Protezione Civile news

Protezione civile, aperto a Montopoli il centro di stoccaggio per attrezzature

Inaugurato a Montopoli il centro di stoccaggio per attrezzature

Montopoli, 29 marzo 2014 – Volontariato di protezione civile, prevenzione, ma anche riforme degli enti locali al centro del confronto con Franco Gabrielli all’inaugurazione del nuovo centro di stoccaggio attrezzarure Anpas.

«Sono qui perché le 477mila pacche sulla spalla le ho tradotte nelle 977mila euro che sono dentro a questa struttura. Ne beneficerà il Comune, la Provincia e la Regione, ma  è una struttura nazionale: abbiamo investito  per dimostrare che investire nel volontariato organizzato di protezione civile è un modo intelligente di fare un servizio al nostro paese – ha dichiarato il Capo Dipartimento Franco Gabrielli – Non vi è altra manifestazione della generosità come quella del cittadino che lascia il proprio tempo alla collettività. Pur avendo tagliato il mio bilancio del 56 per cento in tre anni, non ho toccato un euro al volontariato organizzato di protezione civile». 

In vista della manifestazione che si terrà il prossimo 3 aprile a Roma, intitolata Fermi tutti, in cui i volontari Anpas provenienti da tutta Italia, il prefetto Gabrielli ha dichiarato «le associazioni combattono per mantenere alcuni servizi, ma se loro smettessero quali sarebbero i costi per mantenere questi serviz. Quando voi chiedete per il pedaggio o per il peso dell’ambulanza voi non lo chiedete per sopravvivere, ma per dare i servizi».

Mauro Giannelli, vicepresidente vicario Anpas ha dichiarato «l’investimento sul volontariato è un investimento che lo restituisce dieci volte tanto e per questo è importante la sinergi, in uno spirito di libertà e competenze diverse e autonome, tra ente pubblico e volontariato organizzato che insieme possono essere presidi e fattori di sviluppo per le comunità di riferimento. Principio che si realizza con le azioni concrete per dare valore ai beni comuni».

 

Guarda la fotogallery 

il centro di stoccaggio per attrezzature

 

 

 


Anpas apre a Montopoli il centro di stoccaggio per attrezzature

 

Moduli bagno, una cucina mobile, container, tende, panche, tavoli e brandine, generatori, torri faro, tensostrutture, moduli distribuzione pasti: è questa la dotazione del nuovo centro di stoccaggio di Protezione Civile Anpas Nazionale e Anpas Toscana che verrà inaugurato il prossimo sabato, 29 marzo, in via Masoria a Montopoli Valdarno (PI).

Il taglio del nastro dei volontari delle pubbliche assistenze Anpas è previsto alle ore 16 alla presenza del Capo Dipartimento di Protezione Civile Franco Gabrielli, delle istituzioni locali e regionali, oltre alla possibile presenza di delegazioni da parte del Governo.

Una struttura strategica per l’emergenza. Oltre allo stoccaggio e movimentazione dei materiali e mezzi in un’area considerata strategica per la gestione delle emergenze, questo centro sarà in grado di attivare, da subito, la colonna mobile di protezione civile in caso di bisogno con moduli pronti a partire. Una scelta strategica quella dell’ubicazione del centro, posto in una zona protetta dal rischio idrogeologico, accessibile da due strade, vicino alle principali arterie stradali e autostradali, nonché vicino allo scalo merci della Stazione di San Romano. 

Con l’apertura di questa struttura, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile, la Regione Toscana, il Comune di Montopoli e i volontari della pubblica assistenza di Montopoli, «la Protezione Civile di Anpas e Anpas Toscana avranno, per la prima volta nei 110 anni di storia del loro operato, un centro capace di immagazzinare i materiali che compongono la colonna mobile nazionale delle pubbliche assistenze in grado di  allestire, in caso di emergenza, due campi di accoglienza da 250 persone ciascuno», dichiara Carmine Lizza, responsabile Protezione Civile Anpas Nazionale.

«Il magazzino è il coronamento di un percorso che vede lo Stato e gli enti locali virtuosi sostenere il volontariato perché sia realmente un soggetto autonomo a sostegno del sistema di protezione civile. Vorremmo concentrare i nostri sforzi e le nostre risorse sulle azioni di prevenzione, ma purtroppo lo stato di salute del nostro Paese ci obbliga ad essere pronti ad intervenire nelle emergenze. Ringrazio la pubblica assistenza di Montopoli e tutti quei volontari toscani che hanno lavorato in questi giorni per l’avvio di questo centro, il centro della colonna mobile di protezione civile di tutte le pubbliche assistenze d’Italia».

 

29 marzo - Inaugurazione centro di stoccaggio Anpas

 

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Terremoto – Io non rischio: quarta edizione

Centodiciotto piazze, oltre 1500 volontari: sabato 14 e domenica 15 giugno #iononrischio

Io non rischio - la quarta edizione

 

Tutte le immagini della terza edizione 

“Io non rischio”: campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile

14 e 15 giugno volontari in oltre 200 piazze italiane

Sabato 14 e domenica 15 giugno quasi 3.500 volontari, appartenenti a 21 organizzazioni nazionali, nonché a gruppi comunali e associazioni locali di protezione civile, allestiranno punti informativi “Io non rischio” in 230 piazze distribuite su quasi tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico e, in alcuni comuni costieri, anche sul rischio maremoto. Per il quarto anno consecutivo, infatti, il volontariato di Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme nella campagna informativa nazionale per le buone pratiche di protezione civile.

