Notizie dalle associazioni

CROCE BIANCA TERAMO: i doni dei volontari ai ragazzi del Centro Diurno di Teramo

CROCE BIANCA TERAMO: i doni dei volontari ai ragazzi del Centro Diurno di Teramo.

TERAMO – I volontari della pubblica assistenza Croce Bianca Teramo hanno portato in dono giocattoli e uova di Pasqua ai bambini ricoverati nell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e agli ospiti del centro diurno della Asl di Teramo.

Il pensiero di Silvia, volontaria dell’associazione: “Il pomeriggio di ieri é stato toccante e coinvolgente. Personalmente penso che sia stato un pomeriggio pieno di forti emozioni e l’aver regalato loro un sorriso ha fatto tornare anche me a casa con il sorriso.”
I giochi sono stati offerti dalla ditta Lisciani Giochi. Teramo, la visita dei volontari della Croce Bianca all'unità operativa di Neuropsichiatria dell'infanzia

 

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Anpas incontra l’europarlamentare De Castro

Anpas incontra a Adria l’europarlamentare Paolo De Castro.

Si è svolto  9 maggio alle ore 12 presso la sede della Croce Verde di Adria (RO), l’incontro tra una delegazione Anpas e Paolo De Castro membro del Parlamento Europeo e prossimo candidato alle elezioni. De Castro ha incontrato i volontari dell’associazione, ha ascoltato la storia di Anpas e della Croce Verde di Adria e alla presenza del presidente della Croce Verde, Antonio Sturaro, del presidente di Anpas Veneto Lamberto Cavallari e del Vicepresidente Anpas Nazionale Carlo Castellucci.

ANpas De Castro 2

Secondo Carlo Castellucci “L’incontro con l’onorevole Paolo De Castro si è svolto in luogo simbolo per la battaglia che tutto il movimento Anpas sta facendo per modificare la Direttiva Europea 22/2014 e consentire alle associazioni di volontariato l’affidamento diretto dei servizi di trasporto di trasporto sanitario e di emergenza-urgenza. L’onorevole De Castro, che non si è mai occupato in passato di volontariato, si è preso comunque l’impegno di seguire la situazione e di essere un importante punto di riferimento per Anpas in Europa anche proprio in merito alla questione della Direttiva europea 22/2014”.
Il Vicepresidente di Anpas ha concluso:”Grande soddisfazione da parte nostra per la disponibilità, per l’esperienza e per la sensibilità dimostrata dall’onorevole De Castro in merito alle tematiche proposte da Anpas sull’Europa. Un incontro assolutamente positivo e che sicuraemnte porterà Anpas a costruire in Europa un filo conduttore che ci consentirà di spiegare e far comprendere meglio le tipicità italiane legate al volontariato sconsciute agli altri paesi europei”

Anpas De Castro

 


Revisione della direttiva 2014/24/EU, una legge europea per le organizzazioni di volontariato che crei certezze.

I tre punti di Anpas per un’Europa diversa,: un’Europa Sociale, il lavoro volontario come valore aggiunto, una stabilizzazione delle organizzazioni di volontariato come attori riconosciuti dell’economia sociale, tra stato ed economia privata.

Il documento – pdf

L’Europa è frutto di una storia plurisecolare concretizzata dopo due guerre nel breve arco di trent’anni (1914 -1945) portò tre statisti – Schuman, Adenauer e De Gasperi – ad elaborare il progetto di una unione tra Stati dell’Europa con un obiettivo: mai più la guerra.
Quel progetto ha conseguito risultati innegabili: settanta anni di pace, l’abbattimento delle frontiere e l’allargamento dell’Unione Europea a 28 Stati, il mercato unico europeo e la libera circolazione di persone e idee.

Eppure, è diffusa la percezione di un’Europa incapace di portare fino in fondo il processo di integrazione. La dialettica politica tra sovranisti ed europeisti come pure la Brexit sono il sintomo di una situazione che richiede di mettere al centro la domanda su cosa sia l’Europa.
Siamo di fronte a tante sfide: i flussi migratori, il terrorismo, la crisi demografica, la stagnazione economica, i cambiamenti climatici, il rapporto con i giganti del web, la realizzazione di infrastrutture, il complesso ed instabile contesto internazionale. Tutto ciò esige un’attenzione da parte di tutti per realizzare quanto meglio possibile il bene delle persone e il bene comune.
Vogliamo un Europa più politica e meno economica, spesso percepita male, nonostante ad esempio interventi importanti realizzati grazie all’Europa con i fondi strutturali e sociali, che in un mondo globalizzato deve essere una controparte importante ritornando allo scopo fondativo.

Anpas, quale Rete nazionale di associazioni di Volontariato, che raggruppa 100.000 Volontari e 700.000 Soci di associazioni presenti in oltre 1.000 Comuni d’ Italia, vuole cogliere la sfida, con i propri Soci quali cittadini attivi nella società dello scontento, di guardare positivamente a un futuro che comincia forse a mostrare i primi segnali di ripresa economica. Offriamo una presenza ultracentenaria, infatti le pubbliche assistenze nascono a partire dal 1860 come associazioni di volontariato, laiche e libere, sotto una grande molteplicità di nomi: Croce Verde, Croce Bianca, Croce D’Oro, Società di Salvamento, Fratellanza Militare, Fratellanza Popolare. Dalla Sicilia al Piemonte, unanimi nel loro impegno, le pubbliche assistenze non fanno distinzioni di servizio per nobili o poveri, servono chiunque esprima un bisogno, non pongono condizioni all’aiuto prestato e sono aperte a chiunque voglia prendervi parte. Le pubbliche assistenze quindi sono nate in gravi condizioni di bisogni sanitari e sociali, senza che il settore pubblico vi fosse e svolgesse un ruolo in questi ambiti, non sono state supplenti dello Stato, ma l’hanno anticipato, fornendo, nei servizi essenziali del trasporto sanitario (e non solo), la loro opera in modo gratuito mediante il contributo fondamentale dei cittadini volontari. Questo è ciò cui oggi sono ancora chiamate, così come ribadisce la Legge di riforma del Terzo Settore riconoscendo nell’associazionismo uno strumento fondamentale per l’attuazione dei principi di partecipazione, solidarietà, sussidiarietà e pluralismo previsti dagli articoli 2,3,18 e 118 della nostra Costituzione.

