Internazionale news

Adozioni, 7 febbraio il convegno a Roma: “Adozioni internazionali misura di protezione dell’infanzia”

Si è svolto ieri a Roma presso il Senato della Repubblica il convegno “Adozioni internazionali misura di protezione dell’infanzia. Etica e legalità“.

Anpas ha ribadito il suo impegno per la trasparenza e la legalità

presso la Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro (Senato della Repubblica) il convegno "Adozioni internazionali misura di protezione dell'infanzia. Etica e legalità".

Sono intervenuti: Maurizio Romani (vicepresidente della Commissione Igiene e sanità del Senato della Repubblica), Fulvio Giardina (presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi), Andrea Pio Cristiani (sacerdote, rappresentante del Movimento Shalom), Silvia Della Monica (presidente Commissione Adozioni Internazionali), Cataldo Motta (magistrato), Anton Giulio Lana (presidente dell’Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell’Uomo), Luigi Negroni (responsabile Adozioni dell’Anpas), Franco Corbo (reverendo Parroco della Parrocchia Sant’Anna di Potenza).

 

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Emergenza Nepal: l’aggiornamento e gli interventi

2 febbraio 2017 – Il totale delle donazioni raccolte con la Campagna Emergenza Nepal è stato di €39.065,53. Di queste, € 10.960,00 sono il risultato dell’iniziativa Namasté, il tour di raccolta fondi svolto dal ciclista mirandolese Davide Gaddi che ha toccato 8 regioni, 44 località e totalizzato 2.000 km in mountain bike.

Al fondo Emergenza Nepal è stato destinato anche il contributo in denaro del Premio Roma 2016, assegnato ad Anpas dal RotarAct Club Roma in riconoscimento delle attività di solidarietà promosse dalla nostra associazione a favore del Nepal.

reception at Anpas

I fondi raccolti sono stati destinati a tre interventi in favore dell’orfanotrofio Children’s Home della Motherhood Care Nepal, a Lalitpur, Nepal:

1. Euro 6.619,80 – Sostegno alle necessità più impellenti dell’orfanotrofio che, a seguito del sisma che ha colpito la Valle di Kathmandu, si è trovato nella necessità di accogliere anche i bambini rimasti privi di cure parentali a causa del terremoto – fornitura di generi alimentari, materiali scolastici, vestiario, medicinali, pagamento retta scolastica, contributo spese utenze;
2. Euro 21.258,21 – Progetto Gym: edificazione di una palestra attrezzata e di un campo da gioco per il Badminton al fine di favorire le attività motorie e fornire ai bambini dell’orfanotrofio un luogo di gioco più sano e protetto – edificazione di una struttura coperta a norma antisismica, fornitura di attrezzature ginnico-ludiche, realizzazione di un campo da gioco per il badminton (gioco molto diffuso nei paesi ex colonie britanniche, come il Nepal);

Nepal palestra

3. Euro 10.634,71 – Progetto Feels Like Home: rafforzamento della struttura dell’orfanotrofio (pilastri e rafforzamento pareti; riparazione crepe), sostegno all’operatività e formazione degli operatori al primo soccorso.

Lo stato dell’arte degli interventi è il seguente:
Sostegno necessità primarie orfanotrofio anno 2016: REALIZZATO (rendicontazione in corso)
• Progetto Gym: è stata inviata nel 2016 la prima tranche di euro 10.000,00. I lavori si sono però potuti avviare solo di recente. Il ritardo è stato determinato da difficoltà legate al terreno dove deve sorgere la struttura*;
Progetto Feels Like Home – il progetto è stato presentato al bando Otto per Mille Valdese 2015 e parzialmente finanziato dalla Tavola Valdese – per consentire la realizzazione anche delle attività non finanziate la direzione Anpas ha deciso di destinare a questo progetto parte dei fondi raccolti con l’iniziativa Namastè e il Premio Roma – avvio previsto marzo 2017