 

Lo spot della campagna

 

 

 

La formazione con i volontari Anpas

 

 

 

All’appuntamento di metà giugno, però, bisogna arrivare preparati: inizia oggi, con i saluti del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il percorso formativo per i volontari e le volontarie che avranno il fondamentale compito di diffondere la cultura della prevenzione di protezione civile nei territori dove operano ordinariamente.

A sostegno delle associazioni di volontariato, fondamentale sarà anche la partecipazione delle istituzioni locali alla campagna, affinché l’iniziativa sia davvero un’importante occasione di corretta informazione alla popolazione, aspetto prioritario nell’ambito dell’azione di protezione civile sul territorio. Per questo, nei giorni scorsi il Prefetto Gabrielli ha scritto agli oltre duecento Sindaci dei Comuni interessati dall’iniziativa, nonché alle strutture di protezione civile regionali, all’associazione nazionale dei comuni italiani e all’Unione delle province italiane, chiedendo di garantire il necessario supporto ai volontari.

Io non rischio” – campagna nata quattro anni fa per sensibilizzare la popolazione prima di tutto sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con Anpas-associazione Nazionale pubbliche assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto nasce dopo la positiva esperienza maturata in occasione dell’esercitazione europea dell’ottobre 2013 TWIST (Tidal Wave In Southern Tyrrhenian Sea), coinvolgendo anche l’Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.

L’elenco dei comuni interessati dalla campagna il prossimo 14 e 15 giugno è online sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, dove è inoltre possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare – prima, durante e dopo un terremoto o un maremoto.

Le associazioni. Oltre all’Anpas, che è presente fin dalla prima edizione della campagna, partecipano all’iniziativa le associazioni nazionali Ana – associazione Nazionale Alpini, Anai – associazione Nazionale Autieri d’Italia, Anvvfc – associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, Avis – associazione Volontari Italiani del Sangue, Fir-CB – Federazione Italia Ricetrasmissioni Citizen’s Band, Legambiente Onlus, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Prociv Arci – associazione Nazionale Volontari per la Protezione Civile, Prociv Italia- associazione Nazionale Volontari Protezione Civile e Sanità, Federazione Psicologi per i Popoli, Rnre – Raggruppamento nazionale Radiocomunicazioni Emergenza, Ucis – Unità cinofile italiane da Soccorso e Unitalsi – Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali.

(dal sito http://www.protezionecivile.gov.it)

                                                                       

                                            

 

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Protezione Civile: le nuove disposizioni sul controllo sanitario

Modificato e sostituito l’allegato 3 al decreto del Capo del Dipartimento del 12 gennaio 2012

Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale, con decreto del Capo Dipartimento Franco Gabrielli, le nuove disposizioni per il controllo sanitario dei volontari di protezione civile. Il decreto modifica e sostituisce l’allegato 3 al decreto del 12 gennaio 2012, la cui applicazione aveva incontrato ostacoli di tipo attuativo e procedurale.

«Siamo soddisfatti per l’emanazione, da parte del DPC di una disposizione che tutela la salute dei volontari in ambito di protezione civile» dichiara Fabrizio Preglasco. «Abbiamo seguito l’iter e questa disposizione  ci sembra equilibrata nel compendiare le esigenze di tutela e promozione della salute e eviti, per quanto possibile, alcune lungaggini burocratiche che la legge 106/2009 applicata tout court avrebbe determinato»

Le Il nuovo allegato – più flessibile e di minor impatto burocratico – tiene conto del fatto che le attività svolte dai volontari di protezione civile sono molto diversificate e individua una serie di azioni per accrescere la consapevolezza rispetto alla salute e alla cura personale del volontario. Inoltre, rispetto al precedente, è più in linea con l’attuale gestione dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) e maggiormente integrato nel complessivo percorso di tutela della salute del cittadino-volontario.
La programmazione delle campagne di controllo sanitario, articolata su scala quinquennale, viene assicurata dalle Direzioni di protezione civile delle regioni per i volontari appartenenti ad organizzazioni iscritte negli elenche territoriali, e dalle strutture di coordinamento nazionale delle organizzazioni di volontariato iscritte nell’elenco centrale. Per migliorare gli aspetti organizzativi e ottimizzare l’impiego delle risorse, il controllo sanitario può essere disposto anche in occasione di attività esercitative o formative svolte dall’organizzazione, per cui siano stati autorizzati i benefici previsti dal Dpr n.194/2001 (artt. 9-10). Il responsabile dell’Organizzazione ha il compito di registrare la partecipazione di ciascun volontario all’attività di controllo sanitario.
Le Organizzazioni di volontariato devono attestare, con la periodicità prevista per la verifica degli altri requisiti, la partecipazione dei propri volontari alle attività di controllo sanitario programmate. Il mancato adempimento comporta la sospensione dell’Organizzazione dall’attività operativa.Campo Mirandola