È fondamentale, oggi più che mai, confrontarsi con le Istituzioni e integrare i servizi svolti dalle istituzioni stesse con quelli che possono essere attuati dalle organizzazioni di volontariato nell’ottica di una ottimizzazione del servizio al cittadino. Per farlo, c’è bisogno di stabilire la prospettiva in cui si vuole inquadrare il lavoro e il pensiero nei prossimi mesi e anni, tenendo conto della situazione attuale di crisi e delle possibilità che ci pone di fronte, ma anche del sistema di regole in cui siamo inseriti e che riteniamo di dover contribuire a riscrivere nell’ottica di un benessere generale che ci sta a cuore e che cerchiamo di perseguire.

Anpas chiede ai Partiti politici che si preparano all’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo la possibilità di avere un incontro per illustrare la nostra visione e alcune questioni riguardanti l’Europa che, se non valutate con attenzione, rischiano di svilire e svuotare l’enorme capitale sociale rappresentato dal Volontariato in Italia ma anche in tutta Europa. Queste preoccupazioni sono condivise anche con i soci della Rete Europea Samaritan International di cui Anpas fa parte e che raccoglie in 18 paesi dell’Europa 19 associazioni unite dalla stesse finalità.

Il diritto derivato dell’Unione europea e le iniziative della Commissione riconoscono lo status speciale e il valore aggiunto delle organizzazioni senza fini di lucro ma non hanno ancora colto in modo esplicito la specificità del ruolo del volontariato e delle sue organizzazioni nell’ambito dei servizi alla persona. Ciò porta da tempo e tutt’oggi ad una situazione di incertezza e costringe tutt’ora le nostre organizzazioni a pesanti contenziosi dall’esito incerto.

Vi sono tuttavia le premesse per il riconoscimento NORMATIVO del ruolo peculiare delle Organizzazioni di volontariato, grazie a fondamentali pronunce della Corte di Giustizia in contenziosi che hanno viste protagoniste proprio la nostra organizzazione (C-113/2013 “Spezzino e C-50-2014 CASTA). Le sentenze hanno riconosciuto la compatibilità con il diritto primario dell’Unione europea l’affidamento in via prioritaria alle OdV del trasporto sanitario d’urgenza e di quello qualificato e la loro esclusione dal regime degli appalti.

Tuttavia tali principi, enunciati sulla base delle norme dei trattati, stentano ad affermarsi nell’ordinamento interno e in quello degli altri stati membri e tale incertezza permane con l’entrata in vigore della direttiva 24/2014 (Direttiva appalti) che, pur riconoscendo la specificità delle organizzazioni senza fini di lucro, non mette a fuoco la figura delle ODV.

LA REVISIONE DELLA DIRETTIVA 2014/24/EU
Anpas chiede quindi una revisione della Direttiva 2014/24/UE che all’art. 10 h) stabilisce che i servizi specifici forniti dalle organizzazioni no-profit o associazioni dedite alla difesa della cittadinanza, protezione civile, e prevenzione delle emergenze, sono escluse dalla direttiva. Questo significa che le Istituzioni possono incaricare direttamente tali organizzazioni per i servizi suddetti, senza svolgimento di una procedura regolare di appalto. Senza alcun dubbio i servizi di soccorso in ambulanza e il trasporto di emergenza dei pazienti ricadono nell’ambito di questa eccezione.
Tuttavia, poiché vi è spazio nell’interpretazione di alcune definizioni e termini utilizzati nella normativa, sono state avviate di volta in volta cause legali portando la questione all’attenzione dei tribunali.
Due rinvii pregiudiziali sono stati portati davanti la Corte di Giustizia Europea (casi C-465/17 e C-424/18). Il primo caso, deciso nel marzo scorso, sembra aprire la strada a una differenziazione di regime giuridico all’interno della categoria delle organizzazioni senza fini di lucro; permane tuttavia, anche dopo tale sentenza, un livello di incertezza interpretativa dannosa, demoralizzante e pregiudizievole nei confronti dell’obiettivo reale: l’offerta sostenibile di servizi di alta qualità per i cittadini.
Anche da qui la convinzione che senza la definizione dello status di associazione di Volontariato e un riconoscimento formale da parte delle leggi dell’Unione del valore aggiunto dato da queste organizzazioni, vi sarà sempre la nascita di nuove minacce volte a limitare il reclutamento dei cittadini per le organizzazioni stesse nel nome di una competizione politica con una prospettiva economica di breve termine.

Anpas ritiene necessaria l’emanazione di una legge europea per le organizzazioni di volontariato che crei certezze e rimuova l’onere del continuo ricorso ai contenziosi giudiziari che tale incertezza produce in termini di programmazione delle attività associative e di coesione sociale delle comunità in cui esse operano. Con possibili gravi ripercussioni sul servizio essenziali del trasporto sanitario.

I tre punti che seguono illustrano ulteriormente la necessità di una legge europea rivolta ai soggetti volontariato:

