Anpas news

Dall’Unità nazionale all’Europa dei Popoli a Genova

Dall’Unità Nazionale all’Europa dei Popoli

ACTION, ACTION, ACTION: LE TRIPLA “A” DEL VOLONTARIATO COME RISPOSTA ALLA CRISI IN EUROPA

Una possibile ricetta per uscire dalla crisi economica e sociale per la pace in Europa: un nuovo modello economico e sociale ispirato al volontariato

Giovani, integrazione, Europa e Mediterraneo ma anche un nuovo modello economico ispirato dal volontariato e dalla cittadinanza attiva: sono i temi emersi nel corso della tavola rotonda, organizzata da Anpas in partnership con CELIVO, che si è svolta sabato 15 ottobre presso il Palazzo Ducale di Genova.

Ad apertura della tavola rotonda Stefano Tabò, presidente del CELIVO, ha evidenziato come «il volontariato sia un modo d’essere in grado di fertilizzare mondi aridi». Dino Ardoino, presidente di Anpas Liguria, ha sottolineato invece: «l’approccio concreto ed il ruolo di precursore del Volontariato rispetto alla realtà sociale».

Il volontariato non solo per ricucire la società, ma per proporre un nuovo modello economico e per la pace in Europa. Secondo Mauro Giannelli, responsabile nazionale formazione Anpas: “L’esperienza delle pubbliche assistenze, cominciata prima dell’Unità d’Italia, può contribuire alla coesione dei popoli d’Europa e all’affermazione di un nuovo modello di economia. Le pubbliche assistenze sono infatti un’esperienza strutturata, economicamente rilevante, che ha portato benessere economico nel Paese».

Knut Fleckenstein, presidente di SAMI (Samaritan International) e Renzo Razzano, Vicepresidente di CEV (Centro Europeo Volontariato) hanno sottolineato come «L’Europa necessita di volontari per restare viva, perché l’Europa vive
delle diversità
», non solo degli Stati che la compongono, ma anche di culture e di generazioni.

Luca Jahier, Presidente del III Gruppo del CESE Comitato Economico e Sociale Europeo, ha ricordato le parole del ministro delle Finanze della Polonia in Parlamento Europeo secondo il quale «se non si trova una soluzione per uscire dalla crisi dell’Eurozona, si corre il rischio di tornare alla guerra. Il più lungo periodo di pace in Europa rischia di frantumarsi sul crollo di una civiltà incapace di trovarsi uno spazio nel mondo».

Quale futuro per il modello europeo? Jahier ha ricordato che i paesi emergenti, come l’India, la Cina, il Brasile, hanno investito nella ricerca, nei sistemi educativi. «Le nostre società in Europa stanno vivendo un rapidissimo cambiamento: da società produttive a società di anziani. Siamo in un punto di non ritorno per il nostro sistema: meno soldi, più austerità, più rischio, più necessità di innovazione. Il volontariato è uno dei soggetti capaci di sostenere il rischio».

I giovani, la testimonianza e la responsabilità. Fausto Casini, presidente di Anpas Nazionale, ha dichiarato: «In quanto associazione di volontariato dobbiamo avere il coraggio di essere seme di cambiamento, per un futuro di accoglienza e sostenibilità. La crisi evidenzia infatti un bisogno di mediazione culturale, linguistica e tecnologica, del quale le giovani generazioni possono essere protoganiste e insegnanti. Noi dobbiamo metterci a loro disposizione».

  
                 

 

 


 

 

L’audio del convegno (.mp3)


Il video del convegno sul TG3

  

 

convegno_genovaIl Parlamento europeo nel 2008 ha sottolineato come il volontariato, attraverso la sua azione, “apporta un contributo essenziale per la creazione e per l’accrescimento del capitale sociale, per la

valorizzazione delle relazioni interpersonali e per l’affermazione della persona, superando i limiti di una visione economicistica dello sviluppo”. Su questa indicazione, sabato 15 ottobre presso il Palazzo Ducale si è tenuta la tavola rotonda “Dall’Unità nazionale all’Europa dei Popoli”, promossa da Anpas nazionale ed Anpas Liguria, con il contributo del CELIVO (Centro Servizi per il Volontariato di Genova).    

IL PROGRAMMA
Sono intervenuti Stefano Tabò (Presidente del CELIVO), Dino Ardoino (Presidente Comitato Regionale Anpas Liguria), Gianni Pittella, Vicepresidente del Parlamento Europeo,  Luca Jahier (Presidente del III Gruppo del CESE Comitato Economico e Sociale Europeo – vedi l‘intervista per Anpas Informa), Knut Fleckenstein (Presidente di SAMI Samaritan International), Renzo Razzano, Vicepresidente CEV (Centro Europeo di Volontariato), Fabrizio Pregliasco (Vicepresidente nazionale Anpas) Fausto Casini (Presidente nazionale Anpas)  

Nessun uomo è un’isola, intero per se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, parte della Terra intera; e se una sola zolla vien portata via dall’onda del m are, qualcosa all’Europa viene a mancare, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o la casa di un uomo, di un amico o la tua stessa casa.

-John Donne


Rassegna stampa

da Vita: il volontariato come risposta alla crisi

ANSA- Crisi: Anpas-Celivo

Confinionline http://www.confinionline.it/ShowRassegna.aspx?Prog=25484


 

Stampa e media Scarica la cartella stampa Anpas: 335.74.86.832 (Mirco Zanaboni) 331.64.55.343 (Andrea Cardoni) email comunicazione@anpas.org CELIVO – Francesca Sanguineti – 334-6818607 – sanguineti@celivo.it

 


 

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Approfondimenti

Luca Jahier: l’intervista per Anpas Informa


 

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Direttiva Progetti Sperimentali per il Volontariato

Direttiva 15 luglio 2011 – Legge 266/91. Linee di indirizzo per la presentazione di progetti sperimentali da parte delle Organizzazioni di Volontariato


 

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 192 Serie generale del 19 agosto 2011 la Direttiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la presentazione dei progetti sperimentali del volontariato di cui all’art.12 comma 1) lettera d), della Legge 11/08/91 n.266, finanziati con il Fondo per il Volontariato istituito ai sensi dell’art.12 comma 2 della legge 266/91..

 

I progetti dovranno pervenire, pena la non ammissibilità, entro e non oltre le ore 12.00 del 4 ottobre 2011. (Non fa fede la data di invio della raccomandata). Il plico può essere altresì consegnato a mano presso la stessa Direzione o tramite corriere. Rimane a rischio dell’organizzazione l’eventuale ritardo nella spedizione postale o tramite corriere anche se dovute a cause di forze maggiori.

 

Per informazioni sulla Direttiva potete rivolgervi alla Segreteria Tecnica dell’Osservatorio del Volontariato del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (Tel: 06.4683.4091/4046/5650 cell. 3397471525   E-mail: progettilegge266_1991@lavoro.gov.it  ). Per la presentazione dei progetti le associazioni potranno inoltre richiedere consulenze gratuite ai Centri Servizi del Volontariato del territorio di riferimento.

 

Vi segnaliamo che quest’anno è stato creato un sito web specifico www.direttiva266.it che permette la compilazione del formulario con un controllo automatico del rispetto dei vincoli formali previsti nell’avviso pubblico.

