Protezione Civile news

Io non rischio: Anpas in 141 piazze il 12 e 13 ottobre

La campagna ha aperto la Settimana nazionale di Protezione Civile che proseguirà fino al 19 ottobre

Terremoto, maremoto e alluvione le tre tematiche affrontate dalla campagna per un grande obiettivo: diffondere buone pratiche di protezione civile e sensibilizzare i cittadini sul tema della prevenzione. Un’idea concepita e proposta da Anpas e subito sposata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Ingv e da ReLuis, e poi progressivamente allargata ad altre associazioni di protezione civile. 
Come nella precedente edizione, la campagna si è arricchita di eventi legati alla conoscenza dei luoghi e dei rischi realmente presenti sul territori

La campagna “Io non rischio” è tornata nelle piazze di tutta Italia per promuovere le buone pratiche di protezione civile e sensibilizzare in maniera capillare i cittadini sui rischi del territorio e i comportamenti da mantenere in caso di eventi calamitosi.

Castelferretti 9

Quest’anno la campagna promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, Anpas, Ingv, ReLuis e Fondazione Cima si è tenuta il 12 e 13 ottobre in occasione dell’apertura della Settimana della Protezione civile: 7 giorni di eventi ed iniziative a livello nazionale e locale in cui i cittadini italiani potranno entrare a contatto con le donne e gli uomini del Servizio nazionale della protezione civile.
Anpas è stata presente con 141 piazze con centinaia di volontari formati nelle edizioni e nei mesi scorsi. Ormai giunta alla sua nona edizione, “Io non rischio” ha visto la presenza di gazebo informativi in più di 850 piazze in tutta Italia con i volontari delle associazioni nazionali e locali di protezione civile che racconteranno nel dettaglio i rischi terremoto, alluvione, maremoto e – novità dell’edizione 2019 – anche il rischio vulcanico in occasione dell’esercitazione nazionale Exe Flegrei 2019.

“Per noi che, con Reluis e INGV, lo abbiamo proposto più di nove anni fa, e poi sviluppato con il Dipartimento della Protezione Civile, sin dalla prima edizione, Io non rischio è un appuntamento importante”, commenta il presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco. “Per noi è diventata una consuetudine che quest’anno si rinnova: è l’esempio virtuoso di una contaminazione tra volontariato, comunità scientifica e istituzioni”.

San Pancrazio Salentino

Carmine Lizza, responsabile Protezione Civile Anpas: “Essere arrivati alla nona edizione è il successo di un’idea che viene da lontano. Il terremoto dell’Aquila ci fece riflettere sulla necessità di cominciare a diffondere le buone pratiche per giungere preparati ad un evento sismico. È fondamentale conoscere i comportamenti da assumere durante un’urgenza e da questo punto di vista Anpas ha assunto sempre più un ruolo di laboratorio per sperimentare tecniche di comunicazione più efficaci. Mettiamo queste conoscenze a disposizione del volontariato e a cascata di tutta la cittadinanza che si avvicinerà ai nostri punti nelle circa 800 piazze d’Italia dove si svolgerà la campagna Io Non Rischio”

“Io non rischio” non è solo lo slogan della campagna ma è un proposito, è la pacifica battaglia che ciascuno di noi è chiamato a condurre per la diffusione di una consapevolezza che può contribuire a farci stare più sicuri.

FOTO La galleria fotografica con tutte le piazze Anpas https://flic.kr/s/aHsmHDy8Ts

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Corso di Studi MSc in Engineering for Natural Risk Management

3 luglio 2019 – Il corso di laurea magistrale in Engineering for Natural Risk Management (Ingegneria per la gestione dei rischi naturali) si prefigge di formare una figura professionale capace di operare nell’ambito della sicurezza e della protezione civile a livello nazionale e internazionale.
La multidisciplinarità del corso vuole fornire le competenze per il coordinamento delle attività di un sistema complesso come quello della protezione civile. Proprio in quest’ottica, il profilo del laureato magistrale che il corso si prefigge di formare non è strettamente specializzato su un singolo settore tecnico legato alla protezione civile bensì orientato alla gestione ed al coordinamento, anche in collaborazione con specialisti e tecnici, del sistema di protezione civile e delle sue operazioni.

