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Bolzano, un anno particolare anche per l’elisoccorso

L’anno scorso l’Elisoccorso Alto Adige ha effettuato un totale di 3.359 interventi.

Questo rappresenta un leggero calo, il che è dovuto alla pandemia in corso. L’estate del 2020 è stata comunque l’estate con più interventi regsitrati dalla data della fondazione dell’elisoccorso in Alto Adige. Allo stesso tempo il Pelikan 3 si è consolidato come una colonna portante della medicina d’urgenza nella parte occidentale della provincia.

Bolzano, un anno particolare anche per l’elisoccorso

Il numero degli interventi di elisoccorso è diminuito di quasi l’8% lo scorso anno. Soprattutto durante il primo lockdown gli elicotteri di soccorso sono decollati meno rispetto agli anni precedenti. I mesi estivi hanno mostrato una tendenza completamente diversa: i tre Pelikan e l’Aiut Alpin hanno realizzato più interventi che mai nella loro storia. Questa circostanza è dovuta all’apertura turistica e alla grande affluenza verso le montagne altoatesine. Leggendo i dati relativi agli interventi dell’intero anno, l’Elisoccorso Alto Adige ha realizzato in media 9 interventi al giorno, con un totale 3.159 pazienti trasportati. Valori statistici raggiunti l’ultima volta nel 2017. Con un totale di 1.047 interventi il Pelikan 1 è in prima posizione per quanto riguarda la distribuzione degli interventi tra i quattro elicotteri di soccorso, seguito dal Pelikan 2 (991 interventi), l’Aiut Alpin Dolomites (878 interventi) e il Pelikan 3 (443 interventi).

Con l’introduzione del Pelikan 3 è stato possibile migliorare significatamene la catena di soccorso nella parte occidentale della provincia. “Dopo aver confrontato i dati, abbiamo constatato che il tempo d’arrivo degli elicotteri ha potuto essere ridotto di dieci minuti. Un periodo di tempo molto significativo nella medicina d’urgenza”, sottolinea il presidente Georg Rammlmair. Sono tornati all’ordine del girono anche gli interventi oltre i confini provinciali: gli elicotteri di soccorso hanno effettuato 121 interventi in altre province fornendo un valido supporto nelle emergenze.

Anche durante l’anno di pandemia il direttore Ivo Bonamico ha continuato a concentrarsi sul continuo miglioramento della qualità nonché sulla gestione efficiente del servizio. Oltre all’introduzione del Pelikan 3 a Lasa è stata ampliata anche la capacità di volo notturno. “Grazie ad un moderno faro ad alte prestazioni, il Pelikan 1 ora può effettuare voli notturni senza illuminazione a terra”, spiega Bonamico, confermando un’assistenza medica ancora più rapida ed efficiente anche dopo il tramonto.

Nelle prossime settimane è previsto che anche il Pelikan 2 venga equipaggiato con questo tipo di dispositivo. Per i prossimi anni la direzione dell’associazione HELI continuerà a puntare sul miglioramento della catena di soccorso in tutto l’Alto Adige. Questo include l’analisi in corso del progetto Pelikan 3, che durerà fino al 31 dicembre 2022. “Grazie alla buona collaborazione con il Dipartimento della Salute provinciale siamo in grado di migliorare continuatamente la qualità della medicina d’urgenza in tutta la provincia”, sottolinea il Primario Marc Kaufmann, Responsabile medico della Heli – Elisoccorso Alto Adige.

