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Dal Corriere della Sera: Volontari peer to peer

Dal Corriere della Sera: Volontari peer to peer

 

Insegnare il volontariato: è possibile? Più no che sì, se per insegnamento s’intendono cattedra bacchetta e compiti a casa; molto più sì che no, se tu spieghi a me e io racconto a te, peer-to-peer, da banco a banco, anzi niente banchi: contagiandosi a vicenda, condividendo stimoli all’impegno. Come si spiega altrimenti che 23 persone – mica professionisti, gente comune – stiano riuscendo nell’impresa di “educarne” altre 1000 e poi 89mila in tutta Italia senza trucco né inganno né ausilio di chissà quale tecnologia? [continua a leggere sul sito del Corriere della Sera]

 

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Guida per l’adesione al servizio Telepass per i veicoli delle associazioni di Volontariato adibiti al soccorso sanitario

Guida per l’adesione al servizio Telepass per i veicoli delle associazioni di Volontariato adibiti al soccorso sanitario

Il soccorso non deve pagare pedaggio

 

Premessa

La presente guida è destinata alle associazioni di Volontariato in ambito sanitario per l’adesione al servizio Telepass e per l’abilitazione alla piattaforma web per autocertificare i transiti per i quali la vigente normativa riconosce l’esenzione dal pagamento di pedaggio, di seguito specificati:

  • servizio 118/ trasporto organi/ trasporto sangue ed emoderivati in condizioni di emergenza/
  • trasporto sanitario assistito (medico o infermiere a bordo)/ trasporto neonatale-pediatrico/
  • trasporto pazienti oncologici/ trasporti pazienti dializzati che necessitano dell’utilizzo di ambulanza come da attestazione del centro dialitico.

 

Per il riconoscimento dell’esenzione i suddetti servizi devono essere effettuati, nell’ambito del servizio SSN o SSR, su veicoli adibiti al soccorso, quali Ambulanze di tipo A, veicoli di soccorso avanzato e/o veicoli muniti di apposita attestazione Regionale o ASL che certifichi l’utilizzo del mezzo per l’espletamento di attività di soccorso. Inoltre è riconosciuta l’esenzione in tutti i casi in cui il trasporto sanitario, anche per causali diverse da quelle sopraindicate, è effettuato dall’associazione in modalità del tutto gratuita, senza corrispettivo o rimborso spese.

Possono essere abilitati alla piattaforma solo i sopra indicati veicoli adibiti al soccorso intestati all’associazione e muniti dell’apposito contrassegno previsto dal Decreto Ministeriale del 15 aprile 1994.

 

Cosa fare

Per dotare di telepass i veicoli di soccorso ed essere abilitati alla piattaforma per autocertificare i transiti in esenzione occorre sottoscrivere presso un istituto Bancario convenzionato – elenco banche convenzionate su www.telepass.it – un contratto Viacard di conto corrente a cui abbinare SOLO i veicoli adibiti al soccorso (1).

 

Al momento dell’apertura del contratto Viacard da parte della banca, TELEPASS S.p.A. invierà, ai soli nuovi clienti, tramite e-mail all’indirizzo di posta elettronica comunicato al momento della sottoscrizione del contratto o, in assenza di quest’ultimo, tramite posta all’indirizzo indicato, una lettera con l’indicazione del codice del contratto e del codice ID.

 

Quest’ultimo è il codice indispensabile per la registrazione all’area privata del sito www.telepass.it ed accedere alla piattaforma per autocertificare i transiti in esenzione.

 

A seguito dell’apertura del contratto, le associazioni riceveranno anche le tessere Viacard. Si precisa che i transiti in esenzione potranno essere effettuati esclusivamente con gli apparati Telepass. Qualora le tessere siano utilizzate, le associazioni riceveranno l’addebito dei relativi pedaggi e della quota associativa annuale.

Di seguito le indicazioni per ritirare gli apparati Telepass:

 

 NUOVI CLIENTI

Le associazioni che attiveranno per la prima volta un contratto Viacard/Telepass (che quindi non hanno altri contratti aperti in precedenza) dovranno:

  •  richiedere alla propria banca l’apertura di un contratto Viacard con un quantitativo di tessere sufficienti a coprire la richiesta successiva degli apparati Telepass, (un apparato per ogni tessera);
  • recarsi presso un qualsiasi Punto Blu/Centro Servizi (2) a seguito del ricevimento del codice identificativo (codice ID) che verrà inviato tramite e-mail, nel caso in cui l’Istituto di Credito che ha aperto il contratto abbia inserito l’indirizzo di posta elettronica tra i dati anagrafici all’atto dell’apertura; in alternativa il codice ID arriverà per posta. Il codice identificativo o il codice contratto serviranno al Punto Blu/Centro Servizi per individuare il contratto sul quale assegnare gli apparati.

 

GIA’ CLIENTI

Le associazioni già titolari di un contratto Viacard a cui sono abbinati veicoli non di soccorso (per es: ambulanze di trasporto, auto, ecc.) dovranno:

  •  aprire un altro contratto Viacard a cui abbinare solo i veicoli di soccorso. In questo caso, dopo aver effettuato l’apertura del contratto in banca, le associazioni non riceveranno il codice ID in quanto già in loro possesso per il contratto di cui sono già titolari;
  • registrarsi all’area privata del sito utilizzando il codice ID per verificare l’apertura del nuovo contratto nella scheda “contratti”. Nel caso in cui non sia possibile risalire al proprio codice ID, le associazioni potranno richiedere un nuovo invio contattando l’assistenza clienti telepass al numero verde 840 043 043.
  • una volta verificata l’apertura del nuovo contratto, recarsi presso un Punto Blu/Centro Servizi (2) per ritirare l’apparato/i Telepass. 

