Anpas news

“Chi si cura di chi ci cura?” l’impatto psicofisico della pandemia sui volontari Anpas

Anpas: gravi costi psicofisici per i volontari e le volontarie durante la pandemia Presentati dal prof Andrea Bassi i risultati dell’indagine sull’impatto psicofisico della pandemia sui volontari Anpas.  Backstage - Buona strada

La pandemia ha avuto un impatto notevole sui volontari e sulle volontarie Anpas a livello fisico, psicologico e socio-relazionale.
Andrea Bassi, Professore associato in Sociologia Generale all’Università di Bologna – Forlì Campus, responsabile scientifico della ricerca “Chi si cura di chi ci cura?” ha presentato i dati della ricerca effettuata su un campione di 2700 questionari riguardante le ricadute del personale sanitario a seguito dell’attività in prima linea. Una ricerca, in collaborazione con Anpas, mai fatta a volontari: la prima volta di uno studio rivolto al personale volontario che si è trovato in prima linea durante la pandemia.
Uno dei primi rilievi dalla ricerca è l’aumento rilevante, durante la pandemiia, della quota dei volontari (che è raddoppiata) che hanno prestato servizio per più di 30 ore ogni settimana per attività di soccorso, trasporti sociali, interventi a domicilio e protezione civile.

I contagi dei volontari e i decessi. Durante lo svolgimento del servizio ha contratto il covid almeno un volontario su 10 e il 13% dei volontari è a conoscenza di colleghi deceduti. Per il vissuto di un quarto del campione è stato registrato il decesso delle persone soccorse. Il 15% è stato costretto ad allontanarsi dalla famiglia per fare volontariato. Il 20% (un quinto del campione) ha dovuto interrompere l’attività di volontariato per paura di contagiare la famiglia, e per pressioni del datore di lavoro.

Quali sono i disturbi fisici soprattutto nella seconda ondata? Dal punto di vista fisico e psichico i due terzi hanno vissuto momenti di spossatezza, seguiti da insonnia, malessere generale, incapacità di concentrazione. Per quanto riguarda i disturbi psicologici: un terzo ha vissuto momenti di ansia, seguiti da distacco emotivo, paura irrazionale, sensazione insofferenza, incapacità di provare emozioni positive, tendenza al pianto.

Le difficoltà durante il servizio e il supporto di Anpas. Tra le maggiori difficoltà per svolgere le attività sono state segnalate: la difficoltà di fare un tampone, la mancanza di dispositivi di sicurezza, la mancanza di informazioni di trasmissione del virus.
Rispetto a questi bisogni, il campione intervistato ha però dichiarato che la Rete Anpas ha fornito fornitura di dispositivi di sicurezza, ha agevolato la somministrazione del vaccino, ha svolto incontri informativi e formativi su virus, dispositivi di sicurezza e trattamento dei malati. Il 25% del campione ha utilizzato il supporto psicologico messo a disposizione dalla Rete Anpas.

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Una ricerca importante che evidenzia l’impegno dei volontari e il supporto che, come Anpas, siamo riusciti a garantire in un momento terribile”

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Il saluto di Roberto Speranza, Ministro della Salute

La rete di solidarietà che si è attivata durante la pandemia è una bella pagina all’interno di un capitolo particolarmente difficile delle nostra storia.

Lo spirito di vicinanza, umanità e reciproco sostegno che è emerso con forza in questa emergenza costituisce un tesoro da custodire con cura e portare nel futuro.

A tutte le volontarie e tutti i volontari delle pubbliche assistenze rivolgo il mio più sentito ringraziamento per l’impegno e la dedizione con cui ogni giorno svolgono le molteplici attività realizza da Anpas a sostegno del Paese.