 

Allegato 1 – Formulario di presentazione del progetto contenente domanda di contributo, progetto descrittivo e piano economico (formato .doc 436 Kb)

Allegato 2 – Fac-simile di Convenzione (formato .doc 90,5 Kb)

Alla domanda di contributo vanno allegate le dichiarazioni integrative di cui si forniscono i modelli:

Copia conforme atto costitutivo (formato .doc 26 Kb)
Copia conforme statuto (formato .doc 30,5 Kb)
Copia conforme ultimo bilancio consuntivo approvato (formato .doc 30,5 Kb)
Modello curriculum ente proponente/capofila (formato .doc 44,5 Kb)
Modello curriculum partner non istituzionale (formato .doc 44,5 Kb)
Dichiarazione della rinuncia all’anticipo ai fini dell’attivazione della polizza fideiussoria (formato .doc 31 Kb)

Direttiva Progetti Sperimentali per il Volontariato Leggi tutto »

Vacanze coi fiocchi: Anpas per la sicurezza stradale

Anpas aderisce a “Vacanze coi fiocchi” e  invita tutti a “dare un passaggio alla sicurezza”

30.386 milioni di euro: è il costo di quelli che impropriamente chiamiamo “incidenti” stradali che grava su tutta la società. Ce lo ricorda Alessio Pitidis dell’Istituto Superiore di Sanità. Una cifra che è equivalente a circa il 2% del Pil e che si va aggiungere ai costi umani, al dolore incommensurabile e al peso delle tragedie che tolgono la vita a circa 10 persone ogni giorno.

Anche quest’anno Anpas ha aderito (e promuove) la dodicesima edizione della campagna nazionale “Vacanze coi fiocchi” promossa sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L’invito è alla prudenza e al buonsenso sulle strade, di cui c’è ancora più bisogno nel periodo estivo quando il traffico verso il mare, le montagne e le città d’arte è particolarmente intenso. Non casualmente le tragedie crescono al punto che nel periodo luglio – agosto si perdono più di 900 vite e altre 55.000 rimangono ferite.

Tanti i personaggi, reali ed immaginari, che si riuniscono per invitare tutti a “dare un passaggio alla sicurezza”: da Piero Angela, storico padre della campagna, a Snoopy, da Margherita Hack a Dylan Dog, da Diabolik a Fiorella Mannoia; e ancora Margherita Granbassi, Massimo Gramellini, Luporosso, Vito, Diego Abatantuono, Franco Taggi, Andrea Segrè, Pietro Marturano e le vignette di Vauro, Mausoli, Pillinini, Giardino, Gomboli, Rebori, Jezek.

Insieme per ricordarci che anche l’Italia, al pari di altri paesi europei, è finalmente “sulla buona strada”: tra il 2001 e il 2009 i morti sono diminuiti del 40%. Questo è il segno che le tante azioni dispiegate per ridurre le tragedie stanno dando i loro frutti. Proprio per questo non bisogna abbassare la guardia, perché ancora tante vite devono e possono essere salvate.

La campagna ci ricorda che in strada troppo spesso non si muore per caso, si muore per cause precise che possono quindi essere eliminate. L’invito è a viaggiare riposati, con le cinture allacciate (anche sui sedili posteriori), a mantenere le distanze di sicurezza, evitare sorpassi azzardati, rispettare i limiti di velocità, evitare di bere alcolici e di assumere droghe, spegnere il cellulare mentre si guida, utilizzare i seggiolini per bambini, non distrarsi ma viaggiare con la testa e gli occhi sulla strada. Arrivare è più importante che partire.

“Vacanze coi fiocchi” coinvolge più di 500 istituzioni, associazioni, società autostradali, televisioni, radio. In tutta Italia verrà distribuito un libretto che ha Snoopy in copertina, le foto dei personaggi con i messaggi, vignette, testi scientifici e divulgativi.

La campagna parte in occasione del grande esodo estivo di fine luglio ed è coordinata dal Centro Antartide di Bologna e dall’Osservatorio per la sicurezza e l’educazione stradale della Regione Emilia-Romagna. “Vacanze coi fiocchi” vede anche la partecipazione di 120 radio che trasmettono gli spot di Piero Angela e Vito.

 

Scarica il libretto

Ulteriori informazioni www.vacanzecoifiocchi.it

La campagna presentata da Piero Angela

La canzone della campagna – Scarica l’mp3

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5 dicembre, Roma: Giornata Internazionale del Volontariato

Anpas alla Giornata internazionale del volontariato.

  

napolitanocasiniRoma, 5 dicembre 2011. Centinaia di volontari Anpas, insieme ad altre associazioni di voontariato di tutta Italia, hanno partecipato alla Giornata Internazionale del Volontariato che ha visto anche la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, presente alla manifestazione, ha dichiarato che “il volontariato arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve, rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica”. Il Ministro ha inoltre rassicurato i presenti sull’impegno del Governo a garantire efficienza nella gestione e assegnazione dei fondi per il 5 per mille.  “In queste settimane” – ha spiegato – “sono stata impegnata a fondo con la riforma delle pensioni e non ho ancora avuto il tempo di studiare a fondo la questione del cinque per mille. La distribuzione di questi fondi è abbastanza efficiente, ma sarà mio impegno personale far sì che tale efficienza sia ancora un poco aumentata. Anche dal capitale sociale, cioe’ dalla condivisione, dal rispetto, dal senso di appartenenza ad una collettività e dalla coesione, possono derivare comportamenti consoni alla crescita economica”, ha concluso il Ministro Fornero.

Le dichiarazioni del Ministro sono confortate anche dai dati presentati nel corso della manifestazione, organizzata da Forum Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, Convol e CSVnet: il volontariato rappresenta lo 0,7% del Pil italiano, ovvero 7.779 milioni di euro, e 40 mila associazioni a cui collaborano 6 milioni di persone (dati Istat). Ogni anno – dice l’Istituto nazionale di statistica – sono circa 702 milioni le ore complessive che tutti i volontari mettono a disposizione delle rispettive comunità,  pari al lavoro che svolgerebbero 384.824 individui a tempo pieno.

“La crisi dei mercati è dovuta alla mancanza di fiducia e credibilità: il volontariato è già un’azione anti-crisi che fa crescere il paese”, ha ricordato il Coordinatore della Consulta del Volontariato, e presidente dell’Anpas, Fausto Casini. “Credo che il volontariato goda di una grandissima fiducia da parte degli italiani e debba continuare ad alimentare il proprio senso di responsabilità per essere in grado di rispondere anche alle emergenze. Proprio in occasione della giornata internazionale dei volontari, chiediamo anzitutto ai cittadini di fare volontariato, così come chiediamo alle istituzioni di permettere loro di poterlo fare“.

“Senza il volontariato non andiamo da nessuna parte” commenta Andrea Olivero, Portavoce del Forum del Terzo Settore. “In questo momento di particolare difficoltà del nostro Paese abbiamo bisogno di persone che siano in grado di assumersi le proprie responsabilità come fanno ogni giorno i volontari”.

ciancioAlla presenza del Presidente Napolitano e dei ministri intervenuti, Egidio Ciancio, Consigliere Nazionale Anpas e presidente della pubblica assistenza Valle del Sinni Latronico-Lagonegro, ha sottolineato l’importanza della continuità nell’attività di volontariato: “Non ci sono feste: c’è sempre da fare. La nostra associazione è nata perché il nostro territorio, Latronico, aveva bisogno di aiuto. Siamo nati – ha continuato Ciancio – dove c’era un bisogno e abbiamo continuato coinvolgendo sempre più persone, soprattutto giovani. L’aver aderito ad una rete come Anpas, poi, ci ha permesso di migliorare grazie allo scambio con altre associazioni e altre realtà“.

Patrick Balza, della Croce d’Oro Sciarborasca, alla presenza anche del Capo Dipartimento Protezione Civile Franco Gabrielli e Titti Postiglione, ha ricordato l’importanza della formazione nel volontariato anche per gli interventi in caso di calamità naturali: “La formazione è ciò che ci ha permesso di fare un intervento continuato e di qualità anche in Liguria dove, anche oggi, i volontari stanno operando per far uscire dal fango tutte le comunità colpite dall’alluvione“.balza

La giornata è proseguita con le testimonianza di volontari, giovani, l’invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale: attraverso le storie dei volontariati, la manifestazione ha sottolineato il forte valore che gratuità e solidarietà hanno per la costruzione della nostra società, oggi come in passato (leggi l’appello).

 

 

 


 

In occasione della giornata internazionale del volontariato che si celebra, ogni  anno, il 5 dicembre, nell’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia e nell’ambito del 2011- Anno europeo del volontariato, il Forum del Terzo SettoreConVol, CSVnet e Consulta del volontariato presso il Forum organizzano una giornata celebrativa del ruolo dell’azione volontaria dedicata alle 40 mila associazioni e ai 6 milioni di volontari che ogni giorno operano per il bene comune.