Importante: A ogni Telepass deve essere abbinato un solo veicolo di soccorso.

 

Dopo il ritiro dell’apparato/i sarà necessario inviare a gestione.esenti@autostrade.it o in alternativa a numero di fax 0554202417 di Autostrade per l’Italia, gli estremi del contratto e la documentazione sotto riportata:

  • Statuto dell’associazione;
  • Iscrizione al registro Regionale Volontariato.

 

Dopo la verifica della documentazione da parte di Autostrade per l’italia S.p.A., verrà richiesta all’associazione la sottoscrizione di una specifica Convenzione, per disciplinare le modalità di autocertificazione dei transiti per i quali la vigente normativa riconosce l’esenzione dal pagamento del pedaggio.

Dopo la sottoscrizione della Convenzione, l’associazione riceverà comunicazione di autorizzazione da Autostrade per l’italia ad utilizzare l’apposita funzionalità presente sul sito www.telepass.it, per effettuare la suddetta autocertificazione.

 

Per agevolare l’autocertificazione è stato predisposto un apposito calendario di fatturazione che posticipa i normali tempi di emissione della fattura (di seguito esempio «Calendario di fatturazione»).

 

Per i suddetti contratti, a cui sono abbinati solo i veicoli adibiti al soccorso, è riconosciuta la  gratuità del canone telepass ed anche della quota associativa annua, prevista per le tessere Viacard – che saranno recapitate all’indirizzo dell’associazione dopo circa 20 gg. dalla sottoscrizione del contratto in banca – solo in caso di non utilizzo delle stesse.

 

Per necessità di ulteriori chiarimenti o per segnalare qualsiasi tipo di difficoltà per l’apertura dei  contratti Viacard, scrivere esclusivamente a gestione.esenti@autostrade.it, avendo cura di indicare anche un recapito telefonico per un più immediato contatto se necessario.

 

 

 

La guida in pdf


Fermitutti! la pagina della manifestazione

La disdetta di Società autostrade per l’esenzione dei  telepass per i mezzi di soccorso (2 aprile)

Montecitorio – L’incontro con Pierpaolo Vargiu, presidente Commissione Affari Sociali Camera (3 aprile)

Ministero dei Trasporti –il mancato ricevimento della delegazione Anpas al ministero (3 aprile)

 


Tutte le foto della manifestazione

 

 


La fotogallery con le immagini di Alessandra Fratoni e Daniel Alvarez

Sui social network #fermitutti

L’intervista di Fabrizio Pregliasco a Radio Articolo 1 ascolta

 


 

 

 

 

(1) Qualora l’associazione voglia dotare di telepass anche i veicoli non adibiti al soccorso deve sottoscrivere un altro contratto Viacard a cui abbinare i suddetti veicoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(2) Al Punto Blu di Autostrade per l’italia o al Centro Servizi/Assistenza delle altre Concessionarie Autostradali dovrà presentarsi il titolare del contratto Viacard sottoscritto in banca, munito di un documento d’identità e della copia della carta/e di circolazione del veicolo di soccorso da abbinare al singolo apparato.

Nel caso invece di persona delegata occorre presentare al Punto Blu, oltre la copia/e della carta di circolazione:

– il contratto Viacard firmato dal titolare;

– la delega per il ritiro del/gli apparato/i sottoscritta e firmata dal titolare;

– la copia del documento d’identità del delegato e del delegante.

 

 

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Politiche Giovanili: Lazio e Sicilia fanno rete

31 gennaio 2014 – La rete si consolida e diventa più forte, questa volta anche grazie ai giovani.

I gruppi giovanili dei comitati regionali di Lazio e Sicilia hanno, infatti, deciso di condividere le loro idee attraverso un gemellaggio firmato lo scorso 29 gennaio.
L’esigenza è nata dopo le attività svolte dai ragazzi di Anpas Lazio e la conferenza d’organizzazione di Anpas Sicilia che ha visto i giovani come protagonisti principali.
I due gruppi si propongono di mantenere dei legami permanenti condiversi obiettivi, tra cui la costruzione di percorsi comuni, sviluppare il senso di appartenenza ad Anpas, avere una progettualità condivisa, nella speranza che questo sia il primo passo per crearemomenti di confronto anche con altre regioni in modo da favorire unosviluppo uniforme del gruppo.
Tra le prima attività prefissate ci sarà la stesura delle linee guida per le politiche giovanili regionali.

-Miriam Colaleo                                                                                                    

Anpas giovani: gemellaggio Lazio-Sicilia

 

 

 

 

Politiche giovanili Anpas

Movimentiamoci! – I giovani di Anpas Liguria

MeYouMe Anpas e i giovani del Mediterraneo

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E’ scomparso Luciano Nannetti, presidente onorario pubbliche assistenze Riunite di Empoli

 

Nel pomeriggio di domenica 16 febbraio è venuto a mancare il cavaliere Luciano Nannetti, presidente onorario delle pubbliche assistenze Riunite di Empoli che in passato aveva ricoperto, per oltre 20 anni fino al 2006, il ruolo di Presidente dell’associazione.

I volontari ed i dirigenti delle pubbliche assistenze Riunite di Empoli lo ricordano con affetto e gratitudine come “persona di grande disponibilità, sempre presente all’interno dell’associazione, sensibile ai problemi ed ai bisogni dei cittadini“. Nannetti è stato attivo all’interno dell’associazione fino agli ultimi giorni, come componente del Collegio dei Probiviri e vicepresidente della Fondazione Dopo Di Noi.

La camera ardente sarà allestita nel Consiglio delle pubbliche assistenze di Empoli (via XX settembre, 17). I funerali si terranno martedì 18 febbraio nella Chiesa di Ponte a Elsa, alle ore 15.