È con il contributo di tutti che si costruiscono comunità solidali e giuste
– Roberto Speranza, Ministro della Salute

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SALUTO GENERALE FIGLIUOLO INCONTRO Anpas – CHIANCIANO TERME 27/11/2021

SALUTO GENERALE FIGLIUOLO INCONTRO Anpas – CHIANCIANO TERME 27/11/2021

Saluto il Presidente nazionale di Anpas, Fabrizio PREGLIASCO, gli organizzatori e gli intervenuti a questo importante incontro tra le varie associazioni dei volontari delle pubbliche assistenze.
La Campagna vaccinale che stiamo portando avanti è senza precedenti, ha superato 94,7 milioni di somministrazioni, e sta attualmente proteggendo dagli effetti nefasti del Covid-19 più di 45,5 milioni di persone, pari a oltre l’84% della popolazione vaccinabile, con il numero di ospedalizzazioni e di ricoveri in terapia intensiva che è drasticamente calato, così come il numero di decessi legati a un virus infido che nel nostro Paese ha provocato 133 mila vittime.
Grazie al lavoro di squadra, coordinato dalla Struttura Commissariale, che ha visto la collaborazione efficace dello Stato centrale insieme alle Regioni/Province autonome, la Difesa, la Protezione Civile, enti pubblici e privati, le professioni mediche e il generoso mondo del volontariato, si è arrivati ad un numero così importante di vaccinazioni, che hanno reso possibile la ripresa del nostro Paese, dimostrando che il lavoro di squadra paga, e quando l’Italia fa squadra, allora si vince, e si vince tutti insieme.
Durante le mie visite agli Hub Vaccinali in tutta Italia, ho incontrato i volontari delle varie associazioni, uomini e donne che hanno accolto, guidato, confortato e assistito tutti coloro che si sono vaccinati, sempre con professionalità, altruismo e dedizione.
I volontari sono stati uno dei volti migliori della Campagna, e io voglio ringraziarli sentitamente ancora una volta, in particolare oggi quelli delle pubbliche assistenze, rappresentate qui da Anpas, che racchiude 939 associazioni aderenti, che ogni giorno, in tutt’Italia, oltre alla lotta contro il COVID-19, impegna migliaia di volontari in attività di soccorso all’assistenza sociale, segue percorsi con persone con disabilità al sostegno a distanza, dall’attività cinofila alla protezione civile e tantissime altre attività in più di mille comuni italiani.
Alla lotta contro il COVID-19 si inserisce dunque appieno l’opera meritoria di Anpas, e dei suoi volontari e cittadini soci, che nuovamente ringrazio sentitamente per il loro impegno in favore della comunità, per la sicurezza dei cittadini e per far ripartire insieme il nostro Paese, un impegno prezioso sul quale si conterà anche in questa fase di slancio verso la terza dose, che sta gradualmente e positivamente coinvolgendo i milioni di Italiani già vaccinati, proteggendo ancora di più il Paese.

Generale Francesco Figliuolo

 

 

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Buona strada: l’evento finale a Chianciano Terme il 27 novembre

Volontari e volontarie Anpas da tutta Italia per l’evento di chiusura del progetto Buona strada e il ringraziamento ai volontari e alle volontarie intervenute per superare l’emergenza COVID

 

Buona strada: l'evento conclusivo

Si è svolto sabato 27 novembre, a Chianciano, l’evento conclusivo del progetto Buona Strada, il progetto nazionale finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

I numeri del progetto. Diciotto mesi di un progetto che ha coinvolto volontari e volontarie in tutta Italia con il claim Guida X Bene.Un lungo percorso iniziato con una intensa formazione (anche durante il lockdown) che ha coivolto 72 tra moltiplicatori e formatori. 

5.387 km percorsi per portare il progetto in 13 tappe (dal 12 giugno al 28 giugno 2021) con percorsi esperienziali, un simulatore di ribaltamento auto, un simulatore di impatto, incontri in piazza con volontari formati per promuovere comportamenti virtuosi)
Sperimentazioni locali in 4 territori target (Valle D’Aosta, Abruzzo, Calabria, Sardegna). 

Oltre duemila gli utenti della strada sensibilizzati e informati sulle principali cause di incidentalità.

Sul palco sono saliti i protagonisti della campagna: volontari e volontarie moltiplicatori che racconteranno la loro esperienza per diffondere la cultura della sicurezza stradale. 