Anpas sarà presente con una delegazione: Egidio Ciancio (Consigliere Nazionale Anpas) leggerà un messaggio a nome dei volontari delle pubbliche assistenze. In programma anche un intervento di Fausto Casini.

A vent’anni dalla legge 266/91, che disegnò i tratti del volontariato italiano, la giornata valorizzerà la straordinaria ricchezza delle azioni di impegno civile promosse dalle associazioni e dalle reti di volontariato e di terzo settore, e porrà l’attenzione su come il volontariato possa e debba essere soggetto attivo del cambiamento, aspetto importante per superare la crisi e rispondere ai bisogni delle persone, e necessario per avviare una ricostruzione sociale del tessuto di base del nostro Paese, attraverso una progettazione comune.

La giornata vedrà la partecipazione e il confronto delle istituzioni e dei volontari che in prima persona racconteranno le proprie esperienze. 

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

L’appuntamento è a Roma, il 5 dicembre, presso l’Auditorium della Conciliazione, in via della Conciliazione 4, dalle ore 10.00 alle 16.00.

PROGRAMMA

 

Ore 10.00 – Inizio dei lavori

I sessione – Il volontariato risorsa del Paese

Introducono e coordinano i lavori  Giovanni Anversa e Daniela De Robert

Apre la banda musicale dell’ANBIMA – “I Leoncini d’Abruzzo”, Pescina

Saluti di Andrea Olivero, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

Interviene Francesco Paolo Casavola, Presidente Emerito Corte Costituzionale,   “Ruolo e prospettive del volontariato nell’Italia a 150 anni dall’Unità”

Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali

Testimonianze di volontari
Lettura dell’appello del volontariato

E’ stato invitato Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica.

II sessione – Le sfide del volontariato

La storia siamo noi (Francesco De Gregori): legge Daniela Morozzi accompagnata dal sassofonista Cocco Cantini

Interviene Fulvio Conti, Professore di Storia contemporanea, Università di Firenze “Volontariato e Unità d’Italia”

Dialoghi di Giovanni Anversa e Daniela De Robert con:

  • Fausto Casini, Coordinatore Consulta del volontariato presso il Forum
  • Emma Cavallaro, Presidente ConVol – Conferenza permanente delle associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato
  • Stefano Tabò, Presidente CSVnet – Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato
  • S.E. Mons. Giuseppe Merisi, Presidente Caritas Italiana
Discorso sulla Costituzione (Piero Calamandrei):legge Daniela Morozzi accompagnata dal sassofonista Cocco Cantini

Pranzo

III sessione – L’azione volontaria

Ore 13.45 – Ripresa dei lavori
Conduce: Daniela De Robert – Giornalista Rai
Blob di immagini di volontariato 

–         Giovani
–         Invecchiamento attivo e solidarietà intergenerazionale
–         Volontariato internazionale
–         Donne
–         Protezione Civile

Teatro sociale – Fabio Cavalli della Fondazione Enrico Maria Salerno introduce il tema “Dalle sbarre al palcoscenico”. Salvatore Striano interpreta “Giovani criminali” da J. Genet

Ore 15.50  – Conclusioni di Andrea Olivero, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

CON IL PATROCINIO DI:

Anno Europeo del Volontariato che promuove la cittadinanza attiva

Comitato per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Segretariato Sociale Rai

 

Guarda la fotogallery    

  

Leggi l’appello del volontariato che Andrea Olivero ha consegnato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

 

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5 dicembre, Roma: Giornata Internazionale del Volontariato

Anpas alla Giornata internazionale del volontariato.

  

napolitanocasiniRoma, 5 dicembre 2011. Centinaia di volontari Anpas, insieme ad altre associazioni di voontariato di tutta Italia, hanno partecipato alla Giornata Internazionale del Volontariato che ha visto anche la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, presente alla manifestazione, ha dichiarato che “il volontariato arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve, rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica”. Il Ministro ha inoltre rassicurato i presenti sull’impegno del Governo a garantire efficienza nella gestione e assegnazione dei fondi per il 5 per mille.  “In queste settimane” – ha spiegato – “sono stata impegnata a fondo con la riforma delle pensioni e non ho ancora avuto il tempo di studiare a fondo la questione del cinque per mille. La distribuzione di questi fondi è abbastanza efficiente, ma sarà mio impegno personale far sì che tale efficienza sia ancora un poco aumentata“.
Anche dal capitale sociale, cioe’ dalla condivisione, dal rispetto, dal senso di appartenenza ad una collettività e dalla coesione, possono derivare comportamenti consoni alla crescita economica”, ha concluso il Ministro Fornero.

Le dichiarazioni del Ministro sono confortate anche dai dati presentati nel corso della manifestazione, organizzata da Forum Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, Convol e CSVnet: il volontariato rappresenta lo 0,7% del Pil italiano, ovvero 7.779 milioni di euro, e 40 mila associazioni a cui collaborano 6 milioni di persone (dati Istat). Ogni anno – dice l’Istituto nazionale di statistica – sono circa 702 milioni le ore complessive che tutti i volontari mettono a disposizione delle rispettive comunità,  pari al lavoro che svolgerebbero 384.824 individui a tempo pieno

 

“Credo che il volontariato goda di una grandissima fiducia da parte degli italiani e debba continuare ad alimentare il proprio senso di responsabilità per essere in grado di rispondere anche alle emergenze” commenta invece il Coordinatore della Consulta del Volontariato, e presidente dell’Anpas, Fausto Casini.

“Senza il volontariato non andiamo da nessuna parte” commenta Andrea Olivero, Portavoce del Forum del Terzo Settore. “In questo momento di particolare difficoltà del nostro Paese abbiamo bisogno di persone che siano in grado di assumersi le proprie responsabilità come fanno ogni giorno i volontari”.

Alla presenza del Presidente Napolitano e dei ministri intervenuti, Egidio Ciancio, Consigliere Nazionale Anpas e presidente della pubblica assistenza Valle del Sinni Latronico-Lagonegro, ha sottolineato l’importanza della continuità nell’attività di volontariato: “Non ci sono feste: c’è sempre da fare. La nostra associazione è nata perché il nostro territorio, Latronico, aveva bisogno di aiuto. Siamo nati – ha continuato Ciancio – dove c’era un bisogno e abbiamo continuato coinvolgendo sempre più persone, soprattutto giovani. L’aver aderito ad una rete come Anpas, poi, ci ha permesso di migliorare grazie allo scambio con altre associazioni e altre realtà“.

Patrick Balza, della Croce d’Oro Sciarborasca, alla presenza anche del Capo Dipartimento Franco Gabrielli e Titti Postiglione, ha ricordato l’importanza della formazione anche per l’attività di Protezione Civile

La giornata è proseguita con le testimonianza di volontari, giovani, l’invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale: attraverso le storie dei volontariati, la manifestazione ha sottolineato il forte valore che gratuità e solidarietà hanno per la costruzione della nostra società, oggi come in passato (leggi l’appello).

 

 

 


 

In occasione della giornata internazionale del volontariato che si celebra, ogni  anno, il 5 dicembre, nell’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia e nell’ambito del 2011- Anno europeo del volontariato, il Forum del Terzo SettoreConVol, CSVnet e Consulta del volontariato presso il Forum organizzano una giornata celebrativa del ruolo dell’azione volontaria dedicata alle 40 mila associazioni e ai 6 milioni di volontari che ogni giorno operano per il bene comune.

Anpas sarà presente con una delegazione: Egidio Ciancio (Consigliere Nazionale Anpas) leggerà un messaggio a nome dei volontari delle pubbliche assistenze. In programma anche un intervento di Fausto Casini.