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50 anni di pubblica assistenzaLa storia di Gianmario e dei suoi 50 anni da volontario Anpas

Da Piazza Fontana al terremoto del Friuli .. passando da altre mille storie vissute: la storia di Gianmario Talamona, volontario Anpas Croce Verde Baggio

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Abbiamo deciso di parlarvi di Gianmario Talamona, 50 anni di servizio all’attivo e diverse medaglie al merito ricevute sia in ambito militare che civile.
Talamona, membro del Terzo Bersaglieri, inizia la sua “carriera” da soccorritore nel 1966 in Croce Rosa Celeste, dove rimane per 23 anni iniziando a lavorare con le ambulanze 1 e 2: le ambulanze avevano le pareti decorate coi topolini perché la Rosa Celeste era la croce dei bambini; la divisa era costituita da un camice azzurro e un basco.
Sono anni difficili, segnati dalle rivolte studentesche: “All’epoca abitavo in Via Laghetto, al piano rialzato, e il sonno era sempre disturbato dall’odore dei fumogeni e dal frastuono della guerriglia. Facevo il turno di sabato e il mio gruppo si beccava sempre gli scontri: eravamo in mezzo a studenti e polizia. Sapevamo quando uscivamo di casa ma non se saremmo rientrati”.
E quegli anni difficili sono segnati da eventi che hanno fatto la storia del nostro paese, come l’assassinio di Antonio Annarumma, poliziotto del Terzo Celere ucciso mentre prestava servizio durante una manifestazione nel 1969 o quello dell’agente Antonio Marino, ucciso da una bomba lanciata da alcuni manifestanti durante una dimostrazione nel 1973. Tra questi eventi drammatici rientra anche la più nota strage di Piazza Fontana: “Il 12 dicembre Sessantanove avevo bigiato il lavoro e chiesto ai dipendenti di uscire in servizio con loro. Ci avevano chiamati in Piazza Fontana per una fuga di gas. Non sapevamo a cos’andavamo incontro”.
Ma l’evento che forse l’ha segnato di più, qualche anno dopo, è stato il terremoto in Friuli: “Avevo appena smontato dal turno di notte. Alle 7.30 del 7 maggio 1976 mi dicono di partire perché c’è bisogno in Friuli; così mi sono messo un paio di jeans, ho infilato in una borsa un paio di mutande, uno di calze, un maglione e sono partito. Anpas aveva mandato una carovana di ambulanze dalla Lombardia, tra cui la Verde Baggio, ma c’erano anche ambulanze che arrivavano da Bologna o da Gubbio, guidando di notte pur di venire a dare una mano. Abbiamo girato Gemona, Buia, Tolmezzo, Maiano, Vicenza, Gorizia, trovando solo morti e gente disperata. Io ho lasciato il poco del mio cambio a delle ragazze che avevano appena perso i genitori sotto le macerie e non avevano più nulla. All’epoca la Protezione Civile non esisteva ancora; è stata creata in quell’occasione. Eravamo tutti stravolti: io, in quei giorni, ho guidato per settanta ore di fila e, al rientro a Milano, avevo le allucinazioni”.
Dopo un quarto di secolo in Rosa Celeste e una parentesi di 10 anni in Croce Bianca Vialba, Talamona approda in Croce Verde Baggio, quando ancora come ambulanza si usava la 30: “Facevo parte della squadra 27, che copriva il martedì e la domenica. Una curiosità?! Al contrario di quanto tutti credono, il nome non è dato dalla somma dei due giorni della settimana: lo abbiamo dato io e Roberto, altro membro della squadra, assegnando al nostro gruppo il nome del primo nucleo di pompieri intervenuti nell’attentato alle Torri Gemelle”.
Il confronto con l’aggiornamento delle procedure non è sempre stato facile: “Quando ho iniziato io esisteva il 7733, il 118 non c’era ancora. Chi era in ambulanza era un semplice barelliere, il cui unico compito era effettuare un trasporto efficace. Quando ho dovuto fare il corso BLSD ho dovuto chiedere una mano ai giovani: noi non avevamo mai usato macchinari e non avevo alcuna dimestichezza”.
In Croce Verde Baggio Talamona ha festeggiato i suoi 50 anni di servizio, conclusisi nel 2016 anche a causa di qualche problema di salute. Racconta, con gli occhi lucidi: “Per festeggiare mi hanno fatto una sorpresa incredibile: Deborah (volontaria dell’associazione) mi ha fatto arrivare in Piazza Piemonte con una scusa e lì ho trovato ad aspettarmi un tram, tutto per me, che mi ha accompagnato a ripercorrere i luoghi dei principali interventi che avevo fatto. Ho passato tutto il tempo con le lacrime agli occhi per la felicità”.
Il “Tala”, come viene bonariamente chiamato, è un vero bagaglio di storia, storia ufficiale vissuta personalmente; storia dei “nessuno”, come ama dire lui, che non si è mai interessato ai personaggi noti ai più ma di tutti gli altri che la storia l’hanno fatta con le loro vite.
“Fin dal primo servizio ho tenuto un quaderno in cui, nei miei 50 anni, ho sempre scritto data, luogo e descrizione di ogni intervento fatto. Ormai la mia è una vita fatta di ricordi; molti compagni sono “corsi avanti”, come si dice tra noi bersaglieri”.
E la sua stessa casa è piena di ricordi, per lo più raccolti in libri di storia: “Mi sono ripromesso di lasciare tutto con calma al Gio (28 anni, ex volontario della Verde Baggio e della Rosa Celeste, laureato in storia): per me è separarmi da un pezzo di cuore ma voglio lasciare il testimone della mia memoria a chi so che ne saprà sempre apprezzare il valore”.