Tutte le info sul sito del Dipartimento di Protezione Civile

Il dettaglio sul sito del Dipartimento Protezione Civile

 

 

 

 

 

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Maltempo Sardegna: l’intervento Anpas (in aggiornamento)

In aggiornamento

Sardegna - Orosei: anche io sono la protezione civile

28 novembre, ore 17. Termina oggi il lavoro della cucina mobile dei volontari Anpas a Olbia, dove dallo scorso martedì 19 novembre, sono stati distribuiti circa 4500 pasti. A Terralba i volontari della pubblica assistenza Livas ha accolto le persone rimaste fuori casa e hanno cucinato pasti sia con la consegna a domicilio (per le persone che non hanno avuto danni in casa) sia organizzando pranzi e cene nella sede dell’associazione: circa 200 i pasti cucinati ogni giorno, anche grazie alla collaborazione di altre pubbliche assistenze intervenute per aiutare l’associazione di Terralba. La sede ha raccolto e ridistribuito anche beni e alimenti di prima necessità.


 

21 novembre, ore 9. Durante tutta la notte i volontari della pubblica assistenza di Terralba hanno continuato a smistare i generi di prima necessità arrivati e a proseguire l’opera di pulizia di strade, case, i negozi e gli scantinati. 

La fotogallery dei lavori di questa notte (foto Francesca Orrù)

  
     

 


 

20 novembre, ore 17. Continua l’impegno dei volontari Anpas: «La gente vuole sentirsi abbracciata»Già 800 pasti sfornati dalla cucina mobile Anpas a Olbia.

 

Continua l’assistenza dei volontari Anpas presenti in Sardegna nelle zone colpite dal maltempo. Importante la risposta di tutti i volontari Anpas delle 42 pubbliche assistenze sarde che stanno lavorando sia nei rispettivi comuni colpiti, sia in quelli rimasti isolati come Galtellì, in provincia di Nuoro, dove i volontari di Orosei stanno portando assistenza e supporto alla popolazione.

 

A Terralba i volontari Anpas stanno liberando le strade e continuando l’evacuazione di alcune case, negozi e scantinati. La sede della pubblica assistenza Livas (via Napoli 3) inoltre sta accogliendo anche la guardia medica e nella notte accoglie le persone rimaste fuori casa.

«Anche se siamo in difficoltà, è bello vedere quante persone, anche non volotari, siano arrivate da tutta la Sardegna per aiutarci a uscire dal fango e liberarci dall’acqua», dice Francesca, volontaria della pubblica assistenza di Terralba. «La gente che stiamo incontrando in questi giorni vuole sentirsi abbracciata. Molti di noi poi sono intervenuti a Sarno e in altri, alluvioni, ma ora che è successo qui, in Sardegna, ci ha emozionati».

La cucina della colonna mobile nazionale Anpas è entrata a pieno regime a Olbia con oltre 250 pasti caldi e servizio al tavolo, per ogni pasto (colazione, pranzo e cena).

«Siamo rimasti colpiti da tutte le manifestazioni di solidarietà e di supporto di tutte le pubbliche assistenze, dei volontari che ci stanno seguendo in questi momenti difficili», dice Sergio Fa, presidente Anpas Sardegna «Fin da ora ringrazio i volontari di tutte le pubbliche assistenze sarde presenti nei territori colpiti che stanno lavorando ininterrottamente da due giorni insieme a tante altre persone che vengono da tutta la Sardegna». 

Terralba, l'intervento dei volontari Anpas


19 novembre, ore 17. Terralba: la guardia medica, resa inagibile, è stata spostata nella sede della pubblica assistenza Livas (Via Napoli 3). Le persone rimaste fuori casa, che non possono essere accolte da familiari possono recarsi nei due punti di raccolta: nella sede della pubblica assistenza Livas (via Napoli 3) e presso la scuola di Via Roma. 
Le vie inaccessibili sono: viale Sardegna, via Rio Mogoro,via S’Isca, Via Ponti Pedra, Via Masangiocu, Via Marchioni. Inacessibili le zone del centro: Piazza liberta, Via Ichnusa, Via S. Pellico, Via Concordia.
Ancora le seguenti non sono oggetto di ordinanza, ma inaccessibili Via Tirso, Via Coghinas, Via Piave.

 

Fonte: l’assessore alle politiche sociali Alessandro Murtas.

 

La fotogallery della situazione a Terralba (foto Francesca Orrù)

  
                           

 


 

19 novembre, ore 13 Sono circa millecinquecento i volontari di tutte le pubbliche assistenze Anpas presenti in Sardegna al lavoro dalle prime ore di ieri a supporto della popolazione. La cucina della colonna mobile nazionale Anpas sta arrivando a Olbia per sfornare, già per il pranzo, i primi pasti per le centinaia di persone rimaste fuori casa.

 

A seguito delle gravi condizioni dei tanti centri dell’isola colpiti dal maltempo, sono in corso operazioni di monitoraggio e di verifica sul territorio, di evacuazione delle case, degli scantinati e dei negozi, nonché il recupero di generi di prima necessità. Si registrano molte difficoltà per la viabilità dovute ad allagamenti e alcune frane, soprattutto sulla strada statale 131 e critici, in alcune zone, i servizi della rete elettrica.

