Striscia di Gaza: il racconto di Wesam (english version)
Wesam Mousa ha partecipato all’Incontro Internazionale 8 idee per cambiare il mondo del 13° Meeting Anpas, con la sua idea: Mobile Cinema. Con questo progetto, Wesam vuole coinvolgere e formare i ragazzi per fare cinema e documentari, al fine di raccontare la realtà della Striscia di Gaza e far sì che la loro creatività diventi strumento per superare i traumi del conflitto, che colpiscono soprattutto i più giovani.
Mercoledì 21 Novembre, Deir al-Balah, Striscia di Gaza
Ora ho quasi trent’anni anni. Vent’anni fa, quando ero un bambino, ho visto così tanta violenza tra l’esercito Israeliano e le fazioni delle organizzazioni palestinesi.
Sono stato esposto a molte situazione difficili nella mia vita, che sono rimaste impresse nella mia memoria fino ad oggi.
Ho perso tanti amici a causa della guerra e delle incursioni israeliane che ci sono state in passato. Non voglio che i miei figli vivano le stesse situazioni che ho vissuto io.
Qui a Gaza non ci sono abbastanza psicologi che possano aiutare i bambini a superare le paure vissute. Mentre crescevo in questi trent’anni, la paura è aumentata dentro di me fino a farmi sentire come se io avessi cent’anni.
Sono preoccupato per il mio futuro e per quello della mia famiglia.
Non voglio che i miei figli crescano come sono cresciuto io, con la paura dentro l’anima. “Paura del futuro, paura della vita, paura della morte, paura dell’altro…”
Stiamo vivendo una delle guerre con Israele più grandi e violente. Speriamo di vivere una vita in pace e tranquillità, che però ancora non è possibile.
Quando sono venuto in Italia ho visto forte il desiderio di abbracciare la vita e la speranza, che mancano nella Striscia di Gaza. Mentre ero in Italia ho dimenticato per un po’ la paura e l’ansia e ho cominciato ad immaginare una nuova vita. Ma quando ho lasciato l’Italia per ritornare a Gaza, sono tornato immediatamente alla realtà.
Martedi 20 novembre, Deir al-Balah, Striscia di Gaza
Abbiamo appreso dai media della possibile tregua tra Hamas e il governo Isrealiano, per porre fine alla violenza che ha causato molte vittime. Questo ci ha lasciato supporre che la notte fosse calma, così ho cominciato a parlare ai miei figli della fine delle violenze.
I miei figli mi hanno fatto tante domande su questo conflitto: «Chi sono gli Israeliani? Perché ci uccidono? Perché lanciano bombe?» Tante domande. Ho avuto la sensazione che i miei figli siano cresciuti, ma mi sento così male nel veder crescere dentro di loro la paura per il futuro.
Mi sono seduto con loro nella mia stanza, li ho fatti sedere vicino a me, e ho cominciato a parlargli dei paesi europei e delle condizioni dei bambini lì. Ho raccontato loro dei miei viaggi in Francia e in Italia, e di come sia essere bambini in quei paesi.
Abbiamo sentito un grande e violento bombardamento vicino casa, ed in quell’istante sono crollate in me tutte le speranze di una tregua che metta fine alle violenze. Mi sono sentito come se parlare del cessate il fuoco fosse una bugia, e che sarebbe seguita solo più violenza.
Mio figlio Atef ha cominciato a piangere per la paura e mi ha chiesto «Perché abbiamo bombardato gli Ebrei? Vogliamo che Israele ci uccida?». Mia figlia Suad mi ha detto: «Che Dio uccida gli Ebrei ed Hamas».
Mia moglie ha tentato di calmare i bambini, dicendogli che i bombardamenti erano molto lontani da casa nostra, di non avere paura, che tutta questa violenza avrà fine.
Guardo negli occhi dei miei figli e vedo paura. Mi sento impotente.
In questi momenti difficili sento di non poter fare niente per aiutare le persone che ho vicino.
Non sono in grado di garantire la sicurezza della mia famiglia, perché tutti i territori nella Striscia di Gaza sono sotto mira.
Sono preoccupato per il futuro dei miei figli.
