Comunicati stampa

Codice Etico Essere Anpas: i risultati della sperimentazione

Oltre trenta associazioni coinvolte, gli incontri a REAS e alla Conferenza di Organizzazione: un ulteriore miglioramento per la definizione del documento finale

23 gennaio 2017, di Fabrizio Pregliasco. La volontà di elaborare un Codice etico ad uso del il movimento nasce durante il 52° Congresso Nazionale del 2014. Da allora, questo intento, si è concretizzato attraverso un lavoro partecipato di elaborazione che ha coinvolto i diversi livelli del movimento e che è stato sottoposto ad una sperimentazione che ne ha testato sia gli aspetti tecnici, sia quelli più propriamente identitari.

 

Consiglio nazionale Anpas

I risultati di questo percorso sono i documenti che compongono il Codice etico Essere Anpas (Carta di identitàCodice eticoQuestionario di autovalutazione, Patto di corresponsabilità) e che si configurano come uno strumento per collocarsi con chiarezza all’interno della visione e delle pratiche che caratterizzano l’associazionismo di pubblica assistenza.

In particolare, il Questionario di autovalutazione è lo strumento che permette ad ogni pubblica assistenza di misurarsi con principi, valori, comportamenti, in alcuni casi corrispondenza alle normative esistente. Il Questionario permette di svolgere un’analisi puntuale delle pratiche e dei comportamenti associativi in una logica di miglioramento nel caso di evidenti scostamenti. Questo è, infatti, un aspetto peculiare di questa prima fase del suo utilizzo: la logica “formativa” utile per individuare eventuali punti deboli su cui intervenire per recuperare errori, scostamenti, eventuali scarti dai comportamenti attesi.
Attualmente, dopo il lavoro di revisione che ha accolto molte delle indicazioni della sperimentazione, nonché i risultati del gruppo di lavoro di Anpas Toscana che ha affrontato il tema nella Conferenza di organizzazione regionale, i documenti sono pronti per il passaggio in Consiglio, corredati anche di un Glossario e di una sezione FAQ.

L'assemblea nazionale Anpas
La sperimentazione ha preso avvio a luglio 2016, dopo un primo passaggio in Conferenza dei presidenti, ed ha coinvolto oltre 30 associazioni di 12 diverse regioni che hanno utilizzato il Questionario per restituirne un giudizio analitico e proposte di integrazione. Ci sono state, inoltre, attività di somministrazione sperimentale di gruppo in occasione del REAS e momenti di analisi nella Conferenza di organizzazione. I contributi apportati da questa fase hanno portato alla modifica o integrazione del Questionario esistente, all’ampliamento di alcune sezioni a all’estensione del Glossario. Le principali novità della seconda versione riguardano i temi del tesseramento soci, cui è stata dedicata una sezione specifica e il servizio civile, con l’inserimento di nuove domande. Sono stati, inoltre, inseriti i temi dell’integrazione dei migranti, dell’accessibilità delle sedi per i disabili e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Questa fase sperimentale ha dunque permesso sia di migliorare il prodotto finale, sia di ampliare la diffusione delle informazioni e la partecipazione necessarie per la definizione del documento finale.
Le norme e indicazioni individuate nei documenti del Codice comportano, anche, modifiche statutarie e organizzative che lo renderanno operativo e utilizzabile a regime e in modo capillare.


I DOCUMENTI  che compongono il Codice etico Essere Anpas

– La carta di Identità Anpas
– Il Codice Etico

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Con il #cuorealcentro, gli auguri per le festività da Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas

24 dicembre 2016 –  Tolentino, Norcia, Pieve Torrina (Campo Anpas Marche): continua anche a Natale l’assistenza dei nostri volontari con il #cuorealcentro con la visita di oggi della presidenza nazionale #Anpas: Fabrizio Pregliasco, Ilario Moreschi e Carlo Castellucci nelle zone colpite dal sisma.

Norcia

Il messaggio di Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas nazionale: A nome di Anpas nazionale, delle 875 pubbliche assistenze aderenti al nostro movimento e degli oltre 90.000 volontari e volontarie, ti invio i migliori auguri di buone feste.