* Verificato che il terreno già in possesso dell’Orfanotrofio, pur essendo di dimensioni approssimativamente adeguate, obbligava a dei compromessi rispetto all’edificio che si voleva costruire, l’Orfanotrofio ha chiesto di poter usufruire di un terreno attiguo. Si tratta di un terreno più ampio e più adatto, su un’area che costituisce un “commons” (terreno di proprietà dell’intera comunità) ma che è affidato in gestione a privati. Si è pertanto attesa una risposta riguardo alla possibilità di edificare la palestra su questo terreno, rinviando l’avvio ai lavori in attesa che si definissero tutte le questioni legali relative alla cessione del terreno all’orfanotrofio. Purtroppo, a causa della difficile situazione del Nepal, non è stato possibile risolvere in tempi ragionevoli le questioni legali. Di comune accordo con il partner nepalese Anpas ha quindi stabilito nelle scorse settimane di procedere con la costruzione sul terreno originariamente individuato senza attendere oltre.

Nepal sostegno2


Per approfondimenti:

Marzo 2016: aggiornamento con foto relativo alla realizzazione del sostegno all’orfanotrofio con derrate alimentari, medicinali ecc.   SITO
Maggio 2016: pagina del sito sulle attività dell’iniziativa Namastè (foto, itinerario del tour di Davide Gaddi, link a notizie) SITO e a lettera di Motherhood Care
Giugno 2016: il Premio Roma assegnato a Anpas SITO

Anpas per il Nepal

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Quando le adozioni vanno bene

25 gennaio 2017. Di solito non sentiamo il bisogno di parlare pubblicamente di adozioni: sono vicende molto intime che toccano la vita di piccole persone con una storia difficile e di adulti che in genere non si sentono degli eroi e non hanno bisogno di sbandierare all’esterno i progressi quotidiani di una vita familiare che si definisce tra le mura domestiche, nell’intimità degli affetti, di giorno in giorno, come tutte le vite familiari appunto.Adozioni Taiwan

Ma nel clima di scoraggiamento che ultimamente sta appannando le adozioni internazionali, un clima che sicuramente sta allontanando dal percorso adottivo molte coppie sensibili che avrebbero potuto diventare una insostituibile risorsa per un bambino in attesa della sua “famiglia per sempre”, ci è sembrato importante raccontare anche quello che in genere non fa notizia: i piccoli grandi successi di quando le adozioni vanno bene. E per farlo abbiamo scelto un piccolo, inusuale Paese dell’estremo oriente: Taiwan.

Adozioni Taiwan

Anpas fa adozioni internazionali con Taiwan dal 2006. Quest’anno festeggiamo dieci anni di assidua collaborazione con questo paese asiatico che, pur essendo impossibilitato a ratificare convenzioni internazionali a causa del suo particolare status internazionale, lavora rispettando le norme della Convenzione dell’Aja sulla tutela dei minori e l’intermediazione in materia di adozioni internazionali, con una trasparenza esemplare e con un’attenzione sia alle famiglie che ai bambini che fa dei percorsi adottivi con Taiwan uno dei nostri fiori all’occhiello. 

Adozioni Taiwan

Sono anche dieci anni che la rappresentanza taiwanese a Roma ci assiste nella legalizzazione dei documenti dei dossier delle coppie e quest’anno, evidentemente, deve aver pensato di fare (e farsi) un bel regalo invitando le famiglie italiane che hanno adottato bambini taiwanesi a festeggiare insieme il 10 ottobre, la Festa nazionale di Taiwan.

Le famiglie che hanno adottato attraverso Anpas a Taiwan hanno formato un’associazione, a cui hanno dato il nome di Itaiwan. Si ritrovano periodicamente per stare insieme e per aiutare i loro figli a mantenere un legame e un senso di appartenenza al paese di origine, a sentirsi italiani senza per forza smettere di sentirsi anche taiwanesi, insomma a sentirsi, come nel nome che si sono scelti, cittadini di “Itaiwan”. L’invito della rappresentanza taiwanese ha costituito un’occasione perfetta per permettere, tanto ai più piccoli (una bimba di 5 anni) come ai più grandicelli (un ragazzo di 15 anni), di sentirsi orgogliosi del loro Paese di origine e orgogliosi dell’attenzione che il loro Paese ha riservato alle famiglie di Itaiwan attraverso i propri rappresentanti in Italia.

 

“L’anno che è passato” ci hanno scritto le famiglie, “è stato un gran bell’anno per Itaiwan, prima di tutto perché quest’anno molte famiglie si sono unite al nostro gruppo di famiglie adottive, ma anche perché siamo stati invitati dalla rappresentanza taiwanese a Roma”. 

