Notizie dalle associazioni

Anpas Liguria: rendicontazione sociale ed economica 2018

Anpas Liguria: rendicontazione sociale ed economica 2018

Presentata nell’ambito dell’assemblea dei soci del 9 giugno 2019 l’ottava edizione della rendicontazione sociale di Anpas Liguria, riferita al 2018: un anno segnato in modo indelebile dal crollo del ponte Morandi e dalle conseguenti attività legate a questo episodio. Anche tutti gli altri ambiti di intervento sono stati però affrontati dai volontari, dagli organi sociali e dal comitato regionale con un impegno sempre crescente come dimostrano i numeri e le testimonianze riportate nel documento.
L’ottava edizione del bilancio sociale Anpas Liguria è stata presentata e approvata dall’assemblea dei soci che si è svolta domenica 9 giugno a Genova.

Emergenza Ponte Morandi

Il bilancio sociale è uno dei principali strumenti di comunicazione di cui Anpas Liguria dispone oltre che elemento di trasparenza e rendicontazione: ha come obiettivo quello di far conoscere e comprendere ai molteplici portatori di interesse l’ampiezza delle attività svolte, correlate al dispiegamento dei mezzi tecnici ma, soprattutto, del formidabile capitale umano rappresentato dai nostri volontari a cui tutte queste attività fanno capo. Il documento anticipa gli obblighi sanciti dal Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/17) ed è strutturato in 3 capitoli principali: Identità, Attività, Risorse a cui si aggiunge l’appendice Pagine Arancioni. Il capitolo delle Risorse è composto dalla rendicontazione d’esercizio, dalla relativa nota integrativa e comprende inoltre la relazione del Collegio dei Sindaci dell’associazione.

Per la prima volta il documento contiene elementi interattivi: attraverso l’inquadratura con un normale smartphone di alcuni QR Code posti sulle pagine del bilancio, si può accedere a dei contenuti extra di approfondimento (racconti, video, app, ecc.).

Parlando di numeri, nel 2018 sono stati 7.200 i volontari che hanno svolto servizio nelle 104 pubbliche assistenze Anpas della Liguria insieme a 215 ragazzi in servizio civile, supportati da 865 mezzi di soccorso e trasporto, dal prezioso lavoro di 393 dipendenti e dal contributo di 32.900 soci.

Il principale ambito di intervento delle nostre associazioni è quello legato al trasporto e al soccorso sanitario: oltre 320 mila trasporti tra ordinari e di emergenza svolti in convenzione con la Regione Liguria nelle quattro province del nostro territorio. Più di 49 mila invece quelli svolti al di fuori del rapporto convenzionale, stimabili in circa 2 milioni di Euro. In questo ambito però è giusto citare il contenzioso sull’affidamento dei servizi sanitari, per il quale ci stiamo confrontando duramente ancora adesso con la Regione Liguria e che ci ha visto nuovamente costituiti innanzi alla Corte di Giustizia Europea per difendere il nostro patrimonio di volontariato a tutela dei cittadini.

In ambito della protezione civile le attività legate al crollo del ponte Morandi sono state, come detto, un grande impegno per Anpas Liguria: 26 sono stati i giorni in cui abbiamo gestito e fatto funzionare il campo cucina per i soccorritori e le persone rimaste senza casa, grazie al lavoro di 1.400 volontari che hanno preparato, consegnato nei centri di accoglienza e servito nel tendone mensa oltre 17 mila pasti.

Il crollo del ponte Morandi ci ha visto impegnati anche in ambito di assistenza sanitaria, con una copertura di 42 giorni realizzata grazie a 378 volontari con l’ausilio di 126 ambulanze. Oltre a questo, abbiamo come di consueto garantito l’assistenza a tutte le partite di Genoa e Sampdoria, sia di prima squadra che giovanili, e fornito il nostro intervento in importanti eventi organizzati sul territorio ligure: Euroflora, Palio delle Repubbliche Marinare, Costa Zena Festival e molti altri per un totale di circa 21 mila ore di servizio complessive durante tutto il 2018 (+66%).

