Progettazione news

BUONA STRADA – un progetto per la prevenzione alle dipendenze ed educazione alla sicurezza stradale

BUONA STRADA – un progetto di prevenzione alle dipendenze ed educazione alla sicurezza stradale

Il progetto BUONA STRADA intende contribuire al contrasto di comportamenti scorretti e dannosi per la salute delle persone e con effetti negativi sulla sicurezza stradale. Per combattere l’impatto derivante dagli incidenti stradali e contenere i costi di sistema (sociale e socio sanitario) che ne derivano, la parola d’ordine è “prevenzione”. Proprio per questo motivo Anpas, con questo progetto di rilevanza nazionale, si impegna a contrastare i rischi derivanti da comportamenti nocivi per la salute come il consumo di alcol, di sostanze stupefacenti e l’uso improprio dei cellulari alla guida.

Piazza Anpas

Il progetto di durata 18 mesi promuove una strategia di intervento strutturata capace di produrre, attraverso azioni di diversa natura e dal carattere intersettoriale e multidisciplinare, impatti positivi sulla condotta del target di progetto. In aggiunta, il progetto sarà meritevole di migliorare e potenziare i servizi che la rete di pubbliche assistenze e volontari Anpas presta sui singoli territori, generando ricadute favorevoli in termini di nuovi percorsi di prevenzione e formazione.

Anpas per la realizzazione delle 6 macro-azioni di progetto (gruppi tecnici di lavoro per analisi del fenomeno e delle misure da adottare, formazione di volontari come moltiplicatori dell’azione preventiva, campagna nazionale di prevenzione, azioni pilota su territori/gruppi target, monitoraggio e valutazione, comunicazione e pubblicità) si avvale del prezioso contributo di un pool di collaboratori.

Fra i collaboratori esterni alla rete figurano: ACI (Automobile Club D’Italia), AIASF (associazione italiana assistenti sociali), Ordine Assistenti sociali Calabria, Ordine Assistenti Sociali Sardegna, Società della Salute area pratese, Università Verde Bologna/associazione Antartide, Coordinamento Toscano Gruppi Auto Aiuto, associazione Cerchio Blu (in soccorso dell’emergenza). Fra i collaboratori interni alla rete Anpas vi sono: Comitati regionali Anpas Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto, Croce Bianca di Bolzano, Croce Bianca di Tesero (TN).


 h3 dooTIntervento realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2018 a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art.72 del decreto legislativo n.117/2017


Documenti

Abstract

Modello E

Modello D

Nota aggiornamento (ultimo trimestre 2020)

Nota aggiornamento (primo trimestre 2021)

 

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Anpas in Kenya con il progetto Empact

Dopo i Balcani, anche in Kenya si conclude la missione di capacity assessment dei partner non EU del progetto EMPACT.

Dopo i Balcani, anche in Kenya si conclude la missione di capacity assessment dei partner non EU del progetto EMPACT.

22 giugno 2019 – Anpas insieme ad altri partner europei si è recata in Kenya, dal 17 al 21 giugno, presso il partner africano per valutare le capacità di accoglienza e gestione di volontari europei da parte delle associazioni locali.

In quell’occasione è stato possibile approfondire la conoscenza delle attività associative dei partner africani, analizzare la documentazione contenete le procedure attuate a livello locale per la gestione di volontari,visitare, grazie ad una visita sul campo a cura dello staff del partner Jukumu Letu, le comunità afflitte dalla povertà e i soggetti particolarmente vulnerabili della baraccopoli della città di Ngong.

Dopo i Balcani, anche in Kenya si conclude la missione di capacity assessment dei partner non EU del progetto EMPACT.

La missione è stata occasione per tracciare un percorso di crescita condivisa con i partner africani Jukumu Letu e CIDI al fine di contribuire al rafforzamento della resilienza di comunità affatte da gravi abusi e prive di ogni tipo di diritto attraverso il contributo del volontariato europeo.

