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Cortina: l’assistenza dei volontari Anpas ai campionati del mondo di sci

Campionati del Mondo di sci alpino a Cortina: presente anche la Croce Bianca di Bolzano

Dal 7 al 21 febbraio Cortina d’Ampezzo ospiterà i campionati mondiali di sci dove sarà presente anche l’associazione provinciale di soccorso Croce Bianca di Bolzano. Da quasi 50 anni essa mantiene una propria sezione nella località sportiva bellunese e perciò è stata incaricata di occuparsi del servizio sanitario preventivo durante questo evento.

 

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Nel 1976 è stata fondata la sezione di Cortina d’Ampezzo della Croce Bianca. Non è solo una delle sezioni più antiche di tutta l’associazione, ma insieme alla sezione di Fodom è anche l’unica sezione al di fuori dell’Alto Adige. Ed è proprio per questo motivo che la Croce Bianca altoatesina parteciperà attivamente a questi campionati mondiali di sci.

I compiti principali saranno vari e si estendono dalla preparazione logistica, alla gestione del centro Covid a Cortina, al servizio di soccorso sulle piste durante le gare e al regolare servizio medico e di soccorso in tutta l’area. Anche se durante l’evento non è prevista la presenza di spettatori lo sforzo organizzativo e logistico sarà enorme.

Ogni giorno per più di due settimane saranno presenti quasi 35 dipendenti e volontari della Croce Bianca che gestiranno il soccorso sulla pista ma anche nella zona d’arrivo e si occuperanno inoltre del servizio medico di soccorso presso delle postazioni specifiche dell’area di gara.

Anche la test area Covid verrà eretta e sarà gestita direttamente dalla Croce Bianca. Non sono solo gli atleti che dovranno presentare un risultato negativo durante le gare, ma anche gli allenatori, i dipendenti, i rappresentanti dei media, i tecnici e gli assistenti avranno l’obbligo di sottoporsi ad un test sul posto. Gli infermieri e le infermiere addestrate della Croce Bianca si occuperanno dei test.
Già dall’inizio di questa settimana i volontari della sezione della Protezione Civile della Croce Bianca stanno trasportando il materiale sanitario a Cortina.

Sono state incluse varie tendostrutture e materiale medico-tecnico per il servizio sanitario preventivo e le aree test sul posto.

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NASCE “RIFORMA IN MOVIMENTO”: L’INDAGINE NAZIONALE CHE FOTOGRAFA IL SENTIMENT DELLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT SULLA RIFORMA

NASCE “RIFORMA IN MOVIMENTO”: L’INDAGINE NAZIONALE CHE FOTOGRAFA IL SENTIMENT DELLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT SULLA RIFORMA

La prima analisi ad ampio spettro che darà voce agli Enti del Terzo Settore per fornire dati e chiavi di lettura sulla percezione e sull’impatto della nuova legislazione

https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/ 

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Roma, 3 febbraio 2021 – A più di tre anni dalla nascita della Riforma del Terzo Settore, è ora di fare il punto con chi il Terzo Settore lo vive quotidianamente. Per questo nasce Riforma in Movimento (https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/), l’iniziativa promossa da Terzjus-Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, in collaborazione con Italia non profit volta a promuovere la partecipazione e l’ascolto del non profit italiano. Un vero e proprio lavoro di “indagine e riflessione” dove, per la prima volta, si chiede al Terzo Settore di esprimersi con fatti, opinioni, giudizi, idee, preoccupazioni e proposte sulla Riforma. Destinatari potenziali della ricerca sono le diverse tipologie di Enti del Terzo Settore comprese le loro reti associative e di rappresentanza. 

Perché ora?

Nel primo semestre del 2021 si attende sia l’avvio effettivo del Registro unico nazionale del Terzo Settore (RUNTS), strumento cardine nell’applicazione della Riforma, che l’emanazione di altri importanti provvedimenti attuativi, comprensivi anche delle nuove normative fiscali. L’attesa dell’attuazione del Codice del Terzo Settore ha creato molte aspettative per le novità introdotte, ma anche dei timori fisiologici circa le conseguenti modalità applicative; elementi che non devono mettere in ombra la portata innovativa potenziale e prospettica del nuovo impianto normativo.

