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25 novembre e il doppio sguardo: Anpas contro ogni tipo di violenza

“La  violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace” – Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, 1993. Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite. 

 Stop violenza sulle donne

 

La dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 fornisce, per la prima volta, una definizione ampia della violenza contro le donne: “qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata”.

 

L’ONU e l’Unione Europea definiscono “violenza di genere” la violenza che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi e nel desiderio di controllo e di possesso da parte del genere maschile sul femminile.La data del 25 Novembre come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stata scelta dall’ONU nella Risoluzione dell’Assemblea Generale n° 54/134 del 17 Dicembre 1999, a ricordo delle tre sorelle Mirabal, violentate ed uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana.

 

Il fenomeno della violenza è trasversale e assume forme e manifestazioni diverse, provocando danni fisici e mentali con gravissime conseguenze anche a lungo termine, con costi umani, sociali ed economici inaccettabili. Al contrario di quanto comunemente si pensa il fenomeno si manifesta soprattutto nell’ambito familiare: stiamo parlando di mariti, di ex mariti, di padri, di compagni, di fratelli, di amici, di conoscenti. Peccato che sia solo l’omicidio a conquistare le prime pagine dei giornali e si parla troppo poco di tutto il resto e crediamo che noi volontari del soccorso avremmo molto da dire e da insegnare.

 

La violenza coinvolge donne di ogni estrazione sociale e culturale, senza distinzione di istruzione, reddito ed età. Dalla schiavizzazione in matrimoni forzati, a donne vendute per alimentare il mercato della prostituzione, a quelle molestate sul luogo di lavoro o mutilate nell’intimità da pratiche obsolete, alle violenze domestiche che si manifestano in varie forme, fisica, sessuale, psicologica ed economica.

 

Anpas condanna ogni tipo di violenza e, proprio per l’attività che quotidianamente mette in contatto i volontari e le volontarie con donne vittime di ogni tipo di violenza, si pone come soggetto interlocutore e portatore di esperienza  diretta per poter aiutare le donne a “chiedere aiuto” e a superare gli ostacoli che spesso lo impediscono.Noi crediamo fortemente nella nostra professionalità che ogni giorno agiamo ed implementiamo e siamo convinti che un serio lavoro comune di rete possa davvero fare la differenza.

 

Anpas c’è con migliaia di volontari, molti dei quali donne, che dimostrano le loro straordinarie qualità e la loro specifica sensibilità. Ed è proprio lo “sguardo” differente delle donne che può fare la differenza anche nella specificità di certi interventi. Siamo convinti che il doppio sguardo, cioè le sensibilità diverse tra uomini e donne possano essere davvero se valorizzate, una risorsa straordinaria nella pianificazione e nella gestione degli interventi.

 

– Fabrizio Pregliasco, vicepresidente Anpas Nazionale

 

 

 

 

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Maltempo: volontari Anpas nelle zone colpite

17 novembre – Evacuazioni di case, assistenza sociale, pulizia di strade e garage, interventi di emergenza 118, monitoraggio dei corsi d’acqua più a rischio, supporto alle sale operative locali, distribuzione dei sacchi di sabbia, informazione alla cittadinanza sulla prevenzione del rischio: sono solo alcune delle attività dei volontari Anpas impegnati per fronteggiare le emergenze meteorologiche su Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia,Toscana e Veneto.

 

Liguria, 15 novembre

 

«Dobbiamo ringraziare ancora una volta centinaia di volontari, formati ed equipaggiati, che stanno lavorando per superare l’ennesima emergenza nazionale», dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. «In pochi giorni stiamo ripetendo assistendo comunità su territori costantemente in emergenza, ma è proprio in questo momento che dobbiamo pensare al ruolo fondamentale della prevenzione e un vero piano di intervento sul dissesto idrogeologico».

In Liguria la colonna mobile nazionale Anpas continua l’assistenza con operazioni di soccorso e ripristino delle aree più colpite dal maltempo. A Genova, presso la Fiera, a distanza di un mese, è stato nuovamente aperto il campo base Anpas in raccordo con le istituzioni e il Dipartimento Nazionale di Protezione civile, per assicurare le attività necessarie a superare quest’altra delicata fase di emergenza. All’interno della Fiera di Genova è attiva la cucina da campo e la segreteria della colonna mobile nazionale Anpas. Le 102 pubbliche assistenze liguri,stanno garantendo anche l’assistenza sanitaria ordinaria e di emergenza, oltre ai servizi sociali ordinari.

Milano. Tanti gli interventi sui territori colpiti dal Seveso e Lambro, in particolare in zona Niguarda e Forlanini, dove le pubbliche assistenze Anpas sono intervenute per liberare automobilisti rimasti intrappolati nelle autovetture. Interventi anche al cimitero di Lambrate per svuotare una vasca di raffredadamento dei forni dei forni dall’esodnazione del Lambro.

Piena del Po. Permane anche per oggi una situazione meteorologica complessa e l’allerta dei volontari su gran parte del territorio, soprattutto per possibili allagamenti delle golene del Po. Oltre al monitoraggio degli argini, i volontari delle pubbliche assistenze lombarde e emiliane stanno invitando i cittadini ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni e prescrizioni dei Sindaci, che dovranno procedere ad evacuazioni preventive per ridurre l’esposizione al rischio, e a restare costantemente informati sull’evolversi della situazione.