Questa multidisciplinarità si riflette in un’offerta didattica che dedica ampio spazio non solo a discipline legate in senso stretto al tema della sicurezza dai rischi naturali (idrologia, idraulica, geologia, ecc.) ma anche alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), nella convinzione che queste ultime siano un indispensabile supporto all’efficacia ed all’efficienza di un sistema moderno di protezione civile.

Il corso consente allo studente l’approfondimento di temi associati alle problematiche legali, mediche e di comunicazione coinvolte nella gestione dei rischi grazie ai corsi a scelta offerti.
Il corso è tenuto completamente in lingua inglese.

Il quarto semestre è in buona parte dedicato a tirocini e tesi per facilitare gli scambi internazionali e con il mondo del lavoro.
Il corso ha l’appoggio di Fondazione CIMA, fondazione di ricerca e centro di competenza nazionale di protezione civile, che ha sede nel Campus universitario di Savona. CIMA ha tra i soci fondatori l’Università degli Studi di Genova, il Dipartimento della Protezione Civile, la Regione Liguria e la Provincia di Savona.

CIMA metterà a disposizione laboratori, ricercatori e personale amministrativo per il supporto alle attività didattiche.

Per maggiori informazioni:
natrisk@cimafoundation.org  – Il sito del corso – Il depliant del corso – pdf

Corso di Studi MSc in Engineering for Natural Risk Management

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Premio di laurea “Marco Mucciarelli”: le graduatorie

Premio di laurea “Marco Mucciarelli”: le graduatorie

La votazione finale ha evidenziato due tesi che hanno portato il punteggio massimo di dieci decimi: Ghirotto Alessandro “Modello concettuale geotermico del campo di Luhoi (Tanzania) da modellazione di dati magnotellurici e gravimetrici” e Pacifico Adriana “Hazard-consistent ground intensity conversion of fragiliy curves”

La graduatoria

Il verbale della Commissione


L’associazione Gian Franco Lupo, “Un Sorriso alla Vita” – onlus di Pomarico (MT) ha promosso il “Premio Marco Mucciarelli” coinvolgendo l’Università degli Studi di Basilicata, dove ha insegnato; l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste, dove negli ultimi anni ha diretto proficuamente la sezione “Centro Ricerche Sismologiche”; il CNR-IMAA di Tito Scalo (PZ) con cui ha lungamente collaborato e l’Anpas dove si è dedicato con passione all’attività formativa dei volontari

Il Premio, consistente nell’attribuzione di una somma pari a 6.000,00 € è stato istituito al fine di ricordare e far conoscere alle nuove generazioni la figura professionale, scientifica e umana del
Professor Marco Mucciarelli, un grande uomo, che aveva nella sua semplicità e nel suo sorriso notevoli doti attrattive e comunicative.

Premio Mucciarelli

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Maltempo Emilia: l’assistenza dei volontari Anpas, 28 maggio (in aggiornamento

Emergenza maltempo in Emilia Romagna: l’assistenza dei volontari Anpas 

9 maggio 2019, ore 21 – In seguito all’allerta meteo e al maltempo che ha interessato soprattutto l’Emilia Romagna i volontari delle pubbliche assistenze Anpas hanno portato assistenza con interventi di protezione civile alle comunità colpite attivate dai comuni e dalle istituzioni locali.

Gli interventi di Anpas Emilia Romagna – Il comitato regionale Anpas si è attivato da lunedì 27 maggio a seguito all’allerta maltempo. Complessivamente sono stati coinvolti oltre 35 volontari:10 per attività indirette e di coordinamento, 3 al Cor, 2 in centrale, 16 su eventi e gli altri sono stati a disposizione delle consulte territoriali.
Gli operatori Anpas stanno lavorando al monitoraggio degli argini nella zona del modenese con il coinvolgimento, oltre ai volontari delle pubbliche assistenze locali, anche dei volontari delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Bologna e Area Romagna. 