Il 2016 è stato un anno di cambiamenti ed impegno. Ci tengo a ricordare tre passaggi: l’approvazione del DDL per la Riforma del Terzo Settore, la definizione del Codice Etico Essere Anpas, la sequenza sismica che ha colpito il Centro Italia che, anche in questi giorni di festa, vede ancora i volontari delle pubbliche assistenze a fianco della popolazione.
Tre esperienze che possono apparire distanti, ma che confermano Anpas tra le organizzazioni più vive, radicate ed aperte al cambiamento, una colonna portante della solidarietà del nostro Paese.

Pieve Torrina
Il migliore augurio che posso fare a tutta la gente d’Anpas, alle volontarie e ai volontari, ai ragazzi e alle ragazze in servizio civile, ai dirigenti, ai dipendenti, ai tanti che trascorreranno le feste nei territori dell’Italia Centrale colpiti dal sisma è di continuare a camminare con entusiasmo e fiducia, con la convinzione che le nostre strade nel nuovo anno torneranno ad intrecciarsi.
Fabrizio Pregliasco Presidente Anpas nazionale

Tolentino

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Rifiuti Zero: ad Anpas il premio ZeroWaster 2016

“A Concetta Mattia Per il suo impegno coerente, svolto all’interno dell’importante associazione Anpas nazionale non trascurando mai la collaborazione stretta e puntuale con il tessuto associativo di Zero Waste Italy, volto a sensibilizzare il mondo del volontariato alla strategia rifiuti zero”.

Questa la motivazione della nomina di Concetta Mattia (responsabile prevenzione protezione civile Anpas) come Zerowaster 2016 che, ieri 11 dicembre 2016, Zero Waste Italy ha dato nel corso del secondo Education Training nazionale, a Capannori il Polo Tecnologico.

“Concetta Mattia” continua la la motivazione del premio “rappresenta un punto di riferimento primario nel connettere società civile e il progetto zero waste. Per questo, Zero Waste Italy, la proclama Zerowaster per l’anno 2016”.

Anpas Zerowaster 2016

“È stato e rimane un grande onore far parte della rete di persone costruita da Rossano Ercolini che con me, ha premiato Anpas, chiedendoci di continuare a supportare questo necessario cambiamento in corso. Verso Rifiuti Zero, bisogna andarci insieme!” ha dichiarato Concetta Mattia.


Per saperne di più: http://www.leggerifiutizero.it/

L’adesione di Anpas alla strategia Rifiuti Zero

L’adesione di Anpas all’agenda ambientalista per la riconversione ecologica del Belpaese

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5 dicembre, Giornata del volontariato

5 dicembre 2016. In occasione della giornata internazionale del volontariato che si celebra, ogni anno, il 5 dicembre, ANpas rilancia il valore e l’importanza del volontariato

Giornata del volontariato

Secondo Fabrizio Pregliasco è “importante come ogni anno rilanciare l’importanza del volontariato, in tutti gli ambiti. Ancora più importante è, come Anpas, sottolineare il volontariato strutturato storico che ogni giorno garantisce servizi così come anche nelle emergenze come quella in corso nel centro Italia. Anche alla luce della Riforma del Terzo Settore, è necessario rilanciare l’importanza di questo capitale che va garantito e di cui si deve parlare”.

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Legge 106: la piattaforma Anpas sulla Riforma del Terzo Settore

