Eventi

“Trashed”: la strategia rifiuti zero su rai3

23 luglio 2014 su Rai 3 il film “Trashed”, con Jeremy Irons.

Un documentario che segna un altro passo importante verso la piena presa di coscienza sulla necessità di un cambio di rotta mondiale rispetto al modello consumistico e capitalistico sfrenato che ha generato ad oggi solo invivibilità , insostenibilità, disastri ambientali e distruzione del pianeta.
I rifiuti ne sono la dimostrazione piu’ evidente e tangibile: collocati alla fine di un processo di consumo spinto lineare e non circolare, rappresentano oggi in questo sistema viziato solo qualcosa di cui doversi sbarazzare in qualsiasi modo. E i governi non vogliono capire che una via ecosostenibile circolare, alternativa alla distruzione della materia, e’ l’unica che potra’ salvare il pianeta.Questo film, da non perdere, è un contributo significativo che farà discutere molto e, c’e’ da giurarci, sarà osteggiato e boicottato dai circuiti cinematografici nazionali legati alle grandi lobbies.
 

 

JEREMY IRONS parla del film TRASHED, in un’intervista al “Guardian” dell’11 dicembre2012:
L’attore vincitore di un premio Oscar spiega il motivo per cui ha viaggiato per il mondo mettendoin evidenza i problemi ambientali provocati dai nostri rifiuti. Jeremy Irons, l’attore vincitore diun premio Oscar, ha collaborato con la produttrice britannica Candida Brady per la produzione diun nuovo lungometraggio documentario dal titolo Trashed, per “scoprire l’estensione e gli effettidel problema globale dei rifiuti, mentre viaggia per il mondo attraverso bellissime destinazionicontaminate dall’inquinamento”….Volevo aiutare a creare un film su di un soggetto di realeimportanza sociale. Candida Brady ed io abbiamo parlato di vari soggetti possibili, ma nessuno,sentivamo, poteva essere paragonato al problema dei rifiuti, che ci influenza tutti, e che, a dispettodelle evidenze e delle ricerche disponibili, non è stato seriamente affrontato.
Credo che una iniziativa nazionale di gestione dei rifiuti dovrebbe venire progettata e attuata daogni governo. Non per bruciarli o seppellirli ma per progettare ed incoraggiare la loro riduzione ericiclaggio.
Questo periodo in cui la disoccupazione cresce sembra idealmente adatto alla creazione di unanuova industria capace di guardare avanti che potrebbe essere profittevole e creare nuovi posti dilavoro. Se diventassimo leader nel mondo nella tecnologia del riciclo, allora l’esperienza potrebbeessere esportata per il mondo.
Il film è veramente critico nei confronti dell’incenerimento e degli inceneritori, in particolareverso le diossine che essi rilasciano nell’atmosfera.
Il pericolo delle diossine nel nostro ambiente, sulla catena alimentare e sui i nostri corpi è difficileda illustrare, dato che non sono visibili ad occhio nudo. Il tempo trascorso in Vietnam mi hapermesso di vedere il risultato provocato dalla loro presenza in grandi quantità, e quindi di capiremeglio l’insidiosità delle quantità più piccole di esse che hanno trovato accesso nelle nostre vitee nei nostri corpi……..Così la verità è che la quantità reale delle emissioni di diossine provenientidagli inceneritori rimane sconosciuta….Infine, è importante ricordare che, nel passato, la ricercamedica generalmente ha indagato solo sugli effetti di queste sostanze in alti dosaggi, mentrerecentemente è stato evidenziato che le diossine hanno un effetto sui feti a dosi veramente basse.
La sua visita di San Francisco alla fine del film la dipinge ampiamente come un faro disperanza – un posto che “fa la cosa giusta” quando si tratta di gestione dei rifiuti. Quali altriesempi di “speranza” e di buone pratiche può fare?
Fortunatamente, molti. Ci sono cose meravigliose che accadono per il mondo. Dalla Nuova Scoziaa Kerala, da Bristol a Melbourne, e perfino nelle Filippine, rifiuti zero è in agenda. Penso chesia particolarmente stimolante quando le comunità non aspettano di essere istruite su cosa fare,ma semplicemente vanno avanti a farlo. Nel nord d’Italia molti paesi e città hanno usato la loroiniziativa e raggiunto il 70% di RD, in alcuni casi, in meno di un anno.
Quando faceva indagini per il film, quali erano le sue fonti per trovare informazioni eispirazione?C’era per esempio un libro, un film, o un documento accademico, che l’hainfluenzata particolarmente?
Candida Brady ha collezionato un ammontare incredibile di ricerche su questo soggetto. Miha passato informazioni se e quando ne avevo bisogno. Ci sono più di 81 documenti scientificiselezionati da specialisti del settore pubblicati nel sito del film, molti dei quali fonti per il film.
Penso che lei sarebbe concorde nel dire che il documento che l’ha turbata maggiormente è statouno studio del 2009 sul sangue del cordone ombelicale, che ha trovato fino a 232 sostanzeindustriali fatte dall’uomo e inquinanti presenti in un bambino addirittura prima di essere nato.Dieci su dieci neonati mostravano di avere diossine clorurate nel loro sangue.
Cosa vuole che la gente faccia una volta visto il film?
Vorrei che indagassero se esiste o no la pianificazione di un inceneritore nella loro area, e senel caso esistesse, si opponessero.
Vorrei che facessero pressione sui loro parlamentari per una legislazione finalizzata a ridurrei rifiuti e a regolare la produzione degli imballaggi, specialmente le plastiche contenentitossine non dichiarate, in particolare nei casi in cui l’imballaggio viene usato per il cibo el’acqua imbottigliata. Vorrei che eliminassero tutto l’imballaggio al momento dell’acquisto,spingendo così il problema un passo indietro verso i produttori. Vorrei che usassero la loroingenuità per scoprire come ridurre rifiuti sia a casa che nel posto dove lavorano.

Anpas e Rifiuti Zero: l’intervista a Concetta Mattia


Vedi anche l’intervista a Paul Connett al Congresso Anpas



                   

L’incontro del 9 ottobre 2011


 

Vai al sito del film


 

 

 

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Archivio storico: la Grande Guerra e le pubbliche assistenze

La lacrima che assiste la sua compagna: le pubbliche assistenze e la Grande Guerra,  storie da Torino, Modena, Parma, Carrara, Livorno, La Spezia.

“Ma nel cuore nessuna croce manca. E’ il mio cuore il paese più straziato”. La grande guerra, la guerra di trincea, quella che iniziò il 28 luglio di cento anni fa così venne raccontata da Giuseppe Ungaretti. Una guerra che coinvolse oltre trenta paesi in tutto il mondo provocando un numero di morti ancora non stimabile (si parla di oltre i 26 milioni tra militari e civili). “Un gemito nuovo pervase la patria (…) i solchi profondati dal lavoro furor riempiti del più rosso e del più gentile sangue nostro. Che far doveva l’Assistenza?” si chiede Luigi Filippo Paletti, presidente della Federazione Nazionale delle pubbliche assistenze nel testo “La pubblica assistenza in Pace e in Guerra”, 1919. L’Italia entrò in guerra il 24 maggio del 1915, tre anni dopo il riconoscimento della Federazione Nazionale delle pubbliche assistenze come ente morale.