 

 

 

 

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Pedaggio autostradale: l’interrogazione parlamentare Anpas sull’esenzione.

Pedaggio autostradale: l’interrogazione parlamentare a sostegno delle richieste Anpas sull’esenzione.

E’ stata presentata, in data 24/1/2014, l’interrogazione parlamentare, richiesta da Anpas e Misericordie, al Ministro dei Trasporti sulla questione della esenzione del pedaggio autostradale e illustrata lo scorso 25 gennaio al consiglio nazionale Anpas che,  su proposta della Direzione, ha deciso di promuovere (anche insieme alla Confederazione delle Misericordie) una campagna nazionale di protesta nel caso in cui le nuove modalità organizzative per il rilascio dei telepass dea parte di Autostrade non siano ritenute accettabili e le nostre proposte di modifiche normative al Codice della Strada non vengano attuate.

«Finalmente un aiuto dai parlamentari per sbloccare una situazione intricata, quella dei Telepass» ha dichiarato Fabrizio Pregliasco. «Speriamo si possano chiarire presto le modalità per usufruire correttamente dell’esenzione dai pedaggi e, nel contempo, per modificare alcune disposizioni riguardanti il codice della strada. Come spesso accade è difficile far prevalere il buon senso e la semplificazione degli adempimenti, ma ci stiamo lavorando».

 

L’interrogazione parlamentare del 24 gennaio 2014

Ministero destinatario: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI
TRASPORTI delegato in data 24/01/2014
Stato iter: IN CORSO

Interrogazione a risposta scritta 4-03304 presentato da FOSSATI Filippo
testo di Venerdì 24 gennaio 2014, seduta n. 159
FOSSATI.

 Premesso che:

il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, così come modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1993, n. 575, all’articolo 373, comma 2, lettera c), prevede che sono esentati dal pagamento del pedaggio: «c) i veicoli con targa CRI, nonché i veicoli delle associazioni
di volontariato e degli organismi similari non aventi scopo di lucro, adibiti al soccorso nell’espletamento del relativo specifico servizio e provvisti di apposito contrassegno approvato con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione e del Ministro dei lavori pubblici»;
la circolare del 5 agosto 97 n. 3973 del Ministero dei lavori pubblici stabilisce che l’esenzione del pedaggio autostradale è ad oggi concessa soltanto quando si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni:
a) veicolo immatricolato a nome delle associazioni di volontariato;
b) il veicolo deve essere adibito al soccorso;
c) deve essere impegnato nell’espletamento del relativo specifico servizio;
d) deve essere provvisto dell’apposito contrassegno previsto dal decreto ministeriale del 15 aprile 94;

allo stato attuale i viaggi effettuati per trasporto sanitario, anche con un veicolo di soccorso(autoambulanza) delle associazioni di pubblica assistenza e misericordie, non vengono considerati impegnati nell’espletamento del relativo specifico servizio e quindi non riconosciuti esenti;
le norme attuali non precisano che cosa si intenda per veicoli «adibiti al soccorso»;
sulla definizione di soccorso si è espressa la Corte di giustizia europea (CGE, sez III, 29/A/2010 n. C-190/08), recepita dalla sentenza del Consiglio di Stato (CDS, sezione III, 7 febbraio 2013, n. 2477), che ha affermato che «i servizi pubblici di soccorso comprendono solitamente sia i servizi di trasporto medico d’urgenza sia servizi di trasporto sanitario qualificato… (omissis)»;
la società Autostrade per l’Italia spa ha dato disdetta ad Anpas (associazione nazionale pubbliche assistenze) ed alla Confederazione delle Misericordie di Italia dell’accordo in essere dal 1999 per la fornitura di telepass esenti in comodato d’uso gratuito alle associazioni di pubblica assistenza e misericordia, che svolgono sul territorio nazionale oltre il 70 per cento del trasporto sanitario in Italia;
il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha incontrato a più riprese ambedue le organizzazioni nazionali (Anpas e Confederazione nazionale delle misericordie di Italia) assicurando un intervento normativo con l’obiettivo di una chiara definizione dei veicoli «adibiti al soccorso» ed il mantenimento del telepass esente in comodato d’uso gratuito senza ulteriori aggravi burocratici ed organizzativi a carico delle associazioni di volontariato –:
come e quando il Governo riterrà opportuno porre in essere gli atti necessari affinché si continui a garantire l’esenzione del pedaggio autostradale ai veicoli di soccorso delle associazioni di volontariato (Pubbliche assistenze e misericordie).
(4-03304)

 

 Marche - la protesta delle ambulanze

 

 

 

 

 

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L’incontro con il Ministero delle Infrastrutture

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Consiglio Nazionale Anpas: la mozione sulla situazione del trasporto sanitario e sociale nella regione Marche

Consiglio Nazionale Anpas: la mozione sulla situazione del trasporto sanitario e sociale nella regione Marche. 

 

Approvata dal Consiglio nazionale del 25 gennaio 2014. Pregliasco: “siamo vicini agli amici marchigiani e pronti, a nostra volta, a mobilitarci affinché l’amminisyrazione regionale prenda atto del ruolo dell’Anpas e del volontariato riconoscendo quanto dovuto”.

