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Be Drin: il diario di Michelle

L’esercitazione in Albania del progetto Be Drin raccontata da Michelle, volontaria Anpas

Cara Anpas è passata quasi una settimana prima che potessi mettere giù qualche riga, un po’ perché volevo metabolizzare l’esperienza, un po’ perché sono stata ricatapultata nelle quotidiane giornate lavorative, con aggiunta di raffreddore. La prima sensazione che viene fuori è l’incredulità di essere stati scelti per un progetto così impegnativo. La seconda è il dubbio di non essere all’altezza. Diciamo che te la fai passare mentre riempi compulsivamente la valigia poche ore prima della partenza perché hai fatto tardi a lavoro.

Albania #BeDrin certificate of Attendance

1° giorno

Primo viaggio da sola, primo volo da sola, destinazione: Albania. Hai presente quando gli scrittori descrivono gli sguardi delle persone in aeroporto o in stazione, pieni di speranza ed emozione per il viaggio, con l’entusiasmo che sprizza da tutti i pori? Benissimo. La mia ora e mezza a Fiumicino non corrisponde a questa visione: gli occhi erano sì sbarrati ma per il tentativo di non perdermi, di seguire le indicazioni per il gate più lontano di tutti e per non svenire alle parole della hostess che mi fa notare che la valigia è troppo pesante! Volo un po’ turbolento ma faccio finta di niente e affino la vista per cercare qualcuno magari con un cartello che mi identifichi, quando una voce amica mi chiama, Simona mi ha trovata. Simona è una delle responsabili organizzative del progetto  e membro della Cima, un ente di ricerca senza scopo di lucro che promuove la formazione e lo sviluppo in campo di protezione civile e riduzione dei rischi. È grazie a Simona se non mi sono sentita persa ed ho accresciuto la mia autostima con le sue parole sincere. Al bar conosco i miei primi compagni di viaggio e già capisco alla prima risata che non c’è niente da aver paura.

From the field

Pranziamo insieme a Nebi , presidente del QVEC, l’associazione locale che sarà protagonista della esercitazione il giorno seguente , e con altri volontari della Croce Rossa. Il trasporto all’albergo dura un paio d’ore e possiamo sbirciare un po’ il paese: la natura si fa largo ma non si può non notare il contrasto tra alcune lussuose case in pietra o stile inglese con le colonnine bianche, accanto a casupole col tetto piatto con le galline che scorrazzano liberamente. La prima cena serve a rompere il ghiaccio tra i partecipanti e ad assaporare qualche piatto locale con la guida della splendida Anduela che ci mostra le strade di Scutari a lei familiari. Cena squisita contornata dalla bravura di due cantori folkoristici che ci deliziano anche in una lingua a noi sconosciuta. Finalmente anche gli ultimi volontari arrivano in città compreso il mio Omar, anche lui volontario della Croce Bianca Teramo e mia preziosissima spalla nei giorni in Albania. Ci attardiamo in centro ad un concerto e poi al rientro il hotel veniamo attratti da quattro donne con abiti tipici che ci invitano a seguirle e ci ritroviamo tra i festeggiamenti di un matrimonio. Balliamo e gioiamo con loro, ci offrono bibite fresche e sorrisi curiosi fino a che il padre della sposa ci chiede da dove veniamo e alla risposta si illumina in viso, abbraccia il più vicino e dice “Dall’italia? Gli italiani sono nostri fratelli!” È così il primo giorno finisce già con la prima lezione.

From the field

2° giorno

Sveglia, briefing, e presentazioni con la squadra della Croce Rossa rumena e i volontari ungheresi. Oggi si fa sul serio: seguiamo da vicino i vari scenari dove i ragazzi del QVEC e quelli della Croce Rossa di Scutari si mettono alla prova. Le tende vengono su in fretta e noi osservatori insieme ai responsabili di scenario diamo qualche indicazione suggerimento alle squadre; sono poco esperti ma concentrati e desiderosi di imparare come si evince dal silenzio intorno a noi. La giornata va avanti sotto goccioloni di pioggia che non colgono gli operatori impreparati e alla consegna degli attestati sono tutti fieri del lavoro svolto.