A vent’anni dalla legge 266/91, che disegnò i tratti del volontariato italiano, la giornata valorizzerà la straordinaria ricchezza delle azioni di impegno civile promosse dalle associazioni e dalle reti di volontariato e di terzo settore, e porrà l’attenzione su come il volontariato possa e debba essere soggetto attivo del cambiamento, aspetto importante per superare la crisi e rispondere ai bisogni delle persone, e necessario per avviare una ricostruzione sociale del tessuto di base del nostro Paese, attraverso una progettazione comune.

La giornata vedrà la partecipazione e il confronto delle istituzioni e dei volontari che in prima persona racconteranno le proprie esperienze. 

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

L’appuntamento è a Roma, il 5 dicembre, presso l’Auditorium della Conciliazione, in via della Conciliazione 4, dalle ore 10.00 alle 16.00.

PROGRAMMA

 

Ore 10.00 – Inizio dei lavori

I sessione – Il volontariato risorsa del Paese

Introducono e coordinano i lavori  Giovanni Anversa e Daniela De Robert

Apre la banda musicale dell’ANBIMA – “I Leoncini d’Abruzzo”, Pescina

Saluti di Andrea Olivero, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

Interviene Francesco Paolo Casavola, Presidente Emerito Corte Costituzionale,   “Ruolo e prospettive del volontariato nell’Italia a 150 anni dall’Unità”

Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali

Testimonianze di volontari
Lettura dell’appello del volontariato

E’ stato invitato Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica.

II sessione – Le sfide del volontariato

La storia siamo noi (Francesco De Gregori): legge Daniela Morozzi accompagnata dal sassofonista Cocco Cantini

Interviene Fulvio Conti, Professore di Storia contemporanea, Università di Firenze “Volontariato e Unità d’Italia”

Dialoghi di Giovanni Anversa e Daniela De Robert con:

  • Fausto Casini, Coordinatore Consulta del volontariato presso il Forum
  • Emma Cavallaro, Presidente ConVol – Conferenza permanente delle associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato
  • Stefano Tabò, Presidente CSVnet – Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato
  • S.E. Mons. Giuseppe Merisi, Presidente Caritas Italiana
Discorso sulla Costituzione (Piero Calamandrei):legge Daniela Morozzi accompagnata dal sassofonista Cocco Cantini

Pranzo

III sessione – L’azione volontaria

Ore 13.45 – Ripresa dei lavori
Conduce: Daniela De Robert – Giornalista Rai
Blob di immagini di volontariato 

–         Giovani
–         Invecchiamento attivo e solidarietà intergenerazionale
–         Volontariato internazionale
–         Donne
–         Protezione Civile

Teatro sociale – Fabio Cavalli della Fondazione Enrico Maria Salerno introduce il tema “Dalle sbarre al palcoscenico”. Salvatore Striano interpreta “Giovani criminali” da J. Genet

Ore 15.50  – Conclusioni di Andrea Olivero, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

CON IL PATROCINIO DI:

Anno Europeo del Volontariato che promuove la cittadinanza attiva

Comitato per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Segretariato Sociale Rai

 

    

 

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Facebook: Anpas raddoppia i profili

Facebook: Anpas raddoppia i profili

 anpasinformafbCome spesse volte accade con i nuovi strumenti di comunicazione in seguito a una emergenza, anche il profilo Facebook di Anpas è nato in seguito al terremoto de L’Aquila. Attraverso questo canale, i volontari Anpas hanno condiviso emozioni, fotografie e video dell’esperienza nei campi d’Abruzzo.

In poco più di due anni è diventato un punto di riferimento per volontari e pubbliche assistenze al punto che abbiamo sforato con le iscrizioni sul profilo della Segreteria Nazionale (siamo oltre i 5000) e dovremo abbandonarlo. Ma, dato il successo di questo social network, abbiamo raddoppiato: ben due profili, nuovi e con funzioni differenti:

  • con “Anpas Informa” sarete informati sulle attività, sugli eventi e sulle notizie non solo di Anpas, ma anche delle singole associazioni che vorranno condividere le loro storie con il resto del movimento.
  • con il profilo della Segreteria nazionale si scoprirà il dietro le quinte dell’attività di Anpas: i backstage degli eventi e degli appuntamenti nazionali.

Dopo l’apertura del nuovo portale www.anpas.org, dell’apertura dei profili flickr, issuu, twitter e slideshare, la presenza di Anpas sul web continua a cercare strade sempre più innovative e ad aprirsi verso nuovi orizzonti. Un sito in costante crescita: solo negli ultimi otto mesi si è registrato il 58,95% di nuove visite (un incremento costante… e incoraggiante), con 88 paesi nel mondo che si sono connessi al sito istituzionale e quasi mezzo milione di visualizzazioni di pagina.

Sul profilo youtube i 37 video caricati nell’ultimo anno, sono stati visualizzati 8765 volte e tante associazioni e volontari li hanno incorporati e segnalati sui loro siti e profili facebook.

Nei prossimi mesi, inoltre, nuove funzionalità e nuove applicazioni permetteranno di ampliare le possibilità di interazione e diventare, anche su internet, una comunità di volontari della partecipazione.

Nel frattempo potete iscrivervi alle due nuove pagine facebook “Anpas Informa” e “Anpas Segreteria Nazionale” (basterà cliccare su “Mi piace” sulle rispettive pagine e iniziare a partecipare).

 Diventa FAN di Anpas INFORMA

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Tutte le notizie del movimento Anpas e del volontariato delle Pubbliche Asssistenze.


Segreteria Nazionale Anpas

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Le attività della Segreteria Nazionale Anpas

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I nuovi condomini della sede di Anpas e Anpas Toscana

DSC_3692Consegnati gli appartamenti del terzo piano ai Ragazzi di Sipario: il progetto “La mia casa da grande” per l’autonomia dei ragazzi disabili

Firenze, mercoledì 27 luglio. Romano Manetti (Presidente Anpas Toscana) ha consegnato ai ragazzi della cooperativa sociale Il Sipario le chiavi dei tre appartamenti del terzo piano della sede di Anpas e Anpas Toscana. Tre vere e proprie case, complete di tutti i comfort, all’interno delle quali i ragazzi condivideranno una importante esperienza di autonomia dalle rispettive famiglie.

Si chiama “La mia casa da grande” e a ttraverso una collaborazione con la Società della salute fiorentina e il Comune di Firenze, Anpas Toscana e Il Sipario hanno realizzato “Dopo di noi“: un progetto nato dall’esigenza di dare un futuro a ragazzi disabili, che possa permettere di essere autonomi anche dopo i propri genitori.

 

Mi sento fortunato a poter vivere una giornata come quella di oggi con voi“, ha detto Romano Manetti rivolgendosi ai ragazzi. “La vostra presenza in questa sede sarà un motivo di arricchimento personale per tutti noi e un importante momento di conoscenza reciproca”.

 

“La nostra sede spesso è frequentata da dirigenti e volontari provenienti da tutta Italia”, ha sottolineato Luciano Dematteis, Vice Presidente Anpas intervenuto alla cerimonia della consegna delle chiavi. “Sarebbe interessante esportare questo modello anche in altre regioni. Spero che questa esperienza sia positiva per tutti e noi faremo di tutto per farla funzionare”.

 

 Secondo l’assessore fiorentino al welfare, Stefania Saccardi, intervenuta alla consegna delle chiavi, questo progetto “è una sperimentazione frutto di una collaborazione virtuosa tra vari soggetti. Il Comune di Firenze ha messo a disposizione dei ragazzi questi appartamenti per sviluppare un progetto che non si limita all’assistenza fine a se stessa, ma mira all’autonomia”

 

La sperimentazione è articolata su tre moduli operativi improntati alla gradualità: il primo denominato “festivo” prevede la presenza dei ragazzi nel solo finesettimana; il secondo “feriale breve” è invece dedicato a chi è già pronto e consiste nella presenza anche in alcune sere dei giorni feriali accompagnata da una progressiva diminuzione dell’attività educativa. Infine il terzo modulo, denominato “feriale lungo”, è rivolto alle persone in grado di affrontare una convivenza stabile di almeno 6 giorni/5 notti lungo la settimana nei giorni feriali. Questa fase vede il rafforzamento nel ragazzo di una “propria libera scelta” di vita indipendente e la relativa messa in opera con la conseguente responsabilità con impegno e sforzo nel portarla avanti, anche con il sostegno di operatori e volontari con l’obiettivo di una progressiva riduzione dell’attività educativa (che però non potrà mai essere azzerata).
In totale i posti letto nei tre appartamenti sono nove di cui sette per ragazzi disabili e due per gli operatori/volontari.