In tutta Italia le pubbliche assistenze sono 451 e quasi tutte “hanno gareggiato nel porgere aiuto ai nostri fratelli reduci al fronte, istituendo posti di pronto soccorso nelle stazioni ferroviarie. e che per tener fede agli impegni hanno esaurito tutte le loro risorse”, come testimonia il presidente della Federazione, l’Avvocato Paletti.
“Una ricorrenza che, attraverso le storie degli interventi delle pubbliche assistenze, ci racconta di quanto fosse radicata la presenza e l’impegno dei padri fondatori del nostro movimento con l’allestimento di presìdi medici e assistenza al fronte nonostante la scarsità di risorse e le molte e dolorose perdite durante il conflitto” dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Leggendo questa storia si intravedono anche le prime forme di formazione alla cittadinanza e di organizzazione di Protezione civile che nel documento rinvenuto dalla Croce Verde di Modena veniva chiamata Preparazione civile: concetto attualissimo che testimonia la lungimiranza di chi intendeva la protezione civile prima di tutto come prevenzione e poi, in secondo luogo, come emergenza”.

Storie nella storia

Orbene la Patria chiamò: e tutte le nostre associazioni fecero a gara di offrire quanto a loro restava di uomini e di materiale. Lettighe a mano, autoambulanze e soprattutto catene di braccia e di cuori annodati in una duplice armonia, come da un filo invisibile ma grande di entusiasmo e di passione; ecco tutti un esercito della salute allineato in lunghe file sui binari ferrati a ricevere i treni conducenti le giovinezze nostre ferite, le misere carni consunte tutta la bellezza e tutta la grandezza della Patria”, scrive Paletti.

La Croce Verde di Torino crea un ospedale e crea una squadra di volontari per effettuare servizi di disinfestazione nelle zone di guerra. La società volontaria di Soccorso di Livorno nel periodo del conflitto svolge in media circa quindicimila servizi all’anno, molti dei quali per prestare assistenza ai feriti provenienti dal fronte. La società, che ebbe oltre mille richiamati alle armi fra i suoi soci, vede questi ultimi passare dai 2.158 del 1915 ai più di tremila del febbraio 1919.

La pubblica assistenza di Parma, che ebbe nove soci caduti in guerra, già il 25 luglio 1915 si meritò un primo encomio solenne da parte del comandante del presidio militare della città. Trentasei gli iscritti dell’associazione di Carrara caduti in combattimento, mentre i soci esclusi dalla leva vengono impegnati nel trasporto dei feriti, nelle tende di medicazione allestite in città, in ospedali e in altre strutture sanitarie.
Un intenso sforzo compiuto che mette a dura prova le pubbliche assistenze: il materiale di soccorso logoro e le associazioni hanno bisogno di acquistare nuovi mezzi di trasporto, ricostruire le scorte di medicinali, di strumenti sanitari e attingere a risorse di bilancio che erano esaurite. Questo sforzo valse però un riconoscimento popolare e delle istituzioni al termine del conflitto: una lotteria nazionale aiuterà la Federazione a ripristinare, anche se in minima parte, le perdite avute durante la guerra.
“Ed ora, o Signori? Ora che i clamori di guerra più non riempiono di echi sinistri le città e le convalli, ora l’Assistenza pubblica d’Italia ritorna dalla santissim’onda rinnovellata di novella fronda alle sue antiche e diuturne opere di carità e d’amore” conclude Paletti.

La Spezia
Grande virtù o Signori, bontà infinita, se, pur tra l’attuale mareggiare di odi e di affanni, nel momento forse più tragico della umana istoria.
Ecco il ferito in mezzo alla via: il fermato brutale degli istinti immiti: la misera carne piagata dall’odio insensato e feroce. Ecco dalle aperte ferite il sangue che scende e gorgoglia. Pochi minuti di quello strazio ed il velo di morte si stenderà su quelle membra votate alla santa redenzione del lavoro. Qual pugno vittorioso strapperà quell’essere umano al suo fatale destino? Chi accorre? Contro tutte queste sciagure quale sublime fremer di pietà, quale amore che tragga sua virtù dal cielo appresterà i desiati soccorsi?
Leggera, agile, pronta è la lettiga che scivola e che vola come se il soffio di una passione celeste a guidasse nei campi sterminati del dolore, e non braccia umane la spingessero. E sono le braccia di chi soffre e colora quasi quanto la scrematura soccorsa; sono le membra non cullate nella dolcezza del riposto, ma estenuate sul calvario del macerante lavoro. Sono sciagure che soccorron le sciagure; è la miseria che va incontro al dolore, è la lacrima che cerca la sua compagna, onde il comune martirio dia più alta dignità di sofferenza per tutti. E’ insomma la cooperazione solidale nella sciagura e nel dolore. Così i militi dell’Assistenza di Spezia e d’Italia adempirono in ogni tempo al loro dovere, dettero braccio e cuore al soccorso di ogni sciagura, rinnovarono ogni giorno attraverso il dolore la sublime poesia della umana solidarietà. La patria aveva chiamato a raccolta: volontari o comandati i fratelli nostri cadevano sui campi di battaglia; i più per fortuna non spenti. Dovevamo abbandonarli perché un delitto fu quello di coloro che i primi provocano la guerra e ne causarono la morte?”. Avv. Luigi Paletti  “La pubblica assistenza in Pace e in Guerra”, 1919

 

