Anpas news

Il 25 aprile a Stazzema

25 aprile 2016. Tanti i volontari delle pubbliche assistenze Anpas presenti a Stazzema durante le celebrazioni  del settantunesimo anniversario della Liberazione d’Italia. Per l’occasione è stata inaugurata la nuova lapide presso il Monumento-Ossario. Nella lapide sono scolpiti i nomi dei Martiri di Sant’Anna di Stazzema.  La vecchia lapide era stata danneggiata dal maltempo del 5 marzo 2015.

Stazzema, 25 aprile 2016

In seguito a questo evento per due giorni novanta volontari delle pubbliche assistenze Anpas avevano lavorato al ripristino delle aree del Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema danneggiato dal maltempo delle scorse settimane che aveva abbattuto piante e aree storiche che ricordavano l’eccidio (vedi notizia)

Il cuore è nelle radici: il ripristino del parco della Pace di Stazzema

All’inaugurazione, tra le istituzioni, il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona.  “Riposizionare la lapide era una cosa importante da compiere per far in modo che le persone, giovani e meno giovani, non dimentichino quali atrocità sono state compiute durante la Seconda Guerra mondiale” ha dichiarato Egidio Pelagatti, responsabile operativo protezione civile Anpas nazionale.

Stazzema, 25 aprile 2016

 


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Il 25 aprile: un giorno di rinascita per le pubbliche assistenze

 

 

 

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Bando scuola e volontariato, tempi stretti: chiediamo una proroga

Anpas con CSVnet che scrive ai Ministeri dell’Istruzione e delle Politiche Sociali e alla Presidenza del Consiglio, che hanno stanziato 470 mila euro per progetti di promozione del volontariato per gli studenti. “Il termine fissato è penalizzante”.

“Chiediamo di riconsiderare la scadenza del bando – Laboratori di cittadinanza democratica condivisa e partecipata – al fine di favorire una concreta e ampia partecipazione”.
È quanto chiesto ieri, 21 aprile da Stefano Tabò, presidente di CSVnet, con una lettera indirizzata ai vertici del Miur, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dip. della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, rispetto all’innovativo bando per la promozione del volontariato nelle scuole.
L’iniziativa mette a disposizione 470 mila euro per le scuole che, in partnership con le organizzazioni di volontariato e di terzo settore e con i Centri di Servizio, intendono realizzare progetti di promozione del volontariato per gli studenti.
Ma i termini del bando, reso noto il 13 aprile e la cui scadenza è fissata alle ore 23.59 del 28 aprile, non consentono i tempi necessari per un’adeguata stesura dei progetti. “Il termine fissato risulta oggettivamente penalizzante” sottolinea il presidente di CSVnet.
Eppure gli obiettivi del bando sono “di assoluto valore”, – sottolinea Tabò nella lettera – “perché danno spazio a quella collaborazione tra istituzioni scolastiche e mondo del volontariato che, da tempo, promuoviamo”.
Il presidente di CSVnet fa riferimento alle oltre 17 mila iniziative di promozione e orientamento al volontariato che i CSV, solo in un anno, sono capaci di realizzare in tutta Italia, come si evince dall’ultimo Report annuale. Attività in grado di coinvolgere oltre 158 mila studenti, 4.440 studenti e 1.478 istituti scolastici.
Il bando era stato annunciato sabato scorso dalla ministra dell’Istruzione Stefania Giannini e dal sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Luigi Bobba, durante il convegno “L’importante è partecipare: i cittadini di domani” organizzato dal Festival del Volontariato di Lucca e a cui aveva preso parte anche CSVnet.
“Concordiamo pienamente sul fatto che l’educazione al volontariato concorra in modo efficace alla costruzione dell’identità personale di studenti e studentesse e al loro essere cittadini. La pluriennale esperienza dei Centri di Servizio per il Volontariato in questa direzione – conclude Tabò – ha restituito riscontri confortanti”.

Chi salva una vita salva il mondo intero!