La cena è di nuovo momento di comunione e diventa un po’ magica quando hai il lago davanti a te al chiaro di luna. Abbiamo tutti qualcosa da raccontare e siamo curiosi di sapere come lavorano le altre associazioni e di poter imparare dai racconti di chi ne sa di più. Alcuni come Fabiano devono sopportare quasi un interrogatorio ma sa tenermi testa. Davide e Lorenzo hanno iniziato a lavorare per il progetto Bedrin più di 2 anni fa ed ora che è il momento di raccogliere i frutti il loro entusiasmo è palese così come la professionalità e l’energia che trasmettono agli altri.

3° giorno

Oggi tocca a noi. Con l’aiuto dei volontari albanesi, e soprattutto della preziosa interprete Albana, abbiamo il compito di pianificare le risposte emergenziali locali. Il dibattito successivo è occasione di confronto e di spinta al miglioramento. Gilda, Marco e Matilde ci riportano le informazioni raccolte sulle altre organizzazioni presenti sul territorio e sulla loro attenzione alla popolazione. Giuseppe e Giuseppe invece riportano le osservazioni fatte sul campo seguendo il corso del fiume Drin e le loro idee per la gestione in caso di alluvione.

I lavori sono conclusi ma non la nostra esperienza internazionale. Rimaniamo a lungo a chiacchierare all’aria fresca della notte di Shkodra ( Scutari). Già ci prendiamo in giro , ci diamo soprannomi e ci lanciamo frecciatine dopo così poco tempo insieme ; festeggiamo due compleanno per non farci mancare nulla e rimandiamo il rientro in hotel per passare più tempo a salutarci e a fare progetti per rivederci presto. E’ difficile dividersi ora che vogliamo raccontarci e conoscerci il più possibile e nemmeno la sveglia minaccia la nostra conversazione a bassa voce. Tutto in valigia, la divisa impolverata perché come mio solito sono anche caduta, i souvenir per ricordare i posti visti qui e il libro che ho portato per riempire i tempi morti che non sono esistiti in compagnia di persone cosi attive come Dilan.

4° giorno

È tempo di partire e sento la nostalgia di questo posto pieno di persone discrete ma che sanno accoglierti come amici fraterni. L’attesa del volo è quasi un premio, ci permette le ultime battute e gli abbracci. Ritorno in Italia, ormai casa mia è solo a due ore di autobus dove l’aria condizionata ha creato iceberg ed igloo; mi aspettano in famiglia per coccolarmi e in sede per farmi domande al cambio turno. La sensazione di inadeguatezza è stata rimpiazzata grazie all’appoggio di chi ho avuto intorno e come guida in questa avventura e ora penso già al prossimo a cui potrei partecipare.

Una sera Guillermo , il nostro fotografo ufficiale e ormai a me caro, mi ha vista imbambolata a guardarmi intorno e mi ha chiesto a cosa pensassi. Pensavo a quanto fossi fortunata. Io, una semplice volontaria, una che è caduta nel mondo di Anpas per caso, una che ha tanti sogni così come tante paure, si ritrova a vivere nella sua divisa arancione esperienze cosi speciali.

E allora mi risuonano in testa le parole di Ben Herbster: “Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare”. Ecco io desidero non sprecare niente nella mia vita e diventare tutto ciò che posso e meglio che posso e ringrazio tutti per l’esempio che mi hanno posto davanti col loro lavoro.

Ecco Anpas non ti ho parlato della bellezza di fare volontariato… o forse si? #ilvolontariatosalveràilmondo

Michelle Paolone, volontaria Croce Bianca Teramo/Anpas

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Be Drin in Albania: il diario di Gilda

L’esercitazione in Albania del progetto Be Drin raccontata da Gilda, volontaria Anpas

2 luglio. Una cintura del 118, ecco il segno che mi ha individuare il primo compagno di viaggio di questa esperienza.
Aeroporto di Tirana, Omar ed io, in attesa che ci raggiungano due volontari dell’Hungarian Charity Service of Order of Malta (il Cisom Ungherese) e uno della Croce Rossa Italiana. Ore trascorse in aeroporto, raccontandoci quali alterne vicende ci avevano condotto fino a lì (“…tanto, mica sceglieranno proprio me”, ci siamo detti). Nel frattempo, si alternavano i voli e si succedevano i viaggiatori, accolti dai propri cari…