 

«Il nostro intervento è in stretto raccordo con il Dipartimento della protezione civile nazionale» dichiara Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale Protezione Civile Anpas. «Purtroppo anche questa volta una errata comunicazione sull’emergenza ha indotto le persone ad assumere comportamenti pericolosi: nella fattispecie si è parlato dell’arrivo di un tornado che ha portato le persone a rifugiarsi negli scantinati, dove invece è arrivata l’acqua. Quanto accaduto impone a tutti il miglioramento della comunicazione che precede l’emergenza, attraverso la ricerca di fonti attendibili, e la comunicazione dei corretti comportamenti da tenere sulla prevenzione al rischio idrogeologico. Ci stringiamo intorno a tutti i nostri volontari, formati e preparati, che da ieri stanno operando nelle zone colpite». Anpas è presente in Sardegna con 42 pubbliche assistenze, oltre 2700 volontari e 163 mezzi. In questo momento sono due i volontari di Anpas Nazionale impegnati nella sala operativa nazionale per il coordinamento delle operazioni.

 

Emergenza Sardegna: l'arrivo della cucina mobile a Olbia

 


19 novembre, ore 2 Dal Dipartimento di Protezione Civile – Si è riunito ieri sera, alle 22.00, e si è poi aggiornato all’una di oggi, il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile per fare un punto sulla grave situazione di maltempo che sta interessando la Regione Sardegna e coordinare gli interventi del Servizio Nazionale della Protezione Civile. In collegamento con la sede di Roma del Dipartimento, la Regione Sardegna e la Regione Friuli-Venezia Giulia, in rappresentanza di tutti gli altri sistemi regionali di protezione civile.

 

 

Terralba – Da ieri pomeriggio i volontari della pubblica assistenza Terralba sono al lavoro per assistere la popolazione. Nella notte sono state accolte 9 persone nella sede dell’associazione.

 

A causa del maltempo, alcune criticità hanno interessato anche i servizi essenziali, e in particolare la rete elettrica. Per quanto riguarda la viabilità si registrano criticità sulla rete statale e sulle strade locali, dove si riscontrano diffusi allagamenti e alcune frane. In particolare, la strada statale 129, nel tratto tra Nuoro e Orosei, è interrotta per il crollo di un ponticello. Diversi i disagi anche alla circolazione ferroviaria in quanto il maltempo ha ieri causato l’interruzione di alcune tratte. Il porto e l’Aeroporto di Olbia sono aperti. 

 

Comportamenti – Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.

Gli aggiornamenti del Dipartimento della Protezione Civile


Video – ll Capo Dipartimento Protezione Civile Franco Gabrielli sull’alluvione in Sardegna all’audizione presso la commissione ambiente della Camera 

 


Rischio idrogeologico: cosa fare


Le immagini dell’intervento dei volontari Anpas

  
 


La storia di Francesca: Il momento peggiore


#ajòSardegna – La fotogallery dei volontari Anpas per i volontari delle pubbliche assistenze sarde

  
           

 

 

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”Comunicare il rischio e il rischio di comunicare: Anpas al workshop su protezione civile e social media

Comunicare il rischio e il rischio di comunicare. Anpas alla giornata di studio organizzata dal Dipartimento di Protezione Civile

Facebook, twitter, google plus, citizen journalism, blog, e via dicendo: social network e web stanno diventando a tutti gli effetti i nuovi mass media, la fonte di informazione ‘globale’ a cui una fetta sempre più consistente di popolazione si rivolge per tenersi aggiornata in ‘tempo reale’.

 

Il Dipartimento di Protezione civile da tempo sorveglia l’evolversi di questo nuovo modo di comunicare, monitorando anche i risultati della tante iniziative grandi e piccole intraprese a livello locale da amministrazioni, associazioni, enti locali in tema di comunicazione in emergenza. E, in considerazione della specificità del modello italiano di protezione civile e ben consapevole che è necessario non perdere tempo rispetto alla costante evoluzione del sistema, ha deciso di iniziare un percorso di studio e approfondimento mirato a potenziare e affiancare gli strumenti di comunicazione con i cittadini.

Il primo passo in questa direzione è la giornata di studio che il Dipartimento ha organizzato, insieme al nostro giornale, a titolo : “LA PROTEZIONE CIVILE E I SOCIAL MEDIA: COMUNICARE IL RISCHIO E IL RISCHIO DI COMUNICARE“.Al convegno, che si svolgerà a Roma venerdì 15 novembre, parteciperanno il Capo Dipartimento Franco Gabrielli, che aprirà i lavori con i saluti ai partecipanti insieme al Presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini. Alla discussione parteciperanno giornalisti come Riccardo Luna, ex direttore di Wired Italia ed editorialista de La Repubblica, blogger ed esperti di nuove tecnologie come Alessio Jacona, ma anche un importante filosofo come Maurizio Ferraris, professore ordinario di filosofia teoretica all’Università di Torino e autore di quella teoria della documentalità che può aiutarci a meglio comprendere il fenomeno dei social media.