Sempre molto attivo il nostro Centro di Formazione che ha formato 681 cittadini sulle manovre di rianimazione e autorizzazione all’uso del defibrillatore semiautomatico DAE. Sul tema della formazione ricordiamo anche che i nostri soccorritori hanno incontrato e sensibilizzato alla cultura del primo soccorso 6 mila studenti di 42 istituti scolastici liguri.

Per quanto riguarda le politiche giovanili, sono stati 8 i progetti di Servizio Civile Nazionale avviati in 75 pubbliche assistenze Anpas Liguria; il nostro Gruppo Giovani, che coinvolge circa 700 volontari di 35 associazioni, ha preso parte a 19 attività volte principalmente all’avvicinamento dei propri coetanei al volontariato in pubblica assistenza. Le squadre del Gruppo Giovani hanno inoltre rappresentato per la seconda edizione consecutiva l’Italia al SAMI Contest, il campionato europeo del soccorso, che si è svolto in Germania e Danimarca nel mese di agosto.

In ambito di prevenzione, da ricordare il progetto Digito Ergo Sumus, finanziato dal Ministero delle Lavoro e delle Politiche Sociali, volto a prevenire le conseguenze derivanti da un uso non consapevole dei social network: oltre 1.300 i ragazzi incontrati e con cui i nostri giovani formatori si sono confrontati su questi temi di stretta attualità.

Il presidente Anpas Liguria Lorenzo Risso “un grande ringraziamento a tutti i volontari che quotidianamente sono impegnati nelle associazioni, nelle iniziative di Anpas – sia a livello locale che nazionale – per dare continuità e futuro a questa incredibile esperienza di solidarietà che il nostro Movimento rappresenta da oltre 100 anni”.

Il bilancio sociale 2018 si può leggere e scaricare in versione completa al link https://www.anpasliguria.it/index.php?p=25

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Barcellona Pozzo di Gotto; 6-9 giugno: MUOVITI! con Anpas Sicilia

“Muoviti!” come invito ai volontari a essere movimentatori di coscienze e conoscenze nei propri territori per la costruzioni di città resilienti, da questa idea parte “Muoviti! 1° campo formativo Anpas Sicilia” – Barcellona Pozzo di Gotto dal 6 al 9 giugno 

40 volontari formati per il montaggio della tensostruttura, 30 per il modulo “Essere Anpas”, 20 per “BLSD, 20 per “gestione mensa”, 30 per rischio sismico e 30 hanno partecipato alle lezioni con i funzionari del dipartimento regionale di protezione civile, 15 formati per l’antincendio e 15 per la comunicazione Anpas. 

Muoviti!

Questi alcuni dei numeri dei 3 giorni di “Muoviti! 1 corso formativo Anpas Sicilia” che si è tenuto a Barcellona Pozzo di Gotto coinvolgendo i volontari e le volontarie delle pubbliche assistenze siciliane, organizzato dal coordinamento provinciale Anpas di Messina con la collaborazione del comitato regionale. 
Per Lorenzo Colaleo, presidente Anpas Sicilia: «Muoviti per noi è stata una sperimentazione che possiamo dire ben riuscita. Volevamo dare una scossa al movimento, fare uscire i volontari e le volontarie dalle loro associazioni per farli incontrare, conoscere, confrontare e formarsi. Per questo abbiamo preferito un campo tendato ai soliti corsi di formazione. Per noi è stato importante anche il coinvolgimento dei cittadini, abbiamo la necessità di contaminare le nostre comunità per farle diventare luoghi di cittadinanza attiva».

Muoviti!

