Anpas news

Pac: la sconferenza a Molfetta

29 aprile 2017 – Si è svolto oggi a Molfetta, in Puglia, il quarto incontro regionale del progetto PAC (Pubbliche Assistenze Aperte al Cambiamento) finanziato da Fondazione con il Sud. All’incontro erano presenti Lorenzo Colaleo (Coordinatore politico Progetto PAC), Fabrizio Pregliasco (Vicepresidente nazionale), Angela Spinelli (facilitatrice progettuale). Tutte le foto dell’incontro sul blog del progetto http://www.esperienzeconilsud.it/pac-pubblicheassistenzeapertealcambiamento/2017/04/30/pac-a-molfetta/ Il metodo barcamp Cosa facciamo quando abbiamo […]

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Aifa: misure sicurezza su gas medicinali

produttori “non possono più riempire le bombole di proprietà di terzi (farmacie, ospedali, autoambulanze). Anpas: Volontari e pubbliche assistenze hanno bisogno di tempo per potersi adeguare alle disposizioni dell’Aifa in materia di bombole per l’ossigeno.

11 aprile 2015 – Alla luce del comunicato pubblicato nei giorni scorsi l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sulle misure di sicurezza su gas medicinali, Anpas e altre associazioni hanno chiesto e ottenuto una proroga della disposizione al 31/12/2015.

Tra le novità introdotte l’AIFA ha infatti stabilito che i produttori “non possono più riempire le bombole di proprietà di terzi (farmacie, ospedali, autoambulanze)” ma devono utilizzare esclusivamente bombole di loro proprietà. Questo avrà un’incidenza anche sulle pubbliche assistenze impegnate nell’attività di soccorso. Questo comporta il fatto che le pubbliche assistenze dovranno cedere le loro bombole ad un produttore autorizzato e/o titolare AIC, il quale si assumerà la responsabilità di verificare, oltre la qualità dei gas medicinali, la sicurezza e la conformità degli impianti.

Fabrizio Pregliasco ha dichiarato : “Volontari e pubbliche assistenze hanno bisogno di tempo per potersi adeguare alle disposizioni dell’Aifa in materia di bombole per l’ossigeno: chiediamo di procedere con il buon senso. Volontari e pubbliche assistenze hanno bisogno di tempo per potersi adeguare alle disposizioni dell’Aifa in materia di bombole per l’ossigeno: chiediamo di procedere con il buon senso. Anpas chiede di prevedere una fase transitoria per dar modo alle associazioni di adeguarsi alla novità“.

In seguito a queste e altre posizioni di associazioni ed enti, Aifa ha comunicato: “Preso atto delle segnalazioni pervenute da diverse associazioni concernenti il permanere sul mercato di un elevato numero di contenitori di proprietà di soggetti diversi dai titolari AIC/produttori, al fine di consentire un pieno adeguamento a quanto previsto in relazione alla proprietà dei contenitori suddetti, è concesso un periodo transitorio fino, e non oltre, al 31/12/2015″ 

AIFA su contenitori e valvole gas medicinali

 

IL COMUNICATO AIFA

Le confezioni di gas medicinali costituite dalle bombole e dai contenitori criogenici e dai relativi sistemi di chiusura (valvole di intercettazione o riduttrici), devono essere messe in commercio in condizioni tali da garantire la qualità del gas medicinale contenuto, nonché la sicurezza dei pazienti e degli operatori (personale addetto alla produzione e alla distribuzione, personale medico-infermieristico).

Il titolare AIC assume di fatto la responsabilità dell’immissione in commercio del gas medicinale, confezionato in bombole o in contenitori criogenici, che devono essere di proprietà dello stesso titolare di AIC.

Pertanto, al fine di assicurare la qualità e la piena conformità del gas medicinale immesso sul mercato, i produttori non possono più riempire bombole di proprietà di terzi (farmacie, ospedali, autoambulanze, ecc.) su richiesta di questi ultimi, ma devono utilizzare esclusivamente bombole proprie o appartenenti al Titolare AIC, in accordo alle confezioni autorizzate al rilascio dell’AIC.

Eventuali bombole già di proprietà di terzi potranno essere cedute ad un produttore autorizzato e/o titolare di AIC che, qualora ne verifichi la conformità alla normativa vigente, potrà utilizzarle dopo adeguata pulizia, sanificazione e riqualificazione secondo quanto previsto dall’allegato 6 delle GMP. Al fine di verificare se una bombola di proprietà di terzi possa essere riutilizzata dopo opportuna riqualificazione, il produttore deve effettuare almeno le attività di seguito indicate:

verifica della scadenza del collaudo delle bombole (è necessario acquisire i certificati previsti per legge rilasciati dal fabbricante o dal collaudatore) e dell’idoneità della colorazione;
verifica dell’assenza di ammaccature e bruciature sul corpo bombola;
verifica della corretta idoneità dell’etichettatura ADR / CE;
verifica della presenza del dischetto “per uso medico” con punzonatura contenente la partiva IVA del proprietario;
nel caso in cui le bombole siano dotate di valvole riduttrici, queste devono essere marcate CE (secondo la Direttiva 93/42/CE – Dispositivi Medici) e deve essere verificato che le stesse non siano scadute (la “durata di vita” è definita dal fabbricante del dispositivo medico);
verifica della presenza della marcatura TPED (secondo la Direttiva 99/36/CE) sulle valvole di intercettazione montate su bombole collaudate secondo la stessa Direttiva (il simbolo utilizzato per la marcatura TPED è una “P greca”);
nel caso di bombole con valvole di intercettazione non residuale e prive di pressione residua, deve essere prevista un’ispezione interna per controllare la presenza di liquidi e lo stato di conservazione delle pareti interne. A tal fine si ricorda che l’Allegato 6 delle Norme di Buona Fabbricazione (GMP) consiglia di utilizzare valvole a pressione residuale, di cui le bombole di proprietà di terzi non sono normalmente dotate;
controllo della filettatura delle valvola (stato e corrispondenza con il gas contenuto).
Inoltre, si ricorda che prima del rilascio sul commercio delle bombole riempite, deve essere eseguita un’accurata verifica della rispondenza delle caratteristiche della confezione con quanto riportato nel dossier e nelle determinazioni di AIC (capacità, pressione, materiale della bombola, tipo di valvola, ecc.).