Il progetto

Il progetto Riforma in Movimento si articola in più fasi: la prima prevede la realizzazione dell’indagine digitale sul tema della Riforma alla quale sono chiamati a partecipare tutti gli enti non profit italiani (https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/form/); la seconda si compone di una serie di interviste alle più importanti reti rappresentative del Terzo Settore; la terza e ultima fase prevede la restituzione pubblica e digitale dei dati emersi. L’indagine, nella quale si pongono poche e semplici domande, ha lo scopo di far emergere il sentiment generale delle organizzazioni, misurare il livello di comprensione dei principali cambiamenti in atto, il grado di consapevolezza circa i benefici e i vincoli introdotti, e, soprattutto, osservare il processo attraverso il quale l’ente si è adeguato alle regole del Codice del Terzo Settore o pensa di farlo.

I risultati dell’indagine saranno restituiti sul portale Riforma in Movimento e diventeranno parte integrante del Terzjus Report 2021: il primo rapporto nazionale sullo stato e sulle prospettive della legislazione sul Terzo Settore, che verrà presentato a fine aprile dall’Osservatorio Terzjus.

Questa iniziativadichiara Luigi Bobba, Presidente di Terzjusè in linea con la primaria missione dell’Osservatorio, ovvero quella di monitorare lo stato di applicazione della Riforma del Terzo settore attraverso la voce, le proposte e i suggerimenti diretti dei principali enti non profit. Così come fu fatto in occasione del lancio della Riforma, infatti, ritengo essenziale dare voce ai protagonisti del Terzo Settore per sviluppare insieme un cammino condiviso. Queste voci contribuiranno alla redazione del primo Rapporto sullo stato e sulle prospettive della legislazione sul Terzo Settore, offrendo un contributo essenziale di stimolo e di proposta  per rendere più efficace la Riforma varata nel 2017 ma, non solo; in questo periodo di grande fragilità, il fare sistema conclude il Presidente Bobba  è  la via maestra affinché al Terzo Settore venga riconosciuto un ruolo essenziale nella rinascita del Paese, cercando così di restringere il profondo gap esistente tra istituzioni e cittadini.

La Riforma investe molto sulla questione della trasparenza ed è un investimento a medio-lungo periodo che porterà i suoi frutti prima di tutto nella cultura degli amministratori del non profit e a seguire su tutto il comparto; tale cambiamento consentirà un approccio più consapevole nella scelta delle organizzazioni da sostenere. Questo tema ci riguarda da vicino,” – dichiara Giulia Frangione, Amministratore Unico di Italia non profit e membro del CDA di Terzjus – “perché da tempo siamo impegnati nel costruire un contesto di accessibilità delle informazioni e nel ridurre l’asimmetria informativa fra donatori ed enti non profit. Siamo partner di Terzjus in questo progetto perché siamo convinti che gli enti non profit siano attori cruciali di cambiamento e bene insostituibile per il sistema Paese: è necessario ascoltarli per creare insieme un dialogo con quelle istituzioni che hanno la responsabilità di rafforzare il pilastro dei diritti sociali delle persone” conclude Frangione.

Il progetto è promosso da Terzjus e dai suoi soci fondatori – Acli, Airc, Anpas ODV, Assifero, Auser APS, CNDCEC, Consiglio Nazionale del Notariato, Consorzio Ambito Territoriale Sociale N°3, Fondazione Italia Sociale, Forum Terzo Settore, Italia non profit, Rete misericordie e Solidarietà. Ma non solo, sono numerose le reti e le realtà che si sono già dette pronte a supportare l’iniziativa, diffondendo la ricerca. Questa partecipazione così ampia e il supporto di organismi diversi tra loro segna un importante obiettivo di coinvolgimento. 

Il progetto si pone in continuità con l’impegno dell’Osservatorio Terzjus nel promuovere attività di studio, analisi e interpretazione delle norme del Codice, nonché interventi formativi gratuiti per fornire agli Enti del Terzo Settore e ai loro responsabili risposte concrete ai dubbi che la nuova legislazione potrebbe sollevare.

https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/?utm_medium=email&utm_campaign=rim&utm_source=anpas

 

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Il primo soccorso in un quiz: www.salvare-vite.it

Bolzano: il primo soccorso in un quiz con la Croce Bianca

 app bolzano

Con il progetto “Tutti possiamo essere un angelo” la Croce Bianca ha lanciato un’iniziativa per avere più coraggio per il primo soccorso.

www.wisthaler.com - Harald Wisthaler

L’obiettivo è quello di offrire soprattutto ai giovani un accesso facile alle misure di salvataggio: la Croce Bianca di Bolzano ha pubblicato un quiz sul tema primo soccorso all’inizio di questa settimana. Ogni utente può dunque mettere alla prova le sue conoscenze su www.salvare-vite.it

Il quiz, creato per il progetto, è un ulteriore tool innovativo per poter mettere alla prova le conoscenze intorno alle manovre di primo soccorso. Le domande corrispondono ai contenuti della pagina web, alla quale è possibile riferirsi in caso di dubbio. L’utente deve rispondere a 43 domande, sapendo immediatamente se la propria risposta é corretta o meno.