Proprio per questi motivi sono stati pensati due momenti con i cittadini di Barcellona Pozzo di Gotto e di Castroreale (ME) a cui il coordinamento provinciale Anpas di Messina ha voluto donare un defibrillatore.
«Sapevamo che Castroreale fosse in difficoltà da quando è stata cancellata la postazione 118 e così abbiamo deciso di donare il defibrillatore e di fare dei corsi di primo soccorso – ha dichiarato Sebastiano Lucà, coordinatore provinciale Anpas Messina – i momenti di piazza sono stati apprezzati e molti si sono avvicinati per provare le manovre sui manichini. Se tutti sapessimo cosa fare in caso di arresto cardiaco potremmo salvare molte più vite umane». 
Le lezioni ai volontari e alle volontarie sono state tenute oltre che da formatori del centro di formazione Anpas Sicilia anche dai funzionari dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e da quelli del dipartimento regionale di protezione civile. 

“Muoviti!” è servito a scoprire la rete, capire meglio Anpas e sentire la responsabilità della sua storia e dei suoi valori ma anche ad aprirsi all’esterno e fare conoscere le pubbliche assistenze ai cittadini di Barcellona Pozzo di Gotto e Castroreale.
«Stiamo pensando alla seconda edizione per il prossimo anno, sono già arrivate candidature da altre province.», ha concluso Lorenzo Colaleo.

Muoviti!

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Giro d’Italia, l’assistenza di Anpas Piemonte

Le associazioni Anpas del Piemonte hanno garantito, dal 23 al 26 maggio, l’assistenza sanitaria al Giro d’Italia con ambulanze e squadre di volontari soccorritori a piedi, per la tappa 12ª da Cuneo a Pinerolo, tappa 13ª da Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Serrù), e tappa 15ª da Ivrea a Como.

Anpas Piemonte, in collaborazione con il Servizio di emergenza sanitaria 118 e con i Comuni coinvolti, ha impegnato nelle tre giornate del Giro 36 ambulanze, fra mezzi di soccorso di base e mezzi avanzati con personale medico e infermieristico a bordo, e circa 300 volontari soccorritori.

 

Andrea Bonizzoli, presidente Anpas Piemonte: «Grande impegno delle associazioni Anpas nelle tappe piemontesi del Giro d’Italia. Ringraziamo tutti i volontari che, come sempre, hanno dimostrato massima preparazione e professionalità nella gestione dei grandi eventi. Grazie anche alle associazioni che hanno dato la loro disponibilità e che, continuando a mantenere tutto l’ordinario dei loro servizi sui diversi territori, hanno risposto alle richieste di potenziamento arrivate dal Servizio di emergenza sanitaria 118 e dai sindaci dei Comuni, sede di partenza e di arrivo o anche solo di passaggio del Giro».

 

Le pubbliche assistenze Anpas del Piemonte coinvolte nel 102° Giro d’Italia sono state: Croce Verde Saluzzo, Croce Verde Bagnolo Piemonte, Croce Verde Pinerolo, Croce Verde Porte, Croce Verde Cumiana, Croce Verde Cavour, Croce Verde Bricherasio, Croce Verde Perosa Argentina, Croce Bianca Volpianese, Croce Verde Bessolese, Croce Verde del Canavese, Croce Bianca del Canavese, Ivrea Soccorso (sponsor tecnico del Comitato Ivrea in Rosa), Vasc Caravino, Vssc Caluso, Volontari del Soccorso di Ceresole e Noasca, Volontari Ambulanza Verolengo, Vapc Cigliano con i volontari di Villareggia.

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Asti: i primi 110 anni della Croce Verde

La pubblica assistenza Anpas Croce Verde Asti celebra il suo 110° anniversario di fondazione e per l’occasione ha programmato tre giornate di festa presso la propria sede di corso Genova 26 ad Asti.

I festeggiamenti inizieranno il 7 giugno, a partire dalle ore 22, con il concerto degli Explosion, l’ingresso è gratuito a offerta libera. Durante la serata si potranno gustare friciule, patatine e bevande grazie alla collaborazione del Comitato Palio Rione Cattedrale.