Si sottolinea l’importanza dell’esecuzione dei collaudi e delle manutenzioni ordinarie e straordinarie dei contenitori e delle valvole riduttrici integrate montate sulle bombole e sui contenitori criogenici destinati a contenere gas medicinali, in quanto valvole non funzionanti o con flusso non conforme a quanto previsto possono pregiudicare il profilo di qualità, sicurezza ed efficacia del gas medicinale.

La verifica della correttezza del flusso deve essere effettuata con flussimetri adeguatamente tarati. Al riguardo si evidenzia che le valvole riduttrici sono dispositivi medici CE che devono essere conformi alla Norma UNI EN ISO 10524-3 “Pressure regulators for use with medical gases”. La precitata norma definisce le specifiche tecniche/costruttive e l’accuratezza che i flussimetri presenti sulle valvole devono rispettare. L’accuratezza deve essere verificata mediante i metodi previsti dalla norma suddetta e con le frequenze stabilite nel piano di manutenzione del costruttore della valvola. Il rispetto del piano di manutenzione e delle istruzioni di riempimento fornite dai costruttori delle valvole è fondamentale per garantire la qualità, sicurezza ed efficacia del gas medicinale.

A tal proposito si richiama l’Allegato 6 delle GMP che stabilisce:

Le bombole, i contenitori criogenici mobili e le valvole devono essere controllate prima della messa in servizio e devono essere sottoposte ad adeguata manutenzione. Laddove si utilizzano dispositivi medici marcati CE la manutenzione deve essere conforme alle istruzioni di manutenzione fornite dal fabbricante (cfr Allegato 6 p. 25);
La manutenzione e le operazioni di riparazione delle bombole, dei contenitori criogenici mobili e delle valvole sono sotto la responsabilità del fabbricante del prodotto medicinale.
Se le stesse operazioni vengono affidate a terzi questi devono essere qualificati e i contratti devono includere tutte le attività tecniche appaltate. I terzi devono essere sottoposti ad audit in modo da assicurare che vengano mantenuti i requisiti necessari (cfr Allegato 6 p. 28);
Prima del riempimento è necessario procedere ai seguenti controlli:
verifica della data di collaudo della valvola (nel caso di valvole che devono essere periodicamente verificate);
… (cfr Allegato 6 p. 30 (a-f).
La non conformità alle disposizioni previste dalle GMP e/o un utilizzo difforme da quello previsto dalla Scheda Tecnica del costruttore della valvola è considerata deviazione Maggiore o Critica dalle GMP, a seconda della gravità, e conseguentemente potrà dar luogo ad azioni restrittive nei confronti del produttore (ad esempio sospensione dell’autorizzazione alla produzione ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. 219/2006), ad eventuali ulteriori provvedimenti restrittivi sul prodotto già immesso sul commercio (art. 142 del D.Lgs. 219/2006), laddove si evidenzino rischi per la salute pubblica, e, se del caso, sanzioni amministrative e/o penali.

 

Il comunicato AIFA.pdf

Il chiarimento alla comunicazione 

Il sito AIFA

 

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Anpas 2020: fra tradizione e innovazione, protagonisti del nostro futuro

Un percorso condiviso sulla riforma del Terzo Settore

La Direzione nazionale Anpas ha presentato a Sarzana sabato 18 aprile, nel corso del Consiglio Nazionale, il progetto Anpas 2020: fra tradizione e innovazione, protagonisti del nostro futuro con l’obiettivo di mettere in atto tutte le azioni per comprendere, contribuire a determinare econdividere con il movimento delle pubbliche assistenze il percorso di riforma del Terzo Settore italiano. Il progetto è una delle attività previste come linee programmatiche per il quadriennio 2015/2018.
 
Il progetto si articolerà in quattro assi:
politico-istituzionale, per riflettere su opportunità e criticità della proposta, migliorando l’azione di lobby;
organizzativo per immaginare una “riorganizzazione del movimento” nella sua interezza rispetto a forme organizzative e modalità di realizzazione dei servizi;
culturale per elaborare idee, costruire spazi di partecipazione e confronto ed essere a pienosoggetto politico;
pedagogico per costruire linguaggi e concetti condivisi, mettere insieme esperienze e competenze.
 
In particolare gli obiettivi generali che si vuole perseguire sono:
· Mantenere un welfare universalista e partecipato
· Contribuire alla definizione di un nuovo assetto economico e finanziario
· Consentire la permanenza e la valorizzazione dell’azione volontaria nelle nuove forme organizzative che si vanno delineando con la riforma del terzo settore
· Consentire al Servizio Civile nazionale di rimanere un’esperienza di educazione alla cittadinanza
· Riconoscere le competenze acquisite nelle attività di volontariato
· Misurare l’impatto sociale prodotto dalle attività solidaristiche e di volontariato

L’attività di ricerca

DDL Riforma: i 10 punti di Anpas (approvato dall’assemblea Nazionale Anpas, Viareggio 2015)

Il glossario della Riforma del Terzo Settore

La posizione di Anpas sul DDL passato alla Camera (18 aprile 2015 – Consiglio Nazionale) – pdf

