Gente d’Anpas

Gianni, nonno speciale

La “becca”, il Cerimoniale e i nipoti: la storia di Gianni, Croce Verde Sestri Ponente.

Gianni, nonno speciale

Gianni, Gianni Ravera fisico possente, fisico disegnato dagli anni di duro lavoro, ma comunque sempre presente negli ultimi 50 anni della sua amata “becca”.

“Becca” è il soprannome della “Cruxe Verde” e lui lo pronuncia frequentemente questo nome quando è seduto sulla panchina che dà sul piazzale a chiacchierare insieme agli altri soci anziani.
Soci “Anziani” non è un semplice appellativo, ma un vero e proprio simbolo, infatti la carica di Capo Squadra Anziano è una delle più emozionanti e gratificanti cariche che una persona può fregiarsi in pubblica assistenza.

Gianni è Capo Squadra Anziano , socio Benemerito , Autista, Capo dei Cerimoniali e soprattutto Volontario. In associazione, Gianni è socio dal 1954 cioè dall’età di 10 anni e come tutti i giovani del tempo doveva seguire le varie trafile , ma raccontando un suo aneddoto ci dice che lui la prima notte l’ha fatta da sedicenne in barba alle regole perché la voglia era ed è tanta.
Il Ravera ora si occupa di gestire la sua squadra durante il turno serale del martedì e di formare nuovi militi che vogliono portare avanti le tradizioni e i costumi di una volta seguendo il suo rigido e puntiglioso corso di “Cerimoniali”.
Ma il ruolo che Gianni ora predilige è quello del nonno part time. Nonno Gianni ha ben due nipotini di cui uno, Federico, a cinque anni ha già le idee chiare: voglio fare come il nonno!  Federico dice che gli piacciono le macchine arancioni con le luci blu e dopo un bel sorriso salta in braccio al nonno perché diventa timido.
Gianni lo abbraccia stretto come solo un nonno sa fare…

di Paul Tacchino, Croce Verde Sestri Ponente

Genova - L'inaugurazione del monumento ai volontari Anpas

  

 

 

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Ciao Doc, il saluto al Dott. Landi dai volontari di Grottaminarda

È passato più di un anno da quando ho messo la divisa per l’ultima volta e in quest’anno ho immaginato a lungo il giorno che l’avrei ri-indossata.

Pensavo a questo come ad un giorno di festa, non avrei mai pensato che invece sarebbe stato per accompagnarti nel tuo ultimo viaggio.

 

Medico con la passione per l’agricoltura muore sciacciato da un trattore, inutile l’intervento del 118”: così recita una testata giornalistica locale. La coincidenze tragiche del destino. Inutile l’intervento del tuo 118, dei tuoi colleghi, dei tuoi volontari. “Inutile”. Ma la morte forse è questo: sta li e quando meno te l’aspetti viene fuori a ricordarti quanto sei piccolo.

Ma adesso, caro Dottore Landi, preferisco celebrare la vita. Sorrido ripensando che ti prendevamo in giro per la tua calma, quella stessa calma con cui ti fermavi a parlare con noi a spiegarci la medicina con la facilità con cui si parla di caramelle, che ci faceva sentire un po’ medici tutti, perché ne parlavi con una semplicità che ci rendeva partecipi.

Sei stato un amico, un padre, un maestro, maestro di vita soprattutto, di umiltà e di forza. Non lo so cosa c’è dopo e cosa farai adesso ma nella pubblica assistenza Grottaminarda ci sarà sempre un grande vuoto “pieno” del tuo ricordo. Ciao Doc

– Rosanna Morelli, pubblica assistenza Grottaminarda. 

Ciao Doc

 

 

 

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Martina al 52° Congresso Anpas

Finalmente è arrivato! Dopo giorni di ansia e preparativi ci troviamo di fronte a lui, grosso, imponente, veloce e si spera “pulito” treno. Qualche foto prima di partire accompagnate da una sigaretta e via l’ora è giunta , si sale e ci si accomoda.