 

Anpas è l’associazione di volontariato che racconterà la sua esperienza di comunicazione di emergenza e del rischio attraverso i social media. Le conclusioni saranno affidate a Titti Postiglione, responsabile dell’ufficio volontariato, formazione e comunicazione del DPC.


La partecipazione al convegno sarà riservata agli addetti ai lavori, ma sarà possibile seguire la giornata in diretta streaming a partire dalle ore 9,50 sul canale you tube del nostro giornale, a questo indirizzo:http://bit.ly/socialProCiv e l’hashtag ufficiale sarà #socialProCiv. 

 

Comunicare il rischio e il rischio di comunicare. Anpas alla giornata di studio organizzata dal Dipartimento di Protezione Civile

 

Segui la diretta streaming a partire dalle 9,50

  
           

 

Approfondimento: Magazine Protezione Civile

”Comunicare il rischio e il rischio di comunicare: Anpas al workshop su protezione civile e social media Leggi tutto »

Protezione Civile: i nuovi criteri generali per la concessione di contributi al volontariato 2013-2015

Pubblicato nella G.U. n. 261 del 7 novembre il comunicato sui nuovi criteri per i contributi al volontariato

Il 17 ottobre in Conferenza Unificata sono stati approvati i criteri generali per la concessione dei contributi per il potenziamento della capacità operativa delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, validi per il triennio 2013-2015.

“Finalmente un giusto equilibrio tra le esigenze del Servizio Nazionale della Protezione Civile per gli interventi di rilievo nazionale e internazionale e la scelta di supportare le piccole realtà locali” commenta Carmine Lizza, responsabile nazionale Protezione Civile Anpas.

Le principali novità e semplificazioni introdotte nei nuovi criteri generali.

I beneficiari. I beneficiari dei contributi sono sia le organizzazioni iscritte nell’Elenco Centrale sia quelle iscritte negli Elenchi Territoriali delle Regioni e Province Autonome, come definiti dalla Direttiva Presidenziale del 9 novembre 2012. 

Le finalità dei progetti. Le misure finanziabili sono le stesse del precedente triennio (conformi alle prescrizioni contenute nel Dpr 194/2001), ma vengono precisate meglio, con riferimento alla nuova articolazione dei beneficiari. 
Sono ancora previsti il co-finanziamento al 75% per i progetti di potenziamento (mezzi e attrezzature) e al 95% per quelli attinenti la formazione e la diffusione della cultura di protezione civile.

Il riparto annuale delle risorse. Lo stanziamento annuale viene suddiviso in tre ambiti: 
- il 50% è riservato alle organizzazioni iscritte nell’Elenco Centrale. Questa quota è detta nazionale. 
- il restante 50% è riservato alle organizzazioni iscritte negli Elenchi Territoriali, prevedendo, in questo ambito, due ulteriori quote distinte: il 35% è collegato in modo strategico alle Colonne Mobili Regionali. Questa quota è detta regionale. l’altro 15% è dedicato alle realtà non organicamente incardinate nelle Colonne Mobili, in particolare ai Gruppi Comunali e le piccole realtà associative locali. Questa quota è detta locale.Questa suddivisione costituisce un equilibrio tra le esigenze del Servizio Nazionale della Protezione Civile per gli interventi di rilievo nazionale e internazionale e la scelta di supportare le piccole realtà locali e ha l’obiettivo di implementare le capacità del Sistema in una prospettiva di intervento che vada oltre gli specifici territori di competenza.

Tutte le info sul sito del Dipartimento di Protezione Civile

 

Il dettaglio sul sito del Dipartimento Protezione Civile

Campo Mirandola

 

 

 

 

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Progetto EVRECA: partito il gruppo Alpha

Il team Alpha del progetto Evreca! è partito: destinazione Grenada e Barbados

Due settimane di impegno per Markus e Annalisa, due volontari Anpas, insieme a due volontari della Croce Rossa Italiana. 

Un progetto, EVRECA!, finanziato dalla Commissione Europea – DG ECHO, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile Italiana e di cui Anpas è partner, che si propone di sviluppare le linee guida e gli standard per il reclutamento, la formazione, il dispiegamento sul campo ed il coordinamento di volontari ed operatori di protezione civile, a livello europeo, esperti nel campo della gestione delle emergenze e in attività di riduzione del rischio che potranno essere impiegati in attività a livello europeo e internazionale.

Obiettivo del team Alpha appena partito è effettuare la valutazione dei bisogni e l’analisi del sistema locale di  management dell’emergenza.

Durante la missione è prevista anche una esercitazione regionale di emergenza Tsunami.

La partenza sul sito Evreca! 


 

Il progetto Evreca! Anpas, unitamente ad ASB (entrambi membri di Samaritan International) e ad altre 4 organizzazioni europee di volontariato, è partner del progetto EVRECA!, finanziato dalla Commissione Europea – DG ECHO, di cui è capofila il Dipartimento della Protezione Civile Italiana.
Scopo del progetto è sviluppare le linee guida e gli standard per il reclutamento, la formazione, il dispiegamento sul campo ed il coordinamento di volontari ed operatori di protezione civile, a livello europeo, esperti nel campo della gestione delle emergenze e in attività di riduzione del rischio che potranno essere impiegati in attività a livello europeo e internazionale.