Sabato 8 giugno, dalle ore 20, si terrà una cena a base di grigliata riservata a volontari, soci e simpatizzanti.

 

La cerimonia ufficiale dei 110 anni della Croce Verde Asti si terrà domenica 9 giugno, a partire dalle ore 9.00, sempre presso la sede della Croce Verde alla presenza delle autorità cittadine.

In programma la premiazione dei volontari Giorgio Brondolo e Fausto Grassi per i 25 anni di servizio attivo in associazione, la funzione religiosa e l’inaugurazione di tre nuovi automezzi per il trasporto delle persone disabili. Il taglio del nastro sarà affidato alle madrine Graziella Maggiora, Fiorella Carpino e Claudia Cappelli. A seguire il rinfresco.

Durante i tre giorni della manifestazione sarà allestita, presso la sede, una mostra fotografica con immagini storiche dell’associazione.

 

Giorgio Bertolino, presidente Croce Verde Asti: «Centodieci anni di attività sono un importante traguardo. Ringraziamo le istituzioni locali con le quali collaboriamo quotidianamente e tutti i volontari e i dipendenti della Croce Verde per l’impegno e la professionalità messi nello svolgere i servizi in favore della popolazione. Grazie anche a tutti coloro che stanno lavorando alla buona riuscita delle tre giornate di festa».

 

Le tappe più significative a sostegno di Asti e della sua gente

La Croce Verde Asti fu fondata il 1 maggio 1909 da un gruppo di operai della Vetreria di Asti, grazie all’intuizione del Colonnello medico Ettore Piccinini, che fu il primo presidente.

La Croce Verde ha superato due guerre ed è arrivata fino ad oggi, continuando a svolgere instancabilmente le sue attività con lo stesso entusiasmo degli inizi, confermandosi come punto di riferimento per le persone in difficoltà.

Fondamentale fu l’apporto dato dai volontari della pubblica assistenza durante le due alluvioni che misero in ginocchio la città: nel 1948 del 1994. La solidarietà della Croce Verde Asti si spinse anche fuori porta in numerose occasioni, prima tra tutte quella del 1980 in cui vennero inviati volontari, mezzi e viveri in Irpinia, sconvolta da un ingente terremoto. Da quell’esperienza nacque il nucleo di Protezione Civile della Croce Verde, attualmente ancora attivo con i suoi sommozzatori.

La storia della Croce Verde fu però segnata anche da episodi negativi. Fu nel 1935 che una legge del regime fascista costrinse alla chiusura tutte le associazioni di pubblica assistenza, obbligate a confluire nella Croce Rossa. La Croce Verde donò i suoi averi al reparto pediatrico dell’ospedale e la bandiera venne trafugata e sotterrata da alcuni volontari. Soltanto al termine della Seconda Guerra Mondiale la bandiera ricomparve e la Croce Verde ritornò a esistere.

Le quotidiane attività dell’associazione subirono poi, in tempi più recenti, un’importante riorganizzazione con la nascita del servizio di emergenza territoriale 118. Dal 1997, infatti, la Croce Verde collabora con l’Asl per la gestione dei mezzi di soccorso avanzato e di base, oltre all’allestimento dell’unità mobile di rianimazione.

 

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Carrù: l’open day del soccorso con Anpas

A Carrù, sabato 8 giugno in piazza Perotti, si terrà l’Open day del soccorso. Una giornata dedicata a sensibilizzare la popolazione, soprattutto i giovani, sui temi del soccorso sanitario, della prevenzione e della promozione della salute. Inoltre durante l’Open day del soccorso si svolgerà, dalle ore 12 alle 24, la 12 ore di rianimazione cardio polmonare con il tentativo, da parte degli organizzatori, di essere inseriti nel Guinness dei primati.

In serata, alle ore 21, si terrà il concerto degli Scrubs.