Pronti-Partenza- Via!! Via? Ma per dove? Roma. Sono passate tre ore e dopo un viaggio che è stato “normalmente normale” tra, chi lo stomaco ballerino da come al solito del filo da torcere e chi tenta di far pipì ad alta velocità tra una curva presa alla “Formula 1” ed un’altra al “Moto GP”, finalmente si arriva in stazione . “ Roma Termini. Il termine del Mondo“, credevo di essere stata catapultata in qualche immaginario fantastico di Tolkien , dove ad aspettarmi non c’erano Hobbit, Nani o Elfi ma Kebabbari, Ambulanti Etnici e turisti provenienti da mondi sperduti, tutti riuniti lì in un unico posto.
Poi c’è lei , non una bella donna ma la metrò ,contrassegnata con il simbolo “ M” , consiste in un salto agli ostacoli tra gente dall’aria losca, musiche della Pausini che ti accolgono e accompagnano verso “ l’inferno “ dantesco per la precisione nel girone dei “frettolosi “ , dove la pena consiste nel spingere gli altri per cercare di salire il prima possibile sul primo treno che passa .
Scesi dalla metro e tornati in superficie dove il sole illumina il cielo e l’aria che si respira non è pari ad un misto di muffa e rancido, cerchiamo munite del nostro fiuto poco sviluppato di prendere un bus che ci porti nel nostro albergo . Dopo aver pensato di iniziare a dare i numeri vista la quantità esorbitante di autobus , la mia compagna di viaggio munita di buon senso decide di chiedere informazioni ad un ..Prete, teoria ben studiata e soprattutto che non fa una piega, ma ben riuscita se il prete non fosse stato “straniero”. Visto che la ruota della fortuna non girava dalla nostra parte, ritentiamo la sorte chiedendo informazioni ad un gruppo di vecchiette , che tra capelli spettinati, denti assenti, accenti romani e aspetto da vecchie gattare riescono a fornirci indicazioni corrette.
In albergo dopo aver appoggiato il nostro Kit di sopravvivenza, decidiamo di recarci in vaticano, non per chiedere di incontrare il Papa ma per ammirare tutta la sua maestosità e bellezza . Tra qualche sindrome di Stendhal , attacchi di cuore pianti di gioia, ECCOLO LI! quel fatidico messaggio, “Andrea: se volete potete venire anche adesso”.
Ebbene si, non siamo venute a Roma per una vacanza di piacere ma per lavorare con Anpas. Ora che cosa è Anpas? Anpas è associazione Nazionale. Stop!! Volete saperne di più cliccate su Google “Anpas”…e curiosate.
Quest’anno proprio a Roma si tiene ii 52°CONGRESSO NAZIONALE PUCCLICHE ASSISTENZE e cade nei festeggiamenti dei suoi 110 anni “ vita “, ed è qui che io e la mia compagna di viaggio siamo state incaricate di gestire assieme ad altri dello Staff la buona riuscita dell’evento. E ci ritroviamo qui insieme a gente da tutte le regioni Italiane munite di voglia di fare e sapere ..di condivisione e di emozioni a volte travolgenti nel rincontrarsi dopo eventi a volte tragici e altre ludiche.
Questi sono i miei primi passi in Anpas e dove comincio a conoscere persone “ uguali a me” convinta che in questi quattro giorni riuscirò a portarmi a casa legami ed esperienze importanti.
Martina Peonia, pubblica assistenza Sarzana

 

28 novembre: foto Linda Orrù

 


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Lo streaming dell’evento (causa problemi di connessione, in alcuni momenti ci sono problemi di audio)


Gli instant report dei gruppi di lavoro

Protezione civile

Etica

DDL Riforma Terzo Settore


Caro Filippo: una lettera a Filippo Paletti, primo presidente Anpas (1904)


Il Congresso Anpas ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e i patrocini del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regione Lazio, Comune di Roma e Spes.


I documenti pre-Congresso, i contributi dei comitati regionali 

Le note dei settori (sfoglia) – pdf

La relazione del Presidente Nazionale Fabrizio Pregliasco (sfoglia)pdf

Affidamento dei servizi di trasporto sanitario, lo studio di Alessandra Albanese (sfoglia) pdf

 


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Il concorso per l’immagine del Congresso

OST – Open space technology, 17 maggio Pontassieve 2014

Il bilancio economico e il bilancio sociale

 



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Martina al 52° Congresso Anpas Leggi tutto »

Abbiamo vinto: il#samicontest di Miriam

Abbiamo vinto

Non stiamo tornando a casa con una coppa eppure, seduta in aereo, ho questo sorriso stampato in volto e la consapevolezza che, in fondo, noi abbiamo vinto. 