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Progettazione europea: Anpas in Macedonia col progetto FACET

Progettazione europea: in Macedonia con il progetto FACET, EMPACT

Macedonia 20 giugno 2019 – Si è concluso ieri in Macedonia il secondo appuntamento del progetto europeo Facet alla cui missione abbiamo partecipato Giulia Favi e Chiara Girasoli, volontarie Anpas. “In questo incontro ogni paese ha presentato una relazione sul proprio movimento e su una buona prassi di soccorso noi avevamo scelto di parlare del Protocollo Soccorritori Nazionale” ha dichiarato Giulia Favi. “La nostra presentazione è stata accolta in modo molto positivo e c’è molta curiosità per il nostro movimento che si presenta, in termini di volontariato, uno dei più importantii”.
Progettazione europea: in Macedonia con il progetto FACET, EMPACT


FACET (First aid, Civic engagement, Training) è un progetto guidato da Samaritan International (SAM.I) e da altre 8 organizzazioni di volontariato europee (Germania, Italia, Lituania, Slovacchia, Macedonia, Lettonia, Austria), fra cui Anpas, e finanziato di recente all’interno della linea di finanziamento “strategic partnership” del Programma Erasmus+ con focus “adult education”.
Partendo dalle specificità dei sistemi di soccorso di ciascun Stato membro e dall’assenza di un quadro comune per il riconoscimento europeo delle competenze degli operatori di primo soccorso, l’obiettivo di FACET è di potenziare, partendo dalla rete europea di SAM.I, l’offerta educativa di primo soccorso di ciascun partner attraverso la definizione di un protocollo condiviso capace di accrescere l’offerta di ciascuno attraverso lo scambio delle competenze e di buone pratiche.

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Empact: la missione di “capacity assessment” nei Balcani

La missione di “capacity assessment” nella regione dei Balcani per valutare le capacità di tre ONG partner situate in Serbia, nel nord della Macedonia e in Montenegro.

Il 5 giugno 2019, ha preso il via a Niksic (Montenegro) la missione di “capacity assessment” nella regione dei Balcani, nell’ambito del progetto EMPACT. Questa attività durerà fino a venerdì 7 giugno e cercherà di valutare le capacità di tre ONG partner situate rispettivamente in Serbia, nel nord della Macedonia e in Montenegro. In particolare, la valutazione si concentrerà sulle strutture di volontariato esistenti, sulle capacità di gestione, nonché sulle pratiche, i comportamenti e le procedure di selezione e dispiegamento dei volontari sul campo da parte delle organizzazioni partner.

 

Empact: il progetto nei Balcani

In questo contesto, Anpas collaborerà congiuntamente con CDI (Community Development Institute), organizzazione della Macedonia settentrionale, al fine di migliorare lo scambio tra pari e costruire una solida base per i prossimi passi verso il processo di certificazione EU Aid Volunteers (EUAV). La certificazione sarà perseguibile combinando workshop sui diversi aspetti dei requisiti EUAV con un processo di tutorato, che porterà alla creazione e alla diffusione delle politiche richieste nelle organizzazioni ospitanti volontari europei.

EMPACT è un progetto di “capacity building” di due anni finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma EUAV. È implementato da 9 organizzazioni partner: Anpas, SAM.I., Danish People Aid e Croce Bianca di Bolzano degli Stati membri dell’UE, Alfa Centar in Montenegro, IDC (Initiative for Development and Cooperation ) in Serbia, CDI (Community Development Institute) in Macedonia del Nord, CIDI (Community Integrated Development Iniziative) in Uganda e Jukumu Letu in Kenya.

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BRIDGE – La formazione a Roma

Bridge: quarto appuntamento con l’alta formazione per dipendenti delle segreterie della rete Anpas  

Si è svolto, il 21 e 22 marzo a Roma, il quarto e ultimo modulo della Formazione segreterie nazionale e regionali del progetto “Bridge. Costruiamo la rete Anpas del futuro”: un momento di ricostruzione del percorso e di riflessione rispetto all’assetto organizzativo della rete con sessanta partecipanti provenienti dai comitati regionali Anpas e dalla segreteria nazionale.

Bridge: il corso a Roma

Dopo i saluti istituzionali di Carlo Castellucci, vicepresidente vicario nazionale Anpas, la sintesi del percorso svolto con Angela Spinelli.
Nel corso della mattinata del 21 marzo poi la lezione di Andrea Volterrani, sociologo Università di Roma Tor Vergata, su Identità e ruolo nel volontariato. Nel pomeriggio l’intervento di Cecilia Robustelli (università degli studi di Modena e Reggio Emilia) sull’uso del genere nel linguaggio organizzativo). A seguire la presentazione della Scatola P.E.S.A. e le linee guida ad uso delle associazioni con Carolina Riitano, volontaria pubblica assistenza K9Rescue.