Dalle ore 7 dell’11 dicembre è in corso un presidio permanente dei mezzi delle pubbliche assistenze marchigiane sotto il Palazzo della Regione, per protestare contro il mancato rispetto degli accordi sottoscritti dalla Regione Marche, il continuo rimandare l’attuazione dei Regolamenti regionali ed i ritardi nella tempistica dei rimborsi delle spese sostenute dalle associazioni. Tutti questi aspetti infatti rischiano di portare al collasso il sistema di emergenza urgenza nelle Marche, mettendo in ginocchio il Volontariato e colpendo il diritto alla salute di centinaia di migliaia di cittadini italiani.
Il servizio di emergenza ed urgenza nel nostro paese è infatti garantito, per circa il 70% da associazioni di Volontariato. Il coinvolgimento diretto di cittadini attivi ed il radicamento dell’associazionismo nel nostro Paese, oltre a contenere fortemente i costi complessivi a carico dello Stato, contribuisce a rendere il sistema più flessibile ed in grado di modulare gli interventi sulla base delle esigenze dei territori.

Il ruolo dei volontari all’interno del sistema appare ancora più importante in una fase di riorganizzazione dei presidi ospedalieri e di pronto soccorso. L’attività viene svolta sulla base di accordi e convenzioni con le Regioni e/o con le Aziende Sanitarie, che prevedono il rimborso delle spese effettivamente sostenute e rendicontate dalle associazioni che riguardano principalmente il costo di carburante e la retribuzione del personale dipendente necessario a garantire la continuità del servizio.

Il presidio permanente di Anpas Marche sotto la regione Marche

Per tutto questo il Consiglio nazionale Anpas:  

1. ESPRIME la propria solidarietà e vicinanza al Comitato Regionale, alle pubbliche assistenze ed a tutti i volontari marchigiani che attualmente stanno vivendo un momento di enorme difficoltà con ripercussioni molto gravi sui cittadini e sulle comunità.
2. FA PROPRIE le istanze di Anpas Marche – già formulate alla Regione – ed in particolare:
– annullamento formale della determina 905/ASURDG del 16/12/2013;

-emanazione da parte della Giunta Regionale di una direttiva vincolante (ai sensi dell’art. 3 co. 2.c L.R. 13/2003) per gli Enti del Servizio Sanitario Regionale (ASUR Marche – A.O.U. Ospedali Riuniti Ancona – A.O. Ospedali Riuniti Marche Nord – INRCA) ai fini dell’applicazione univoca per l’affidamento del servizio di trasporto sanitario mediante convenzionamento con le AdV e la CRI ai sensi della specifica DGR 884/2013, unitamente alla contestuale e definitiva eliminazione di improprie “procedure selettive di convenzionamento” sostanzialmente assimilabili a cottimi fiduciari in cui le AdV partecipanti debbono ulteriormente scontare l’entità dei rimborsi delle spese effettivamente sostenute e documentate per l’erogazione dei servizi (già soggette ai vincoli, tetti e limitazioni indicati all’allegato 1 dell’accordo febbraio 2013);

-acquisizione da parte degli Enti del Servizio Sanitario Regionale (ASUR Marche – A.O.U. Ospedali Riuniti Ancona – A.O. Ospedali Riuniti Marche Nord – INRCA) di criteri univoci e chiaramente predefiniti per il rimborso delle spese effettivamente sostenute, corrispondenti al manuale di rendicontazione condiviso di cui all’allegato 1 dell’accordo sottoscritto a febbraio 2013;

-erogazione della somma stabilita per il conguaglio delle spese effettivamente sostenute nell’anno 2012, suddivisa in due tranche: 70% entro il 31 gennaio 2014, ed il rimanente 30% entro il 28 febbraio 2014;

-separazione, per gli anni 2013 e seguenti, dei servizi prevalentemente sanitari (soggetti al rimborso delle spese documentate con tetti di spesa), rispetto a quelli NON prevalentemente sanitari (rimborsati a parte secondo le tabelle della DGR 1004/09); validità dell’accordo del febbraio 2013, in termini di tetti di spesa in quota ASUR/AAVV, riferita alla situazione esistente alla data della firma dell’accordo stesso e conseguente incremento dei tetti già dal 2014 in relazione alle modifiche introdotte con la successiva revisione della rete territoriale delle POTES e delle strutture ospedaliere, come definito all’atto della stipula dell’accordo stesso;

– ridefinizione dell’organizzazione dei trasporti sanitari e prevalentemente sanitari nell’intera regione, e specifica revisione della stessa nell’ambito della provincia di Pesaro/Urbino (dove l’affidamento tramite gara d’appalto è scaduto ormai da 5 anni) con applicazione dei medesimi criteri operanti nel resto della regione;

-concertazione immediata (assicurata di fronte al Presidente Spacca nel luglio 2013, ma mai attuata) sulla revisione della Rete Territoriale di Soccorso, con particolare riguardo all’ubicazione delle POTES di cui alla L.R. 36/98, nonché dei mezzi ed equipaggi MSA/MSI/MSB, e mantenimento delle modalità organizzative di cui alla citata L.R. 36/98 fondate sulla coesistenza di mezzi medicalizzati (automediche) supportati da mezzi MSB distribuiti sul territorio.
3. IMPEGNA la Direzione nazionale a monitorare la situazione sull’affidamento dei servizi sull’intero territorio nazionale, al fine di manifestare concreta solidarietà alle associazioni di Volontariato della Regione Marche e di valutare l’organizzazione di un’azione nazionale di protesta, coinvolgendo l’intero Movimento e le altre realtà del Terzo Settore
4. IMPEGNA la Direzione nazionale ad interessare il Ministro della Salute, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Presidente della Conferenza delle Regioni e il Coordinatore degli Assessori regionali alla Salute sulla situazione della Regione Marche segnalando la più generale difficoltà che riscontrano le pubbliche assistenze di quasi tutte le Regioni. Occorre infatti approfondire temi come la scarsità delle risorse a disposizione, le forme di affidamento dei servizi e loro gestione, e le modalità di corresponsione dei rimborsi (estremamente diversificate sul territorio). Tutti questi aspetti infatti contribuiscono a determinare una diversa qualità dei servizi per i cittadini da Regione a Regione.