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Facciamo pace a Gerusalemme! Anpas firma l’appello

Facciamo pace a Gerusalemme! Anpas firma l’appello

14 maggio 2021 –  C’è solo un modo per mettere fine alle terribili violenze che stanno insanguinando Gerusalemme e la Terra Santa: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani. 

Nessuna pace può essere edificata sulla persecuzione di un intero popolo, sull’occupazione militare, l’arbitrio, gli abusi, la sopraffazione, l’umiliazione, le deportazioni, l’apartheid, la continua violazione di tutti i fondamentali diritti umani.

Non basta invocare la fine delle violenze. Non c’è e non ci sarà mai pace senza giustizia. 

Rinnoviamo, ancora una volta, il nostro accorato appello a tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per far rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite.

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Come volontari e dipendenti Anpas, come operatori di pace, assistiamo attoniti all’escalation di sofferenze”

Promotori:

Tavola della Pace

Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani

Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova

Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova

Per adesioni: adesioni@perlapace.it

 

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Un’ambulanza Anpas consegnata in Senegal

Da Civitella Roveto a Sindian

10 maggio 2021 – Partita a fine febbraio dal porto di Salerno e arrivata al porto di Dakar ai primi di aprile, l’ambulanza messa a disposizione dalla Croce Verde di Civitella Roveto è stata consegnata il 28 aprile al Comune destinatario in Senegal.
Il Comune di Sindian si trova nella Basse Casamance, immediatamente a sud della frontiera meridionale del Gambia ed è il capoluogo dell’omonima comunità rurale che comprende 19 villaggi. Sindian è anche capoluogo dell’Arrondissement di Sindian, a cui afferiscono altre tre comunità rurali.

Ambulanza Anpas consegnata in Senegal

L’ambulanza donata andrà quindi a servire una zona su cui sono distribuiti circa un centinaio di villaggi rurali, in una delle regioni più disagiate del Senegal. Il suo arrivo rappresenta per la popolazione locale un evento davvero importante. Alla cerimonia di consegna sono intervenuti, oltre ai rappresentanti delle autorità locali e dei Gruppi Femminili, anche giornalisti di radio e carta stampata.

Thierno ‘Ndao, il rappresentante Anpas in Senegal ha raggiunto via nave la Casamance per presenziare alla cerimonia in rappresentanza di Anpas. “Anche se fa parte del mio Paese,” ci ha detto il Signor ‘Ndao, “in Casamance ho anch’io bisogno che qualcuno traduca per me in francese o in Wolof (la lingua franca più utilizzata in questa regione, ndr) perché non parlo la lingua locale, ma la felicità per questo dono tanto atteso era palpabile e non aveva bisogno di parole.