Ha vinto il nostro team arancione che in pochi giorni è riuscito a diventare squadra.
Ha vinto Mattia che per la prova creativa si è travestito da barbone, è caduto per terra e si è pure sbucciato il ginocchio.
Ha vinto Giuseppe che per pranzo mangiava caramelle invece della pasta.
Hanno vinto Ambra e Gunmarie, uniche donne del dream team, ma in fondo tostissime.
Hanno vinto Leonardo, Antonio, Lorenzo e Fabio.

Nazionale Anpas al #samicontest

 

Abbiamo vinto noi che abbiamo tifato come, o forse di più, se fosse stata la finale della coppa del mondo di calcio.
Ha vinto chi quest’evento l’ha pensato e messo in piedi in un anno mezzo, senza scoraggiarsi di fronte alle difficoltà.
Ha vinto la direzione gara, anche quando Matteo non voleva dirci i risultati in anteprima.
Hanno vinto i figuranti, i truccatori, gli accompagnatori, i cuochi, chi serviva a mensa, chi gestiva la segreteria.
Ha vinto il gruppo comunicazione e gli hashtag sul muro anche se qui, lo so, sono di parte.
Hanno vinto i volontari, tutti.
Quelli che c’erano e quelli che ci seguivano a distanza, quelli che sono arrivati a inizio settimana e quelli che ci hanno raggiunto solo alla fine.
Abbiamo vinto tutti perché ci abbiamo creduto sempre e ci siamo messi in gioco, perché abbiamo imparato che se vogliamo: impossible is nothing (per dirla in una lingua che abbiamo dovuto, in qualche modo, improvvisare).
Hanno vinto le tradizioni, dal sacco a pelo di Pennellone alle corse mattutine delle 5,30 del mattino.
Ha vinto il ricordo, quello sempre presente, per chi sai che non c’è ma è come se ci fosse.
Abbiamo vinto noi perché non è la coppa e neanche il primo posto su un podio a fare la differenza.
E secondo me, la differenza la fanno le persone e mai come dopo il Contest Sami mi sono sentita così orgogliosa di essere una piccola rotellina dell’ingranaggio.
Anche se le foto non sono tutte perfette, anche se molte volte è l’ansia quella che un po’ ci frega, anche se una notte alle due ti trovi a cancellare buona parte del lavoro fatto, è sapere che siamo un’unica squadra che ti rende forte.
È l’abbraccio di chi non vedevi da un po’, è la mano sulla spalla quando torni dal tour de force veneziano, è l’incoraggiamento da chi ti fa credere che ce la puoi fare.
E ce l’abbiamo fatta.
E, per una volta, fatemi passare l’autoreferenzialità anche se va contro tutto quello che ho imparato in questi anni di comunicazione in anpas: siamo stati bravissimi e non c’è stata storia perché i veri vincitori siamo noi.

 

– di Miriam Colaleo 

Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.

 Le foto del 7 agosto: l’inaugurazione del #samicontest

Le foto dell’8 agosto: test e prove di destrezza

Le foto del 9 agosto: prove sanitarie a Venezia

Le foto della premiazione del #samicontest

Media partnership: EurActiv 

Anpas in Europa: partecipazione, protezione civile e rete


Il blog e i social network: #samicontest

http://samicontest14.tumblr.com

 

 

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Il#samicontest di Matteo Riva, direzione gara

Matteo, direzione gara

Abbiamo iniziato a lavorare per questo grande evento giorno dopo giorno a partire dallo scorso anno. Come sempre in fase di progettazione le idee erano tantissime, poi piano piano abbiamo dovuto tagliare ciò che non potevamo fare nel concreto perché volevamo fare qualcosa di buono e di farlo bene. Abbiamo creato una gara con quattro diversi scenari di primo soccorso in quattro zone di Venezia e test teorici sul soccorso: inizialmente eravamo preoccupati soprattutto per organizzare le prove e i trasferimenti in una città come Venezia e riuscire a farlo come volontari era veramente difficile.

