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Feels like home: più protezione per i bimbi del Nepal, la chiusura del progetto

Si chiude con il supporto a 80 minori e 32 adulti (di cui 14 donne) il progetto di Anpas in Nepal, finanziato con il contributo della Chiesa Valdese

Feels like home3 aprile 2018 –  Tredici mesi di progetto con l’obiettivo di migliorare l’accoglienza  dei minori orfani presso l’orfanotrofio “Children’s Home”, ridurre i rischi di salute dei minori dovuti al tardivo soccorso in caso di incidenti domestici e disastri naturali, migliorare le condisizoni di vita dei bambini e di lavoro dello staff dell’orfanotrofio grazie alla formazione degli operatori e il miglioramento strutturale che ha riqualificato e messo in sicurezza l’edificio gestito da MC Nepal.

Questi i risultati del progetto concluso ufficialmente lo scorso 28 febbraio con la soddisfazione dei partner coinvolti il progetto Feels Like Home – Potenziamento dei servizi di accoglienza dei minori dell’orfanotrofio “Children’s Home” a Lalitpur, Nepal, finanziato dalla Tavola Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille e cofinanziato da Anpas nazionale con la raccolta fondi Emergenza Nepal, successiva al terribile terremoto che ha colpito il paese nel 2015. 

“Crediamo di aver fatto qualcosa di tangibile” dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “non un intervento complesso ma alcune cose che speriamo miglioreranno la vita di questi ragazzi. Un intervento come sempre concreto”.

I beneficiari. Il progetto Feels Like Home ha prodotto risultati concreti e diretti a beneficio di 80 minori orfani del distretto Lalitpur,  32 adulti di cui 14 donne (fra operatori scolastici e delle strutture di accoglienza e policy makers dell’Agenzia per lo sviluppo distrettuale di Lalitpur).

Oltre alla popolazione dell’area della Lalitpur Sub-Metropolitan City e Harisiddhi (4.116 persone cairca) i beneficiari indiretti degli interventi realizzati sono i 200 alunni della scuola Pabitra Prathana Secondary School e  2 volontari e 2 pubbliche assistenze Anpas che hanno partecipato al progetto (vedi il diario)

In questi 13 mesi di progetto (iniziato il 31 gennaio 2017) è stata data soddisfazione agli obiettivi specifici prefissati in fase di pianificazione progettuale che di seguito si riportano:

  • aver migliorato il servizio di accoglienza dei minori orfani presso l’istituto beneficiario. Il raggiungimento di questo obiettivo è stato possibile grazie agli interventi di ristrutturazione e miglioria edilizia che hanno contribuito a riqualificare l’edificio gestito da MC Nepal e constatare, grazie all’intervento di un team tecnico locale, le capacità di resilienza antisismica dello stesso. I principali interventi sono stati: riparazione crepe interne ed esterne, perizia ingegneristica sulla resilienza antisismica dell’orfanotrofio, imbiancatura dei locali interni e delle facciate esterne, revisione e messa a punto dell’impianto elettrico dell’edificio, consolidamento degli aggetti della struttura, ed altri interventi di miglioria.
  • aver contribuito alla riduzione dei rischi di salute dei minori dovuti al tardivo soccorso in caso di incidenti domestici e disastri naturali. Il raggiungimento di questo obiettivo è stato possibile grazie alla realizzazione in Nepal di un corso teorico pratico di primo soccorso, sviluppato in loco da due volontari Anpas, per la formazione di operatori dell’orfanotrofio beneficiario e di altri operatori e insegnanti del territorio. L’addestramento ha previsto la verifica pratica dell’apprendimento di base dei contenuti teorici trasferiti e la verifica fattuale delle manovre insegnate e dell’uso della strumentazione disponibile, anche attraverso simulazione da parte dei discenti.
  • aver migliorato le condizioni di vita dei bambini e di lavoro dello staff dell’orfanotrofio. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie al soddisfacimento dei bisogni primari dei bimbi e grazie alla possibilità di garantire la frequenza scolastica di tutti i minori. Le principali spese sostenute per il raggiungimento dell’obiettivo sono state: uniformi scolastiche, zaini, colori, quaderni, libri, vestiti, cibo, medicine, scarpe, tasse scolastiche.

Il progetto. Anpas, in collaborazione con il suo storico partner nepalese Motherhood Care Nepal (MC Nepal), promuove Feel Like Home – Potenziamento dei servizi di accoglienza dei minori dell’orfanotrofio “Children’s Home” a Lalitpur, Nepal, progetto finanziato dalla Tavola Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille e cofinanziato da Anpas nazionale con la raccolta fondi Emergenza Nepal, successiva al terribile terremoto che ha colpito il paese nel 2015.

 

 

Il progetto Feels Like Homes in sintesi

Paese Beneficiario: Nepal ( Il progetto viene realizzato nella quartiere Harisiddhi, nella Lalitpur Sub-metropolitan City – Distretto di Lalitpur, Nepal)

Enti Finanziatori: Tavola Valdese, Anpas, Motherhood Care Nepal

Costo totale dell’intervento: €32573,35 (Quote partner: Chiesa Valdese €21488,27; Anpas €10634,68*; Motherhood Care Nepal €450,40)
*di cui Euro 9.634, 71 iniziativa Namaste + Euro 1.000 Premio Roma assegnato ad Anpas da Rotaract Roma

Contesto
Dopo i due sequenze sismiche del 25 aprile e del 12 maggio 2015 che hanno colpito il Nepal, il paese ha contato quasi 9.000 vittime, oltre 22.400 sono rimaste ferite, oltre 600.000 abitazioni distrutte, quasi 300.000 abitazioni danneggiate, 765 strutture sanitarie danneggiate o distrutte. In totale sono stati colpiti 2,8 milioni di abitanti – di cui 1,1 milioni bambini e adolescenti, che rappresentano il 40% della popolazione del paese – in 31 dei 75 distretti del paese.

