Il programma del 14° Meeting Nazionale della Solidarietà: 24/26 maggio 2013
Patrocini
Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Patrocini di Regione Emilia-Romagna, Province di Bologna e di Modena, Comuni di Bologna e Mirandola.
Venerdì 24 maggio
Ore 11,30 BOLOGNA, sede Croce Italia di Bologna
Conferenza stampa con Amelia Frascaroli, Assessore Volontariato Comune di Bologna
Ore 12,30 BOLOGNA, Parco Nord
Inaugurazione del campo: visite campo aperte alla cittadinanza
Ore 16, Bologna, Sala Convegni Regione Emilia-Romagna (via Aldo Moro, 50)
Convegno “PUBBLICO E PRIVATO: le responsabilità del Welfare”
Introduce: Teresa Marzocchi, Assessore Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l’immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore Regione Emilia Romagna. Relazioni:
“Principio di sussidiarietà e modello comunitario del welfare” di Gregorio Arena, Presidente LABSUS Laboratorio per la Sussidiarietà.
“Valore e valori del volontariato. Quali forme culturali e organizzative?”, di Andrea Volterrani, docente Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Presidente FORTES Fondazione Scuola Alta Formazione per il Terzo Settore di Siena
“Il ruolo del Terzo Settore nell’assistenza e nei servizi alla persona”, di Pietro Barbieri, portavoce Forum nazionale del Terzo Settore
“Un’esperienza di progettazione e programmazione tra Pubblica Amministrazione e Volontariato” di Luca De Paoli, Portavoce Forum del Terzo Settore provincia di Bologna.
“Il contributo della mutualità integrativa al sistema di Welfare” di Massimo Piermattei, Vicepresidente del Consorzio Mutue Sanitarie e componente Direzione nazionale FIMIV (Federazione Italiana Mutualità Integrativa Volontaria)
“Le necessità della Pubblica Amministrazione”, di Maura Forni, Responsabile Servizio coordinamento politiche sociali e socio educative. Programmazione e sviluppo del sistema dei servizi Regione Emilia-Romagna C
Assemblea nazionale delle Pubbliche assistenze (info)
Rinnovare la cultura della Protezione Civile – Lezione magistrale “I concetti che mancano per convivere col rischio” di Dario Albarello, geologo, Professore associato Università di Siena. Lezione magistrale su sicurezza e sostenibilità di Gaetano Manfredi, Presidente RELUIS
Ore 13.30 Bologna, Parco Nord
Corteo di 100 ambulanze dedicato a Giovanni Baroni per ingentilire i cuori: Anpas incontra i Sindaci e i cittadini dei Comuni colpiti dal sisma 2012. Percorso: Crevalcore, Bomporto, San Prospero, Camposanto, San Felice sul Panaro, Cavezzo, Concordia e Mirandola. Prevista la partenza dei mezzi dal Veneto e dalla Lombardia.
Ore 17 – Mirandola, Piazza Costituente
Incontro dei volontari delle pubbliche assistenze intervenuti nell’Emergenza Emilia
Conducono i dj di RADIO BRUNO.
Presentazione del Video “Si lavora qui per ingentilire i cuori“, con Nelson Bova (giornalista Rai) e Marco Mucciarelli (Direttore Centro Ricerche Sismologiche OGS).
RINNOVARE LA CULTURA DELLA PROTEZIONE CIVILE
Lezione magistrale: Emergenza e ricostruzione, di Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna e Commissario alla ricostruzione
Lezione magistrale:Il ruolo del Volontariato in Protezione Civile, di Franco Gabrielli, Capodipartimento Protezione Civile.
Ore 1730. La premiazione dei volontari intervenuti durante l’emergenza sisma 2012. Conducono Enrico Gualdi e Sandro Damura (dj Radio Bruno)
Saluto di Maino Benatti, Sindaco di Mirandola, Luisa Turci, Sindaco di Novi di Modena, Emilio Sabbatini, Presidente Provincia di Modena
Conclusioni: Fausto Casini, Presidente nazionale Anpas
Ore 20 CENA offerta ai volontari alla cittadinanza e alla cittadinanza
Ore 21.30 Evento musicale in piazza con Radio Bruno
Domenica 26 maggio
Bologna, Piazza 8 agosto
Ore 9 – Ritrovo delle pubbliche assistenze e degli Enti Locali
Ore 10 Sfilata a piedi in via Indipendenza
Ore 11 – Piazza Maggiore
Manifestazione Nazionale dei volontari delle pubbliche assistenze.