Erste Hilfe Quiz Weißes Kreuz (1) copia

 

Rivolgendosi soprattutto agli adolescenti e ai giovani la Croce Bianca ha deciso di creare il quiz concentrandosi su una versione moderna e accessibile con qualsiasi dispositivo mobile e può essere anche fatto mentre si aspetta l’autobus o il treno. Con questo la Croce Bianca di Bolzano dispone, gratuitamente, informazioni affidabili e preziose sul primo soccorso.

Il progetto è stato sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e della Autonoma Provincia di Bolzano.

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Bolzano: il primo soccorso in un quiz con la Croce Bianca

Bolzano: il primo soccorso in un quiz con la Croce Bianca

 

Con il progetto “Tutti possiamo essere un angelo” la Croce Bianca ha lanciato un’iniziativa per avere più coraggio per il primo soccorso.

www.wisthaler.com - Harald Wisthaler

L’obiettivo è quello di offrire soprattutto ai giovani un accesso facile alle misure di salvataggio: la Croce Bianca di Bolzano ha pubblicato un quiz sul tema primo soccorso all’inizio di questa settimana. Ogni utente può dunque mettere alla prova le sue conoscenze su www.salvare-vite.it

Il quiz, creato per il progetto, è un ulteriore tool innovativo per poter mettere alla prova le conoscenze intorno alle manovre di primo soccorso. Le domande corrispondono ai contenuti della pagina web, alla quale è possibile riferirsi in caso di dubbio. L’utente deve rispondere a 43 domande, sapendo immediatamente se la propria risposta é corretta o meno.

Erste Hilfe Quiz Weißes Kreuz (1) copia

 

Rivolgendosi soprattutto agli adolescenti e ai giovani la Croce Bianca ha deciso di creare il quiz concentrandosi su una versione moderna e accessibile con qualsiasi dispositivo mobile e può essere anche fatto mentre si aspetta l’autobus o il treno. Con questo la Croce Bianca di Bolzano dispone, gratuitamente, informazioni affidabili e preziose sul primo soccorso.

Il progetto è stato sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e della Autonoma Provincia di Bolzano.

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Piemonte – Un carrello elevatore e un hub logistico per Anpas

Jungheinrich dona carrello elevatore elettrico ad Anpas Piemonte

La Filiale di Torino del Gruppo Jungheinrich, una delle maggiori realtà al mondo nel settore dell’intralogistica, ha donato ad Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) Comitato Regionale del Piemonte un elevatore elettrico certificato CE completo di montante, batteria e raddrizzatore.

Hub logistico per lo smistamento dei materiali

Anpas Piemonte lavora in prima linea dall’inizio della pandemia garantendo, grazie alle 82 associazioni aderenti e ai suoi 10mila volontari, tutti i servizi legati all’emergenza Covid-19. In questi ultimi mesi Anpas sta inoltre funzionando da hub logistico per le associazioni dell’Anpas, della Croce Rossa e per tutte le altre associazioni di volontariato che si occupano di soccorso sanitario e di protezione civile in Piemonte consentendo l’arrivo, lo smistamento e la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale.

«Ringraziamo di cuore Jungheinrich, e il volontario della Croce Bianca di Orbassano Lorenzo Badami che ha fatto da tramite, per l’importante donazione del carrello elevatore elettrico – commenta Andrea Bonizzoli, presidente e responsabile della Protezione Civile di Anpas Piemonte. – Questo muletto è un mezzo indispensabile per la funzionalità del nostro hub logistico di Grugliasco (To), dove ogni settimana arrivano dalle 40 alle 50 pedane di materiali di protezione civile e dispositivi di protezione individuale che devono essere suddivise tra le diverse organizzazioni del Piemonte secondo le disposizioni che ci arrivano dal Dirmei, Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive».