“Legge 106/2016 – Piattaforma Anpas” è questo il titolo un documento di tre pagine accompagnate da un ulteriore documento di proposte di sviluppo di alcuni temi della piattaforma che Anpas sta inviando a diversi stakeholders in queste settimane, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali al Forum del Terzo settore, dalle altre associazioni al responsabile della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Legge 106, la piattaforma Anpas
Anpas rientra in quella parte di volontariato strutturato organizzato che necessita di disposizioni particolari perché mal si colloca nell’ambito più ampio del volontariato nell’accezione più comune – piccolo, di prossimità non strutturato – né nel contesto dell’impresa sociale (per la prevalenza dell’attività volontaria svolta). Questa situazione è peraltro simile a quella della Confederazione delle Misericordie d’Italia, del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e della Croce Rossa Italiana, seppure con la sua attuale ibrida strutturazione. La peculiarità e l’importanza delle associazioni di volontariato organizzato sono state richiamate anche dal Dipartimento di protezione civile sottolineando la necessità di un riconoscimento delle specificità delle organizzazioni di volontariato operanti nella protezione civile, come peraltro indicato nell’ art.5, comma 1, lettera a) della Legge 106/2016. Anpas ritiene quindi necessario che, nel contesto dei decreti delegati previsti dalla Legge delega 106/2016 in corso di definizione, si tenga conto delle peculiarità della sua storia e del ruolo sin qui svolto nel contesto socio sanitario per preservarne il capitale umano ed evitare una sua possibile dispersione oltretutto a vantaggio di realtà, presenti nel nostro settore, di dubbia moralità.

Questa la dichiarazione di Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas: “Ci siamo resi conto che, almeno nella nostra percezione e parlando con diversi stakeholders, che gli elementi che stanno emergendo rispetto all’applicazione della bella e positiva legge 106, la Legge Delega di Riforma del Terzo settore, impresa sociale e Servizio civile, che certamente traccia un quadro nuovo e positivo, che noi siamo un po’ nel mezzo di un quadro che vede due poli, il volontariato piccolo, di prossimità, che svolge attività complementari (attività non in forma stabile e continuativo) e un altro polo fatto dall’impresa sociale, uno strumento importante per garantire il welfare in futuro. Noi, come altre organizzazioni, stiamo nel mezzo tra questi due poli perché siamo una realtà di volontariato che svolge attività complesse, continuative ed anche in espansione. In particolare nella core mission della nostra attività che è il trasporto sanitario in senso lato, dal 118 d’emergenza all’anziano che deve andare a farsi la lastra a 100 km di distanza da casa. È ovvio che questa non può essere un’attività marginale ma è lo stesso scopo del nostro esistere e questo a noi pare, rende un po’ difficile l’inquadramento in uno dei due poli che la Delega disegna. Rappresentiamo una parte storica del volontariato organizzato che presta servizi nell’emergenza e nel pronto soccorso. Adesso va di moda il volontariato occasionale, quello dei volontari Expo per intenderci, però c’è anche questo segmento storico da preservare.

Come ha scritto Fabrizio Curcio su La Repubblica: «Distinguere volontariato e impresa sociale è fondamentale, per non fare confusione tra i cittadini e per consentire alle organizzazioni di volontariato di protezione civile di preservare la loro caratteristica fondamentale: essere libere e accessibili a chiunque, permettendo a chi vuole giocarsi in questa sfida di integrare l’attività di volontariato con la propria vita personale. Anche per quelle organizzazioni che, nella loro dimensione nazionale e storica, operano legittimamente sui due fronti, mantenere ben chiara la distinzione tra le due forme di impegno è cruciale.

In questo la legge fornisce un indirizzo deciso sulla distinzione dei due mondi, fondamentale per il sistema di protezione civile, salvaguardando la possibilità che essi possano coesistere nel quadro di una regola nuova che superi le nebulosità del passato. Crediamo sia giusto partire da ciò che abbiamo ottenuto come vittoria alla Corte Europea di Strasburgo sulla possibilità di avere servizi in affidamento diretto e senza gare di appalto nel nostro ambito di attività, estendendo a tutto il territorio italiano la pratica dell’affidamento diretto, senza rimborsi spese se non documentati e mai forfettarie ai volontari. Credo che questo sia interesse anche di altre realtà di volontariato, la possibilità di poter avere, entrate di natura economica sempre nell’ambito delle attività istituzionali e per il raggiungimento di ciò che prevedono gli statuti, attività che oggi spesso la Guardia di Finanza ci contesta per la famigerata definizione di “attività commerciale marginale”. Noi diciamo di darci la possibilità di poter svolgere in modo agevolato e facilitato attività che ci permettono di autofinanziarci e di essere presenti in maniera capillare sul territorio e in maniera continuativa, come stiamo facendo anche nelle zone del terremoto del Centro Italia, presenza che va oltre la prima emergenza e che continua anche quando i riflettori dei media si spengono. Perché se è vero che l’affidamento diretto per noi è la cosa migliore e lo è anche per lo Stato che ci rimborsa solo le spese effettivamente sostenute.