All’arrivo alla sede della rappresentanza hanno trovato ad attenderli il Console e il Vice Ambasciatore con le consorti, un folto gruppo di dipendenti, il direttore della scuola di lingua cinese e “un’accoglienza molto molto calorosa”. Il Vice Ambasciatore, nel suo discorso, ha ricordato che nell’adottare i loro figli a Taiwan le famiglie italiane non hanno compiuto solo un gesto d’amore verso quei bambini, ma verso l’intero Paese e che ora fanno anche loro parte integrante della grande famiglia taiwanese.

“Ci hanno fatto sentire parte di una famiglia speciale, la famiglia del popolo di Taiwan” hanno raccontato le famiglie. Dopo un pranzo a base di piatti tipici taiwanesi e uno scambio di doni, tra cui un album confezionato dalle famiglie con tutte le foto dei bambini arrivati da Taiwan, il raduno si è concluso con un invito permanente: d’ora in avanti, ogni anno, i bambini e i genitori di Itaiwan sono invitati a festeggiare la Festa nazionale taiwanese insieme al personale e ai diplomatici della rappresentanza.

Ecco cosa succede quando le adozioni vanno bene, quando nelle adozioni c’è attenzione, rispetto, trasparenza, verso le coppie e verso i bambini. Succede che sono orgogliosi, del loro Paese di origine e di quello di accoglienza, orgogliosi di sé stessi e della loro storia adottiva, orgogliosi di essere Itaiwan. Succede che scrivono all’ente per condividere l’entusiasmo e la soddisfazione, che ci mandano le foto perché gliele pubblichiamo sul nostro sito e che trovano il tempo per mettere insieme uno scritto in inglese per poter condividere questo bel momento anche con l’associazione partner di Anpasa Taiwan che li ha seguiti durante il soggiorno nel paese. Succede che il loro Paese di origine è orgoglioso di loro e grato alle famiglie italiane che li hanno accolti e che li vuole accanto per passare assieme la festa simbolo del Paese.

Adozioni Taiwan

 

Ci resta soltanto un piccolo rammarico. Quasi ogni giorno riceviamo segnalazioni da Taiwan di bambini in attesa di adozione, ma quasi sempre dobbiamo rispondere che, purtroppo, non abbiamo coppie disponibili per questo Paese. Perché Taiwan è un Paese piccolo e poco noto? Perché è diventato più difficile aver fiducia nel percorso adottivo? Non lo sappiamo. Sappiamo che purtroppo questi bambini non potranno un domani unirsi ai piccoli amici di Itaiwan se non riusciamo a fare la cosa fondamentale che devono fare gli Enti autorizzati: aiutare i bambini che non ce l’hanno a trovare la loro “famiglia per sempre”

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Una famiglia per sempre: adottare a Taiwan con Anpas

Anpas riceve quasi quotidianamente segnalazioni di bambini adottabili da Taiwan. Purtroppo il più delle volte siamo costretti a rispondere che non abbiamo coppie disponibili per questo paese.
Se nel vostro progetto adottivo non avete ancora preso in considerazione questo piccolo paese asiatico (magari semplicemente perché poco conosciuto), vorremmo condividere alcune buone ragioni per farlo.

adozioni Anpas

Anpas collabora con Taiwan per le adozioni internazionali dal 2006 e ha costruito con la controparte taiwanese un solidissimo rapporto di fiducia che ci permette di realizzare adozioni chiare, trasparenti, molto ben seguite anche dal partner taiwanese e accompagnate da ampi dossier informativi sui bambini, tutte caratteristiche che consentono alle coppie di fare un percorso adottivo estremamente ben informato e consapevole. Con Taiwan abbiamo anche creato un canale preferenziale per l’adozione dei bambini “in attesa” e riceviamo frequentemente segnalazioni di bambini con caratteristiche particolari con richiesta di proporre per loro una coppia che abbia dato la propria disponibilità in questo senso, sulla base di una specifica lista di problematiche ricorrenti. Questo canale preferenziale ci consente di candidare la coppia che si è resa disponibile senza liste d’attesa e senza tempi morti, per rispondere il più celermente possibile al bisogno dei bambini di trovare al più presto per loro una “famiglia per sempre”.