Maggiori informazioni sul sito www.evreca.eu

 

 

Il blog

Segui il progetto attraverso le parole e le emozioni di Markus e Annalisa http://www.evreca.eu/blog/


The project

The Italian Civil Protection Department is coordinating the capacity building project ‘EVRECA! – European Volunteers for Response of Emergencies in the Caribbean’.

The main objective of this project is to define guidelines and standards for the recruitment and training of volunteers in the field of emergency management and disaster risk reduction (DRR) activities. This project deploys volunteers in third countries with the aim of strengthening local authorities preparedness, early warning systems, response and hosting of volunteers. The EU volunteers will enhance the level of preparedness and awareness of institutional stakeholders and of local volunteering organisations in order to better respond to hydro-meteorological disasters.


Il primo team svilupperà un assessment report sul quale le altre due squadre dovranno implementare attività di capacity-building e moduli di training for trainers

Mancano pochi giorni alla partenza del primo gruppo (di 3) di volontari di Protezione Civile partecipanti al progetto EVRECA! .
Il progetto, che vede per la prima volta coinvolto il volontariato di Protezione Civile in un progetto Europeo, è finanziato dall’Unione Europea (DG ECHO). Capofila è il Dipartimento di Protezione Civile Italiana. I partner sono:

ed associati:

Obiettivo  del progetto, finanziato dall’Unione Europea  è quello di definire linee guida e standards per la selezione, la formazione e l’impiego di volontari esperti in attività di gestione e riduzione del rischio.
I 16 volontari selezionati sono stati divisi in tre squadre: Alpha, Bravo e Charlie.
Il primo team svilupperà un assessment report sul quale le altre due squadre dovranno implementare attività di capacity building e moduli ditraining for trainers. I target delle attività saranno le comunità più vulnerabili ai frequenti eventi meteorologici, tra i quali devastanti uragani che flagellano annualmente i Caraibi.

 

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Io non rischio: Grazie volontari da Fausto Casini

Rischiando….. Io non rischio!

E così ancora una volta abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo. Ancora una volta ci abbiamo messo la nostra faccia rischiando per migliorare il nostro paese. Ancora una volta abbiamo dimostrato che, se ci sono persone serie di qua e di là, si può lavorare assieme fra pubblico e privato, fra volontariato e istituzioni, tra università e associazioni.

Questa volta l’alibi dell’emergenza non c’era: è un luogo comune pensare che in emergenza sia più facile lavorare assieme. Come non c’era nemmeno il bisogno di protagonismo o dell’atto eroico: è luogo comune che il volontario sia una persona che ha bisogno di apparire. Questa volta al centro c’era il servizio, ma sopratutto il servizio alla serenità.

In ogni piazza che ho percorso ho trovato modi di lavorare, accenti, dialetti, storie, età, etnie differenti. In ogni piazza ho sentito un ritornello: “Un giorno è un simbolo. Un giorno è una festa, ma al banchetto della conoscenza dobbiamo invitare tutti, per primi i nuovi arrivati alla vita (“i bambini”),i nuovi arrivati nel territorio (“i foresti”), i nuovi arrivati nella condizione di anzianità (“i vecchi”) e poi tutti noi che ci stiamo risvegliando dal profondo sonno del pensiero che la tecnologia, il progresso e la ricchezza potessero produrre una società a prova di imbecille. Noi che un po’ imbecilli lo siamo stati oggi ci sentiamo ricchi, così ricchi al punto di pensare che non possiamo tenere per noi questa ricchezza, e allora…

Tutti in piazza a rischiare di essere considerati molesti. Tutti in piazza cercando di rendere la conoscenza un’interessante narrazione, cercando di comunicare che dall’insicurezza si esce con umiltà e aprendosi alla collaborazione e alla conoscenza. Questa è l’idea di “Terremoto Io non Rischio”, questa è l’idea che ci fa pensare che si possa cambiare l’idea di difesa in questo paese, che si possano cambiare le priorità nell’agire dei potenti e delle istituzioni e che nel “di tutti” ognuno si senta di arricchire di più che “nel mio”.

Questo è il modo giusto per usare la fiducia che i cittadini danno alle nostre divise, ma soprattutto è l’unica strada per creare l’aspirazione in un futuro sempre migliore… con l’esempio e non con la predica. Ingentiliti dal servizio, arricchiti dall’umiltà, dal senso di responsabilità e dalla voglia di imparare, siete stati l’inizio di tante belle storie.

Grazie agli amici della Protezione civile, ai dirigenti delle organizzazioni di volontariato, agli amici di ReLuis e dell’INGV ma soprattutto 
grazie VOLONTARI!