Paolo Asti, responsabile Service Delivery Jungheinrich Filiale di Torino: «Per noi di Jungheinrich è stato un onore dare una risposta alla necessità del carrello elevatore. Il nostro collaboratore Lorenzo Badami ci ha segnalato questa esigenza e noi con entusiasmo abbiamo aderito come gesto di responsabilità e come simbolo di gratitudine verso tutti i volontari dell’Anpas, le donne e gli uomini che ogni giorno lavorano per la comunità».

L’Anpas (associazione Nazionale pubbliche assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10mila volontari (di cui 3.829 donne), 5.904 soci, 492 dipendenti, di cui 62 amministrativi che, con 430 autoambulanze, 211 automezzi per il trasporto disabili, 237 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 520.967 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 17 milioni di chilometri.

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Vaccini: volontari e operatori Anpas disponibili per accelerare la campagna vaccinale

Campagna vaccinale: volontari e operatori Anpas disponibili per accelerare la campagna con operatori, mezzi e sedi. Pregliasco: “Dalla logistica alle oltre mille sedi fino al servizio di trasporto e accompagnamento, siamo a disposizione per migliorare la campagna vaccinale”

31 gennaio 2021 – In seguito alla dichiarazione di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, di avvalersi della Protezione Civile “i suoi volontari e con le sue migliaia di organizzazioni presenti in modo capillare sul territorio” per affrontare la campagna vaccinale, Anpas propone e ribadisce la completa disponibilità.

Volontari Anpas
Da oltre un anno l’impegno di Anpas per superare la pandemia. «Siamo in prima linea da un anno, dell’inizio dell’emergenza, da quando i nostri volontari sono stati attivati negli aeroporti e nei porti italiani per le procedure di controllo della temperatura corporea dei viaggiatori in ingresso in Italia» ha commentato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. «Poi abbiamo continuato con l’allestimento delle tende presso gli ospedali, poi con i servizi sanitari e con i servizi di spesa a domicilio, distribuzione di farmaci e beni di prima necessità. Ora siamo disponibili a dare il nostro contributo anche per la campagna vaccinale mettendo a disposizione tutte le nostre forze e strutture»

MONTEMARCIANO IO NON RISCHIO

Oltre 900 pubbliche assistenze in oltre mille presìdi: volontari e volontarie Anpas pronti. «Dalla logstica alla disponibilità delle sedi, dalle sale operative all’allestimento di tende, dal servizio di trasporto e accompagnamento: dal supporto psicologico alla protezione civile, dall’emergenza sanitaria al supporto sociale, i nostri mille presìdi di pubblica assistenza in tutta Italia, i nostri centomila volontari e volontarie Anpas sono a disposizione anche per la campagna vaccinale a continuare a operare in sinergia con Ministero Salute, Dipartimento della Protezione Civile e enti locali» ha concluso Pregliasco.

2020 - La tensostruttura Avis Cologno

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LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ E MESSA ALLA PROVA: il convegno di Anpas

Si è svolto sabato 23 gennaio in videoconferenza sulla piattaforma Zoom di Anpas, il convegno “LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ E MESSA ALLA PROVA: il contributo delle organizzazioni di volontariato” 

 

Senza titolo 6Con l’incontro, moderato da Carlo Castellucci, Anpas ha approfondito sia gli aspetti burocratici amministrativi che quelli sociali dei lavori di pubblica utilità e di messa alla prova. Dal monitoraggio sulle politiche sociali delle pubbliche assistenze, svolto tra agosto e novembre 2019, è emerso che circa la metà di associazioni svolge o ha svolto attività di accoglienza in collaborazione con i Tribunali. L’emergenza sanitaria ha in parte modificato e rallentato questa attività che rimane comunque un’importante occasione di apertura delle associazioni alle comunità.

Gli abstract degli interventi:

Gianluca Zarra – Da un monitoraggio realizzato dal Gruppo di Lavoro nazionale (2019) risulta che circa la metà delle associazioni aderenti ad Anpas sono coinvolte nei Lavori di Pubblica Utilità o nella Messa alla Prova, un’attività importante non solo come forma di giustizia riparativa per giovani ed adulti, ma anche come occasione per aprire le pubbliche assistenze alle comunità. Alcune associazioni hanno realizzato percorsi individualizzati per accogliere minori, in forte sinergia con gli Assistenti Sociali e con gli Istituti scolastici. L’incontro nasce dal bisogno di focalizzare gli aspetti sociali ed organizzativi di questa esperienza, anche dal punto di vista delle responsabilità, dal momento che è emersa una diversa organizzazione sui territori. Come rete associativa nazionale vogliamo accompagnare le associazioni in questa attività, cercando di migliorare i rapporti con i Tribunali e con gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE), creando insieme un nuovo modello di integrazione.

