L’Assemblea nazionale delle pubbliche assistenze Anpas a Torino, 20 maggio 2017
Si è svolta sabato 20 maggio, presso la sede del Gruppo Abele a Torino, l’Assemblea nazionale delle pubbliche assistenze che ha approvato il Bilancio (sociale ed economico) e il codice etico essere Anpas.
“Legge 106/2016 e decreti attuativi: il nuovo scenario per Anpas e le pubbliche assistenze”.
Riforma del Terzo Settore e decreti attuativi. Pregliasco (Anpas): buon risultato, ma ancora criticità. Bobba: la prossima settimana il nuovo bando sul Servizio Civile, entro il 3 luglio i decreti definitivi. Giarola (Dipartimento Protezione civile): reti di volontariato fondamentali
Si è svolta sabato 20 maggio, a Torino, il convegno “Legge 106/2016 e decreti attuativi, il nuovo scenario per Anpas e le pubbliche assistenze”. Un importante momento di confronto organizzato da Anpas, inserito nei festeggiamenti dei 110 anni della Croce Verde di Torino, con Luigi Bobba (Sottosegretario Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Roberto Giarola (Dipartimento Protezione Civile), Claudia Fiaschi (portavoce Forum Terzo Settore), e studiosi della materia come Andrea Volterrani e Antonio Fici. A coordinare il convegno Noemi Penna (giornalista La Stampa).
Il sottosegretario Luigi Bobba ha sottolineato lo spirito della riforma che ha applicato il principio costituzionale della sussidiarietà sancito nell’articolo 118 della Costituzione e che l’attuale riforma favorisce il volontariato: “Non è una riformetta, ma una svolta, anche dal punto di vista giuridico, che riguarda chi lavora per interessi comuni. Questa riforma inoltre sosterrà alcuni elementi innovativi come il fondo per lo sviluppo degli enti associativi e lo sviluppo del servizio civile. Entro il 3 luglio avremo i decreti definitivi. I cittadini che vorranno fare donazioni avranno una detrazione del 35% e questo vorrà dire che ci sarà un aumento delle donazioni del 20%. Abbiamo poi creato un fondo progetti con 40 milioni di capienza per progetti di innovazione gestiti da reti associative. Da questo punto di vista la protezione civile per come gestisce la rete di reti ed è un modello da cui prendere ispirazione. La prossima settimana uscirà il bando da 49mila giovani per il servizio civile”.
Roberto Giarola, Responsabile Servizio volontariato Dipartimento Protezione Civile ha dichiarato: “Anpas per noi è stato stimolo per avviare un lavoro di cittadinanza: l’unica strada che possiamo percorrere. Riguardo alla riforma dobbiamo ringraziare il ministero del lavoro che ha colto la sinergia sulla protezione civile. Lavorare in protezione civile vuol dire essere velleitari e la riforma ci dà la possibilità di fare un passo avanti in questa direzione. Le leggi non creano la realtà, ma devono consentire alla realtà di dispiegarsi in una prospettiva di positività. Per questo è necessario il riconoscimento del volontariato organizzato all’interno del sistema di protezione civile: il volontariato organizzato di protezione civile, infatti, è un tema di mani e braccia abili connesso con un cervello intelligente e un cuore robusto. Il riconoscimento dell’autonomia del volontariato è garantire il fatto che il volontariato sia pronto a intervenire anche se la parte pubblica avrà disattenzioni e difficoltà e il tema delle reti è qualificante”.
Secondo Fabrizio Pregliasco “La Riforma, nel suo complesso, ci piace: abbiamo ottenuto quasi tutto quel che volevamo. In particolare ci ha soddisfatto l’articolo 57 sull’affidamento diretto dei servizi per le associazioni che fanno parte di una rete. Penso però che alcuni elementi rispetto ai soci sostenitori e sulle attività secondarie tipiche delle nostre associazioni dovranno essere precisati. In questo senso il nostro lavoro di attenzione al lavoro che si sta facendo in Parlamento sarà fondamentale per poi arrivare a una precisazione che da luglio in poi ci permetterà di ri-inquadrare l’organizzazione di Anpas e poi sostenere le nostre pubbliche assistenze”.
Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore ha ricordato l’impegno del Forum nella riforma e della “complessità del dover tenere insieme tutte le varie anime del terzo settore che oggi dobbiamo far andare d’accordo per costruire un paese che va verso un modello di coesione maturo è una sfida di cittadinanza anche riguarda tutti. La sfida della riforma è una sfida di socializzazione tra le organizzazioni”. Fiaschi ha poi ricordato l’importanza di un nuovo coinvolgimento dei giovani alla costruzione di una maggiore qualità della vita. “Le reti”, ha concluso la portavoce del Forum, “hanno un grande valore sia per la costruzione della qualità dell’etica del terzo settore, non solo in funzione nella responsabilità di monitoraggio che gli affida la legge”
Antonio Fici, professore dell’Università Del Molise, ha spiegato lo stato dell’arte della Riforma: “il contesto in cui ci siamo trovati a operare era caratterizzato da un’accentuata dispersione normativa: molte dichiarazioni di principio ma non seguite da norme effettive. Con questa Riforma abbiamo normalizzato gli enti del terzo settore: i testi attuali vogliono normalizzare il terzo settore in un qualcosa che non è più di nicchia”
Secondo Andrea Volterrani, ricercatore Università Tor Vergata di Roma “siamo ancora alla fase ancora di messa a punto, ma ora dobbiamo chiederci qual’è la prospettiva e quale strategia per andare avanti. Dobbiamo infattii capire se e come il volontariato ha ancora senso rispetto allo sviluppo sociale e locale delle comunità. Bisogna lavorare per avere volontari capaci di parlare a tutti e non solo per fare servizi ma per far crescere la comunità e favorire lo sviluppo locale.
Silvio Magliano, presidente CSV Torino: “Il futuro dei centri di servizio sarà al servizio dato ai volontari indipendentemente dal soggetto giuridico. Il terzo settore è una risorsa ma anche la storia di questo paese. Inizia una fase in cui i centri di servizio devono dialogare di più con le associazioni che sul territorio fanno i servizi e per farli dobbiamo fare progetti condivisi”
Ad aprire il convegno è stata Sonia Schellino, Assessora al coordinamento Politiche Sociali del Comune di Torino “Viviamo una realtà dove si fa sempre più pressante la necessità di dare risposta alla vulnerabilità sociale e alla marginalità. La speranza è che questa riforma porti più efficienza. Il terzo settore può incentivare l’occupazione e attuare politiche capaci di rispondere alla crescente domanda di welfare”.
Le tre principali organizzazioni di volontariato per un nuovo incontro per condividere considerazioni sui decreti delegati della Riforma del Terzo settore: ribadita la centralità e la specificità storica dei servizi offerti da Anpas, Croce Rossa Italiana e Misericordie
Venerdì 3 marzo a Roma, presso la sede di Anpas, si sono incontrati i vertici nazionali di Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) Croce Rossa Italiana e Confederazione delle Misericordie d’Italia. Obiettivo dell’incontro, erano presenti la presidenza nazionale di Anpas (Fabrizio Pregliasco, Ilario Moreschi e Carlo Castellucci), la dirigenza di Croce Rossa Italiana e Misericordie, è stato continuare la condivisione di una strategia sul futuro del volontariato sanitario nel nostro Paese, con la possibilità di continuare a garantire servizi sociosanitari adeguati e di qualità per tutti i cittadini, anche alla luce dei Decreti Delegati della Riforma del Terzo Settore in discussione in Parlamento.
Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, si è trattato di “un ulteriore importante momento di confronto dove ci siamo interrogati sulle modalità di rapporto con le pubbliche amministrazioni non solo sull’attività sanitaria. Da questo punto di vista, infatti, abbiamo condiviso le nostre considerazioni su quelli che sono i decreti delegati della Riforma del Terzo Settore attualmente in discussione e la necessità di interlocuzione tanto a livello locale quanto a livello nazionale, per continuare a dare alle comunità i servizi che storicamente, ed è la nostra peculiarità, abbiamo sempre offerto con i nostri volontari”.
Secondo Flavio Ronzi, Segretario generale di Croce Rossa Italia, “la riforma del Terzo Settore era attesa da tempo da tutti gli attori sociali ed è un bene che si stia procedendo ad una discussione sui Decreti delegati. Si tratta infatti di un momento storico. In questa discussione vogliamo esserci. L’incontro è stato costruttivo e da’ seguito al lavoro iniziato dalle tre associazioni, che intendono anche e soprattutto nel futuro dare un contributo in virtù della presenza di migliaia di volontari che operano sul territorio. Una presenza ramificata che garantisce da sempre servizi storici e di qualità a tutti i cittadini: un volontariato presente e centrale nelle nostre organizzazioni”.
“L’istituzione di un tavolo permanente tra le tre più grandi realtà del volontariato italiano costituisce senz’altro una importante novità” è il commento di Roberto Trucchi, presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. “Tre realtà che da oggi si incontrano non più e non soltanto nei momenti di criticità e di emergenza, ma decidono di intraprendere insieme un cammino di confronto e condivisione è un elemento di grande positività per il futuro del volontariato nel nostro Paese: uniti è meglio”.
Si è tenuto il 17 febbraio, a Piacenza, nella sede della Croce Bianca, il corso Essere Anpas. Sedici i partecipanti provenienti dalle pubbliche assistenze Carpaneto Soccorso, Croce Bianca Piacenza, Monticelli, San Giorgio P.no, Val Nure, Val Tidone, Val Trebbia, Val d’Arda.
I formatori, Iris Quaglia e Fabio Beretta, hanno presentato i seguenti temi: storia dell’Anpas, principi e valori del movimento, attività di Anpas e delle pubbliche assistenze.