Guarda il suo video “By Smile” (Durata: 3′ 54”)
Cosa fare quando non puoi comprare i giocattoli? Li costruisci. Questi bambini vanno oltre le sfide e i limiti della povertà che si trova per le strade di Gaza, e inventano un’incredibile chitarra.
Venerdi 16 novembre, Deir al-Balah, Striscia di Gaza. Quando ho sentito la notizia dell’attacco alla jeep militare Israeliana, tutti noi siamo stati presi da una grande ansia: sebbene sapevamo che le cose sarebbero peggiorate, non abbiamo realizzato immediatamente che i bombardamenti sarebbero stati così a larga scala. La prima notte è stata davvero difficile.
Le forze armate Israeliane hanno cominciato a bombardare vicino a casa mia, i miei figli sono stati presi dalla paura e dal panico. Mia figlia, che ha sette anni, mi ha detto «Non voglio morire, ho paura per quello che sta succedendo». Anche l’altra mia figlia, che ha cinque anni, ha cominciato a dare segni di panico e grande paura. È stata una lunga notte anche per mio figlio Atef, che ha dormito soltanto mezz’ora e si è svegliato per il frastuono delle esplosioni. Nelle ultime due notti Atef ha sofferto di enuresi, ha fatto la pipì nel letto. Non riusciamo a dormire, cerchiamo di tenere costantemente monitorata la situazione, guardiamo dalla finestra per vedere quello che succede fuori, anche se non riusciamo a distinguere il rumore dei tuoni da quello delle bombe. Quando è iniziato ad albeggiare, un amico mi ha dato la notizia della morte di un nostro amico, che è stato ucciso a causa di un bombardamento, mentre era a casa sua. È stata una notizia terribile. Lui viveva nella zona vicina a quella da cui Hamas lancia i razzi verso Israele, e dove è stata lanciata l’offensiva e il bombardamento indiscriminato. Quando è iniziato a splendere il sole, finalmente siamo usciti dalle nostre case per incontrarei nostri vicini, e ci siamo messi a seguire l’evolvere degli eventi attraverso le notizie date dalle stazioni radio locali. Non è facile seguire quello che succede, perché manca continuamente la corrente elettrica.
Ora siamo davvero preoccupati per l’evolversi della situazione qui nella Striscia di Gaza e soprattutto per l’attacco via terra dell’esercito.
Wesam Mousa ha 30 anni, vive a Deir Al Balah. È un giovane regista che centra il suo lavoro sul tema della giustizia sociale in Palestina. È stato Direttore della Radio Fursan Al Erada, la prima radio in Palestina a trattare il tema della disabilità. Ha partecipato a molti festival internazionali, fra cui l’Edinburgh Short Film Festival, grazie al suo documentario Breaker.
Guarda i suoi documentari AlKasara – Breaker (Durata: 28’46’’, Sottotilo: EN) La vita dei bambini di Gaza, che raccolgono e macinano macerie per guadagnare pochi soldi algiorno.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=kS6Pes8EbEI Playground (Durata: 4’, Sottotitoli: EN)
I giochi inventati dai bambini di Gaza, alla ricerca di una normalità. http://www.youtube.com/watch?v=-I7ZKLaZmog&feature=player_embedded
A night in Gaza Strip: Wesam’s witness account ( englishversion)
Wesam Mousa participated at the International Conference 8 ideas to change the world as partof the 13th edition of the Anpas National Meeting of Solidarity, and presented his idea: MobileCinema. Wesam’s idea is to involve young Palestinian talents in documentary film-making, to showthe world the real face of Gaza Strip, using the method of writing and photography to unloadstress in children.
Wednesday 20 November, Deir al-Balah, Gaza Strip
I am now almost thirty years.
Twenty years ago, when I was a kid, I saw a lot of violence between the Israeli army and elements of Palestinian organizations.
I was exposed to a lot of difficult situations in my life, that etched in my memory to this day.
I lost many of my friends as a result of the war and Israeli incursions during previous periods.
I do not want my children to live like what I have seen in the past.
Here in Gaza, there are not much psychologists to remove the fear from my children.
I grew up a 30-year-old and the fear inside me had grown up became a 100-year-old.