Fausto Casini

Presidente nazionale Anpas

Modena: io non rischio

 

 

 

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L’allestimento della piazza di Mirandola

  
   

 

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Il promo della campagna #iononrischio

  
   

 



 

ENGLISH VERSION


Info e Materiali

Clicca per ulteriori descrizioni dell’iniziatva promossa da Protezione Civile e Anpas, in collaborazione conINGVReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica i materiali informativi

il pieghevole

la scheda sui comportamenti

– la locandina

 

Il sito della campagna

http://www.iononrischio.it/

 


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Concordia, Anpas: orgogliosi di far parte di questa Protezione Civile

Dalla storia di Alice, sopravvissuta e ora volontaria, all’invito a tutti i media  che hanno raccontato le operazioni alla campagna “Terremoto io non rischio”

Anpas esprime massima soddisfazione e le congratulazioni di tutti i suoi volontari per le operazioni di rotazione e rimessa in asse della nave Costa Concordia ai 500 uomini del progetto di parbuckling Titan-Salvage sotto il Commissario delegato per l’emergenza Franco Gabrielli, capo Dipartimento  Protezione Civile.


“A nome dei centomila volontari Anpas di tutta Italia, voglio complimentarmi con Franco Gabrielli e con tutto lo staff del Dipartimento di Protezione Civile per la riuscita di questa operazione e per la professionalità e l’umanità con le quali hanno gestito questa emergenza”, afferma Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale Protezione Civile Anpas. “E’ l’ennesima conferma che la nostra Protezione Civile rappresenta una eccellenza a livelli mondiali, capace di lavorare in team con i migliori esperti in situazioni di emergenza e prevenzione. Oggi siamo ancora più orgogliosi di condividere il nostro operato e i nostri percorsi di prevenzione e intervento con queste persone che, come noi volontari, lavorano ogni giorno per migliorare la vita di tutti”.


Alice, sopravvissuta al naufragio e poi volontaria durante il terremoto in Emilia. “Due anni fa, su quella nave, c’era Alice”, ricorda Fausto Casini, presidente Nazionale Anpas. “Durante il naufragio si era ripromessa che se fosse riuscita a uscire viva dalla nave avrebbe speso parte della sua vita per gli altri. Dopo pochi mesi Alice è diventata una volontaria di Protezione Civile. L’ho incontrata in Emilia, nel campo di Mirandola, dopo il terremoto. E oggi continua a dare il suo tempo per gli altri. Un vero esempio di resilienza”.

“Seguendo il Capo Dipartimento abbiamo avuto la conferma di quanto sia stato fondamentale l’apporto del Dipartimento di Protezione Civile nella gestione di questa emergenza e nella comunicazione seria e responsabile di tutti i protagonisti di questa esercitazione” continua Casini.  “Nonostante l’importanza e la rilevanza a livello mondiale dell’evento, i protagonisti dell’operazione ne hanno evitato la spettacolarizzazione, mantenendo alto il livello di professionalità e rispettando le responsabilità alle quali erano stati chiamati. Ora però invitiamo tutti gli operatori dell’informazione che in questi giorni hanno raccontato questo evento a “Terremoto io non rischio“, la campagna di prevenzione sul rischio sismico che porteremo in 200 piazze d’Italia il 28 e 29 settembre. Sarebbe bello avere lo stesso spiegamento di forze per dare risalto alle attività di prevenzione, e non solo alle emergenze, che i 3500 volontari di protezione civile faranno su tutto il territorio nazionale”..

Gabrielli incontra i volontari di Protezione Civile

 

 

 

 

Le operazioni sul sito del Dipartimento Protezione Civile

 

Concordia, Anpas: orgogliosi di far parte di questa Protezione Civile Leggi tutto »

Garfagnana e Lunigiana: chiuso l’intervento di Anpas

L’intervento di Anpas

1 agosto – Chiuse le attività di prevenzione in Lunigiana e Garfagnana. Lizza (Anpas): congratulazioni e un ringraziamento a tutti i volontari che hanno partecipato.

Con la chiusura della tensostruttura a Fivizzano, si conclude l’intervento dei volontari Anpas a in Lunigiana e Garfagnana. Iniziata lo scorso 21 giugno subito dopo la scossa di magnitudo 5.2, l’azione dei volontari è stata coordinata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per portare supporto alla popolazione con volontari provenienti da Toscana, Liguria, Marche ed Emilia Romagna e moduli del servizio nazionale di Protezione Civile.
“Voglio sottolineare la straordinaria prova dei nostri volontari in una situazione che non era quella dell’emergenza, ma che li ha impegnati soprattutto nell’offrire supporto e prevenzione nelle comunità dell’area colpita”, dice Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale di Protezione Civile Anpas. “Voglio quindi ringraziare i volontari che hanno partecipato e supportato tutte le operazioni in silenzio e con passione, sempre a completa disposizione di un evento insolito e delicato, sempre in stretto collegamento con i funzionari e i responsabili del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile”.

 
Anpas dà appuntamento con la prevenzione sul rischio sismico al 28 e 29 settembre in oltre 200 piazze d’Italia con la campagna Terremoto io non rischio, in collaborazione con INGV, Dipartimento di Protezione Civile e Reluiss.