Oltre ai dipendenti e ai dirigenti delle associazioni coinvolte, all’incontro erano presenti i genitori dei ragazzi.

 

Altre info sui ragazzi di Sipario: il ristorante in via San Frediano – via de’ Serragli n.104 – agli Artigianelli, info http://www.iragazzidisipario.it

I nuovi condomini della sede di Anpas e Anpas Toscana Leggi tutto »

Manovra: stralciato il decreto missioni

Volontariato internazionale, aggiornamenti Manovra: stralciato il decreto missioni

La Commissione del Senato che sta esaminando il Decreto sulle missioni militari ha stralciato gli articoli 14 e 15, che rischiavano di bloccare i contratti dei cooperanti e dei volontari. Ora il testo dovrà passare alla Camera. 

Francesco Petrelli Presidente dell’associazione delle ONG Italiane dichiara: “Consideriamo un primo segnale almeno parzialmente positivo che oggi, in occasione della discussione svolta in Senato sul rifinanziamento delle missioni all’estero, sia stato approvato un primo stanziamento di 8 milioni di euro per la componente dei  progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo (la cosiddetta componente civile) e che lo stesso Governo si sia impegnato a reperirne  altrettanti in occasione della prossima Legge di Stabilità economica e finanziaria che si discuterà in Parlamento ad ottobre. Un primo passo dunque che in un anno di drastici tagli alla cooperazione italiana recupera il quasi nulla inizialmente previsto nel testo portato nelle Commissioni Esteri e Difesa la scorsa settimana. Se anche la seconda parte dell’impegno sarà rispettata ci avvicineremo ad uno stanziamento per le azioni e i progetti di cooperazione all’interno del Decreto Missioni, non lontano dall’ammontare del 2010 ( 17 milioni).

E’ un risultato questo che è stato possibile grazie alla forte  mobilitazione delle ONG, impegnate con le popolazioni locali in azioni di sviluppo e umanitarie, delle associazioni del terzo settore e  alla pressione delle opposizioni che ha favorito la convergenza del Governo e l’individuazione di un punto di intesa migliorativo”.

“con grande soddisfazione  rilevo  il successo della nostra iniziativa di mobilitazione e pressione affinché fossero abrogati i commi 14 e 15 dell’articolo 3 del Decreto Legge sulla proroga delle missioni militari 14 che di fatto mettevano in mora e pregiudicavano la possibilità di utilizzare i volontari e i cooperanti nei progetti di cooperazione internazionale. Ieri le Commissioni Esteri e Difesa riunite hanno deciso lo stralcio dei commi in questione e migliorato lo stesso decreto aumentando i fondi per la componete civile  della cooperazione.

Abbiamo evitato che in pieno anno europeo del volontariato il governo colpisse, con queste norme   introdotte surrettiziamente, volontari e cooperanti  che  fanno onore al nostro Paese e  con il loro impegno solidale sono garanti – in alcune realtà gli unici garanti –  della sua credibilità e del suo ruolo internazionale.

Adesso dobbiamo assicurarci che non vi siano nuove sorprese negative  nei prossimi passaggi parlamentari e tenere alta l’attenzione, continuando ad appellarci alla libera decisione del Parlamento, dei deputati e dei senatori per salvaguardare questa grande storia di cittadini attivi e responsabili che operano per contribuire a costruire con la cooperazione, la solidarietà e  la pace  il nostro futuro comune. Una grazie a tutti quelli che con il loro impegno e mobilitazione hanno consentito di ottenere questo  primo importante risultato”.

 


AZZERATO  IL VOLONTARIATO INTERNAZIONALE

Anpas aderisce alla protesta promossa dalle ONG Italiane e dal Forum del Terzo Settore contro il DL 107/11 che, di fatto, eliminano le figure dei volontari e dei cooperanti internazionali. Nel decreto di proroga delle missioni militari all’estero inserito nella manovra del Governo, infatti, i commi 14 e 15 dell’articolo 3 hanno l’effetto di abrogare gli articoli 32 e 34 della  Legge 49/87 (vedi la legge) sulla cooperazione internazionale, ovvero di quelle norme che regolano l’invio di cooperanti italiani in progetti di sviluppo nei Sud del mondo, eliminando al contempo i benefici e le garanzie di cui godono e andando a colpire, in particolar modo, le coperture previdenziali e assicurative dei volontari cooperanti.

Già negli scorsi mesi il Ministero degli Affari Esteri (MAE) comunicava la mancanza di fondi  per la cooperazione internazionale. La Legge di Stabilità 2011 (art.1, comma 13) aveva tagliato circa 17 milioni di euro dalla Direzione Generale per la cooperazione allo sviluppo e, per l’Ufficio VII (che si occupa di verificare l’ammissibilità dei progetti) l’ammontare dei tagli era stato di 3, 376 milioni di euro (dai 33,256 milioni a 29,876).

E’ possibile seguire l’iter di questa norma su http://parlamento.openpolis.it/singolo_atto/72738

 


 

(annullato_tagli_anpas_cooperazionedal Forum del Terzo Settore) Roma, 19 luglio 2011 – Nel silenzio e nella distrazione generale lo scorso 12 luglio il Consiglio dei Ministri ha varato il D.L. n°107/11 con il quale azzera, di fatto, il volontariato impegnato nei Paesi in via di sviluppo, dopo che già aveva ulteriormente tagliato i fondi a quello impegnato in Italia.

 

E’ bastato introdurre nel decreto di proroga delle missioni militari all’estero, due articoli che  eliminano le figure dei volontari e dei cooperanti previsti nella Legge 49/87 sulla cooperazione internazionale. Si tratta dei commi 14 e 15 dell’articolo 3 del nuovo D.L. n°107/11 che prevedono l’abrogazione degli articoli 32 e 34 della Legge su citata, ovvero di quelle norme che regolano l’invio di cooperanti italiani in progetti di sviluppo nei Sud del mondo, eliminando al contempo i benefici e le garanzie di cui godono e andando a colpire, in particolar modo, le coperture previdenziali e assicurative dei volontari cooperanti.

 

Questo provvedimento di modifica – dichiara Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore – , messo in atto all’insaputa degli organismi che avrebbero dovuto essere coinvolti, ha delle conseguenze che non possiamo accettare. Ancora una volta il Governo ha agito senza ascoltare la voce dei diretti interessati, con un’azione che rischia di mandare all’aria la lunghissima tradizione della cooperazione internazionale, e abbandonando a se stessa quella vastissima risorsa che lavora per il nostro Paese e per i Paesi in via di Sviluppo, che si chiama volontariato.”

Tra il tra il 2008 e il 2011 –   dichiara Sergio Marelli, coordinatore della Consulta Relazioni Internazionali del Forum –  i finanziamenti previsti per le iniziative di cooperazione allo sviluppo sono passati da 94 milioni di euro a poco più di 11. Un sacrificio assurdo e inutile, che fa risparmiare al paese solo pochi milioni di Euro, attuato in un momento in cui già scarseggiano principi morali ed etici, cultura della responsabilità e senso di solidarietà con i più deboli.

 

Chiediamo alle forze politiche di maggioranza e opposizione –  conclude Oliveroche in sede di approvazione parlamentare i due commi 14 e 15 vengano ritirati e che vengano aperti dei tavoli di confronto con le parti interessate.”

