Eventi

Anpas per L’Aquila

Anpas con L’Aquila

 

Abruzzo2009_Tende_ministeriali

5 anni. 1826 giorni dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo alle 3.32. I volontari dell’Anpas non hanno mai smesso far sentire la loro vicinanza alle persone colpite dal terremoto. Non solo nell’ambito dell’intervento nelle tendopoli o nel soccorso durante le prime ore, ma soprattutto per ricostruire, per ricordare e, citando Moni Ovadia (che ha partecipato al documentario Questa è L’Aquila) per far si che una volta che saranno sanate le ferite, nessuno potrà dimenticare cosa è stato.

 


Nel corso dell’emergenza l’impegno di Anpas è stato: oltre 2.300 volontari appartenenti a 353 pubbliche assistenze impiegati dalla Colonna nazionale Anpas di Protezione Civile dalle prime ore dell’emergenza fino a metà dicembre. Anpas ha gestito direttamente due campi, Acquasanta e Collebrincioni, dove ha accolto gli sfollati. In particolare, il campo di Acquasanta, all’interno del quale nel corso dell’emergenza sono stati distribuiti oltre 300 mila pasti, è stato uno degli ultimi a chiudere. I Volontari e le attrezzature delle pubbliche assistenze sono state impiegate anche dalle Colonne delle Regioni e delle Province e sono stati attivi in oltre 20 campi tra i quali: Barisciano, Bussi sul Tirino, Camarda, Campo stazione, Capotosto, Castelnuovo, Collebrincioni, Fognano Alto, Fontecchio, Monticchio, Ospedale San Salvatore, Paganica, Piazza D’Armi, Pizzoli, Poggio Licenze, Preturo, San Demetrio, Sant’Eusebio Forconese, Tornimparte, Tussillo, Villa Santangelo. Anpas ha raccolto oltre 200.000 euro per la ricostruzione del campo per la Polisportiva L’Aquila Rugby e lo ha inaugurato nel dicembre 2013 a Centi Colella: un impianto polifunzionale per le giovanili de L’Aquila Rugby (vedi gli aggiornamenti)

Meta! L'inaugurazione del comitato Anpas Abruzzo e del campo under 12 de L'Aquila Rugby

La ricostruzione del campo di Centi Colella

Nel luglio 2012 l’Amministrazione Comunale di L’Aquila ha finalmente concesso i permessi per l’ampliamento dell’impianto sportivo di Centi Colella a poco più di un chilometro dal centro di L’Aquila. Il progetto, che sarà in parte finanziato grazie ai fondi raccolti dalla sottoscrizione Anpas, prevede lo spostamento del campo già presente (omologato dalla Federazione), la realizzazione di un nuovo campo per le attività degli under 12 e la costruzione di un edificio di due piani. La struttura ospita al piano terreno, gli spogliatoi, l’ufficio della polisportiva ed un’infermeria, mentre al primo piano è prevista la realizzazione di una “Club House”, un luogo aperto alla vita sociale della polisportiva…vedi gli aggiornamenti


Questa è L’Aquila – il videodoc di Anpas e Shoot4change con Moni Ovadia

A 3 anni dal sisma in Abruzzo, il network internazionale di fotografi Shoot4ChangeAnpas – l’associazione Nazionale pubbliche assistenze, che raggruppa oltre 881 associazioni di volontari della protezione civile e del trasporto sociosanitario – uniscono le forze nel ricordo di quel tragico evento.  Entrambe le organizzazioni sono state coinvolte direttamente durante l’emergenza del 2009: Shoot4change con la realizzazione dei primi reportage di fotografia sociale; Anpas con l’intervento di oltre 2300 volontari provenienti da tutta Italia per portare assistenza alle popolazioni colpite, anche dopo i mesi delle tendopoli.

  
             

Crediti “Questa è L’Aquila”, di Andrea Cardoni e Andrea Ranalli con Rosamaria Sbiroli. Con le foto di Antonio Amendola, Alessandro Barteletti, Francesca Conforti, Alessandra Fratoni, Paolo Quadrini. Con l’amichevole partecipazione di Moni Ovadia.

E’ stato presentato il 6 aprile 2012 presso il Comune di Roma (ore 11) e al Cinema Palazzo (ore 18) il docuweb che raccoglie le storie di chi, oggi, vive nella città che è stata distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009. Ogni storia è la testimonianza di un cittadino aquilano: è il ricordo del terremoto di una giornalista, gli aneddoti e le storie del Collettivo 3.32 e di una docente universitaria, le trasformazioni della vita quotidiana degli aquilani che hanno vissuto nelle tendopoli. Le storie di persone che ora, a tre anni dal sisma, iniziano a «vivere in cattività», come dice una delle protagoniste. Voce e volto narrante del documentario è Moni Ovadia.


Anpas premiata con la medaglia d’oro di conferimento della benemerenza di prima classe

laquila-anpas

 

Le newsletter

Anpas Informa, luglio 2009 – http://www.anpasnazionale.org/archivio-anno-2009/n-5-luglio-abruzzo-2009.html

Anpas Informa “Speciale abruzzo http://www.anpasnazionale.org/archivio-anno-2009/n-7-agosto-abruzzo-2009.html

 

L’appello: ANNO1

Anpas ha aderito all’appello http://www.anno1.org/home

 

Il documentario: Gli Angeli

Gli Angeli http://www.youtube.com/watch?v=UepLTC4Mdqk&feature=channel_page

 

pin-la-qui-la

Non chiamarmi terremoto

Nella notte tra il 5 e il 6 aprile, alle ore 00:40 (circa) verrà trasmesso su Rai3 “Non chiamarmi Terremoto”: una docufiction realizzata da Edurisk e presentata all’XI Meeting della Solidarietà (18 settembre 2009). Ulteriori informazioni>>>

 

 

Il videodoc: Questa è L’Aquila

  
       


Il progetto

La raccolta fondi per L’Aquila Rugby


Gli eventi 

La Qui La, Firenze 20 marzo 2009

XI Meeting della Solidarietà, L’Aquila 17-19 settembre 2009


Il riconoscimento del Dipartimento di Protezione Civile

Anpas premiata con la medaglia d’oro di conferimento della benemerenza di prima classe


Le foto dell’intervento

  
   

 


I video dell’intervento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 


 

 

 

 

 

 

Anpas per L’Aquila Leggi tutto »

Assemblea nazionale pubbliche assistenze_Campi Bisenzio, 19 maggio 2012

Si è conclusa sabato 19 maggio l’Assemblea Nazionale Anpas 2012. Alla presenza del sindaco di Campi Bisenzio, Adriano Chini, 104 delegati provenienti da tutta Italia hanno riempito la Limonaia di Villa Montalvo (Campi Bisenzio).