Bastiglia Anpas

Colonna mobile Toscana in Emilia. In seguito alla dichiarazione dello stato mobilitazione del servizio nazionale della protezione civile del 28 maggio, i volontari di Anpas Toscana sono partiti con due squadre che hanno operato a Bastiglia. Partita alle 4 di questa notte la colonna mobile della Regione Toscana per intervenire nelle aree del Modenese colpite dal maltempo.
Arrivati alla base, i volontari Anpas che si occupano del servizio di piena, hanno partecipato al monitoraggio degli argini.

Dal Dipartimento della Protezione Civile. La mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale a supporto dei sistemi regionali interessati consente il coinvolgimento coordinato delle colonne mobili delle altre Regioni e Province autonome, del volontariato organizzato di protezione civile e delle strutture operative nazionali, attraverso il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile nazionale. Si tratta di uno strumento introdotto dal Codice della protezione civile che permette di rispondere a situazioni di eccezionale criticità previste e in atto. SITO DPC


Anpas raccomanda le norme della campagna di prevenzione Io non rischio Alluvione

Dopo l’alluvione

Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e sulle misure adottate dal tuo Comune.
Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

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Civil Protection Basic Training 2019 – Call per volontari

Anpas collabora con altre associazioni europee, in qualità di membro della rete europea Samaritan International (SAM.I), per lo sviluppo di politiche comuni, buone pratiche e progetti condivisi in ambiti di forte interesse per il nostro movimento.

Proprio in considerazione di questo obiettivo generale, Anpas prende parte attivamente, in qualità di coordinatore, ai lavori del Centro di Competenza Civil Protection, costituitosi in seno alla rete europea, allo scopo di far maturare nuove conoscenze e competenze e far accrescere l’esperienza della nostra organizzazione nel settore di riferimento secondo una logica transnazionale.
A tal proposito, e partendo dall’esperienza progettuale di Flood, è stato formulato un percorso formativo rivolto a tutti i volontari delle associazioni membre di SAM.I con l’obiettivo di accrescere competenze e capacità di futuri team leader in situazioni di emergenze e in previsione di un intervento transfrontaliero.

Il disallestimento della struttura protetta per l'infanzia

Il percorso formativo si struttura come segue:
A. Un modulo pratico (esercitazione su procedure e montaggio di un campo di protezione civile) che si terrà in Austria, Mörbisch, dal 14 al 18 agosto 2019, durante il SAM.I Forum e Rescue Camp.

Il 14 e il 18 agosto saranno giornate di arrivo/partenza secondo le indicazioni e i termini contenuti nell’allegato.

B. Un modulo teorico (class room training) che si terrà a Fosdinovo dal 18 al 20 Ottobre 2019 (oltre giornate di viaggio).

Alla formazione possono accedere, senza costi di partecipazione, 3 volontari per ciascuna organizzazione membra di SAM.I. I costi di viaggio, vitto e alloggio saranno invece a carico dei partecipanti.

I partecipanti selezionati avranno l’obbligo di prendere parte ad entrambe le attività suddette: modulo A e modulo B.

I volontari Anpas interessati a prendere parte alla formazione dovranno possedere i seguenti requisiti:
– Conoscenza delle lingua inglese (livello B1/B2)

– Corso OCN

Per maggiori dettagli relativi al profilo dei volontari (competenze trasversali) si prega di consultare il file allegato.

Anpas individuerà i volontari sulla base di una selezione nazionale tramite colloqui che si terranno nel weekend 8-9 giugno 2019. La modalità sarà in videoconferenza Skype e gli appuntamenti saranno comunicati ai diretti interessati appena possibile. Al fine del buon esito del colloquio si raccomanda di garantire una buona connessione ad Internet.

I colloqui si terranno in lingua inglese.

A tal fine, le candidature dovranno pervenire per mezzo dei Comitati Regionali che dovranno inviare le candidature entro il 2 giugno 2019 ad Anpas Nazionale all’indirizzo mail m.caccavo@anpas.org inoltrando il CV del/i candidato/i.