LA POSIZIONE DI Anpas SUL DDL (28/30 novembre 2015 – Congresso nazionale)

IL CONTRIBUTO DI Anpas E CRI ALLARIFORMA


AGGIORNAMENTI


DOCUMENTI LEGISLATIVI

DOCUMENTI Anpas e PUBBLICHE ASSISTENZE

CONTRIBUTI ESTERNI:

documento Forum Terzo Settore (audizione Senato 16 giugno 2015)

documento CNESC (audizione Senato 16 giugno 2015)

Anpas 2020

Cronologia ed azioni svolte da Anpas nazionale prima della definizione del progetto Anpas 2020

 

Prima della presentazione delle Linee Guida

Inserimento Riforma del Terzo Settore nel Documento FERMI TUTTI (condiviso con Confederazione delle Misericordie D’Italia) – Roma, 3 aprile

13 maggio 2014 Pubblicazione linee guida del governo per la riforma del terzo settore

 

Dopo la presentazione Linee Guida

Pontassieve, 17/18 maggio 2015

ASSEMBLEA NAZIONALE PRECONGRESSUALE

DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE LINEE GUIDA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

RACCOLTA DI CONTRIBUTI DA COMITATI REGIONALI E CONSIGLIO NAZIONALE

DEFINIZIONE POSIZIONE DI Anpas SU LINEE GUIDA e successiva condivisione del documento con la CROCE ROSSA ITALIANA

CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DEI DOCUMENTI DEL FORUM DEL TERZO SETTORE E DELLA CNESC

 

22 agosto 2014 Presentazione da parte del Governo del disegno di legge di Delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e per la disciplina del servizio civile universale (C 2791) (Commissione Affari Sociali della Camera)

Dibattito parlamentare (Commissione Affari Sociali)

Relazione con i Parlamentari

Contributo alla Definizione dei Documenti del Forum del Terzo Settore (attraverso la partecipazione al

Coordinamento e alla Consulta del Volontariato) e della CNESC

Partecipazione al gruppo di lavoro di Anpas Toscana di approfondimento sulla Riforma (insediamento 19 dicembre 2014)

Fiesole, 13/14 settembre 2014

Approfondimento sul DDL alla Conferenza dei Presidenti Regionali e della Direzione nazionale

Firenze, 18 ottobre 2014

Approfondimento sul DDL al Consiglio nazionale

Firenze, 22 ottobre 2014

Approfondimento sul DDL per i dipendenti della Segreteria nazionale e del Comitato Regionale Anpas Toscana

10 novembre 2014 Audizione del Forum del Terzo Settore e della CNESC alla Commissione Affari Sociali della Camera

Roma, 28/30 novembre 2014 CONGRESSO NAZIONALE

DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE DDL e normativa in essere su IIMPRESA SOCIALE con aggiornamento posizione di Anpas

Organizzazione di un GRUPPO DI LAVORO “DDL di Riforma del Terzo Settore: il contributo di Anpas nella realizzazione dei decreti delegati con Gianfranco Marocchi, Idee in Rete e Massimo Novarino, Forum del Terzo Settore. L’istant report del gruppo inserito nel documento finale del Congresso.

 

22 dicembre 2014 Presentazione di una proposta di legge di modifica della Legge del Volontariato (n. 2791) da parte di Capone, Patriarca, Amato, Carnevali, D’Incecco, Grassi, Mariano, Sbrollini

18 marzo 2015 Conclusione dell’esame degli emendamenti della Commissione Affari Sociali ed approvazione del testo (trasmesso alle Commissioni Bilancio e Tesoro e Affari Costituzionali della Camera – per un parere – e successivamente portato al voto dell’Aula).

 

 

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#diamociunamano attività di volontariato in progetti di utilità sociale

Chi beneficia di una misura di sostegno al reddito potrà svolgere attività di volontariato, nell’ambito di progetti realizzati congiuntamente da organizzazioni del terzo settore e da Comuni o Enti locali.

Il Decreto Legge 90/2014, convertito dalla Legge 114/2014, ha istituito un Fondo sperimentale finalizzato a valorizzare le esperienze di volontariato di alcune tipologie di soggetti svantaggiati, momentaneamente non attivi sul mercato del lavoro. Tale Fondo sperimentale provvederà a reintegrare l’INAIL dei costi legati agli obblighi assicurativi contro le malattie e gli infortuni per i beneficiari di ammortizzatori e di altre forme di integrazione e sostegno del reddito (cassa integrazione guadagni, contratti di solidarietà, ASpI, indennità di mobilità).

 

Con il Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2014 l’iniziativa #diamociunamano diventa pienamente operativa. L’obiettivo è favorire l’acquisizione di nuove competenze utili non solo ad un reinserimento nel mondo del lavoro, ma anche per la propria comunità, valorizzando il coinvolgimento attivo della persona.

 

Grazie al Protocollo d’Intesa tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ANCI e Forum del terzo settore, sono quindi definiti i ruoli e le modalità di integrazione delle attività portate avanti dai vari soggetti coinvolti, in un’ottica promozionale e divulgativa. Comuni ed Organizzazioni favoriranno iniziative di tipo informativo rivolte ai cittadini per chiarire le finalità e le caratteristiche di questa nuova misura.