Una piazza Anpas a Chianciano Contemporaneamente, nell’istituto Pellegrino Artusi a Chianciano, i volontari della Croce Verde di Chianciano con quelli delle altre pubbliche assistenze senesi, hanno allestito una “piazza Anpas” per continuare a sensibilizzare alla guida sicura, invitando anche le scuole del territorio, all’educazione stradale e alla prevenzione dalle dipendenze.

Un momento di ricordo dell’impegno per superare la pandemia. Non è mancato un momento di ricordo dell’impegno di Anpas durante la pandemia: oltre centomila volontari in oltre mille comuni d’Italia impegnati ogni giorno con le pubbliche assistenze per superare la pandemia. Sul palco si sono avvicendate testimonianze e riflessioni da parte di istituzioni, rappresentanti dei comitati regionali Anpas e delegati delle pubbliche assistenze. I giovani Anpas hanno presentato la loro esperienza raccontata il podcast “Quando esco é per aiutare”.

Un momento di approfondimento con il professore Andrea Bassi, Professore associato in Sociologia Generale all’Università di Bologna – Forlì Campus, responsabile scientifico della ricerca “Chi si cura di chi ci cura?“: un’indagine sull’impatto dell’emergenza Covid-19 sui volontari delle pubbliche assistenze (2.678 questionari raccolti) per rilevare gli effetti dell’emergenza sul loro benessere psico-fisico, famigliare, relazionale e sulla loro attività lavorativa durante le fasi più acute della pandemia.

A condurre la giornata di Chianciano Daniela Morozzi.


Buona strada: intervento realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2018 a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art.72 del decreto legislativo n.117/2017

Collaboratori esterni ACI (Automobile Club D’Italia), AIASF (associazione italiana assistenti sociali), Ordine Assistenti sociali Calabria, Ordine Assistenti Sociali Sardegna, Società della Salute area pratese, Università Verde Bologna/associazione Antartide, Coordinamento Toscano Gruppi Auto Aiuto, associazione Cerchio Blu (in soccorso dell’emergenza)

Comitati regionali Anpas: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto, Croce Bianca di Bolzano, Croce Bianca di Tesero (TN).

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Forum del Terzo Settore: Pallucchi nuova portavoce. Mancini (Anpas) nel coordinamento

Il vicepresidente vicario di Anpas Niccolò Mancini nel coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore

Roma, 20 ottobre 2021 – Combattere le diseguaglianze, affermare un modello di sussidiarietà circolare, spingere per il completamento della Riforma: sono queste le priorità di Vanessa Pallucchi, la nuova portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore, principale organismo di rappresentanza unitaria del Terzo settore italiano, che rappresenta 94 organizzazioni nazionali e oltre 158.000 sedi territoriali nel volontariato, nell’associazionismo, nella cooperazione e dell’impresa sociale.

Pallucchi è stata eletta oggi dall’assemblea del Forum che si è riunita a Roma, come candidata unica al ruolo di portavoce, rivestito negli ultimi 4 anni da Claudia Fiaschi. Il suo obiettivo dichiarato è quello di “proiettare il Forum verso il futuro, e renderlo pronto a cogliere le nuove e complesse sfide che ci attendono“.

Per questo motivo il Forum stesso dovrà “adeguare il proprio modello organizzativo e di funzionamento”, sostiene la neoportavoce, al fine di “valorizzare ulteriormente tutte le ricche e diverse esperienze dei vari soggetti che compongono il Terzo settore e il Forum stesso, unitamente a un nuovo protagonismo del territorio a partire dai Forum regionali e territoriali“. Anche per questo, sottolinea Pallucchi, “si pone forte e non eludibile la questione del sostegno agli enti del Terzo Settore a garanzia della sostenibilità e prosecuzione delle proprie attività e servizi soprattutto dopo le difficoltà emerse dal post pandemia“.