Firenze, 25 gennaio 2014.

 

Il presidio alla Regione Marche 

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Contributi ambulanze e beni strumentali

RICHIESTA CONTRIBUTI 2013 ED ELENCHI DEI BENEFICIARI 2012

 CONTRIBUTI AMBULANZE E BENI STRUMENTALI


RICHIESTE CONTRIBUTI AMBULANZE E BENI STRUMENTALI – ACQUISTI 2013

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato la modulistica aggiornata da utilizzare per richiedere i  contributi sugli acquisti di autoambulanze e beni strumentali effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013.

La richiesta di contributo – completa del formulario compilato, degli allegati, della documentazione comprovante l’acquisto ed il pagamento dei beni (in copia conforme all’originale), dell’attestazione di iscrizione al registro del volontariato, e della  fotocopia del documento di identità  del Legale Rappresentante – deve essere inviata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 31/12/2013 a mezzo  Raccomandata A/R  (fa fede il timbro postale).

In particolare si segnala che:

– I contributi non sono cumulabili con altri (neanche parziali) erogati dalle amministrazioni pubbliche per lo stesso bene.

– Non è possibile richiedere il contributo sull’acquisto di autoambulanze se si è già usufruito del c.d. “sconto” del 20% al momento dell’acquisto (contributo di cui al D.L. 30 settembre 2003, n.269).-   Sono esclusi dal contributo quei beni utilizzati esclusivamente per l’organizzazione ed il funzionamento dell’associazione richiedente.

– I beni oggetto del contributo non possono essere venduti o ceduti prima di 5 anni, se non ad altre Organizzazioni di volontariato (o ad altre Onlus) e previa autorizzazione del Ministero.

Si raccomanda anche di non inserire in rendicontazione del 5 per mille costi per acquisti di beni strumentali o di ambulanze per i quali viene richiesto il contributo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 
Siamo in attesa che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblichi a breve sul proprio sito il Decreto Direttoriale di ripartizione del contributo per acquisti di ambulanze e beni strumentali effettuati nel 2012.

 

 


 

 

CONTRIBUTI AMBULANZE E BENI STRUMENTALI – ELENCHI DEI BENEFICIARI PER ACQUISTI 2012

Sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (repertorio 509/2013 del 30/11/2013) sono stati pubblicati gli elenchi dei contributi erogati alle associazioni di volontariato per gli acquisti di ambulanze e beni strumentali effettuati nel 2012.

Le domande di contributo dichiarate ammissibili hanno ricevuto un contributo nella misura del 42,21% per le ambulanze, del 14,76% per i beni strumentali e del 17,64% per i beni donati a strutture sanitarie pubbliche.

 

Marche - la protesta delle ambulanze

 

ambulanze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATI

– Formulario per la presentazione delle richieste di contributo anno 2013

Linee guida per la compilazione della richiesta di contributo anno 2013

FAQ (domande frequenti): guida per la compilazione e la spedizione della domanda (a cura della segreteria nazionale Anpas)

– Testo del Decreto 14 settembre 2010 , n. 177

 

 


 

 

CONTRIBUTI 2012

 

Decreto di attribuzione

Allegato 1: ambulanze

Allegato 1: beni strumentali

Allegato 1: donazioni

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Giovanni Lo Porto libero: Anpas aderisce alla petizione

Anpas ha aderito alla petizione online lanciata dal Forum del Terzo Settore per la liberazione del cooperante italiano rapito in Pakistan il 19 gennaio 2012

 

Giovanni Lo Porto è un cooperante rapito in Pakistan il 19 gennaio 2012 insieme ad un collega tedesco. Giovanni lavorava a Multan per un progetto di aiuto umanitario a favore di centinaia di famiglie in grave difficoltà, dopo le devastanti alluvioni che hanno colpito la zona di Kot Addu nella provincia del Punjab.

Un gruppo armato ha fatto irruzione nell’edificio dove lavorava e viveva con altri colleghi e lo ha sequestrato. Da allora non ci sono più notizie significative sulla sua vicenda.

Il mondo del terzo settore e le ONG hanno scritto una lettera ai Presidenti Napolitano e Letta perché Giovanni possa finalmente tornare a casa. 
____________________

Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

Signor Presidente del Consiglio Enrico Letta

Rompiamo il silenzio su Giovanni Lo Porto,  rapito in Pakistan il 19 gennaio del 2012.

Giovanni è stato rapito una sera di 21 mesi fa a Multan, nel Punjab pakistano, dopo una giornata di lavoro. Quattro persone armate hanno fatto irruzione nella casa dove alloggiava con i colleghi e lo hanno portato via insieme ad un altro cooperante tedesco. Quando è stato rapito, Giovanni era in Pakistan con l’organizzazione non governativa Welt Hunger Hilfe. Era partito da pochi giorni da Palermo, sua città natale, per portare cibo e ricostruire case a favore di migliaia di persone colpite dal devastante terremoto e dall’alluvione del 2010.

Quello di Giovanni, al pari di molti altri operatori umanitari, è un aiuto concreto, svolto con competenza e impegno. Attraverso il loro lavoro l’Europa, l’Italia, noi tutti riusciamo ad esprimere solidarietà e soccorso vero alle persone più svantaggiate del mondo, quelle che rischiano la vita, colpite da calamità naturali e devastanti conflitti.

Giovanni è la faccia di un’umanità che si sente unita, che supera i confini, le distanze, i pregiudizi per ribadire che ogni uomo ha diritto ad una vita dignitosa. Gli occhi di Giovanni sono i nostri occhi che non si chiudono e decidono di vedere le difficoltà delle persone più vulnerabili; sono le nostre mani che scelgono di agire per rendere il nostro un mondo più accogliente per tutti, anche per i più umili e dimenticati.