Day 4 #samicontest

Poi è arrivato il Contest vero e proprio con 150 soccorritori giovani (12-27 anni) provenienti da 9 paesi diversi a confrontarsi su prove sanitarie pratiche e teoriche. Da questa esperienza l’Europa potrebbe imparare che non è sufficiente chiamarsi Europa unita per essere unita veramente. Le realtà che si sono confrontate sono molto differenti tra loro e ciò che emerge dalle prove è che ogni paese ha un suo sistema e un suo stile sia per quanto riguarda il fare volontariato, sia per quanto riguarda le prove sanitarie e i protocolli. Io credo e ho visto che sono tutti ottimi sistemi e tutte le squadre che hanno partecipato hanno fatto vedere che c’è una ottima preparazione ma in emergenza conta anche la rapidità di comunicazione dell’emergenza nell’intervento e questa difformità dei sistemi non è d’aiuto.

Basti pensare al numero di emergenza che non è ancora unico, o al fatto che non c’è uno standard di comunicazione unico alla centrale di emergenza. Io posso andare liberamente in Polonia, ma se ho bisogno di aiuto in Polonia io non saprei come comunicare a chi mi deve fornire assistenza e come questa assistenza mi viene fornita.

 

In una delle quattro prove a Venezia i soccorritori si trovavano improvvisamente davanti a dei simulatori che erano persone realmente sordomute dell’Ente Nazionale Sordomuti  (http://www.ens.it/): lo abbiamo fatto per testare il loro adattamento alla comunicazione non sapendo che i simulatori fossero sordomuti. Abbiamo preso spunto da una cosa che che a me è successa durante un soccorso sanitario reale: ho avuto difficoltà perché ho cercato la comunicazione parlando tutte le lingue possibili per poi capire che in realtà era sufficiente che guardassi la persona negli occhi e che mi facessi leggere il labiale. Tra tutte le squadre che hanno partecipato al Contest, l’Ungheria ha subito capito ciò di cui si stava trattando e uno dei soccorritori parlava il linguaggio dei segni: un segnale positivo di preparazione a 360 gradi sull’assistenza.

 

Come direttore di gara poi, insieme ai volontari della Croce Verde Sestri Ponente ogni volta ci sono miliardi di discussioni perché vogliamo creare qualcosa di positivo e stavolta ci siamo resi conto che abbiamo partecipato ad un evento grande dove ognuno riesce a trovare il suo spazio e a rendersi fondamentale e importante.
Ultima cosa sul #samicontest: mi sono divertito.

 

 

Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.

 

 

 

 

 Le foto del 7 agosto: l’inaugurazione del #samicontest

Le foto dell’8 agosto: test e prove di destrezza

Le foto del 9 agosto: prove sanitarie a Venezia

Le foto della premiazione del #samicontest

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OST: un puzzle, di Roberto Laurita

L’Assemblea precongressuale per me, volontario per il congresso, ha rappresentato una esperienza che direi esaltante per l’incontro con persone diverse che, ognuna con la propria esperienza, ha messo un tassello alla costruzione del puzzle dei diversi documenti.

Abbiamo vissuto, tutti, un momento di grande democrazia in cui i temi, solo suggeriti, sono stati sviluppati in maniera costruttiva dai partecipanti senza voglia di primeggiare in spirito di grande parità.

Grande voglia di ritrovare un’ identità più sensibile che oltre che efficienti e bravi, che ci veda capaci di regalare un sorriso ed una stretta di mano in più a chi forniamo aiuto, di individuare i nuovi bisogni, di non essere a rimorchio delle pubbliche amministrazioni e che anche a noi, già quando ci incontriamo per la prima volta, che ci faccia vivere un momento di reciproca accoglienza e di minor disagio.

Provocatoriamente Marco Lumello ha chiesto: crediamo in A.N.P.AS.? Ci crediamo per questo ci stiamo dentro.

– di Roberto Laurita

OST Anpas 14 - I lavori della mattina


 
 


 
 

 

 

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Per seguire i lavori in diretta su twitter #ostanpas14

Approvazione del Bilancio 2013: scarica e consulta il bilancio economico e il bilancio sociale