Il racconto di Iris. Dopo la presentazione di Essere Anpas al meeting regionale della formazione di Anpas Emilia Romagna, la provincia di Piacenza attendeva molto questa giornata: abbiamo notato volontari davvero motivati e curiosi di fare questo percorso in Anpas. Affrontando il percorso storico, alcuni dei partecipanti sono rimasti molto colpiti dall’avanguardia del movimento nei primi anni del Novecento (ad esempio, il diritto di voto delle donne all’interno delle associazioni, ancora prima che questo diritto venga legittimato dallo Stato Italiano). Un’affermazione che mi ha colpito molto è stata “eravamo molto più avanti allora rispetto a ciò che stiamo vivendo oggi in Italia”.
Un notevole interesse e anche un po’ di meraviglia si è manifestata durante l’analisi degli articoli della Costituzione e il vedere come questi legittimino il nostro Essere Volontari Anpas. Una domanda che mi è stata rivolta finita la giornata è stata “E tu perché sei una Volontaria Anpas?” Penso che questa sia una domanda che ci dovremmo fare tutti ogni tanto. Mi viene da rispondere: perché in Anpas ho trovato una famiglia che mi fa crescere dal 2004, ho imparato tante cose e tuttora le sto imparando, ho imparato che a volte si cade, ma quando succede ci si rialza e non si è mai da soli e che c’è sempre qualcuno pronto a tenderti la mano per farti rialzare, ho imparato che si litiga perché siamo tutti diversi, ma che in fondo siamo lì con lo stesso scopo, ho trovato il papà burbero che non ti dirà mai apertamente che è fiero e orgoglioso di te ma te lo dimostra con piccoli gesti, ho trovato i nonni che viziano i loro nipotini anche di nascosto dai genitori, ho trovato il cugino che è la pecora nera della famiglia ma se qualcuno te lo attacca guai. In fondo con quella divisa arancione siamo tutti parte della famiglia Anpas: ecco perché sono una volontaria Anpas.
Anpas in lutto per la perdita di Roberto Cavenati.
“Un amico è andato avanti: ci mancherà”, ricorda Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. Roberto è un amico con il quale concordavamo su tante cose. La correttezza e la concretezza le sue caratterisriche migliori. Ci mancherà”.
Circolare operativa Meningite: indicazioni operative di massima per la gestione in sicurezza del paziente con meningite per il personale sanitario dipendente e/o volontario addetto ai servizi di ambulanza
A cura di Nicola De Rosa (Hermesfad) e Fabrizio Pregliasco (Università degli studi di Milano e presidente Anpas Nazionale)
A seguito degli ultimi recenti casi di infezione da meningite in Italia il Ministero della Salute con un comunicato del 03/01/2017 nel precisare che “Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni, il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo Piano Nazionale…omissis…” ribadisce però la necessità di “essere attenti…omissis…” anche attraverso una corretta informazione al fine di comprendere quali siano i rischi e quali siano i comportamenti da tenere.
Anche nel caso di personale addetto al trasporto e soccorso sanitario non è bisogna creare allarmismi ma sicuramente occorre tenere alto il livello di attenzione. Per la meningite esistono protocolli ben standardizzati, ai quali si rimanda; di seguito forniremo alcune indicazioni specifiche da adottare durante lo svolgimento dei servizi In ogni caso le procedure di seguito riportate dovranno essere oggetto di confronto con gli organismi sanitari locali e qualora questi dovessero emanare specifiche procedure circa le infezioni da meningite è obbligatorio uniformarsi a tali indirizzi.
Sul sito dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) è stato pubblicato un avviso che proroga al 30/06/2017 l’entrata in vigore delle nuove disposizioni sull’utilizzo di contenitori e valvole per i gas medicinali, a seguito del comunicato dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) del 3 aprile 2015.
“Considerato il permanere delle difficoltà tecniche segnalate in merito al completamento del processo di acquisizione delle bombole di proprietà di terzi – si legge nell’avviso – al fine di evitare carenze di gas medicinali, si ritiene opportuno concedere un’ulteriore proroga fino al 30.06.2017”
“Entro tale data – conclude l’AIFA – il processo di acquisizione dovrà essere completato”. Anche con questa ulteriore proroga, l’AIFA ha confermato che le disposizioni del comunicato del 3 aprile 2015 che, alla nuova scadenza del 30/06/2017, dovranno essere applicate. Invitiamo i Comitati regionali Anpas a monitorare sui rispettivi territori la situazione delle forniture di gas medicali per le associazioni ed a condividere con Anpas nazionale eventuali azioni intraprese (verso privati o verso enti locali).
In occasione delle festività natalizie, nelle giornate di venerdì 23 e venerdì 30 dicembre gli uffici di Anpas saranno aperti dalle ore 9.00 alle 13.00, mentre resteranno chiusi nei giorni 26 dicembre e 6 gennaio. Per emergenze di protezione civile è possibile contattare la sala Operativa nazionale di Protezione civile tel. 055/78.74.200 I dipendenti Anpas vi augurano felice anno nuovo.