Alessandra Severi (avvocata, Garante dei Diritti Detenuti di Lucca) – Disciplinato dal D.M. 26/03/2001, il lavoro di pubblica utilità si applica con una sentenza e riguarda generalmente soggetti liberi, non sottoposti a custodie cautelari in carcere o a regime detentivo. Si tratta di una prestazione di attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso enti o associazioni…Il fine è quello di ridurre il ricorso alla pena carceraria e offrire la possibilità di responsabilizzazione e risocializzazione
Tra le criticità per le associazioni disponibili per la MAP e LPU ci sono: 

  • Convenzionamento – Le associazioni che si offrono per accogliere soggetti in LPU o in messa alla prova sono molteplici, ma per essere inserite nelle liste dei Tribunali devono avere determinati requisiti e essere sottoposte ad una procedura di convenzionamento. 
  • Assicurazione –  Le persone in messa alla prova o LPU che si recheranno presso le associazioni avranno copertura assicurativa, solitamente da parte dell’Inail che si attiva su input della procedura di convenzionamento (Uepe-Tribunale); a volte capita che per le piccole associazioni sia difficile attivare la copertura assicurativa Inal, e debbano essere attivate assicurazioni private.
  • Difficoltà per l’utente e per l’Uepe di mettersi in contatto con le associazioni o trovare associazioni disponibili. È stato attivato un numero verde regionale 800909922 Punto di riferimento per avvocati, utenti in MAP e UEPE territoriale. Gli imputati possono contattare per ricevere un supporto nella ricerca di un possibile ente disposto ad accoglierli nel percorso di LPU e MAP.

Filippo Daidone (assistente sociale, Uepe Firenze) – La messa alla prova consiste nella sospensione del procedimento penale per i reati di minore allarme sociale (la norma nello specifico prevede dei presupposti oggettivi e soggettivi per l’accesso alla misura) e comporta “la prestazione di condotte volte all’eliminazione delle condotte dannose o pericolose, derivanti dal reato, nonché, ove possibile, il risarcimento del danno dallo stesso cagionato”. Elemento centrale della messa alla prova è elaborazione di un programma di trattamento ove sono indicare varie prescrizioni/condotte da mantenere durante la MAP, forme di coinvolgimento della persona e del proprio nucleo familiare, “può implicare, tra l’altro, attività di volontariato a rilievo sociale” ed in fine (ma non per importanza in quanto costituisce condicio sine qua non per l’ammissione alla sospensione del procedimento con messa alla prova) la prestazione di lavoro di pubblica utilità.
Da rilevare e promuovere ulteriormente, sono tutte quelle forme di co-progettazione nel territorio di interventi in favore della persona, indagata/imputata o condannata, volti ad un recupero sociale, al reinserimento lavorativo, al sostegno economico, a supporto socio-culturale ed alla promozione della sicurezza sociale nelle comunità. 