L’assemblea nazionale – Vedi pagina

OST – Open space tecnlogy: i tavoli di lavoro  


Pensieri e parole di partecipazione

La libertà è una forma di disciplina.
Difendere il diritto alla disobbedienza
Bravi tutti. Angela grazie per il gioco, anche quello serve
Parlare, comunicare, partecipare … “la libertà è partecipazione” (Gaber)
L’orgoglio e l’emozione di “Essere Anpas”
Libera”mente” ci siamo confrontati … è dura precisare cosa vuoi essere e fare … ma l’OST è una bella pratica
Condividere le proprie idee nel movimento, ma soprattutto con voi non è solo democrazia ma sentire una libertà interiore che mi aiuta a sentirvi vicini. Grazie
Esperienza positiva, tante idee per crescere insieme
Bene!! Nuovo modo di discussione, speriamo che sia molto produttivo per il futuro. Andiamo avanti …
Esperienza positiva. Stanco ma soddisfatto (solo 2 gruppi!!)
Gestione del dibattito eccellente! Stimolante! Critiche spesso rese costruttive … faticosissimo! Spero di ripetere l’esperienza. Bravi!
Sempre un piacevole momento stare con gli amici di Anpas, perché non siete colleghi ma amici!!
Nuova esperienza favolosa! Grazie a tutti!
Assemblea ricca e stimolante. Ottima metodologia ed organizzazione. Grazie
Sono fiero di aver partecipato
Grazie 1000. Giorni indimenticabili! A presto
Innanzitutto, grande idea quella di questo “quadernetto del pensiero” e sempre grazie a tutti per la partecipazione, l’ospitalità, la simpatia dimostrata!
W l’OST, W l’Anpas … coriacea e convinta. Vi voglio bene!

 


La galleria fotografica dei gruppi di lavoro

 

 

 DOCUMENTI:

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE, LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL TERZO SETTORE

documento di apertura

report finale

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE NELLO SCENARIO EUROPEO E INTERNAZIONALE

documento di apertura

report finale

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE, SCUOLE DI DEMOCRAZIA

documento di apertura

report finale

 

L’IDENTITA’ SOCIALE E SOLIDALE DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

documento di apertura

report finale

LE PUBBLICHE ASSISTENZE E LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO

documento di apertura

report finale

 

OST: un puzzle, di Roberto Laurita Leggi tutto »

OST: Bari/Pontassieve ar, di Valerio De Pinto

06.04.2014, ORE. 20:30, INTERNO SERA, VOLO ALITALIA ROMA-BARI

Il primo week end di formazione è terminato… che stanchezza. Pensavo peggio però, sono partito pieno d’incertezze e ansia da prestazione e sono tornato con la certezza che non ce la faremo mai. Beh non farcela almeno è una certezza. Questi sono pazzi a fidarsi di noi: siamo volenterosi, sì, ma non saremo mai capaci di affrontare tutto questo.
L’o.s.t. è troppo difficile: la regola dei due piedi, lo spazio informale, l’ascolto condiviso.. secondo me ci ignoreranno spudoratamente. Sarà un fallimento, lo so. Sai cosa può fregare a gente che viene ad approvare il bilancio tutti i nostri discorsi sullo sviluppo del movimento, la democrazia, la dimensione europea, pubblica amministrazione. Tutte cazzate. Ci sorrideranno e poi penseranno ad altro.
Io poi, “AnPas scuola di democrazia”: ma davvero passeremo 5 ore a discutere del ruolo della democrazia nel movimento, del rapporto democratico tra le singole pubbliche assistenti e tra la direzione centrale e le differenti associazioni componenti AnPas? Figurati, tempo mezz’ora e ci avranno abbandonati tutti per andare altrove. Anzi no, torneranno ogni tanto a mangiare i dolcetti e bere il caffè.
“Gestire il panel come una time-line concentrando gli interventi sui post-it, gestendo gli input dell’uditorio affinché in qualsiasi momento chiunque possa inserirsi nella discussione recuperando velocemente il già detto”, e chi siamo? Conferenzieri scafati? Questi sono matti a credere cosi tanto in noi, siamo solo volontari, giovani e decisamente alle prime esperienze.
Nota positiva: l’ansia da “emeriti sconosciuti” della partenza è scomparsa. Il gruppo mi piace, siamo omogenei, gente pulita che ha voglia di mettersi in gioco e in discussione per crescere; ci crediamo in AnPas e si vede. Meglio così, meglio avere commilitoni validi e piacevoli in questa piccola guerra, almeno perderemo con il sorriso.
Nota negativa: la Cup-song sarà una tragedia, ci rideranno appresso. Le t-shirt gialle: che sfiga. Con il giallo indosso sembreremo i Minions.