 

Fivizzano: i volontari Anpas smontano la tensostruttura

 


 


 

26 giugno –Disponibili i moduli per l’assistenza alla popolazione. Sono arrivati a destinazione nel pomeriggio di ieri, 24 giugno, i moduli per l’assistenza alla popolazione messi a disposizione dal Servizio Nazionale della Protezione Civile dopo la scossa di magnitudo 5.2 che il 21 giugno ha colpito la Lunigiana e la Garfagnana. In risposta alla richiesta di supporto della Regione Toscana, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato cinque moduli completi di servizi e di personale necessario per garantire il vitto e l’alloggio alla popolazione. Al momento, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, sono state montate le sole tensostrutture attrezzate con posti letto ad integrare quanto già messo in campo dal sistema regionale e le tende per i soccorritori. Gli altri materiali sono disponibili nelle stesse aree, pronti ad essere immediatamente attrezzati e utilizzati in caso di necessità. Anpas ha messo a disposizione le prime strutture e i primi volontari provenienti da Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria e Marche, oltre ai volontari delle pubbliche assistenze Toscane già presenti.

 

 

Terremoto Lunigiana e Garfagnana

 

Al momento sono circa 800 le persone assistite nelle diverse aree di accoglienza, 400 in Provincia di Lucca e 400 in Provincia di Massa Carrara.

Per un efficace coordinamento delle azioni sul territorio continuano a essere in funzione in entrambe le province interessate dal sisma le Sale operative, i Centri di coordinamento provinciali e diversi Centri operativi comunali.
Proseguono le verifiche di agibilità sugli edifici pubblici e privati. Sono al lavoro sia i Vigili del Fuoco sia i tecnici del sistema regionale, per un totale di 40 squadre, 20 nella provincia di Lucca e 20 nella provincia di Massa. Dai controlli effettuati, gli edifici riportano solo danni lievi.Si rammenta che lo stato attuale delle conoscenze scientifiche non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si ricorda che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, nonché magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento. Nelle aree attualmente interessate dai fenomeni sismici, massima attenzione deve essere dedicata alla verifica delle condizioni di sicurezza degli edifici che hanno subito il terremoto e, in particolare, delle strutture strategiche, di quelle più antiche e vulnerabili, monumentali e di culto, e di tutte quelle che mostrano lesioni e danneggiamenti.

Fivizzano


24 giugno – Sono trentacinque i volontari Anpas provenienti da Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria e altri cinquanta provenienti dalle pubbliche assistenze toscane, messi a disposizione dall’associazione Nazionale pubbliche assistenze per il supporto alle comunità della Lunigiana e della Garfagnana. Anpas, in stretto raccordo con il Dipartimento della protezione civile, è stata allertata ed è a disposizione per poter allestire moduli per accogliere 750 persone.

 

Quattro i volontari di Anpas Nazionale impegnati nella sala operativa nazionale per il coordinamento delle operazioni.

 

Dal sito del Dipartimento di Protezione Civile – Per rispondere alla richiesta della Regione Toscana, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato alcuni moduli per l’assistenza alla popolazione e materiali di supporto, che arriveranno oggi in Lunigiana e Garfagnana. L’installazione dei moduli sarà concordata con le autorità locali. Sono partiti nella mattinata di oggi team del Dipartimento, per garantire il coordinamento di queste risorse messe a disposizione dal Servizio nazionale, a fianco degli Enti Locali

 

Nella foto i volontari in sala operativa nazionale

Sala Operativa

 

 


Un forte evento sismico è stato avvertito dalla popolazione tra le province di Massa Carrara e Lucca, con epicentro localizzato tra i comuni di Fivizzano e Casola in Lunigiana in provincia di Lucca e Minucciano in quella di Massa. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle ore 12.33 con magnitudo 5,2 a una profondità di circa 5 chilometri. Sono in corso le verifiche da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile.

 

A seguito dell’evento sismico che ha interessato le zone di Massa Carrara (tra Fivizzano e Casola in Lunigiana) e Lucca (Minucciano), Anpas si è immediatamente mobilitata con i volontari delle pubbliche assistenze già presenti sul territorio e con l‘apertura della Sala Operativa Nazionale e la Sala Operativa di Anpas Toscana

 

L’intervento dei volontari toscani è in stretto raccordo con la Regione Toscana e con le altre organizzazioni regionali che compongono il comitato operativo regionale del volontariato (Cri, Misericordie e Vab).

In questo momento i volontari Anpas Toscana stanno fornendo mezzi e attrezzature a sostegno della popolazione colpita. Al momento non risultano persone coinvolte e si registrano solo alcuni danni alle strutture. Sono tuttavia in corso le verifiche da parte delle strutture operative. Anpas nazionale, su richiesta del Dipartimento Protezione Civile, ha messo a disposizione della Regione Toscana 480 brandine.

 

«Questa notte i volontari delle pubbliche assistenze toscane resteranno a servizio della popolazione» dichiara Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale Protezione Civile Anpas. «È da più di tre anni che con i nostri volontari stiamo facendo prevenzione e sensibilizzazione nella zona con la campagna Terremoto, io non rischio sia nei confronti della popolazione che delle istituzioni».

 

Terremoto - Cosa Fare durante

 

http://ingvterremoti.files.wordpress.com/2013/02/mcs_medium16feb2013.jpg?w=604

 

 

La fotogallery dell’intervento

  

 


La storia sismica di Lucca

 

lucca

Terremoto io non rischio: domande e risposte


COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

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Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell’iniziatva promossa da Protezione Civile e Anpas, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di “Terremoto-Io non rischio”, prodotto nell’ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese

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