Bridge, la formazione a Roma

Venerdì 22 marzo l’intervento di Sara Seravalle, Facilitatrice processi partecipativi, sui rapporti tra le attività della rete Anpas.

Carlo Castellucci, vicepresidente Anpas”Identità consapevolezza visione. Si riparte a maggio con i moduli formativi per i dirigenti la formazione continua per riflettere sulla visione del Movimento e il ruolo del volontariato nel contesto che cambia”. 


La scheda del progetto BRIDGE

Bridge

 


Allegati

1. Abstract

2. Formulario (Modello D)

3. Piano economico (Modello E)

4. Presentazione Bridge

5. Infografica I Pilastro

6. Infografica II Pilastro

7. Infografica III Pilastro

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BRIDGE – Formazione dirigenti, primo modulo

Bridge: primo appuntamento con la formazione per i dirigenti Anpas

Si svolgerà dal 3 al 5 maggio a Roma, il primo modulo del corso formazione per presidenti regionali e direzione nazionale del progetto “Bridge. Costruiamo la rete Anpas del futuro”.

Identità, comunicazione organizzativa e risorse umane saranno i temi al centro della tre giorni che coinvolgerà i dirigenti Anpas provenienti da tutta Italia.

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Grazie a questo progetto a cui abbiamo potuto aderire come Rete nazionale, abbiamo avuto un finanziamento che rafforza la nostra voglia di fare formazione che è sempre presente su vari campi, sia tecnici come la protezione civile, che come identità (come per Essere Anpas). Nel caso specifico abbiamo voluto lavorare sulla consapevolezza di essere rete, cosa che ben conoscevamo perché lo siamo da oltre 115 anni di attività. Una nuova occasione per formare dirigenti e che pratica vuole far arrivare aldilà dei tecnicismi amministrativi delle prescrizioni specifiche di legge per il Terzo Settore ma che ci permetterà anche di condividere elementi valoriali della nostra rete”.

Corso dirigenti, 3 maggio


La scheda del progetto BRIDGE

Bridge

 Prossimo appuntamento 5-7 luglio


Allegati

1. Abstract

2. Formulario (Modello D)

3. Piano economico (Modello E)

4. Presentazione Bridge

5. Infografica I Pilastro

6. Infografica II Pilastro

7. Infografica III Pilastro

BRIDGE – Formazione dirigenti, primo modulo Leggi tutto »

BRIDGE: un corso sulla privacy a Pontassieve 9-10 marzo e 6-7 aprile

BRIDGE – Privacy e tutela dei dati personali

Si svolgerà a Pontassieve sabato 9 e domenica 10 marzo (formazione specialistica) e sabato 6 e domenica 7 aprile (formazione sulla didattica) il modulo del progetto Bridge su “Privacy- Tutela dei dati personali”

Bridge è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Bridge

Oltre alle dette parti, il progetto BRIDGE ha trovato il supporto anche di altri soggetti esterni alla rete nazionale che, in qualità di collaboratori, avvaloreranno con competenze ed esperienza le attività pianificate; fra questi vi sono: il Dipartimento Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, il CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile), il Forum Nazionale del Terzo Settore, Samaritan International, la Scuola IAD (Istruzione a Distanza), lo Studio Commercialisti Associati Moiso – Pomatto – Mainardi – Galizia. 


Allegati

 

1. Abstract

2. Formulario (Modello D)

3. Piano economico (Modello E)

4. Presentazione Bridge

5. Infografica I Pilastro

6. Infografica II Pilastro

7. Infografica III Pilastro

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EU: Anpas riconosciuta come “sending organisation” organizzazione di invio EUAV certificata

Anpas riceve oggi, 30 gennaio 2019, la notifica della Commissione Europea di essere riconosciuta, e certificata, come “sending organisation”, organizzazione europea abilitata all’invio di volontari all’estero da coinvolgere in progetti di aiuto umanitario presso organizzazioni ospitanti.

Il riconoscimento avviene dopo un lungo percorso di adeguamento portato avanti da Anpas negli ultimi mesi in occasione del quale, sviluppando procedure e policies e avvicinandosi ai più alti standard europei di volunteer management, ha dovuto dimostrare di essere idonea ad occuparsi di tutti gli aspetti legati all’identificazione, selezione, preparazione, invio e gestione dei volontari europei all’estero.