Il racconto dell’intervento della Croce Verde di Modena
“Al primo squillo della diana di guerra, la Croce Verde di Modena, – associazione di pubblica assistenza, che in dieci anni di esercizio era assurta a vita prospera, sorretta dall’ausilio di ogni cittadino, senza distinzione di censo, di casta, di fede, volle onorare l’opera fino allora compiuta in soccorso fraterno degli infortunati, col dedicare ogni sua volontà, ogni sua energia, in aiuto dei figli della Patria, che sotto le bandiere dell’Esercito d’Italia, si apprestavano ad entrare nell’immane conflitto Europeo.
Fino dal’Aprile del 1915, l’associazione, sotto gli auspici del comitato di Preparazione Civile, iniziò un corso di istruzione popolare e pratica sui “Soccorsi d’urgenza e sulla Assistenza ai feriti e a malati (Asepsi e antisepsi narcosi logli e generali, Lesioni Chiurgiche del capo e del collo, Lesioni violenti al torace e all’addome, lesioni degli arti). detti corsi riuscirono a buon esito pratico e si chiusero con pratici esperimenti e col rilascio di diplomi ai frequentanti più diligenti e assidui.
Su richiesta delle autorità politiche e sanitarie, venne approntata una squadra di 12 militi della Croce Verde da tenersi a disposizione per prestar servizio come infermieri e disinfettatoti nel caso che forme sospette di morbi esotici fossero scoppiate nel territorio del Comune.
Durate lo svolgersi di queste attività e previdenze maturò anche per l’Italia ala necessità di entrare nel mondiale conflitto, per difendere, colle altre nazioni dell’Intesa, i diritti e le giuste aspirazioni del popolo latino contro le brutali aggressioni degli Imperi Centrali che miravano a stabilire la loro egemonia.
Ben presto la Croce Verde fu chiamata ad organizzare e svolgere il pietoso e fraterno compito a favore dei Soldati d’Italia, ammalati e feriti per cause di guerra.
Tale compito si iniziò nei primi giorni della nostra guerra, con uno scarico di 103 militari malati e continuò ogni qualvolta treni ospedali od attrezzati giungano fra noi coi gloriosi feriti destinati agli Spedali della nostra città.
La Croce verde ha fatto distribuzione di utili doni ai militari degenti negli ospedali, offrendo ad essi oltre 30.000 cartoline ricordo, circa 700 bastoni o stampelle, più di 300 paia di pantofole, 1200 gelati incontrando per tali fraterne attenzioni la gratitudine più viva dei beneficati e dei dirigenti i luoghi di cura. I profughi del dolce Friuli, ebreo asilo e conforto nei locali della Croce Verde che trasformò in dormitori i locali della propria sede e diete ricovero e cibo a ben 40 profughi in media al giorno”.
– Il presidente Enrico Bassi, Modena 28 aprile 1918

 

 

L’archivio storico Anpas sul Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche 

L’archivio storico Anpas Toscana sul Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche

La fotogallery

Fonti 

http://www.archiviomemoriagrandeguerra.it/
http://www.grandeguerra100.it/
http://www.europeana1914-1918.eu/it
Il video-doc interattivo del Guardian http://www.theguardian.com/world/ng-interactive/2014/jul/23/a-global-guide-to-the-first-world-war-interactive-documentary


Nel 2009 l’Archivio storico di Anpas Nazionale ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – So­vrintendenza Archivistica per la To­scana la dichiarazione di interesse culturale in quanto esso costituisce “una fonte di primaria importanza per lo studio dell’associazionismo di pubblica assistenza in Italia” e per documentare la storia sociale, la tradizione e l’innovazione dell’assistenza pubblica in Italia

L’inaugurazione dell’Archivio storico di Anpas

Consulta l’archivio storico Anpas online

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Come e quando consultare l’Archivio Storico Anpas. L’Archivio storico di Anpas nazionale e del Comitato Regionale Anpas Toscana si trova in Via Pio Fedi 46/48 a Firenze.   È possibile la consultazione on line degli inventari attraverso la piattaforma informatica OsseeGenius.  La consultazione dei fondi archivistici è aperta ad utenti esterni previo appuntamento dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00.  

Per gli appuntamenti per la consultazione dell’Archivio scrivere a: segreteria2@anpas.org – formazione@anpastoscana.it 

Tel. +39 055.303821 – 055.787651

 

 

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Contest Sami, Adria-Venezia 7-10 agosto

 

Day 3 Samicontest

Under the cheers of their team-mates and new found friends among the other young European Samaritans, the participants held up their trophies and winner’s certificates. Prizes were awarded for the best teams from each of the two age groups as well as for the individual best scores in each age group.

The individual winners of the younger group A were Juliane Säger (ASB Germany) and Matīss Ozols (LSA, Latvia). In the older group B, the individual awards went to Eva Medina (LSA, Latvia) and Antanas Žilakauskis (LSB,Lithuania). In the group ranking, White Cross (WK) from South Tyrol won the 1st place for group A, with LSA, Latvia and ASBÖ, Austria on 2nd and 3rd place. ASB Germany won the 1st place for group B, followed by SFOP, Poland on 2nd and LSA, Latvia on 3rd place. The additional challenge cup for the best performance in the first aid category went to SFOP from Poland.SAM.I. Secretary General Christian Reuter commented: “This makes me hope for a safe future with well qualified first-aiders. I was impressed to see the energy and motiviation with which the young people started into the competition.”

Mr. Reuter and the present members of the SAM.I.-Presidium also took the opportunity to thank all the local organisations and municipal authorities who supported the Contest and welcomed the young Samaritans to Adria and Venice. The award ceremony on Saturday night marked the grand finale of three days of tasks which the participants had to compete in under the sunny sky of Adria and Venice.
The Contest started out on Thursday, August 7 with the creative task, in which the young Samaritans had to carry out a short stage play following the motto of the SAM.I. Year of Youth Engaged in First Aid: Heroes without superpowers. The best performance, by decision of the audience, was given by the teams from the host organisation Anpas, Italy and from LSA, Latvia. On the second day, the theoretical knowledge in first aid was tested with a written exam. The participants then went on to compete in dexterity tasks which, fitting the location of the Adria International Raceway, were held in the form of a relay race. In the evening, the participants were welcomed in Adria, to the city’s summer celebrations, where they held a parade of volunteers through the centre.

 

The centrepiece of the contest was held on Saturday, when the participants went to the city of Venice to practically test their skills in first aid. At four stations distributed across the historic city, Anpas volunteers had set up stations with different emergency scenarios, to which the youth groups had to react. Not only their factual knowledge of first aid  was challenged, but also their ability to adapt to situations beyond text-book knowledge. Sometimes they had to calm panicking bystanders or handle the fact that some of the people they had to aid were deaf-mute, posing an extra challenge in communication with the patient. The latter aspect was specifically included to make the young first-aiders aware of the special needs that arise when people with disabilities find themselves in an emergency situation.

The event was also used as an occasion to commemorate the 20th anniversary of SAMARITAN INTERNATIONAL. Our network was founded in August 1994 by ASB Germany, ASB Austria, DKFH, Denmark and CB, France and has since grown to encompass 16 organisations in 15 countries with a total of 3 million members, 140,000 volunteers and 35,000 employees.

 

 

SAM.I. President Knut Fleckenstein thanked Anpas for their great work in organising the event and then addressed to young volunteers: “Thanks to all of you who participated in this contest. Your enthusiasm and joy, your ambition as volunteers, your engagement and your motivation will make a major difference and will lay the foundation for a strong future of our common Europe.”

.Tutte le foto del #samicontest su https://www.flickr.com/photos/anpas/collections/72157646399200243/ 



 

SAMARITAN INTERNATIONAL – L’Europa unita dai volontari soccorritori. Oltre all’Italia, prenderanno parte all’evento i giovani volontari del soccorso di associazioni di volontariato provenienti da Germania, Austria, Slovacchia, Francia, Lettonia, Lituania, Polonia e Ungheria facenti parte, come Anpas, di Samaritan International, una delle principali reti di associazioni di volontariato che in Europa si occupano di soccorso sanitario, protezione civile e solidarietà internazionale, con tre milioni di soci, 130.000 volontari e 30.000 dipendenti. Un impegno quello di Anpas in Europa che oggi porta i volontari delle 881 pubbliche assistenze sparse su tutto il territorio nazionale ad agire e coprogettare insieme ad altre reti, come Samaritan International, CEV e Alda, interventi di protezione civile europea, di soccorso e di cittadinanza attiva.
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I video del #samicontest

 

 

Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.