Presiede: Fabrizio Pregliasco, Vicepresidente Anpas nazionale
Interventi: Virgilio Merola, Sindaco di Bologna, Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna, Giuseppe Cattoi, Presidente Anpas Emilia-Romagna
Conclusioni: Fausto Casini, Presidente Anpas nazionale
Il programma può subire variazioni. Per info e aggiornamenti potete contattare l’ufficio stampa di Anpas Nazionale (comunicazione-at-anpas.org)
«Si lavora qui per ingentilire i cuori, per la educazione morale e civile del popolo, per diffondere e praticare sentimenti di amore, di pace, di fratellanza fra gli uomini nei dolori e nelle miserie, dimenticando ogni distinzione sociale, spogliandosi di ogni sentimento politico e religioso, ricordando solo di essere uomini, tutti eguali, di fronte alla inesorabile, fatale ed eterna lotta con la malattia e con la morte». Lo disse un avvocato di Livorno, Giacomo Mellini, nel 1903. Un anno dopo è nata la più grande organizzazione di volontariato d’Italia, quella delle pubbliche assistenze.
L’iniziativa ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed i Patrocini di Regione Emilia-Romagna, Province di Bologna e di Modena e Comuni di Bologna e Mirandola.
L’iniziativa ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed i Patrocini di Regione Emilia-Romagna, Province di Bologna e di Modena e Comuni di Bologna e Mirandola.
In quale città si terrà il prossimo Meeting della Solidarietà ormai non fa più notizia. Per Anpastornare a L’Aquilasignifica onorare un patto fatto con la comunità fin dal 6 aprile dello scorso anno, un patto che vede il sostegno del Movimento nazionale delle pubbliche assistenze anche nella difficile fase della ricostruzione e la disponibilità ad essere promotrice di momenti di incontro e confronto con tutti i soggetti che possono restituire ai cittadini aquilani una città viva. Da ciò la scelta di tornare a L’Aquila con il Meeting che quest’anno non sarà solo una festa per i Volontari e un’occasione di incontro con i cittadini conosciuti durante l’emergenza ma anche e soprattutto un modo per riportare l’attenzione su una città e sul suo centro cittadino ancora scossa dall’evento sismico dello scorso anno e dalla scarsa chiarezza sui progetti di ricostruzione.
Ma quale Meeting ci aspetta?
Il Meeting sarà inauguratovenerdì 17 settembrecon unaconferenza stampapresso la Tenda Presidio della Cittadinanza allestita dai Comitati dei Cittadini in Piazza Duomo. Dal pranzo di venerdì aprirà a Coppito, presso l’impianto sportivo messo a disposizione dalla Società Green Garden, uncampo di Protezione Civileper l’accoglienza dei Volontari. (Per le modalità organizzative potete consultare il sito Anpas). Nella giornata di venerdì si terranno presso il campo unincontro di riflessione del corso di formazione dirigenti2009/2010 ed una riunione dellaCommissione nazionale Protezione Civile.
Sabato 18 settembre, si svolgerà a L’Aquila presso il Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato, la tavola rotonda: “TERREMOTO, EMERGENZA, RICOSTRUZIONE Partecipare tra Azioni e Diritti” che vedrà il confronto di diversi soggetti (Istituzioni, Volontariato e Cittadinanza).
Nella giornata di sabato si terrà una giornata interna di riflessione sulleSimulazioni del Soccorso Sanitario: per non urtare la sensibilità dei cittadini ancora scossi dall’evento sismico, abbiamo scelto di non organizzare un momento pubblico ma un’occasione di confronto ed analisi delle “Linee Guida del Soccorso Sanitario” che potranno essere utilizzate nei maxi interventi attraverso dei megacode. Sono già stati invitati i Responsabili Sanità dei Comitati Regionali, gli equipaggi ed i tutor che hanno partecipato alle precedenti edizioni delle simulazioni.
Il sabato sera sarà il momento diRe: LA QUI LA Tracce e testimonianza del ritorno di Anpas in Abruzzoun evento pubblico, rivolto alle migliaia di Volontari delle Pubbliche Assistenza ed ai cittadini aquilani, nei quali vorremmo presentare diverse esperienze di narrazione dell’impegno sociale, alcune delle quali del territorio aquilano. Attraverso diversi linguaggi (musica, teatro, letteratura) e la testimonianza diretta di alcuni Volontari, cercheremo di unire riflessione, approfondimento, intrattenimento e ricordo.
Come di consueto il Meeting si chiuderàdomenica 19 settembrecon laMANIFESTAZIONENAZIONALEDEI VOLONTARI Anpas: un corteo colorato di Volontari delle pubbliche assistenze, preceduto dai Gonfaloni istituzionali, percorrerà il centro cittadino di L’Aquila. Sarà significativo ripercorrere lo stesso percorso del Meeting del 2008, in una città radicalmente trasformata dal sisma e che speriamo possa diventare un laboratorio di cittadinanza e partecipazione per tutto il nostro Paese.