 

Come primo passo, Cliclavoro sarà il luogo dove i cittadini interessati potranno conoscere i progetti di volontariato.
Questi i principali settori di intervento:
Accoglienza e inserimento sociale di soggetti svantaggiati e vulnerabili
Accompagnamento e assistenza sociale
Assistenza sanitaria e socio-sanitaria
Cultura, turismo e ricreazione
Educazione ed istruzione
Inclusione sociale e pari opportunità
Promozione della cittadinanza attiva e partecipata
Protezione civile
Protezione dell’ambiente
Sport
Sviluppo economico e coesione sociale
Tutela e protezione dei diritti e contrasto alle discriminazioni
Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale
L’INAIL, su richiesta di Comuni o degli altri enti locali, verificherà che il destinatario sia effettivamente un percettore di ammortizzatori sociali, comunicando tramite PEC l’attivazione della copertura assicurative. Maggiori chiarimenti al riguardo sono forniti dalla Circolare INAIL n.45/2015.

 

Le modalità e criteri per il riconoscimento e la certificazione dei crediti formativi saranno determinati da un apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

#diamociunamano è una misura sperimentale, prevista dal Decreto Legge 90 del 2014, che ha come obiettivo il coinvolgimento delle persone che beneficiano di strumenti di sostegno al reddito in attività di volontariato a fini esclusivamente di utilità sociale, nell’ambito di progetti realizzati congiuntamente da organizzazioni del terzo settore e da comuni o enti locali.

 

diamociunamano

Per ulteriori informazioni sulla misura sperimentale di riferimento può visionare il contenuto esposto nelle FAQ che trovate a queste pagine di canale:

www.cliclavoro.gov.it 

www.lavoro.gov.it

In linea generale come indicato nel Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 22 dicembre 2014 (disponibile sul sito internet del Ministero-pdf), possono accedere alla misura sperimentale i soggetti che beneficiano di una o più delle seguenti prestazioni di sostegno al reddito: cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, anche in deroga alla vigente normativa; integrazione salariale e contributo a seguito di stipula di contratti di solidarietà; indennità di mobilità, anche in deroga alla vigente normativa, Aspi e mini-Aspi; prestazioni, legate alla cessazione del rapporto di lavoro o alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, anche a carico dei Fondi di solidarietà; altre prestazioni di natura assistenziale finalizzate a rimuovere e superare condizioni di bisogno e di difficoltà della persona, erogate a livello nazionale e locale.

Il cittadino, beneficiario di una delle prestazioni di sostegno al reddito previste, che intende offrire la propria attività di volontariato e che abbia individuato un progetto d’interesse (link di riferimento), dovrà mettersi in contatto con l’organizzazione di terzo settore titolare dello stesso progetto, per manifestare la propria disponibilità e dichiarare il possesso di una delle misure di sostegno al reddito descritte nel decreto ministeriale del 22 dicembre 2014.

Per inserire i progetti (possono farlo solo le organizzazioni di Terzo settore), occorre registrarsi e compilare il format, selezionando la tipologia di attività e allegando una scheda dettagliata del progetto.

 

 

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Riforma Terzo Settore: approvato alla Camera il Disegno di legge

Approvato alla Camera il Disegno di legge Delega per la Riforma del Terzo Settore

Roma 9 aprile 2015 –  Si è chiusa con esito positivo al Disegno di legge Delega per la Riforma del Terzo Settore la votazione alla Camera in prima lettura. In allegato il testo della bozza del Ddl con evidenziati i passaggi modificati (il testo non acora rivisto dagli uffici legislativi di Montecitorio, quello ufficiale non sarà divulgato prima di lunedì prossimo.

Anpas concorda con la posizione espressa dal Forum del Terzo Settore: Siamo soddisfatti per l’approvazione del Ddl delega sul Terzo Settore. A meno di un anno dal suo annuncio, ci viene restituito, per questa prima parte dell’iter parlamentare, un buon testo, a riprova che la Commissione e l’Aula alla Camera hanno lavorato con grande attenzione per la Riforma e riorganizzazione di un mondo vastissimo, che interessa oltre 300mila organizzazioni, quasi un milione di lavoratori totali e oltre 4,5 milioni di volontari. Si tratta di un passaggio epocale che coinvolge l’intero Paese e non solo il nostro mondo.

Auspichiamo che il successivo esame del testo al Senato possa apportare alcune migliorie legate ad alcuni aspetti gestionali ed organizzativi, anche di natura civilistica e fiscale, delle realtà di terzo settore e delle imprese sociali, ma anche a questioni relative al servizio civile, così come ad una maggiore attenzione al volontariato organizzato e alle forme più spontanee di volontariato e partecipazione dei cittadini, e infine ad una più chiara individuazione del ruolo e funzione dei Centri di servizio per il volontariato.
Aspettiamo di poter chiarire i dubbi e dare risposte alle domande su un punto nodale che è quello delle risorse disponibili. Questione che una Riforma di questa portata non può certo ignorare. Su questo e tutti gli altri aspetti continueremo a fare la nostra parte e dare il nostro contributo.

 

Il documento di Anpas per la Riforma del Terzo Settore

Scarica il documento. pdf

Servizio Civile: il contributo CNESC alla consultazione del Governo

 

 

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5 per Mille 2015: pubblicate le modalità di iscrizione

Pubblicati le modalità di iscrizione agli elenchi del 5 per mille per l’anno 2015

La Legge di Stabilità 2015 ha trasformato il contributo del 5 per mille da contributo provvisorio (riproposto annualmente) a una forma stabile di finanziamento di settori di rilevanza sociale, fra cui le associazioni di Volontariato iscritte ai registri, destinando inoltre a tale capitolo di spesa un importo di 500 milioni di euro annui.

I giovani d'Anpas

I contribuenti possono quindi continuare a destinare una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato e delle onlus, firmando nell’apposito riquadro sui modelli di dichiarazione dei redditi. Il contribuente dovrà anche indicare il codice fiscale della associazione a cui intende destinare direttamente la quota del 5 per mille.