 

 

 

 

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La Croce Bianca, la mia famiglia

Oggi vorrei parlarvi della mia famiglia. Aspettate. Non vi parlerò della mia mamma e del mio papà, di mio fratello, del mio ragazzo, dei miei zii, cugini e nonni. No. Oggi vi parlerò di un’altra famiglia, di quella formata non da alcuni, ma da tanti fratelli e sorelle, padri e madri, zii, nipoti, nonni, amici ed estranei. La mia famiglia è “differente”, unita non da un legame di sangue, ma da un ideale. Non è facile capire come possa esistere una famiglia simile. Vorrei parlarvi di come ha contribuito ad essere quella che sono oggi. 

La manifestazione a Pietrasanta

Quando arriviamo, la prima cosa che salta all’occhio è la nostra divisa, ma non potete vedere cosa ci fa: penetra in profondità, sconvolge il nostro organismo, rafforza le ossa quando stanno per cedere, tonifica i muscoli quando arrivano gli sforzi, ci tiene svegli quando il corpo ci dice di andare a dormire, ci tiene al caldo quando fuori fa freddo. Non è una semplice divisa.
Il resto non conta, quando c’è bisogno di aiuto. Conta esserci per una persona che probabilmente non avrà più tanto tempo da passare con la sua famiglia, per una che ha speso i suoi ultimi risparmi per alleviare un male incurabile, per una che trascorre i suoi ultimi giorni fuori casa, in ospedale. Loro non hanno potuto scegliere, noi possiamo. Scelgo di essere la persona che attenua il dolore facendosi stringere la mano, che porta la felicità dove regna lo sconforto, che risolleva chi è caduto.
La mia famiglia è bellissima, mi ha insegnato cosa sia l’altruismo.
GRAZIE.

Una volontaria Croce Bianca Onlus di Teramo

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5 per Mille: pubblicati elenchi 2014 e le modalità di iscrizione 2016

Gli elenchi 2014 e le modalità di iscrizione 2016: tutti i dettagli

14 aprile. Lo scorso 12 aprile 2016 sono stati pubblicati sul sito www.agenziaentrate.gov.it gli elenchi con l’indicazione delle scelte e degli importi spettanti per il 5 per mille 2014. Anpas ricorda che qualora il conto corrente dell’associazione non sia mai stato comunicato all’Agenzia delle Entrate o se nel frattempo cambiato il codice iban, è necessario fare una apposita comunicazione recandosi ad un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Da una elaborazione Anpas risultano iscritte circa 700 pubbliche assistenze. Grazie ai 268mila cittadini che hanno scelto le pubbliche assistenze, al movimento Anpas è stato assegnato un contributo totale di oltre 6,8 milioni di euro. Questo dato ci pone al 3° posto nelle liste per numero di scelte ed al 4° posto per contributo assegnato (vedi il comunicato stampa)

I giovani d'Anpas

La Legge di Stabilità 2015 ha trasformato il contributo del 5 per mille da contributo provvisorio (riproposto annualmente) a una forma stabile di finanziamento di settori di rilevanza sociale, fra cui le associazioni di Volontariato iscritte ai registri, destinando inoltre a tale capitolo di spesa un importo di 500 milioni di euro annui. I contribuenti possono quindi continuare a destinare una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato e delle onlus, firmando nell’apposito riquadro sui modelli di dichiarazione dei redditi. Il contribuente dovrà anche indicare il codice fiscale della associazione a cui intende destinare direttamente la quota del 5 per mille.

ISCRIZIONE NEGLI ELENCHI: TERMINI E MODALITA’
Riassumiamo di seguito i termini e le modalità (valide anche per future annualità) per accedere al contributo 5 per mille, chiariti dalla circolare 13/E del 26/3/2015 dell’Agenzia delle Entrate:

  • entro il 7 maggio (per l’anno 2016 prorogato al 9 maggio), iscriversi ad un apposito elenco dell’Agenzia delle Entrate. L’iscrizione può avvenire esclusivamente per via telematica, o direttamente (se abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate ed in possesso del pin code) o attraverso un intermediario abilitato, utilizzando l’apposita procedura e il modello disponibili sul sito http://www.agenziaentrate.gov.it.
  • entro il 20 maggio, presentare alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente eventuali richieste di correzione all’elenco provvisorio che sarà pubblicato entro il 14 maggio sul sito dell’Agenzia.
  • entro il 30 giugno, spedire a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite Posta Elettronica Certificata (riportando nell’oggetto “dichiarazione sostitutiva 5 per mille 2016”) alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la persistenza dei requisiti che danno diritto all’iscrizione, utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito internet dell’Agenzia. Alla dichiarazione deve essere allegata la fotocopia non autenticata di un documento di identità del Legale Rappresentante.
  • Le associazioni che, pur avendo i requisiti per l’iscrizione, non rispetteranno i termini e le modalità sopra indicate potranno regolarizzare la propria posizione entro il 30 settembre inviando la domanda di iscrizione o l’integrazione documentale e versando una sanzione di € 250 tramite modello F24 utilizzando il codice tributo 8115.

Invitiamo quindi le associazioni che desiderano iscriversi (se non direttamente abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate e se il servizio non viene effettuato tramite il Comitato Regionale competente) a contattare immediatamente il proprio commercialista oppure un Centro di Assistenza Fiscale (CAF). È possibile effettuare l’iscrizione, al costo di euro 35,00 IVA inclusa, anche tramite la consulente Caterina Manfrinati (Telefono 339/2811753 – email caterina@manfrinati.it – Fax 011/22.743.47). I dati da fornire per l’iscrizione sono: Ragione sociale – Indirizzo della sede legale (comprensivo di cap) e codice fiscale della associazione – Indirizzo di posta elettronica, numero telefonico e di fax della associazione – Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato – Codice fiscale, cognome e nome, data e luogo di nascita e residenza anagrafica del Legale rappresentante.

Qualora l’associazione decidesse di non iscriversi nell’elenco potrà invitare i volontari, i soci e le persone con cui viene in contatto a destinare il 5 per mille direttamente all’Anpas nazionale (Codice Fiscale 01435670482). Gli introiti che ne deriveranno verranno accantonati in un apposito fondo la cui destinazione sarà stabilita dalla Assemblea Nazionale.

RENDICONTAZIONE
La Legge di stabilità 2015 prevedeva la regolamentazione della rendicontazione attraverso un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ancora non emanato: pertanto al momento i contributi ricevuti potranno essere rendicontati come fatto fino ad oggi, continuando ad utilizzare il Modello di rendiconto e le Linee guida scaricabili dal sito www.lavoro.gov.it).
Possono essere inserite nel rendiconto le spese effettivamente sostenute a partire dalla data pubblicazione – da parte dell’Agenzia delle entrate – dell’elenco definitivo dei soggetti ammessi e degli esclusi ed entro i 12 mesi successivi all’incasso del contributo
La trasmissione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del rendiconto, della relazione illustrativa, degli allegati previsti e della copia del documento d’identità del legale rappresentante è invece obbligatoria solo per i soggetti che hanno percepito somme pari o superiori a 20mila euro e deve avvenire entro 30 giorni dallo scadere del termine di redazione del rendiconto.
Gli enti che hanno percepito contributi di importo inferiore a 20mila euro invece non sono tenuti all’invio del rendiconto e della relazione, che dovranno comunque redigere entro un anno dalla ricezione degli importi e conservare per 10 anni.


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Dona il tuo cinque per mille a una pubblica assistenza Anpas

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“Lo fai perché fa stare bene renderti utile”, la storia di Lucio

Non è cosa facile sintetizzare ventisei anni di volontariato “puro” di cui circa venti in Anpas, ma passando nella macchina dei ricordi trovare sempre un unico e solo motivo per continuare a farlo è semplicissimo. Trovarsi a contatto con chi ha subìto, per cause da loro indipendenti, la perdita di casa, affetti e quant’altro di caro della propria vita è un’esperienza forte che però ti tempra e fa sì che quel partecipare alle attività di un’associazione di volontariato diventi sempre più parte della tua vita. Hanno innescato in me una carica emotiva tale da convincermi che volontariato equivale ad un “credo”: lo fai perché fa stare bene renderti utile, gratuitamente ed incondizionatamente.