  1. Valore dei servizi e loro qualità non solo in termini puramente economici: Europa Sociale. Il valore sociale aggiunto deve essere riconosciuto come un criterio prioritario sul prezzo nella valutazione di un servizio. In molti casi, la sola attenzione al prezzo può non produrre risultati sostenibili a lungo termine. Occorre definire chiaramente questo valore aggiunto sociale e le differenze tra i servizi puramente privati. Gli obiettivi del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali possono, in pratica, essere raggiunti solo attraverso l’inclusione attiva e la continua sostenibilità dei servizi dell’economia sociale, compresi i numerosi servizi non economici forniti dalle organizzazioni di volontariato su base volontaria. La coesione e l’inclusione sociale, in particolare, traggono vantaggio da servizi offerti nell’interesse generale e non solo dai profitti del mercato. Nelle organizzazioni di volontariato i servizi sono in prevalenza spesso offerti dai cittadini nel ruolo di volontari. Anche i servizi sociali e altri servizi delle organizzazioni di volontariato costituiscono la sostanza delle iniziative europee come il programma EaSi. Inoltre, questo settore ha bisogno di buone condizioni di lavoro molto più che di altri, poiché il suo funzionamento sostenibile di fronte ai cambiamenti demografici e sociali dipende in larga misura dall’attrattiva di questo lavoro per potenziali lavoratori.
  2. Il lavoro volontario deve essere riconosciuto come valore aggiunto. Soprattutto nelle aree altamente dipendenti dal reclutamento dei cittadini e dal loro impegno civico al di là del catalogo di servizi offerti, il lavoro volontario deve essere considerato un criterio essenziale per la sostenibilità dei servizi, e non interpretato come potenzialmente dannoso per il mercato del lavoro. Il volontariato e il suo valore aggiunto sono sensibili per il bene civico e necessitano di supporto politico; dunque non devono divenire il giocattolo di politiche nazionali e imprese private. Un supporto attivo per il reclutamento civico è necessario in tutte le aree di interesse pubblico generale. In particolare, in periodi di crescente domanda (dovuti al cambiamento demografico), ottenere una copertura generalizzata di alcuni servizi diventa sempre meno perseguibile da una prospettiva economica. In aree remote, dove i cittadini hanno il diritto ad alcuni servizi di base, al pari di quelli offerti nelle aree urbane, la “cittadinanza attiva” può essere la chiave per risolvere questo problema. Il valore aggiunto del lavoro volontario viene generalmente accettato, anche a livello europeo, così come la necessità di sostenere la creazione di un quadro di riferimento con condizioni favorevoli. Questo è stato dichiarato in occasione dell’Anno europeo del volontariato (EYV) del 2011 dalla Commissione. Ciò dimostra che una base legale sicura e relativa a questa posizione generale è ancora gravemente carente, in particolare in settori di competenza dell’Unione europea, ma anche nel recepimento nazionale delle direttive UE.
  3. È necessario garantire una stabilizzazione delle organizzazioni di volontariato come attori riconosciuti dell’economia sociale, tra stato ed economia privata Quando si considerano le offerte di fornitori di servizi privati e di soggetti no profit, la completezza e la sostenibilità dei servizi dovrebbero già essere parte integrante della procedura di appalto. Ad esempio, un servizio che può essere redditizio in aree densamente popolate, ma che probabilmente non si trova in aree remote o rurali, può essere fornito da un’organizzazione di volontariato per l’intera regione.  Le organizzazioni di volontariato sono uniche nella loro abilità di offrire servizi con una copertura regionale in quanto la loro missione si focalizza sul “valore pubblico” o sul “valore sociale”, e non sul “valore azionario”. L’organizzazione di volontariato è anche un mediatore essenziale tra lo stato e la società civile e come tale ha un ruolo insostituibile nella vita pubblica. Per tali ragioni si richiedono basi certe per la sostenibilità delle loro operazioni, indipendentemente dalla politica del momento. Per garantire tale certezza, sollecitiamo dunque la creazione di una legge europea a tutela dei soggetti di volontariato che sancisca giuridicamente lo status di organizzazione di volontariato in virtù del loro valore aggiunto in ambito sociale. Il fulcro di tale legge dovrebbe essere costituito da criteri europei relativi allo status di associazione di volontariato come cornice in cui le particolarità nazionali o regionali potrebbero essere espresse in aggiunta alla definizione europea armonizzata. La necessità di un ampio riconoscimento e sostegno alle organizzazioni volontariato è chiara: se si vogliono garantire in modo sostenibile i valori aggiunti precedentemente citati. Siamo convinti che il nostro impegno volto alla protezione delle organizzazioni volontariato dell’economia sociale sia, allo stesso tempo, anche un importante contributo nella direzione di una vera politica sociale europea. Insieme ci dobbiamo impegnare a lavorare sinergicamente per un sistema su scala europea capace, nel lungo periodo, di rispondere ai bisogni dei cittadini attraverso i servizi erogati dalle organizzazioni di volontariato protagoniste della economia sociale.

Il documento – pdf

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Anpas incontra l’europarlamentare Ferrandino

Anpas incontra l’europarlamentare Ferrandino

Si è svolto 19 maggio , l’incontro tra Carmine Lizza (Direzione Anpas e responsabile protezione civile Anpas) e Giosi Ferrandino, prossimo candidato alle elezioni. Ferrandino ha ascoltato le proposte di Anpas contenute nel documento “Anpas per un’Europa diversa, ma un’Europa” e i temi riguardanti la protezione Civile. 

“Soddisfazione da parte nostra” ha dichiarato Lizza “per la sensibilità dimostrata dall’onorevole Ferrandino in merito alle tematiche proposte da Anpas sull’Europa”

lizza ferrandino


Revisione della direttiva 2014/24/EU, una legge europea per le organizzazioni di volontariato che crei certezze.

I tre punti di Anpas per un’Europa diversa,: un’Europa Sociale, il lavoro volontario come valore aggiunto, una stabilizzazione delle organizzazioni di volontariato come attori riconosciuti dell’economia sociale, tra stato ed economia privata.

Il documento – pdf

L’Europa è frutto di una storia plurisecolare concretizzata dopo due guerre nel breve arco di trent’anni (1914 -1945) portò tre statisti – Schuman, Adenauer e De Gasperi – ad elaborare il progetto di una unione tra Stati dell’Europa con un obiettivo: mai più la guerra.
Quel progetto ha conseguito risultati innegabili: settanta anni di pace, l’abbattimento delle frontiere e l’allargamento dell’Unione Europea a 28 Stati, il mercato unico europeo e la libera circolazione di persone e idee.

Eppure, è diffusa la percezione di un’Europa incapace di portare fino in fondo il processo di integrazione. La dialettica politica tra sovranisti ed europeisti come pure la Brexit sono il sintomo di una situazione che richiede di mettere al centro la domanda su cosa sia l’Europa.
Siamo di fronte a tante sfide: i flussi migratori, il terrorismo, la crisi demografica, la stagnazione economica, i cambiamenti climatici, il rapporto con i giganti del web, la realizzazione di infrastrutture, il complesso ed instabile contesto internazionale. Tutto ciò esige un’attenzione da parte di tutti per realizzare quanto meglio possibile il bene delle persone e il bene comune.
Vogliamo un Europa più politica e meno economica, spesso percepita male, nonostante ad esempio interventi importanti realizzati grazie all’Europa con i fondi strutturali e sociali, che in un mondo globalizzato deve essere una controparte importante ritornando allo scopo fondativo.