Il Meeting ha avuto L’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, i Patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune di l’Aquila e di CSV-AQ (Centro Servizi Volontariato di L’Aquila).
Sabato 29 settembre, come ogni meeting Anpas, il gran finale è stato lasciato alla grande sfilata dei volontari partita da Corso Antonio De Tullio 1 e arrivata al palco allestito in Piazza Mercantile. Una volta arrivati in piazza, il discorso di Fausto Casini, Presidente Nazionale Anpas, la foto di rito… e poi tre ore di musica dal vivo con band e musicisti Anpas: gli Isteresi, Fabio De Matteis e gli Uducha.
Convegno: Volontariato e lavoro in sanità, 28 settembre
Sono venti milioni le ore di attività che i volontari delle 882 pubbliche assistenze Anpas mettono a disposizione per le singole comunità. Lo ha ricordato Maurizio Ampollini, responsabile nazionale Anpas delle politiche gestionali del lavoro al convegno che si è svolto questa mattina alla Fiera del Levante, all’interno del programma della tredicesima edizione del Meeting nazionale della Solidarietà Anpas. “L’utilizzo del personale dipendente per dare risposte adeguate al territorio non è mai stato un tabù delle pubbliche assistenze” ha affermato Ampollini, “Bisogna avere il coraggio di dire che oggi la legge sul volontariato ha bisogno di correzioni: quando era stata formulata il volontariato era supplenza del servizio pubblico. Oggi, col ritirarsi dello stato assistenziale, è un’alternativa del privato for profit”.
A dare il benvenuto ai volontari, il presidente della Fiera del Levante, Gianfranco Viesti: “Stiamo lavorando per rendere la fiera come un luogo pubblico, aperto, ospitale per far incontrare attività di vario tipo, dalla convegnistica, alle fiere, agli incontri di coworking e dove nascono nuove idee. Per andare avanti bisogna incontrarsi, scambiarsi esperienze e mobilitando il saper fare possiamo andare avanti”.
Alessandra Albanese (docente Dipartimento Diritto Pubblico, Università degli studi di Firenze) ha parlato della funzione e del valore dell’apporto lavorativo nell’affidamento dei servizi alle associazioni: “L’affidamento è diventato estremamente problematico negli ultimi anni e lo sanno bene le associazioni di volontariato. Ma il problema non è solo italiano. L’unione europea ha posto l’attenzione sulle attività del non profit e ha affermato che il trasporto sanitario è considerata attività economica perché realizza un servizio che sta sul mercato. L’impiego del personale dipendente secondo la 266 del 1991 è possibile, ma in termini ridotti: in questo senso bisogna coordinare la redditività con il rafforzamento della coesione sociale. E la risorsa di lavoro dipendente e autonomo è un volano significativo”.
Eugenio De Crescenzo (componente Consulta Economia Civile Forum Terzo Settore e Presidente nazionale AGCI associazione Generale Cooperative Italiane) – “Il Terzo Settore come ambito di sviluppo di lavoro nel sociale” Eugenio De Crescenzo: la ricchezza del dibattito è importante. Il terzo settore è terzo rispetto allo stato e al mercato: se è un affidatario o un subappaltatore allo stato è un po’ meno terzo. Non dobbiamo dimenticare le nostre radici e accettare il cambiamento quotidiano: non c’è solo la domanda e l’offerta, ma il volontariato sa che ci sono anche i bisogni delle persone. La nostra terziarietà è il nostro fondamento”.
Fausto Casini, ha concluso il convegno rivolgendosi soprattutto ai volontari Anpas presenti in sala: “cosa possiamo fare noi per cambiare questa situazione? Il volontariato italiano, insieme alla cooperazione e alla promozione sociale deve riuscire a unirsi in una rappresentanza unitaria e compatta per proporre nuovi modelli di lavoro e di economia nella gestione e nella realizzazione dei servizi. L’associazione di volontariatoha come obiettivo prioritario il promuovere il volontariato presso i cittadini, non per rincorrere solamente i servizi”.
All’incontro hanno preso parte anche Carlo Pelizzi (consulente del Lavoro) – “I contratti di lavoro coordinato e subordinato nell’ambito dei servizi resi dalle pubbliche assistenze” e Fabio Millefanti (consulente del Lavoro) – “Conciliazione e certificazione dei rapporti di lavoro”
A coordinare il tavolo, il vice presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco.
Convegno: L’intervento sanitario nelle emergenze di Protezione civile, 28 settembre
“L’intervento sanitario nelle emergenze di protezione civile” è il titolo del secondo convegno di venerdì 28. Anche alla luce dell’ultima emergenza in Emilia, i relatori si sono interrogherati sul ruolo delle colonne nazionali e le necessità del sistema di protezione civile.