Personale insufficiente

Insufficienza di risorse essenziali (alimenti, vestiario, medicinali, ecc)
Danni strutturali subiti dall’orfanotrofio conseguentemente all’evento sismico
Necessità di intervento contro i traumi post-disastro subiti dai bambini
Sono stati gli elementi che hanno portato Anpas ad intervenire attraverso il progetto Feels Like Home

Obiettivo
Migliorare il servizio di accoglienza e tutela dei minori, già offerto nell’orfanotrofio “Children’s Home” gestito da Motherhood Care Nepal, attraverso il supporto alla sua operatività, la formazione agli operatori su aspetti sanitari ed educativi, e lavori di miglioria strutturale e riparazioni post-sisma.

info e contatti: Email: internazionale@anpas.org Tel: 055.30.38.21

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Feels like home: volontari Anpas in Nepal per formare gli operatori dell’orfanotrofio

Inizia il viaggio di Cristiana e Niccolò, volontari Anpas, in Nepal per formare gli operatori dell’orfanotrofio Motherhood Care Nepal alle manovre salvavita e alle procedure di primo soccorso

31 ottobre 2017 – Dal 2 al 6 novembre, a Lalitpur in Nepal, Niccolò e Cristiana due volontari Anpas formeranno operatori e bambini dell’orfanotrofio Motherhood Care Nepal (MC Nepal), partner del Progetto Feels Like Home finanziato grazie al contributo della Chiesa Valdese, sulle operazioni di primo soccorso con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti e le conoscenze base per assistere i bimbi accolti nell’istituto in caso di emergenza.

 

Feels Like Home: la missione in Nepal

Niccolò, della Fratellanza militare di Firenze, e Cristiana, della pubblica assistenza di Parma formeranno 20 operatori con una serie di lezioni teoriche e pratiche che permetterà loro di acquisire competenze e conoscenze necessarie su come affrontare i principali rischi cui sono esposti i bambini accolti nell’orfanotrofio riconoscendoli e gestendoli prima dell’arrivo dei soccorsi. L’attività di formazione, modulata con sessioni pratiche in cui i beneficiari si alleneranno nella simulazione delle manovre salvavita, prevede inoltre la fornitura all’Istituto di materiale sanitario utile a fare pratica (manichini pediatrico, adulto, neonatale) ma anche, e soprattutto, con cui intervenire in futuro (kit primo soccorso, kit bruciature, sfigmomanometri e altro). Il corso verrà esteso anche ai bambini dell’orfanotrofio, in quattro sessioni pomeridiane integrative, con l’obiettivo di sensibilizzare anche i più piccoli alle procedure di primo soccorso in qualsiasi situazione di emergenza.

Feels Like Home: la missione in Nepal

Il progetto Feels Like Home, nato grazie ad una solida collaborazione con il partner nepalese, ha come obiettivo il miglioramento del servizio di accoglienza e tutela dei minori del MC Nepal attraverso il supporto alla sua operatività, il rafforzamento della resilienza antisismica dell’edificio e la formazione degli operatori su aspetti sanitari e di primo intervento in caso di emergenza. Proprio quest’ultima attività, pronta ad essere implementata con il solito impegno e attenzione che ha contraddistinto i rapporti fra partners, verrà realizzata in loco da due volontari Anpas, selezionati dagli uffici competenti nazionali per competenze ed esperienze di valore.

Prima della partenza il referente Anpas della cooperazione internazionale, Luigi Negroni, ha salutato Niccolò e Cristiana con queste parole: “Siate soddisfatti del lavoro che realizzerete e di ciò che porterete in quella comunità: il modello del volontariato organizzato di Anpas basato sul principio che tutti possono salvare una vita umana e, soprattutto in quei territori, significherà lasciare in modo un messaggio di speranza e una prospettiva di vita migliore”.

Feels Like Home: la missione in Nepal

 


Il progetto. Anpas, in collaborazione con il suo storico partner nepalese Motherhood Care Nepal (MC Nepal), promuove Feel Like Home – Potenziamento dei servizi di accoglienza dei minori dell’orfanotrofio “Children’s Home” a Lalitpur, Nepal, progetto finanziato dalla Tavola Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille e cofinanziato da Anpas nazionale con la raccolta fondi Emergenza Nepal, successiva al terribile terremoto che ha colpito il paese nel 2015.

 

 

Il progetto Feels Like Homes in sintesi

Paese Beneficiario: Nepal ( Il progetto viene realizzato nella quartiere Harisiddhi, nella Lalitpur Sub-metropolitan City – Distretto di Lalitpur, Nepal)

Enti Finanziatori: Tavola Valdese, Anpas, Motherhood Care Nepal

Costo totale dell’intervento: €32573,35 (Quote partner: Chiesa Valdese €21488,27; Anpas €10634,68*; Motherhood Care Nepal €450,40)
*di cui Euro 9.634, 71 iniziativa Namaste + Euro 1.000 Premio Roma assegnato ad Anpas da Rotaract Roma

Contesto
Dopo i due sequenze sismiche del 25 aprile e del 12 maggio 2015 che hanno colpito il Nepal, il paese ha contato quasi 9.000 vittime, oltre 22.400 sono rimaste ferite, oltre 600.000 abitazioni distrutte, quasi 300.000 abitazioni danneggiate, 765 strutture sanitarie danneggiate o distrutte. In totale sono stati colpiti 2,8 milioni di abitanti – di cui 1,1 milioni bambini e adolescenti, che rappresentano il 40% della popolazione del paese – in 31 dei 75 distretti del paese.