Anpas, quale Rete nazionale di associazioni di Volontariato, che raggruppa 100.000 Volontari e 700.000 Soci di associazioni presenti in oltre 1.000 Comuni d’ Italia, vuole cogliere la sfida, con i propri Soci quali cittadini attivi nella società dello scontento, di guardare positivamente a un futuro che comincia forse a mostrare i primi segnali di ripresa economica. Offriamo una presenza ultracentenaria, infatti le pubbliche assistenze nascono a partire dal 1860 come associazioni di volontariato, laiche e libere, sotto una grande molteplicità di nomi: Croce Verde, Croce Bianca, Croce D’Oro, Società di Salvamento, Fratellanza Militare, Fratellanza Popolare. Dalla Sicilia al Piemonte, unanimi nel loro impegno, le pubbliche assistenze non fanno distinzioni di servizio per nobili o poveri, servono chiunque esprima un bisogno, non pongono condizioni all’aiuto prestato e sono aperte a chiunque voglia prendervi parte. Le pubbliche assistenze quindi sono nate in gravi condizioni di bisogni sanitari e sociali, senza che il settore pubblico vi fosse e svolgesse un ruolo in questi ambiti, non sono state supplenti dello Stato, ma l’hanno anticipato, fornendo, nei servizi essenziali del trasporto sanitario (e non solo), la loro opera in modo gratuito mediante il contributo fondamentale dei cittadini volontari. Questo è ciò cui oggi sono ancora chiamate, così come ribadisce la Legge di riforma del Terzo Settore riconoscendo nell’associazionismo uno strumento fondamentale per l’attuazione dei principi di partecipazione, solidarietà, sussidiarietà e pluralismo previsti dagli articoli 2,3,18 e 118 della nostra Costituzione.

È fondamentale, oggi più che mai, confrontarsi con le Istituzioni e integrare i servizi svolti dalle istituzioni stesse con quelli che possono essere attuati dalle organizzazioni di volontariato nell’ottica di una ottimizzazione del servizio al cittadino. Per farlo, c’è bisogno di stabilire la prospettiva in cui si vuole inquadrare il lavoro e il pensiero nei prossimi mesi e anni, tenendo conto della situazione attuale di crisi e delle possibilità che ci pone di fronte, ma anche del sistema di regole in cui siamo inseriti e che riteniamo di dover contribuire a riscrivere nell’ottica di un benessere generale che ci sta a cuore e che cerchiamo di perseguire.

Anpas chiede ai Partiti politici che si preparano all’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo la possibilità di avere un incontro per illustrare la nostra visione e alcune questioni riguardanti l’Europa che, se non valutate con attenzione, rischiano di svilire e svuotare l’enorme capitale sociale rappresentato dal Volontariato in Italia ma anche in tutta Europa. Queste preoccupazioni sono condivise anche con i soci della Rete Europea Samaritan International di cui Anpas fa parte e che raccoglie in 18 paesi dell’Europa 19 associazioni unite dalla stesse finalità.

Il diritto derivato dell’Unione europea e le iniziative della Commissione riconoscono lo status speciale e il valore aggiunto delle organizzazioni senza fini di lucro ma non hanno ancora colto in modo esplicito la specificità del ruolo del volontariato e delle sue organizzazioni nell’ambito dei servizi alla persona. Ciò porta da tempo e tutt’oggi ad una situazione di incertezza e costringe tutt’ora le nostre organizzazioni a pesanti contenziosi dall’esito incerto.

Vi sono tuttavia le premesse per il riconoscimento NORMATIVO del ruolo peculiare delle Organizzazioni di volontariato, grazie a fondamentali pronunce della Corte di Giustizia in contenziosi che hanno viste protagoniste proprio la nostra organizzazione (C-113/2013 “Spezzino e C-50-2014 CASTA). Le sentenze hanno riconosciuto la compatibilità con il diritto primario dell’Unione europea l’affidamento in via prioritaria alle OdV del trasporto sanitario d’urgenza e di quello qualificato e la loro esclusione dal regime degli appalti.

Tuttavia tali principi, enunciati sulla base delle norme dei trattati, stentano ad affermarsi nell’ordinamento interno e in quello degli altri stati membri e tale incertezza permane con l’entrata in vigore della direttiva 24/2014 (Direttiva appalti) che, pur riconoscendo la specificità delle organizzazioni senza fini di lucro, non mette a fuoco la figura delle ODV.

LA REVISIONE DELLA DIRETTIVA 2014/24/EU
Anpas chiede quindi una revisione della Direttiva 2014/24/UE che all’art. 10 h) stabilisce che i servizi specifici forniti dalle organizzazioni no-profit o associazioni dedite alla difesa della cittadinanza, protezione civile, e prevenzione delle emergenze, sono escluse dalla direttiva. Questo significa che le Istituzioni possono incaricare direttamente tali organizzazioni per i servizi suddetti, senza svolgimento di una procedura regolare di appalto. Senza alcun dubbio i servizi di soccorso in ambulanza e il trasporto di emergenza dei pazienti ricadono nell’ambito di questa eccezione.
Tuttavia, poiché vi è spazio nell’interpretazione di alcune definizioni e termini utilizzati nella normativa, sono state avviate di volta in volta cause legali portando la questione all’attenzione dei tribunali.
Due rinvii pregiudiziali sono stati portati davanti la Corte di Giustizia Europea (casi C-465/17 e C-424/18). Il primo caso, deciso nel marzo scorso, sembra aprire la strada a una differenziazione di regime giuridico all’interno della categoria delle organizzazioni senza fini di lucro; permane tuttavia, anche dopo tale sentenza, un livello di incertezza interpretativa dannosa, demoralizzante e pregiudizievole nei confronti dell’obiettivo reale: l’offerta sostenibile di servizi di alta qualità per i cittadini.
Anche da qui la convinzione che senza la definizione dello status di associazione di Volontariato e un riconoscimento formale da parte delle leggi dell’Unione del valore aggiunto dato da queste organizzazioni, vi sarà sempre la nascita di nuove minacce volte a limitare il reclutamento dei cittadini per le organizzazioni stesse nel nome di una competizione politica con una prospettiva economica di breve termine.

Anpas ritiene necessaria l’emanazione di una legge europea per le organizzazioni di volontariato che crei certezze e rimuova l’onere del continuo ricorso ai contenziosi giudiziari che tale incertezza produce in termini di programmazione delle attività associative e di coesione sociale delle comunità in cui esse operano. Con possibili gravi ripercussioni sul servizio essenziali del trasporto sanitario.