 

 

 

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Contest Sami, Adria-Venezia 7-10 agosto

Il V Contest di Samaritan International, Adria/Venezia 7-10 agosto 2014

Premiazioni #samicontest

10 agosto – Si è conclusa la quinta edizione del V Contest Samaritan International. Tre giorni di gare pratiche di soccorso, creatività, destrezza e cultura che hanno visto protagonisti 150 giovani volontari (12-27 anni) provenienti da 9 paesi d’Europa. “Hanno vinto tutti”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas e vicepresidente Samaritan International. “Un evento che ha raccontato l’Europa unita di giovani appassionati di soccorso in scenari mozzafiato come Venezia e l’autodromo di Adria: volti splendidi che ci fanno sperare per un futuro migliore che è già iniziato e che, come Anpas, continueremo a sostenere”.

Ad aggiudicarsi i tre giorni di gara ASB Germania (squadra B) e Croce Bianca di Bolzano (squadra B). Premi individuali gruppo B Eva Medina (Lettonia) e Antanas Zilakauskis (Lituania). Nel gruppo A i migliori  sono stati Juliane Säger (GER) e Matīs Ozols (Latvia). Nel gruppo B al secondo posto SFOP Polonia, terzo posto a LSA Latvia. Nel gruppo A il secondo posto a LSA Latvia, terzo posto a Asbö Austria. Nelle gare pratiche di primo soccorso l’Italia, rappresentata da Anpas, è stata la squadra che ha totalizzato il miglior punteggio.

Christian Reuter, Segretario Generale di Samaritan International: “Sono rimasto impressionato dall’organizzazione di questo Contest e devo ringraziare Anpas e Anpas Veneto per la cura del campo, dei pasti e della scelta di location suggestive a Venezia”.

Tre giorni di gare sul primo soccorso rivolti al volontariato giovanile: il confronto e lo scambio di nozioni e tecniche di promo soccorso, una conoscenza diretta del valore della cittadinanza attiva europea, ma anche sport e protezione civile. Un impegno che, oltre ai partecipanti alle gare, ha visto coinvolti anche circa cento volontari provenienti dalle pubbliche assistenze Anpas da tutta Italia tra valutatori, direttori di gara, truccatori, figuranti, allestitori degli scenari.  

 

Day 3 Samicontest

 

SAMARITAN INTERNATIONAL – L’Europa unita dai volontari soccorritori. Oltre all’Italia, prenderanno parte all’evento i giovani volontari del soccorso di associazioni di volontariato provenienti da Germania, Austria, Slovacchia, Francia, Lettonia, Lituania, Polonia e Ungheria facenti parte, come Anpas, di Samaritan International, una delle principali reti di associazioni di volontariato che in Europa si occupano di soccorso sanitario, protezione civile e solidarietà internazionale, con tre milioni di soci, 130.000 volontari e 30.000 dipendenti. Un impegno quello di Anpas in Europa che oggi porta i volontari delle 881 pubbliche assistenze sparse su tutto il territorio nazionale ad agire e coprogettare insieme ad altre reti, come Samaritan International, CEV e Alda, interventi di protezione civile europea, di soccorso e di cittadinanza attiva.
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Eroi senza superpoteri

Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.

 

 

 

 

 

 

 

Il SAMARITAN Contest è una competizione internazionale giovanile sul primo  soccorso, che si svolge con cadenza biennale organizzata di volta in volta da una delle associazioni europee che aderiscono a Samaritan International. 

Gli obiettivi del contest

• dare ai giovani l’opportunità di usare le loro conoscenze di primo soccorso sia teoriche 
• portare i giovani ad una valutazione critica degli ideali Europei; 
• incoraggiare i giovani a sentirsi come risorse sociali; 
• promuovere lo scambio di esperienze fra i giovani Europei. 

Come per il Meeting della Solidarietà, sono invitati a partecipare al SAMARITAN  Contest tutti i volontari Anpas, in particolare i volontari più giovani, che avranno così la  possibilità di incontrare i volontari europei che condividono con noi gli stessi ideali e che quotidianamente affrontano le nostre stesse prove. 

I volontari delle pubbliche assistenze potranno prendere parte all’evento per conoscere i  volontari europei e vivere con loro tutti i momenti del Contest: supportare le squadre nelle prove  e condividere gli eventi paralleli di divertimento. Alle prove ufficiali del Contest, tuttavia, potranno partecipare solo 10 volontari Anpas, secondo le modalità di partecipazione definite da Samaritan International.

 

 

 

 

 

 

Le foto del 7 agosto: l’inaugurazione del #samicontest

Le foto dell’8 agosto: test e prove di destrezza

Le foto del 9 agosto: prove sanitarie a Venezia

Le foto della premiazione del #samicontest

Media partnership: EurActiv 

Anpas in Europa: partecipazione, protezione civile e rete


I racconti del #samicontest

Abbiamo vinto, di Miriam Colaleo

Media partnership: EurActiv 

Il blog e i social network: #samicontest

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Tutte le gallerie fotografiche del contest su flickr 


I video del #samicontest

 

 

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52° Congresso Nazionale Anpas: il concorso

CONCORSO PER L’ELABORAZIONE DELL’IMMAGINE DEL 52°CONGRESSO Anpas 28/30 novembre 2014 “Passato e futuro, 110 anni di storie da intrecciare”: aperte le votazioni su Anpas Informa – facebook

Concorso 52°Congresso Anpas


Il 30 settembre gli esiti della votazione: si può votare su questo link
 https://www.facebook.com/anpasinforma/app_533012520096726

Disegni, fotografie, elaborazioni grafiche: ecco gli elaborati dei volontari Anpas da votare sul canale facebook di Anpas Informa sul tema “Passato e futuro, 110 anni di storie da intrecciare”.

All’associazione vincitrice materiali di comunicazione del valore di 500 euro che verranno assegnati alla associazione di appartenenza del volontario. 



Created with flickr slideshow.