 

Ost Anpas 2014

18.05.2014, ORE. 20:30, INTERNO SERA, VOLO ALITALIA ROMA-BARI
E questa avventura è terminata, la piccola guerra è stata vinta con il sorriso.
Mai come oggi sono contento di essermi sbagliato. L’energia c’è, è pulita, positiva, costruttiva ed incoraggiante.
I miei dubbi sull’ efficacia del o.s.t. sono stati fugati: il sistema funziona! Un sacco di persone si sono fermate ad ascoltarci, interromperci, provocarci, contrastarci, sostenerci con le loro idee, le loro perplessità e la loro energia. I dolcetti sono terminati, il caffè prosciugato, il clima informale era quello giusto per integrarsi e riuscire a coordinare il battito di ogni cuore presente, la nostra stanchezza ha raggiunto livelli non immaginabili ma la soddisfazione ha superato ogni aspettativa.
Il sorriso. Lo sguardo complice e positivo, speranzoso che AnPas migliorerà, salirà di livello, possiamo farcela, dobbiamo farcela. La democrazia c’è, forma il cittadino consapevole che si fonde con il volontario impegnato, in un gioco biunivoco di rimandi e sversamenti di emozioni. Ma ho imparato a fidarmi, lo farò ancora.
Nota positiva: la Cup-song è riuscita alla grande! Ha sciolto i cuori, reso easy la comunicazione ed ha ricordato a tutti il valore della cooperazione e l’importanza di fidarsi dei propri compagni di squadra. “we will rock you”, we will love you! Il giallo delle maglie è stata una salvezza: mai finale con il video dei Minions poteva riassumere in modo migliore lo spirito cooperativo, corale, impegnato e goliardico di questa esperienza!
Nota negativa: l’unicità dell’esperienza. Il metodo c’è, ha funzionato, andrebbe ripetuto. I temi affrontati sono stati cardine di rinnovamento e riflessione. Andrebbero ,però, incrementati i momenti di confronto ed approfondimento. I problemi ci sono, le sfide vanno affrontate. Confrontiamoci e diamoci regole certe e condivise, we will rock AnPas!

– di Valerio de Pinto

L'assemblea Nazionale 2014

  

  

 

 

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Pensieri e parole di partecipazione

La libertà è una forma di disciplina.
Difendere il diritto alla disobbedienza
Bravi tutti. Angela grazie per il gioco, anche quello serve
Parlare, comunicare, partecipare … “la libertà è partecipazione” (Gaber)
L’orgoglio e l’emozione di “Essere Anpas”
Libera”mente” ci siamo confrontati … è dura precisare cosa vuoi essere e fare … ma l’OST è una bella pratica
Condividere le proprie idee nel movimento, ma soprattutto con voi non è solo democrazia ma sentire una libertà interiore che mi aiuta a sentirvi vicini. Grazie
Esperienza positiva, tante idee per crescere insieme
Bene!! Nuovo modo di discussione, speriamo che sia molto produttivo per il futuro. Andiamo avanti …
Esperienza positiva. Stanco ma soddisfatto (solo 2 gruppi!!)
Gestione del dibattito eccellente! Stimolante! Critiche spesso rese costruttive … faticosissimo! Spero di ripetere l’esperienza. Bravi!
Sempre un piacevole momento stare con gli amici di Anpas, perché non siete colleghi ma amici!!
Nuova esperienza favolosa! Grazie a tutti!
Assemblea ricca e stimolante. Ottima metodologia ed organizzazione. Grazie
Sono fiero di aver partecipato
Grazie 1000. Giorni indimenticabili! A presto
Innanzitutto, grande idea quella di questo “quadernetto del pensiero” e sempre grazie a tutti per la partecipazione, l’ospitalità, la simpatia dimostrata!
W l’OST, W l’Anpas … coriacea e convinta. Vi voglio bene!

 


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 DOCUMENTI:

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE, LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL TERZO SETTORE

documento di apertura

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LE PUBBLICHE ASSISTENZE NELLO SCENARIO EUROPEO E INTERNAZIONALE

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report finale

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE, SCUOLE DI DEMOCRAZIA

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report finale

 

L’IDENTITA’ SOCIALE E SOLIDALE DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

documento di apertura

report finale

LE PUBBLICHE ASSISTENZE E LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO

documento di apertura

report finale

 

OST: Bari/Pontassieve ar, di Valerio De Pinto Leggi tutto »

OST di Luciana Castagna

Fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno: 36 anni di volontariato e non sentirli. Io che spesso penso di essere ammalata di volontariato partecipare a queste giornate di Lavoro ti danno una carica inspiegabile.