Simone Andreotti (Presidente della Consulta nazionale del Volontariato di Protezione Civile) ha indicato proprio la crisi come opportunità di costruire un cambiamento:”Bisogna voltare pagina e bisogna premiare la qualità, soprattutto ora che ci sono pochi fondi. La crisi diventa una possibilità per chi si mette in gioco per crescere e migliorare e dare un servizio di qualità e alla qualità ci si arriva solo se si sta insieme. L’Emilia ci ha ricordato che anche la presenza di migranti comporta una serie di cambiamenti e Il volontariato ha la propensione di rimettersi in discussione, di cambiare continuamente. Anpas ha un curriculum incredibile proprio perché si mette sempre in discussione, perché ha fame di sapere”.
Sergio Sgambeterra (Responsbile settore sanità Commissione nazionale Protezione Civile Anpas), ha sottolineato l’importanza di “avere una sanità integrata, ma multidisciplinare”. Una sanità con linee guida adattabili all’esigenza del territorio. Non credo a linee guida universali. Una sanità rispettosa della normativa della sicurezza e della privacy. In questo contesto il volontario opera spontaneamente ma non per questo è un principiante. Oggi deve essere un vero professionista dell’emergenza e dell’assistenza sanitaria in protezione civile”.
Marco Vigna (Dirigente 118 Regione Emilia Romagna) ha descritto la gestione dell’emergenza in occasione delle scosse del 20 e del 29 maggio in Emilia Romagna: “il terremoto ci ha fatto chiudere ospedali e pronto soccorso. Abbiamo dovuto chiudere 4 ospedali e abbiamo dovuto rinunciare a 719 posti letto. Abbiamo affrontato il problema degli anziani: 1580 persone spostate nelle prime 24 ore. Erano 41 gli ambulatori che sono stati resi inagibili”. Sulla scorta dell’esperienza in Emilia, Vigna ha sottolineato l’importanza dell’implementazione di sistemi integrati e dei servizi sul territorio senza creare modelli ad alta integrazione dove non è possibile.
Carmine Lizza (Responsabile Nazionale di Protezione Civile Anpas) ha sottolineato l’intenzione di mettere le basi per poter ragionare sul sistema sanitario in protezione civile, anche alla luce degli interventi fatti non soltanto in Emilia o a L’Aquila, ma anche in Irpinia. “Essendo la tutela della salute del cittadino legata alle regioni, in situazioni di emergenza chiediamo di poter intervenire sul posto, come poi di fatto è accaduto, con dei protocolli già condivisi. In questo senso, anche ragionando sul sistema di protezione civile, sarà anche importante censire le associazioni di volontariato che fanno queste attività”.
Inaugurato il 14°meeting nazionale della solidarietà
24 maggio – È iniziato a Bologna, al Parco Nord, con l’arrivo del carro lettiga storico portato a mano dai volontari della pubblica assistenza Croce Verde Sestri Ponente il 14°meeting nazionale della solidarietà Anpas. Un percorso lungo più di 300 km attraverso la Liguria e l’Emilia per ingentilire i cuori e inaugurare l’inizio della tre giorni dei volontari Anpas in Emilia.
A dare il benvenuto ai volontari Anpas, l’Assessore del Comune di Bologna Amelia Frascarola: “Parto dalla frase “si lavora qui per ingentilire i cuori” perché credo che sia il senso profondo di quella che è stata l’esperienza nel terremoto”. Il comune di Bologna è veramente orgoglioso di ospitare questo raduno nazionale. Il grande valore che le pubbliche assistenze portano avanti ci deve far riflettere”.
E’ fondamentale tutelare i diritti dei cittadini ed è ruolo della politica trovare delle risorse e coinvolgere il volontariato”, ha ricordato Fausto Casini, presidente Nazionale Anpas. “Siamo convinti che il volontariato debba essere un pilastro portante del welfare insieme alle istituzioni. Dobbiamo dare gambe alle parole in modo che la pubblica amministrazione inizi a lavorare insieme al volontariato”.
Rinnovare la cultura di protezione civile e convivere con il rischio.
Questo il tema al centro delle lezioni magistrali che saranno tenute dal capo Dipartimento di Protezione Civile Franco Gabrielli, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, esperti e studiosi di geologia come Gaetano Manfredi, Dario Albarello, Marco Mucciarelli. “Siamo convinti che l’energia sprigionata dai volontari subito dopo il terremoto debba essere utilizzata per far diventare questa energia positiva e per fare della prevenzione”, ricorda Fausto Casini. “Vogliamo lavorare con degli esperti che hanno scelto l’Anpas perché hanno visto il volontariato come tramite per arrivare cittadini e per farli diventare cittadini attivi”.