Adottare a Taiwan con Anpas

Le caratteristiche particolari dei bambini “in attesa” sono di varia natura e di varia entità: possono consistere sia in problematiche sanitarie lievi (come nei, piccole cicatrici, allergie, problemi di vista correggibili con le lenti) sia in problemi di salute più importanti (cardiopatie, epatite, patologie che necessitano di interventi chirurgici importanti o di terapie prolungate), oppure possono riguardare ritardi dello sviluppo, difficoltà psicologiche o storie personali complesse. Sono considerati casi speciali anche i bambini di età dai sette anni in su e i fratelli in numero superiore a due o con significative differenze d’età.

Adottare a Taiwan con Anpas
Come è giusto che sia, è sempre il paese straniero che formula la proposta d’abbinamento, dato che conosce le esigenze del bambino ed è per questo in grado di identificare la coppia che meglio può rispondere. Tuttavia, attraverso questo canale preferenziale, l’Ente che segue la coppia può contribuire al processo e aiutare ad abbreviare i tempi, candidando una coppia che conosce, che si è resa disponibile e che considera in grado di rispondere ai bisogni del bambino.


Informazioni

Le coppie che desiderino ulteriori informazioni su Taiwan possono telefonare ad Anpas allo 055/3038227 oppure contattarci via mail su: adozioni@anpas.org Info preliminari sul paese sono disponibili sul nostro sito: https://www.anpas.org/Allegati/Internazionale/adozioni/Schede_Paese/Scheda%20TAIWAN_agg2014.pdf

 

Adottare a Taiwan con Anpas

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Adozioni internazionali, Anpas: procedure adottive regolari e trasparenti.

21 novembre 2016. «Adottati in Italia bambini mai abbandonati dalle loro famiglie»: questo è quanto dichiarato dalla direttrice dell’orfanotrofio di Goma, Bénédicte Masika Sabuni, nell’inchiesta “The Traffickers” di Nelufar Hedaya mandata in onda dalla tv americana “Fusion.net“.

Secondo Luigi Negroni, responsabile Anpas adozioni internazionali “Anpas ribadisce con forza la necessità e l’urgenza di chiarezza sulle vicende riguardanti le adozioni internazionali al fine di garantire ai bambini e alle coppie che hanno intrapreso o intendono intraprendere tale percorso la massima trasparenza e legalità di ogni atto dell’adozione internazionale”.

 

 

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Ad Anpas il premio Roma 2016

È stato consegnato il 15 giugno 2016, a Roma, da parte del Rotaract Club il Premio Roma ad Anpas, rappresentata da Elsa Fulgenzi a Roma. “Per la lodevole attività d servizio svolta in Italia e all’estero”: la motivazione del premio per il progetto Anpas in Nepal a sostegno dell’infanzia. “Una piacevole serata trascorsa in compagnia dei giovani del Rotaract che hanno mostrato interesse per il progetto e per il nostro movimento”, ha commentato Elsa Fulgenzi.

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Adozioni: nuovo sportello adozioni internazionali Anpas in Lombardia

A Milano il nuovo sportello informativo per coppie aspiranti alle adozioni internazionali

Grazie alla preziosa collaborazione di una storica pubblica assistenza milanese, la Croce Verde APM di Milano, Anpas apre un nuovo sportello nell’area nord, per garantire un servizio informativo sul territorio alle coppie aspiranti alle adozioni internazionali residenti a Milano e in Lombardia.

L’ultimo giovedì di ogni mese, a partire da giugno 2016, si svolgeranno presso la Croce Verde APM, in via San Vincenzo, 25 a Milano incontri informativi gratuiti per gruppi di coppie che desiderino conoscere il servizio di assistenza all’adozione internazionale svolto da Anpas in vari paesi dell’Europa, dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa.