La manifestazione, in concomitanza della Notte Arancione delle scuole, porterà in piazza anche i ragazzi delle scuole medie della provincia di Cuneo che, in questi mesi, hanno appreso le manovre salvavita, la rianimazione cardio polmonare e le nozioni di base del primo soccorso.

Il progetto ludico educativo per i ragazzi delle scuole medie: “A scuola di primo soccorso e Open day del soccorso 2019” è a cura delle associazioni Anpas Croce Bianca di Ceva, Garessio e Fossano, i Volontari del Soccorso di Clavesana e Dogliani, la pubblica assistenza Valli Monregalesi insieme alla Croce Rossa Italiana – Comitato locale Mondovì con il patrocinio delle istituzioni locali.

Le associazioni di volontariato organizzatrici hanno lavorato per mesi alla realizzazione di questo importante progetto ottenendo risultati straordinari in termini di risposta e interesse generale.

 

Sabato 8 giugno la Cittadella del soccorso, allestita in piazza Perotti a Carrù, ospiterà i ragazzi delle scuole medie della provincia, gli insegnanti e le famiglie in un insieme di dimostrazioni e prove pratiche di primo soccorso. Gli studenti delle scuole coinvolte nel progetto metteranno in pratica le competenze acquisite durante le lezioni e parteciperanno a una serie di attività proposte dalle associazioni organizzatrici. Alla Cittadella del soccorso saranno anche presenti i Vigili del Fuoco con Pompieropoli.

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Sestri Ponente: una bomba carta contro la sede della Croce Verde. Solidarietà di Anpas

29 maggio 2019, il comunicato della Croce Verde Sestri Ponente – Nella serata di ieri, alle ore 23:20, ignoti a bordo di un’auto scura hanno lanciato una bomba carta contro il portone principale della nostra sede.
All’interno, oltre alle squadre a disposizione del servizio, era in corso attività formativa.
Fortunatamente, a parte il grande spavento, non si è fatto male nessuno.
In merito alle cause di questo evento attendiamo le valutazioni della Polizia di Stato e della magistratura precisando che non abbiamo sospetti su nessuno e che mai avremmo pensato potesse accadere, augurandoci che si sia trattato di uno scherzo goliardico finito male.
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno manifestato la loro vicinanza, siete stati tantissimi. 

La solidarietà di Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “A nome di tutti i volontari e le volontarie Anpas, di tutto il personale e delle pubbliche assistenze in generale, esprimo la solidarietà non solo alla Croce Verde Sestri Ponente, ma all’intera città per un atto tanto deprecabile verso persone che si occupano del bene e della salute di un’intera comunità dal 1903”.

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Emilia Romagna, nuove sinergie tra Anpas e Aiasf

Modena, “Universi a confronto”: nuove sinergie fra Assistenti sociali Aiasf e Pubbliche assistenze Anpas

 

Modena, 22 maggio 2019 – Come deve comportarsi un soccorritore quando ad avere bisogno è una persona con disagio mentale o specifiche esigenze di approccio o particolari fragilità socio-sanitarie? Quali sono, come si individuano e come si gestiscono le fragilità nuove ed esistenti sia nell’ordinario sia in situazioni di stress quali quelle delle emergenze di protezione civile?
Sono questi solo alcuni degli interrogativi da cui è nata l’esigenza di creare un’innovativa sinergia operativa e di linguaggi fra associazionismo, volontariato e professionalità che operano sul territorio a stretto contatto col disagio.

Primo step di questo nuovo percorso è stato l’incontro “UNIVERSI A CONFRONTO” organizzato sabato scorso 18 maggio a Baggiovare (MO) da Anpas Emilia-Romagna e AIASF associazione italiana Assistenti Sociali e Formatori: una condivisione reciproca di esperienze, buone pratiche, prassi attuate e progetti possibili, uno scambio che ha gettato le basi per una collaborazione concreta fra le due realtà al fine di garantire alla persona, soprattutto se fragile, un servizio sempre migliore ed efficiente.