Niccolò Mancini, vicepresidente vicario Anpas eletto nel coordinamento nazionale “Oggi un momento importante di autodeterminazione democratica per il mondo del Terzo Settore. Un ringraziamento sincero agli organismi e alla Portavoce uscente e un grande augurio a tutti i neo eletti e particolarmente alla Portavoce Vanessa Pallucchi. Penso che uno degli obiettivi primari di questo nuovo corso storico sarà quello di consolidare il ruolo sociale delle organizzazioni del Terzo Settore, amplificandone l’impatto sociale e stimolando il dialogo tra tutte le realtà che rappresentano una straordinaria eterogeneità di reti, strumenti e soluzioni”.

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Reas, 9 ottobre: Anpas promuove il convegno “Il ruolo della comunicazione in emergenza:

Anpas promuove il convegno “Il ruolo della comunicazione in emergenza: cosa abbiamo imparato dopo 18 mesi di emergenza sanitaria? Come guardare al futuro”

Il 9 ottobre Fabrizio Pregliasco al Reas per parlare della comunicazione d’emergenza durante la pandemia. Gli altri relatori: Fabrizio Curcio (capo DPC), Carlo Lombardi (sociologo), Paolo Spada (cardiochirurgo), Luca Puleo (crisis management).

Il convegno. “Il ruolo della comunicazione in emergenza: cosa abbiamo imparato dopo 18 mesi di emergenza sanitaria e come affrontare il futuro” è il titolo del convegno che si terrà sabato 9 ottobre alle 14.30 presso il Centro Fiera di Montichiari, nel corso del REAS.

Dall’esperienza di #SocialProCiv per una corretta comunicazione del rischio all’infodemia registrata durante l’emergenza sanitaria Covid-19, dalla presenza di istituzioni e associazioni di volontariato sui social alla corretta informazione mediata dagli operatori dell’informazione: quali sono i learnings che abbiamo tratto dalla gestione convulsa dell’aspetto comunicativo durante la pandemia? Come affrontare al meglio il futuro, per essere più preparati?

A confrontarsi su questi temi saranno il Fabrizio Curcio (Capo Dipartimento della Protezione Civile), Fabrizio Pregliasco (virologo e presidente Anpas Nazionale), Marco Lombardi (professore di Sociologia e Direttore della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica), Paolo Spada (cardiochirurgo Humanitas Research Hospital e co-fondatore di “Pillole di Ottimismo”), Luca Puleo (docente di crisis management e sicurezza e Presidente di Anpas Lombardia). A moderare l’incontro Stefano Arduini, Direttore Responsabile Vita.it

Anpas riunisce 939 associazioni, più di 100.000 volontari e oltre circa 5000 dipendenti in tutta Italia: una rete fatta di valori, di condivisione e di obiettivi comuni. Dall’inizio della lunga emergenza sanitaria i volontari e dipendenti delle associazioni Anpas sono stati impegnati in molteplici attività, anche in materia di comunicazione. Hanno sfruttato al meglio ogni occasione per divulgare i comportamenti corretti da mantenere per contenere la diffusione del virus, hanno confortato e supportato utenti e familiari. Hanno interpretato, in molti modi diversi, il “saper essere” che costituisce uno dei pilastri fondamentali della formazione dei volontari e dipendenti Anpas empatia, accoglienza e apertura verso gli altri.

Reas 2018

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Anpas e GdF: 240 volontari formati al primo soccorso con elicotteri e motovedette

Anpas e GdF: formati 240 volontari al primo soccorso con elicotteri e motovedette

Anpas e GDF: la formazione continua

Oltre alle attività ordinarie, oltre all’assistenza agli hub vaccinali e alle emergenze di protezione civiile, l’estate di Anpas è stata caratterizzata anche dalla collaborazione con Guardia di Finanza, su richiesta del Comando Generale della forza di Polizia. Dalla provincia di Bolzano alla Calabria, dalla Val d’Aosta all’Abruzzo passando per Lombardia, Trentino, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Sardegna, circa 240 volontari hanno effettuato un servizio di primo soccorso mediante l’impiego di elicotteri e motovedette messe a disposizione dalla Guardia di Finanza presso le locali basi elicotteri.