«Campi Bisenzio è un comune che ospita 240 associazioni di volontariato, circa una ogni 150 cittadini», ha dichiarato il sindaco Chini. «Questo vuol dire che siamo abituati a confrontarci e a risolvere i problemi insieme al volontariato, soprattutto in un territorio multiculturale. Se abbiamo cittadini attivi possiamo risolvere i problemi e, come dimostra la nostra collaborazione con la pubblica assistenza di Campi Bisenzio e San Donnino, le associazioni di volontariato sono elementi tattici per far crescere la comunità. Quello dove siete oggi è uno degli spazi che possiamo mettere a vostra disposizione sempre: quando avrete bisogno, saremo sempre disponibili», ha concluso Chini.

Il Presidente Fausto Casini, all’apertura dell’Assemblea, ha sottolineato l’importanza dell’autonomia del volontariato e della fiducia delle istituzioni nei confronti delle associazioni: «Ci sentiamo spesso dire che siamo la parte migliore del paese. Ci fa piacere invece sentire un sindaco che ci dice: facciamo le cose insieme. Il volontariato deriva da un concetto di fiducia: mai come oggi facciamo fatica a riappropriarci di parole come capacitazione, rprevenzione e democrazia di sistema».

L’Assemblea ha approvato il  Bilancio consuntivo 2011, preventivo 2012 e del Bilancio Sociale 2012.

La votazione dell'Assemblea Nazionale

  

  

 

 

Il bilancio sociale Anpas 2011

 

 

 

Assemblea nazionale pubbliche assistenze_Campi Bisenzio, 19 maggio 2012 Leggi tutto »

GENOVA, 17 marzo: giornata della Memoria

XVII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie

 

Si svolgerà a Genova, il 17 marzo, la diciassettima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” promossa da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso Pubblico, Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il Pubblico, con il patrocinio del Comune di Genova, la Provincia di Genova, la Regione Liguria, la Provincia di Savona e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La Giornata della Memoria e dell’Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime il suo impegno di contrasto alla criminalità organizzata. La giornata tradizionalmente si svolge ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ma quest’anno viene anticipata al sabato 17 marzo per favorire la massima partecipazione di quanti arriveranno da ogni parte d’Italia. Sono centinaia i bus, che arriveranno a Genova da tutt’Italia, due treni speciali dalla regione, uno da Ventimiglia e uno da La Spezia, promossi dall’Assessorato Regionale ai Trasporti.

Libera per la XVII edizione ha scelto la Liguria, ha scelto Genova. “Genova Porta d’Europa ” è lo slogan che accompagnerà la giornata, durante la quale si incontreranno nel capoluogo ligure oltre 500 familiari (italiani e stranieri) delle vittime delle mafie in rappresentanza di un coordinamento di oltre 5000 familiari. Saranno presenti rappresentanti delle Ong provenienti da circa 30 paesi europei e dall’America Latina. Un appuntamento preceduto da oltre 100 iniziative promosse su tutto il territorio regionale, tra incontri nelle scuole, cineforum, dibattiti, convegni.

L’assistenza sanitaria della manifestazione, assegnata al 118 della Regione Liguria, sarà realizzata anche con la collaborazione del Comitato Regionale Anpas LIGURIA. Le pubbliche assistenze di Genova saranno impegnate con 5 equipaggi (30 volontari in tutto) disposti lungo l’intero percorso del corteo, oltre a due coordinatori Anpas che seguiranno l’intervento da due diverse centrali operative.

Sempre più inchieste dimostrano che i boss “inquinano” con i loro sporchi affari anche territori meravigliosi come quello ligure, corrompono, condizionano le scelte della politica e la vita dei cittadini onesti. A Genova il 17 marzo perchè è importante “presidiare” idealmente con la nostra responsabilità di cittadini, ogni angolo di costa e ogni tratto di mare: quel Mediterraneo reso spesso involontario complice di alcuni fra i peggiori traffici mafiosi, dalla droga ai rifiuti tossici fino agli esseri umani. A Genova per rilanciare il nostro No alla criminalità organizzata e a tutte le forme di illegalità, corruzione e ingiustizia sociale che la favoriscono. Perchè quella bellissima città e con lei l’intero Paese sia davvero una degna “porta d’Europa” aperta alle speranze ed ai diritti delle persone , chiusa alle mafie , ai lori complici e a tutti gli abusi.

Genova sarà protagonista il 16 marzo dove nel pomeriggio presso il Teatro Carlo Felice si svolgerà l’incontro tra i familiari delle vittime delle mafie a seguire la veglia ecumenica. Il 17 marzo appuntamento con la marcia con partenza da Piazza della Vittoria e arrivo nell’area del Porto Antico. Qui sarà allestito un palco dove saranno letti gli oltre 900 nomi di vittime delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. Ma da questo terribile elenco mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare. Perché i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: quelle dei morti sul lavoro, della tratta degli esseri umani, i tanti morti provocati dal traffico degli stupefacenti, le vittime del caporalato, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico delle armi e quelle avvelenate e uccise dalla criminalità dei rifiuti.

Nel pomeriggio si svolgeranno dieci seminari tematici dalla corruzione al gioco d’azzardo, dall’intreccio mafia e politica all’ecomafie, dall’educazione ai beni confiscati, dall’ informazione alle zoomafie. Sono previsti tre spettacoli teatrali. Inoltre il passaggio verso il futuro, nel segno della memoria delle vittime innocenti, sarà rappresentato dalla “Porta d’Europa“, un’installazione allestita all’arrivo del corteo con i lavori realizzati da scuole e gruppi che in preparazione del 17 Marzo hanno lavorato su questo tema.