Be drin in Albania: il diario di Gilda

3 luglio “Quando partecipiamo ad una esercitazione siamo colti da uno strano convincimento, in base al quale l’evento per il quale ci stiamo addestrando non potrà accadere. A Scutari, invece, oltre al caldo, i volontari della Q-VEC hanno constatato che gli scenari possono cambiare; dal fronteggiamento dell’afa e del sole, si é passati repentinamente alla pioggia, ed anche abbastanza insistente.
Ci sono i referenti dei singoli scenari, gli osservatori, che giocano il delicato ruolo degli “osservatori”. In verità, non valutatori, ma consiglieri, accompagnatori e facilitatori nell’affrontare i diversi eventi, che si sono avvicendati durante questa giornata. Tante le energie spese dai colleghi albanesi durante ogni fase dell’esercitazione, ciò ripagato anche da un abbraccio, da un sorriso, da un grazie, “ci rivedremo, nel futuro, forse…”

Be drin in Albania: il diario di Gilda

4 luglio – Tante le frasi che affollano il taccuino arancione. “Meglio essersi pentiti per quello che si é fatto, che per quello che non si é fatto’, ‘Il volontariato e la solidarietà sono parte della comunità”,”Imparare cosa sappiamo fare, per farlo insieme”.
Queste, le parole di Marian, referente dell’AKRA Youth Center di Scutari.
Oggi, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con il territorio, di sentire la viva voce del volontariato di Scutari. Abbiamo ascoltato la richiesta di coinvolgimento, organizzazione, informazione alla popolazione, formazione continua. Temi, forse ed ormai, per noi italiani tanto scontati.
Ecco, se penso al nostro Volontariato e alla nostra Protezione Civile, ho realizzato quanti passi sono stati compiuti.

Be drin in Albania: il diario di Gilda

5 luglio – Ultimo giorno, mi addormento con il sottofondo della preghiera, che raggiunge tutti tramite gli altoparlanti della Moschea.
Ultimi attimi trascorsi insieme.
Ripenso all’ansia ed alla preoccupazione, che avevo durante il viaggio di andata e a quante volte mi sia detta “non conosco nessuno, come farò?”
Mi preoccupavo di non essere all’altezza, di non avere abbastanza competenza ed esperienza, che il mio inglese fosse un tantinello arrugginito.
Ecco, sono felice e carica di entusiasmo. Merito delle splendide persone con cui sono venuta in contatto, dell’Albania e di Scutari e di quella strana pazzia di mettersi in gioco.

Gilda Pepe, pubblica assistenza Papa Charlie di Pagani

Il diario di Gilda

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Il progetto Be Drin in Albania dal 15 al 20 febbraio

14 febbraio 2017. I partner del progetto BE DRIN saranno coinvolti in due corsi di formazione nei prossimi due mesi. Il primo corso base sarà tenuto in Albania, a Scutari, dal 15 al 20 febbraio; quello avanzato invece si terrà in Kosovo nel mese di marzo.

Be Drin workshop in Tirana 26th-29th of september 2016

Gli obiettivi del corso base sono: fornire conoscenze tecniche e know-how per la gestione delle emergenze sia livello strategico che a livello operativo; condividere buone pratiche e metodi di interazione con organizzazioni internazionali e modalità di comportamento all’interno dei consorzi internazionali, soprattutto in riferimento all’invio di squadre per il rafforzamento delle capacità o la riduzione dei rischi in casi di disastro. Gli obiettivi del corso avanzato sono: fornire conoscenze e know-how per la gestione delle emergenze a livello strategico e fornire capacità di formazione di altri formatori.