Per intervenire all’incontro prenotarsi chiamando Jenny Sesia, funzionaria della sede Anpas per la macroarea Nord, allo 011 4038090 o Monica Rocchi, funzionaria della sede nazionale, allo 055 303821.
In preparazione all’incontro, per un primo sguardo all’attività di adozione internazionale di Anpas, è possibile visitare la pagna https://www.anpas.org/adozioni-internazionali-69937.html

adozioni Anpas


La lettera

Egr. Sig. Direttore di AVVENIRE

Dopo aver letto gli articoli che il suo giornale ha dedicato alle adozioni internazionali e alle adozioni in RD Congo, ed in particolare dopo l’articolo del 16 aprile u.s. ci sentiamo di esprimere la nostra opinione in quanto i fatti sono diversi da quanto rappresentato.

Infatti, la Commissione Adozioni internazionali presieduta dal Cons. Silvia Della Monica ha intrapreso un percorso di legalità e trasparenza di cui nel mondo delle adozioni internazionali si sentiva moltissimo il bisogno. Tale percorso, tra l’altro, opportunamente sta qualificando l’azione del Governo italiano attraverso la tutela dei diritti umani dei minori in ambito internazionale.

La Commissione si è insediata e ha dovuto subito raccordarsi con crisi pregresse e difficili come quella inerente le adozioni in RD Congo che peraltro ha riguardato, Italia compresa, ben 8 Paesi di accoglienza (USA, Francia, Belgio, Olanda , Germania, Canada, Gran Bretagna) e oltre 1700 bambini. Tutti questi Paesi, nessuno escluso, sono stati interessati dalla moratoria congolese, ed in queste ultime settimane, esattamente come l’Italia hanno finalmente ottenuto il superamento di tale moratoria che sta consentendo finalmente ai tanti genitori di abbracciare i loro figli. In realtà, per l’Italia va registrato un particolare successo, perché e’ riuscita ad avere la validazione di tutte le proprie procedure!

Nella gestione di questo delicatissimo caso la Commissione ha operato, come era giusto e necessario che facesse, nella massima riservatezza, trattandosi di delicati rapporti tra Paesi in una materia sensibile come quella della tutela dei diritti dei minori. Gli Enti autorizzati, a loro volta, proprio per la loro natura di ente privato con funzione pubblica, devono responsabilmente mantenere una grande discrezione considerata la delicatezza dell’argomento, ma non tutti lo hanno fatto!

Alla oggettiva complessità conseguente alla moratoria della Repubblica Democratica del Congo, si sono innestati, infatti, comportamenti poco chiari, quando non direttamente non collaborativi e/o ostruzionistici, di alcuni enti operanti nel paese, che poco hanno a che fare con il supremo interesse dei minori che la Convenzione dell’Aja ed i trattati internazionali ad essa conseguenti ci impongono di perseguire.

In questi due anni di lavoro della Commissione senza sosta e lontano dai riflettori per ottenere il risultato di portare in Italia tutti i bimbi adottati in RDC dalle famiglie italiane, parallelamente al formarsi e crescere del processo di trasparenza ed eticità nelle adozioni internazionali promosso da Silvia Della Monica si è assistito, allo stesso tempo, all’intensificarsi di attacchi alla Commissione scomposti e vergognosi, ingiustificati se non dal perseguimento di interessi economici e politici che nulla hanno a che fare con il perseguimento della tutela dei diritti dei minori e che spesso sono stati finalizzati proprio a rallentare ed intralciare la soluzione della crisi congolese. Si è persino speculato sull’ansia delle famiglie in attesa, tentando di utilizzarle strumentalmente contro la Commissione, cioè’ contro l’istituzione competente e che sola poteva ottenere il risultato di fargli abbracciare i loro figli!

E la Commissione ci è riuscita, nonostante le difficoltà’ oggettive e gli ostacoli spesso frapposti strumentalmente, il tanto atteso sblocco delle adozioni in RDC c’è. I bimbi stanno rientrando in Italia, stanno finalmente incontrando i loro genitori le famiglie si stanno riunendo. E al posto di leggere sulla stampa parole positive e di gioia – che magari questi bimbi cercheranno un domani per colorare il ricordo della festa vissuta al loro arrivo in Italia – si sono lette parole non belle, denigratorie e soprattutto non corrispondenti alla realtà, che per primo fanno del male proprio ai minori interessati ed alle loro famiglie, oltre che alle istituzioni del nostro Paese che con competenza, abnegazione e, si, con passione hanno lavorato strenuamente per garantire questo risultato e per garantire a questi bimbi ed alle loro famiglie il miglior modo di vivere forse il momento più importante della loro vita insieme, il loro primo incontro.