 

Chiediamo la possibilità di promuovere imprese sociali di partecipare alla costituzione di imprese sociali e società di cui al Libro V del codice civile, nonché esercitarne il controllo. Da quello che dalle bozze di decreto legislativo che abbiamo potuto visionare, si evidenzia è che c’è un limite del 50% di volontari rispetto ai dipendenti, o comunque, anche comprensibilmente, si stabilisce una proporzione assai stretta tra dipendenti e volontari. L’associazione che presiedo a livello locale, Rho soccorso, ad esempio, ha 250 volontari e 14 dipendenti e non potrebbe diventare impresa sociale. Questa strada ci è preclusa. Invece sarebbe utilissimo poter disporre, magari a rete in una provincia o in una regione, di strumenti di impresa sociale, che facciano qualcosa di complementare e che possano essere controllate dall’entità di riferimento i cui proventi e utili possano servire ai fini dell’autofinanziamento delle attività istituzionali statutarie. In tal senso con tali strutture gemmate si potrebbero attuare ad esempio attività di trasporto secondario per conto di strutture ospedaliere svolgendo servizi comunque legati alle finalità istituzionali.Il dialogo è in essere con il Ministero con le rappresentanze e con altre associazioni. Una questione che potrebbe essere spinosa è il rimborso forfettario che aleggia come richiesta da grandi realtà di volontariato, come l’Auser ad esempio. Noi vediamo un rischio: la forfettizzazione può favorire forme di lavoro nero. Qualcuno porta ad esempio ciò che già succede per le associazioni sportive dilettantistiche dove c’è un regime di rimborso forfettario esentasse sino a un limite di 7.500 euro. Altre realtà associative dicono, adottiamo una formulazione simile in cui il volontario viene rimborsato senza pezze giustificative. La nostra proposta invece è quella secca dello status quo che tecnicamente dice: rimborso a piè di lista solo se ci sono spese documentabili e attribuibili al volontario”.


I documenti

La piattaforma Anpas

Gli emendamenti

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Terremoto centro Italia: le attività del 3 novembre

3 novembre. Proseguono le attività dei volontari Anpas, in coordinamento con il Servizio nazionale della Protezione civile e i 118 locali, per garantire un’assistenza adeguata alle persone fuori casa a seguito della  scossa del 30 ottobre che ha colpito l’Italia centrale. 

Foligno, l'allestimento dell'area di ammassamento dei volontari Anpas

Le attività di oggi. Ottantadue i volontari delle pubbliche assistenze Anpas che dalla ieri sera stanno allestendo due aree d’ammassamento per soccorritori nelle Marche e in Umbria con un modulo cucina (completo di dispensa, tensostruttura, tavoli e panche), tende pneumatica, moduli bagna e container.

In particolare sono quarantacinque i volontari (da 19 associazioni di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana, Veneto) che da questa mattina stanno allestendo un’area d’ammassamento presso il Centro Fiere Villa Potenza (MC). Altri trentasette i volontari (da 21 associazioni provenienti da Lazio, Umbria, Piemonte, Sardegna e Toscana) presenti presso il centro funzionale di Foligno che da questa notte hanno lavorato per attrezzare l’area che ora è già in funzione.

A Norcia, dove è già operativo il modulo cucina dal 26 ottobre, è arrivato nella serata di ieri un altro container bagno ed una tenda 10×8 che ospiterà per la notte la popolazione.

Soccorso sanitario urgente, ripristino dei servizi socio-sanitari nelle aree colpite e l’implementazione dei servizi sanitari sono le attività che vedono impegnati i volontari delle pubbliche assistenze Anpas coordinati dalla sala operativa nazionale e dalle sale operative dei comitati regionali Anpas entrati in funzione dal 26 ottobre 2016.