 


Il comunicato delle ONG Italiane: ANNULLATI CON UN COLPO DI MANO VOLONTARI E COOPERANTI DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Approfittando dell’importante decreto di proroga delle missioni militari internazionali, mentre l’attenzione di tutti gli osservatori era concentrata sulla manovra finanziaria, il Governo ha introdotto di soppiatto due articoli che eliminano le figure dei volontari e dei cooperanti previsti nella legge 49/87 sulla cooperazione, disarticolandola e compromettendo perfino la continuità dei progetti già approvati e finanziati.
Le Ong italiane denunciano la forzatura, infatti nessun motivo di necessità e urgenza giustificano l’introduzione di tali articoli in un Decreto Legge.
L’intervento, fatto all’insaputa degli organismi interessati, esprime chiaramente la volontà di colpire la operatività delle Ong, dell’ufficio VII della DGCS e dell’intera Cooperazione italiana e implica un’ulteriore taglio alle già irrisorie risorse disponibili.
Le Ong italiane che sono da tempi non sospetti aperte a cambiamenti significativi della legge 49/87, incluso la normativa farraginosa sui volontari e i cooperanti, denunciano il colpo di mano e chiedono alle forze politiche di maggioranza e di opposizione di eliminare in sede di approvazione parlamentare gli articoli 14 e 15 del decreto missioni n.107 del 12 luglio 2011, per ricondurre l’argomento nell’alveo delle revisioni normative in corso.
L’associazione delle Ong Italiane chiama tutte le Ong e tutte le altre rappresentanze a mobilitarsi con urgenza, dare il massimo di risonanza alla notizia e sollecitare i parlamentari a far iscrivere gli emendamenti al Senato entro lunedì prossimo 18 luglio.

 


Altri articoli:

La lettera di Petrelli (ONG Italiane alle Commissioni del Senato e della Camera) 

Gli effetti dei tagli, di Carlo Ciavoni

Forum del Terzo Settore: la manovra aggrava le condizioni sociali del Paese

Vita: Cooperanti cancellati

Vita: Quegli inganni sulla cooperazione

 

 


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Anpas aderisce al Manifesto per il welfare del XXI secolo

Anpas aderisce al Manifesto per il Welfare del XXI secolo promosso dalla Rivista delle Politiche Sociali

“Nell’ultimo anno i tagli al welfare sono stati di ben due miliardi di euro. Se poi si compara il Fondo di bilancio previsto per il 2011 con quello del 2008, il dato registra un -78,4%, con un passaggio da 2 miliardi e 527milioni a circa 545 milioni.” Con queste crude premesse riguardanti la realtà dei fatti italiani, la Rivista per le Politiche Sociali lancia un “Manifesto per il welfare del XXI secolo”, per ripensare l’intevento pubblico sul welfare. Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale del manifesto.

I grandi progressi civili e sociali degli ultimi due secoli sono stati contraddistinti dalla crescita economica e del welfare pubblico, non solo a tutela dei più deboli, ma per consentire alle persone di affrontare con relativa serenità nel corso della vita eventi o scelte altrimenti troppo rischiose e alla collettività di misurarsi efficacemente con le sfide economiche, sociali, demografiche e culturali proprie di ogni percorso di cambiamento e crescita. E non v’è dubbio che le Costituzioni democratiche della seconda metà del Novecento abbiano costituito un primo ancoraggio forte per i diritti sociali, il cui sviluppo ha poi contrassegnato l’espansione del welfare. Viviamo oggi una transizione difficile, in cui si affacciano nuove sfide e problemi che parevano da tempo superati; venuta meno l’incondizionata fiducia riposta nelle capacità autoregolative del mercato, la crisi economica e finanziaria in corso ha indotto molti paesi, anche dotati di tradizioni e capacità nell’offerta di servizi alla cittadinanza, a compiere importanti scelte di riduzione della spesa pubblica e, in essa, di quella destinata al welfare.

È anche perciò nostro convincimento che, ad evitare che la pluralizzazione delle condizioni lavorative e di protezione sociale accrescano le disuguaglianze, occorra porre al centro delle scelte pubbliche la salvaguardia e la promozione dei ‘beni comuni’; essi sono essenziali alla conduzione di una vita dignitosa e alla realizzazione di pari opportunità – a prescindere da sesso, origine sociale, appartenenza etnica o religiosa, orientamento sessuale, stato civile, disabilità, età, statuto di cittadinanza politica – nell’accesso alla formazione, al lavoro, alla soddisfazione dei bisogni di cura, alla sicurezza.

A fronte di queste esigenze fondamentali, l’attuale disegno governativo inteso a ridimensionare il suo investimento in politiche sociali per la cittadinanza, rischia di produrre effetti molto dannosi sul nostro già debole e contraddittorio sistema nazionale di welfare con ormai evidenti, gravi conseguenze sul tenore di vita della popolazione e sulla tenuta della coesione sociale dei singoli territori e del Paese nel suo insieme.

Al contrario, riteniamo sempre più irrinunciabile e strategico un forte impegno pubblico che sia capace di attivare attori e risorse diversi e che, evitando l’impoverimento sostanziale dei diritti sociali in essere, proceda ad una necessaria revisione dell’esistente al fine di ridurne la frammentazione, limitando al massimo le disuguaglianze tra categorie di persone – lavoratori ‘centrali’ e ‘periferici’, uomini e donne, cittadini e immigrati (questi ultimi a loro volta distinti a seconda dello statuto giuridico) – e tra generazioni.

Ancora, pur nella loro centralità, le scelte pubbliche dovranno altresì promuovere e sostenere l’azione sociale volontaria e autonoma di cui persone, famiglie e associazioni possono rendersi protagoniste, in un quadro di sussidiarietà tra cittadini ed istituzioni volto al perseguimento di finalità di interesse generale secondo criteri e modalità non alternativi né sostitutivi di funzioni proprie dell’intervento pubblico.

Siamo consapevoli che il rilancio del welfare dovrà misurarsi con importanti difficoltà. Forse ancor più dei limiti e delle problematiche della finanza pubblica, che imporranno un’inevitabile gradualità delle priorità e degli obiettivi, e della necessità di una profonda revisione del finanziamento su base fiscale (più efficace anche nel contrasto dell’evasione, equilibrato ed equo soprattutto nei confronti del lavoro), grava oggi sul welfare il peso di una cultura che tende a considerarlo come retaggio del passato, costo sociale improduttivo, cultura degli sconfitti.

Contrariamente a queste visioni riduttive, sosteniamo la necessità di rinnovare la cultura del welfare come strumento indispensabile a garantire la coesione sociale, come fattore di investimento, moltiplicatore di risorse e attivatore di capacità.

Per questo riteniamo indispensabile che il nostro sistema di welfare mantenga ed accresca le sue capacità di:

*attuare pienamente i valori alla base dell’azione sociale europea in quanto promotrice di diritti fondamentali, standard sociali inderogabili e nuovi e progressivi diritti di cittadinanza. Per questo si richiede una partecipazione compiuta delle nostre istituzioni ai processi comunitari in corso, volti allo sviluppo delle politiche di inclusione sociale e di promozione delle capacità

*contrastare la crescente vulnerabilità sociale di persone, nuclei famigliari e territori di fronte ai processi finanziari, economici, sociali e culturali innescati dalla globalizzazioni, sostenendone il reddito e le condizioni di vita

*contrastare le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali con opportune misure perequative volte a superarne gli effetti sociali negativi

*contrastare l’esclusione di quote significative di donne e di giovani dall’accesso al mercato regolare del lavoro e valorizzarne il ruolo cruciale ai fini della crescita e dello sviluppo economico

*contrastare il sovraccarico delle reti famigliari, anche promuovendo un forte investimento sui servizi all’infanzia, per le persone non autosufficienti e sulle politiche di conciliazione

*investire sulle nuove generazioni, fin dalla più tenera età, come soggetti a pieno titolo di diritti sociali e come risorsa per il futuro, anche per evitare i meccanismi di riproduzione intergenerazionale della disuguaglianza che sono particolarmente forti in Italia

*contrastare la dequalificazione in corso dei sistemi pubblici di istruzione promuovendone la funzione di pubblico servizio (‘società della conoscenza’) e favorendo l’equa promozione dei talenti individuali

*contrastare la mortificazione dei meriti e promuovere i canali della mobilità sociale

*contrastare l’ulteriore indebolimento organizzativo del Servizio sanitario nazionale e le disuguaglianze di salute che ne scaturiscono

*contrastare i processi di crescente fragilità e di isolamento della popolazione anziana, promuovendone l’integrazione sociale, assicurando loro pensioni e abitazioni dignitose e condizioni di cura adeguate

*correggere la frammentazione del nostro sistema territoriale di welfare e la geografia differenziata della cittadinanza a seconda del luogo di residenza

*promuovere una politica complessiva e lungimirante dell’immigrazione, a partire dalla progressiva inclusione, in un quadro certo di diritti e doveri, degli stranieri residenti regolarmente nel territorio nazionale come cittadini a pieno titolo se lo desiderano, e comunque almeno dal punto di vista dei diritti sociali.