I am afraid of the future on myself and my family.
I do not want my children grow up like me and fear grow up in their minds: “fear of the future, fear of life, fear of death, fear of the other ….”.
We live the largest and most violent wars with Israel. We hope for peace and sedentary lifestyle, but we don’t find.
When I traveled to Italy, I saw you embrace life and hope, which was missing in the Gaza Strip.
When I entered in Italy, I forgot fear and anxiety and in my imagination I began to dream of a new life. But quickly I went back to reality after leaving Italy to Gaza.
Tuesday 20 November, Deir al-Balah, Gaza Strip
We hear through the media about a truce between Hamas and the Israeli government to put an end to the violence, which left a lot of victims. We thought that the night would be quiet and began to talk with my children about the end of violence.
I faced a lot of questions from my children about this conflict: «Who are the Israelis? Why kill us? Why throw bombs?» Lot of questions. I felt as my kids grew up, but I was afraid to see grow up fear for the future in them.
I sat down with my kids in my room and put them next to me and started talking about the countries in Europe and children there. I talked in depth about my trip to France and Italy and how it is possible to be like Europe’s children.
We heard a violent and large Israeli shelling near my house. Started collapsing inside me hopes for a truce to end violence. I felt that talking about a cease-fire were lies not only more violence.
My son Atef started crying with fear and says «Why we bombed Jews? Do you want Israel to kill us?» My daughter Suad said «Lord die Jews and Hamas».
My wife started working to calm the children and tell them that this bombing is too far from our house, to not be afraid all this violence will end.
I look at the eyes of the children and I see fear and I am unable to do anything. In these difficult moments I feel helpless towards those around you.
I am unable to provide security for my family because all the places are targeted in the Gaza Strip.
I’m concerned for the future of my children in the Gaza Strip.
Look at his documentary “By Smile” (Durata: 3′ 54”)
http://www.youtube.com/watch?v=m4_uvVqm_IU
What do you do if you can’t afford to buy toys? You make them. These children go beyond challenges and limitations set by the kind of poverty you find on the streets of Gaza, and invent an incredible guitar-making machine.
Friday 16 November, Deir al-Balah, Gaza Strip. When I heard the news about the bombing of an Israeli military jeep, anxiety began to spreadamong us knew then that things will be tough, but we did not realize it would reach such alarge reduction of bombing.It was a difficult first night, when Israeli forces bombed some houses near my house. Fear andpanic started spreading among my children. My daughter, 7 years old, said: “I do not want todie, I’m very scared what happens”.
Began to show signs of panic and fear greatly to my daughter, who is 5 years old.It was a long night for my son Atef, slept half an hour and wake up more than an hour afterhearing the sound of explosions. He seemed to suffer from bedwetting during the last twonights.
We’re not sleeping and we are monitoring the situation and looking outside of the windows, wedo not differentiate between the sound of thunder and the sound bombs. Began to dawn approaching, when the connection came from one of my friends to saysthat our friend was killed in his house, as a result of the bombing. It was bad news. My friendlives near the scene of Hamas rocket fire that the Israeli offensive began and indiscriminateshelling of the area.
Began the sun shines, we went out of our homes to meet with our neighbors and we begin tohear the news and follow-up events through local radio stations.We’re not able to follow up developments of events due to power outage.
We now bring the same event, but we are concerned about the evolution of events to the waron Gaza and the land entry of Israeli forces.
Wesam Mousa, age 30, lives in Deir Al Balah City. He is a young film director, whose workfocuses on social justice issues in Palestine. He served as the manager of the Public RelationsDepartment and Director at Fursan Al Erada Radio, the 1st radio station to speak on behalf ofdisabled people in Gaza. He is involved in many international festivals of film through the film Breaker.
Look at his documentaries AlKasara – Breaker The film talk about the suffering of people, especially children, and the bad circumstanceswhich they faced and still face every day because of the Israeli siege on Gaza. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=kS6Pes8EbEI
Playground http://www.youtube.com/watch?v=-I7ZKLaZmog&feature=player_embedded
Documentary film that focuses on children’s Games lives in Gaza during Nakba and Israelisiege, in addition to the revolutions and terrorism after Hamas control in Gaza.
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