In Abruzzo, inoltre, per testarne la fattibilità, la collaborazione si è estesa al locale Reparto Volo della Polizia di Stato nella cui base hanno turnato i volontari del Comitato Marche.

Giuseppe Cerza, responsabile nazionale Anpas per l’Elisoccorso e le Unità cinofile da valanga, ha spiegato: “l’attività svolta non era sostitutiva del servizio di elisoccorso HEMS del 118 poiché gli elicotteri impiegati sono mezzi di polizia che non hanno i presidi sanitari in dotazione dei veicoli di soccorso: il servizio era un mero trasporto di volontari sanitari per eseguire un primo soccorso là dove l’eliambulanza non fosse stata immediatamente disponibile e le tempistiche di intervento di un’ambulanza fossero state molto alte, ovvero su eventi di gravità minore da non rendere opportuno l’impiego di un elicottero del 118. Se da questo punto vista la comunità ha avuto a disposizione un primo soccorso veloce, il fine di Anpas è iniziare a formare volontari in tutti i settori d’impiego, dal sanitario alle unità cinofile (alcune già formate in primavera in Abruzzo), all’antincendio boschivo, per permettere un’operatività in attività emergenziale impiegando elicotteri in totale sicurezza e sinergia tra le forze impiegate”

La formazione è stata impartita da istruttori della pubblica assistenza Unità Soccorso Tecnico-sanitario Trentino che hanno seguito la fase teorica e pratica integrandola con le P.O.S. (Procedure Operative di Sicurezza) dettate dall’equipaggio del mezzo aereo impiegato.

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas; “Un plauso ai nostri volontari che hanno portato avanti questa importante sinergia con Guardia di Finanza, che ringraziamo, e che non fa che aumentare il capitale sociale che possiamo spendere e mettere a disposizione delle nostre comunità”.

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La collaborazione tra Anpas e GdF nel periodo estivo

Collaborazione tra Anpas e GdF nel periodo estivo

Anpas e GDF

Nel solco di recenti analoghe iniziative, anche il 2021 ha visto cooperare, in forte sinergia, la Guardia di Finanza e l’associazione Nazionale pubbliche assistenze (Anpas), al fine di fornire, nell’ambito di un servizio di pronto intervento, ausilio e assistenza sanitaria a favore della collettività in contesti geografici nazionali caratterizzati da un’intensa affluenza di turisti e visitatori.

La collaborazione in parola è stata peraltro rafforzata dal protocollo d’intesa sottoscritto in data 8 luglio 2020 che prevede la programmazione di attività addestrative e operative sul campo, per realizzare equipaggi da imbarcare celermente per il loro trasferimento in caso di richiesta di intervento.

Dal 7 al 29 agosto p.v., l’iniziativa in rassegna ha interessato, nello specifico, i reparti di volo del Corpo di Varese, Bolzano, Rimini, Pisa, Cagliari, Pratica di Mare, Pescara, Napoli e Lamezia Terme, ove sono stati coinvolti i mezzi aerei e i militari specializzati, unitamente al personale tecnico e sanitario dell’associazione, che, grazie ad un adeguato addestramento, ha appreso il know how necessario per operare congiuntamente e in sicurezza.

Novità di questa campagna estiva è stato il coinvolgimento della Componente Navale e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.), allo scopo di formare equipaggi congiunti, ancorché eterogenei, attagliati a intervenire in diversi teatri operativi.

Traendo spunto dalla positiva esperienza maturata con il Servizio Aereo, l’imbarco del personale tecnico e sanitario è stato così esteso a bordo di unità navali presso le Stazioni
Navali di Ancona, Livorno e Pescara del Corpo, nei giorni 13, 14 e 15 agosto.

Parimenti, presso le unità di volo, è stata prevista la presenza del personale del S.A.G.F., addestrato a intervenire in ambiente montano o comunque impervio.