Non lasciamo solo Giovanni. Rompiamo il silenzio che è normalmente richiesto in situazioni delicate come questa, per inviare questo appello a voi, signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio, affinché si facciano tutti gli sforzi possibili per riportare finalmente a casa Giovanni, restituirlo alla sua famiglia, a tutti noi e alla certezza che impegnarsi per un mondo più umano è giusto ed è possibile.


http://www.change.org/giovannilibero

Giovanni Lo Porto Libero

Per partecipare alla raccolta firme:

http://www.change.org/giovannilibero

 

Il testo della lettera

Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Signor Presidente del Consiglio Enrico Letta 
Rompiamo il silenzio su Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan il 19 gennaio del 2012. 
Giovanni è stato rapito una sera di 21 mesi fa a Multan, nel Punjab pakistano, dopo una giornata di lavoro. Quattro persone armate hanno fatto irruzione nella casa dove alloggiava con i colleghi e lo hanno portato via insieme ad un altro cooperante tedesco. Quando è stato rapito, Giovanni era in Pakistan con l’organizzazione non governativa Welt Hunger Hilfe. Era partito da pochi giorni da Palermo, sua città natale, per portare cibo e ricostruire case a favore di migliaia di persone colpite dal devastante terremoto e dall’alluvione del 2010. Quello di Giovanni, al pari di molti altri operatori umanitari, è un aiuto concreto, svolto con competenza e impegno. Attraverso il loro lavoro l’Europa, l’Italia, noi tutti riusciamo ad esprimere solidarietà e soccorso vero alle persone più svantaggiate del mondo, quelle che rischiano la vita, colpite da calamità naturali e devastanti conflitti. Giovanni è la faccia di un’umanità che si sente unita, che supera i confini, le distanze, i pregiudizi per ribadire che ogni uomo ha diritto ad una vita dignitosa. Gli occhi di Giovanni sono i nostri occhi che non si chiudono e decidono di vedere le difficoltà delle persone più vulnerabili; sono le nostre mani che scelgono di agire per rendere il nostro un mondo più accogliente per tutti, anche per i più umili e dimenticati. Non lasciamo solo Giovanni. Rompiamo il silenzio che è normalmente richiesto in situazioni delicate come questa, per inviare questo appello a voi, signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio, affinché si facciano tutti gli sforzi possibili per riportare finalmente a casa Giovanni, restituirlo alla sua famiglia, a tutti noi e alla certezza che impegnarsi per un mondo più umano è giusto ed è possibile. 

Silvia Stilli, associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI) 
Maria Egizia Petroccione, Coordinamento Italiano Network Internazionali 
Paolo Dieci, Link 2007 Cooperazione in Rete 
Pietro Barbieri, Forum Nazionale Terzo Settore

Giovanni Lo Porto libero: Anpas aderisce alla petizione Leggi tutto »

Ci ha lasciato Massimo Paolicelli

Anpas – associazione Nazionale delle pubbliche assistenze – saluta l’amico MASSIMO PAOLICELLI, attivista del movimento delle Non-Violenza, con cui abbiamo condiviso anni di lotte per affermare il diritto all’Obiezione di Coscienza nel nostro Paese.

 


La notizia da ESSECI BLOG

Si sono celebrati a Roma sabato scorso i funerali di Massimo Paolicelli, morto a 48 anni per un grave male nel giorno di Ognissanti. Massimo è stato ricordato dalla famiglia e dai suoi tanti amici, provenienti dal mondo della pace, dell’obiezione di coscienza, della nonviolenza e dell’ecologismo, dei quali è stato in questi anni protagonista. Obiettore di coscienza presso Caritas di Roma a metà degli anni ’80, Massimo è stato impegnato prima nella LOC e poi come Presidente dell’associazione Obiettori Nonviolenti, svolgendo anche due mandati nella Consulta nazionale per il servizio civile. Un “mite” secondo Pax Christi, da esperto competente e preparato ha sempre seguito i temi della nonviolenza e del disarmo, curando vari studi e libri, anche all’interno della Campagna “Sbilanciamoci!”, che lo ha ricordato con commosse parole insieme a quelle di tanti suoi amici. Nella sua lettera di saluto, letta durante il funerale, Massimo ha lasciato scritto: «Tante gocce possono scalfire la roccia, cerchiamo di scalfire la roccia dell’indifferenza e dell’egoismo e costruiamo, in nome di Dio, un mondo di giustizia, pace e solidarietà».

 

 


Il ricordo di MARCO DAMILANO (da l’Espresso)

 

