibilità che conferissero tale riconoscimento a colui che ha dato la possibilità a persone sole di rimanere in contatto, se pur non in modo diretto, con i propri parenti; il tutto in un momento di grande difficoltà umana e sanitaria. Personalmente conosco Paolo da più di venti anni, anni in cui ci hanno accomunato diversi obiettivi in ambito dì amicizia, volontariato e anche di lavoro. Paolo non è solo un “semplice Coordinatore”, ma è un vero leader; per primo si impegna “in prima persona” per arrivare all’obiettivo prefissato, ed in modo particolare Paolo è in primis quell’amico che sai di avere sempre pronto con una mano tesa a darti una mano.”

Alessandra Grana, infine, infermiera 118, formatrice Anpas, nonché “Coordinatrice storica” dell’Area Volontari di Croce Bianca, risponde così alla domanda di cosa rappresenti Rebecchi per il movimento: Difficile definirlo con una sola parola: sicuramente prima di tutto un amico con la “A” maiuscola. È stato una persona fondamentale nella mia ‘rinascita’ in un momento difficile della mia vita e da quel momento è diventato un ‘tassello’ unico e fondamentale della mia vita, delle mie giornate. Abbiamo vissuto fianco a fianco tante esperienze: dal terremoto al Covid, da serate insieme, al mio matrimonio, di cui è stato il ‘sensale’. Praticamente insostituibile. Sono contentissima che abbia ricevuto questo premio”.

Paolo Robecchi Anpas

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VaccineDay, Pregliasco: “la vaccinazione è l’unico modo per riprenderci la vita”

VaccineDay: Pregliasco: “la vaccinazione è l’unico modo per riprendere la vita”

 

VaccineDay: Pregliasco: "la vaccinazione è l'unico modo per riprendere la vita"

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Mi sono sempre occupato dello sviluppo dei vaccini e ritengo che la vaccinazione è l’unico modo per riprendere la vita. Il lockdown è servito, ma non è risolutivo. È l’unica via di uscita per tornare a una vita sociale ed economica del paese. L’avvio delle vaccinazioni per operatori sanitari, professionisti e volontari, e per le fasce più deboli è una importante testimonianza sulla sicurezza di tutti. Dalla prima assistenza negli aeroporti all’allestimento dei presìdi sanitari, dall’assistenza al soccorso: dopo quasi un anno di sforzi incredibili nel contrasto alla pandemia Covid19 possiamo puntare all’immunità di tutti e riprendere le nostre vite”.

https://info.vaccinicovid.gov.it

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La donazione di Bata per i volontari Anpas

La donazione di Bata per i volontari Anpas

10 dicembre 2020 – Bata, in qualità di azienda leader mondiale nel settore delle calzature, è da sempre orientata verso la tutela e la promulgazione di valori etici collettivi e si sente responsabile nei confronti delle diverse comunità in cui opera.

Il brand crede fortemente in ideali ben espressi da claim come “COUNT ON ME” e “IMPROVING LIVES” che oggi più che mai ci mettono di fronte alle nostre responsabilità nei confronti della comunità non solo come singole persone, ma come Società. Per questo motivo, Bata si è posto sin da subito a supporto di chi ogni giorno si trova in prima linea nella lotta al Covid-19.

Fin dall’inizio dell’epidemia, il gruppo Bata, ha lavorato con le sue fondazioni di lunga data, gli enti benefici, i funzionari governativi e altre organizzazioni per rispondere alla pandemia di COVID-19: ha prodotto e donato mascherine, schermi facciali e dispositivi di protezione per gli operatori sanitari, oltre a donare cibo, prodotti igienici o denaro attraverso il Bata Children’s Program e la Bata Shoe Foundation.

Durante la prima ondata della pandemia, Bata ha inoltre avviato una speciale iniziativa a livello globale, attraverso la quale si impegnava a donare un milione di paia di scarpe in tutto il mondo ad enti, associazioni ed ospedali costantemente impegnati nella lotta al COVID-19 e nel sostegno delle comunità in difficoltà.

Ad oggi Bata Italia, nell’ambito del progetto globale 1 Million Pairs of Shoes, ha donato oltre 100.000 paia di calzature in Italia. Un gesto importante, attraverso il quale Bata Italia può e vuole ringraziare chi oggi è in prima linea con il suo prezioso supporto e un’incrollabile dedizione.

Un sincero grazie da Bata Italia al Centro Missionario dei Frati Cappuccini del Triveneto, all’ULSS7 Pedemontana e all’Ospedale di Bassano, alla Pediatria dell’Azienda Ospedaliera di Padova, alla Protezione Civile e alla Provincia di Padova con Equality Cooperativa Sociale Onlus, Populus Mundi Onlus, associazione Amici di Nuovo Villaggio Onlus, Casa del Fanciullo, Armadio del Povero, Team
for Children, Casa Priscilla, associazione Giovanni Danieli, Centro Aiuto alla vita, Fondazione Opera Edimar, al Gruppo Polis, alla Croce Rossa di Padova, alla Caritas di Verona, alla Croce San Nicolò di Lecco, all’Anpas, all’Ordine di Malta, a 1514 Oltre il Muro, all’Ana di Vicenza e agli Alpini, all’associazione Don Pino Puglisi di Caltanissetta, alla Castellana Solidale ODV, alla Caritas di Castelfranco e alla Caritas di Tarvisina per l’aiuto a promuovere questo progetto e per mettersi sempre a disposizione, attraverso associazioni benefiche, di volontariato o istituzionali, a supporto della lotta contro il COVID-19.

“In momenti come questo, di grande sforzo da parte di tutti noi, ricevere l’aiuto concreto di Bata ci aiuta a portare avanti l’impegno non solo dal punto di vista operativo, ma è anche e soprattutto un riconoscimento morale ed etico al nostro agire, che ci fa sentire davvero accomunati in questa emergenza” ha commentato Fabrizio Pregliasco, Presidente Nazionale Anpas.

bata

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5 dicembre 2020, il messaggio di Fabrizio Pregliasco per la 35° Giornata Internazionale del Volontariato

5 dicembre 2020, il messaggio di Fabrizio Pregliasco per la 35ma Giornata Internazionale del volontariato

5 dicembre - Anpas

«Il 5 dicembre è la giornata internazionale del volontariato. Il volontariato però c’è sempre, ogni giorno. C’è nelle pubbliche assistenze da più di cento anni. In questo 2020 così assurdo dall’inizio della pandemia le nostre associazioni, i nostri volontari sono al servizio delle comunità, reinventandosi attività completamente nuove. Come avevano fatto i nostri nonni all’inizio di questa epopea di cittadinanza attiva di persone che si sono sempre rimboccate le maniche nei momenti di emergenza.

Un tempo agivano per quei bisogni e quei servizi che le istituzioni non sapevano realizzare.

Oggi su aspetti dove ancora le istituzioni sono carenti o o comunque la nostra presenza rappresenta un valore aggiunto. come nell’ambito del servizio di emergenza-urgenza 112/118 dove, al fianco dei professionisti, garantiamo una maggiore capillarità, una maggiore umanizzazione di un servizio che deve essere fatto ogni giorno. Ma anche nell’assistenza alle persone più anziane, nei trasporti sociali.

Nel portare indietro i libri di scuola lasciati, nel momento dell’emergenza,dai ragazzi nelle classi» Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas 

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