Sarà cura di Anpas nazionale, a seguito degli esiti della procedura selettiva interna, inviare a SAM.I i nominativi dei 3 volontari entro la scadenza della call europea fissata per il 15 giugno 2019.

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Anch’io sono la protezione civile: al via le candidature per i campi scuola Anpas 2019

Al via le iscrizioni per partecipare al progetto dei campi scuola Anch’io sono la protezione civile: i campi scuola Anpas 2019

Anch'io sono la Protezione Civile

26 marzo 2019 – Entra nel vivo la dodicesima edizione dei campi scuola “Anch’io sono la protezione civile”, il progetto dedicato ai ragazzi dai 10 ai 16 anni, organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazionecon le Regioni e le organizzazioni nazionali e locali di volontariato, che quest’anno si svolgerà dall’8 giugno al 10 settembre 2019.

Un’opportunità, quella dei campi scuola in una pubblica assistenza Anpas, che dal 2008 al 2018 ha ospitato più di ottomila ragazzi in più di 350 campi scuola per fare un vero e proprio viaggio all’interno del mondo del volontariato di protezione civile, a contatto con i volontari Anpas.

Tre le aree tematiche che saranno oggetto dell’esperienza dei ragazzi: antincendio boschivo, sistemanazionale della protezione civile, piani di protezione civile.

Le associazioni interessate potranno chiedere informazioni su come aderire ai propri Comitati Regionali e mandare la propria richiesta ad Anpas nazionale entro il 10 aprile 2019 compilando il form

https://forms.gle/DrfdKx1UUrxH6fiy8.

Anch'io sono la Protezione Civile: la formazione sanitaria

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I cinofili Anpas su Zampotta, la rivista: “Il cane da valanga va in pista”

I cinofili Anpas su Zampotta, la rivista: “Il cane da valanga va in pista”

Un percentuale sempre crescente di incidenti mortali che si verificano in montagna interessa coloro che praticano scialpinismo o gli amanti del fuoripista, spesso vittime di valanghe da loro stessi provocate. I motivi vanno dalla scarsa preparazione personale a una sottovalutazione del rischio, da una mancanza di attrezzatura d’autosoccorso al disinteresse per i bollettini meteo che monitorano il pericolo valanghe. Quando si viene travolti da una valanga intervenire per tempo è fondamentale. Se il ritrovamento avviene entro 18 minuti, infatti, la probabilità di sopravvivere è superiore al 90%, tra i 18 e i 35 minuti passa dal 91% al 34%, tra i 35 e i 90 minuti la sopravvivenza con vie aeree pervie e air-pocket (così viene chiamato qualsiasi spazio vuoto anche piccolo attorno a bocca e naso) è ancora superiore al 20%, ma tra i 90 e i 130 minuti la percentuale si abbassa dal 28% al 7%. Nel 2015 in un comprensorio sciistico trentino hanno cominciato a vedersi, accanto al servizio di soccorso piste, anche i cani da ricerca in valanga. A portare avanti il progetto è stata l’Unità di Soccorso Tecnico-sanitario di Trento, pubblica assistenza Anpas, prendendo spunto dalle piste da sci statunitensi dove da anni operano quotidianamente i cani da valanga.