Tutte le attività di protezione civile Anpas sono coordinate dalla Sala Operativa Nazionale Anpas (aperta dallo scorso lunedì 10 novembre) e dalle sale operative regionali.

 

Riunione a Lavagna

 

 

La raccolta dei beni di prima necessità dei volontari di Carrara per Carrara e Chiavari

 

#dagheZena: i racconti dei volontari Anpas delle pubbliche assistenze liguri 

 

Le immagini dell’intervento dei volontari Anpas



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Io non rischio Alluvione

Scarica la scheda informativa

Durante l’allerta
Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.
Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.
Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.

Durante l’alluvione
Se sei in un luogo chiuso
Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.
Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.
Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.
Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità

Se sei all’aperto
Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.
Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.
Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.
Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.
Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Dopo l’alluvione
Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

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Trasporto sanitario, Anpas all’incontro con il Ministero della Salute

9 febbraio 2014 – Anpas porta al Ministero della salute le sue istanze riguardanti il trasporto sanitario e il codice della strada (telepass, esenzione ambulanze, pedaggi). Preoccupa la questione sulla figura professionale dell’autista soccorritore e il volontariato: uniformare la formazione e coordinamento per la migliore qualità del servizio in tutta Italia

 

  
     

 

Dichiarazione di Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas: “Venerdì 7 febbraio ci siamo recati in delegazione Anpas al Ministero della Salute presenti Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale) e dott. Saturnino SASSONE, Direttore Ufficio V DG Programmazione Sanitaria. 

E’ stato un interessante colloquio che ha visto in particolare una disponibilità da parte dei funzionari del Ministero a sostenere e sollecitare le azioni di concerto sulle altre iniziative che riguardano il codice della strada (telepass, esenzione pedaggi, peso ambulanze).

Ma ci ha visto preoccupati sul problema della figura dell’autista soccorritore. E’ un’annosa situazione che si protrae nel tempo nella definizione di un profilo professionale spinto da quella quota del personale dipendente pubblico che vuole un inquadramento migliore: è un desiderio e una nostra disponibilità ad avere un inquadramento per il personale dipendente ma che deve compendiare anche la realtà dei fatti, il contributo fondamentale del volontariato e quindi la possibilità per tutti di poter fare un servizio che oggi è necessario perché oltre il 70% dei servizi di emergenza-urgenza sono garantiti dai volontari.

La nostra idea, purtroppo non ascoltata, era quella di un modulo a seguire per specializzazioni particolari ma sicuramente quello dovremo discuterlo insieme perché a tutt’oggi la preparazione dei volontari è diversificata con corsi: senz’altro la qualità elevata deve essere omogeneizzata, ma deve tenere conto della peculiarità e della presenza dei volontari in un contesto di rete che è quella di una prima risposta, poi di coordinamento di 118, di professionisti che insieme possono garantire la migliore qualità del servizio in Italia”.

 

7 febbraio 2014 - l'incontro con il Ministero della salute

 

 

 

 

 

 

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LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Anpas difende (e diffonde) la Costituzione

costituzione-volontariIn concomitanza con l’Anno Europeo del Volontariato, l’Italia festeggia il 150° anniversario della sua Unità.Anpas celebra questi due eventi cone il suo statuto e la Costituzione della Repubblica Italiana: due fonti d’ispirazione per i volontari delle pubbliche assistenze che ne mettono in pratica i valori e i principi, ogni giorno, in tutta Italia e nel mondo (per richiedere una o più copie della Costituzione – Statuto Anpas per la propria associazione potete contattare comunicazione@anpas.org)

Anpas ha aderito all’appello “A difesa della Costituzionepromosso dall’associazione Articolo 21, con un evento, la Conferenza di Organizzazione,  che si propone di esplicitare i valori dell’Unità d’Italia e della Costituzione. La 10^ Conferenza nazionale di Organizzazione, in programma a Firenze  dall’11 al 13 marzo, è la piazza dove volontari e dirigenti di Anpas, provenienti da tutta Italia, si sono riuniti per riflettere del ruolo del Volontariato e della società civile nel garantire i diritti civili e sociali nel nostro Paese riconosciuti dalla Costituzione.

 

  
   

 

Volontari per Costituzione ha anche un “dietro le quinte”… http://www.youtube.com/user/Anpasnazionale?feature=mhum# /u/6/xCcO_YeFKcg

La Conferenza di Organizzazione è un importante momento di democrazia del Movimento nazionale delle pubbliche assistenze, la prima tappa di un percorso che porterà al 51° Congresso nazionale (Roma, 2-4 dicembre 2011). Volontari e dirigenti dell’Anpas si riuniranno in gruppi di lavoro per discutere di giovani e  Servizio Civile, Protezione Civile, Politiche Europee, Euromediterranee e del Vicino Oriente, Sostegno alle aree di sviluppo e progettazione sociale, affidamento dei servizi sociosanitari. Ad ogni partecipante alla Conferenza sarà distribuita una copia della Costituzione.

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LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ESTRATTO

 

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

 

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

 

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

 

Art. 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.


Art. 18.

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.

Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

 

Art. 21.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’Autorità giudiziaria.

Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

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