A Castelsantangelo sul Nera sono presenti 6 volontari Anpas (tre volontari di Avis Cologno con un mezzo e il mezzo della Croce Verde APM di Milano con due volontari dell’APM e un volontario della Croce Rosa Celeste) con due mezzi 4×4 che stanno operando in sinergia con il COC del comune.

A Fiastra sono presenti quattro volontari delle pubbliche assistenze Anpas Lazio. A Cessa Palombo 4 volontari delle pubbliche assistenze Anpas Abruzzo. A Sefro tre volontari di Anpas Campania. A Tolentino sette volontari di Anpas Emilia Romagna e quattro di Anpas Abruzzo. A Cingoli due volontari di Anpas Lazio e 3 di Anpas Puglia. A Fabriano 3 volontari di Anpas Lazio. A San Severino Marche stanno operando due psicologhe dell’emergenza di Anpas Abruzzo e Anpas Lazio.

Continua, infine, il coordinamento con due opertori nella Sala Operativa Nazionale e un volontario nel magazzino di Montopoli

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas: «Il susseguirsi delle scosse ci sta obbligando a rilanciare la nostra attività per continuare a stare vicino alle popolazioni e alle comunità colpite»

Macerata: l'allestimento dei volontari Anpas dell'area di ammassamento


È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile e la sala operativa della Protezione civile Lazio è 803555, la sala operativa regionale unica Regione Umbria 0742630777

Visto il ripetersi delle scosse, Anpas ricorda le buone pratiche di protezione civile della campagna Io non rischio da adottare dopo un terremoto

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
  • Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe.
  • Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate.
  • Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente.
  • Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
  • Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono.
  • Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
  • Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.

La campagna Io non rischio

Anpas ricorda le buone pratiche Io non rischio in caso di terremoto una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. 

Terremoto centro Italia: le attività del 3 novembre Leggi tutto »

Terremoto centro Italia: le attività del 2 novembre

2 novembre. Proseguono le attività dei volontari Anpas, in coordinamento con il Servizio nazionale della Protezione civile e i 118 locali, per garantire un’assistenza adeguata alle persone fuori casa a seguito della  scossa del 30 ottobre che ha colpito l’Italia centrale. Soccorso sanitario urgente, ripristino dei servizi socio-sanitari nelle aree colpite e l’implementazione dei servizi sanitari sono le attività che vedono impegnati i volontari delle pubbliche assistenze Anpas coordinati dalla sala operativa nazionale e dalle sale operative dei comitati regionali Anpas entrati in funzione dal 26 ottobre 2016.

Terremoto centro Italia: l'impegno dei volontari Anpas

A seguito del sisma che ha colpito la zona di Norcia la situazione resta in continua evoluzione. Continuano gli interventi dei volontari Anpas su vari Comuni e frazioni nella Provincia di Macerata e di Ancona.  Questa mattina i volontari partiti domenica hanno ricevuto il cambio da squadre partite da Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Puglia, Campania, Lombardia per un totale di 35 volontari.

I volontari stanno svolgendo attività logistica di supporto alla popolazione in collaborazione con gli enti locali e le altre strutture attivate dal Dipartimento della Protezione Civile sul territorio.

Terremoto centro Italia: l'impegno dei volontari Anpas

Nel Comune di Cingoli (MC) è stata montata la tensostruttura di Anpas. Oltre alla postazione fissa di ambulanza di Camerino e alla postazione di Fabriano, dal 30 ottobre sono state attivate altre 2 postazioni ambulanza (Porto S. Elpidio e Montefortino) supportate dagli equipaggi delle pubbliche assistenze Anpas della Regione Marche. Per tutto il 31 ottobre sono stati attivi numerosi equipaggi per il servizio di evacuazione della popolazione. A San Severino Marche prosegue l’attività di sostegno alla popolazione con due psicologhe dell’emergenza.

A Corciano, i volontari della pubblica assistenza OVUS, a seguito dell’attivazione da parte del Sindaco del Comune di Corciano, hanno prestato servizio, con 4 minivan e volontari, per il trasferimento della popolazione, giunta dai luoghi del sisma, nelle strutture ricettive adebite.