Personale insufficiente

Insufficienza di risorse essenziali (alimenti, vestiario, medicinali, ecc)
Danni strutturali subiti dall’orfanotrofio conseguentemente all’evento sismico
Necessità di intervento contro i traumi post-disastro subiti dai bambini
Sono stati gli elementi che hanno portato Anpas ad intervenire attraverso il progetto Feels Like Home

Obiettivo
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare il servizio di accoglienza e tutela dei minori, già offerto nell’orfanotrofio “Children’s Home” gestito da Motherhood Care Nepal, attraverso il supporto alla sua operatività, la formazione agli operatori su aspetti sanitari ed educativi, e lavori di miglioria strutturale e riparazioni post-sisma.

Beneficiari diretti
40 bambini accolti nell’orfanotrofio
10 operatori dell’MC Nepal (educatori e staff amministrativo)
10 operatori della scuola Pabitra Prathana Secondary School (insegnanti, staff amministrativo,
operatori scolastici)
Beneficiari indiretti:
La popolazione dell’area della Lalitpur Sub-Metropolitan City e Harisiddhi (4.116 persone circa)
100 persone appartenenti alla rete sociale dei bambini rimasti privi di tutela
200 alunni della scuola Pabitra Prathana Secondary School
60 Formatori del primo soccorso (volontari Anpas) che potranno replicare il modulo
formativo con elementi interculturali

info e contatti: Email: internazionale@anpas.org Tel: 055.30.38.21

Feels like home: volontari Anpas in Nepal per formare gli operatori dell’orfanotrofio Leggi tutto »

Feels like home: il diario dei volontari Anpas in Nepal

“Cosa stiamo facendo?” il racconto del viaggio di Cristiana e Niccolò, volontari Anpas, in Nepal per formare gli operatori dell’orfanotrofio Motherhood Care Nepal alle manovre salvavita e alle procedure di primo soccorso

Il giorno della partenza è arrivato in un batter d’occhio. Sembra quasi impossibile essere in aeroporto con Cristiana. Eppure, ci siamo: noi, le nostre valigie colme del materiale necessario alla missione, le nostre divise e le solite piccole preoccupazioni che accompagnano coloro che stanno per affrontare un lungo viaggio, verso un luogo percepito come remoto. In pochi attimi ci troviamo in volo: Bologna, Dubai, Kathmandu, Lalitpur, quasi senza prendere fiato, sentendoci sempre più lontani da casa. Scherziamo, si parla dell’attività che faremo e dell’organizzazione del lavoro, della preparazione messa in atto in questi mesi che ci separavano dalla missione e di ciò che ci si aspetta una volta arrivati.

Feels Like Home: la missione in Nepal

Arriviamo, il caldo ci sorprende, così come la grande quantità di persone che rumorosamente aspetta gli arrivi in aeroporto. Tutto è andato bene, i bagagli sono arrivati, i visti ci sono stati dati dopo una interminabile fila, il passaggio in albergo è stato puntuale. Iniziamo a guardarci intorno, tanta polvere, percorsi dissestati, fuochi vivi agli angoli delle strade, persone ovunque, traffico congestionato e rumoroso fatto di uno sciame di motocicli che, a bassa velocità, si rincorrono assieme a modelli di autovetture lontani dal nostro immaginario. Preso possesso delle camere in albergo, abbiamo il primo contatto con il nostro referente locale, Tej, che gentilmente ci rintraccia telefonicamente rendendosi disponibile per quanto ci potesse essere necessario.

Alle 17.30 il buio è già calato, le strade non sono illuminate, ci aggiriamo nei dintorni dell’albergo per iniziare a prendere i primi riferimenti. Nonostante il buio, abbiamo fin da subito una percezione di sicurezza, siamo forse un po’ disorientati, ma ci sentiamo sereni. Il giorno seguente inizia l’attività operativa, indossiamo le nostre divise e ci rechiamo nel luogo dove condurremo il programma di formazione principale per la settimana seguente.

Se nel quotidiano la nostra divisa è importante, per tanti motivi, in questo contesto, comprendo che la divisa assume per me un significato ancor più particolare: orgoglio, protezione ed identità. La nostra classe è numerosa, mi sento osservato e anche io osservo con curiosità le persone che ho davanti, vorrei avere il tempo di chiedere ad ognuna di loro di raccontarmi la propria storia ed il perché oggi si trova in questo posto. Non c’è il tempo: l’aula è allestita e, dopo le prime formalità, si parte, entrando subito nel vivo.

Fin da subito mi colpisce l’attenzione dei nostri interlocutori: guardano con curiosità, ma allo stesso tempo percepisco un’attenzione dettata dall’interesse, dalla voglia di capire cosa ci ha spinti così lontano.

Più parliamo, più mostriamo manovre, situazioni e modi per poter contribuire a risolvere piccoli e grandi problemi delle persone, più gli occhi si illuminano, più i veli d’imbarazzo ed i confini culturali cadono e divengo sfumati. I differenti abiti non si percepiscono più.

Nella mia testa riecheggia un pensiero, o meglio inizialmente una frase “…take care…”. Stiamo comunicando utilizzando una lingua diversa (l’inglese) e, nell’affrontare gli argomenti di cui siamo venuti a parlare, sia noi che i nostri interlocutori, ripetiamo spesso queste parole.

Nella mia mente, quelle parole divengono quasi un mantra “…prenditi cura…prenditi cura…prenditi cura…”. Ho come la sensazione che lo stesso mantra si faccia strada nella mente di tutti i presenti e che forse la chiave del nostro dialogo, della nostra reciproca, concreta esperienza sia tutta lì.