Training course in Kosovo

I beneficiari del corso saranno funzionari delle autorità di Protezione Civile, staff e volontari delle organizzazioni di volontariato in Albania e Kosovo*, così come altri partner esterni come comuni locali, Croce Rossa Albania e le associazioni di Croce Rossa del Kosovo*.
I formatori saranno rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile italiana, delle associazioni della Croce Rossa Italiana e Romena, del Servizio di Assistenza Ungherese dell’Ordine di Malta. Le lezioni sulla legislazione nazionale nella gestione della protezione civile o sulla cooperazione internazionale in caso di calamità naturali ed eventi catastrofici, saranno tenute dai nostri partner istituzionali locali.
Durante i corsi di formazione saranno trattati vari argomenti, come la protezione civile e la gestione delle attività in caso di disastri naturali, la riduzione dei rischi e la resilienza, i meccanismi di protezione civile a livello europeo e il supporto psicologico in emergenza.

** Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell’UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo


Per restare aggiornati sulle attività svolte durante la settimane, potete seguire la nostra pagine Facebook del progetto BE DRIN oppure il profilo Twitter @BeDrinProject, oppure monitorando l’hashtag #euaidvolunteers #TrainingBeDrin. Su Flickr le foto scattate durante i giorni della formazione.

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Il team del progetto BE DRIN in Italia: dall’emergenza alla prevenzione

Dall’emergenza alla prevenzione nel sistema di protezione civile in Italia: la visita studio dei partner del progetto BE DRIN 

Io non rischio - Firenze: il progetto Be Drin

12 ottobre 2016 – Si svolgerà dal 12 al 16 ottobre la visita studio in Italia (Job Shadowing) dei partner di Albania e Kosovo del progetto europeo Be Drin. La visita è finalizzata a far conoscere ai partner balcanici il nostro sistema di volontariato in protezione civile, sia in prevenzione sia in preparazione e risposta alle emergenze (con focus sul rischio idro-geologico).
 
Martedì 12 ottobre la delegazione farà visita alle strutture del Dipartimento nazionale della protezione civile a Roma dove il team Be Drin incontrerà i responsabili delle funzioni riguardanti le finalità del progetto.
Giovedì 13 è previsto l’arrivo della delegazione nell’area del centro Italia colpite dal terremoto: il team visiterà, in mattinata, la DiComaC a Rieti dove verrà illustrato il modello organizzativo con cui è stato coordinata la risposta emergenziale e i diversi fronti di attività, dalla fase della ricerca e del soccorso all’assistenza alla popolazione, dal censimento del danno al ruolo del volontariato. Successivamente la visita alle strutture operative. Nel pomeriggio il trasferimento ad Amatrice con la visita alle attività dei partner del progetto Be Drin (Anpas, Croce Rossa e Cisom), il campo di accoglienza Anpas e il COI.
 
Sabato e domenica il team sarà a Firenze, Cerreto Guidi e Pisa per visitare le piazze dove si svolgerà Io non rischio: a campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile giunta quest’anno alla sesta edizione.

Io non rischio - Firenze: il progetto Be Drin

Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas: “Un altro mattone di Anpas nella collaborazione con altre realtà europee: contaminazione positiva con lo spirito di Anpas per valorizzare e condividere le esperienze che, purtroppo, abbiamo avuto modo di sperimentare anche recentemente”
 
Il progetto europeo BE DRIN – Balkans and Europe for Development of Resilience Initiatives, si propone di rafforzare la capacità di gestione dei volontari europei EU Aid Volunteers delle potenziali organizzazioni ospitanti di Albania, Kosovo* e Macedonia, in funzione della futura certificazione nel programma EU Aid Volunteers.
Inoltre il progetto ha l’obiettivo di capacitare le organizzazioni di volontariato di Protezione Civile in Albania, Kosovo* e Macedonia, nella gestione del rischio idro-geologico, preparazione e risposta alle crisi, nel bacino del fiume Drin.
 
Be Drin è stato finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma EU Aid Volunteers con il bando 2015- Capacity Building Hosting Organizations) 


Il progetto europeo BE DRIN – Balkans and Europe for Development of Resilience Initiatives, si propone di rafforzare la capacità di gestione dei volontari europei EU Aid Volunteers delle potenziali organizzazioni ospitanti di Albania, Kosovo* e Macedonia, in funzione della futura certificazione nel programma EU Aid Volunteers, (EUAV).