Alcune donne che parlavano wolof mi hanno detto che finora, in caso di difficoltà per il parto, l’unico modo per raggiungere un centro salute era a dorso di mulo o su un carretto a trazione animale.”

Luigi Negroni, responsabile Anpas per la cooperazione internazionale, ha voluto sottolineare la collaborazione e la generosità della Croce Verde di Civitella Roveto, che già in passato aveva donato un proprio mezzo in Mali attraverso il progetto “New Life” di Anpas: “Insieme riusciamo a portare aiuto in luoghi dove il soccorso sanitario, così come siamo abituati a pensarlo, rappresenta per le popolazioni locali un’enorme conquista.”

Un ringraziamento va anche alla SAT-GOA di Genova che da anni ci assiste,
con pazienza e attenzione, per la spedizione dei mezzi e alla Agenzia Marittima Grimaldi per la sua disponibilità e sensibilità in fatto di invii umanitari.

La tua associazione ha un’ambulanza da dismettere? Destinatela dove c’è ancora bisogno di lei!
Contattateci: Anpas nazionale Via Pio Fedi 46/48 – Firenze
Referente: Annalia Sommavilla – email adozioni@anpas.org tel 055/303821
Ci occuperemo di coordinare la spedizione e vi assisteremo nella preparazione di tutta la documentazione necessaria.

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Dall’Abruzzo alla Guinea Bissau: la solidarietà Anpas va lontano.

Dall’Abruzzo alla Guinea Bissau: la solidarietà Anpas va lontano.

 

Imbarcata al porto di Salerno il 29/04 sulla nave Grande Benin, l’ambulanza Fiat Ducato donata dalla Pubblica assistenza Pros Pineto si accinge al lungo viaggio che la porterà via mare fino al porto di Dakar, in Senegal, e poi via terra fino alla Guinea Bissau. Andrà a supportare le attività della sede locale della Fondazione Studi Celestiniani per la Pace a sostegno delle necessità sanitarie della popolazione della Guinea Bissau.

 Dall'Abruzzo alla Guinea Bissau: la solidarietà Anpas va lontano.

“Il progetto è stato realizzato grazie ai volontari che si sono resi disponibili a portare l’ambulanza fino a Salerno per poi imbarcarla per raggiungere la destinazione Dakar, un grazie per la preziosa collaborazione va all’ufficio dedicato alla Cooperazione Internazionale di Anpas Nazionale.” – Dichiara il presidente dell’associazione Pros Pineto, Anselmo Candelori – “Un percorso impegnativo che è durato oltre un anno e che oggi si è tradotto in un gesto concreto che porterà aiuto in Guinea Bissau, in ricordo del nostro Biagio Castagna, un esempio per tutti noi di grande solidarietà. Stava seguendo personalmente questo progetto e siamo assolutamente orgogliosi di averlo portato a termine.”

 

Luigi Negroni, responsabile Anpas per la Cooperazione internazionale ha a sua volta espresso soddisfazione: “Nel Progetto New Life, che da anni supporta l’invio di ambulanze dismesse in paesi dove più acuto è il bisogno di mezzi adeguati per il soccorso sanitario, si incontrano, felicemente e efficacemente, le competenze acquisite negli anni da Anpas nazionale e la vocazione alla solidarietà internazionale che tante nostre pubbliche assistenze esprimono con forza, attraverso l’invio di mezzi o materiali o anche attraverso la formazione al soccorso di personale locale”.

 

La tua associazione ha un’ambulanza da dismettere? Destinatela dove c’è ancora bisogno di lei!

Contattateci: Anpas nazionale Via Pio fedi 46/48 – Firenze –

Referente: Annalia Sommavilla – email adozioni@anpas.org tel 055/303821

Ci occuperemo di coordinare la spedizione e vi assisteremo nella preparazione di tutta la documentazione necessaria.