Lucio

 

Se poi hai l’occasione di guardare negli occhi una persona cha sta dentro una tenda da due mesi, ti convinci ancora di più che questo “credo” in cui crediamo è veramente utile e serve a tanto in un mondo che a volte inizia a girare al contrario e rende inspiegabili alcuni eventi.

Spero sempre che gli organi che sovrintendono il sistema del volontariato italiano siano accorti a far sì che questo credo non diventi merce di scambio del sistema che, a volte, ha delle lacune, al fine di essere sempre al passo con i tempi e non perdere mai i valori con cui, sin dai tempi più lontani questo mondo del volontariato si muove.

Lucio, Ente Corpo Volontari Enna. Anpas Sicilia

Lucio

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Pisa, 16 aprile “Affidamento dei servizi sociosanitari al volontariato”

Sabato 16 aprile Anpas ha promosso un seminario interno su “AFFIDAMENTO DEI SERVIZI SOCIOSANITARI AL VOLONTARIATO: approfondimento a seguito delle Sentenze Europee e Linee ANAC. Verso il Codice Etico Anpas”.

Un appuntamento, che si inserisce all’interno dei festeggiamenti per i 130 anni della pubblica assistenza Società Riunite di Pisa,  che ha portato a Pisa il Consiglio nazionale Anpas e i presidenti di tutti i Comitati Regionali per approfondire un tema centrale delle attività delle pubbliche assistenze: l’affidamento dei servizi sociosanitari. Un tema assolutamente attuale, non solo per le Linee Guida da parte dell’Autorità Anticorruzione (ANAC), ma anche il percorso di Riforma del Terzo Settore, licenziato poche settimane fa dal Senato e per l’imminente pubblicazione del Codice Appalti.

Pisa, 16 aprile "Affidamento dei servizi sociosanitari al volontariato"

Fabrizio Pregliasco ha sottolineato l’importanza del percorso del codice etico iniziato da Anpas “Lavoriamo per il consolidamento di una consapevolezza da dare alle associazioni attraverso una formulazione formale di un patto di corresponsabilità che non vuole avere linee ispettive, ma un modo per evidenziare l’impatto sociale di ciò che facciamo e la democrazia del nostro movimento. Il nostro codice etico sarà uno strumento per migliorare la qualità dei servizi. Per fare questo come prima cosa dobbiamo rimarcare la specificità della nostra storia per innovarla in uno scenario sempre più complesso.n quanto reti di secondo livello siamo luoghi dove poter verificare, controllare e far crescere la qualità.  Il volontariato sano c’è e si deve far conoscere per potersi organizzare rispetto al futuro. Per quanto riguarda la Riforma del Terzo Settore aspetteremo i decreti attuativi e per questo abbiamo individuato molti margini di azione nella nostra attività di condivisione con il parlamento e le istituzioni”.

Sandra Capuzzi (Responsabile Politiche Sociali ANCI Toscana, Assessora Politiche Sociali Comune di Pisa, Presidente Società della Salute pisana) ha concentrato il suo intervento sulla necessità di riformare il welfare su bisogni sempre più trasversali “I conflitti attuali sono frutto di una crisi di valori. Dobbiamo assolutamente essere in grado di dare risposte giuste a un sistema di bisogni che aumenta costruendo un rapporto diverso Abbiamo bisogno di mettere un’asticella partendo dai princìpi del volontariato”.