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Avviato il Progetto BE DRIN – Balkans and Europe for Development of Resilience Initiatives

Il progetto europeo BE DRIN – Balkans and Europe for Development of Resilience Initiatives, si propone di rafforzare la capacità di gestione dei volontari europei EU Aid Volunteers delle potenziali organizzazioni ospitanti di Albania, Kosovo* e Macedonia, in funzione della futura certificazione nel programma EU Aid Volunteers, (EUAV).

Inoltre il progetto ha l’obiettivo di capacitare le organizzazioni di volontariato di Protezione Civile in Albania, Kosovo* e Macedonia, nella gestione del rischio idro-geologico, preparazione e risposta alle crisi, nel bacino del Drin.

“Il progetto BE DRIN e in generale il programma EU AID VOLUNTEERS per un’associazione come Anpas è una grande opportunità di crescere con altre realtà internazionali del volontariato” dichiara Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale Protezione Civile Anpas. “Lo scambio di esperienze, oltre i confini del nostro sistema Italiano, porta vantaggi per tutti. Le sfide di protezione civile non si fermano ai confini dei vari paesi ed è molto utile che anche gli operatori di protezione civile partecipino allo scambio di buone pratiche insieme ad altri partner europei e balcanici del progetto. Siamo fieri della ottima collaborazione con tutti i partner, dal Dipartimento di Protezione Civile fino alle associazioni di volontariato, e speriamo di contribuire a rafforzare il sistema dei paesi convolti e a noi vicini”.

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Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma EU Aid Volunteers (Bando 2015- Capacity Building Hosting Organizations), è coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile Italiana e vede Anpas come partner. Anpas è anche coordinatore di una delle cinque azioni principali – WP 1: rafforzamento delle capacità di gestione dei volontari per la certificazione EU Aid Volunteers – e implementatore dell’azione di comunicazione (WP 5).

Saranno beneficiari delle attività di BE DRIN circa 200 persone tra professionisti delle autorità di Protezione Civile, staff e volontari delle organizzazioni di volontariato, sia Europee che Balcaniche.

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Per Anpas, è previsto il coinvolgimento di circa 12 volontari nel corso delle varie attività, in particolare nelle esercitazioni locali di protezione civile.

Il progetto avrà una durata di 24 mesi. È stato avviato il 1 Ottobre 2015 e si concluderà il 30 Settembre 2017.

Il costo totale è di € 544.065,84.

Per ulteriori informazioni contattare: Annalisa Bergantini, tel. +390669202230 Email: internazionale@anpas.org

* Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell’UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo


Scarica la scheda del progetto (PDF)

Il sito www.bedrin.eu


Aggiornamenti

20 febbraio 2016 – Conclusa la prima attività di rilevazione dei bisogni delle organizzazioni balcaniche

 

Avviato il Progetto BE DRIN – Balkans and Europe for Development of Resilience Initiatives Leggi tutto »

BE DRIN, conclusa la prima attività di rilevazione dei bisogni delle organizzazioni balcaniche

Dal 9 al 20 febbraio si è svolta la missione di rilevazione dei bisogni in Albania, Kosovo* e Macedonia, coordinata da Anpas. La missione è stata realizzata da un team di tre persone costituito da Anpas (fra cui il volontario Samuele Pezzuolo) e dal DPC. Il team ha incontrato autorità nazionali e locali di protezione civile, al fine di conoscere il sistema locale di Protezione civile, le associazioni di volontariato (Qvec in Albania, Volontari Vigili del Fuoco in Macedonia, Red Cross Albania e Kosovo), e altri stakeholder rilevanti quali i Centri per la Previsione e Monitoraggio del Rischio Naturale e UNDP, coinvolto in programmi per la riduzione del rischio.

Il team ha svolto alcune visite sul campo, in zone alluvionate (Scutari in Albania e Vinica in Macedonia) per capire come funziona la gestione delle emergenze in ambito di alluvioni.

Il team ha inoltre approfondito il quadro istituzionale e legislativo, sia del volontariato che della protezione civile.

A questo fine, Anpas, CRI, DPC e CIMA hanno sviluppato quattro strumenti di rilevazione, in forma di questionari, sottoposti ai partner locali nei focus group e nelle interviste condotte.

* Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell’UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo

La notizia su www.bedrin.eu


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Scarica la scheda del progetto (PDF)

Il sito www.bedrin.eu


 

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