La conferma che Anpas è una vera scuola di democrazia, attenta all’oggi ma proiettata nel futuro, scoprire nuovi modi di lavorare, creare un documento con la consapevolezza che tutti lo hanno realizzato nelle proprie diversità ma con parteciazione attenta, ascoltata, pensata. Ed ecco arrivare un’idea: un progetto comune e per tutti noi.

L’OST un modo di lavoro fantastico e devo dire che fa nascere un affiatamento, un fidarsi e affidarsi che non immagini, basta vedere la cup song

– di Luciana Castagna

 

OST Anpas 14 - I lavori della mattina

 

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Pensieri e parole di partecipazione

La libertà è una forma di disciplina.
Difendere il diritto alla disobbedienza
Bravi tutti. Angela grazie per il gioco, anche quello serve
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L’orgoglio e l’emozione di “Essere Anpas”
Libera”mente” ci siamo confrontati … è dura precisare cosa vuoi essere e fare … ma l’OST è una bella pratica
Condividere le proprie idee nel movimento, ma soprattutto con voi non è solo democrazia ma sentire una libertà interiore che mi aiuta a sentirvi vicini. Grazie
Esperienza positiva, tante idee per crescere insieme
Bene!! Nuovo modo di discussione, speriamo che sia molto produttivo per il futuro. Andiamo avanti …
Esperienza positiva. Stanco ma soddisfatto (solo 2 gruppi!!)
Gestione del dibattito eccellente! Stimolante! Critiche spesso rese costruttive … faticosissimo! Spero di ripetere l’esperienza. Bravi!
Sempre un piacevole momento stare con gli amici di Anpas, perché non siete colleghi ma amici!!
Nuova esperienza favolosa! Grazie a tutti!
Assemblea ricca e stimolante. Ottima metodologia ed organizzazione. Grazie
Sono fiero di aver partecipato
Grazie 1000. Giorni indimenticabili! A presto
Innanzitutto, grande idea quella di questo “quadernetto del pensiero” e sempre grazie a tutti per la partecipazione, l’ospitalità, la simpatia dimostrata!
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 DOCUMENTI:

 

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L’IDENTITA’ SOCIALE E SOLIDALE DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

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report finale

 

OST di Luciana Castagna Leggi tutto »

OST: questo sconosciuto, di Giorgio Gasparini

OST questo sconosciuto, quando mi hanno presentato il modello di lavoro ho capito che il motivo trascinante era mettersi in gioco, cosa che facciamo ogni volta che usciamo in ambulanza (ci mettiamo in gioco): mi è piaciuta molto,  avevo solo una “paura” cioè che la partecipazione non fosse attiva. Mi sbagliavo, fin dal momento della cup song tutto ha funzionato alla meraviglia: addirittura due cerchi concentrici di volontari di tutte le età che in poco tempo sono riusciti nell’impresa.

Nel nostro gruppo, ma altrettanto negli altri, c’è stato un continuo ricambio di volontari ed una partecipazione costante: tutti davano il loro contributo per cercare di migliorare il nostro movimento.

Questo tipo di interlocuzione costante, il mettere tutti i volontari sullo stesso piano, ha permesso di raggiungere, grazie a tutti dei magnifici risultati.

Un grazie a tutti i volontari che hanno partecipato, e alla direzione di Anpas che ha usato un metodo altamente democratico per iniziare il percorso che porterà al Congresso Nazionale e alla gestione del movimento nei prossimi quattro anni.

Spero di riuscire a portare questa magnifica esperienza anche nelle associazioni della mia regione.

Ancora una volta Anpas si è dimostrata una grande scuola di democrazia partecipata coinvolgendo tutti i volontari che volevano contribuire alla crescita del nostro movimento. W l’Anpas.