In questa bella foto sono riassunte tutte le passioni di Massimo Paolicelli: la macchina fotografica, la bandiera della pace, la militanza. Massimo è morto due giorni fa, a soli 48 anni, portato via da un male vigliacco. Era un mio amico e non ho fatto in tempo ad abbracciarlo per l’ultima volta, l’ho sentito al telefono una settimana fa, era sereno e perfino allegro, come sempre. Se ne parlo non è per motivi personali ma perché mi sembra ora urgente ragionare su una domanda: chi è, chi è stato Massimo Paolicelli? È stato un personaggio importante per l’associazionismo italiano, d’accordo, nella Lega obiettori di coscienza, la mitica Loc, e poi nell’associazione obiettori non-violenti, e in mille altre iniziative di base: dal gruppo di amicizia con i disabili in parrocchia alla cura dell’agenda dei comportamenti di pace su cui si sono formate diverse generazioni di pacifisti. Un attivista, dunque, con la borsa sempre piena di volantini, sempre pronto a coinvolgerti in qualche iniziativa, sempre disponibile a partire per rendere testimonianza delle sue idee, fosse pure per parlare a una platea di quattro o cinque persone. Eppure era il contrario del fanatico: di una dolcezza disarmante. Non aveva bandiere, se non quella arcobaleno che lo ha accompagnato ieri nell’ultimo viaggio, era senza eserciti, bande, tribù e senza partiti, anche se nel movimento dei Verdi aveva militato e si era più volte candidato a livello amministrativo. Ma tutto questo non basta a esaurire la domanda di partenza, a spiegare il caso Paolicelli, la vicenda di un italiano normale e straordinario. Ha vissuto anni felici per le battaglie pacifiste, in un contesto ricco di maestri e testimoni, da don Tonino Bello a don Luigi Di Liegro cui aveva voluto bene come a un padre. Un ambiente forse minoritario, ma ancora popolare, che riusciva a trovare con la politica ufficiale e con la comunicazione la strada di un’interlocuzione difficile, conflittuale ma feconda. Con un momento di svolta: nel 1992 l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga rinviò alle Camere la legge di riforma dell’obiezione di coscienza che era stata votata dal Parlamento, venendo incontro alle pressioni della lobby militare. Da allora in poi il legame si è spezzato. La politica si è allontanata, le parole e le battaglie che Massimo provava a far circolare hanno trovato minore eco sui media. Si è trovato in un deserto, mentre anche le associazioni cominciavano a inseguire i partiti sul terreno delle rivalità, delle gelosie di sigla, delle chiusure burocratiche. Diventava scomodo, lui non se ne lamentava mai, io provavo un gran senso di colpa a vedere che i due mondi, il Palazzo che io racconto e il mondo vitale che lui rappresentava si incontravano sempre di meno. Solo Massimo, in tutti questi anni, è rimasto lo stesso. Un condottiero mite, discreto e gentile. Uno che credeva in quello che fa, che non aveva paura di prendersi le sue responsabilità, che viveva mescolato con la sua gente. Uno che non mollava mai: l’ultima campagna del movimento pacifista, quella contro gli F35, porta la sua firma. Era competentissimo: ho visto alti gradi militari tremare di fronte alla mole di cifre, numeri, dati che era in grado di produrre per metterli all’angolo. Stava da una parte sola, senza possibilità di equivoco, ma di un’umanità travolgente e contagiosa, in grado di scavalcare muri: ne è prova ai suoi funerali la folla di colleghi assistenti parlamentari commossi del Pdl e del centrodestra con cui aveva lavorato. La possibilità di una militanza diversa, senza più una tessera in tasca, un’appartenenza di corrente a stabilire il confine tra il bene e il male, ma solo la propria coscienza e la propria vita, dunque una militanza ancora più intensa. E senza questa militanza, appassionata, generosa, grauita, senza questa riserva etica, senza i Massimo Paolicelli la democrazia si inaridisce, si spegne. Massimo non ha mai perso un minuto da dedicare alla sua famiglia, a Dora, Damiano e Margherita, ai suoi tanti amici. Era un cristiano che, come il re della profezia di Isaia, non ha mai spezzato una canna incrinata e mai ha spento una fiamma smorta. Portava sempre al bavero una spilletta con due mani che spezzano un fucile, il suo sogno di un mondo senza guerre, senza gerarchie, senza poteri. La sua unica divisa.

 

 

 

 

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Lettera Polisportiva L’Aquila Rugby e aggiornamento ottobre 2013

RICOSTRUZIONE CAMPO AQUILA RUGBY:

Lettera della Polisportiva L’Aquila Rugby ed aggiornamento ottobre 2013

Cari Amici, se pensavate che fossimo spariti, inghiottiti dalla tempesta di burocrazia e di affanno parossistico …..per fare poco, troppo poco, che ci ha assalito dopo il terremoto ………vi siete sbagliati, ci siete andati vicini, molto vicini…ma avete sbagliato….. siamo ancora qui!!!!

Noi del Rugby siamo come Voi…..non ci arrendiamo mai!!!! MAI !!!

 

Ed alla fine ce l’abbiamo fatta, non ancora completamente ma ce l’abbiamo fatta a farci concedere la possibilità di realizzare un nuovo campo per i nostri giovani atleti, di dare corpo al nostro progetto che con il vostro insostituibile e generosissimo contributo ci eravamo prefissi di realizzare.

 

Posso, quindi, cominciare a raccontarvi che cosa stiamo facendo grazie a voi, grazie al vostro contributo.

 

Ricorderete che, qualche anno fa, avevamo pensato ad un progetto che abbiamo condiviso con voi, che abbiamo caparbiamente voluto e che, alla fine, siamo riusciti a iniziare e che, ve lo promettiamo, porteremo a termine.. oltre che ai nostri giovani atleti lo dobbiamo a voi ed alla vostra generosità.

 

Ma ci sono anche delle belle novità che sinteticamente oggi vi illustro e che tornerò a dettagliare quando il “racconto” diventerà più puntuale e, soprattutto, quando la burocrazia mi lascerà un minimo di tempo per comunicare con voi, i nostri amici dell’ Anpas.

 

In estrema sintesi le novità sono queste:

 

–         al “nostro progetto” (Anpas & Polisportiva L’Aquila Rugby) si è affiancata anche la F.I.R. (Federazione Italiana Rugby) che sta già realizzando un campo in erba sintetica sul nostro terreno di gioco principale.

Questa realizzazione si affiancherà al campo più piccolo che realizzeremo grazie al vostro contributo e che consentirà ai più piccoli di avere un campo tutto loro per gli allenamenti e per i loro tornei.