Oggi pomeriggio a Bologna, presso l’Auditorium della Regione Emilia-Romagna, il convegno “Pubblico e privato: le responsabilità del welfare”: una occasione per riflettere sul rapporto tra Istituzioni pubbliche e soggetti privati nell’ambito del sistema di welfare. Partecipano Teresa Marzocchi (Assessore al Welfare Regione Emilia Romagna); Pietro Barbieri (portavoce Forum Terzo Settore), Gregorio Arena (Presidente LABSUS), Andrea Volterrani, sociologo Roma Tor Vergata, Maura Forni (coordinamento politiche sociali e socio educative Regione Emilia Romagna), Luca De Paoli (Portavoce Forum del Terzo Settore provincia di Bologna).
Domani, sabato 25 maggio, presso l’Estragon (al Parco Nord) l’assemblea nazionale delle pubbliche assistenze con interventi di esperti e personalità del mondo della scienza e delle istituzioni per rinnovare la cultura del rischio sismico.
Nel pomeriggio da Bologna partiranno 100 ambulanze, provenienti da tutta Italia,che toccheranno le città colpite dal sisma dove sono presenti le pubbliche assistenze Anpas. Altre colonne di mezzi partiranno dalle città del Veneto e Lombardia dove hanno operato i volontari Anpas nel corso dell’emergenza dello scorso anno. L’arrivo in piazza Costituente a Mirandola dove, dalle 17, Maino Benatti (sindaco di Mirandola), Luisa Turci (sindaco di Novi di Modena), Emilio Sabbatini (Presidente Provincia di Modena) e Paola Gazzolo (Assessore Regionale alla Protezione Civile) incontreranno i volontari intervenuti lo scorso anno. Ad animare la serata, la coppia di dj di Radio Bruno Enrico Gualdi e Sandro Damura.
Domenica 26 maggio il grande corteo di divise arancioni per le vie di Bologna con la manifestazione nazionale dei volontari Anpasfino a Piazza Maggiore dove si concluderà il meeting con le autorità locali e il presidente di Anpas Nazionale, Fausto Casini, saluterà i volontari.
L’iniziativa ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed i Patrocini di Regione Emilia-Romagna, Province di Bologna e di Modena e Comuni di Bologna e Mirandola.
La diretta del Meeting con la web radio di Anpas Sicilia
Come per l’ultimo Congresso Anpas, la Radio della redazione siciliana si trasferirà a Bari per tramsettere la diretta di tutti i momenti più importanti del meeting.
Il PALINSESTO
GIOVEDÌ 27 settembre
0-9 Rotazione Musicale
12-13 Inaugurazione Campo
15-18 Notizie Volontarie
18-19 Happy Hour
19-20 4 Quarti
21-21,30 Un giorno d’Anpas
VENERDÌ 28 settembre
0-9 Rotazione Musicale
9-10 Buongiorno Puglia
10-12 Radio Meeting
12-12,30 Le mille delizie Anpas
15-18 Notizie Volontarie
18-19 Happy Hour
19-20 4 Quarti
21-21,30 Un giorno d’Anpas
SABATO 29 settembre
0-9 Rotazione Musicale
9-10 Buongiorno Puglia
10-12 Radio Meeting
12-12,30 Le mille delizie Anpas
15-18 Notizie Volontarie
18-20 Happy Hour
19-20 4 Quarti
20-24 Un giorno d’Anpas con la diretta da Piazza Mercantile
Si è svolto a Bologna, presso l’Auditorium della Regione Emilia-Romagna, il convegno “Pubblico e privato: le responsabilità del welfare”.
Giancarlo Funaioli, presidente Volabo ha dichiarato: “Compito dei centri di servizio del volontariato è quello di lavorare in sinergia con le associazioni. I centri di servizio del volontariato stanno riflettendo sul loro futuro e sulla loro attività che certamente non potrà prescindere da un rapporto stretto con le associazioni”.
Teresa Marzocchi , assessore Welfare Emilia Romagna volevo ringraziarvi per il ruolo che avete avuto durante l’emergenza del terremoto, non solo nei campi. Sappiamo quanto l’Anpas ci sia stata e quanto è stato immediato il suo intervento.
I temi di oggi sono temi preziosi, che hanno bisogno di essere praticati e di una riflessione.
Il volontariato chiede continuamente alle istituzioni una maggiore autonomia, che è favorito dall’art. 118 e dalla legge 328. Non si può più parlare di diritti e di doveri dei cittadini, ma di diritti e responsabilità perché dobbiamo favorire la cittadinanza attiva e il cittadino deve essere parte del cambiamento.