Tutto ciò considerato, ed a partire da una prima rosa di adesioni inizialmente raccolte solo fra i membri del Comitato scientifico e del Comitato di redazione de “la Rivista delle Politiche Sociali” e del board di ESPAnet Italia (la rete di studiosi di politiche sociali), così ristretta al solo fine del suo primo lancio pubblico, viene chiesto al più ampio numero possibile di studiosi, rappresentanti di associazioni e di strutture impegnate nel sociale, operatori dei servizi e singoli cittadini di condividere questa visione positiva e strategica del welfare sottoscrivendo questo Manifesto.

Prima finalità della raccolta di firme è la promozione tra l’opinione pubblica e i decisori politici di una visione del welfare come sistema in evoluzione e tuttora indispensabile tanto per la protezione dai rischi sociali, quanto – e sempre più – per la promozione dello sviluppo sociale ed economico.

Il Manifesto, ampiamente sottoscritto, potrà in una fase successiva essere valorizzato come strumento di sollecitazione per lo sviluppo di una maggiore consapevolezza sociale delle autorità preposte alle decisioni di policy.

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Per sottoscrivere, questo è il link http://www.ediesseonline.it/riviste/rps/eventi/manifesto-un-welfare-del-xxi-secolo

Scarica il Manifesto – PDF

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Forum HIV e AIDS: Anpas aderisce alla dichiarazione di Roma

Anpas aderisce alla Dichiarazione di Roma, e all’appello del Forum della Società Civile Italiana sull’HIV/AIDS

 


 

IL FORUM DELLA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA SULL’HIV/AIDS Riunito a Roma il 12 luglio 2011 per il convegno: “1981- 2011: a 30 anni dalla pandemia, l’infezione da HIV è ancora una priorità per il nostro paese?“, evento affiliato alla VI Conferenza internazionale IAS su Patogenesi, Trattamento e Prevenzione HIV (Roma, 17-20 luglio 2011),

SOTTOSCRIVE LA SEGUENTE DICHIARAZIONE

PREMESSE
Cenni di epidemiologia in Italia – Il recente sistema di sorveglianza dell’infezione da HIV nel nostro paese indica che nel 2009 sono stati diagnosticati 4,5 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti italiani e 22,2 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 stranieri residenti, con un’età mediana di 39 anni per i maschi e di 35 anni per le femmine. L’incidenza è maggiore al centro-nord rispetto al sud-isole. Aumentano i casi attribuibili a trasmissione sessuale (eterosessuale e omosessuale), che nel 2009 costituiscono complessivamente l’80,1% di tutte le segnalazioni. Un terzo delle persone neo-diagnosticate lo è in fase avanzata di malattia, ossia con una rilevante compromissione del sistema immunitario (numero di linfociti T CD4+ inferiore a 200 cellule/µL). In Italia sono presenti tra 143.000 e 165.000 persone HIV positive viventi, di cui più di 22.000 in AIDS. Una persona sieropositiva su quattro non sa di esserlo.

Cenni di epidemiologia nel mondo – UNAIDS (il Programma Congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS) stima che, alla fine del 2010, le persone viventi con l’HIV erano oltre 34 milioni nel mondo. Nel 2009 si sono registrati 2,6 milioni di nuove infezioni; l’Africa sub-sahariana rimane l’area più colpita con 1,8 milioni di casi nuovi e con una percentuale di donne più elevata rispetto agli uomini. Alla fine del 2010, più di 6 milioni di persone nei paesi a medio e basso reddito avevano accesso alla terapia antiretrovirale, mentre nel 2003 erano soltanto 400.000. Per la prima volta, nel 2009, la copertura globale dei servizi di prevenzione contro la trasmissione dell’HIV da madre a figlio ha superato la soglia del 50%.

Stabilizzazione delle infezioni non significa azzeramento! – A distanza di 30 anni dalla scoperta dell’HIV, gli investimenti per arginare l’epidemia stanno producendo i primi risultati: il tasso di nuove infezioni sta calando avviandosi alla stabilizzazione, mentre l’accesso alla terapia antiretrovirale è in aumento e si stanno compiendo passi importanti per ridurre la trasmissione del virus da madre a figlio. Tuttavia questo dato non è consolidato: per ogni persona che inizia la terapia antiretrovirale, ve ne sono due che contraggono il virus.

Sanità e Politiche Sociali dopo la riforma del Titolo V° della Costituzione: l’HIV nell’era del federalismo – Il Sistema italiano di garanzia dei diritti fondamentali di cittadinanza si basa su quanto è sancito dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed è in forza di questi principi che il nostro Parlamento ha approvato leggi e fissato regole a tutela della dignità, dei diritti e della salute di ogni cittadino. La riforma del Titolo V° della Costituzione affida un nuovo ruolo alle Regioni e agli enti locali in materia di sanità (legislazione concorrente) e di politiche sociali. A tal proposito, esprimiamo preoccupazione rispetto alla proposta di manovra finanziaria presentata recentemente dal Governo, che prevede, ancora una volta, tagli sul welfare e sulla spesa sanitaria la quale, in Italia, è già più bassa rispetto alla media Ue e ai Paesi Ocse. Si continuano, ciecamente, a considerare la Sanità e le Politiche Sociali solo come “un costo” anziché come “un investimento” per il futuro e lo sviluppo del Paese. “Investire in salute oggi per risparmiare domani” dovrebbe essere l’atteggiamento di un governo lungimirante che, invece, nell’era del federalismo, a causa dei tagli non consente alle Regioni e agli enti locali di elaborare politiche socio-sanitarie capillari e incisive per contrastare l’epidemia, minando così il diritto di tutta la cittadinanza alla prevenzione e alla cura dell’HIV.

TESTO DELLA DICHIARAZIONE
a.. Chiediamo con forza, in accordo con la Dichiarazione Politica dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 10 giugno 2011 (UNGASS 2011), che la sconfitta dell’HIV divenga una priorità fino al 2015: questo implica, a livello nazionale e internazionale, una allocazione adeguata di risorse economiche e, a livello nazionale, un riassetto urgente delle politiche sanitarie e istituzionali di intervento sull’HIV/AIDS, fino ad ora deboli e inadeguate.
a.. Chiediamo che le strategie che saranno messe in campo siano basate su chiare a condivise evidenze scientifiche e sui diritti umani, e non su pregiudizi ideologici,che nulla hanno a che fare con l’approccio metodologico necessario ad affrontare un problema di salute pubblica.
In merito agli interventi nazionali, ci appelliamo alle istituzioni italiane centrali e locali (Regioni, Province, Comuni) e ai rispettivi decisori politici, affinché intraprendano azioni urgenti per fermare l’infezione da HIV in Italia.