L’avvocato Roberto Damonte ha riportato la sua esperienza nella sentenza liguria mettendo in luce come le due sentenze (Liguria e Piemonte), stanno consolidando l’orientamento giurisprudenziale: “Non è stato facile spiegare che il volontarito in sede di Corte di Giustizia: l’idea che aleggiava era che il volontariato non essendo in grado di realizzare un servizio così importante e che praticasse quel servizio per finalità non meritevole di tutela. Il perseguimento della finalità sociale, la tutela della salute e l’equilibrio del bilancio sono i capisaldi i su cui la Corte ha scritto la sentenza sottolineando che il volontariato ha dignità costituzionale poiché è una delle modalità in cui si manifesta la libertà individuale ed evitare le gare a ribasso”

Claudio Tamburini ha commentato le due sentenze ricordando come in entrambi i casi si siano ispirate ai contenuti essenziali della legge 266 del 1991 e sul concetto di solidarietà contenuto nella costituzione e incarnato dalle associazioni di volontariato e nell’esigenza di riaffermare questi concetti nella nuova Riforma.

Il terzo intervento è stato quello di Paolo Michiara, avvocato in Parma, che si è esresso sul principio di sussidiarietà: “non c’è solo una doverosità dello stato, ma anche dei cittadini. Dobbiamo enfatizzare la storia delle pubbliche assistenze Anpas perché sono associazioni strutturate e storiche. Dei territori le pubbliche assistenze sono la storia. Anche il giurista si trova più a suo agio quando alle spalle ha una storia di questo tipo e noi siamo gli unici per queste particolarità”.

Nella sua relazione Patrizio Petrucci, past President Anpas ha evidenziato come quello attuale, con la Riforma del Terzo Settore approvata alla Camera sia un punto di svolta per il volontariato partendo dal concetto del bisogno reale del radicamento del territorio e il bisogno di pensare la rete: “In questa legge si fa riferimento all’impatto sociale e alla capacità reale delle organizzazioni di fare servizi. Per questo dobbiamo intensificare il rapporto con la cittadinanza. Per questo è important il percorso sul codice etico di Anpas non per difendere il volontariato, ma per svolgere i nostri compiti nell’interesse dei cittadini”.
Attilio Farnesi, presidente Anpas Toscana ha sottolineato come le varie sentenze ci devono far ragionare su un sistema che dovrbbbe essere esteso a livello nazionale “insieme al codice etico dobbiamo trovare linee comuni per la nostra storia e il nostro tratto distintivo”.

In apertura di convegno, Daniele Vannozzi, presidente della Pubblica assistenza di Pisa ha ricordato che il 30 di settembre la pubblica assistenza di Pisa festeggerà i 130 anni dalla fondazione: “Un impegno quotidiano quello preso con la nostra comunità e alle aspettative di tredicimila soci. Siamo in contatto diretto con i bisogni delle persone perché nelle nostre sedi passano circa 150mila persone e svolgiamo i nostri servizi con 700 volontari, ci confrontiamo con circa 35 medici di base e 50 specialisti”.

Sergio Breghi, volontario della pubblica assistenza di Pisa

In apertura di Consiglio Nazionale è poi intervenuto Marco Filippeschi, sindaco di Pisa. Nel pomeriggio la premiazione a Sergio Breghi, volontario storico della pubblica assistenza di Pisa.

Al seminario erano presenti alcuni dei protagonisti che hanno seguito i procedimenti delle Sentenze alla Corte di Giustizia Europea per il caso Liguria (2014) e Piemonte (2016) a difesa del volontariato in sanità. 

 

Pisa, 16 aprile "Affidamento dei sociosanitari al volontariato"

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Con L’Aquila

Anpas con L’Aquila

6 aprile 2017 – Otto anni dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo alle 3.32. I volontari Anpas non hanno mai smesso far sentire la loro vicinanza alle persone colpite dal terremoto. Non solo nell’ambito dell’intervento nelle tendopoli o nel soccorso durante le prime ore, ma soprattutto per ricostruire, per ricordare e, citando Moni Ovadia (nel documentario di Anpas “Questa è L’Aquila“) “per far si che una volta che saranno sanate le ferite, nessuno potrà dimenticare cosa è stato”.