Cosa stiamo facendo? Giorno dopo giorno, prima o dopo le lezioni del corso principale, ci rechiamo in alcuni orfanotrofi nei dintorni di Lalitpur. Vediamo ambienti diversi nei quali ricchezza e povertà si confondono rendendomi difficile comprendere cosa sia l’una e cosa l’altra. “La povertà sarà tutta quella polvere, quei cattivi odori, quei vestiti logori, l’assenza apparente di una famiglia o sarà la mia difficoltà quotidiana a sorridere come stanno facendo adesso questi bambini, a dare così tanta attenzione, come loro la stanno dando a me?”. Ogni orfanotrofio nuove manovre, nuovi consigli, nuovi scambi di esperienze e poi ancora lezioni in classe, tutto scorre con efficienza e serenità, ma devo ancora capire qualcosa: “cosa stiamo facendo?”.

Feels Like Home: la missione in Nepal

Eppure so perfettamente cosa stiamo facendo: insegniamo manovre di primo soccorso, mostriamo il modello del volontariato, controlliamo che gli aiuti forniti siano stati impiegati correttamente.

Giunti all’ultimo giorno, la stanchezza inizia a farsi sentire, è il momento di verificare cosa fatto. Ci accorgiamo fortunatamente che molti dei contenuti proposti, sono effettivamente passati ed iniziamo ad essere soddisfatti del nostro operato. Ciò nonostante in me fermenta ancora qualcosa che non mi rende pienamente soddisfatto.

Durante la piccola cerimonia finale di congedo, veniamo omaggiati con collane di fiori e sciarpe augurali nepalesi e ripetutamente ringraziati per il nostro intervento. Molti dei presenti condividono discorsi e riflessioni sull’esperienza. Fra tutti, una signora semplicemente distinta, vestita con abiti tradizionali di colori intensi. La signora ci aveva già colpito nei giorni passati perché trasmetteva una sensazione di forza e determinazione, oltre ad una dirompente vissuta bellezza. Racconta di vivere in una comunità lontana, “nelle foreste”, racconta di essere lei a prendersi cura dei bambini della comunità che stanno male, racconta che per lei venire qui è stato un lungo viaggio e di essere grata di aver fatto questa esperienza. Racconta di due bambini che non ce l’hanno fatta e dei quali forse, se quegli episodi fossero accaduti oggi, lei avrebbe potuto prendersi cura in modo diverso.

Nella distrazione di quel momento, nell’apparente finale di quel percorso, il mio mantra stava tornando “…prendersi cura…”.

Cosa abbiamo dato non spetta a me dirlo, ma posso farvi sapere che il contributo enorme fornito dall’impegno quotidiano di migliaia di volontari che si prendono cura di ciò che li circonda è oggi per me una indissolubile certezza.

-Niccolò


La scelta di candidarmi per questa esperienza è stata immediata e con enorme entusiasmo. Credo fortemente nell’importanza della diffusione il più possibile capillare nella popolazione delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e di disostruzione delle vie aeree. Quello che è valido in Italia e USA è ugualmente valido in tutto il mondo.
Il Nepal è un paese affascinante: terra sconvolta dal terremoto nel 2015, sembra che la polvere dei crolli non sia mai stata spazzata via. Città inquinata da fumi di polveri sottili e non, con all’orizzonte le cime degli Ottomila.
Gli abitanti del Nepal sorridono e accolgono gli stranieri con estremo rispetto.
“Namaste”, ovvero “saluto le qualita divine che sono in te”, è il saluto quotidiano dei nostri discenti. Una trentina di operatori locali di orfanotrofi della zona, anche di aree rurali. Tra una lezione teorica e le pratiche sui manichini abbiamo scambiato esperienze. Conosciuto particolari della cultura e delle tradizioni locali.
Poi le visite negli orfanotrofi. Il sorriso dei bambini, gli sguardi vivaci. L’attenzione nell’ascoltare la nostra breve lezione sul soccorso, in inglese (i grandi che lo conoscevano) o grazie alla traduzione in nepalese oppure con l’universale linguaggio gestuale.  Un viaggio breve come durata ma che spero abbia fatto nascere un piccolo nucleo di operatori di primo soccorso.
Non si riescono a tradurre in parole tutte le sensazioni trasmesse e ricevute. Le testimonianze fotografiche spero possano riempire questa mancanza, rendendo per tutti evidente la finalità raggiunta e la positività del progetto. 

– Cristiana 

Feels Like Home: la missione in Nepal

 


 

Il progetto. Anpas, in collaborazione con il suo storico partner nepalese Motherhood Care Nepal (MC Nepal), promuove Feel Like Home – Potenziamento dei servizi di accoglienza dei minori dell’orfanotrofio “Children’s Home” a Lalitpur, Nepal, progetto finanziato dalla Tavola Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille e cofinanziato da Anpas nazionale con la raccolta fondi Emergenza Nepal, successiva al terribile terremoto che ha colpito il paese nel 2015.

 

 

Il progetto Feels Like Homes in sintesi

Paese Beneficiario: Nepal ( Il progetto viene realizzato nella quartiere Harisiddhi, nella Lalitpur Sub-metropolitan City – Distretto di Lalitpur, Nepal)

Enti Finanziatori: Tavola Valdese, Anpas, Motherhood Care Nepal

Costo totale dell’intervento: €32573,35 (Quote partner: Chiesa Valdese €21488,27; Anpas €10634,68*; Motherhood Care Nepal €450,40)
*di cui Euro 9.634, 71 iniziativa Namaste + Euro 1.000 Premio Roma assegnato ad Anpas da Rotaract Roma

Contesto
Dopo i due sequenze sismiche del 25 aprile e del 12 maggio 2015 che hanno colpito il Nepal, il paese ha contato quasi 9.000 vittime, oltre 22.400 sono rimaste ferite, oltre 600.000 abitazioni distrutte, quasi 300.000 abitazioni danneggiate, 765 strutture sanitarie danneggiate o distrutte. In totale sono stati colpiti 2,8 milioni di abitanti – di cui 1,1 milioni bambini e adolescenti, che rappresentano il 40% della popolazione del paese – in 31 dei 75 distretti del paese.