Il viaggio dei bambini e dei loro accompagnatori, l’accoglienza in Italia, la consegna ai loro genitori è avvenuta nel modo più sicuro, lontano dal frastuono, dallo sciacallaggio mediatico e in un clima di festa, tanto che le nostre famiglie l’hanno rappresentato come un momento di calore, affetto, grande umanità e partecipazione.

Per questi motivi deploriamo questa campagna denigratoria nei confronti della CAI, che, almeno di fatto, appoggia chi agisce perseguendo, solo a parole, il bene dei bambini, ma nella sostanza, meri interessi economici e politici proprio in danno dei diritti dei bambini.

Perché non gioire per i risultati ottenuti invece di distruggere tutto con attacchi mediatici, interrogazioni parlamentari e non solo? Perche’ non riconoscere ed essere fieri della competenza, capacità e autorevolezza della Commissione? Perché non essere orgogliosi della laboriosità e della umanità delle nostre istituzioni e di chi le rappresenta?

Siamo sinceramente dispiaciuti che l’Avvenire, ritenuto la voce della CEI, possa prestarsi a gratuite campagne denigratorie contro chi opera per la piena legalità e per il retto fine delle proprie competenze e nella speranza di poter leggere articoli più oggettivi e corrispondenti alla realtà delle cose, Le auguro un buon Lavoro.

Il rappresentante delegato per le adozioni internazionali
Avv. Luca Martini

Il Fondatore
Mons. Andrea Pio Cristiani


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Anpas: basta attacchi alla commissione adozioni internazionali 

 

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Adozioni, Shalom: Basiti per le dichiarazione contro la Commissione Adozioni Internazionali.

Adozioni, Shalom: Basiti per le dichiarazione contro la Commissione Adozioni Internazionali.

Il commento di Luigi Negroni, responsabile Anpas adozioni internazionali, alla lettera del movimento Shalom all’attenzione del quotidiano Avvenire  “Condivido pienamente quanto espresso nella lettera al Direttore del quotidiano l’Avvenire dall’ente Shalom, nelle persone dell’avvocato Luca Martini –legale rappresentate e da Mons. Andrea Pio Cristiani – fondatore dell’ente – perfettamente in linea con il pensiero di Anpas pubblicato nelle settimane scorse a sostegno dell’operato della CAI”.

 

adozioni Anpas


La lettera

Egr. Sig. Direttore di AVVENIRE

Dopo aver letto gli articoli che il suo giornale ha dedicato alle adozioni internazionali e alle adozioni in RD Congo, ed in particolare dopo l’articolo del 16 aprile u.s. ci sentiamo di esprimere la nostra opinione in quanto i fatti sono diversi da quanto rappresentato.

Infatti, la Commissione Adozioni internazionali presieduta dal Cons. Silvia Della Monica ha intrapreso un percorso di legalità e trasparenza di cui nel mondo delle adozioni internazionali si sentiva moltissimo il bisogno. Tale percorso, tra l’altro, opportunamente sta qualificando l’azione del Governo italiano attraverso la tutela dei diritti umani dei minori in ambito internazionale.

La Commissione si è insediata e ha dovuto subito raccordarsi con crisi pregresse e difficili come quella inerente le adozioni in RD Congo che peraltro ha riguardato, Italia compresa, ben 8 Paesi di accoglienza (USA, Francia, Belgio, Olanda , Germania, Canada, Gran Bretagna) e oltre 1700 bambini. Tutti questi Paesi, nessuno escluso, sono stati interessati dalla moratoria congolese, ed in queste ultime settimane, esattamente come l’Italia hanno finalmente ottenuto il superamento di tale moratoria che sta consentendo finalmente ai tanti genitori di abbracciare i loro figli. In realtà, per l’Italia va registrato un particolare successo, perché e’ riuscita ad avere la validazione di tutte le proprie procedure!

Nella gestione di questo delicatissimo caso la Commissione ha operato, come era giusto e necessario che facesse, nella massima riservatezza, trattandosi di delicati rapporti tra Paesi in una materia sensibile come quella della tutela dei diritti dei minori. Gli Enti autorizzati, a loro volta, proprio per la loro natura di ente privato con funzione pubblica, devono responsabilmente mantenere una grande discrezione considerata la delicatezza dell’argomento, ma non tutti lo hanno fatto!