I tre punti che seguono illustrano ulteriormente la necessità di una legge europea rivolta ai soggetti volontariato:

  1. Valore dei servizi e loro qualità non solo in termini puramente economici: Europa Sociale. Il valore sociale aggiunto deve essere riconosciuto come un criterio prioritario sul prezzo nella valutazione di un servizio. In molti casi, la sola attenzione al prezzo può non produrre risultati sostenibili a lungo termine. Occorre definire chiaramente questo valore aggiunto sociale e le differenze tra i servizi puramente privati. Gli obiettivi del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali possono, in pratica, essere raggiunti solo attraverso l’inclusione attiva e la continua sostenibilità dei servizi dell’economia sociale, compresi i numerosi servizi non economici forniti dalle organizzazioni di volontariato su base volontaria. La coesione e l’inclusione sociale, in particolare, traggono vantaggio da servizi offerti nell’interesse generale e non solo dai profitti del mercato. Nelle organizzazioni di volontariato i servizi sono in prevalenza spesso offerti dai cittadini nel ruolo di volontari. Anche i servizi sociali e altri servizi delle organizzazioni di volontariato costituiscono la sostanza delle iniziative europee come il programma EaSi. Inoltre, questo settore ha bisogno di buone condizioni di lavoro molto più che di altri, poiché il suo funzionamento sostenibile di fronte ai cambiamenti demografici e sociali dipende in larga misura dall’attrattiva di questo lavoro per potenziali lavoratori.
  2. Il lavoro volontario deve essere riconosciuto come valore aggiunto. Soprattutto nelle aree altamente dipendenti dal reclutamento dei cittadini e dal loro impegno civico al di là del catalogo di servizi offerti, il lavoro volontario deve essere considerato un criterio essenziale per la sostenibilità dei servizi, e non interpretato come potenzialmente dannoso per il mercato del lavoro. Il volontariato e il suo valore aggiunto sono sensibili per il bene civico e necessitano di supporto politico; dunque non devono divenire il giocattolo di politiche nazionali e imprese private. Un supporto attivo per il reclutamento civico è necessario in tutte le aree di interesse pubblico generale. In particolare, in periodi di crescente domanda (dovuti al cambiamento demografico), ottenere una copertura generalizzata di alcuni servizi diventa sempre meno perseguibile da una prospettiva economica. In aree remote, dove i cittadini hanno il diritto ad alcuni servizi di base, al pari di quelli offerti nelle aree urbane, la “cittadinanza attiva” può essere la chiave per risolvere questo problema. Il valore aggiunto del lavoro volontario viene generalmente accettato, anche a livello europeo, così come la necessità di sostenere la creazione di un quadro di riferimento con condizioni favorevoli. Questo è stato dichiarato in occasione dell’Anno europeo del volontariato (EYV) del 2011 dalla Commissione. Ciò dimostra che una base legale sicura e relativa a questa posizione generale è ancora gravemente carente, in particolare in settori di competenza dell’Unione europea, ma anche nel recepimento nazionale delle direttive UE.
  3. È necessario garantire una stabilizzazione delle organizzazioni di volontariato come attori riconosciuti dell’economia sociale, tra stato ed economia privata Quando si considerano le offerte di fornitori di servizi privati e di soggetti no profit, la completezza e la sostenibilità dei servizi dovrebbero già essere parte integrante della procedura di appalto. Ad esempio, un servizio che può essere redditizio in aree densamente popolate, ma che probabilmente non si trova in aree remote o rurali, può essere fornito da un’organizzazione di volontariato per l’intera regione.  Le organizzazioni di volontariato sono uniche nella loro abilità di offrire servizi con una copertura regionale in quanto la loro missione si focalizza sul “valore pubblico” o sul “valore sociale”, e non sul “valore azionario”. L’organizzazione di volontariato è anche un mediatore essenziale tra lo stato e la società civile e come tale ha un ruolo insostituibile nella vita pubblica. Per tali ragioni si richiedono basi certe per la sostenibilità delle loro operazioni, indipendentemente dalla politica del momento. Per garantire tale certezza, sollecitiamo dunque la creazione di una legge europea a tutela dei soggetti di volontariato che sancisca giuridicamente lo status di organizzazione di volontariato in virtù del loro valore aggiunto in ambito sociale. Il fulcro di tale legge dovrebbe essere costituito da criteri europei relativi allo status di associazione di volontariato come cornice in cui le particolarità nazionali o regionali potrebbero essere espresse in aggiunta alla definizione europea armonizzata. La necessità di un ampio riconoscimento e sostegno alle organizzazioni volontariato è chiara: se si vogliono garantire in modo sostenibile i valori aggiunti precedentemente citati. Siamo convinti che il nostro impegno volto alla protezione delle organizzazioni volontariato dell’economia sociale sia, allo stesso tempo, anche un importante contributo nella direzione di una vera politica sociale europea. Insieme ci dobbiamo impegnare a lavorare sinergicamente per un sistema su scala europea capace, nel lungo periodo, di rispondere ai bisogni dei cittadini attraverso i servizi erogati dalle organizzazioni di volontariato protagoniste della economia sociale.

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Anpas al Salone del libro di Torino

Salone del libro di Torino: assistenza sanitaria e promozione del volontariato al salone internazionale dal 9 al 13 maggio 

Il servizio di assistenza sanitaria alla 32° edizione del Salone del Libro, in programma dal 9 al 13 maggio al Lingotto Fiere di Torino, sarà garantito dalle pubbliche assistenze Anpas del Piemonte con il coordinamento metropolitano delle pubbliche assistenze Anpas del Torinese e di Croce Verde Torino e vedrà impegnate, per ogni giornata di evento, un’ambulanza di base con equipaggio di volontari soccorritori e un mezzo di soccorso avanzato con la presenza di medico e infermiere, oltre a quella dei volontari soccorritori. Verrà predisposta una sala medica equipaggiata di materiale sanitario necessario al primo soccorso. Inoltre due squadre a piedi di volontari soccorritori dotate di zaino per il soccorso, completo di defibrillatore, saranno organizzate in modo tale da coprire l’intera area della manifestazione, transitando in mezzo al pubblico all’interno delle aree espositive.
Nelle cinque giornate del Salone del Libro turneranno complessivamente oltre trenta volontari soccorritori e una decina di coordinatori Anpas. I volontari impiegati sono inseriti nelle normali attività del Sistema 118 e sono in possesso di Certificazione regionale per il trasporto in ambulanza.
I volontari Anpas saranno anche presenti al Salone del Libro con un proprio stand, padiglione 3 postazione Q18, per promuovere, con dimostrazioni di primo soccorso, materiali informativi e relazioni dirette, la cultura, i valori e lo spirito del volontariato.
 