 

Per maggiori informazioni o delucidazioni sul Concorso è possibile contattare l’Ufficio Comunicazione Anpas all’indirizzo comunicazione@anpas.org

 

 

CONCORSO

MODULO DI PARTECIPAZIONE

MANUALE APPLICAZIONE LOGO Anpas

LOGO Anpas


Le immagini dei congressi del passatoScarica il documento precongressuale

Sfoglia il documento precongressuale


OST – Open space technology, 17 maggio Pontassieve 2014Il

Il bilancio economico e il bilancio sociale

51° Congresso Anpas 47°Congresso Anpas

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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52° Congresso Nazionale Anpas: il documento precongressuale

Documento precongressuale Anpas 

L'assemblea Nazionale 2014

 

(Dalla premessa del Presidente nazionale Fabrizio Pregliasco)

L’Anpas è arrivata ad un momento di verifica: il 52° Congresso Nazionale che si terrà dal 28 al 30 novembre a Roma vedrà il rinnovo delle cariche di rappresentanza nazionale, ma al di là dei nomi di chi vorrà portare questo fardello impegnativo, sarà determinante la definizione delle linee programmatiche per il prossimo quadriennio, che il Consiglio Nazionale dovrà seguire.

 

Dalla mia esperienza di volontariato nel secondo livello Anpas (Comitato regionale e Anpas nazionale) ritengo importante precisare e rendere patrimonio comune alcuni elementi:

– Anpas è una associazione di associazioni di Volontariato che devono continuare ad avere una propria autonomia. Ruolo del secondo livello Anpas è quello di sviluppare e favorire il consolidarsi e diffondersi degli ideali comuni e dare servizi alle Associate al fine di agevolarne l’attività.

– Anpas è un movimento di Volontariato. Le associazioni aderenti devono essere luoghi di inclusione sociale e di crescita della cittadinanza attiva, la casa di chi interpreta il significato di vivere come capacità di produrre e contribuire al bene comune, per gli altri e per sé.

– Anpas è una realtà laica e pluralista e deve svolgere la sua attività all’interno e all’esterno libera da condizionamenti ideologici.

 

Il documento precongressuale è stato formalmente approvato il 21 giugno dal Consiglio nazionale come uno step di passaggio di un percorso che è cominciato il 30 novembre 2013 con il rinnovo della Presidenza e della Direzione nazionale e che ha già avuto molti momenti di discussione a livello regionale e nazionale, tra i quali:

– la Manifestazione nazionale FERMI TUTTI a Roma il 3 aprile

– la pubblicazione del Bilancio Sociale Anpas 2013

– l’Assemblea nazionale precongressuale (Pontassieve, 16/18maggio)

– La elaborazione del contributo di Anpas alle Linee Guida emanate dal Governo per la riforma del Terzo Settore

– la preparazione del Seminario su affidamento dei servizi sociosanitari al Volontariato (Firenze, 21 giugno)

 

Per tutti questi eventi, che hanno coinvolto molti volontari e dirigenti Anpas, abbiamo curato la relazione ed il confronto con altre realtà che lavorano nel nostro ambito quali la Confederazione delle Misericordie D’Italia e la Croce Rossa Italiana con cui, pur con i distinguo derivanti da radici storiche diverse, è importante confrontarsi per vedere riconosciute le nostre istanze comuni ai vari livelli istituzionali.

 

Vi invito alla lettura di questo documento precongressuale non come se fosse un testo definitivo nel quale riconoscersi completamente, ma come una sorta di “bozza martire” su cui continuare il percorso di confronto e riflessione che, nei prossimi mesi, si svilupperà a livello regionale, auspicando il maggior coinvolgimento possibile di tutte le nostre associate.

 

Le altre tappe di questo percorso saranno:

– le Assemblee regionali precongressuali

– la Conferenza dei Presidenti regionali e della Direzione nazionale, prevista per il 13/14 settembre

– la riunione del Consiglio nazionale del 18 ottobre durante la quale raccoglieremo e ci confronteremo sui documenti provenienti da Comitati Regionali e da Commissioni e Gruppi di Lavoro nazionali e definiremo una prima proposta di indice per il documento finale del Congresso nazionale.

Abbiamo l’intenzione, attraverso tutti questi passaggi, di raccogliere spunti utili per rendere davvero operativo il nostro 52° Congresso nazionale e per far sì che questo diventi davvero un luogo di confronto, anche acceso, ma che ci aiuti a costruire le basi di un quadriennio che dovrà vederci impegnati al massimo.

 

 

 

 

 

 

 

La pagina del 52°Congresso Nazionale

Per partecipare al Congresso: info logistiche e organizzazione

Le note dei settori (sfoglia) – pdf


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 Il concorso per l’immagine del Congresso

OST – Open space technology, 17 maggio Pontassieve 2014Il

Il bilancio economico e il bilancio sociale


INDICE

– PREMESSA del presidente nazionale Fabrizio Pregliasco

INDICE DEI TEMI

– RIFORMA TERZO SETTORE
– POLITICHE SANITARIE
– POLITICHE DI WELFARE
– PROTEZIONE CIVILE
– SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
– POLITICHE GIOVANILI
– POLITICHE EUROPEE
– COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


 

CONTRIBUTI ALLA RIFLESSIONE

Interventi al Consiglio nazionale del 21 giugno

– Giovanni Capece

Fausto Casini
Vareno Cucini
Romano Manetti


Contributo alla riflessione precongressuale della Conferenza dei Presidenti Regionali e della Direzione nazionale (Firenze, 13/14 settembre 2014)


 

Contributo del Comitato Regionale Anpas Sicilia

Documento finale Assemblea Regionale Anpas Toscana

 


INDICE DEI TEMI DEL DOCUMENTO FINALE (da proporre al 52° Congresso nazionale), approvato dal Consiglio del 18 ottobre 2014


 

Assemblee Regionali 2014

 

Comitato

Dove e quando

Anpas Abruzzo

L’Aquila,

21 settembre 2014

 

Anpas Basilicata

Marsicovetere,

30 ottobre 2014

 

Anpas Calabria

Lamezia Terme,

11 ottobre 2014

 

Anpas Campania

Avellino,

9 novembre 2014

 

Anpas Emilia Romagna

Piacenza, Reggio Emilia

25 ottobre 2014

 

Anpas Lazio

Roma

5 settembre

 

Anpas Liguria

Genova

26 ottobre

 

Anpas Lombardia

Boltiere (BG)

4 ottobre 2014

 

Anpas Marche

Sirolo (AN)

25 ottobre

Anpas Piemonte

 

Grugliasco (TO)

19 luglio ore 9,00

Anpas Puglia

Cellamare (BA),

19 ottobre

 

Anpas Sardegna

 

Ghilarza (OR)

26 ottobre

 

 

 

Anpas Sicilia

Enna

28 settembre

 

Anpas Toscana

Principina, Grosseto

4/5 ottobre 2014

 

Anpas Umbria

Foligno (PG)

24 ottobre

 

Anpas Veneto

Mestre/Venezia

 

29 ottobre

 

 

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La riforma del Terzo Settore: partecipare per cambiare – ​Giovedì 12 giugno 2014

#lavoltabuona La riforma del terzo settore, Roma 12 giugno

Roma Eventi, Piazza della Pilotta 4, Roma

9.30 Registrazione dei partecipanti

10.00 Introduzione di Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore e presentazione del Documento del Forum in risposta alle “Linee guida per la Riforma del Terzo Settore” proposte dal Governo.