Cristina Galavotti, Assistente sociale – Criminologa Forense, Responsabile Sede UEPE Arezzo (Ministero della Giustizia), Docente UniPi. In Italia il servizio sociale penitenziario degli adulti, insieme ad altri esperti, alla sua nascita, è stato inserito nel Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia con interventi negli Istituti penitenziari e con un progressivo ampliamento di competenze nell’area delle misure alternative al carcere, oggi area di intervento dominante.
L’evoluzione e il cambiamento del sistema sociale e quindi del sistema giustizia ha influito nella diversa impostazione del Servizio Sociale, che pur mantenendo fermi modelli e strumenti professionali ha diversificato nel tempo le aree di intervento e le modalità di azione, programmazione e progettazione nel sistema giustizia.
I bisogni della persona sono stati posti al centro del dibattito tecnico scientifico con il passaggio al modello riabilitativo, di stampo positivista, che caratterizzò le trasformazioni sociali degli anni che seguirono la rivoluzione culturale del ’68. Un determinante cambiamento culturale, che ha determinato anche una modificazione degli approcci metodologici del servizio sociale, è legato all’introduzione del sistema di probation ovvero del di giustizia riparativa e di comunità. I processi di gestione riparativa dei conflitti legati al reato, infatti, si configurano come intervento complesso, caratterizzato da una drastica riduzione dell’uso delle agenzie di controllo formale, che deve essere sostenuto da tutte le risorse disponibili nell’ambiente e nella comunità in cui i soggetti coinvolti vivono.
La recente istituzione del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, con il DPCM n. 84/2015, e quindi il passaggio delle competenze dell’esecuzione penale esterna dal DAP a questo nuovo dipartimento, ha unificato a livello centrale, l’organizzazione e le competenze dell’area penale minorile con quella degli adulti, nella comune logica dell’attività trattamentale esterna relativa agli autori di reato, della prospettiva risocializzante e del reinserimento nel territorio.
Il servizio sociale in carcere rimane quindi area non più dominante come era previsto nell’OP del 1975 ma figura di consulenza per l’osservazione (attività residuale e finalizzata solo all’accesso delle misure alternative) modificando sostanzialmente la sua presenza in carcere e nelle attività intramurarie di osservazione e trattamento.
Attualmente il servizio sociale lavora, quindi principalmente sulle misure di probation, nell’area dell’esecuzione penale esterna, e solo nell’osservazione intramuraria e trattamentale interna come consulente per le competenze di accesso alle misure alternative in carcere.

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21 gennaio: “Vaccini/Covid-19 facciamo chiarezza” Bonaccini e Pregliasco in streaming

Covid- Vaccini Anpas ER

Si svolgerà il 21 gennaio dalle 1930, in diretta streaming sui canali facebook e youtube di Anpas, l’incontro “Vaccini/Covid-19. facciamo chiarezza”.

Vaccinazione e pandemia, il rapporto tra istituzioni e volontariato sanitario: questi i temi che verranno affrontati nel corso dell’incontro organizzato da Regione Emilia Romagna e Anpas ER, tra Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna) e Fabrizio Pregliasco (virologo e presidente Anpas). A moderare l’incontro Paolo Maggioni (giornalista Rai) 

 

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21 gennaio: “Vaccini/Covid-19 facciamo chiarezza” Bonaccini e Pregliasco in streaming

Covid- Vaccini Anpas ER

Si svolgerà il 21 gennaio dalle 1930, in diretta streaming sui canali facebook e youtube di Anpas, l’incontro “Vaccini/Covid-19. facciamo chiarezza”.

Vaccinazione e pandemia, il rapporto tra istituzioni e volontariato sanitario: questi i temi che verranno affrontati nel corso dell’incontr,o organizzato da Regione Emilia Romagna e Anpas ER, tra Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna) e Fabrizio Pregliasco (virologo e presidente Anpas). A moderare l’incontro Paolo Maggioni (giornalista Rai) 

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Buona strada: cerchiamo 115 moltiplicatori-moltiplicatrici Anpas

Cercasi 115 moltiplicatori-moltiplicatici. Scandenza entro e non oltre il 5 febbraio 2021 

A breve avranno inizio le attività di orientamento, selezione e formazione dei “moltiplicatori” per BUONA STRADA, un progetto Anpas finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il progetto prevede una importante opportunità formativa per 115 volontari che al termine del percorso saranno i “moltiplicatori”, volontari che incontreranno nella fase di attuazione della campagna “Guida per bene” i destinatari finali assumendo un ruolo importante nella prevenzione e nella promozione della cultura della sicurezza alla guida.

Nelle regioni target i moltiplicatori seguiranno anche la fase della sperimentazione territoriale.

Come per le altre attività di formazione proposte da Anpas nazionale è prevista una fase di orientamento e selezione, come previsto dal Regolamento nazionale formazione.

Le associazioni possono trasmettere le candidature dei volontari interessati entro e non oltre il 5 febbraio 2021 ai Comitati Regionali che provvederanno ad inoltrarle ad Anpas nazionale.

Non saranno prese in considerazione le candidature incomplete dei dati richiesti o che perverranno ad Anpas direttamente dalle associazioni o dai singoli volontari.”

ORientamento moltiplicatori

Di seguito le diverse fasi del percorso:
Fase 1
Diffusione a tutte le pubbliche assistenze ed ai volontari dell’opportunità formativa, a cura di Anpas nazionale e dei Comitati regionali.