I cani da ricerca Anpas

L’idea è che, in caso di inverni particolarmente nevosi, possa accadere che diverse valanghe si stacchino anche in ambienti protetti come le piste da sci o nelle immediate vicinanze, in cui molto spesso le persone che rischiano di venir travolte non sono dotate di idonea attrezzatura di autosoccorso. OPERATIVI ANCHE SENZA NEVE Tutto è cominciato con la border collie Fiamma (non più operativa) e con Sissi, di razza langhaar, condotta da Giuseppe Cerza, oggi direttore del Centro di Addestramento di UST Trento. I cani da ricerca normalmente possono scegliere se segnalare con il metodo del consenso e del bringsel (utilizzati solo nella ricerca in superficie) oppure con quello dell’abbaio (utilizzato anche in maceria). Con il metodo del bringsel il cane segnala al conduttore il ritrovamento prendendo in bocca una sorta di manicotto, con il metodo del consenso il cane, arrivato sullo scomparso, torna indietro a chiamare il conduttore per portarlo sul posto facendo la spola, mentre con il metodo dell’abbaio si addestra il cane a fermarsi e ad abbaiare all’atto del ritrovamento del disperso. In valanga l’unica segnalazione consentita è invece lo scavo nel punto da cui fuoriesce l’odore del travolto, tenuto conto che il successivo sondaggio inizierà nel punto in cui il cane raspa la neve.
Bene a sapersi – Il langhaar è un cane da ferma tedesco molto raro in Italia (9 i soggetti registrati nel 2017), polivalente, forte e muscoloso, piuttosto basso sugli arti, con pelo corto su tronco e testa, più lungo su collo, petto e ventre e con frange su orecchie, coda e arti. – ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in VAlanga) è un’utilissima ricetrasmittente di segnale a corto raggio, attivabile in modalità trasmissione dall’utilizzatore e in modalità ricezione (o ricerca) dagli eventuali soccorritori. – I cani da valanga operativi sui campi da sci sono una realtà da tempo presente in Paesi come Stati Uniti, Svizzera e Francia, dove i professionisti del soccorso impiegano labrador e pastori belgi malinois.

Non esistono razze più idonee di altre da impiegare sul soccorso piste come nell’attività di ricerca: normalmente il cane sa istintivamente ricercare la preda (in questo caso la persona dispersa), bisogna solo insegnargli come farlo capire al conduttore. Se un tempo il san bernardo era il cane da soccorso alpino per antonomasia, oggi sono maggiormente utilizzate razze come malinois, labrador, golden, pastore tedesco, border collie o anche meticci, l’importante è che siano robusti, socievoli e sufficientemente motivati. Ovviamente un cane da valanga deve possedere un olfatto particolarmente sviluppato per essere in grado di individuare persone sepolte da numerosi strati di neve, ma il lavoro di addestramento non deve perdere di vista la creazione del giusto feeling con il conduttore, nell’ottica di creare un’unità cinofila operativa capace di prestare servizio in ogni circostanza. A differenza del lavoro su macerie o in superficie, il lavoro di soccorso sulle piste da sci è possibile solo attraverso intese con i gestori degli impianti di risalita nei comprensori sciistici, che sono i responsabili della sicurezza e del soccorso agli sciatori in base all’art. 3 della Legge 363/2003 e può affiancarsi, ove necessario, al soccorso tecnico e sanitario e all’attività di ordine pubblico solitamente prestati dalle Forze dell’ordine o da associazioni di volontariato. A stagione sciistica chiusa i cani da soccorso sulle piste da sci non vanno in vacanza ma continuano a essere operativi (se abilitati) nella ricerca di persone scomparse in superficie ovvero in macerie. Una nuova sinergia per la formazione e il soccorso per unità cinofile si è raggiunta grazie alla convenzione tra Polizia di Stato e Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) siglata il 29 gennaio 2019 alla presenza del Capo della Polizia prefetto Gabrielli e del Presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco, che prevede l’addestramento e la formazione delle unità cinofile di soccorso Anpas. La formazione degli operatori Anpas, per il settore valanghe, si svolgerà mediante attività addestrative congiunte con il personale cinofilo esperto del Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato di Moena (TN).

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Io non rischio scuola: candidature fino al 31 marzo

IO NON RISCHIO SCUOLA, SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE: 31 MARZO ORE 23:59

Dopo anni di richieste arrivate dal mondo del volontariato di poter entrare nelle scuole, l’anno scorso il Dipartimento della Protezione Civile, le Regioni e Province Autonome e i partner della Campagna “Io non rischio” hanno avviato in via sperimentale la declinazione della Campagna Io non rischio dedicata alle scuole elementari.

Io non rischio: la formazione per la scuola

Per questo è stata avviata una specifica procedura di selezione per individuare 411 volontari, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che, dopo aver seguito uno specifico processo formativo, svolgeranno in alcune classi il ruolo di volontario comunicatore “Io non rischio scuola” per gli anni scolastici 2019-2020 e 2020-2021.
Per poter entrare nel mondo della scuola, sia necessario una preparazione adeguata in tal senso, preparazione che verrà garantita dai colleghi delle regioni e province autonome, con le quali stiamo appunto definendo un apposito programma di formazione specifico dedicato ai volontari che, previa selezione, vorranno partecipare a questa attività.