10.20 Intervento di Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio*

10.30 Contributi dei docenti Gregorio Arena, Emanuele Rossi, Leonardo Becchetti

11.15 Interventi programmati di Parlamentari e organizzazioni di Terzo Settore

12.30 Tavola Rotonda

Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

On. Paolo Beni, Intergruppo Parlamentare del Terzo Settore

On. Luigi Bobba, Sottosegretario Ministero Lavoro e Politiche Sociali

On. Edoardo Patriarca, Intergruppo Parlamentare del Terzo Settore

Modera Riccardo Bonacina, Direttore di Vita

13.30 Intervento Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

13.45 Conclusioni del Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

* In attesa di conferma

 Anpas: che sia davvero #lavoltabuona

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21 giugno, Firenze: seminario Anpas “L’affidamento dei servizi sociosanitari al Volontariato”

“L’affidamento dei servizi sociosanitari al volontariato” 

Sabato 21 giugno si svolgerà a Firenze, presso la Sala Convegni di Anpas, un seminario di studio sull’affidamento dei servizi sociosanitari al volontariato. 

Anpas ha scelto di dedicare a questo tema di grande interesse per le pubbliche assistenze un momento specifico di approfondimento e riflessione nell’ambito del percorso precongressuale di Anpas. L’ultimo censimento nazionale Anpas ha infatti evidenziato che sono oltre il 90% le associazioni impegnate nei trasporti sanitari e in emergenza/urgenza in gran parte grazie a convenzioni ed accordi con gli Enti pubblici.

“Un importante momento di riflessione comune con contributi diversificati che ci hanno permesso di avere un quadro più completo rispetto alla situazione del trasporto sanitario nel nostro paese alla luce sia delle direttive europee che delle leggi e norme nazionali”, dichiara Mauro Giannelli. “Questo seminario è la fine di un percorso ma l’inizio di un cammino di approfondimento che deve riguardare tutte le pubbliche assistenze. Vogliamo riaffermare il valore dell’Europa epartecipare alla costruzione della comunità dei popoli di questo continente. Non possiamo però accettare passivamente la sola politica che riguarda finanza e moneta che fino ad ora ha guidato il percorso di unificazione europea. Vogliamo, e stamani lo abbiamo riaffermato, costruire un’Europa che si basi sulla solidarietà e sul dialogo dei popoli riaffermando i valori che da oltre 150 anni Anpas ha incarnato nella propria attività di servizio attraverso il trasporto in ambulanza di tanti malati e feriti. Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo abbandonare e rinnegare la nostra storia. L’avvocato Mura ha fatto un intervento che ha spostato il focus dalla interpretazione della norma ad un passaggio molto importante: ha affermato che le direttive europee non possono essere tradotte solo da un punto di vista lessicale in norme italiane, ma si devono incarnare in una traduzione culturale che possiede la nostra nazione”.

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Il tema del seminario è quanto più attuale anche per la nuova Direttiva appalti, approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione nei mesi scorsi. La nuove normativa – che dovrà essere recepita con leggi nazionali entro il 18 aprile 2016, condizionerà infatti in modo importante l’affidamento dei servizi socioassistenziali. Se da un lato la Direttiva esclude il trasporto di emergenza/urgenza tra gli ambiti di applicazione, dall’altro comprende invece il trasporto sanitario assistito. Anche per questo sarà necessario – soprattutto durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea – proporre l’inserimento del trasporto ordinario nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) considerandolo attività solidaristica e di coesione sociale e non economica.

Queste le ragioni del nostro seminario, per il quale Anpas ha coinvolto la Prof.ssa Alessandra Albanese, docente di Diritto Amministrativo dell’Università di Firenze.

«Le proposte che abbiamo presentato la scorsa settimana al Governo sulla Riforma del Terzo Settore tengono conto anche di una errata, superficiale e tecnicamente non sufficientemente motivata lettura data dall’avvocatura europea» dice Mauro Giannelli, vicepresidente vicario di Anpas Nazionale.
«Anche dopo questa giornata studio continueremo la nostra battaglia mobilitandoci per la difesa del diritto dei cittadini a esercitare la loro cittadinanza attiva attraverso l’opera volontaria insieme e soprattutto al diritto di tutti ad avere un aiuto concreto ai loro problemi e bisogni. Aiuto che può venire solo da realtà, come quella del volontariato, radicate nel territorio, anche in luoghi lontani dalle grandi città e dagli ospedali, difficilmente raggiungibili e difficilmente presidiabili se non proprio dal nostro volontariato e dalle sue ambulanze e non certamente da chi lavorerebbe, giustamente, solo per fare profitto».

Nel pomeriggio è prevista una riunione del Consiglio nazionale di Anpas.

COMPILA il form per le iscrizioni al seminario 

 

Vejentana 2014 - l'esercitazione di Anpas Lazio

 

 

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Il programma della giornata studio

Sabato 21 giugno 2014

Firenze, sala convegni di Anpas (via Pio Fedi, 46/48)

9.30 Introduce e coordina: MAURO GIANNELLI, vicepresidente vicario nazionale Anpas

 

9.40 Breve inquadramento degli obiettivi del seminario: ROMANO MANETTI, Direzione nazionale Anpas, referente Gruppo tecnico interregionale sull’Affidamento dei Servizi sociosanitari


L’affidamento dei servizi al volontariato e le sue attuali criticità alla luce dell’evoluzione della giurisprudenza europea e nazionale.

ALESSANDRA ALBANESE, professore associato di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Firenze, consulente Anpas

 

Il caso Liguria

ROBERTO DAMONTE, avvocato in Genova, consulente legale di Anpas Liguria

 

Il caso Piemonte

CLAUDIO TAMBURINI, avvocato in Firenze, consulente legale di Anpas nazionale

 

Le risposte delle Regioni italiane alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2007 sull’accordo della Regione

SIMONE NOCENTINI, avvocato in Firenze


La nuova Direttiva Appalti dell’Unione Europea

DEBORAH RUSSO, professore aggregato di Diritto dell’Unione Europea, Università degli Studi di Firenze

 

Il punto di vista dell’Ente pubblico

MARCO VIGNA, referente 118 Assessorato Politiche per la salute Regione Emilia-Romagna

 

Volontariato ed Enti pubblici: aspetti problematici e prospettive di miglioramento

FRANCO DALLA MURA, avvocato amministrativista  in Verona


Ore 12.10 DIBATTITO

Conclusioni di MAURO GIANNELLI, vicepresidente vicario nazionale Anpas

 


Corriere della Sera – Trasporto sanitario al volontariato, illecito per l’Europa. Anpas: «Non è un giudizio»

 

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Riforma Terzo Settore: 7 giugno, Firenze “Disegnamo il futuro”

Disegniamo il futuro. Proposte per la riforma del terzo settore

Firenze, 7 giugno 2014 – Il servizio civile universale, la nuova legge sull’impresa sociale, la revisione della Legge quadro sul volontariato, l’abolizione del tetto del 5 per mille, la revisione delle normative fiscali. Sono stati questi i principali temi affrontati oggi al Convitto della Calza di Firenze in occasione del convegno nazionale promosso da Cesvot: ““Disegniamo il futuro. Proposte per la riforma del Terzo settore” con la partecipazione del Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Luigi Bobba.
L’incontro è stato organizzato per presentare al Governo i contributi del Terzo settore al documento “Linee guida per la riforma del Terzo settore” diffuse via Twitter dal presidente del Consiglio Matteo Renzi il 12 maggio scorso e destinate a confluire nel Disegno di Legge delega che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri il giorno 27 giugno.