“Una grande soddisfazione per Anpas che corona un bel lavoro fatto con la rete internazionale Samaritan International che grazie a una serie di attività e di progetti europei fatti insieme ci ha fatto conoscere e cogliere l’opportunità dello scambio tra volontari” ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Questa certificazione conferma il nostro impegno a livello internazionale che apre possibilità per volontari di fare servizio nel nuovo servizio europeo di volontariato dando opportunità ai giovani che è importante che vedano e conoscano il mondo portando aiuto sempre nello spirito di Anpas”

Il percorso, avviato a seguito dell’esperienza maturata nel quadro del programma europeo EU Aid Volunteer (EUAV) con progetti di collaborazione con partner terzi, nasce dalla visione strategica di Anpas di consolidare il suo ruolo di promotrice della solidarietà e dei valori del volontariato e di stimolare una maggiore presenza di volontari all’estero in progetti di aiuto umanitario.

Cos’è EUAV? EU Aid Volunteers è un’iniziativa dell’Unione europea che offre l’opportunità ai cittadini europei che hanno compiuto 18 anni di essere coinvolti come volontari in progetti umanitari nel sud del mondo. L’iniziativa permette di fornire supporto professionale attraverso l’impiego di volontari senior o junior adeguatamente formati e preparati, rafforzando la capacità e la resilienza delle comunità vulnerabili nei paesi del sud, attraverso la realizzazione di progetti comuni tra gli operatori umanitari esperti e le organizzazioni locali. Il programma è promosso dalla Direzione generale per gli Aiuti umanitari – DG ECHO e garantisce ai volontari la copertura delle spese di viaggio, assicurazione, visto e un rimborso per vitto, alloggio e trasporto locale nel paese di destinazione.

Cos’è una sending organization? È un’organizzazione di invio responsabile di occuparsi di tutti gli aspetti legati all’identificazione, selezione, preparazione, invio e gestione dei volontari EUAV presso organizzazioni ospitanti (hosting organization) di Paesi Terzi da coinvolgere in progetti di aiuto umanitario.

Un’associazione europea diventa “sending” nel momento in cui ottiene il riconoscimento come: EUAV certified sending organizaion (organizzazione di invio EUAV certificata).

La certificazione è necessaria in quanto ogni organizzazione che partecipa all’iniziativa EUAV deve rispettare gli standard di gestione dei volontari dimostrando la propria capacità di agire nel rispetto dei requisiti richiesti dall’iniziativa EUAV e dalle regolamentazioni europee di riferimento.

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Il progetto Capacit’Azione: Anpas tra i partner

Il terzo settore alla prova della riforma con il progetto Capacit’Azione. Anpas tra i partner del progetto

Il terzo settore alla prova della riforma con il progetto Capacit’Azione. Anpas tra i partner del progetto

15 gennaio 2019 – 200 moduli didattici per offrire un’interpretazione condivisa delle nuove regole previste dalla legislazione. Capofila dell’iniziativa, il Forum Terzo Settore Lazio in collaborazione con Forum nazionale del Terzo Settore e CSVnet, con il sostegno del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Coinvolti oltre 1300 esperti. Primo modulo formativo giovedì 17 gennaio a Milano

Il terzo settore italiano prende in mano la “sua” riforma con un progetto di formazione che nel corso del 2019 interesserà tutto il territorio nazionale. Si chiama Capacit’Azione e prevede oltre 200 incontri formativi. L’obiettivo è di offrire una chiave di lettura comune sulla legge 106 del 2016 e l’insieme di atti legislativi che riorganizzano il funzionamento e la struttura delle principali espressioni dell’impegno sociale senza scopo di lucro.
Capofila del progetto, il Forum Terzo Settore Lazio in collaborazione con il Forum nazionale del Terzo Settore e CSVnet e con la partnership di Anpas, Anteas, Arci, Auser e CdO-Opere sociali. Collaboratori di sistema sono Acli, Anci Lazio, Anffas, associazione Pro Bono, Coordinamento periferie, Legambiente, Leganet e Legautonomie. Capacit’Azione è realizzato con i fondi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in seguito all’Avviso per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del Codice del terzo settore (decreto legislativo 117/2017).