I volontari che intendono candidarsi a ricoprire questo ruolo dovranno affrontare un processoselettivo diviso in due fasi: una preselezione a distanza, che si svolgerà dal 15 al 24 marzo, euna seconda selezione in presenza, che avrà luogo tra il 15 e il 28 aprile.

Le graduatorie degli ammessi alla formazione verrà pubblicata tra il 6 e l’8 maggio, mentre l’attività formativa per iselezionati è prevista tra il 13 maggio e il 2 giugno 2019.

Collegandosi al sito www.iononrischio.it si potranno trovare tutti i dettagli dei requisiti degliimpegni formativi, delle modalità di selezione e della procedura da seguire per candidarsi.

Ancora una settimana di tempo per candidarsi a diventare volontario comunicatore per il progetto “@iononrischio – scuola”

Il termine per l’invio delle candidature alle preselezioni è stato prorogato fino alle 23.59 di domenica 31 marzo

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Protezione civile: la terza cascata formativa per i volontari Anpas

Operatori colonna nazionale, responsabili logistica e cucina, responsabili associativi Protezione Civile e operatori centri di coordinamento, operatori specializzati in attività ludico ricreative con animali: al via la formazione per 340 volontari di protezione civile Anpas. 

13 marzo 2019 – Inizierà a Pontassieve il 15 marzo 2019, con i primi sessantatré volontari Anpas provenienti da tutta Italia, la terza cascata formativa di protezione civile.
Sono 340 i volontari Anpas selezionati che fino a ottobre frequenteranno specifici moduli di formazione per acquisire conoscenze e formare operatori di colonna nazionale, responsabili di logistica e cucina, responsabili associativi di Protezione Civile e operatori centri di coordinamento, operatori specializzati in attività ludico ricreative con animali. 

La cascata continua sui territori. Ai 340 volontari formati, si aggiungeranno poi quelli che verranno formati sul territorio con i corsi di formazione che verranno organizzati in autunno dai singoli comitati regionali: 20 corsi per operatori di colonna nazionale, 20 corsi per responsabili associativi di Protezione Civile e 20 corsi di operatori centri di coordinamento. In corso verranno formati 25 volotnari per un totale di 1500 volontari.

L'assemblea nazionale Anpas

“Per Anpas il nostro capitale è il capitale umano e la qualità delle persone per garantire interventi in ogni campo nell’emergenza, nell’urgenza e nella protezione civile” commenta Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas Nazionale. “La qualità dell’intervento è una delle caratteristiche peculiari di Anpas e per questo la formazione è alla base del nostro agire come volontari di Protezione Civile”.

I numeri delle precedenti edizioni. Sono stati 145 i volontari formati nella prima cascata formativa,  367 nella seconda. Nelle precedenti edizioni sono stati formati 6500 operatori colonna nazionale in 300 corsi

“Non si deve smettere mai di studiare ed apprendere nel campo della protezione civile” commenta Carmine Lizza, “è necessario essere sempre al passo con i tempi proiettandoci al futuro: innovazione e tradizione questo è il senso della nuova cascata formativa di Anpas”

Cascata formativa di protezione civile

Queste le date dei corsi:

· 15-17 marzo a Pontassieve 1° modulo di formazione per Formatori Operatori Colonna nazionale, Formatori Responsabili Associativi Protezione Civile e Operatori Centri di Coordinamento, e per Operatore Specializzati in attività ludico ricreative con animali (volontari coinvolti 63)

· 12-14 aprile a Pontassieve 2° modulo di formazione per Formatori Operatori Colonna nazionale, Formatori Responsabili Associativi Protezione Civile e Operatori Centri di Coordinamento, e per Operatore Specializzati in attività ludico ricreative con animali (volontari coinvolti 63)