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Bolzano, il servizio in moto dei soccorritori della Croce Bianca

Bolzano, il servizio in moto dei soccorritori della Croce Bianca: un servizio prezioso

3 maggio 2021 – Due nuove moto sono state aggiunte alla squadra di motosoccorso della Croce Bianca di Bolzano nel 2020. Questo servizio ha ora quattro mezzi all’avanguardia. La squadra di motosoccorso è stata lanciata come progetto pilota e ora è parte integrante della vasta gamma di attività dell’associazione provinciale di soccorso da poco meno di un anno.

Nell’anno precedente, i volontari della squadra di motosoccorso hanno effettuato quasi 1000 ore e percorso più di 23.000 chilometri. In totale, la squadra ha registrato 174 trasporti, tra cui
39 interventi e 33 trasporti di laboratorio, ad esempio per il trasporto di tamponi Covid 19.

Le moto sono dotate di cruise control, che facilita notevolmente il servizio di pattugliamento sulla A22 regolato da una convenzione. Le valigette di metallo aggiunte offrono abbastanza spazio per gli zaini di salvataggio appositamente realizzati. Le moto sono anche dotate di sospensioni elettroniche con molla regolabile, proiettori a LED, luci di curva, un cambio quickshift a due vie e assistenza alla partenza in salita. Tutte le caratteristiche contribuiscono a una maggiore sicurezza.
Per unirsi alle file dei veicoli di intervento della Croce Bianca, le nuove moto hanno ricevuto il nuovo design. Questo è stato recentemente sviluppato all’inizio del 2020 e garantisce la massima visibilità nel traffico stradale, una eccellente funzionalità e un valore estetico di riconoscimento.

La squadra di motosoccorso ha ora quattro moto con le quali può coprire il servizio sulla A22 in modo più efficiente. Inoltre, in futuro sarà anche possibile garantire contemporaneamente servizi di assistenza sanitaria. Questo prima non era fattibile con solo due moto, non potendo allo stesso tempo adempiere all’obbligo verso l’A22. Per essere ben posizionato in termini di personale, la squadra sarà aumentata dagli attuali 13 collaboratori a 30. I relativi test di guida si sono tenuti recentemente al Safety Park di Vadena. E l’interesse per questa attività di volontariato su due ruote, che naturalmente richiede anche esperienza nei servizi di soccorso, è molto grande. A proposito: per tenere ancora una volta conto della sicurezza, a Pfatten si tengono regolarmente dei corsi di formazione sulla sicurezza di guida.

Attualmente questo gruppo, guidato dal membro del Consiglio Direttivo Stephan Dissertori, è situato a Bolzano, presso la sede della direzione provinciale della Croce Bianca.

www.wisthaler.com - Harald Wisthaler

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Servizio Civile: il primo giorno in Anpas

Dall’arrivo in pubblica assistenza alla consegna delle divise: il primo giorno di Servizio Civile in Anpas.
 

«Perché voglio dare una mano»
«Visto soprattutto il periodo di pandemia, piuttosto che stare a casa voglio rendermi utile»
«Per una crescita mia personale»
 

Servizio Civile

Sono le parole di alcuni dei 2.906 ragazzi e ragazze che hanno iniziato il Servizio Civile nelle 707 sedi di pubbliche assistenze Anpas.
 

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Protezione Civile: l’incontro di Anpas con Fabrizio Curcio

Vaccinazioni per i volontari, capacità di intervento, prevenzione e futuro della protezione civile in Anpas

Venerdì 30 aprile Alessandro Benini, responsabile Protezione Civile Anpas, insieme alla presidenza Anpas, ha incontrato il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio. Il racconto dell’incontro

Un lungo incontro dove ci siamo potuti conoscere reciprocamente nei nostri rispettivi ruoli di responsabile di protezione civile Anpas e Capo Dipartimento. Un incontro in cui ho avuto modo di constatare, per l’attenzione dimostrata da Fabrizio Curcio, la considerazione e il riconoscimento del ruolo di Anpas come parte integrante del sistema di protezione civile. 