La circolare n. 13/E del 26 marzo 2015 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce in dettaglio gli aspetti relativi alla stabilizzazione di questo contributo per gli enti del volontariato e per le associazioni sportive dilettantistiche. In particolare vi segnaliamo che:

1. salvo diverse previsioni normative future, rimarranno invariate anche per le future annualità le modalità di iscrizione per l’accesso al contributo, di pubblicazione degli elenchi, le tipologie degli enti beneficiari ed i criteri per l’erogazione delle somme attribuite.

2. l’associazione dovrà – annualmente – iscriversi negli elenchi e inviare alla Direzione Regionale della Agenzia delle Entrate la dichiarazione sostitutiva che attesta il mantenimento dei requisiti che danno diritto al contributo, accompagnata dalla copia del documento del legale rappresentante.

3. saranno introdotte novità in merito alla rendicontazione tramite l’emanazione di un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: pertanto al momento non ci sono indicazioni in merito a come dovranno essere rendicontati i contributi relativi al 5 per mille 2015 e successivi. Per quanto riguarda gli anni precedenti al 2015 (salvo diverse indicazioni del prossimo decreto) i contributi ricevuti saranno rendicontati come fatto fino ad oggi, continuando ad utilizzare il Modello di rendiconto e le Linee guida scaricabili dalla sezione Cinque per mille dell’area politiche sociali del sito www.lavoro.gov.it).

Riassumiamo di seguito i termini e le modalità per accedere al contributo 5 per mille 2015 (e successive annualità):
– entro il 7 maggio, iscriversi ad un apposito elenco dell’Agenzia delle Entrate. L’iscrizione può avvenire esclusivamente per via telematica, o direttamente (se abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate ed in possesso del pin code) o attraverso un intermediario abilitato, utilizzando l’apposita procedura e il modello disponibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it.
– entro il 20 maggio, presentare alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente eventuali richieste di correzione all’elenco provvisorio che sarà pubblicato entro il 14 maggio 2014 sul sito dell’Agenzia.
– entro il 30 giugno, spedire a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite Posta Elettronica Certificata (riportando nell’oggetto “dichiarazione sostitutiva 5 per mille 2015”) alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la persistenza dei requisiti che danno diritto all’iscrizione, utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito internet dell’Agenzia o da questo sito. Alla dichiarazione deve essere allegata la fotocopia non autenticata di un documento di identità del Legale Rappresentante.
– Le associazioni che, pur avendo i requisiti per l’iscrizione, non rispetteranno i termini e le modalità sopra indicate potranno regolarizzare la propria posizione entro il 30 settembre inviando la domanda di iscrizione o l’integrazione documentale e versando una sanzione di € 258 tramite modello F24 utilizzando il codice tributo 8115.

Invitiamo le associazioni che desiderano iscriversi (e che non siano direttamente abilitate ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate) a contattare immediatamente il proprio commercialista oppure un Centro di Assistenza Fiscale (CAF). E’ possibile effettuare l’iscrizione, al costo di euro 35,00 IVA inclusa, anche tramite la consulente Caterina Manfrinati (Telefono 339/2811753 – email manfrinati.caterina@alice.it – Fax 011/22.743.47). I dati da fornire per l’iscrizione sono: Ragione sociale – Indirizzo della sede legale (comprensivo di cap) e codice fiscale della associazione – Indirizzo di posta elettronica, numero telefonico e di fax della associazione – Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato – Codice fiscale, cognome e nome, data e luogo di nascita e residenza anagrafica del Legale rappresentante.

Qualora l’associazione decidesse di non iscriversi nell’elenco potrà invitare i volontari, i soci e le persone con cui viene in contatto a destinare il 5 per mille direttamente all’Anpas nazionale (Codice Fiscale 01435670482). Gli introiti che ne deriveranno verranno accantonati in un apposito fondo la cui destinazione sarà stabilita dalla Assemblea Nazionale.

Link di riferimento:

Riepilogo dei termini del 5 per mille

Le Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate

Allegati:

o

 

 

 

 

 


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Maltempo: allerta per forti temporali in Sicilia

Maltempo: allerta per forti temporali in Sicilia

9 settembre – Enna. Da questa mattina è stato attivato il Centro Operativo Comunale (COC) presso il Corpo Volontari Protezione Civile Enna. Per segnalazioni numero verde 800991229 o 093520421.

Attiva dalle ore 21 di ieri la Sala Operativa Regionale di Anpas Sicilia. 


8 settembre 2015 – Una vasta area di bassa pressione determina, sulle regioni meridionali, una fase perturbata che mercoledì apporterà fenomeni temporaleschi, anche intensi.

Io non rischio alluvione

Anpas raccomanda le norme della campagna di prevenzione Io non rischio Alluvione – vedi sito

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

In particolare, l’avviso prevede dal pomeriggio di oggi, martedì 8 settembre, precipitazioni a prevalente carattere di rovesci o temporali, sulla Sicilia. I fenomeni avranno carattere diffuso con quantitativi puntualmente molto elevati nella giornata di mercoledì 9 settembre. I fenomeni saranno inoltre accompagnati da rovescio di forte intensità, frequente attività elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per oggi criticità gialla per rischio idrogeologico su gran parte della Calabria e sulla Sicilia orientale, mentre per oggi la criticità sarà gialla sulla punta meridionale della Calabria e su tutta la Sicilia.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile , insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

 

 

Io non rischio – Alluvione

Durante l’allerta

  • Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.
  • Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
  • Proteggi i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.
  • Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
  • Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
  • Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
  • Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.