Quest’anno al Salone tra i numerosi convegni, appuntamenti e dibattiti anche un incontro, con il presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco, su La prevenzione sanitaria oggi. Il ruolo del Terzo Settore, del pubblico e del privato che si terràlunedì 13 maggio, alle ore 14 in Sala Ciano, nel padiglione 3. Fabrizio Pregliasco, Maria Rosaria Gualano del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche presso l’Università degli Studi di Torino e la giornalista e scrittrice, Patrizia Durante discuteranno di interventi di prevenzione sanitaria che costituiscono la via principale attraverso cui tutelare la salute dei cittadini.
«Dalla formazione ai nostri volontari – spiega Fabrizio Pregliasco – alle campagne di prevenzione che facciamo su tutto il territorio nazionale sulle pratiche di primo soccorso nelle scuole, alla promozione della sicurezza stradale fino a “Io non rischio”, sono buone pratiche che riguardano la cultura della consapevolezza, che riescono a essere efficaci proprio grazie al volontariato. Non basta infatti un’informazione di tipo scientifico, ma è fondamentale una diffusione attiva di buone pratiche. Occorre dare il buon esempio per cambiare i comportamenti delle persone e questo possono farlo i volontari, come quelli delle pubbliche assistenze Anpas, presenti in più di mille comuni d’Italia».
 
L’associazione aderente ad Anpas Croce Verde Torino, il 9 maggio, nella mattinata di apertura del Salone, inaugurerà al Lingotto Fiere quattro nuove ambulanze attrezzate per il soccorso.

La Croce Verde Torino inoltre parteciperà al Salone Off organizzando per il 13 maggio, alle ore 18.45, nella propria sede di Via Dorè 4, in zona Porta Susa, la presentazione del libro di Carlo Greppi, edito da Laterza, 25 Aprile 1945 – il volontariato e tre vite che si intrecciano.

 Volontari Anpas al salone del libro di TOrino

Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze), nata nel 1904 dal movimento delle Società Operaie di Mutuo Soccorso, è una delle organizzazioni di volontariato più grandi d’Italia con 918 pubbliche assistenze e che oggi conta 86mila volontari attivi, 341.971 soci, oltre 3000 dipendenti, 2.592 volontari in Servizio Civile in più di mille presìdi in tutte le regioni d’Italia. Anpas si occupa di soccorso e trasporto sanitario, protezione civile e ambientale, servizi sociali, cultura e cooperazione internazionale.

L’Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.379 volontari (di cui 3.447 donne), 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.

Anpas al Salone del libro di Torino Leggi tutto »

Piemonte: alternanza scuola-lavoro con Anpas

5 aprile 2019 – Anpas Comitato Regionale Piemonte, Croce Verde Torino e Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari) sono i promotori del progetto di peer education e alternanza scuola lavoro “Crescere, tra noi e nel lavoro” che coinvolge gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Primo Levi di Torino.

Il progetto, finalizzato alla promozione di stili di vita sani e alla prevenzione di comportamenti a rischio, è finanziato dai Fondi strutturali europei del Programma Operativo Nazionale (Pon) per la Scuola 2014-2020.

 

Il programma di alternanza scuola lavoro che coinvolge due classi quarte dell’Istituto Primo Levi di Torino ha una durata di 90 ore complessive, suddivise in 30 ore di formazione allo stage, 30 ore di stage aziendale e 30 ore dedicate dagli studenti all’esposizione dell’esperienza lavorativa ai compagni dell’Istituto scolastico.

Per quanto riguarda la formazione, la psicoterapeuta Giusy Famiglietti e l’educatrice Antonella Ermacora hanno lavorato sulle competenze trasversali dei giovani e sullo sviluppo delle loro capacità di autonomia nei diversi ambienti di lavoro.

 Per gli stage sono state prese in considerazione 13 realtà lavorative tra cui l’Anpas, la quale ha ospitato due studenti dell’Istituto Primo Levi di Torino, Samuele Cardinale e Davide Concilio, con l’intento di promuovere la cultura del volontariato attraverso la conoscenza della storia e delle attività dell’associazione, facendoli lavorare nell’ambito della comunicazione. I giovani hanno interagito con il mondo dei social e familiarizzato con gli organi d’informazione.

 

Silvia Pilutti, tutor aziendale di riferimento: «La finalità del progetto è migliorare il livello di empowerment dei ragazzi. Siamo partiti da una ricerca, nelle scuole medie e superiori, riguardante il possibile rapporto dei giovani con l’alcool e varie dipendenze. Dopo aver raccolto le testimonianze abbiamo cercato di capire quali potessero essere le modalità per contrastare le dipendenze e promuovere fra i giovani uno stile di vita sano. Il miglior modo per raggiungere questo obiettivo è interagire direttamente con la scuola e rapportarsi con gli studenti facendoli confrontare e collaborare insieme. Lo scopo finale del progetto è cercare di insegnare ai giovani a vivere in modo sano e saper scegliere percorsi lavorativi più adatti per il loro futuro».

 

Vincenzo Sciortino, responsabile della comunicazione di Anpas Piemonte: «La formazione, la tutela e la promozione della salute dei cittadini e lo stare a contatto con i giovani sono fra i valori di base del mondo del volontariato di pubblica assistenza, ma anche della società civile. Avere avuto la possibilità di coniugare con l’Istituto Primo Levi questo progetto, per noi è un valore aggiunto. I ragazzi coinvolti nello stage in Anpas hanno avuto l’opportunità di sperimentare personalmente le attività di comunicazione con ottimi risultati. L’auspicio è che possano portare ciò che è stato appreso durante la loro esperienza lavorativa all’interno del loro istituto scolastico e promuovere l’azione di comunicazione sugli argomenti del progetto di alternanza scuola lavoro. Ringraziamo la dirigente scolastica dell’Istituto Primo Levi di Torino, professoressa Anna Rosaria Toma e la tutor scolastica professoressa Laura Vandoni».