L'Aquila 2009

Dalle primissime ore dopo il sisma, con l’intervento delle pubbliche assistenze d’Abruzzo per i primi soccorsi, nel corso dell’emergenza l’impegno di Anpas e delle pubbliche assistenza è stato: oltre 2.300 volontari appartenenti a 353 pubbliche assistenze impiegati dalla Colonna nazionale Anpas di Protezione Civile dalle prime ore dell’emergenza fino a metà dicembre. In seguito i volontari Anpas hanno raccolto oltre 200.000 europer la ricostruzione del campo per la Polisportiva L’Aquila Rugby e lo ha inaugurato nel dicembre 2013 a Centi Colella: un impianto polifunzionale per le giovanili de L’Aquila Rugby (vedi gli aggiornamenti). A tre anni dal terremoto, Anpas (in collaborazione con Shoot4Change) ha girato un documentario Questa è L’Aquila” coinvolgendo le persone che hanno vissuto nel campo di Acquasanta per far tornare l’attenzione sulla città e per continuare a raccontare le vite di chi ha condiviso i mesi nel campo con i volontari Anpas.

Meta! L'inaugurazione del comitato Anpas Abruzzo e del campo under 12 de L'Aquila Rugby

 

La ricostruzione del campo di Centi Colella

Nel luglio 2012 l’Amministrazione Comunale di L’Aquila ha finalmente concesso i permessi per l’ampliamento dell’impianto sportivo di Centi Colella a poco più di un chilometro dal centro di L’Aquila. Il progetto, che sarà in parte finanziato grazie ai fondi raccolti dalla sottoscrizione Anpas, prevede lo spostamento del campo già presente (omologato dalla Federazione), la realizzazione di un nuovo campo per le attività degli under 12 e la costruzione di un edificio di due piani. La struttura ospita al piano terreno, gli spogliatoi, l’ufficio della polisportiva ed un’infermeria, mentre al primo piano è prevista la realizzazione di una “Club House”, un luogo aperto alla vita sociale della polisportiva…vedi gli aggiornamenti


Questa è L’Aquila – il videodoc di Anpas e Shoot4change con Moni Ovadia

 

A 3 anni dal sisma in Abruzzo, il network internazionale di fotografi Shoot4Change e Anpas – l’associazione Nazionale pubbliche assistenze, che raggruppa oltre 881 associazioni di volontari della protezione civile e del trasporto sociosanitario – uniscono le forze nel ricordo di quel tragico evento.  Entrambe le organizzazioni sono state coinvolte direttamente durante l’emergenza del 2009: Shoot4change con la realizzazione dei primi reportage di fotografia sociale; Anpas con l’intervento di oltre 2300 volontari provenienti da tutta Italia per portare assistenza alle popolazioni colpite, anche dopo i mesi delle tendopoli.

Crediti “Questa è L’Aquila”, di Andrea Cardoni e Andrea Ranalli con Rosamaria Sbiroli. Con le foto di Antonio Amendola, Alessandro Barteletti, Francesca Conforti, Alessandra Fratoni, Paolo Quadrini. Con l’amichevole partecipazione di Moni Ovadia.

E’ stato presentato il 6 aprile 2012 presso il Comune di Roma e al Cinema Palazzo  il docuweb che raccoglie le storie di chi vive nella città che è stata distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009. Ogni storia è la testimonianza di un cittadino aquilano: è il ricordo del terremoto di una giornalista, gli aneddoti e le storie del Collettivo 3.32 e di una docente universitaria, le trasformazioni della vita quotidiana degli aquilani che hanno vissuto nelle tendopoli. Le storie di persone che ora, a tre anni dal sisma, iniziano a «vivere in cattività», come dice una delle protagoniste. Voce e volto narrante del documentario è Moni Ovadia.