Fase 2   
Raccolta delle candidature da parte dei Comitati Regionali e compilazione del Consenso all’impegno del Volontario (con la doppia sottoscrizione del Presidente dell’associazione e del Presidente regionale) 

Fase 3 – Invio delle candidature
I Comitati regionali dovranno inviare le candidature arrivate dalle pubbliche assistenze entro domenica 31 gennaio 2021 all’indirizzo mail buonastrada@anpas.org, utilizzando il modulo di iscrizione in allegato (STRADE MAESTRE 2.0 – scheda iscrizione), completo per ciascun candidato del curriculum vitae e consenso all’impegno del volontario (Consenso all’impegno del volontario Buona Strada 2.0 – Moltiplicatori)

Profilo dei volontari candidabili per il ruolo di Moltiplicatore
•    Essere volontario di una pubblica assistenza da almeno un anno;
•    buona conoscenza del movimento delle pubbliche assistenze;
•    disponibilità al lavoro in gruppo, al supporto reciproco, alla collaborazione e alla comunicazione interpersonale;
•    disponibilità alla socializzazione con un atteggiamento costruttivo e privo di pregiudizi;
•    conoscenza e utilizzo degli strumenti base per la condivisione di materiali online (es.: google suite; skype);
•    avere disponibilità al contatto e al confronto anche in situazioni di marginalità e/o disagio;
•    disponibilità a parlare in pubblico.
•    Disponibilità a partecipare alle attività progettuali nel proprio territorio/regione (tour e sperimentazione nelle regioni target)

Fase 4 – Orientamento e selezione
I candidati dovranno svolgere dal 15 febbraio al 7 marzo un’attività di preparazione e studio del Bilancio Sociale Anpas 2019 e del progetto BUONA STRADA (entrambi disponibili in una pagina dedicata sul sito Anpas), riassumere in una breve scheda le motivazioni alla base della loro candidatura e completare il test di verifica (online). Al termine di questa fase i candidati che avranno superato il test e ricevuto una valutazione favorevole della scheda di motivazione saranno convocati per un colloquio (via Skype) di orientamento che si terrà il 20 -21 marzo 2021.La graduatoria finale per l’accesso al percorso terrà conto del risultato del test, della valutazione della scheda di motivazione e del colloquio. Il processo di selezione porterà alla formazione di 115 volontari moltiplicatori garantendo una equa rappresentanza territoriale come sintetizzato in tabella:

   

N.

Regione target

ABRUZZO

10

 

BASILICATA

4

Regione target

CALABRIA

9

 

CAMPANIA

6

 

EMILIA ROMAGNA

7

 

LAZIO

4

 

LIGURIA

7

 

LOMBARDIA

7

 

MARCHE

5

 

PIEMONTE

6

 

PUGLIA

5

Regione target

SARDEGNA

10

 

SICILIA

5

 

TOSCANA

8

 

TRENTINO + Alto Adige

4

 

UMBRIA

4

Regione target

VALLE D’AOSTA

9

 

VENETO

5

 

Totale

115

Fase 5 – Incontri formativi online per i Moltiplicatori
I volontari che avranno superato la fase di orientamento e selezione parteciperanno ad un incontro formativo online articolato in tre sessioni formative della durata di 4 ore come da calendario:

Data

Incontri formativi online

Regioni coinvolte

10 aprile 2021

Moltiplicatori Regioni target

Abruzzo, Calabria, Sardegna, Valle d’Aosta

24 aprile 2021

I modulo

Tutte

15 maggio 2021

II modulo

Tutte

Al termine del percorso formativo i “moltiplicatori della sicurezza stradale”, grazie alle competenze e conoscenze acquisite, saranno impiegati in attività di prevenzione e sensibilizzazione di piazza in una delle 18 tappe della campagna nazionale itinerante che si svilupperà indicativamente dal 12 giugno al 02 luglio 2021.

 

Copertura economica
I moduli di allestimento per la piazza, i materiali disseminativi e gadget di progetto saranno interamente a cura di Anpas nazionale in termini di programmazione, reperimento e copertura costi.Il progetto BUONA STRADA non prevede il rimborso dei costi per il trasferimento dei moltiplicatori nelle piazze dove si svolgerà la campagna.Vista l’emergenza epidemiologica da Covid-19, tutto quanto fin qui riportato potrà subire variazioni e/o modifiche.

Il profilo

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