Il campo in sintetico ci risolverà non pochi problemi.

Non credo debba spiegarlo a chi, come voi, ha conosciuto quanto sia duro l’inverno a L’Aquila!

–         Abbiamo partecipato ad un bando regionale per il finanziamento di opere di completamento e miglioramento delle attrezzature sportive ed abbiamo ottenuto, con il “nostro progetto”, un contributo di 150.000 euro.

Ma torniamo alla nostra storia che siamo stati costretti ad interrompere a marzo 2013 quando vi abbiamo mandato la foto del campo reinerbito grazie al vostro contributo.

 

Come purtroppo succedeva tutti gli anni a fine stagione il campo si era, ovviamente, rovinato non poco per la troppa usura ( abbiamo messo a disposizione il nostro terreno di gioco – questo è il nostro stile – alle altre società che non avevano la possibilità di utilizzare un loro campo, e questo in aggiunta all’utilizzo delle centinaia di nostri atleti – sono poco meno di 300- lo ha sostanzialmente massacrato) capirete, quindi, come possa esser utile un campo in sintetico che dovrebbe garantire una durata molto molto più lunga.

 

Ma per garantire che questa nuova realizzazione non fosse sottoposta a rischi inutili siamo stati costretti a sopraelevare il terreno di gioco per evitargli o perlomeno per limitare il pericolo di allagamento.

Ma che centra l’allagamento?! dirà qualcuno. Ve lo spiego.

Siccome non ci facciamo mancare nulla……l’area su cui è ubicato il nostro complesso sportivo è sottoposta a rischio di esondazione e, capirete, che se questo è un problema di modesta entità per un campo in erba sicuramente diventa di valenza maggiore per un campo in sintetico cui non giova stare sott’acqua.

Siccome come dicevo prima NON CI ARRENDIAMO MAI abbiamo sopraelevato il terreno di quel tanto che lo mette in sicurezza portandolo ad un livello che negli ultimi cento anni non è stato mai raggiunto dalle esondazioni.

Facendo i dovuti scongiuri…speriamo basti!!!! Gli studi questo dicono.

A pensarci bene anche il terremoto erano centinaia di anni che…….

 

Ma qui voglio darvi una notizia che ritengo venga da voi percepita per quel valore simbolico che ha per noi aquilani.

La sopraelevazione dei nostri terreni di gioco viene realizzata con le macerie delle nostre case che L’Amministrazione ci ha fornito gratuitamente ma delle quali dobbiamo pagare il trasporto dal sito dove vengono selezionate, trattate, analizzate e rese conferibili, alla nostra sede.

E’ una spesa ulteriore, questo è certo, ma la affrontiamo volentieri (e chiediamo anche per questo l’utilizzo di parte della vostra donazione).

 

Riteniamo, infatti, che questo sia un segno forte di volontà di rinascere che diamo con questo nostro voler continuare a correre, a giocare, a formarci come sportivi e come cittadini migliori sul terreno realizzato sulle macerie delle nostre case.

Le macerie hanno provato a seppellirci, a fermarci, a farci arrendere ma adesso ….. ce le mettiamo sotto i piedi ed andiamo avanti!

Tutto il resto del progetto resta uguale come ve lo avevamo già presentato troppo tempo fa e, ve lo promettiamo, lo realizzeremo tutto e faremo una grande festa insieme a voi quando lo avremo ultimato, senza di voi non ce l’avremmo fatta mai e per questo non finiremo mai di ringraziarvi.

 

Nelle puntate che seguiranno, speriamo con maggior frequenza, vi racconterò l’andamento dei lavori ma anche gli ostacoli che ci ha frapposto qualche “limitato povero di spirito presunto sportivo” e discutibile cittadino.

 

Se ce la faccio, (sono un pessimo utilizzatore del computer) vi mando delle foto dei lavori con qualche commento altrimenti solo le foto.

In seguito mi farò aiutare da qualche giovane dei nostri atleti che sicuramente sarà in grado di fare ciò che io, nato tanto tempo fa, forse non so fare.

 

 

Grazie, grazie di tutto e….. a presto!

 

Vincenzo de Masi (Presidente Polisportiva L’Aquila Rugby)

 


 

IL PRIMO CAMION ARRIVA SUL NOSTRO CAMPO


 

LE PRIME MACERIE SCARICATE


 

IL PRIMO CAMION, DOPO AVER SCARICATO, RIPARTE PER NUOVI CARICHI. L’AVVENTURA E’, FINALMENTE, COMINCIATA!


 

FINALMENTE COMINCIANO I LAVORI!


 

GIOVANNI E PEPPE, GLI ADDETTI AGLI INPIANTI DELLA POLISPORTIVA, ASSISTONO AL PRIMO SCARICO DI MERCI TRATTATE.


 

RIUNIONI DI ESPERTI. DISSERTANO SUL DA FARSI


 

LA GIOIA DI BEPPE SOPRA IL PRIMO CUMULO DI MACERIE. E’ INCONTENIBILE!!


 

GIOVANNI SEGUITA I SUOI RAGIONAMENTI CON L’AUTISTA. COSA SI DIRANNO?


 

IL LAVORO CONTINUA. CHE BELLO! SEMBRA UN SOGNO!!


 

DOPO DUE ORE DI SCARICO DEI CINQUE BILICI IMPEGNATI


 

TRE GIORNI DOPO IL CAMPO E’ GIA’ TUTTO PIENO DI MACERIE… ED I NOSTRI ATLETI NON SI ARRENDONO. CONTINUANO AD ALLENARSI SUL POCO SPAZIO DISPONIBILE.

 

SEGUI LA RICOSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI DELLA POLISPORTICA L’AQUILA RUGBY!

 

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