Anpas premiata con la medaglia d’oro di conferimento della benemerenza di prima classe

 

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Non solo l’8 marzo, esperienze di donne Anpas

Dal tradizionale Gran Ballo della Croce Verde di Torino organizzato delle Dame Patronesse all’impegno internazionale in favore delle donne nei paesi in via di sviluppo. Ogni giorno 8 marzo

8 marzo – A Torino, nella Croce Verde, pubblica assistenza Anpas che quest’anno compie 110 anni, c’è un gruppo di donne che è una particolartà di Anpas. Dal 21 giugno 1907, anno di fondazione della Croce Verde, le condizioni economiche erano precarie e allora ad affiancare il soccorso dei militi, nacquero le infermiere crocerverdine e nel 1920 il Gruppo delle Dame Patronesse. Questo gruppo operava alla ricerca di aiuti da devolvere ai militi che, con i loro servizi usuravano vestiti e scarpe e non avevano mezzi per acquistarne di nuovi. L’impegno delle Dame Patronesse ha consentito, in passato, la realizzazione dell’annuale “Gran Ballo della Croce Verde”, che ultimamente si svolgeva presso il Circolo Ufficiali, raggiungendo un notevole successo sia dal punto di vista della partecipazione che dal lato economico.

Le dame patronesse della Croce Verde di Torino

 

Nel tempo le Dame hanno cambiato la loro attività nel raccogliere fondi per situazioni di marginalità e di povertà.  L’esistenza e la storia delle Dame Patronesse si sono sempre intrecciate saldamente alla vita e all’organizzazione della Croce Verde Torino e oggi il gruppo Dame Patronesse è composto da venti signore, socie della Croce Verde, il cui intento principale è la promozione e diffusione dell’immagine della Croce Verde Torino, il sostegno dei Militi Volontari e l’organizzazione di eventi che coinvolgano il maggior numero di persone possibile con lo scopo e l’ambizione di contribuire all’acquisto di ambulanze, vetture di servizio ed accessori indispensabili ad attrezzare i mezzi di soccorso. Allo scopo, vengono organizzate mostre, spettacoli e vendite benefiche che si svolgono nella sede della Croce Verde per permettere al pubblico di prendere contatto diretto con la realtà della stessa. La Presidente delle Dame Patronesse, infatti, eletta ogni tre anni, partecipa alle sedute del Consiglio Direttivo dell’Ente stesso in modo da promuovere quelle funzioni e quelle attività, che sono richieste e giudicate di particolare utilità.


Le dame patronesse della Croce Verde di Torino

 

Secondo Elsa Fulgenzi, responsabile pari opportunità Anpas, “quella delle Dame Patronesse di Torino è una particolarità di un movimento, quello di Anpas, che racconta un impegno eterogeneo da parte delle donne che ne fanno parte. Anche in ambito internazionale con il supporto all’imprenditoria femminile nei progetti di microcredito nei paesi dove Anpas fa cooperazione, Anpas conferma il sostegno alle donne. In Italia con il sostegno alle case di accoglienza e nei centri di ascolto, Anpas sta lavorando per favorire l’accesso in qualunque ruolo e qualunque settore anche all’interno del movimento che, prima ancora che venisse riconosciuto il suffragio universale, già permetteva alle donne di votare gli organismi direttivi delle associazioni. L’ importanza dell’otto marzo non è nella festa, ma nell’attenzione sulla condizione femminile che oggi non vede ancora garantite le pari opportunità”.

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Il nuovo www.anpas.org è online

Nuove funzionalità, più pagine dedicate alle storie dei volontari e delle pubbliche assistenze, nuovo layout: il nuovo www.anpas.org. Il presidente Pregliasco: “Un rinnovato luogo di relazione, servizio e informazione”. 

Ilnuovowww.anpas.org

Firenze, 1 marzo 2016. Un sito internet completamente rinnovato nella grafica, nell’architettura informativa e nei contenuti. Il nuovo www.anpas.org è stato pensato per facilitare la condivisione delle storie dei volontari delle pubbliche assistenze Anpas. Riorganizzate le sezioni, il patrimonio informativo, rinnovati i menù e i contenuti delle pagine.

Secondo il presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco, “il nuovo sito di Anpas è uno spazio di relazione, di servizio e di informazione costruito per condividere le storie di un movimento nazionale fatto da novantamila volontari in tutta Italia. Va inserito in un contesto comunicativo molto più complesso di un singolo sito internet che cerca di essere quanto più coerente e armonizzato con i social network, le varie produzioni audiovideo”.