“Centodieci anni di storia, di radicamento territoriale, di vicinanza ai cittadini a disposizione del processo di riforma del Terzo Settore avviato dal Governo” ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente Anpas. “Il volontariato, il terzo settore, possono essere davvero lo strumento per lo sviluppo del paese per tutelare in modo universale il diritto all’assistenza sociale e alla partecipazione democratica di tutti i cittadini.  In questa ottica occorre definire in modo chiaro i LIVEAS, riconoscere il servizio civile come difesa non armata della patria, contrastare la logica del massimo ribasso nell’affidamento dei servizi per la salute e i diritti sociali dei cittadini. Il Governo si impegni quindi a far riconoscere la peculiarità del volontariato italiano alla Commissione Europa” ha concluso il presidente Anpas.

“Da anni auspichiamo una riforma – sostiene Federico Gelli, presidente di Cesvot – che si è sempre arenata nell’alternarsi degli esecutivi e non è mai stata presa seriamente in considerazione. Se vogliamo davvero essere incisivi nell’avviare un cambiamento radicale economico, sociale, culturale ed istituzionale non possiamo trascurare il Terzo settore che in Italia conta 300mila organizzazioni e quasi 5miloni di volontari. Un patrimonio che arricchisce questo Paese di diritti, di solidarietà e di intraprendenza e di partecipazione. Le centinaia di persone presenti oggi dimostrano quanto sia forte l’interesse e la volontà di essere protagonisti di questo processo”.
Le linee guida si articolano, infatti, sulle richieste che da anni il Terzo settore rivendica come prioritarie: riforma del Libro I Titolo II del Codice Civile; aggiornamento della 266/91 sul Volontariato anche in riferimento ad una promozione e razionalizzazione del sistema dei Centri di Servizio per il volontariato; istituzione di un’Authority del Terzo settore; coordinamento tra la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina fiscale; riforma dell’impresa sociale; servizio civile nazionale universale fino ad un massimo di 100mila giovani l’anno e con la partecipazione degli stranieri; eliminazione e stabilizzazione del 5 per mille.
“Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi – ha dichiarato Bobba – ha lanciato un grande progetto di riforma e, soprattutto, una chiamata alla responsabilità del vasto mondo associativo volontario cooperativo che rappresenta uno dei talenti del Paese che continua a vivere nella operosità che molti cittadini mettono in campo per rendere migliore la vita di tutti. Serve dunque una normativa che sia innovativa e ridia ordine ad un campo piuttosto disordinato e, soprattutto, che apra nuove strade ad un soggetto no profit che diventa anche soggetto economico, di economia sociale. Un soggetto che sia capace di fare impresa sociale, che apra nuove strade di cittadinanza come la proposta di apertura sul servizio civile universale: 100 mila giovani, una grande scuola di cittadinanza e di appartenenza alla propria comunità. Il nostro impegno è anche per costruire, insieme a questa grande rete di associazioni, un welfare partecipativo e comunitario, inclusivo, più equo e attento ai cittadini più deboli, capace di guardare ai nuovi bisogni della collettività.”
Oltre al presidente di Cesvot Federico Gelli ed al sottosegretario Luigi Bobba, erano presenti Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, Pietro Barbieri portavoce Forum del Terzo settore, Fabrizio Pregliasco presidente Anpas, Roberto Trucchi presidente Confederazione nazionale delle Misericordie e Monica Poletto presidente CDO Opere Sociali.

 

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Riforma del Terzo Settore: le proposte di Anpas

Fermi tutti, la manifestazione del 3 aprile

 

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La ricostruzione di Mirandola: due targhe civiche dedicate ai volontari Anpas

In occasione del secondo anniversario del sisma, il Comune di Mirandola ricorda l’intervento dei volontari Anpas al palazzetto dello Sport e al piazzale Costa.

Mirandola 29 maggio – due targhe dedicate ai 3508 volontari Anpas che dal 20 maggio al 27 ottobre 2012 hanno prestato soccorso durante l’emergenza

La ricostruzione di Mirandola

Una cerimonia sobria, piena di abbracci tra delegazioni provenienti dal Trentino, dal Piemonte, dalla Toscana, e che dopo due anni dall’intervento sono tornate nei luoghi dove hanno speso la loro passione e le loro energie per la ricostruzione di Mirandola. Una ricostruzione che, come ha ricordato il Sindaco Maino Benatti, è iniziata con il primissimo intervento delle associazioni di volontariato e del sistema di protezione civile che è entrato in funzione immediatamente.
Varie sono state le targhe scoperte dalla delegazione che ha attraversato Mirandola: davanti al palazzetto dello sport al cospetto della targa dedicata all’impegno delle pubbliche assistenze emiliane e a Giovanni Baroni, volontario della pubblica assistenza di Castelfranco Emilia e Nonantola, il sindaco Benatti ha ricordato l’importanza dell’intervento dei soccorritori Anpas provenienti da tutta la provincia, l’istallazione del primo PMA a supporto dell’ospedale, i pasti sfornati dalla cucina mobile proprio inventata da Giovanni Baroni tanti anni fa e che al termine dell’emergenza è stata smantellata e sostituita con una nuova e che a Mirandola si è di nuovo presentata a tutti i volontari. “Per ricostruire bisogna partire dalla comunità, i luoghi, i servizi e le strutture”, ha ricordato il sindaco Benatti. “Nella ricostruzione c’é anche l’opera della nuova sede della Croce blu di Mirandola che è crollata durante il terremoto, ma che non si é mai fermata”.