Lo spot della manifestazione è stato realizzato dai ragazzi del Marano Ragazzi Spot Festival e sarà trasmesso nei giorni antecedenti all’iniziativa sulle reti Rai. Lo spot è patrocinato da Pubblicità Progresso con il supporto del Segretariato Sociale della Rai ed è promosso da Libera. Lo spot è stato realizzato per la manifestazione nell’ambito delle attività del Marano Ragazzi Spot Festival -settore Educazione alla Legalità U.S.R. Campania con la partecipazione della Direzione Didattica La Maddalena Scuola Primaria “G. Daneo” Genova, Consorzio Scuole Città di Marano, IV Istituto Comprensivo “G. Marconi” Lentini SR.

E Mercoledi’ 21 marzo, primo giorno di primavera, per ribadire che quel giorno sia istituita a livello nazionale la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in centinaia di piazze, strade, scuole, consiglio comunali di tutto il paese presidi di Libera, associazioni, scout, movimenti, studenti, comunità ecclesiastiche si raduneranno per rileggere quel interminabile elenco dei 900 nomi vittime delle mafie.

In collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministro della Gioventu’, Università degli Studi di Genova, Centro per la Giustizia Minorile Regione Liguria, Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Imperia Cgil, Cisl, Uil.

Si ringrazia Fondazione Unipolis, Fondazione Carige, UniCredit Foundation, Autorità portuale, COOP Liguria, Coldiretti, Cia Liguria, InfoCamere, Unioncamere, Camera di Commercio di Genova, BCC Credito Cooperativo, Municipio Genova Est, Teatro Carlo Felice di Genova, Comunità San Benedetto.

IL PROGRAMMA


16 marzo 2012

Ore 14:30
– Incontro a porte chiuse tra i familiari delle vittime. Teatro Carlo Felice, piazza De Ferrari.

Ore 18:00 – Veglia di preghiera interreligiosa per le vittime delle mafie. Cattedrale di Genova, Chiesa di San Lorenzo, piazza San Lorenzo. Presiede il Cardinale Angelo Bagnasco.

Ore 21:15 (ingresso a partire dalle ore 21) – Spettacolo teatrale “Le ribelli” di Fabrizio Matteini, con Lella Costa. Presso il Teatro Carlo Felice, piazza De Ferrari. Ingresso a offerta per l’associazione Libera.

17 marzo 2012

A partire dalle ore 7 è previsto l’arrivo delle delegazioni dei partecipanti da tutta Italia. Concentramento del corteo a piazza Vittoria e partenza del corteo alle 9:30. Arrivo a Piazza Caricamento – Porto Antico.

Dalle ore 14:30 fino alle 17:00 si svolgeranno in vari punti della città numerosi seminari e spettacoli teatrali.

Speciale per i bambini in età 6-11 anni Mostra-Scenografia “Pulcinella e il Mediterraneo“, disegni di Emanuele Luzzati, realizzata da Coop Liguria, Coop Lombardia e Novacoop presso e in collaborazione con il Museo Luzzati a Porta Siberia (Area Porto Antico 6 ). Il laboratorio tratta il tema dell’incontro tra le culture: i ragazzi, con l’aiuto di animatori Coop, percorreranno un itinerario da Occidente ad Oriente, tra suggestioni di immagini e colori. Iscrizione obbligatoria, tel.010-2530328

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Libera. associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Via Quattro Novembre, 98, 00187 Roma
Tel. 06/69770301 /2 /3 Fax 06/6783559
libera@libera.it
www.libera.it
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5902

 

 

 

 


 (406 KB)Regolamento per la richiesta dei contributi (406 KB)

 

 

 

 

Il 17 marzo sui Social Network

 

 

GENOVA, 17 marzo: giornata della Memoria Leggi tutto »

Ci ha lasciato Maria Eletta Martini, madre del Volontariato

A 89 anni muore Maria Eletta Martini, “madre” del volontariato italiano

Lucca, 1984 – M.E. Martini al III Convegno sul volontariato

 

Anpas nazionale esprime il suo cordoglio per la morte di Maria Eletta Marini.

Il 2011, Anno Europeo del Volontariato, si chiude con la scomparsa di una delle figure piiù significative del Volontariato italiano che ha contribuito, da parlamentare, alla redazione della Legge Quadro ed al successivo consolidamento di questa componente importante della società civile.

Ma il suo impegno sociale e politico ha investito anche altri ambiti importanti di lavoro per Anpas come la riforma del Sistema Sanitario nazionale, l’obiezione di coscienza, le adozioni e la cooperazione internazionale.

Il Movimento nazionale delle pubbliche assistenze si stringe attorno alla famiglia ed al Centro Nazionale del Volontariato per la perdita.


 

29 dicembre 2011 di Gianluca Testa (da VolontariatOggi) 

La “madre” del volontariato italiano è morta alle 7 di stamani nella casa natale di Lucca, a San Marco, all’età di 89 anni. Maria Eletta Martini era nata il 24 luglio 1922. La sua ultima apparizione pubblica risale ormai al marzo 2007, nel corso della conferenza regionale del volontariato Toscano che il Cnv -da lei fondato insieme a Giuseppe Bicocchi nel 1984 e di cui è stata presidente fino al 2008, assumendo dal 2009 la carica di presidente onorario- organizzò in collaborazione con la Regione Toscana. Oltre ad aver contribuito alla genesi della legge 266 del 1991, organizzando a Lucca con il Centro Nazionale per il Volontariato i primi convegni nazionali, Maria Eletta Martini, a lungo parlamentare Dc, fu anche staffetta partigiana nella seconda Guerra mondiale. I funerali si terranno domani, venerdì 30 dicembre, nella chiesa di San Marco (ore 15).