Personale insufficiente

Insufficienza di risorse essenziali (alimenti, vestiario, medicinali, ecc)
Danni strutturali subiti dall’orfanotrofio conseguentemente all’evento sismico
Necessità di intervento contro i traumi post-disastro subiti dai bambini
Sono stati gli elementi che hanno portato Anpas ad intervenire attraverso il progetto Feels Like Home

Obiettivo
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare il servizio di accoglienza e tutela dei minori, già offerto nell’orfanotrofio “Children’s Home” gestito da Motherhood Care Nepal, attraverso il supporto alla sua operatività, la formazione agli operatori su aspetti sanitari ed educativi, e lavori di miglioria strutturale e riparazioni post-sisma.

Beneficiari diretti
40 bambini accolti nell’orfanotrofio
10 operatori dell’MC Nepal (educatori e staff amministrativo)
10 operatori della scuola Pabitra Prathana Secondary School (insegnanti, staff amministrativo,
operatori scolastici)
Beneficiari indiretti:
La popolazione dell’area della Lalitpur Sub-Metropolitan City e Harisiddhi (4.116 persone circa)
100 persone appartenenti alla rete sociale dei bambini rimasti privi di tutela
200 alunni della scuola Pabitra Prathana Secondary School
60 Formatori del primo soccorso (volontari Anpas) che potranno replicare il modulo
formativo con elementi interculturali

info e contatti: Email: internazionale@anpas.org Tel: 055.30.38.21

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Feels like home: continua il progetto di Anpas per l’accoglienza degli orfani in Nepal

Feels like home: continua l’impegno di Anpas per l’accoglienza degli orfani del Nepal

Prosegue il progetto di Anpas in Nepal

25 settembre 2017 –  Continua il progetto Feels Like Home di Anpas in Nepal. In questi mesi di progetto sono stati acquistati vestiti e divise per i bimbi dell’orfanotrofio Children’s Home gestito dal partner Motherhood Care Nepal  e pagate le rette scolastiche per consentire loro la frequenza scolastica. Inoltre una nuova fornitura di letti è stata realizzata per l’orfanotrofio visto il numero crescente di bimbi accolti negli ultimi anni.

Prosegue il progetto di Anpas in Nepal

Prossimo passo: la formazione sanitaria con volontari Anpas esperti. In questi giorni Anpas si sta preparando per una nuova e importante fase di progetto: la formazione al primo soccorso degli operatori dell’istituto sul primo soccorso. Il piano di formazione è stato elaborato  e condiviso sulla base degli operatori locali sui rischi maggiori cui sono esposti. Dal 2 al 5 novembre poi due volontari Anpas si recheranno in Nepal per la formazione e per la visita di monitoraggio: i due volontari selezionati sono competenti sul primo soccorso pediatrico, con pregresse esperienze in progetti di cooperazione internazionale, capaci di ricoprire il ruolo di formatore, si recheranno in Nepal per la formazione e per la visita di monitoraggio.

Prosegue il progetto di Anpas in Nepal

Il progetto. Anpas, in collaborazione con il suo storico partner nepalese Motherhood Care Nepal (MC Nepal), promuove Feel Like Home – Potenziamento dei servizi di accoglienza dei minori dell’orfanotrofio “Children’s Home” a Lalitpur, Nepal, progetto finanziato dalla Tavola Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille e cofinanziato da Anpas nazionale con la raccolta fondi Emergenza Nepal, successiva al terribile terremoto che ha colpito il paese nel 2015.

 

 

Il progetto Feels Like Homes in sintesi

Paese Beneficiario: Nepal ( Il progetto viene realizzato nella quartiere Harisiddhi, nella Lalitpur Sub-metropolitan City – Distretto di Lalitpur, Nepal)

Enti Finanziatori: Tavola Valdese, Anpas, Motherhood Care Nepal

Costo totale dell’intervento: €32573,35 (Quote partner: Chiesa Valdese €21488,27; Anpas €10634,68*; Motherhood Care Nepal €450,40)
*di cui Euro 9.634, 71 iniziativa Namaste + Euro 1.000 Premio Roma assegnato ad Anpas da Rotaract Roma

Contesto
Dopo i due sequenze sismiche del 25 aprile e del 12 maggio 2015 che hanno colpito il Nepal, il paese ha contato quasi 9.000 vittime, oltre 22.400 sono rimaste ferite, oltre 600.000 abitazioni distrutte, quasi 300.000 abitazioni danneggiate, 765 strutture sanitarie danneggiate o distrutte. In totale sono stati colpiti 2,8 milioni di abitanti – di cui 1,1 milioni bambini e adolescenti, che rappresentano il 40% della popolazione del paese – in 31 dei 75 distretti del paese.

Personale insufficiente

Insufficienza di risorse essenziali (alimenti, vestiario, medicinali, ecc)
Danni strutturali subiti dall’orfanotrofio conseguentemente all’evento sismico
Necessità di intervento contro i traumi post-disastro subiti dai bambini
Sono stati gli elementi che hanno portato Anpas ad intervenire attraverso il progetto Feels Like Home

Obiettivo
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare il servizio di accoglienza e tutela dei minori, già offerto nell’orfanotrofio “Children’s Home” gestito da Motherhood Care Nepal, attraverso il supporto alla sua operatività, la formazione agli operatori su aspetti sanitari ed educativi, e lavori di miglioria strutturale e riparazioni post-sisma.