Asif Anpas

“Questa iniziativa mi trova totalmente d’accordo– ha dichiarato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, intervenuto ai lavori – poiché va esattamente nella stessa direzione intrapresa dalla nostra Amministrazione, cioè quella di costruire un percorso di comunità aperta e inclusiva, contro il rischio, sempre maggiore, di aridità sociale”.

Presenti all’incontro, fra gli altri, oltre al primo cittadino modenese, il vice-presidente Anpas nazionale Carlo Castellucci, Miriam Ducci, presidente Anpas Emilia-Romagna, Paolo Rebecchi responsabile Protezione civile Anpas Emilia-Romagna, Francesca Pirilli, presidente AIASF, Elisa Comandini e Rosaria Fiore (Direttivo Aiasf), Alessandra Matarrese, sportello sociale Comune di Modena, Gemma Mengoli, Regione Emilia-Romagna settore sanità e servizi sociali. Ha preso parte ai lavori anche una rappresentanza A.S.Pro.C (Assistenti sociali per la protezione civile).

Gli interventi si sono focalizzati sul funzionamento dei servizi sociali territoriali, sulle correlazioni tra volontariato e attività del sociale, sulla distribuzione organizzativa dei servizi, sull’individuazione delle fragilità sia nell’ordinario e in situazioni di emergenza, sulle iniziative e progetti in essere e sulle modalità di comunicazione e di interscambio fra i servizi e il mondo del volontariato e dell’associazionismo.

Al termine della mattinata è stato fatto il punto di quanto emerso dal confronto e ci si è dati appuntamento per un nuovo incontro di organizzazione e verifica sull’andamento del progetto e le sue evoluzioni.

Le sfide e la esperienze derivate da questo primo incontro modenese non intendono però disegnare un progetto limitato a una singola realtà territoriale, bensì tracciare un punto di partenza per estendere a tutte le province emiliano-romagnole, e non solo, un nuovo approccio e nuove sinergie fra associazionismo ed assistenti sociali.

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Emilia Romagna, nuove sinergie tra Anpas e Aiasf

Modena, “Universi a confronto”: nuove sinergie fra Assistenti sociali Aiasf e Pubbliche assistenze Anpas

 

Modena, 22 maggio 2019 – Come deve comportarsi un soccorritore quando ad avere bisogno è una persona con disagio mentale o specifiche esigenze di approccio o particolari fragilità socio-sanitarie? Quali sono, come si individuano e come si gestiscono le fragilità nuove ed esistenti sia nell’ordinario sia in situazioni di stress quali quelle delle emergenze di protezione civile?
Sono questi solo alcuni degli interrogativi da cui è nata l’esigenza di creare un’innovativa sinergia operativa e di linguaggi fra associazionismo, volontariato e professionalità che operano sul territorio a stretto contatto col disagio.

Primo step di questo nuovo percorso è stato l’incontro “UNIVERSI A CONFRONTO” organizzato sabato scorso 18 maggio a Baggiovare (MO) da Anpas Emilia-Romagna e AIASF associazione italiana Assistenti Sociali e Formatori: una condivisione reciproca di esperienze, buone pratiche, prassi attuate e progetti possibili, uno scambio che ha gettato le basi per una collaborazione concreta fra le due realtà al fine di garantire alla persona, soprattutto se fragile, un servizio sempre migliore ed efficiente.

Asif Anpas

“Questa iniziativa mi trova totalmente d’accordo– ha dichiarato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, intervenuto ai lavori – poiché va esattamente nella stessa direzione intrapresa dalla nostra Amministrazione, cioè quella di costruire un percorso di comunità aperta e inclusiva, contro il rischio, sempre maggiore, di aridità sociale”.