Davanti al campo gestito dal Friuli Venezia Giulia, il sindaco Benatti ha ricordato la professionalità e l’importanza della presenza di chi aveva affrontato lo stesso problema anni prima: “il Friuli ci ha detto cosa fare, che per ricostruire non è importante soltanto la velocità, ma soprattutto la qualità delle cose che facciamo”. Davanti alle scuole di via Dorando Pietri, sede del municipio di Mirandola per tutta l’emergenza, il sindaco ha ringraziato i volontari delle Misericordie. Poi la tappa di San Giacomo Roncole e infine il piazzale Costa dove per mesi hanno operato i volontari di Anpas Nazionale “Nel campo costa c’era il mondo e questo campo era gestito dai volontari gestiti da tutta l’Italia. Caratteristica dell’Anpas è avere volontari in modo da tenere assieme tutta l’eterogeneità. Qui la solidarietà di tutto il paese era simboleggiata da questo campo con varie sperimentazioni: l’area giochi, l’area medica sanitaria, lo psicosociale, la pet terapy. Devo dire che stata una esperienza molto importante perché abbiamo capito il sistema di protezione civile fatto da volontari, vigili del fuoco, alpini. Il ricordo di quei momenti di aiuto e di solidarietà di questi volontari deve rimanere immortalato in questa targa: i cittadini sapranno che qui è arrivato l’aiuto di persone per bene”.

Fausto Casini, presidente Anpas durante il sisma, ha ricordato le tante culture presenti durante l’emergenza al Campo Costa, ma anche la disponibilità e l’affetto dei mirandolesi che si erano subito resi conto dell’importanza dell’intervento: “I volontari dell’Anpas andavano al bar e avevano il caffè pagato”.

Egidio Pelagatti, viceresponsabile operativo Protezione Civile Anpas ha ricordato la vicinanza e l’umanità dimostrata dal sindaco di Mirandola: “il nostro grazie va a tutto il comune di Mirandola, ai collaboratori dell’amministrazione e all’unico sindaco che in tanti anni di protezione civile ho visto firmare gli attestati dei volontari aggiungendo la frase “con gratitudine”.

 

Appunti di resilienza: con Alessandro Bergonzoni, Maino Benatti (sindaco di Mirandola) e Marco Mucciarelli (sismologo)

 

L’emergenza sanitaria gestita dalle pubbliche assistenze emiliane.
Sono circa 2000 i volontari delle pubbliche assistenze dell’Emilia Romagna che hanno garantito i servizi sociosanitari, il trasporto di emergenza-urgenza e l’assistenza nelle zone colpite sin dalle prime ore dopo il sisma. Un impegno che, con l’utilizzo di oltre 500 mezzi, ha permesso l’evacuazione degli ospedali di Mirandola, Finale Emilia e Carpi. Alle ore 5 del 20 maggio 2012 i volontari delle pubbliche assistenze della provincia di Modena avevano già allestito due Posti Medici Avanzati presso gli ospedali danneggiati e un furgone radio per garantire la copertura delle comunicazioni tra le associazioni intervenute.

Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle pubbliche assistenze dell’Emilia presso il Palazzetto dello Sport di Mirandola fornendo oltre 500 pasti giornalieri. Molti i volontari Anpas impegnati anche nel coordinamento degli interventi: dal COC di Mirandola, al COR, fino al DICOMAC e al magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile. Importante anche l’impegno della sala operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con due volontari. 

Cinque le sedi delle pubbliche assistenze danneggiate e distrutte dal terremoto (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro): ciò nonostante i volontari, molti dei quali con le proprie abitazioni danneggiate, hanno garantito tutti i servizi alla cittadinanza. “La resilienza delle pubbliche assistenze si è dimostrato elemento determinante per l’emergenza”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente di Anpas. “È stato fondamentale l’apporto di quei volontari che, nonostante siano stati colpiti loro stessi da questo evento, hanno saputo reagire, indossare la loro divisa e mettersi a disposizione della cittadinanza. Speriamo che questo possa essere d’esempio per tanti altri cittadini che, anche alla luce di questo evento, potranno impegnarsi per i propri territori come hanno fatto i nostri volontari”.

I campi di protezione civile.  Dei dodici campi di protezione civile presso i quali i volontari Anpas hanno prestato il loro servizio nei cinque mesi dell’emergenza, dieci sono stati supportati dalle colonne mobili regionali Anpas: Cavezzo, San Possidonio, Finale Emilia, Mirandola – San Giacomo, San Giacomo delle Segnate, Moglia, Mirandola, Rolo, Rovereto di Novi, Crevalcore.

Due i campi allestiti e gestiti da Anpas Nazionale da 1500 posti letto, a Novi di Modena (647 residenti) e a Mirandola (510 residenti) dove sono intervenuti 2137 volontari, con 12.647 giornate di volontariato, 126.470 ore di servizio (circa 10 ore al giorno), con quasi duemila pasti al giorno (circa 170mila pasti totali). All’interno dei campi 15 cinofili, 207 volontari impegnati in cucina, 47 responsabili di campo e responsabili nazionali, 73 addetti all’impiantistica (elettricisti, idraulici, magazzinieri), 1261 addetti alla logistica, 165 tra medici, infermieri, soccorritori, 228 impegnati nelle attività di segreteria (sale operative, segreterie di campo), 141 volontari a supporto della popolazione (psicologi, animatori, educatori).

Su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile sono stati i 6 volontari che si sono occupati della gestione delle attrezzature necessarie all’intervento presso i Magazzini del Dipartimento di Protezione Civile di Roma. In accordo con la Asl competente è stato attivato un servizio di ambulanza per le attività di emergenza urgenza territoriale presso il campo di Novi di Modena.
Su richiesta del comune di Mirandola, Anpas ha montato 7 tensostrutture per permettere l’avvio dell’anno scolastico mentre il Comune ultimava la costruzione dei nuovi edifici scolastici.

La Sala Operativa Nazionale Anpas ha lavorato per 152 giorni per 3.344 ore di attività. All’interno dei campi, e nelle pubbliche assistenze di provenienza dei volontari intervenuti, sono stati creati Gruppi di Acquisto Solidale spontanei per supportare il sistema produttivo locale e le aziende di prodotti tipici colpite dal terremoto con oltre 10mila kg di parmigiano acquistato

 

Tutte le foto dell’intervento in Emilia

 

 

 L’intervento del sindaco di Mirandola


La ricostruzione di Mirandola: le foto dell’intervento


 

Si lavora qui per ingentilire i cuori – il 14° meeting nazionale della solidarietà: Bologna/Mirandola 24/26 maggio 2013


Una giornata per dire Grazie (Bologna 9 marzo 2013)


Il campo di Novi

Il campo di Costa di Mirandola 


(ENG) Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna

Gente libera e poco malleabile: i volontari Anpas from

 


I blogger per ingentilire i cuori

Francesca Sanzo | Lorenzo Mannella | Stefano Cisco Bellotti | Francesca Barbieri Giulia Bondi |Elisabetta Cremaschi | Chiara Maci 12 | Francesca (ognunohailsuomotivo) | Gianluca Diegoli |Giusy Aloe | Carolina Paltrinieri  


I racconti dei volontari

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli

Qui per dare tanto: la settimana di Fabio

Un’antropologa al campo: l’esperienza di Rita

Le emozioni di Michela

La storia di Fabio e Elena

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d’amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)


Di terremoti, false leggende e info utili(approfondimento)

 

 

La ricostruzione di Mirandola: due targhe civiche dedicate ai volontari Anpas Leggi tutto »

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