Beneficiari diretti
40 bambini accolti nell’orfanotrofio
10 operatori dell’MC Nepal (educatori e staff amministrativo)
10 operatori della scuola Pabitra Prathana Secondary School (insegnanti, staff amministrativo,
operatori scolastici)
Beneficiari indiretti:
La popolazione dell’area della Lalitpur Sub-Metropolitan City e Harisiddhi (4.116 persone circa)
100 persone appartenenti alla rete sociale dei bambini rimasti privi di tutela
200 alunni della scuola Pabitra Prathana Secondary School
60 Formatori del primo soccorso (volontari Anpas) che potranno replicare il modulo
formativo con elementi interculturali

info e contatti: Email: internazionale@anpas.org Tel: 055.30.38.21

Feels like home: continua il progetto di Anpas per l’accoglienza degli orfani in Nepal Leggi tutto »

Feels like home: Anpas per l’accoglienza degli orfani in Nepal

Feels like home: Anpas per l’accoglienza degli orfani in Nepal

Feels like home

Anpas, in collaborazione con il suo storico partner nepalese Motherhood Care Nepal (MC Nepal), promuove Feel Like Home – Potenziamento dei servizi di accoglienza dei minori dell’orfanotrofio “Children’s Home” a Lalitpur, Nepal, progetto finanziato dalla Tavola Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille e cofinanziato da Anpas nazionale con la raccolta fondi Emergenza Nepal, successiva al terribile terremoto che ha colpito il paese nel 2015.

Prima del terremoto, l’orfanotrofio Children’s Home, gestito dal partner MC Nepal, ospitava 25 bambini a cui si sono aggiunti altri 15 minori rimasti senza tutela dei genitori in seguito al terremoto. Nei mesi successivi all’evento sismico il numero di bambini orfani è incrementato al punto da gettare la struttura in serie difficoltà in termini di capacità di accoglienza, numero adeguato di personale dedicato al soddisfacimento dei bisogni dei minori accolti, carenza di risorse di prima necessità, scarse competenze nella gestione dei traumi post-disastro da parte degli operatori impiegati presso l’orfanotrofio.
In questo contesto il progetto si è proposto, come obiettivo generale, quello di migliorare le condizioni di vita, accoglienza e tutela dei minori in stato di abbandono nel Distretto di Lalitpur in Nepal intervenendo, in particolare, sull’operatività dell’orfanotrofio “Children’s Home”, sulla formazione degli operatori, e garantendo, attraverso interventi di miglioria strutturale, un ambiente sano, accogliente e sicuro ai bambini ospitati presso la struttura partner.

I risultati attesi che il progetto si propone di raccogliere entro la fine del 2017 sono:

  • Miglioramento del servizio di accoglienza dei minori abbandonati ed orfani.
  • Riduzione dei rischi di salute dei minori dovuti al tardivo soccorso in caso di incidenti domestici e disastri naturali.
  • Miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei bambini e dello staff dell’orfanotrofio.

Aggiornamenti

25 settembre 2017: dall’acquisto dei nuovi materiali alla formazione dei volontari Anpas in vista della formazione in Nepal a novembre  

Il progetto Feels Like Homes in sintesi

Paese Beneficiario: Nepal ( Il progetto viene realizzato nella quartiere Harisiddhi, nella Lalitpur Sub-metropolitan City – Distretto di Lalitpur, Nepal)

Enti Finanziatori: Tavola Valdese, Anpas, Motherhood Care Nepal

Costo totale dell’intervento: €32573,35 (Quote partner: Chiesa Valdese €21488,27; Anpas €10634,68*; Motherhood Care Nepal €450,40)
*di cui Euro 9.634, 71 iniziativa Namaste + Euro 1.000 Premio Roma assegnato ad Anpas da Rotaract Roma

Contesto
Dopo i due sequenze sismiche del 25 aprile e del 12 maggio 2015 che hanno colpito il Nepal, il paese ha contato quasi 9.000 vittime, oltre 22.400 sono rimaste ferite, oltre 600.000 abitazioni distrutte, quasi 300.000 abitazioni danneggiate, 765 strutture sanitarie danneggiate o distrutte. In totale sono stati colpiti 2,8 milioni di abitanti – di cui 1,1 milioni bambini e adolescenti, che rappresentano il 40% della popolazione del paese – in 31 dei 75 distretti del paese.

Prima del terremoto, all’orfanotrofio Children’s Home, gestito dall’organizzazione Motherhood Care Nepal, erano accolti 25 bambini. A seguito del terremoto che ha colpito il paese, altri 15 bambini, rimasti senza la tutela dei genitori, sono stati affidati alla struttura affinché potessero beneficiare della protezione adeguata.
Il numero crescente di bambini orfani e privi di tutela, conseguenza del terremoto, ha messo in seria difficoltà le capacita di accoglienza dell’orfanotrofio, a causa della limitata disponibilità finanziaria, necessaria alla gestione della struttura e a soddisfare i bisogni primari dei minori orfani.

Personale insufficiente
Insufficienza di risorse essenziali (alimenti, vestiario, medicinali, ecc)
Danni strutturali subiti dall’orfanotrofio conseguentemente all’evento sismico
Necessità di intervento contro i traumi post-disastro subiti dai bambini
Sono stati gli elementi che hanno portato Anpas ad intervenire attraverso il progetto Feels Like Home

Obiettivo
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare il servizio di accoglienza e tutela dei minori, già offerto
nell’orfanotrofio “Children’s Home” gestito da Motherhood Care Nepal, attraverso il supporto
alla sua operatività, la formazione agli operatori su aspetti sanitari ed educativi, e lavori di miglioria strutturale e riparazioni post-sisma.