“Con Maria Eletta Martini se ne va una parte pezzo della nostra storia”. Le prime parole di cordoglio arrivano dall’attuale presidente del Cnv, nonché ex Ministro e padre della protezione civile moderna, Giuseppe Zamberletti. “Maria Eletta era una donna estremamente sensibile ai temi del volontariato. La sua storia è stata segnata dalla forte passione civile e sociale. Già organizzando i primi convegni nazionali aveva voluto fare di Lucca la capitale del volontariato italiano. Ma non è tutto. Perché se consideriamo le sue radici valoriali, possiamo riconoscere nel volontariato il centro e l’origine della sua cultura, che non ha trascurato neppure nelle sue attività parlamentari. Al volontariato si è sempre dedicata con grande impegno. Ed è grazie alla sua attenzione che si deve la nascita non solo del Cnv, ma anche di grandi progetti. A Maria Eletta va inoltre il merito di aver saputo cogliere le sfide della contemporaneità. Ci mancherà”.

Suo padre, Ferdinando Martini, fu il primo sindaco di Lucca e senatore. Maria Eletta, insieme alle sorelle, raccontò la sua storia perché i nipoti “sapessero”. Un racconto pieno di fatti e sentimenti che nel 2003, a cinquant’anni dalla morte, prese forma nel libro edito dalla Maria Pacini Fazzi col titolo di “Nonno Nando”. La stessa casa editrice, nel 1997, ha stampato anche l’ultimo libro della Martini, “Anche in politica cristiani esigenti”, che ritrae in copertina una giovanissima Maria Eletta durante una comizio tenuto a Camaiore nell’aprile 1948.

Maria Eletta Martini era solita ricordare alle persone più care episodi della sua giovinezza. Nelle sue storie non c’erano solo i lunghi trasferimenti a piedi per raggiungere la scuola in cui ha insegnato, giovanissima, dopo il diploma ottenuto al liceo classico Machiavelli di Lucca e quella laurea in lettere conseguita all’Università di Pisa. No, nelle sue storie c’era anche la guerra. Raccontava delle invasioni tedesche, del suo impegno partigiano, dell’occupazione della casa-madre nel quartiere San Marco. Poi c’era la politica, che l’appassionò a tal punto da farla iscrivere alla Dc nel 1946. C’erano i racconti delle lunghe discussioni con Aldo Moro di fronte a un caffè.

Membro e dirigente delle organizzazioni giovanili cattoliche, dal 1951 al 1963 (prima) e dal 1990 al 1993 (poi) è stata consigliere comunale a Lucca. Nel 1984 Maria Eletta Martini ha fondato insieme a Giuseppe Bicocchi il Centro Nazionale per il Volontariato e per dieci anni, dal 1991 -anno della legge sul volontariato- ha fatto parte dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato su nomina del Presidente del Consiglio dei ministri.

Dal 1963 fu deputato al Parlamento e dal 1978 al 1983 fu anche vicepresidente della Camera dei deputati sotto le presidenze di Pietro Ingrao e di Nilde Iotti. Eletta nuovamente nel 1987, nel corso della sua lunga carriera ha lavorato per le commissioni lavoro, giustizia, antimafia e sanità (di cui è stata presidente). Ma anche per servizi segreti, per gli esteri e gli affari europei. Vicepresidente nazionale del Centro Italiano Femminile, si era interessata alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle fasce di emarginazione sociale. Fra le altre cose è stata relatore delle leggi sull’aborto e il divorzio, ha portato a conclusione la legge istitutiva del servizio sanitario nazionale e si è impegnata nelle leggi sull’adozione e l’obiezione di coscienza. E stata inoltre relatore della legge per la cooperazione ai paesi in via di sviluppo e delle normative Stato-Chiesa.

“Esemplare è il suo impegno per il bene comune. Ed è grazie a lei e a Giuseppe Bicocchi che si deve la genesi del Cnv” dichiara il vicepresidente vicario del Centro, Maria Pia Bertolucci. “Pensando a Maria Eletta, poi, è inevitabile porre l’accento sulle sue straordinarie capacità di sintesi. Quei due hanno portato il Centro in una dimensione nazionale, facendo di Lucca la capitale del volontariato. Un percorso di cui noi, oggi, siamo testimoni. Un lavoro, il loro, iniziato già alla fine degli anni Settanta. Un impegno in cui Maria Eletta ha creduto fino in fondo”. Maria Pia Bertolucci ricorda inoltre l’ultimo atto concreto compiuto dalla Martini: cioè la firma per la costituzione della Fondazione Volontariato e Partecipazione, di cui il Cnv è il primo socio fondatore. “Questo -aggiunge la Bertolucci- testimonia come le sue ultime preoccupazioni siano sempre state per il volontariato, per la partecipazione e per l’impegno e la passione civile”. La firma dell’atto costitutivo avvenne nella casa di Maria Eletta, a San Marco, il 17 novembre 2008.

Fra i presenti, nel ruolo di presidente Cesvot, c’era anche Patrizio Petrucci, attuale vicepresidente del Cnv. “Maria Eletta ha avuto una grande intuizione. Quella di pensare, in un momento particolarmente difficile, a un Cnv aperto” dice Petrucci. “Ne è testimone il rapporto personale che abbiamo avuto. Al tempo ero presidente nazionale Anpas. Con quel ruolo mi trovai a costruire insieme a Maria Eletta una strada di dialogo fino ad allora assente. Fu un rapporto costruttivo. Da quel momento sono nati grandi progetti. Non solo quel tipo di dialogo fu trasferito all’intero del Cnv, di cui cominciai a far parte. Ma il rapporto personale, fatto di reciproca stima, è perfino cresciuto nel tempo. Presi in mano il Centro in un momento di difficoltà, riconoscendo nella Martini un’interlocutrice politica di alto livello, aperta e chiara nelle discussioni. Nel segno della continuità, durante l’ultima Conferenza regionale del volontariato dedicai a lei parte della mia relazione. Anche perché c’era una sorta di unicità in quella sua capacità di intuire i cambiamenti”.