Secondo Fabrizio Pregliasco si tratta di un progetto importante “che arricchisce il percorso sulla Riforma già intrapreso da Anpas negli anni passati e che, in rete, saprà essere soggetto capace anche di contaminare tutti gli altri partner nell’ottica di una condivisione ampia delle nuove regole previste dalla legislazione”.

Un’iniziativa unica nel suo genere rivolta a oltre 1.300 operatori che sui territori già si occupano di non profit, e che a loro volta formeranno gli enti di terzo settore (Ets) sulle novità previste dalla riforma, in continuo aggiornamento. Coinvolti anche più di 130 funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione, figure strategiche per la corretta attuazione della normativa, grazie alla collaborazione dell’Anci, Leganet e Legautonomie. Un meccanismo a cascata per raggiungere tutti soggetti interessati agli adeguamenti previsti dalla nuova legge – circa il 70% del totale – e in particolare i circa 100 mila coinvolti nelle modifiche statutarie. La riforma, infatti, apre a nuove opportunità per un sistema che, come dimostrano i dati dell’ultimo censimento Istat dedicato al non profit in Italia, è in continua evoluzione: tra il 2011 e il 2016 le istituzion i non profit sono aumentate del 12,2 per cento, passando da 301 mila a 343 mila, di cui più di tre quarti con volontari al loro interno (+9,9 per cento) e con un aumento del 16,2 per cento del numero di dipendenti (da 680 mila a 812 mila).
Dalla gestione fiscale e amministrativa degli Ets al tema della sussidiarietà, dai beni comuni alla finanza sociale, dalle forme di convenzionamento alla trasparenza, dalle regole di funzionamento della vita associativa al ruolo dei centri di servizio per il volontariato: in programma otto unità didattiche, macro aree funzionali e strategiche per la vita e lo sviluppo degli Ets su cui la riforma interviene radicalmente. Una formazione di qualità, quella prevista da Capacit’Azione, grazie al lavoro di decine di docenti e uno staff di oltre 40 persone, garantita da un’équipe scientifica di alto livello.

Il primo appuntamento formativo con il modulo introduttivo su “Contesto, senso e obiettivi generali della riforma” è in programma a Milano per giovedì 17 gennaio alle ore 9 presso la sede delle Acli in via Luini 5. All’incontro interverranno Valeria Negrini, portavoce Forum terzo settore Lombardia, Attilio Rossato, presidente CSVnet Lombardia, Francesca Danese, portavoce Forum terzo settore Lazio, Claudia Fiaschi, portavoce Forum nazionale del terzo Settore, Giorgio Casagranda, consigliere CSVnet, Emanuele Rossi, della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e Donata Lenzi, già relatrice in Parlamento della Riforma del Terzo settore. Seguiranno gli incontri in tutte le altre regioni di Italia, secondo un calendario consultabile qui.
Alla formazione si aggiunge la sfida di un progetto di informazione destinato a tutti coloro che sono interessati a comprendere le novità previste dalla nuova legislazione e seguirne passo dopo passo il percorso per renderla funzionante. Si tratta del sito web www.cantiereterzosettore.it, che diventerà presto un contenitore di approfondimenti, sintesi e aggiornamenti sulla riforma del terzo settore, per il cui completo funzionamento mancano ancora oltre 40 decreti attuativi.

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Il progetto Capacit’Azione: il primo incontro a Milano con Rossi e Lenzi

Ad inaugurare il primo modulo didattico del progetto Capacit’Azione, le lectio magistralis di Rossi e Lenzi. Ribadita la necessità di aggiungere alle competenze specifiche, un percorso di riflessione sul ruolo e l’autonomia del non profit

Il terzo settore alla prova della riforma con il progetto Capacit’Azione. Anpas tra i partner del progetto

17 gennaio 2019 – Sala gremita a Milano, nella sede delle Acli, per il primo modulo formativo del progetto “Capacit’Azione”, il programma di formazione nazionale sulla riforma del terzo settore realizzato dal Forum Terzo Settore Lazio in collaborazione con il Forum Nazionale del Terzo Settore e CSVnet e un’ampia rete di partner e collaboratori di sistema. L’iniziativa, realizzata con i fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è aperta con il modulo su “Contesto, senso e obiettivi generali della riforma”, per offrire un quadro complessivo della normativa, dei suoi nodi irrisolti e delle motivazioni che hanno spinto all’avvio di questo percorso nel lonta no 2014. Circa 200 moduli didattici su tutto il territorio nazionale rivolti a oltre 1.300 esperti che diventeranno, a loro volta, formatori per gli enti del terzo settore (Ets) di tutta Italia. Coinvolti, inoltre, più di 130 funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione. Il primo incontro, a cui hanno partecipato oltre 85 esperti, ha visto le lectio magistralis del professor Emanuele Rossi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’onorevole Donata Lenzi, già relatrice in Parlamento per la riforma del terzo settore.