Tutte le squadre vengono monitorate direttamente dalla Sala operativa nazionale e da un referente Anpas sul posto. “Come partner operativo del Dipartimento di protezione civile, Anpas continua a lavorare in sinergia con un coordinamento istituzionale” dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Noi c’eravamo e continueremo ad essere vicini alle popolazioni colpite”.

È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile.


È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile e la sala operativa della Protezione civile Lazio è 803555, la sala operativa regionale unica Regione Umbria 0742630777

Visto il ripetersi delle scosse, Anpas ricorda le buone pratiche di protezione civile della campagna Io non rischio da adottare dopo un terremoto

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
  • Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe.
  • Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate.
  • Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente.
  • Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
  • Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono.
  • Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
  • Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.

La campagna Io non rischio

Anpas ricorda le buone pratiche Io non rischio in caso di terremoto una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. 

 

Terremoto centro Italia: le attività del 2 novembre Leggi tutto »

Terremoto centro Italia: le attività del 31 ottobre

1 novembre. Proseguono le attività dei volontari Anpas, in coordinamento con il Servizio nazionale della Protezione civile e i 118 locali, per garantire un’assistenza adeguata alle persone fuori casa a seguito della  scossa del 30 ottobre che ha colpito l’Italia centrale. Soccorso sanitario urgente, ripristino dei servizi socio-sanitari nelle aree colpite e l’implementazione dei servizi sanitari sono le attività che vedono impegnati i volontari delle pubbliche assistenze Anpas coordinati dalla sala operativa nazionale e dalle sale operative dei comitati regionali Anpas entrati in funzione dal 26 ottobre 2016.

L'assistenza dei volontari nelle Marche

L’impegno dei volontari Anpas nelle Marche.  A Pioraco nella giornata di ieri i volontari della pubblica assistenza Gran Sasso Soccorso hanno provveduto alla bonifica di un capannone e la predisposizione per farlo diventare dormitorio e refertorio. 

Nel Comune Fiastra sono presenti i volontari delle pubbliche assistenze di Morro D’Oro e Croce Verde Villa Rosa per il sostegno all’attività di logistica e aiuto cucina. I volontari della pubblica assistenza Morro d’Oro e Villa Rosa hanno provveduto al montaggio delle tende pneumatiche)a Bolognola, frazione san Lorenzo di Fiastra.

Sostegno per il pernottamento è stato dato dai volontari Anpas anche nel comune di Acquacanina.

Presso il palazzetto dello sport di San Severino Marche dodici volontari Anpas (provenienti da Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio) hanno dato supporto con attività di vigilanza, supporto e registrazione popolazione.

Le attività a Norcia.  A Norcia i volontari della colonna mobile nazionale Anpas si stanno occupando della distribuzione dei pasti con il modulo cucina comprendente anche la mensa installato il 26 ottobre scorso e che nella giornata del 30 ottobre, giorno della scossa più forte, ha preparato e e distribuito oltre 1500 pasti. Inoltre è stata effettuata la distribuzione dei medicinali, l’assistenza sanitaria e il soccorso agli animali domestici, oltre al servizio di accompagnamento e assistenza alle persone che si sono trasferite sulla costa e o nelle regioni limitrofe per garantire loro una sistemazione adeguata.

#sismaitaliacentrale

Nelle Marche i volontari delle pubbliche assistenze Anpas, hanno preso parte al coordinamento dei soccorsi nella postazione della Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) del Dipartimento della Protezione Civile Marche. Una cucina mobile e una postazione di soccorso (formata da ambulanza e un mezzo per trasporto disabili) sono stati installati presso il Comune di Pievetorina (MC). Un’ambulanza presente anche a Camerino. Ad Ancona sono quaranta i volontari Anpas, tra cui due psicologi dell’emergenza, impegnati nelle prime ore al censimento e all’assistenza alla popolazione.
Nella mattinata di oggi i volontari Anpas stanno provvedendo all’istallazione di una ulteriore tensostruttura nel comune di Cingoli, provincia di Macerata.

È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile.


È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile e la sala operativa della Protezione civile Lazio è 803555, la sala operativa regionale unica Regione Umbria 0742630777

Visto il ripetersi delle scosse, Anpas ricorda le buone pratiche di protezione civile della campagna Io non rischio da adottare dopo un terremoto

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
  • Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe.
  • Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate.
  • Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente.
  • Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
  • Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono.
  • Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
  • Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.