Presenti all’incontro, fra gli altri, oltre al primo cittadino modenese, il vice-presidente Anpas nazionale Carlo Castellucci, Miriam Ducci, presidente Anpas Emilia-Romagna, Paolo Rebecchi responsabile Protezione civile Anpas Emilia-Romagna, Francesca Pirilli, presidente AIASF, Elisa Comandini e Rosaria Fiore (Direttivo Aiasf), Alessandra Matarrese, sportello sociale Comune di Modena, Gemma Mengoli, Regione Emilia-Romagna settore sanità e servizi sociali. Ha preso parte ai lavori anche una rappresentanza A.S.Pro.C (Assistenti sociali per la protezione civile).

Gli interventi si sono focalizzati sul funzionamento dei servizi sociali territoriali, sulle correlazioni tra volontariato e attività del sociale, sulla distribuzione organizzativa dei servizi, sull’individuazione delle fragilità sia nell’ordinario e in situazioni di emergenza, sulle iniziative e progetti in essere e sulle modalità di comunicazione e di interscambio fra i servizi e il mondo del volontariato e dell’associazionismo.

Al termine della mattinata è stato fatto il punto di quanto emerso dal confronto e ci si è dati appuntamento per un nuovo incontro di organizzazione e verifica sull’andamento del progetto e le sue evoluzioni.

Le sfide e la esperienze derivate da questo primo incontro modenese non intendono però disegnare un progetto limitato a una singola realtà territoriale, bensì tracciare un punto di partenza per estendere a tutte le province emiliano-romagnole, e non solo, un nuovo approccio e nuove sinergie fra associazionismo ed assistenti sociali.

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Alto Adige: Più interventi per l’elisoccorso nel 2018

In aumento gli interventi: 3.566 interventi di soccorso, l’8 percento in più rispetto all’anno 2017.

Simile anche l’aumento delle persone soccorse, che con 3.365 sono aumentate di oltre 8 percento. Questi i numeri più importanti della relazione sulle prestazioni presentata dal Presidente dell’associazione HELI – Elisoccorso Alto Adige, Georg Rammlmair.

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“L’anno 2018 è stato caratterizzato dall’aumento degli interventi”, ha dichiarato Rammlmair richiamando la statistica degli altri anni. “Abbiamo fatto più interventi e abbiamo potuto salvare più persone che negli anni passati“.

Mentre il servizio di elisoccorso altoatesino nel 2017 è decollato 3.304 volte (122.229 minuti di volo), nel 2018 questo avvenne 3.566 volte (137.288 minuti di volo). Il 96 percento degli interventi sono stati effettuati nell’Alto Adige e 132 nelle province limitrofe di Trento, Belluno, Verona, Brescia, Sondrio e Treviso. Il 53 percento dei pazienti viena dall’Alto Adige, il 15 percento da altre province italiane ed il 32 percento dall’estero.

Un accento speciale dell’anno scorso è stato il proseguimento dei voli effemeridi. “Con questi voli di soccorso dopo il tramonto possiamo ottimizzare la catena di soccorso in Alto Adige“, spiega il Primario del Servizio Aziendale di Urgenza ed Emergenza Medica. Tra gennaio e dicembre 2018 i tre elicotteri di soccorso si sono alzati nel buio 243 volte per soccorrere pazienti. “Anche lo sviluppo dei costi dell’elisoccorso in Alto Adige è positivo”, spiega Ivo Bonamico, direttore della HELI.

Al contribuente l’elisoccorso è costato nel 2018 circa 2,7 milioni di euro, mentre nel 2017 erano 125.000 euro in più.  “Il servizio di elisoccorso in Alto Adige è senza altro un esempio potendo offrire un servizio assolutamente professionale a spese modeste”, sottolinea Bonamico Il Direttore del dipartimento per la salute Günther Burger e il direttore di reparto Martin Matscher hanno ringraziato gli equipaggi dell’elisoccorso per i loro interventi e l’assocciazione promotrice per il lavoro professionale svolto su incarico della Giunta provinciale.

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