 

 

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Essere Anpas e protezione civile: la formazione a Baronissi (6-8 marzo)

A Baronissi un week end di formazione Anpas

L’ultimo modulo del corso “Una cascata formativa” per i temi specialistici di Protezione civile e l’ultimo modulo della formazione istituzionale “Essere Anpas”: un fine settimana di formazione, dal 6 all’8 marzo, a Baronissi per i volontari Anpas provenienti da tutta Italia. Un sistema di formazione a “cascata”, già sperimentato e implementato dal movimento delle pubbliche assistenze con “Essere Anpas” e “Io non Rischio” e che permetterà di formare nel tempo un numero sempre maggiore di volontari favorendo la capillarizzazione sul territorio.

Formazione Baronissi 6 marzo

A distanza di un mese dall’ultima sessione, si chiude il percorso della cascata formativa per formatori di protezione civileUn percorso di formazione che è iniziato con la costruzione della colonna mobile di Protezione civile e finanziata con i fondi messi a disposizione dall’OPCM 3797 del 2009 (articolo 221) e che prevede la formazione di volontari formatori che a loro volta creeranno altri formatori territoriali Anpas di protezione civile suddivisi in formatori di base e formatori specifici (logistica, segreteria, responsabili di campo di protezione civile e cucina). 

Dopo il primo incontro a Signa, ventidue volontari provenienti da nove regioni faranno il secondo modulo della formazione Essere Anpas al quale seguirà, come nella precedente edizione, una fase di tirocinio in aula da svolgersi nelle zone formative con il monitoraggio della della Cabina di Regia.

 



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Formazione formatori Protezione civile: Da Fate presto a facciamo prima: Baronissi 7-9 febbraio 2015


 

Formazione formatori: il viaggio di Alice

Formazione formatori: il viaggio di Michela

Formazione formatori: la comunicazione d’emergenza

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L’Europa ai tempi dei Virus: lectio magistralis di Pregliasco a Salerno

5 Marzo 2015 – Presso l’Università degli Studi di Salerno si è tenuta la Lectio Magistralis del Presidente Nazionale A.N.P.AS. Fabrizio Pregliasco dal titolo “L’Europa ai Tempi del Virus”. L’evento è stato organizzato dall’associazione Studentesca Agorà.

Alla mattinata di studi ha partecipato una folta platea i studenti provenienti soprattutto dalla Facoltà di Farmacia. A partecipare anche alcune rappresentanze delle pubbliche assistenze provenienti dalla Regione Campania e il Commissario del Comitato Regionale Campania Egidio Ciancio.2015-03-05 11.34.40

Al termine dei lavori il Presidente Pregliasco ha così commentato:

“E’ stata una bella esperienza di lavoro, fuori sede, nell’Università di Salerno rispetto alla mia attività a Milano che è nata da una contaminazione positiva tra i volontari delle pubbliche assistenze presenti sul territorio, nella Provincia di Salerno e di tutta la Campania (ricordiamo 100.000 volontari presenti in tutta Italia), una quota di studenti, e gli amici dell’associazione Studentesca Agorà. L’intento è di andare oltre ciò che la bella Università di Salerno già offre, come ho potuto constatare, ma dare stimoli trasversali e in particolare quelli che riguardano la mia attività professionale e non principalmente il mio ruolo di volontario: in realtà sono argomenti che non si discostano dalla attività di volontariato poiché il volontario è una persona che s’impegna per le emergenze ma anche per cercare di migliorare la qualità della vita della sua comunità anche attraverso la prevenzione.

In questa sede, si è parlato di Virus, della lotta tra quest’ultimi e l’uomo, una continua battaglia ancora oggi non finita, sulla quale dobbiamo ancora oggi attrezzarci, a causa delle modifiche delle caratteristiche sociali e ambientali, e che potrebbero far avanzare o riaffiorare nuovi e vecchi virus.2015-03-05 11.38.07

Oggi, rispetto al passato, abbiamo una miglior capacità di comunicazione, grazie ad internet e gli altri sistemi di comunicazione, ma anche migliori conoscenze perché, aldilà dei vaccini e dei farmaci, è la conoscenza da parte delle persone dei fattori di rischio e delle situazioni di pericolosità la vera arma da utilizzare contro i virus e gli altri fattori patogeni.

Durante questa giornata molto è stato detto, spero di esser stato chiaro e soprattutto di aver fatto percepire l’importanza di andare oltre le notizie che spesso, su questi argomenti, sono forvianti e allarmistiche e devo essere interpretate soprattutto da studenti che sono gli operatori sanitari del futuro, persone di riferimento per i cittadini, le famiglie e la loro comunità a cui appartengono.”

Fonte Anpas Campania

 

Università di Salerno: lectio magistralis Fabrizio Pregliasco

Le malattie virali hanno avuto un ruolo di notevole gravità  sulla progressiva evoluzione dell’uomo, presentandosi come un’incisiva realtà socio-sanitaria europea. Pertanto, è nell’interesse dell’associazione Agorà Studenti Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno, di organizzare una giornata di riflessione in grado di promuovere e sensibilizzare la comunità studentesca sull’importanza della prevenzione delle malattie virali, offrendone un quadro completo ed esaustivo.

Una delle problematiche sanitarie gravanti sulla salute e sul benessere della societ è la minaccia periodica dei virus, i quali essendo dei parassiti intracellulari obbligati mancano di tutte le informazioni genetiche che codificano l’apparato necessario per la produzione di energia metabolica e per la sintesi proteica. La loro esponenziale proliferazione ha posto grandi interrogativi sulla crescita globale e sul rischio di nuove pandemie. Infatti numerose sono state le malattie di origine virale che hanno determinato una cospicua riduzione della popolazione mondiale.

Il progredire della tecnologia ha permesso di arginare e/o debellare buona parte di queste malattie, grazie anche agli studi e le ricerche virologiche riguardanti il meccanismo di riproduzione di questi pericolosi microrganismi. Senza dubbio alcune delle epidemie dovute all’azione di virus più tristemente note sono la SARS, l’AIDS nonché l’Ebola, la quale, con la sua dilagante diffusione, ancora oggi miete numerosissime vittime.