Il nuovo www.anpas.org Per facilitare la navigazione, le informazioni e i servizi sono organizzati in cinque aree tematiche (chi siamo, cosa facciamo, cosa puoi fare tu, Anpas informa e utilità) con l’obiettivo di raccontare un’associazione fatta prima di tutto da persone, volontari, che fanno parte di 880 pubbliche assistenze che operano su valori e scopi basati su una storia ultracentenaria per svolgere attività (dalla protezione civile al soccorso, dal servizio civile alla cooperazione internazionale) che rendicontano e svolgono guidate da una rappresentanza che la rappresenta anche in reti di volontariato, e associazioni a livello nazionale e internazionale.  In ogni singola pagina dei menù, sono poi presenti le storie dei singoli volontari, ma soprattutto i loro volti e i loro colori.

Semplice e chiaro. Una maggiore leggibilità attraverso la scelta di font più chiari e dimensioni più grandi. Più spazio anche alle fotografie e ai video. Il nuovo sito permette di consultare l’anagrafica e la mappa delle oltre 880 pubbliche assistenze Anpas, di cononscerne la localizzazione, i riferimenti online, gli indirizzi e i dati per la donazione del cinque per mille. Sono inoltre presenti i riferimenti dei 18 comitati regionali Anpas.

Open source, creative commons e responsive. Coerentemente con la mission e la storia del movimento delle pubbliche assistenze Anpas, il sito www.anpas.org oltre ad essere un sito in Creative Commons, è stato realizzato con Joomla, un CMS open source, con template e componenti gratuiti. www.anpas.org è mobile responsive, il sito è cioè ottimizzato per la navigazione via smartphone e tablet e ogni contenuto può essere facilmente condiviso sui principali social network. Sempre presente in tutte le pagine del sito la policy dei social media

Anpas in numeri. Oltre ad un maggiore spazio già dalla home page ai social network (instagram, youtube, facebook, twitter e flickr), tra le nuove pagine una pillola delle attività di Anpas raccontate in numeri a tutta pagina

…e a breve un nuovo spazio online

 

 

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Cos’è il virus zika

Si chiama Zika ed è l’oggetto di un allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.  Ne parla Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas e virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano.

Non è un virus cattivo: più del 25% dei casi decorre in modo asintomatico, tanto da somigliare a una normale influenza: si manifesta con mal di ossa, esantemi, eruzioni cutanee, febbre. Può determinare effetti sui nascituri se la mamma incita dovesse infettarsi: questo potrebbe potrebbe provocare la microcefalia del feto.
Il virus è trasmissibile per contatto sessuale e trasfusioni di sangue: ma solo una zanzara che infetta un soggetto anche sintomatico ad un’altro. Si diffonde ad una velocità altissima.
Non deve far pensare ad una pandemia come per Ebola, ma è é un problema di sanità pubblica che dobbiamo affrontare e che non va sottovalutato.

È un virus vecchio che fu scoperto nel 1947: Zika è il nome legato a una foresta dell’Uganda ed è trasmesso dalla zanzara aedes aegypti, responsabile anche di chikungunya e di dengue. Le prime epidemie preoccupanti sono state registrate nel 2007 in alcune regioni della Micronesia, in Colombia e in Nuova Caledonia. In questo momento c’è una forte epidemia in Brasile, tanto che i responsabili della sanità di Brasilia hanno raccomandato alle donne brasiliane di rimandare eventuali gravidanze.
Il contagio può essere diffuso in Europa anche dalla zanzara tigre, com’è avvenuto con una piccola epidemia di chikungunya che ha contagiato circa duecento persone.

In Italia, dove ad oggi non ci sono casi di decesso, i rischi sono quasi nulli, visto il periodo invernale e l’Aedes aegypti, che è il vettore anche della degne e della febbre gialla, vive in climi tropicali. Non esiste alcun vaccino contro il virus, per il quale l’unica forma di protezione è evitare la puntura della zanzara che trasmette la malattia. Occorre quindi intervenire con i sistemi di bonifica ambientale per ridurre la presenza di zanzare.

Sul sito del Ministero della Salute

Organizzazione Mondiale della Sanità

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