“Capacit’Azione è un progetto ambizioso – spiega Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo Settore Lazio – ed è la prima volta che i centri di servizio per il volontariato e i forum fanno formazione insieme da nord a sud del paese. Mettere insieme una rete così ampia di partner e di collaboratori per fare formazione, coinvolgendo anche i tecnici delle amministrazioni locali, significa incidere in modo significativo sul nostro mondo. I comuni e le regioni non sempre riescono a far fare formazione ai propri funzionari e dirigenti sui temi del welfare. Ciò determina una scarsa conoscenza delle leggi che regolano il terzo settore. Il nostro progetto ha contribuito a far attivare queste risorse, rinsaldando uno dei principi che vogliamo difendere e rafforzare: il valore della co-progettazione e della co-programmazione per il bene delle comunità”.

Una rete ampia, quella attivata da Capacit’Azione, che prevede la partnership di Anpas, Anteas, Arci, Auser e CdO-Opere sociali. Collaboratori di sistema sono Acli, Anci Lazio, Anffas, Pro Bono Italia, Coordinamento periferie, Legambiente, Leganet e Legautonomie.

“Abbiamo voluto mettere insieme energie e competenze – dice Stefano Tabò, presidente di CSVnet, l’associazione dei centri di servizio per il volontariato – perché crediamo che questa sia un’iniziativa tanto ambiziosa quanto necessaria. Affrontare con cognizione le sfide lanciate dalla riforma è oggi una priorità. Si tratta infatti di una riforma che ci chiede di essere vigili e protagonisti, e in cui il ruolo del volontario è uno dei punti di forza: per questo uno dei moduli sarà dedicato alla conoscenza della rete dei Csv, una infrastrutturazione unica in Italia per lo sviluppo del volontariato, in tutto il terzo settore”.

Una riforma che – come ribadito in più riprese durante la mattinata – è stata avviata in un periodo di grande fiducia nei confronti del non profit, ma che ha visto la sua attuazione in un clima più complicato, in cui il terzo settore ha subìto una serie di attacchi. “I legami sociali e le relazioni di fiducia sono alla base di una società coesa e ‘ricca’. Negli incontri di Capacit’azione daremo grande spazio a questo aspetto: ovvero valorizzare la funzione sociale del Terzo settore per superare una logica ancillare del pubblico e rafforzare la dimensione autenticamente sussidiaria e autonoma.” Così Maurizio Mumolo, direttore del Forum Nazionale del Terzo Settore. “Il progetto ha lo scopo non solo di fornire conoscenze specifiche sulla riforma del Terzo settore ma anche di costruire un percorso di riflessione sui nostri principi identitari comuni, e rafforzarli. Ha un forte elemento di inn ovatività perché toccherà tutte le regioni italiane su un comune modello formativo e si rivolge alla formazione di figure che a loro volta potranno trasmettere le conoscenze acquisite alle reti in cui operano. Ci auguriamo – conclude Mumolo – che questa iniziativa possa avere la migliore ricaduta sul nostro mondo.”

Capacit’Azione è realizzato con i fondi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in seguito all’Avviso per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del Codice del terzo settore (decreto legislativo 117/2017).
Alla formazione si aggiunge la sfida di un progetto di informazione destinato a tutti coloro che sono interessati a comprendere le novità previste dalla nuova legislazione e seguirne passo dopo passo il percorso per renderla funzionante. Si tratta del sito web www.cantiereterzosettore.it, che diventerà presto un contenitore di approfondiment i, sintesi e aggiornamenti sulla riforma del terzo settore, per il cui completo funzionamento mancano ancora oltre 40 decreti attuativi. A questo link il calendario dei prossimi eventi.

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