Dobbiamo trasformare la sussidiarietà da sostitutiva a attiva, riconoscendo soprattutto l’importanza del mondo del terzo settore e in particolar modo del volontariato.
Non ci si deve sostituire ma si deve ridisegnare la geografia del welfare sociale: si tratta di incentivare e favorire lo sviluppo di pratiche condivise.
I temi che dovrebbero garantire il percorso della partecipazione sono: la partecipazione nella pianificazione, perché solo in questo modo riusciamo ad avere una pianificazione coerente con i territori; la partecipazione nella programmazione, per fare in modo che le risorse trovino delle letture che siano più mirate e coerenti. Ci deve essere una connessione tra l’essere rappresentati e l’esserci davvero.
“Ci sono dei momenti storici in cui il problema cruciale è quello della libertà, ce ne sono altri in cui il problema maggiore è quello della fraternità ed è il caso del nostro tempo” (cit.)
Dobbiamo trovare dei percorsi che ci permettano di fare con le associazioni dei patti di solidarietà (ricerca, pianificazione e programmazione) per concretizzare quello che deve essere il welfare pubblico e integrato.
Pregliasco: Ringrazio l’assessore perché ha rappresentato un pensiero non usuale rispetto agli interventi che di solito sentiamo quando parliamo di welfare, istituzioni e volontariato.
Giorgio Arena (Presidente Labsus Laboratorio per la Sussidiarietà): Fra pubblico e privato c’ è una differenza ben delineata. L’acqua, la salute, l’aria sono beni della comunità così come il benessere è un bene della comunità e di cui la comunità si fa carico usando due strumenti: art. 3 della cost e l’art. 118 cost..
L’art. 3 cost è cruciale, nell’ottica della costituzione del 1948 era la repubblica a eliminare le differenze sociali ed è per questo che in quegli anni nascono tutta una serie di apparati pubblici, come il Servizio Sanitario Nazionale (nel 1978).
Quando non c”è più crescita economica, diventa difficile per lo stato continuare a mantenere tutti quei fondi pubblici destinati agli apparati e quel modello di welfare diventa insostenibile.
La soluzione è proprio nel combinato disposto dell’ art. 3 e art. 118 cost. con un sistema che vuole il terzo settore al centro e protagonista: domanda dei cittadini, risposta dai cittadini stessi. Io la chiamo il modello di amministrazione condivisa perché istituzioni, apparati e cittadini rispondono insieme ai bisogni.
Non è democrazia rappresentativa ma partecipazione alla risoluzione dei problemi.
Stiamo parlando di cittadini che autonomamente iniziano a svolgere attività di interesse generale, in questo modo si crea una rete di persone, competenze, capacità di ogni genere.
Questa è l’Italia che non si vede ma c’è e che risolve molti dei nostri problemi. Uno dei capisaldi del volontariato è la gratuità ma la verità è che ci piace, ci diverte e ci fa realizzare delle competenze che nel mondo del lavoro non riusciamo a realizzare.
Tutto questo deve essere incanalato in maniera positiva perché al centro di tutto c’è la persona umana, il suo pieno sviluppo, e non è un obiettivo egoistico perché se tutti potessero realizzarsi sarebbe una società migliore per tutti.
Dal 2011 il mondo è cambiato: l’amministrazione condivisa non è un ripiego ma un nuovo modo di essere dell’amministrazione.
Bisogna rinunciare a un po’ di protagonismo delle singole associazione e bisogna imparare a lavorare insieme perché c’è tutto il bisogno di costruire questo welfare condiviso.
Alle istituzioni bisognerebbe chiedere di rinunciare a un po’ di potere amministrativo per condividere con altri le decisioni.
Un modello come quello fondato sulla sussidiarietà si può realizzare in Italia meglio che altrove. Mettere in piedi dei modelli di benessere condiviso vuol dire aiutare a sconfiggere la solitudine che già è un risultato.
Autonomia, responsabilità, solidarietà sono le tre parole portanti del welfare condiviso.
Autonomia perché aiuta la persona a crescere e a realizzarsi, tant’è che la costituzione parla di autonoma scelta dei cittadini.
Responsabilità perché se si è capaci di fare scelte si è anche responsabili di esse. Responsabile nel suo significato latino, perché il responsabile è colui che da risposte, e i volontari sono dei responsabili capaci di dare risposte ai bisogni della comunità.
Solidarietà è quella che lega autonomia e responsabilità facendole sprigionare energia.
Tutto questo è possibile e ci farà passare da una logica della moneta a una logica della solidarietà. E’ possibile perché sta già avvenendo.
Pregliasco: Grazie ad Arena che ha ben toccato il tema della sussidiarietà eccecc. Quali forme culturali e organizzative per il volontariato? ce ne parla Andrea Volerrani ecc ecc
Volterrani, docente di sociologia Tor Vergata e presidente di Fortes: Perché fare volontariato e soprattutto come farlo?