La campagna Io non rischio

Anpas ricorda le buone pratiche Io non rischio in caso di terremoto una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. 

 

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Anpas per il Centro Italia “Penta, pinta, pin, però”: il progetto fotografico

“Penta  pinta pin però” il campo visto dai loro occhi, un po’ più in su del terremoto: il progetto fotografico dei bambini che raccontano il campo di accoglienza di Amatrice

Penta pinta pin pero

“Penta, pinta, pin, però”  è la formula magica che il Mago Lapone ha svelato un giorno nella struttura protetta per l’infanzia Anpas del campo di accoglienza di Amatrice. Le prime quattro parole magiche che i bambini hanno imparato subito dopo il terremoto del 24 agosto 2016.

“Penta, pinta, pin, però” sono diventate le parole magiche per raccontare la vita quotidiana del campo di accoglienza attraverso 100 fotografie fatte dai bambini stessi: la cucina, la lavanderia, gli spazi comuni, i volontari, i giochi, le tende, la mensa, i soccorritori venuti da tutta Italia, l’esercito. Un campo d’accoglienza visto dai loro occhi, alla loro altezza, un po’ più in su del terremoto.

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“Penta, pinta, pin, però” è un progetto realizzato con la metodologia photovoice: una metodologia di ricerca-azione che, con la fotografia, consente di attivare i membri della comunità nell’identificare i punti di vista dei bambini e utilizzarli come leva per il cambiamento sociale.

“Penta, pinta, pin, però” è un progetto fotografico itinerante nelle pubbliche assistenze Anpas d’Italia e tra gli enti e le istituzioni che la vorranno ospitare. Le foto scattate dai bambini di Amatrice sono stampate su cartone riciclato Tonki.

Con i fondi raccolti sosterremo un progetto che ANpas e il Comune di Amatrice realizzeranno a sostegno della comunità colpita dal terremoto del 24 agosto 2016.

Prima tappa della mostra: Reas 7-9 ottobre, Montichiari.
Altre tappe: Sestri Ponente, Sicilia, Cologno Monzese

Vuoi ospitare la mostra nella tua pubblica assistenza? Invia la richiesta a a.vogliazzo@anpas.org

Penta

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Anpas, il progetto di ricostruzione per Amatrice: un nuovo centro di comunità

Un progetto di ricostruzione e resilienza per Amatrice

Aggiornamento 26 novembre.  Anpas insieme al Comune di Amatrice aveva promosso con forza la proposta progettuale “Amatrice a tempo”, per realizzare un Centro di Comunità che riproponesse anche in senso fisico il tessuto urbano e sociale di Amatrice e a tal proposito comunichiamo che questa idea progettuale è stata molto apprezzata, e che sarà realizzata direttamente con i soldi pubblici raccolti.

A questo punto è necessario ridefinire l’utilizzo dei fondi raccolti da Anpas – che ad oggi ammontano a oltre 338mila euro. Pertanto stiamo continuando il confronto con il Comune di Amatrice con cui stiamo definendo una nuova soluzione progettuale, anche in considerazione delle scosse che a fine ottobre hanno nuovamente colpito il centro Italia.

Oltre 1.600 volontari Anpas sono stati impegnati in questi 3 mesi per dare assistenza alle popolazioni nei campi di protezione civile allestiti ad Amatrice, Norcia, Foligno, Macerata e Tolentino.

Ancora ad oggi prosegue la nostra attività nei campi di Norcia e Tolentino, e con l’attività sanitaria, di assistenza alla popolazione e di monitoraggio in diverse frazioni della provincia di Macerata. 

Info e aggionamenti periodicamenteulle nostre attività e sulla proposta progettuale che prevederà l’utilizzo di tutti i fondi raccolti, sul questo sito o tramite la APP ufficiale Anpas scaricabile per i dispositivi Android e Ios.