Lei che era strettamente legata ad Aldo Moro, nel 1994 fu tra i fondatori del Partito Popolare Italiano insieme a Rocco Buttiglione, mentre nel 2001 ha partecipato alla fondazione del gruppo “La Margherita”. Il 2 giugno 2002 è stata insignita della massima onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per “l’alto servizio reso al Paese durante la sua lunga carriera parlamentare”.

Gianluca Testa

Ci ha lasciato Maria Eletta Martini, madre del Volontariato Leggi tutto »

Giovani: Disegnamo il nostro Futuro!

Anpas alla Terza Edizione del Meeting dei Giovani del Mediterraneo.

Dar vita a una rete formata da organizzazioni giovanili di tutto il Mediterraneo. È questo l’obiettivo che si propone il Meeting dei Giovani del Mediterraneo – MeYouMe (Mediterranean Youth Meeting) – di quest’anno, che prenderà il via domani, a Cosenza l’Auditorium “A. Guarasci” in Piazza XV Marzo. Anpas sarà presente con le proprie esperienze e i propri volontari.meyuoume

200 giovani dai 18 ai 35 anni – metà dei quali italiani e metà stranieri provenienti dal Nord Africa, dal Vicino Oriente, dai Balcani e dall’Europa Meridionale – si incontreranno a Cosenza, dal 27 al 31 ottobre 2011, per decidere finalità, organizzazione e attività della rete, pensata come una piattaforma stabile di collaborazione e scambio fra le diverse realtà giovanili. Già deciso il nome: MANY – Mediterranean Autonomous Network for Youth. La rete sarà collegata ad altri soggetti interessati a collaborare con le associazioni giovanili: organizzazioni civiche non giovanili, enti formativi, istituzioni pubbliche locali e nazionali, fondazioni, ecc.

Promotori dell’iniziativa sono il Movimento di Volontariato Italiano (MoVI), la cooperativa sociale cosentina Delfino Lavoro, la Provincia di Cosenza, il Comune di Cosenza, l’Università della Calabria e la Fondazione Carical. Hanno aderito il Forum del Terzo Settore, la Convol, CSVnet, Acli, Anpas, Arci, Avis, Ctg. Il Dipartimento della Gioventù e Federcasse hanno co-finanziato la manifestazione, che è inserita tra le azioni per l’Anno Europeo del Volontariato del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Tema del MeYouMe 2011 è “Disegniamo il nostro futuro! Spazi di partecipazione dei giovani nei cambiamenti sociali”. Il riferimento è, soprattutto, alle rivoluzioni avvenute sulla sponda sud del Mediterraneo, ma anche agli indignados spagnoli e alle iniziative analoghe che sono nate in vari paesi occidentali. Eventi che hanno visto protagonisti proprio i giovani.

“Realizzare la terza edizione di MeYouMe proprio nell’anno della Primavera araba e della nascita di tanti movimenti giovanili nel Mediterraneo è un’esperienza straordinaria”, ha affermato Giovanni Serra, consigliere di Delfino Lavoro e vicepresidente del MoVI. “I giovani che saranno presenti a Cosenza porteranno con sé l’entusiasmo della partecipazione e il desiderio della condivisione. La rete MANY che nascerà durante MeYouMe sarà, dunque, uno strumento che darà alimento a questo entusiasmo e a questa condivisione, consentendo ai giovani di rafforzare l’impegno comune per la costruzione di un Mediterraneo fondato sul dialogo e sulla cooperazione paritaria. Sarà importante, però, la generosità del mondo degli adulti. Alcune organizzazioni sociali, istituzioni pubbliche e agenzie educative hanno già deciso di sostenere la rete attraverso le loro risorse culturali, relazionali ed economiche. Ci aspettiamo che, in tutto il Mediterraneo, tanti altri facciano la stessa scelta”.

L’apertura del Meeting è previsto domani, 27 ottobre 2011, alle ore 10, presso l’Auditorium Guarasci. Intervengono Franco Bagnarol, Presidente nazionale del MoVI; Annamaria Odoardi, Presidente di Delfino Lavoro; On. Mario Oliverio, Presidente della Provincia di Cosenza; Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza; Federico Bria, Federcasse; Fausto Casini, Coordinamento Forum nazionale del Terzo Settore. Seguirà ai saluti istituzionali, la relazione dell’associazione egiziana Development No Borders, vincitrice del Premio Euro-Med per il Dialogo edizione 2010. Nel pomeriggio dalle 14:30 alle 18:30, sarà dato spazio alle esperienze di partecipazione giovanile nel Mediterraneo. Chiuderà i lavori della prima giornata di lavoro il Prof. Pietro Fantozzi, Direttore Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica dell’Università della Calabria.

Per gli oltre 200 giovani partecipanti del Mediterraneo, inoltre, è stato preparato un programma serale  con diverse iniziative all’insegna del divertimento sparse nei locali della città.

Leggi  

Cronaca di un’esperienza, di Mauro Giannelli

Many, una rete con l’uomo al centro di Giuseppe Trimarchi

Le impressioni, di Ilaria Lucaroni


Guarda

Dal Meeting dei Giovani del Mediterraneo la testimonianza di May Eddib, 30 anni, ingegnere informatico, Libia.


     

It’s a great opportunity to exchange cultures and knowledge by making new relationships with people from different backgrounds

Link

http://meyoume.rexpo.it/

 

Giovani: Disegnamo il nostro Futuro! Leggi tutto »

MeYouMe: Cronaca di un’esperienza

MeYouMe: Cronaca di un’esperienza

di Mauro Giannelli, Responsabile  Formazione Anpas nazionale

 

meyuoumeNon si dovrebbe fare (gli esperti di comunicazione ce lo dicono continuamente) ma devo iniziare, questa breve cronaca di una sensazione più ancora che di una esperienza, con una considerazione di attacco.

Ebbene ho capito che forse sono vecchio! (e non solo forse), sono vecchio e quindi potrei dire solo cose da “adulto” (vedete comincio ad avvicinarmi ai giovani almeno con un concetto definitorio: meglio adulto che vecchio no?)