E’ un tempo di cambiamento sociale e culturale ma anche un tempo in cui sono pochi quelli che si sfidano e cambiano gli scenari. Il volontariato potrebbe essere il protagonista del cambiamento cominciando a porsi domande semplici, come: perché lo faccio?
La società è in frantumi ma si sta già ricostruendo, ci sono molti esempi di processi di riscossione, come i gruppi di acquisto solidale o di co- working.
Qualcuno dice che era in atto una crisi di valori, invece c’è solo una trasformazione e rinnovamento di essi. Per alcuni versi potremmo dire che c’è anche una riappropriazione di valori.
Si possono promuovere questi valori e questi processi in modi diversi, non solo con l’associazionismo, ma anche con cooperative sociali, GAS, Imprese sociali.
Il problema non è la forma organizzativa che ci diamo ma quanto riusciamo a fare circolare questi valori e questi processi.
Adesso c’è la libertà di fare volontariato con gusto, con divertimento.
La partecipazione all’interno del volontariato è rispetto e ascolto dell’altro, non esiste una ricetta ma piuttosto l’adozione di una forma culturale. Se dentro l’organizzazione non riesco a partecipare attivamente come farò a raccontarla all’esterno?
Fondamentale diventa la democrazia organizzativa ma non relegata solamente ai momenti statutari formali.
Il volontariato è inoltre parte della società, spesso ci si dimentica che si parla a tutti e non a un pezzetto della popolazione. Ciò significa che il volontariato deve mirare a far diventare tutti cittadini attivi (non per forza volontari).
Mutualità: riscoprire le società di mutuo soccorso partendo quindi dalle proprie origini. Scoprire un concetto di mutualità che sia condiviso nel territorio e far si che le amministrazioni siano dentro al concetto di mutualità perché tenere fuori la pubblica amministrazione dalla mutualità vuol dire distruggere il pubblico e non farlo rinascere e crescere.
Bisogna cominciare a pensare alla comunicazione in termini diversi perché é cambiamento culturale e fa parte del terzo settore in modo profondo.
Pietro Barbieri, portavoce del forum nazionale del terzo settore: La riflessione di oggi è molto interessante e ci porta a fare delle considerazioni che non siano costruite nella rappresentanza e nella rappresentazioni di ciò che siamo e facciamo.
Il punto di lettura dei cittadini attivi, dei cittadini che si impegnano, il punto di partenza è proprio l’impegno. La voglia dei cittadini di farsi carico delle condizioni in cui vivono altri cittadini, di farsi carico dell’ambiente, della comunità che necessita di trovare nuove forme di crescita e coesione.
Elemento chiave di lettura è un elemento storico, cioè che il perimetro pubblico di questo sistema di welfare non è nato nel perimetro pubblico della costituzione di questo paese, ma nasce prima nella storia e nella cultura (?!?!?!?!?).
Abbiamo bisogno di programmazione e pianificazione condivisa anche a livello nazionale e non solo nei programmi di non autosufficienza.
Pregliasco: Bisogna ridefinire le priorità del welfare partendo proprio da queste considerazioni.
Luca De Paoli, Anpas Emilia Romagna: E’ iniziato un percorso di progettazione con la pubblica amministrazione quattro anni fa e non si è ancora concluso. L’azione di welfare condiviso ha portato a dei cambiamenti attraverso delle fasi.
Prima fase: per quanto riguarda il “percorso di partecipazione del terzo settore alla programmazione sociale e sanitaria nella provincia di Bologna.”
Si è lavorato mettendo in risalto punti di forza e criticità, ci sono stati vari momenti assembleari che hanno messo a confronto quasi 80 associazioni di Bologna. Tutto questo ha consentito di creare delle reti. Quasi 250 ore di riunioni ai tavoli che ha prodotto un documento quale contributo alla programmazione.
Seconda fase: “Il patto sulla sussidiarietà”. Ognuno dava il suo significato alla sussidiarietà quindi attraverso una serie di tavoli abbiamo messo in campo delle relazioni e in un confronto con le istituzioni pubbliche abbiamo creato dei punti per porre le basi alla sussidiarietà.
Attraverso queste due azioni c’è stato una grande responsabilizzazione del terzo settore che si è sentito partecipe delle decisioni insieme alle istituzioni. Da questi tavoli sono nate delle relazioni importanti con altre associazioni che sono culminate alla fine nella presentazione di diversi progetti sociali.
Attraverso questo percorso abbiamo ottenuto il pieno riconoscimento del volontariato, dell’associazionismo, dell’impresa sociale e della cooperazione sociale. Il tentativo di questo lavoro è anche un tentativo per modificare il rapporto con le istituzioni.