 

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Anpas Piemonte: mille autisti soccorritori formati

Anpas: MILLE AUTISTI SOCCORRITORI FORMATI GRAZIE AI CORSI DI GUIDA IN SICUREZZA MEZZI DI SOCCORSO

Sabato 30 marzo, presso la pista prove del Cnh Industrial Village di Torino, si è svolto un corso di guida in sicurezza per conducenti dei mezzi di soccorso tenuto dagli istruttori e dalle istruttrici della Scuola guida Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) Comitato Regionale Piemonte – Croce Verde Torino “Luigi Vigna – Ilario Naretto”.

Al corso teorico e pratico di otto ore hanno partecipato 16 volontari soccorritori provenienti dalle associazioni Anpas: Croce Verde Torino, Croce Verde Rivoli, Croce Verde Pinerolo, Croce Verde Gravellona Toce e Volontari del Soccorso Cusio Sud Ovest di San Maurizio d’Opaglio.

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Il conducente di un’ambulanza o di un qualsiasi altro mezzo di soccorso si assume tanto la responsabilità del proprio operato quanto quella della sicurezza e della salute dei colleghi e dei pazienti che è chiamato a soccorrere.

I corsi della Scuola guida per autisti mezzi di soccorso “Luigi Vigna – Ilario Naretto” sono dedicati ai volontari soccorritori e personale dipendente di associazioni ed enti che svolgono servizi di soccorso con ambulanza. Grazie a questi corsi si apprendono le tecniche di guida sicura e le peculiarità del mezzo di soccorso, oltre gli aggiornamenti del codice della strada.

A oggi la Scuola guida Vigna-Naretto grazie a i suoi 20 istruttori, di cui tre donne, dal 2013, anno di inizio attività, ha svolto 70 corsi formando un migliaio di autisti.

All’interno del corso, dopo la parte di teoria, si eseguono diversi esercizi di guida su pista: il percorso lento tra i birilli che simula un tragitto cittadino con paziente a bordo; l’itinerario tra i birilli a velocità normale; la frenata d’emergenza per un ostacolo improvviso da evitare; la guida in retromarcia; l’esercizio a otto per imparare a usare correttamente lo sterzo, il freno e l’acceleratore; lo slalom tra birilli a distanza molto ravvicinata che serve per imparare le posizioni corrette delle mani sullo sterzo. Anpas è attenta alla cura, ai bisogni e alla sicurezza delle persone soccorse e trasportate. Una guida attenta e consapevole dell’ambulanza è determinante nella formazione del volontario soccorritore.

 

Massimiliano Manzini, direttore Scuola guida per conducenti mezzi di soccorso “Luigi Vigna – Ilario Naretto” di Anpas Croce Verde Torino: «Ringraziamo Cnh Industrial per la disponibilità e per averci concesso l’utilizzo della loro pista prove. La giornata è stata particolare perché è intervenuta una troupe di Rai News 24 per un servizio televisivo sui nostri corsi di guida in sicurezza dei mezzi di soccorso.

I risultati del corso sono stati ottimi, i discenti sono stati bravi e anche pazienti nel rispettare i tempi e le necessità televisive. Ringrazio tutti per la disponibilità, formatori, discenti, Giorgio Iacoboni, giornalista di Rai News. Grazie anche a Luciano Dematteis consigliere di Anpas Piemonte, Mario Paolo Moiso presidente di Croce Verde Torino, Andrea Bonizzoli presidente Anpas Piemonte, Gianni Mancuso responsabile della formazione Anpas Piemonte, Vincenzo Sciortino e Luca Ballero, responsabili della comunicazione rispettivamente di Anpas Piemonte e Croce Verde Torino».

 

Anpas Piemonte ha pubblicato anche un manuale multimediale per autisti delle pubbliche assistenze: “Guida in sicurezza dei mezzi di soccorso” contenente un dvd didattico di approfondimento. Il manuale fornisce agli aspiranti autisti soccorritori una preparazione sulle specifiche norme del codice della strada, sul controllo dei mezzi, sulla guida in sicurezza, sulla guida con scorta, sugli interventi congiunti con l’eliambulanza. Il manuale offre inoltre degli spunti per la redazione di un regolamento autisti e un esempio di check list dei mezzi per controllarne l’efficienza e la giusta dotazione, e infine dei cenni di fisiopatologia del paziente trasportato.

L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.379 volontari (di cui 3.447 donne), 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.

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L’ambulanza di Cusio Sud Ovest in Senegal

La pubblica assistenza Anpas Volontari del Soccorso Cusio Sud Ovest ha donato un’autoambulanza usata a una comunità del Senegal.

L’ambulanza, partita in questi giorni con destinazione Dakar, ha già diversi anni, ma è stata rimessa a nuovo ed è completa di barella e attrezzature per il soccorso sanitario.

Il mezzo di soccorso può essere ancora prezioso e salvare la vita di molte persone in Senegal, dove Anpas Nazionale realizza progetti di cooperazione internazionale.

 

Il Direttivo della pubblica assistenza Volontari Soccorso Cusio Sud Ovest: «Ringraziamo il volontario Ass Ndiye, originario del Senegal, per la collaborazione e per aver contribuito, insieme ai propri amici, alle spese sostenute dai Volontari Cusio Sud Ovest per la spedizione dell’ambulanza in Senegal. Un ringraziamento anche ad Annalia Sommavilla, Adozioni e Cooperazione internazionale, Politiche europee Anpas Nazionale per la pazienza e la disponibilità nel seguire con professionalità tutte le procedure richieste».

 

Nell’ultimo anno la pubblica assistenza Anpas di San Maurizio d’Opaglio grazie all’impegno di 233 volontari e nove dipendenti ha effettuato oltre 10mila servizi divisi fra prestazioni convenzionate con le Aziende sanitarie locali, servizi d’istituto, servizi di emergenza 118 e servizi di protezione civile, con una percorrenza di 437mila chilometri.

 

L’Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.379 volontari (di cui 3.447 donne), 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.

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Disabilità e sport: 30 marzo, il seminario a Pietrasanta  

Disabilità e sport: 30 marzo, il seminario a Pietrasanta  
Sabato 30 Marzo alle ore 14:30 Croce Verde e Uildm ancora insieme per un incontro con la proiezione del documentario Il Triciclo.

Dopo aver già collaborato al Progetto ancora in funzione “Disabilità in Emergenza a Pietrasanta”, la Croce Verde di Pietrasanta e la UILDM sez. Versilia “Andrea Pierotti” promuovono per sabato 30 Marzo alle ore 14:30, presso l’Auditorium Vittorio Boschi – Scuola Pascoli di Pietrasant,  l’iniziativa “Disabilità e Sport”.