La fattiva e concreta collaborazione tra gli “attori del soccorso”, militari o civili, confermano il forte intento della Guardia di Finanza di condividere nozioni e soprattutto esperienze umane/operative acquisite nell’ambito di numerosi interventi di ricerca e soccorso, nonché di promuovere lo spirito di solidarietà e il costante supporto a favore della collettività.

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5 per mille

Nuove linee guida per la rendicontazione

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato – in allegato al Decreto direttoriale n. 488 del 22 settembre 2021– le nuove linee guida per la rendicontazione del contributo del 5 per mille destinato agli Enti del Terzo Settore. Questo decreto fa seguito al DPCM 23 luglio 2020 che ha semplificato le modalità e i termini per l’accesso all’elenco dei beneficiari del contributo, completando così la nuova disciplina del 5 per mille prevista dal Codice del Terzo Settore.

DA QUANDO ENTRANO IN VIGORE
Queste linee guida si applicano a partire dal contributo 5 per mille anno 2020, i cui importi sono in corso di erogazione.
Per la rendicontazione dei contributi 2018-2019 (incassati nel 2020) si dovrà ancora utilizzare la vecchia modulistica e rispettare le precedenti linee guida, scaricabile dalla sezione Archivio.

COSA DEVONO FARE TUTTI I BENEFICIARI (indipendentemente dall’importo ricevuto)

  • Redigere il rendiconto, compilando in modalità digitale il modello predisposto dal Ministero, entro 12 mesi dalla ricezione del contributo.
  • Allegare al rendiconto un elenco dei giustificativi di spesa che contenga, per ciascuna spesa imputata: il numero e la data delle fattura (o di altro giustificativo), la tipologia della spesa, l’importo imputato al 5 per mille e la data del pagamento.
  • Integrare il rendiconto con una relazione illustrativa descrittiva che contenga una breve descrizione dell’associazione e delle attività svolte con le somme ricevute.
  • Conservare il rendiconto, l’elenco dei giustificativi, la relazione illustrativa e i giustificativi di spesa per 10 anni dalla data di redazione del rendiconto.

COSA DEVONO FARE I BENEFICIARI DI UN CONTRIBUTO PARI AD ALMENO 20.000 € (in aggiunta a quanto valido per tutti)

  • Inviare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali esclusivamente tramite PEC rendicontazione5xmille@pec.lavoro.gov.it il rendiconto, l’elenco dei giustificativi di spesa, la relazione illustrativa e il documento del legale rappresentante (non allegare i giustificativi), entro i 30 giorni successivi alla scadenza del termine per la redazione del rendiconto.
  • Pubblicare il rendiconto e la relazione illustrativa (senza l’elenco dei giustificativi) sul sito web della associazione, entro i 60 giorni successivi alla scadenza del termine per la redazione del rendiconto.
  • Inviare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali esclusivamente tramite PEC rendicontazione5xmille@pec.lavoro.gov.it la comunicazione di avvenuta pubblicazione, contenente il link della pagina web nel quale il rendiconto è stato pubblicato, entro 7 giorni dalla pubblicazione del rendiconto e della relazione illustrativa sul sito web della associazione.

SPESE AMMISSIBILI
Le spese inserite nel rendiconto 5 per mille devono essere realmente pagate, comprovate da giustificativi di spesa conservati in originale (fattura, ricevuta, buste paga…), pagate in modo tracciabile e registrate nella contabilità della associazione.
Inoltre devono essere state pagate nel periodo che intercorre tra la data di pubblicazione da parte della Agenzia delle Entrate dell’elenco definitivo degli ammessi al contributo con i relativi importi spettanti (per il 5 per mille 2020 la data è il 08/06/2021) ed i 12 mesi successivi alla data di incasso del contributo.

Sui documenti giustificativi deve essere apposta una dicitura che attesti che la spesa è stata sostenuta con la quota del 5 per mille e l’anno finanziario di riferimento.

Nel caso per le spese in questione si siano ricevuti anche altri contributi (sia privati che pubblici) si potrà imputare la spesa solo per la parte residua, cioè solo per l’importo non coperto da altri contributi.