26 settembre. Si chiamerà “Amatrice a Tempo” ed è il progetto di resilienza che Anpas, in intesa con il Comune di Amatrice, promuove per la ricostruzione della comunità di Amatrice. In attesa della ricostruzione finale del centro di Amatrice, Anpas propone un’area opportunamente attrezzata “a tempo” ed ispirata al precedente impianto urbano del centro storico con la creazione strutture temporanee per collocare le attività commerciali del centro storico e di strutture polifunzionali dove potersi incontrare e informare, dove poter condividere momenti di socialità che mantengano la memoria di quanto successo per educare, rielaborare e raccontare.
Il progetto prevede infatti l’allestimento di strutture prefabbricate di piccole dimensioni per ospitare le attività commerciali che erano presenti al centro di Amatrice prima del terremoto, un centro solidale-culturale di medie dimensioni per far ripartire la comunità dove favorire le attività sociali della popolazione (biblioteca, spazio per bambini, spazio interattivo per i ragazzi), un presidio di pubblica assistenza che possa fornire i servizi di base, oltre che assistenza psico-sociale e servizi di cura alla persona: questi gli obiettivi del progetto di ricostruzione promosso da Anpas.

Amatrice a tempo

Un progetto inclusivo e di continuità. Non solo l’intervento in emergenza durante le prime ore dopo il terremoto, e non solo l’assistenza nei campi nella successiva fase nei campi di accoglienza: ma a garanzia di una continuità dell’intervento accanto alla comunità di Amatrice, Anpas con questo progetto promuove la possibilità di innescare energie e risorse locali per favorire la progettazione della ricostruzione attivando risorse proprie e un coinvolgimento della rete sociale esistente per realizzare progetti ed interventi mirati al recupero ed allo sviluppo del connettivo sociale in attesa che la riedificazione strutturale venga completata. Alla base dell’idea progettuale infatti non c’è la sola costruzione delle strutture, ma anche e soprattutto la ricostituzione delle identità della comunità colpita: ristabilire percorsi di resilienza, socialità, aggregazione e cultura, rappresenta uno dei nodi centrali delle attività su cui concentrare l’attenzione dopo le prime fasi di emergenza.

Amatrice, la nuova mensa

“Amatrice a tempo” nasce dalla volontà di concludere un intervento che è iniziato con il soccorso sanitario che le pubbliche assistenze Anpas di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria hanno effettuato nelle prime ore dal terremoto ed è proseguito con l’allestimento e la gestione del Campo Anpas di Amatrice ma anche la collaborazione dei volontari impegnati nelle tendopoli gestite delle Regioni. Sono infatti oltre 1300 i volontari Anpas che sono intervenuti in centro Italia a partire dal 24 agosto scorso. Soccorritori, infermieri, medici, psicologi, operatori di protezione civile, educatori, cuochi, logisti, elettricisti, geologi e cinofili: oltre al soccorso nelle prime ore, l’assistenza alle comunità colpite è stata prestata non solo nel campo nazionale di Amatrice, ma anche in quelli gestiti dalle regioni di Montegallo, Accumuli, Arquata del Tronto, Grissino, Fonte del Campo e Cornillo Nuovo. Nel campo di Amatrice è stata montata ieri una ulteriore tensostruttura per aumentare i coperti per la mensa: operativa dal 25 agosto, la cucina mobile del campo ha cucinato più di ventimila pasti. Restano in funzione tutti i moduli e tutte le attività di assistenza attivi dalle prime ore dell’intervento: dalla lavanderia all’area sociale, dalla struttura protetta al supporto psicologico. 

“Così come è stato per i nostri progetti di ricostruzione a L’Aquila con il campo per le giovanili del rugby, in Emilia con le sedi delle pubbliche assistenze, in Nepal con la ricostruzione dell’orfanotrofio e la formazione ai tecnici locali” dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente di Anpas, “è nostro obiettivo dar seguito al legame che stiamo costruendo con le comunità colpite”

La raccolta fondi Anpas per il progetto
IBAN : IT40 D033 5901 6001 0000 0145 550
INTESTAZIONE: Anpas – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE
CAUSALE: TERREMOTO ITALIA CENTRALE
BIC (per bonifici dall’estero) : BCITITMX

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