Con questa (lunga) premessa (ma necessaria) vengo alla questione e cioè ad una domanda che via via ha preso sostanza e urgenza dentro di me. Ma noi in Anpas, nei gruppi di lavoro, nelle pubbliche assistenze, nei nostri ragionamenti formali ed anche informali fino ad oggi di cosa abbiamo parlato, indagato, su cosa abbiamo lavorato? Insomma il soggetto (o meglio, forse l’oggetto) del contendere erano i “giovani” o un idea astratta di essi, il “giovanilismo”?

Non voglio fare sterile e accattivante demagogia (sarebbe fin troppo facile) o opera di distruzione sistematica di un impegno che anche io ho contribuito a strutturare, non rinnego ne processo ne risultati del percorso importante che abbiamo fatto nella nostra riflessione su “giovani e accessibilità” (che invito tutti a rileggere dopo queste mie semplici riflessioni), mi riferisco a qualcosa di più alto, e al tempo stesso di concreto e determinante, mi riferisco non a “contenuti” ma alla chiave di lettura di un processo per un impegno comune.

Sono i giovani in carne ed ossa, i giovani con lacrime e sangue ma anche con piaceri e felicità, sono i giovani con un volto, un corpo e un cervello al centro delle nostre intenzioni?

Oppure, inconsapevolmente, colpevolmente e semplicemente, ci riferiamo ad una “idea”, ad uno status solo anagrafico, ci riferiamo insomma alla “concezione” astratta che lega (questo si in maniera demagogica) alla parola “giovane” le parole (solo positive) quali bene (nonostante tutto), futuro (nonostante la realtà), miglioramento, cambiamento, bellezza, forza, coraggio,….. o a parole (solo negative) quali distruzione, disinteresse, violenza, confusione, egoismo, vuotezza…..

E allora? dove voglio arrivare? Voglio arrivare qui: io mi dissocio, voglio scendere, non ci sto!

Voglio dissociarmi perché a Cosenza ho incontrato “persone” che valgono o non valgono oltre la loro appartenenza anagrafica; valgono o non valgono per le istanze, i comportamenti individuali, le idee e i processi che mi hanno spiegato; che hanno cercato di condividere con gli altri e anche con le modalità, non solo per i contenuti, che hanno usato per farsi capire anche da me, per esserci in somma in maniera autentica e totale.

Mi sono accorto di essermi stufato del “giovanilismo” anche dei giovani. Abbiamo costruito un coro di cantori dissonanti che in bassi profondi e cupi dicono ogni male dei giovani ed in acuti alti e assordanti di riscontro, cantano ogni bene.

Basta perché tutto questo uccide i giovani e gli adulti, i giovani e i bambini, i giovani e i vecchi, insomma per usare una parola grossa e seriosa (cosa che mi accade spesso) la società!

Basta perché tutto questo cancella i giovani nelle loro aspirazioni, nelle loro idee, nelle loro azioni, nelle loro speranze, e insieme a loro cancella anche noi perché cancella il futuro comune, l’unico futuro possibile: il nostro futuro.

Noi, i non più giovani, (ma con i giovani, almeno alcuni, complici e consenzienti , anche se a volte per la verità inconsapevoli) secondo questo modo di intendere e di volere releghiamo i giovani nella sfera del “loro”, nella sfera di qualcosa che appartiene solo a loro, perché abbiamo paura, perché in questo modo cerchiamo di liberarci delle nostre responsabilità, cerchiamo una riduzione di pena per una colpa, che in fondo cerchiamo di rendere minore.

Ho sentito recentemente un direttore di un importante quotidiano nazionale, Vittorio Feltri, dire, rispetto alle istanze portate avanti anche in Italia dagli “indignati” che si affrettava ad identificare con i giovani, che “per risolvere i problemi dei giovani basta aspettare che invecchino”. Sul momento ho avuto un moto d’ira (fra l’altro mi è facile) e ho avuto un impulso violento e subitaneo di mettergli le mani a dosso (solo in senso metaforico eh!) oggi ci ripenso e mi chiedo se non avesse ragione e che forse la sua ragione nasceva da un modo di sentire e di vedere che aveva il paradigma del giovanilismo come l’unico possibile.

Bene allora dico nuovamente che non ci sto! Non voglio più starci perché (e questo meeting ne è un esempio) voglio contribuire, come posso, a sostituire la parola “loro” con quella di “noi”; sostituire l’aggettivo possessivo escludente appunto quello di “loro” (nel senso di loro proprietà e loro responsabilità), con quello includente di “nostro”, nostra proprietà e nostra responsabilità. Suona meglio no? E’ meno pesante, meno difficile, è una responsabilità condivisa e quindi più sopportabile e anche con più energie a disposizione per reggerla ed soddisfarla.

Si sono stufo del giovanilismo, anche dei giovani lo ripeto, voglio, pretendo un incontro, che metta la parola “noi” davanti alle parole sogno, speranza, fiducia, futuro, diritti, e in fondo, ma non da ultimo accanto a quella grandissima e irrinunciabile di “felicità”.

Questo ho sperimentato a Cosenza, durante il meeting dei giovani del mediterraneo, questo vorrei trasmettere a chi ha avuto la pazienza di leggermi sino a questo punto; questo vorrei promuovere dal basso all’interno dell’Anpas…anche questo credo che sia un sogno per cui lavorare e se necessario anche combattere. (ma che dite sarò solo un vecchio malato di giovanilismo? Uno che cerca di rimanere giovane? …un dubbio rimane anche a me aiutatemi a fugarlo!)

Leggi  

Many, una rete con l’uomo al centro di Giuseppe Trimarchi

Le impressioni, di Ilaria Lucaroni


Guarda

Dal Meeting dei Giovani del Mediterraneo la testimonianza di May Eddib, 30 anni, ingegnere informatico, Libia.


     

It’s a great opportunity to exchange cultures and knowledge by making new relationships with people from different backgrounds


Link

http://meyoume.rexpo.it/

 

MeYouMe: Cronaca di un’esperienza Leggi tutto »

MeYouMe: impressioni

MeYouMe: impressioni

di Ilaria Lucaroni.