La SARS, ossia la Sindrome Respiratoria Acuta Grave, è causata dal virus SARS-coV e si è manifestata la prima volta in Cina nel 2002 poi, nel 2003 l’area di diffusione si П espansa anche nel resto dell’Asia, in Sud America, Nord America e in Europa, uccidendo più di 750 persone contagiate su 8mila circa. Tale malattia si presenta come una polmonite atipica e puШ avere una risonanza maggiore in persone anziane oppure affette da altre patologie, come il diabete oppure le malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. La SARS fu identificata per la prima volta da un medico italiano, Carlo Urbani, e lavori di ricerca hanno bloccato attualmente la diffusione del virus, anche se le principali organizzazioni sanitarie tengono d’occhio i casi sospetti.

Fra le ricerche di un certo livello si annoverano quelle dell’Intradigm Corporation, un centro di ricerche farmaceutiche statunitense fautore di un vaccino anti-SARS testato sulle scimmie, o anche il lavoro dell’Università del Maryland, che ha sperimentato l’uso delle nanoparticelle per sviluppare un particolare vaccino contro i Coronavirus, famiglia di appartenenza del SARS-coV, che induce la produzione di anticorpi neutralizzanti che vanno a prevenire l’infezione delle cellule.

Ben più nota e attuale è l’AIDS, la sindrome dell’immunodeficienza acquisita, causata dal virus HIV, un retrovirus, che va ad infettare e danneggiare i globuli bianchi, particolari cellule del sistema immunitario che hanno il compito di eliminare batteri e virus, rendendo l’organismo molto vulnerabile dalle aggressioni di agenti patogeni.

La malattia è stata isolata e riconosciuta nel 1983 dai virologi Robert Charles Gallo e Luc Montaigner, ma gli studi e le ricerche non sono state ancora in grado di fermarne la diffusione, infatti ogni anno il virus colpisce 36 milioni di persone. Pertanto l’AIDS resta una delle principali cause di morte, soprattutto fra i giovani: negli Stati Uniti l’AIDS è la sesta causa di morte per i ragazzi fra i 15 e i 20 anni dal 1991 e ciШ che ancor più preoccupa è che non ci sono farmaci o vaccini in grado di debellare il virus. Nonostante ciШ, i casi di AIDS sono comunque andati diminuendo nel tempo anche grazie alla prevenzione che ha ridotto la diffusione per contagio, il quale avviene per scambio di fluidi corporei infetti oppure tramite rapporti sessuali con individui infetti. Un’interessante ricerca che potrebbe rappresentare un domani una concreta risposta all’AIDS è sicuramente l’utilizzo del Blackminsterfullerene, noto anche come “Fullerene”, come inibitore della riproduzione del virus HIV; anche se tale ricerca prevede una tempistica piuttosto ampia, risulta comunque fra le più ambiziose per quanto riguarda la cura della malattia.

Infine un virus a noi contemporaneo è l’Ebola-Virus , dovuta a quattro delle cinque specie appartenenti al genere Ebola-virus. La malattia è oggetto di numerosi studi virologici poichè oltre ad essersi manifestata in una prima forma nel 1976 in Africa, precisamente in Sudan con 300 casi e il 53 % della mortalità e nello Zaire con una mortalitИ dell’88 %, essa è tutt’oggi uno dei virus più letali in circolazione e la sua larga diffusione desta preoccupazione non solo in Africa, ma anche nel mondo occidentale dove sono stati registrati casi e, purtroppo, decessi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è immediatamente messa in azione per cercare di arginare la pandemia fornendo medici, igienisti e specialisti soprattutto nelle zone dove il nuovo focolaio si è sviluppato, ossia in Sierra Leone, Liberia e Guinea, inoltre ha dato delle direttive per i viaggiatori da e per le aree geografiche affette dal virus Ebola. La diffusione del virus, paradossalmente, avviene in primis nei centri ospedalieri, dove l’utilizzo di un equipaggiamento non adeguato igienicamente comporta la trasmissione dell’epidemia, come è avvenuto in Africa nei mal attrezzati centri ospedalieri locali.

La diagnosi non è di facile applicazione, perché alcuni sintomi come rash cutaneo e occhi rossi, si manifestano in pazienti con malattie più comuni e questo è sicuramente un deficit perchè in tal modo non si può agire tempestivamente finché la malattia non è diagnosticata. Farmaci specifici purtroppo non sono stati ancora brevettati, il trattamento consiste nella somministrazione di fluidi ed elettroliti tramite flebo, in trasfusioni per mantenere la pressione e l’ossigenazione del sangue e in trattamenti di eventuali sovra-infezioni. E’ stato brevettato perà un vaccino, tra l’altro esso è dovuto a un lavoro di ricerca svolto in laboratori italiani, in particolare l’IRBM Science Park di Pomezia che con Okairos, società industriale biotecnologica, ha sviluppato una joint venture che poi ha portato, appunto, al vaccino. Questo prodotto “Made in Italy” è dovuto principalmente al lavoro di Riccardo Cortese, biologo molecolare, che, con la fondazione di Okairos, ha portato avanti l’idea di progettare vaccini non da frammenti, ma da un intero virus.