Beneficiari diretti
40 bambini accolti nell’orfanotrofio
10 operatori dell’MC Nepal (educatori e staff amministrativo)
10 operatori della scuola Pabitra Prathana Secondary School (insegnanti, staff amministrativo,
operatori scolastici)
Beneficiari indiretti:
La popolazione dell’area della Lalitpur Sub-Metropolitan City e Harisiddhi (4.116 persone circa)
100 persone appartenenti alla rete sociale dei bambini rimasti privi di tutela
200 alunni della scuola Pabitra Prathana Secondary School
60 Formatori del primo soccorso (volontari Anpas) che potranno replicare il modulo
formativo con elementi interculturali

info e contatti: Email: internazionale@anpas.org Tel: 055.30.38.21

Feels like home

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Bike power: una bici per le bimbe del Gambia con Anpas

Una bici per le bimbe del Gambia con Anpas: il progetto sul bando della Fondazione Ganassini

Anpas per il Gambia

Aggiornamento Bando Ganassini (28/2/2018) I promotori dell’iniziativa hanno decretato come vincitore Fondazione Together to go Onlus per un progetto con focus disabilità infantile. 

In Gambia sono tante le aree rurali senza strade, piste sterrate di terra e sabbia. I bambini che vivono nelle aree rurali percorrono molti chilometri per andare e tornare da scuola nelle condizioni più disagiate a causa di una mobilità inesistente. 

Per questo Anpas ha pensato a Bike Power, progetto che dedica particolare attenzione alle bambine che troppo spesso fanno fatica a portare avanti gli studi. Le donne, infatti, oltre ai compiti e alle lunghe camminate per andare a scuola, devono aiutare nelle coltivazioni, nella cura dei bimbi più piccoli, nel raccogliere l’acqua potabile dai pozzi. Fornire una bicicletta a più di 30 bambine  significa guadagnare tempo prezioso e permettere loro di continuare gli studi e di avere accesso all’istruzione superiore. 

Anpas sostiene da oltre 10 anni i bambini del Gambia attraverso il progetto SAD (Sostegno a Distanza) assicurando la frequenza scolastica e i controlli sanitari ad oltre 150 bambini di 5 villaggi rurali. Con il progetto Bike Power Anpas vuole ridurre la distanza che li separa dai propri istituti scolastici e che li allontana da un destino migliore. 

Come sostenere il progetto Bike Power? 

La Fondazione Ganassini ha messo in palio un premio da 5.000 euro che destinerà ai progetti che si occupano della tutela dell’infanzia e Anpas propone il progetto Bike Power per acquistare le biciclette necessarie alle bimbe del Gambia per continuare a studiare. Per sostenere Bike power Anpas ha partecipato con un video al bando della fondazione Ganassini.

 

 

Anpas e il sostegno ai bimbi del Gambia

Avviato nel 2004 per un piccolo gruppo di bambini del Gambia, oggi il progetto di Sostegno a distanza (SAD) di Anpas assicura la frequenza scolastica e i controlli sanitari di base a oltre 150 bambini di cinque villaggi rurali della Divisione Sponda Nord del Gambia.  In collaborazione con il CEDAG, partner locale, e assieme agli abitanti stessi dei villaggi, sono state realizzate negli anni varie iniziative volte a rafforzare la sostenibilità economica delle comunità di appartenenza dei bambini: una fattoria sociale con pozzo a pompa, allevamenti di polli, carretti a trazione animale, una macchina per la macinazione dei cereali.
Il 2016 è stato per il Gambia un anno di grandi tensioni politiche che hanno gettato il paese, già annoverato tra quelli con un tasso di povertà tra i più alti al mondo, in una più acuta instabilità economica e sociale. Anpas, CEDAG e i bambini del Gambia non intendono arrestarsi né dinnanzi alle angherie politiche né a fronte alla povertà  e cercano nuove energie e opportunità da un progetto capace di riscattare le comunità destinatarie del SAD dalla povertà: Bike Power, appunto.

“Anpas sostiene cinque villaggi rurali del Gambia e oltre 150 bambini da più di 10 anni, garantendo istruzione e assistenza sanitaria” dichiara Luigi Negroni, responsabile settore adozioni e cooperazione internazionale Anpas. “Non solo i numeri, ma i sorrisi che  tutti i giorni riusciamo a regalare ai bimbi ci impegnano a continuare a fare buon lavoro, e questo, fino a oggi, è stato ed è possibile grazie ai numerosi sostenitori che da anni appoggiano il Sostegno a Distanza (SAD) di Anpas in Gambia. Nonostante questo sappiamo che c’è ancora molto da fare e, volendo citare Nelson Mandela, che “dopo aver scalato una montagna, ce ne sono tante altre da scalare”. Per questo siamo quotidianamente impegnati nella ricerca di nuovi fondi e nell’ideazione di progetti sostenibili e produttivi di benefici di lungo termine da destinare alle comunità del Gambia che abbiamo preso a cuore. Obiettivo dei nostri progetti è da sempre la tutela dei minori, soprattutto dei soggetti maggiormente vulnerabili. Con Bike Power che speriamo di portare ulteriore aiuto ai nostri bimbi del Gambia. Tramite Fondazione Ganassini ci siamo così rivolti alla rete, al network della nostra associazione, e più in generale alla sensibilità delle persone che con un like potranno sostenere il nostro progetto e diffondere l’operato e i valori che guidano il nostro movimento”.

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Adozioni: rapporto Statistico biennio 2014-2015

È stato pubblicato il Rapporto della Commissione Adozioni sui fascicoli dal 01/01/2014 al 31/12/2015.

Presidenza del Consiglio dei Ministri Commissione per le Adozioni internazionali Autorità centrale per la Convenzione de L’Aja del 29.05.1993

Dati e prospettive nelle Adozioni Internazionali Rapporto sui fascicoli dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015

Il Rapporto ha l’obiettivo di fornire un’analisi del fenomeno delle adozioni internazionali nella cornice di riferimento determinata dalla legge 184/1993 e successive modifiche a partire dai dati in possesso della Commissione per le adozioni internazionali, contenuti nei fascicoli dei minori stranieri autorizzati all’ingresso a scopo di adozione.
Il Rapporto raccoglie informazioni di carattere quantitativo e qualitativo, in grado di descrivere il profilo dei bambini stranieri adottati e delle
coppie adottanti, nonché alcuni dati inerenti gli enti autorizzati e il loro intervento relativamente ai Paesi di origine.