Alla oggettiva complessità conseguente alla moratoria della Repubblica Democratica del Congo, si sono innestati, infatti, comportamenti poco chiari, quando non direttamente non collaborativi e/o ostruzionistici, di alcuni enti operanti nel paese, che poco hanno a che fare con il supremo interesse dei minori che la Convenzione dell’Aja ed i trattati internazionali ad essa conseguenti ci impongono di perseguire.

In questi due anni di lavoro della Commissione senza sosta e lontano dai riflettori per ottenere il risultato di portare in Italia tutti i bimbi adottati in RDC dalle famiglie italiane, parallelamente al formarsi e crescere del processo di trasparenza ed eticità nelle adozioni internazionali promosso da Silvia Della Monica si è assistito, allo stesso tempo, all’intensificarsi di attacchi alla Commissione scomposti e vergognosi, ingiustificati se non dal perseguimento di interessi economici e politici che nulla hanno a che fare con il perseguimento della tutela dei diritti dei minori e che spesso sono stati finalizzati proprio a rallentare ed intralciare la soluzione della crisi congolese. Si è persino speculato sull’ansia delle famiglie in attesa, tentando di utilizzarle strumentalmente contro la Commissione, cioè’ contro l’istituzione competente e che sola poteva ottenere il risultato di fargli abbracciare i loro figli!

E la Commissione ci è riuscita, nonostante le difficoltà’ oggettive e gli ostacoli spesso frapposti strumentalmente, il tanto atteso sblocco delle adozioni in RDC c’è. I bimbi stanno rientrando in Italia, stanno finalmente incontrando i loro genitori le famiglie si stanno riunendo. E al posto di leggere sulla stampa parole positive e di gioia – che magari questi bimbi cercheranno un domani per colorare il ricordo della festa vissuta al loro arrivo in Italia – si sono lette parole non belle, denigratorie e soprattutto non corrispondenti alla realtà, che per primo fanno del male proprio ai minori interessati ed alle loro famiglie, oltre che alle istituzioni del nostro Paese che con competenza, abnegazione e, si, con passione hanno lavorato strenuamente per garantire questo risultato e per garantire a questi bimbi ed alle loro famiglie il miglior modo di vivere forse il momento più importante della loro vita insieme, il loro primo incontro.

Il viaggio dei bambini e dei loro accompagnatori, l’accoglienza in Italia, la consegna ai loro genitori è avvenuta nel modo più sicuro, lontano dal frastuono, dallo sciacallaggio mediatico e in un clima di festa, tanto che le nostre famiglie l’hanno rappresentato come un momento di calore, affetto, grande umanità e partecipazione.

Per questi motivi deploriamo questa campagna denigratoria nei confronti della CAI, che, almeno di fatto, appoggia chi agisce perseguendo, solo a parole, il bene dei bambini, ma nella sostanza, meri interessi economici e politici proprio in danno dei diritti dei bambini.

Perché non gioire per i risultati ottenuti invece di distruggere tutto con attacchi mediatici, interrogazioni parlamentari e non solo? Perche’ non riconoscere ed essere fieri della competenza, capacità e autorevolezza della Commissione? Perché non essere orgogliosi della laboriosità e della umanità delle nostre istituzioni e di chi le rappresenta?

Siamo sinceramente dispiaciuti che l’Avvenire, ritenuto la voce della CEI, possa prestarsi a gratuite campagne denigratorie contro chi opera per la piena legalità e per il retto fine delle proprie competenze e nella speranza di poter leggere articoli più oggettivi e corrispondenti alla realtà delle cose, Le auguro un buon Lavoro.

Il rappresentante delegato per le adozioni internazionali
Avv. Luca Martini

Il Fondatore
Mons. Andrea Pio Cristiani


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Anpas: basta attacchi alla commissione adozioni internazionali 

 

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Adozioni, Anpas: Basta attacchi alla Commissione Adozioni Internazionali

Negroni (Anpas) “Non è possibile assistere a continui ed estenuanti attacchi verso le istituzioni addirittura con trasmissioni chiaramente costruite ad hoc per gettare discredito sull’intero sistema delle adozioni”

Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad una recrudescenza degli attacchi alla Commissione adozioni internazionali attraverso la stampa, i social network e web. Questi attacchi non fanno altro che gettare l’intero sistema delle adozioni internazionali nel caos più completo e generano disorientamento nelle coppie che stanno seguendo l’iter adottivo o che lo vogliono intraprendere.