 

Il vaccino è stato anche ufficializzato dall’OMS come vaccino anti-Ebola. Inoltre la stessa OMS ha dichiarato che il trattamento di pazienti con trasfusioni di sangue dei sopravvissuti alla malattia dovrebbe avere priorità assoluta su tutte le altre terapie sperimentali per la cura della malattia stessa.Tale trattamento ha consentito di curare il medico italiano di Emergency, Fabrizio Pulvirenti, in cura allo Spallanzani di Roma, grazie ad un campione di sangue proveniente dalla Germania. L’importanza delle trasfusioni è resa evidente dal fatto che coloro che sono guariti dal virus hanno sviluppato gli anticorpi adeguati per poterlo debellare, cosicchО una trasfusione potrebbe indurre l’individuo a rafforzare il suo sistema immunitario resistendo al virus. L’effetto di questi trattamenti non è però ancora chiaro del tutto, alcuni scienziati affermano infatti che, siccome i livelli di anticorpi non sono uniformi in tutti i convalescenti, le trasfusioni potrebbero avere anche effetti diametralmente opposti.

 

 

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Virus Ebola: la circolare del Ministero per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale per la malattia da Virus Ebola (MVE).

 



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Fatturazione elettronica alla pubblica amministrazione (aggiornamento 26 marzo 2015)

Fatturazione elettronica alla pubblica amministrazione (aggiornamento 26 marzo 2015)

L’obbligo di fatturazione elettronica alla Pubblica Amministrazione è entrato in vigore da giugno 2014 per alcuni Enti pubblici (Ministeri, agenzie fiscali ed enti di previdenza e assistenza), e dal 31 marzo 2015 sarà esteso anche a tutti gli altri, incluse le amministrazioni locali.
Alcuni Enti pubblici stanno richiedendo la trasmissione della fattura elettronica per provvedere alla liquidazione del rimborso, cosa peraltro tecnicamente impossibile per le associazioni che non hanno Partita Iva.
Dall’esame del DM 55/2013 e dalla Legge 244/2007, e dai pareri finora espressi in merito, risulta chiaro che soltanto ciò che prima veniva inviato tramite fattura (quindi soltanto le operazioni imponibili) dovrà da ora in avanti essere trasmesso tramite fattura elettronica, mentre ciò che prima veniva inviato con strumenti diversi dalla fattura (es. ricevute, note spese…) e che è Fuori Campo Iva dovrà mantenere gli stessi canali.

Si invitano pertanto le pubbliche assistenze a non utilizzare (e comunque a non richiedere ex novo) la Partita Iva allo scopo di ottenere rimborsi derivanti da convenzione con Enti pubblici sulla base della Legge 266/91 tramite l’erroneo utilizzo della fatturazione (sia essa cartacea che elettronica).

 

Particolare attenzione va comunque riservata a quei casi in cui le contestazioni vengono avanzate ad associazioni che – per motivi diversi – sono in possesso di Partita Iva e che finora la inserivano nelle richieste di rimborso dei servizi in convenzione. Anche in tali casi le associazioni non sono tenute all’emissione della fattura elettronica, trattandosi di operazioni fuori campo IVA, ma devono necessariamente chiarire a priori l’impostazione formale del rapporto convenzionale con l’ente pubblico richiedente il servizio.

 

 

Le azioni di Anpas
Volendo evitare che, in assenza di specifiche disposizioni, alcuni funzionari pubblici pretendano comunque la fattura elettronica, Anpas Nazionale ha comunque cercato di avere una maggiore chiarezza sul tema e pertanto abbiamo:
• contattato l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ci ha informalmente confermato la correttezza della nostra posizione.
• coinvolto il Forum Terzo Settore che, anche come risultato delle nostre sollecitazioni, ha discusso questo tema nell’ambito della riunione del 29 gennaio 2015 del Tavolo di interlocuzione sui temi di interesse del terzo settore attivo tra Forum, Agenzia delle Entrate e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (a cui ha partecipato anche un nostro rappresentante).
Tutte le parti si sono dichiarate d’accordo che le associazioni di Volontariato non dovranno emettere fatture elettroniche per attività svolte in convenzione con Enti pubblici.
L’Agenzia delle Entrate coinvolgerà comunque anche l’Anci e la Ragioneria dello Stato dalla quale dipendono i flussi di pagamento e nella prossima riunione fissata per il 26 marzo (rinviata al 9 aprile) l’Agenzia delle Entrate provvederà a riportare il risultato dell’interlocuzione.

 

Anche SOGEI (società partner tecnologico unico del Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha confermato – in risposta ad una specifica richiesta della Confederazione Nazionale delle Misericordie – che “Un soggetto che non sia titolare di P.IVA non può emettere fattura e di conseguenza si può considerare ‘esonerato’ anche dagli obblighi di emissione e trasmissione di fatture in formato elettronico. L’emissione di documenti che non rientrano nella fattispecie fattura continua ad essere cartacea”.
Questo viene confermato dalla risposta del Ministro dell’Economia alla interrogazione parlamentare alla Commissione Finanze della Camera e la risposta della Direzione Regionale della Lombardia della Agenzia delle Entrate alla richiesta di interpello della Croce Bianca di Milano, oltre ad alcuni articoli di riviste di settore.

 

E’ disponibile un fac-simile da noi predisposto con cui l’associazione può comunicare all’Ente pubblico per il quale svolge servizi in convenzione che invierà note di rimborso in formato cartaceo.
Qualora, nonostante questa comunicazione, permanessero difficoltà in merito si invitano le pubbliche assistenze a segnalarcelo all’indirizzo amministrazione@anpas.org così da consentirci di intervenire, in stretta collaborazione con il Comitato Regionale di riferimento.

 

Fac-simile comunicazione non assoggettabilità

Interrogazione parlamentare

Parere Agenzia delle Entrate Direzione Regionale Lombardia

Articolo Il Sole 24 Ore

Articolo Nonprofitonline

Articolo Eutekne-info

Articolo Edotto.com

 

Circolare di Csvnet sulla fatturazione elettronica

 

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