A metà tra una gita scolastica (e l’allegria che la circonda) e un seminario di studi (per i tempi organizzativi impartiti) MeyouMe è un banco di prova per capire se esiste concretamente un’area comune di sviluppo sociale, economico e culturale dalla parte dei giovani. La strada tracciata dal Meeting è lunga, molto lunga: per arrivare ad un’innovazione concreta di visione di sviluppo che unisca diverse culture per obiettivi comuni. Ma quali sono questi obiettivi? Purtroppo il Meeting non ha dato risposta e così si torna da Cosenza con ancora molte domande senza risposta, soprattutto laddove si tenti, oltre il patinato dei discorsi su termini forse abusati come “libertà” e “rivoluzione”, di capire quale possa essere il ruolo di una rete che supera i confini nazionali e cerca di creare una piattaforma comune di idee per superare il “vecchio”.

A impressionare con le parole la variegata platea offerta dall’auditorium, il prof. Fantozzi il quale, a chiusura della prima giornata, non cavalca l’onda di entusiasmi nei racconti delle varie piazze della primavera araba (raccontati a colpi di download su twitter, facebook etc etc), ma mette in guardia i ragazzi e protagonisti lì presenti che il “peggio” deve ancora arrivare. Non per smorzare entusiasmi: è il loro momento, hanno spezzato i legami con la dittatura, sono scesi in piazza, ci hanno messo i morti, ma il rischio che l’atavico gattopardismo del potere si presenti con nuovi volti e vecchie forme (o in pericolosi passaggi dove a detenere il potere è l’esercito) è alto e purtroppo, fatta eccezione per alcuni casi, i ragazzi presenti non sembrano avere molto questa consapevolezza. Il riferimento, come fa notare Fantozzi, è sempre il ricco e industrializzato Occidente, nonostatnte le sue democrazie siano ormai “scientificamente” in crisi da tempo. I problemi come la disoccupazione e corruzione sono comuni e coinvolgono anche il mezzogiorno: è importante per una rete trovare livelli di cooperazione comuni. Come costruire le istituzioni? Come costuire i diritti sociali, politici etc? Solo grazie a forme di democrazia dei nostri luoghi e dei nostri tempi.

meyuoume

Purtroppo, quantomeno in questa primissima fase, Meyoume non contribuisce a formare una coscienza d’approccio che consenta di immettere competenze su piattaforme comuni per poi arrivare ad un’idea comune di democrazia (che magari come crisi delle democrazie elettive si potrebbe, da parte nostra, raccontare qualcosa e mettere in guardia- sic!). La giornata Open Space Technology (OST) a cui ho preso parte fatto emergere chi ha già un’impostazione ed un approccio da leader, calibrato su una potente capacità comunicativa (che in questo caso si manifestava con l’avere un buon livello di inglese e poca vergogna a parlare in pubblico). Poco, invece, teneva in considerazione le concrete capacità di chi era lì presente. la “materia umana” da utilizzare. Senza fare una critica diretta a chi ha gestito o a chi ha proposto, è però doveroso riportare in questa sede come i temi emersi si siano mantenuti su un livello superficiale di discussione e non siano mai entrati in questioni tecniche che, come ribadito dallo stesso Fantozzi, bisognerà prima o poi affrontare per costruire la vera democrazia, con dei propri luoghi e dei propri tempi.

Forse non è la funzione di Meyoume dove, comunque, si respirava una bella atmosfera e possono essere maturati contatti informali che (forse) sfoceranno in amicizie o in una qualche progettazione comune. In ogni caso, prima o poi, l’area euro-mediterranea dovrà fare i conti con la propria visione di sviluppo.

Leggi  

Cronaca di un’esperienza, di Mauro Giannelli

Many, una rete con l’uomo al centro di Giuseppe Trimarchi


Guarda

Dal Meeting dei Giovani del Mediterraneo la testimonianza di May Eddib, 30 anni, ingegnere informatico, Libia.


     

It’s a great opportunity to exchange cultures and knowledge by making new relationships with people from different backgrounds

Link

http://meyoume.rexpo.it/

 

MeYouMe: impressioni Leggi tutto »

Terzo settore e istituzioni locali: verso un patto di sussidiarietà

Terzo settore e istituzioni locali: verso un patto di sussidiarietà

SEMINARIO INTERREGIONALE DEL PROGETTO FORMAZIONE QUADRI DEL TERZO SETTORE (FQTS)

Per un patto di sussidiarietà fra terzo settore e istituzioni locali:i beni comuni del Mezzogiorno da salvare, curare e riprodurre

200 dirigenti regionali delle più importanti organizzazioni di terzo settore di sei regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), si incontrano a Napoli per il seminario conclusivo del progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore meridionale (FQTS).

 

Un progetto di formazione e aggiornamento delle competenze organizzative, gestionali e relazionali di manager e quadri dirigenziali del mondo del terzo settore, ma anche di soggetti sociali ed economici del territorio e delle istituzioni locali. Al centro di questa seconda edizione il tema dei Beni Comuni del Mezzogiorno, da salvare, curare e riprodurre, come realtà intorno alla quali favorire processi di sviluppo e coesione sociale, in un’ottica di sussidiarietà e di partecipazione democratica tra le organizzazioni della società civile, i cittadini, il terzo settore e le istituzioni locali.

 

Durante la tre giorni, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella giornata di sabato 1°ottobre), saranno esposti i sei progetti di collaborazione partecipata sulla gestione dei Beni Comuni, realizzati da ciascuna regione.

 

Il progetto è promosso dal Forum del Terzo Settore, Consulta Nazionale del Volontariato, ConVol (Conferenza Permanente Presidenti associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato) e CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), con il sostegno della Fondazione CON IL SUD.

 

E’sempre più cruciale – sostiene Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore – il ruolo del terzo settore nel dare risposte e servizi a bisogni di cittadini non soddisfatti dall’intervento pubblico (Stato-Regione-Enti locali) e dal mercato.” “L’incontro dei dirigenti del terzo settore – prosegue Oliveroha una forte valenza sociale, ed è strategico a livello politico perché indica una strada per il cambiamento del Paese. Un cambiamento vero, che parte dal basso e dalla responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti.”