Scarica il rapporto (in pdf)

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Adozioni: il Governo fermi i ladri di bambini!

Anpas ha sottoscritto l’appello al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni delle famiglie e degli enti autorizzati che sostengono la legalità

Anpas ha sottoscritto l'appello al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni delle famiglie e degli enti autorizzati che sostengono la legalità

10 aprile 2017. È stato pubblicato oggi, sul Corriere della Sera, l’appello al Presidente del Consiglio Gentiloni, a firma delle famiglie e degli enti per la legalità, affinché riconfermi Silvia della Monica al vertice della CAI

Il Governo fermi i ladri di bambini
Confermi subito il magistrato antimafia Silvia Della Monica ai vertici della Commissione per le adozioni internazionali

L’inchiesta de L’Espresso a firma di Fabrizio Gatti “Ladri di bambini”, eletta copertina dell’anno 2016, ha raccontato agli italiani il film dell’orrore di un traffico di minori e della pedofilia che si cela dietro le adozioni internazionali portate avanti da una nota associazione italiana che opera nel campo delle adozioni internazionali

Tre anni di lavoro del magistrato antimafia Silvia Della Monica Vicepresidente e Presidente della Commissione Adozioni internazionali hanno portato alla luce questo ignobile scenario che ha visto anche 18 bambini già figli di genitori italiani tenuti in ostaggio per un anno e mezzo negli orfanotrofi di uno dei posti più pericolosi al mondo: Goma in Congo.

Il magistrato Della Monica ha denunciato questa situazione in più sedi istituzionali e ha informato che sono in pieno corso inchieste amministrative e giudiziarie. Per fermare la sua azione di legalità da mesi in modo la macchina del fango. Le famiglie vittime dei trafficanti sono state minacciate e lo hanno denunciato al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni!

Presidente del Consiglio, confermi subito Silvia Della Monica al vertice della Commissione Adozioni Internazionali, le conferisca la delega di Presidente e le dia tutti gli strumenti necessari per combattere i Ladri di bambini!
Le Famiglie e Enti Autorizzati che sostengono la legalità

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Cooperazione: ambulanze da dismettere? Possono ancora salvare vite

Un’ambulanza usata può essere ancora preziosa nei Paesi dove Anpas realizza i nostri progetti di cooperazione internazionale

Invece di rottamare l’ambulanza di una pubblica assistenza possiamo cambiare la vita di tante persone donandola, attraverso Anpas e i suoi partner locali, alle comunità del Senegal e del Burkina Faso.

In questo momento cerchiamo: 

  •  un’ambulanza da inviare tramite l’associazione Cuore Aperto in Burkina Faso, dove andrà a servire una missione locale delle Suore del Santo Natale;
  •  un’ambulanza da inviare in Senegal in collaborazione con l’associazione One Love Onlus che sostiene il reparto maternità del “Poste de Santé” di Pikine Darou Khoudosss e del “Poste de Santé” di Fissel.

Per ulteriori info contatta la segreteria nazionale (referente: Annalia Sommavilla) tel. 055 303821 – email: adozioni@anpas.org – fax 055 375002

 

Due ambulanze per la vita

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Anpas per il Nepal: la lettera di Motherhood Care

Pubblichiamo la lettera di ringraziamento di Motherood Care

Kathmandù, 20 maggio 2016 Ciao Davide! Namaste un caloroso saluto dal Nepal. Siamo stati molto contenti di sapere che stavi facendo questo giro in bici per l’Italia per aiutare i bambini nepalesi che si rivolgono a noi per avere un sostegno!

Sai bene che terribile devastazione ha portato il terremoto che ha colpito il Nepal. Per tanti bambini questo ha significato dover sopportare il terribile trauma di perdere la famiglia, la casa, la scuola o i parenti e ancora oggi ci sono bambini senza tetto e senza sostegni.

Nepal_sostegno

Tu sei una delle persone che hanno prestato orecchio alla loro richiesta di aiuto. Lo sforzo che stai compiendo e il grande impegno che hai messo in campo per i bambini del Nepal è davvero incredibile!

Consideriamo un grande privilegio la possibilità di farti avere un messaggio di saluto e di ringraziamento attraverso Anpas: un grandissimo abbraccio da tutti noi! Ti siamo immensamente grati e vogliamo augurarti il massimo successo in questa impresa che hai dedicato ai nostri bambini, per aiutarci a garantire il loro benessere.

La presentazione del viaggio di Davide

Per la tua umanità e coraggio, Davide, un grande hurrà! Bravo, Davide, e buona strada!

Vorremmo rivolgerci anche a tutti quelli che in Italia si sono uniti a Davide e hanno contribuito con la loro solidarietà, a sostegno della sua campagna di raccolta fondi, una campagna che porta aiuto ai più vulnerabili tra i figli del Nepal. Un grazie di cuore anche a tutti voi. Assieme possiamo farcela: anche il più piccolo dei contributi versati può fare la sua parte, cambiando la vita di un bambino in difficoltà e riportando il sorriso sul suo piccolo viso. Hanno bisogno di noi e di voi.

Grazie Davide, grazie Anpas e grazie Italia !!!
A voi tutti i nostri migliori auguri e da Lalitpur, Nepal, il saluto del Direttore, Tej Subba, e dei bambini di Motherhood Care Nepal!


Il viaggio di Davide Gaddi per il Nepal

Il progetto Anpas per il Nepal

Gli aggiornamenti del progetto


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