Interverranno il Prof. Marco Gesi Pro- Rettore dell’Università di Pisa, la D.ssa Margherita Tarabella Psicologa, il Dott. Antonio Viti Fisioterapista, il Dott. Alessio Orsini Preparatore atletico e il Sig. Carlo Pinetini Presidente ASD Centro Nuoto Massarosa. Saranno inoltre presenti i rappresentanti delle due associazioni organizzatrici, la Dott.ssa Renata Pucci Presidente della Croce Verde di Pietrasanta e Gilberto Dati consigliere della UILDM Versilia.

I primi 150 della Croce Verde Pietrasanta

A conclusione del seminario si terrà la proiezione del documentario “Il Triciclo” del regista Diego Bonuccelli basato sulla storia del campione italiano ed europeo di paraciclismo Fabio Nari. La pellicola parla della vita quotidiana di Nari sottolineandone il momento del riscatto attraverso la “bicicletta” dopo l’incidente che gli aveva causato una grave limitazione fisica. 

L’evento è patrocinato dalla Regione Toscana, dal Comune di Pietrasanta, dall’Università di Pisa, dal Comitato Italiano Paraolimpico CIP, dal CONI e da Cesvot e ha ottenuto un contributo da parte della “BCC – Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana”.

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San Felice: il nuovo capannone di Protezione civile

È stato inaugurato sabato 23 marzo a San Felice sul Panaro il nuovo capannone di Protezione Civile realizzato grazie ai contributi della Regione Emilia Romagna nell’area a margine di via Tassi che, dopo i terremoti del maggio 2012, ha ospitato i moduli abitativi provvisori, rimossi nella primavera 2017.

Il nuovo capannone ospiterà i mezzi e l’attrezzatura per il soccorso dell’associazione di Protezione Civile gruppo cinofili che ha sede a San Biagio in Padule, frazione di San Felice sul Panaro.

San Felice: il nuovo capannone di Protezione civile

È stata l’occasione per ringraziare i volontari per l’impegno profuso nelle emergenze affrontate in questi anni e per la collaborazione nel progettare l’attività di prevenzione, comprese le idee relative allo sviluppo dell’area. Fra queste ultime, è già in corso di approvazione, il progetto per realizzare all’interno della stessa area ex Map, la piazzola per l’atterraggio dell’elicottero del servizio emergenza h24 in accordo con l’Ausl e 118.

Si è svolta una breve esercitazione di protezione civile, specialità cinofila in collaborazione con la Croce Blu di San Felice ed il distaccamento dei Vigili del Fuoco di San Felice.

Sono intervenuti il Sindaco Alberto Silvestri, l’ing. Daniele Castellazzi e il geom. Marcello Fabbri dell’ufficio tecnico comunale, il presidente dell’associazione di protezione civile gruppo cinofili di San Biagio Giuseppe Veronesi, la dirigente della protezione civile regionale Rita Nicolini, Ricci della Dipartimento nazionale di Protezione civile e l’Assessora Regionale alla Protezione Civile Paola Gazzolo.

Sono stati presenti anche Paolo Rebecchi, Responsabile Regionale della Protezione Civile Anpas e Consigliere Nazionale Anpas e Oreste Guglielmetti, Presidente dell’associazione “Gosso… Un unico Cuore” che hanno organizzato la raccolta fondi per la realizzazione del progetto “La Giocheria”, una struttura trasportabile destinata a essere luogo di incontro e gioco per i bambini in aree colpite da emergenza. 

San Felice: il nuovo capannone di Protezione civile

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Fare rete, costruire idee: Capaccio 23-24 marzo 2019

Fare rete, costruire idee:  Agorà tematica dedicata alla rete di protezione civile in provincia di Salerno. A promuoverla le associazioni Papa Charlie, PA Millemiun e Pa Corbara in collaborazione con Sodalis CSV Salerno

“Fare rete, costruire idee” èil titolo dell’Agorà tematica promossa dalle associazioni Papa Charlie, PA Millemiun e Pa Corbara. Iniziativa realizzata in collaborazione con Sodalis CSV Salerno nell’ambito delle azione “Agorà tematiche”.
L’incontro si è tenuto sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 a Capaccio – Paestum presso l’hotel Cristallo. Due giorni dedicati alla formazione, approfondimenti e incontri di rete tra associazioni e istituzioni.
Un’agorà dedicata alla rete di protezione civile salernitana Anpas, formata da diciassette organizzazioni presenti su tutto il territorio provinciale.
La giornata del 23 marzo prevede una full immersion sull’essere volontario con l’esperta Gilda Pepe, che approfondirà insieme ai volontari il codice etico dell’associazione mentre Fabio Fraiese, esperto enti no profit, relazionerà sulla riforma del terzo settore.

Fare rete, costruire idee:  Agorà tematica dedicata alla rete di protezione civile in provincia di Salerno. A promuoverla le associazioni Papa Charlie, PA Millemiun e Pa Corbara in collaborazione con Sodalis CSV Salerno
Nella giornata di domenica 25 tavola rotonda dal titolo: “Il sistema regionale di protezione civile e il ruolo delle reti.”
Al tavolo dei relatori Claudia Campobasso, dirigente staff Protezione Civile e post emergenze Regione Campania, Antonio Aliberti, presidente Anpas Campania,Egidio Ciancio, Giuseppe Vitullo e Antonio Acunto, consiglieri nazionali Anpas. Conclude i lavori l’onorevole Carmine De Pascale, presidente comitato protezione civile Campania.
Nel pomeriggio focus tematici con Michele Pepe, consigliere Sodalis CSV Salerno, sulla messa alla prova e incontro sui bisogni formativi della rete Anpas.
“Un incontro importante” commenta Antonio Acunto, Vice presidente PA Millenium Amalfi e consigliere nazionale Anpas. “Attività di questo tipo rinforzano le reti territoriali nei cosiddetti tempi di pace, ovvero quando non abbiamo emergenze sui territori e ci permettono di comprendere al meglio il nostro ruolo di volontari di protezione civile.

Fare rete, costruire idee:  Agorà tematica dedicata alla rete di protezione civile in provincia di Salerno. A promuoverla le associazioni Papa Charlie, PA Millemiun e Pa Corbara in collaborazione con Sodalis CSV Salerno

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