 

La formazione dei quadri delle organizzazione del terzo settore è una evidente necessità – dichiara Emma Cavallaro, presidente ConVol – . Per quel che riguarda il volontariato, la dimensione della gratuità organizzata resta, assolutamente, il contributo fondamentale che noi possiamo offrire al benessere delle comunità ed alla crescita di tutto il terzo settore, insieme con la capacità di guardare ai cambiamenti sociali sapendo innovare i nostri interventi, e la nostra governance e scegliere strategie che sappiano andare oltre l’immediato. La gratuità se è vera è un modo di intendere la vita e le relazioni sociali. E per questo essa rappresenta una forte e profetica provocazione per tutta la società”.

 

E’ strategico che i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), siano parte attiva di questo percorso – afferma Marco Granelli, presidente di CSVnet -. La formazione del volontariato è una delle funzioni istituzionali dei CSV, ed è importante che proprio loro, in particolare i CSV del meridione, abbiano colto questa iniziativa come un momento di confronto sulle proprie competenze per continuare ad essere al fianco delle associazioni e per favorire il loro sviluppo”.

 

Un significativo traguardo raggiunto dal terzo settore e dalle organizzazioni di volontariato è la buona pratica della Puglia dove è stato siglato un “Patto di Sussidiarietà” con le pubbliche amministrazioni che si sono impegnate a promuovere sul territorio la costituzione di “Case della sussidiarietà e dei beni comuni”, strutture a servizio della cittadinanza attiva e deputate alla salvaguardia, valorizzazione e riproduzione dei beni necessari ad una convivenza civile, sostenibile, inclusiva e pacifica.

 

Alla tre giorni di studi e dibattiti prenderanno parte numerosi e significativi docenti universitari ed esperti: Emma Cavallaro (Presidente ConVol); Francesca Coleti (Portavoce Forum Campania); Giuseppe Cotturri (Università di Bari); Andrea Volterrani (Università di Tor Vergata); Marco Granelli (Presidente CSVnet e Assessore alla Sicurezza e al Volontariato del Comune di Milano); Sergio D’Angelo (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli); Alberto Lucarelli (Assessore ai Beni comuni del Comune di Napoli); Fausto Casini (Coordinatore della Consulta del Volontariato); Mauro Giannelli (Coordinatore dello staff nazionale FQTS); Piero Fantozzi (Università della Calabria).

La sessione conclusiva di domenica 2 ottobre “Il lavoro comune per un rinnovato impegno” vedrà gli interventi di: Giuseppe Guzzetti (Presidente ACRI), Carlo Borgomeo (Presidente della Fondazione CON IL SUD), Andrea Olivero (Portavoce del Forum del Terzo Settore), Ugo Ascoli (Università Politecnica delle Marche) e Luciano Squillaci (Consigliere Delegato CSVnet).

 

 


Con il SUD – l’evento

PER IL PROGRAMMA DETTAGLIATO CLICCA www.conilsud.it/programma

 

Terzo settore e istituzioni locali: verso un patto di sussidiarietà Leggi tutto »

Italia, Europa Centrale e Sud Orientale: Volontariato e istituzioni a confronto. Gorizia 7/9 ottobre

Conferenza internazionale per l’Anno europeo del volontariato 2011: “Italia, Europa Centrale e Sud Orientale: Volontariato e istituzioni a confronto”

7-8-9 ottobre 2011,  Auditorium della Cultura Friulana – Gorizia, Italia

L´evento rappresenta un momento importante per coinvolgere nelle iniziative programmate il sistema del volontariato di alcuni Paesi non ancora membri dell´Unione Europea. Il volontariato sceglie oggi Gorizia, come sede della Conferenza internazionale, in quanto città simbolo dell´abbattimento dei confini e della collaborazione tra le popolazioni, per trasmettere alle istituzioni nazionali e locali un forte messaggio per un´Europa in cui si respiri i valori della solidarietà e della democrazia.

La Conferenza ha come temi prioritari:
– lo scambio di esperienze e di buone pratiche;
– la presentazione di alcuni programmi UE utili per il sostegno ai progetti;
– le discussioni finalizzate alla redazione di input alle istituzioni europee.

L´incontro alternerà diverse modalità operative:
– la conferenza pubblica plenaria;
– i gruppi di lavoro;
– il dibattito conclusivo con i relatori ospiti;
– le discussioni informali.

I gruppi di lavoro:
– Giovani e partecipazione;
– Invecchiamento attivo;
– Diversità e cittadinanza;
– Bisogni speciali e inclusione.La Conferenza apre spazi di approfondimento e di confronto tra le istituzioni nazionali, locali ed europee e le organizzazioni di volontariato su temi fondamentali per la coesione sociale e la Strategia europea 2020.

Alla prima conferenza internazionale “Dialoghi d´Europa: Italia – Balcani” del 2008 (che ha portato alla pubblicazione di questo volume) hanno partecipato volontari di 14 paesi esteri – di cui 11 del sud est Europa – ed è stata l´occasione per confrontarsi sul ruolo del volontariato in un´Europa fondata sui valori della pace, della cittadinanza e della cooperazione transnazionale.

La seconda edizione programmata per ottobre 2011 continua ed approfondisce tematiche quali la diversità e l´inclusione sociale, i giovani e la partecipazione e, a partire da queste esperienze, traccia alcune strade per lo sviluppo delle progettazioni e delle politiche condivise.

 

La partecipazione è gratuita ma la registrazione è necessaria.
Per iscrizioni e informazioni, contatta organizzazione@csv-fvg.it

Vai al sito del CSV Friuli Venezia Giulia per maggiori informazioni

IL PROGRAMMA IN ITALIANO

 

 

Italia, Europa Centrale e Sud Orientale: Volontariato e istituzioni a confronto. Gorizia 7/9 ottobre Leggi tutto »

Torna in alto