Possono essere inserite spese per:

  1. Risorse umane (costi del personale, rimborsi spese volontari, assicurazione volontari, spese per viaggi con finalità istituzionale).
  2. Spese di funzionamento (spese ricorrenti, es. pulizia sede, canoni locazione, spese condominiali, utenze, cancelleria, assicurazione e manutenzione mezzi e attrezzature…)
  3. Spese per acquisto di beni e servizi (spese non ricorrenti, es. prestazioni di lavoro occasionale, affitti di locali per eventi, noleggi e leasing, acquisto mezzi, acquisto immobili…).
  4. Spese per le attività di interesse generale (per acquisto di beni che vengono donati a terzi o per erogazioni fatte da enti che, secondo il proprio scopo istituzionale, svolgono attività di sostegno a favore di altri soggetti; in caso di erogazioni liberali ad altri soggetti è sempre obbligatorio allegare copia del bonifico effettuato).
  5. Accantonamento: in caso di presenza di progetti pluriennali di durata massima triennale, è possibile accantonare l’importo fino a massimo 36 mesi dalla data di accredito (in tal caso si dovrà comunque compilare il rendiconto entro i 12 mesi dalla data di incasso e poi integrarlo con il modulo di rendiconto dell’accantonamento entro 36 mesi dalla data di incasso).

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha la facoltà di effettuare controlli, richiedere integrazioni e irrogare sanzioni in caso di mancato rispetto di quanto previsto dalle “Linee guida per la rendicontazione del contributo del cinque per mille destinato agli Enti del Terzo Settore” predisposte dallo stesso ministero.

Invitiamo le associazioni a leggere attentamente le nuove Linee guida e ad attenervi ad esse per la rendicontazione del contributo 5 per mille 2020 e delle successive annualità.

Ulteriori informazioni sulla rendicontazione e sui pagamenti del contributo 5 per mille (inclusi gli elenchi dei pagamenti già effettuati per ciascun anno finanziario) sono consultabili sulla apposita sezione del sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le informazioni riguardanti invece le modalità di accesso al contributo sono sempre disponibili sulla apposita sezione del sito della Agenzia delle Entrate.

 

ESEMPI SU TEMPISTICA DA RISPETTARE PER LA RENDICONTAZIONE DEL 5 PER MILLE 2020

Esempio 1 (importo inferiore a 20.000 €)
Importo del contributo: € 600
Data pubblicazione dell’elenco definitivo dei beneficiari: 8 giugno 2021
Data di incasso del contributo: 21 ottobre 2021

  • Spese ammissibili: pagate tra il 8 giugno 2021 e il 21 ottobre 2022
  • Redazione del rendiconto e dei documenti allegati: entro il 21 ottobre 2022
  • Conservazione dei documenti: fino al 21 ottobre 2032

 

Esempio 2 (importo uguale o superiore a 20.000 €)
Importo del contributo: € 26.000
Data pubblicazione dell’elenco definitivo dei beneficiari: 8 giugno 2021
Data incasso: 21 ottobre 2021

  • Spese ammissibili: pagate tra il 8 giugno 2021 e il 21 ottobre 2022
  • Redazione del rendiconto e dei documenti allegati: entro il 21 ottobre 2022
  • Invio al Ministero del rendiconto e dei documenti allegati: entro il 20 novembre 2022
  • Pubblicazione del rendiconto e della relazione sul sito web della associazione: entro il 20 dicembre 2022
  • Invio al Ministero della comunicazione di avvenuta pubblicazione sul sito web: entro il 27 dicembre 2022
  • Conservazione dei documenti: fino al 21 ottobre 2032

L'Aquila 8 marzo 2014

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Anpas firma la Carta di Riva: riconoscimento formale del volontariato nell’emergenza urgenza

La Carta di Riva

Firmata il 20 settembre 2021 la Carta di Riva del Garda nel corso del secondo Congresso nazionale Emergenza Urgenza. Anpas tra i firmatari


23 maggio 2015: le gare del soccorso del #meetanpas

A quasi trent’anni dalla Istituzione del numero unico di emergenza e del sistema di soccorso preospedaliero, il DPR 27 marzo del 1992 risulta ancora innovativo nella visione complessiva del soccorso, ma ha la necessità di essere adeguato allevoluzione tecnologica e di competenze delle figure che a vario titolo sono parte integrante del sistema.