   Protezione Civile Incontro Anpas Benini-Curcio

Abbiamo discusso di questioni tecniche, partendo dalla capacità di risposta che Anpas può mettere in campo per far fronte ad eventuali emergenze di protezione civile che si dovessero verificare durante questo periodo di emergenza Covid.

Abbiamo assicurato al Capo Dipartimento che Anpas è in grado di intervenire su eventuali emergenze con le stesse capacità del passato, seppur tenendo in considerazione le difficoltà aggiuntive dettate dalla pandemia.
Il Capo Dipartimento ha poi espresso il suo apprezzamento per l’impegno di Anpas durante tutta l’emergenza: dall’apertura delle sale operative, all’assistenza dei porti e negli aeroporti,
al supporto alla popolazione, fino all’allestimento degli hub vaccinali, con particolare attenzione alla sicurezza dei volontari e delle volontarie impegnate.

Escludendo gli interventi di tipo sanitario, dall’inizio dell’emergenza, come Anpas siamo arrivati a oltre 170mila giorni/uomo nell’impegno di protezione civile. 

Insieme al Capo Dipartimento abbiamo ribadito la necessità di mettere in sicurezza quanto prima il volontariato, proprio in virtù del suo ruolo fondamentale. Ci siamo quindi confrontati
sul tema dei vaccini, facendo il punto della situazione e concordando sull’esigenza di fare quanto possibile per agevolare il percorso di vaccinazione di volontari e volontarie.

Ho poi avuto modo di illustrare al Capo Dipartimento qual è stata la nostra capacità di risposta che, al netto degli stimoli e dei bisogni emergenti, sull’emergenza e sulle criticità emerse ci ha permesso di creare nuovi servizi e nuovi progetti. Dal supporto degli psicologi, alle continue riunioni del coordinamento nazionale, fino alla formazione (con il nuovo corso OCN online) e alla progettazione, stiamo continuando a pianificare il futuro prossimo della protezione civile del nostro movimento.

Nei giorni scorsi abbiamo ubicato a Foligno il nostro PASS, finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile, presso il centro regionale della protezione civile della Regione Umbria, al quale va il nostro ringraziamento per la disponibilità: una posizione strategica in Centro Italia per poter intervenire in caso di necessità. Sempre in un’area messa a disposizione dalla Protezione civile della Regione Umbria nel centro di Foligno, nel prossimo futuro verrà allestito un campo macerie per l’addestramento e la certificazione delle unità cinofile di protezione civile. Dopo aver progettato l’area, infatti, Anpas si occuperà di allestirla, anche grazie al sostegno dei comitati regionali Anpas e alle donazioni dei privati, per poi metterla a disposizione anche degli altri enti e associazioni che ne faranno richiesta.

Per questa estate stiamo studiando la possibilità di sviluppare attività alternative ai campi scuola “Anch’io sono la protezione civile” che possano garantire continuità al percorso per i
ragazzi, in attesa di poter riprendere l’anno prossimo; inoltre, le pubbliche assistenze Anpas continueranno a svolgere il servizio antincendio boschivo.

Riguardo al prossimo futuro continueremo a lavorare sulla prevenzione con la campagna Io non rischio e sulla formazione con il progetto della cascata formativa.

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Anpas sostiene Padova: Volontariato bene immateriale UNESCO

Anpas sostiene Padova: il volontariato è bene immateriale UNESCO

In occasione della cerimonia di chiusura della “Capitale europea 2021”, oggi Padova ha annunciato la candidatura del volontariato come bene immateriale dell’Unesco.

Anpas sostiene questa proposta: il volontariato, come dichiarato da Emanuele Alecci, presidente Csv di Padova e Rovigo “è un elemento di crescita morale e civile di ogni nazione”.

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas: “Sosterremo l’iniziativa perché il volontariato, caratteristica peculiare della nostra storia, ottenga il riconoscimento Unesco quale bene immateriale”

Anpas sostiene Padova: Volontariato bene immateriale UNESCO Leggi tutto »

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