· 12-14 aprile a Fosdinovo presso il magazzino Anpas modulo unico di retraining per Formatori Responsabili Logistica e Cucina (volontari coinvolti 20)

·  10-12 maggio a Pontassieve 3° modulo di formazione per Formatori Operatori Colonna nazionale, Formatori Responsabili Associativi Protezione Civile e Operatori Centri di Coordinamento, e per Operatore Specializzati in attività ludico ricreative con animali (volontari coinvolti 73)

· 14-16 giugno a Pontassieve 4° modulo di formazione per Formatori Responsabili Associativi Protezione Civile e Operatori Centri di Coordinamento (volontari coinvolti 25)

· 14-16 giugno a Fosdinovo presso il magazzino Anpas modulo unico di formazione per operatori di cucina e logistica (volontari coinvolti 32)

· 13-15 settembre a Fosdinovo presso il magazzino Anpas modulo unico di formazione per operatori di cucina e logistica (volontari coinvolti 32)

· 25-27 ottobre a Fosdinovo presso il magazzino Anpas modulo unico di formazione per operatori di cucina e logistica (volontari coinvolti 32)

 

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Protezione civile: la benemerenza a Sandro Moni e Marco Mucciarelli

Protezione civile: la benemerenza a Sandro Moni e Marco Mucciarelli

Sono state conferite, giovedì 21 marzo, nel corso di una cerimonia presso l’Auditorium “De Cicco” della sede del Dipartimento di Protezione civile, le Benemerenze ad Alessandro Moni e Marco Mucciarelli.

Conferimento a titolo onorifico a
Alessandro Moni: per molti anni il responsabile della protezione civile dell’Anpas nonché figura di riferimento per tutto il volontariato italiano, in particolare di quello toscano. Cittadino onorario di Stazzema per il ruolo svolto nelle operazioni di protezione civile in occasione dell’alluvione che il 19 giugno 1196 colpì violentemente l’Alta Versilia. Ha guidato la colonna mobile nazionale Anpas in tutte le emergenze nazionali fino al sisma del Centro Italia.

Benemerenze Protezione Civile

Marco Mucciarelli: geofisico e sismologo di fama nazionale e internazionale, ha collaborato per l0’ideazione e alla realizzazione della campagna nazionale di comunicazione “Io non rischio: buone pratiche di protezione civile”, insieme al Dipartimento della Protezione Civile, all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, alla Rete dei Laboratori universitari di ingegneria sismica e all’Anpas

L’attestazione di pubblica benemerenza è un riconoscimento che può essere conferito a persone, amministrazioni, enti, istituzioni o organizzazioni del Sistema Nazionale di Protezione Civile che abbiano dimostrato di aver partecipato con merito ad operazioni di protezione civile contribuendo, con la propria attività, ad elevare l’immagine del Sistema Nazionale, dando prova di significative capacità propositive e gestionali o singolari doti di altruismo e abnegazione.

A chi può venire riconosciuta

L’attestazione può essere concessa:

– A titolo collettivo: alle amministrazioni ed enti pubblici e privati, alle istituzioni e alle organizzazioni costituenti le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale di protezione civile (in possesso del codice fiscale).
– A titolo individuale: ai cittadini italiani o stranieri che appartengono ad amministrazioni ed enti pubblici e privati, a istituzioni e a organizzazioni inserite nel Sistema Nazionale di Protezione Civile che vengono segnalati dagli organismi a cui appartengono (definiti anche vertici segnalanti) per essersi distinti durante eventi emergenziali.
– Alla memoria: se la persona ha perso la vita nel corso di operazioni relative a un evento emergenziale o a seguito di accadimenti avvenuti in tali circostanze.

Per cosa viene concessa

L’attestazione di pubblica benemerenza può essere concessa per tutti gli eventi per i quali viene deliberato lo stato di emergenza ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera c, della legge 24 febbraio 1992, n.225 e successive modifiche e integrazioni. Le candidature devono pervenire al Dipartimento nei tre mesi successivi alla data di chiusura dello stato di emergenza riguardante l’evento per cui si richiede la concessione.


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