L’Anpas da decine di anni è impegnata in diversi settori, nella Protezione Civile, nel sociale, nel sanitario, nella cooperazione internazionale oltre che in altri diversi servizi, per lo svolgimento dei quali sono stipulati rapporti con la Pubblica Amministrazione a livello locale, regionale e nazionale, per questo motivo riteniamo che il conflitto con tali Istituzioni non sia di beneficio alla collettività. Sostenendo un concetto di trasparenza e legalità, siamo convinti che il confronto con le istituzioni sia la migliore soluzione. Per questo motivo abbiamo deciso di sottoscrivere la lettera riportata e firmata, oltre che da Anpas, anche da numerosi Enti Autorizzati.
In merito all’intervista della Presidente della CAI, Silvia Della Monica, andata in onda questa mattina su RAI Radio 3, Luigi Negroni, responsabile per le adozioni internazionali di Anpas, dice: “Sono molto soddisfatto delle risposte della Presidente e non è possibile assistere a continui ed estenuanti attacchi verso le istituzioni addirittura con trasmissioni chiaramente costruite ad hoc per gettare discredito sull’intero sistema delle adozioni. Ritengo che il sistema si può e si deve migliorare ma credo necessario, proprio a tal fine, che il lavoro debba essere congiunto, rivalorizzando la collaborazione fra Enti ed Istituzioni con l’obiettivo della trasparenza e legalità di tutto il sistema che coinvolge bambini e coppie adottive.”


La lettera – pdf

 

adozioni Anpas

 

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Nepal, i primi frutti del sostegno all’infanzia

Il primo intervento di sostegno all’infanzia attuato grazie ai fondi raccolti con la campagna Emergenza Nepal è in pieno svolgimento e sta già dando frutti visibili.

Tutti i ventuno bambini in età scolare accolti presso l’istituto Children’s Home di Lalitpur hanno la possibilità di andare a scuola grazie al pagamento della retta scolastica, ai materiali scolastici acquistati e alle uniformi, che in Nepal, dove il sistema scolastico è improntato su quello britannico, sono obbligatorie.

Nepal, i primi frutti del sostegno all'infanzia

Parte dei fondi è anche servita all’acquisto di vestiario e la parte destinata all’acquisto dei generi alimentari è arrivata giusto in tempo per non far cadere l’istituto nel più totale smarrimento: un disaccordo sui dazi con la vicina India ha causato una sensibile lievitazione dei prezzi di tutte le merci (gran parte delle quali sono appunto importate dall’India) e anche il costo di generi alimentari di prima necessità, come il riso, ha avuto un’impennata inaspettata. Senza l’aiuto del fondo Emergenza Nepal provvedere all’alimentazione dei ventiquattro piccoli ospiti dell’istituto sarebbe stata una difficile impresa in queste circostanze.

Invece per fortuna ora i dai e le didi tornano dal mercato con le verdure fresche, la frutta, i tipici snack nepalesi. E in dispensa c’è una bella scorta di riso, perché in Nepal restare senza riso è come per gli italiani restare senza pastasciutta.

Nepal, i primi frutti del sostegno all'infanzia

Grazie ai tantissimi donatori e alle iniziative di raccolta fondi di volontari, pubbliche assistenze, famiglie adottive e amici di Anpas, forse proprio in questo momento, dopo una buona colazione e tutti orgogliosi nelle loro nuove uniformi bianche e nere, i bambini della Children’s Home si preparano per andare a scuola, qualcuno con il sorriso, qualcuno un po’ intimorito, qualcuno tutto compreso nel suo ruolo e qualcuno, inevitabilmente, con l’aria di dire “ma devo proprio?”


Link

Catena Namaste: il viaggio di Davide Gaddi, da Mirandola per il Nepal
Il progetto di Anpas in Nepal

Anpas per il Nepal

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