L’ultima fase: “Il bilancio di comunità”, come noi l’abbiamo chiamato, è un percorso ancora in itinere ma che ha dei punti di eccellenza.
Pregliasco: L’importanza della mutualità ovvero un ritorno alle radici come diceve prima A Volterrani quando parlava della presenza di percorsi di mutualità. Abbiamo iniziato un percorso con il consorzio mutue sanitarie perché pensiamo che il loro contributo al welfare è importante.
Massimo Piermattei, vice presidente consorzio mutue sanitarie: Mutualità significa non essere soli. Le prime forme di welfare si diffondono nella seconda metà dell’ottocento.
Dallo spontaneismo, ispirato ai valori di fratellanza, abbiamo visto nascere degli apparati come inps, inpdap che avevano come obiettivo dei maggiori comfort.
Nel ’78 nasce il sistema sanitario nazionale e ciò ha fatto sì che la mutualità fosse solo volontaria. L’universalità dei servizi entra in crisi da subito per mancanza di fondi ed è per questo che rientra in campo a pieno titolo la mutualità.
I valori delle società di mutuo soccorso rappresentano ancora oggi dei valori portanti.
Una SMS è un soggetto non lucrativo con finalità di interesse generale, sulla base del principio costituzionale di sussidiarietà.
Oggi c’è un vero invito da parte del governo alla società di appoggiarsi alle società di mutuo soccorso.
Le mutue hanno dei valori che si traducono in vantaggi concreti perché uniscono delle persone che hanno come obiettivo il reciproco aiuto.
L’unione fa la forza perché i soci sanno che i contributi che versano andranno ad aiutare altri soci che si trovano in difficoltà in quel momento. Le mutue hanno un valore specifico sociale e tendono ad avere un rapporto più amichevole, ad essere più vicine ai propri associati a differenza delle assicurazioni che sono più interessate ai dividendi.
Puntiamo nel passaggio da un welfare state a un welfare condiviso.
Pregliasco: dobbiamo conoscere di più la mutualità cooperativa per garantire universalità di diritti.
Mario Ansaloni (assessorato politiche sociali) L’obiettivo della pubblica amministrazione è il raggiungimento di questi obiettivi sostanziali: riqualificare il rapporto tra volontariato e la pubblica amministrazione regionale e verificare i rapporti del volontariato con la pubblica amministrazione nello svolgimento dei servizi.
Abbiamo cominciato un dialogo con il mondo del terzo settore per arrivare a delle decisioni condivise.
Individuate le maggiori problematiche, stiamo arrivando adesso alle conclusioni.
Sono state individuate tre macro problematicità: la prima relativa ai rapporti con la pubblica amministrazione, cioè l’eccessiva discrezionalità di quest’ultima nel decidere gli interlocutori del terzo settore; le difficoltà di bilancio degli enti locali che li ha indotti a usufruire maggiormente del volontariato costringendo quest’ultimo a professionalizzarsi maggiormente e ad assumere dei dipendenti professionali; la difficoltà delle associazioni a relazionarsi con l’amministrazione per via delle pratiche burocratiche lunghe.
Sono scaturite da queste valutazioni alcune proposte, come lo snellimento delle procedure di verifica o la ridefinizione della composizione di governance per rendere più possibile il radicamento territoriale per cui è chiamato il volontariato.
Con queste linee guida vogliamo individuare i patti di solidarietà e sussidiarietà dove il volontariato sia il valore aggiunto.
Fausto Casini: La nostra sfida entra nei modelli di relazione anche con la pubblica amministrazione. Bisogna cominciare a parlare da volontario per davvero e fare la politica di servizio. siamo stanchi di dover inventare una parola nuova per fare le cose. Siamo stanchi di sentir parlare di educazione civica e poi si taglia il servizio civile. Le pubbliche assistenze sono una palestra per i nostri giovani.Noi passiamo sui gesti simbolici. Quando hai l’incarico devi avere l’umiltà di studiare il ruolo. La complessità del welfare ci fa immaginare qualcosa di diverso. Dobbiamo immaginare un percorso formativo nelle scuole col volontariato. Cambiare l’etica della comunicazione sociale, cambiare i paradigmi educativi nella scuola, cambiare le politiche giovanili non con la prevenzione ma proporre modelli di impegno nella società. Dobbiamo ragionare sulla rappresentanze e le organizzazioni. Il piano inclinato è la deresponsabilizzazione del pubblico. Le associazioni di volontariato devono creare dinamiche nella progettazione, nella costruzione dei servizi
L’iniziativa ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed i Patrocini di Regione Emilia-Romagna, Province di Bologna e di Modena e Comuni di Bologna e Mirandola.