Appare imprescindibile la necessità di garantire l’integrazione delle varie componenti del Servizio Sanitario Nazionale al fine di garantire le migliori prestazioni possibili nell’ambito dell’emergenza urgenza.

I firmatari di questo documento intendono affermare come fattori imprescindibili per il cambiamento del Sistema:
Il superamento della frammentazione dei modelli gestionali al fine di garantire un trattamento standardizzato ed uniforme alle persone su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle prerogative proprie delle Regioni in materia di organizzazione dei rispettivi sistemi sanitari regionali e Province autonome, e definizione di criteri per la realizzazione di organizzazioni virtuose del sistema di Emergenza Urgenza;

• L’obbligo di integrazione delle centrali operative 118 con le CUR NUE 112; Forte spinta all’innovazione tecnologica che si avvale di soluzioni innovative nella dotazione di tecnologie radio, telefoniche e informatiche in grado di assicurare il collegamento informativo tra le varie componenti e con le centrali operative territoriali.

• La realizzazione, anche sulla base delle tecnologie innovative, della massima integrazione tra tutte le componenti del SSN che partecipano, a vari livelli di responsabilità, alla assistenza alla cittadinanza.

  • La valorizzazione delle figure professionali attraverso il rafforzamento e la migliore declinazione delle rispettive competenze, finalizzata anche al corretto impiego delle specifiche potenzialità professionali sottese.

• La valorizzazione del personale infermieristico nelle centrali operative e nei pronto soccorso, specie per quanto concerne il processo di triage, del quale detiene la titolarità gestionale e di percorso.

• La valorizzazione delle elevate competenze infermieristiche, in ambito di emergenza preospedaliera, che si manifestano attraverso la gestione, diretta ed in equipe, dei percorsi tempo dipendenti del dolore acuto, e degli interventi salvavita attraverso appositi strumenti operativi.

• La valutazione delle performance, attraverso la definizione degli indicatori della qualità del sistema di emergenza urgenza preospedaliero e ospedaliero.

• La definizione di un sistema unico nazionale di monitoraggio della qualità delle prestazioni erogate, e del finanziamento del sistema di emergenza urgenza, che consenta di valutare lefficacia e lefficienza dei vari servizi sanitari regionali e delle Province autonome.

  • II riconoscimento formale nel sistema di emergenza urgenza delle associazioni di volontariato ODV le quali, attraverso le reti nazionali di Anpas, CRI e Misericordie, esprimono un supporto fondamentale al sistema stesso secondo principi di efficienza ed economicità.

• L’utilizzo di forme omogenee di reclutamento del personale, con particolare riguardo al personale sanitario che non può prescindere da forme contrattuali di dipendenza dal SSN, che dovrà avvenire con modalità uniformi di accesso (standard formativi minimi a livello nazionale).

• La valorizzazione strutturale del personale sanitario nel sistema di emergenza preospedaliera ed ospedaliera, anche attraverso la previsione di specifiche indennità di ruolo e di rischio ambientale da estendere anche al personale tecnico.

• La valorizzazione nel sistema di emergenza del personale sanitario “senior” attraverso l’implementazione e l’accesso a percorsi volti alla formazione, tutoraggio e orientamento dei neofiti, al fine di non disperdere competenze specialistiche specifiche.

• La necessità di una norma nazionale che regolamenti le competenze e i conseguenti standard formativi della componente tecnica del sistema di soccorso regolamentandoli in profili professionali rispondenti agli attuali attori del sistema, siano essi volontari che dipendenti, valorizzando sia la componente del servizio pubblico che le esperienze pregresse ed il ruolo delle reti nazionali del volontariato.

Riva del Garda 20 settembre 2021

 

 

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