Politiche di prevenzione – Chiediamo che si prenda atto della inefficacia e del carattere discontinuo e blando delle campagne pubbliche sulla prevenzione condotte negli ultimi anni in Italia e delle conseguenze che esse hanno prodotto in termini di mancato raggiungimento dell’obiettivo di azzeramento del numero delle nuove infezioni annuali. Che da questa constatazione si parta per elaborare campagne/strategie di prevenzione costanti, diversificate per gruppi di destinatari, che utilizzino linguaggi adeguati e riferimenti specifici agli strumenti di prevenzione (es.: “Profilattico”, “Test HIV”, “Terapia antiretrovirale”), avendo cura di adeguare la terminologia utilizzata alle caratteristiche del gruppo di volta in volta considerato. In particolare, chiediamo che la prevenzione dell’infezione da HIV sia da intendersi come “intervento bio-psicosociale” e debba quindi inserirsi in un contesto normativo e di intervento più ampio di lotta contro lo stigma e di tutela della persona. In particolare:

a.. Nel rivolgere interventi di prevenzione alla popolazione MSM (uomini che fanno sesso con uomini), riteniamo indispensabile che essi siano affiancati ad un’azione concreta di contrasto all’omofobia, individuata nell’estensione della legge Mancino, così come ad un contrasto all’omofobia e al pregiudizio nei confronti delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) in tutti i contesti sociali (scolastico, lavorativo, ecc.).
b.. Nel rivolgere interventi di prevenzione ai gruppi più vulnerabili – quali persone detenute (anche negli OPG, Ospedali Psichiatrici Giudiziari), migranti, consumatori di sostanze, lavoratrici/lavoratori del sesso – riteniamo indispensabile l’utilizzo di strategie di offerta attiva del test HIV, di eliminazione delle barriere di accesso ai servizi, di riduzione del danno e dei rischi già sperimentate con esiti più che positivi in altri paesi e nella stessa Italia e chiediamo che vengano prese a livello politico decisioni che mirino a una sospensione delle misure di detenzione e/o estinzione del reato e della pena per le persone con HIV che presentano parametri clinici critici e/o debilitanti connessi alla patologia, da definirsi in apposito tavolo tecnico che veda il coinvolgimento diretto della Società Civile.
Politiche contro lo stigma e le discriminazioni – Chiediamo che si proceda – di concerto tra istituzioni competenti, mondo associativo, rappresentanze sindacali e del mondo produttivo – alla elaborazione di piani di informazione/formazione volti a rimuovere lo stigma, la discriminazione e il mobbing di cui le persone con HIV sono spesso vittime soprattutto sui luoghi di lavoro e nel settore dell’assistenza sanitaria.

Garanzia della privacy – Chiediamo che si prenda atto delle frequenti e gravi violazioni delle norme vigenti in materia di protezione della riservatezza dei dati sanitari relativi alle infezioni da HIV (legge 135/1990, D.lgs 196/2003), e che si costituiscano con urgenza tavoli di lavoro con l’obiettivo di elaborare strumenti operativi per assicurare il rispetto della normativa vigente in tutti gli ambiti in cui essa viene sistematicamente violata (strutture sanitarie e assistenziali, posti di lavoro del settore pubblico e privato, scuola e università, strutture sportive, agenzie di lavoro interinale, ecc.).

Disponibilità dei farmaci e della diagnostica – Chiediamo che si ponga rimedio alle inaccettabili disparità che la regionalizzazione sanitaria ha prodotto nella disponibilità dei farmaci e della diagnostica, mediante l’elaborazione di piani di coordinamento nazionali volti a superare tali inaccettabili condizioni di disuguaglianza tra cittadini residenti in regioni diverse. In particolare, ma non esaustivamente, chiediamo che le “Linee Guida italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1” siano prese come riferimento univoco da tutte le regioni, ASL, centri di cura e assistenza delle persone con HIV del nostro paese, e chiediamo che la promozione di politiche di diagnosi alla patologia sia uniforme e gratuita sul territorio, garantendo così i diritti costituzionali della cittadinanza.

Politiche antidroga – Chiediamo che sia compiuta una verifica trasparente sull’efficacia delle attuali politiche antidroga nazionali, come ribadito dalla dichiarazione ufficiale dell’ultima conferenza mondiale sull’AIDS (XVIII IAC, 2010) denominata: “La Dichiarazione di Vienna”. Essa ha riaperto il dibattito sulle politiche antidroga attuate fino ad ora e la loro correlazione con l’HIV, ne ha sancito il fallimento, evidenziando come l’approccio repressivo contro i consumatori non favorisce l’emersione dei comportamenti a rischio, diventando piuttosto motore del propagarsi dell’infezione. Per questo chiediamo che venga rivisto l’impianto legislativo vigente (L.49/2006 – Fini/Giovanardi), che da un lato ha visto aumentare la presenza di consumatori di sostanze nelle carceri e, dall’altro, li ha spinti sempre di più nell’invisibilità rendendoli quindi, di fatto, non più raggiungibili da messaggi e strumenti di prevenzione su HIV, HCV e Malattie a Trasmissione Sessuale.

Finanziamento alla ricerca – Chiediamo che il Programma Nazionale di Ricerca sull’AIDS, istituito alla fine degli anni ’80 e di volta in volta sensibilmente ridotto nell’erogazione dei fondi, al momento cancellato dal Ministero della Salute e di fatto non sostituito con alternative concrete e mirate alla patologia, sia istituito nuovamente con continuità e con finanziamenti adeguati e/o chiediamo che si trovino forme di finanziamento specifiche sulla patologia e sostanziali per consentire ai nostri ricercatori, tra i più bravi al mondo, di proseguire la loro attività nella lotta contro l’HIV.

In merito agli interventi internazionali, ci appelliamo al Governo affinché l’Italia contribuisca efficacemente alla lotta contro l’HIV nei Paesi a risorse limitate, per il raggiungimento del sesto Obiettivo di Sviluppo del Millennio sancito dalle Nazioni Unite.

Fondo Globale per la Lotta contro l’AIDS, la Tubercolosi e la Malaria – Chiediamo che l’Italia comunichi un piano di rientro per l’esborso dei contributi per il 2009 e il 2010 – pari a 260 milioni di euro – e dei 30 milioni di dollari addizionali che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha promesso al Vertice G8 del 2009 a L’Aquila. Chiediamo, inoltre, che l’Italia rinnovi l’impegno finanziario a favore del Fondo Globale per il triennio 2011-2013.

Destinazione di parte del PIL – Chiediamo che l’Italia si impegni concretamente per raggiungere l’obiettivo di destinare lo 0,7% del proprio PIL in Aiuto Pubblico allo Sviluppo entro il 2015. Come ribadito anche dalla recente Dichiarazione politica UNGASS 2011, se i Paesi sviluppati non incrementeranno i propri sforzi per raggiungere questa soglia, sarà impossibile raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, fra i quali il sesto, sulla lotta contro le pandemie. L’Italia, in particolare, è attualmente il maggior responsabile del deficit europeo (38%) [Fonte: Commission Staff Working Document, “EU Accountability Report on Financing for Development 2011”] per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e deve pertanto urgentemente invertire la pericolosa tendenza che ha visto precipitare il rapporto APS/PIL fino a un preoccupante 0,15% nel 2010.

HIV/AIDS e rafforzamento dei sistemi sanitari – Chiediamo che negli interventi di lotta contro l’AIDS sostenuti dal Governo italiano nei Paesi a risorse limitate, l’approccio centrato sulla malattia sia integrato da un’attenzione al rafforzamento dei sistemi sanitari nel loro complesso, così che le strutture sanitarie di base nei Paesi colpiti dalla pandemia possano essere messe in grado di gestire un pacchetto di prevenzione, trattamento, cura e supporto con un livello di efficienza adeguato agli standard internazionali.

Presenza italiana e partecipazione della Società Civile – Chiediamo la nascita di una struttura istituzionale che consenta all’Italia la partecipazione attiva e sistematica agli appuntamenti internazionali di confronto sull’HIV/AIDS e chiediamo la partecipazione paritetica a questa struttura della Società Civile del nostro paese.

 


Ulteriori info su: http://www.dichiarazionediroma.it/

Forum società civile italiana HIV http://www.forumhivaids.it/

 

Forum HIV e AIDS: Anpas aderisce alla dichiarazione di Roma Leggi tutto »

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