– di Giorgio Gasparini 

Ost Anpas 2014

 

 


 
 

 

 

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Esperienza positiva, tante idee per crescere insieme
Bene!! Nuovo modo di discussione, speriamo che sia molto produttivo per il futuro. Andiamo avanti …
Esperienza positiva. Stanco ma soddisfatto (solo 2 gruppi!!)
Gestione del dibattito eccellente! Stimolante! Critiche spesso rese costruttive … faticosissimo! Spero di ripetere l’esperienza. Bravi!
Sempre un piacevole momento stare con gli amici di Anpas, perché non siete colleghi ma amici!!
Nuova esperienza favolosa! Grazie a tutti!
Assemblea ricca e stimolante. Ottima metodologia ed organizzazione. Grazie
Sono fiero di aver partecipato
Grazie 1000. Giorni indimenticabili! A presto
Innanzitutto, grande idea quella di questo “quadernetto del pensiero” e sempre grazie a tutti per la partecipazione, l’ospitalità, la simpatia dimostrata!
W l’OST, W l’Anpas … coriacea e convinta. Vi voglio bene!

 


La galleria fotografica dei gruppi di lavoro

 

 

 DOCUMENTI:

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE, LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL TERZO SETTORE

documento di apertura

report finale

 

LE PUBBLICHE ASSISTENZE NELLO SCENARIO EUROPEO E INTERNAZIONALE

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LE PUBBLICHE ASSISTENZE, SCUOLE DI DEMOCRAZIA

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L’IDENTITA’ SOCIALE E SOLIDALE DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

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LE PUBBLICHE ASSISTENZE E LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO

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report finale

 

OST: questo sconosciuto, di Giorgio Gasparini Leggi tutto »

Uno schiocco da Mirandola tre anni dopo

Uno schiocco da Mirandola

A tre anni dal sisma in Emilia sia dove vivo che dove lavoro vedo tanti cantieri e questo mi riempie il cuore. “Nascosti” dietro a quei teli e transenne ci sono edifici che presto o tardi ritorneranno al loro splendore e ritorneranno al servizio della comunità. Se però da un lato questo mi riempie il cuore, dall’altro un po’ mi amareggiano  quei miei concittadini che trovano stupide scuse per evitare di ripopolare la città dove vivono.

È più comodo andare altrove e lamentarsi che si fa poco o nulla, che fare una passeggiata in centro ed acquistare nei negozi dei commercianti locali.
La tanta solidarietà ricevuta e dimostrata nell’immediatezza della catastrofe, per tanti è stata “spronante”, ma per tanti altri è già un lontano ricordo!
Tutti dobbiamo fare e stiamo facendo la nostra parte perché solo così ci rialzeremo non solo come prima ma anche meglio e più forti di prima: le istituzioni per snellire ed accelerare la ricostruzione nella massima trasparenza; gli imprenditori ed i privati che sviluppano e mantengono le aziende ed abitazioni su questi territori colpiti ed infine il popolo che in questa terra “ferita” deve viverci, lavorarci e divertirsi.

Una volontaria della Croce Blu di Mirandola

La ricostruzione di Mirandola

 

Appunti di resilienza: con Alessandro Bergonzoni, Maino Benatti (sindaco di Mirandola) e Marco Mucciarelli (sismologo)

 

L’emergenza sanitaria gestita dalle pubbliche assistenze emiliane.
Sono circa 2000 i volontari delle pubbliche assistenze dell’Emilia Romagna che hanno garantito i servizi sociosanitari, il trasporto di emergenza-urgenza e l’assistenza nelle zone colpite sin dalle prime ore dopo il sisma. Un impegno che, con l’utilizzo di oltre 500 mezzi, ha permesso l’evacuazione degli ospedali di Mirandola, Finale Emilia e Carpi. Alle ore 5 del 20 maggio 2012 i volontari delle pubbliche assistenze della provincia di Modena avevano già allestito due Posti Medici Avanzati presso gli ospedali danneggiati e un furgone radio per garantire la copertura delle comunicazioni tra le associazioni intervenute.

Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle pubbliche assistenze dell’Emilia presso il Palazzetto dello Sport di Mirandola fornendo oltre 500 pasti giornalieri. Molti i volontari Anpas impegnati anche nel coordinamento degli interventi: dal COC di Mirandola, al COR, fino al DICOMAC e al magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile. Importante anche l’impegno della sala operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con due volontari. 

Cinque le sedi delle pubbliche assistenze danneggiate e distrutte dal terremoto (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro): ciò nonostante i volontari, molti dei quali con le proprie abitazioni danneggiate, hanno garantito tutti i servizi alla cittadinanza. “La resilienza delle pubbliche assistenze si è dimostrato elemento determinante per l’emergenza”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente di Anpas. “È stato fondamentale l’apporto di quei volontari che, nonostante siano stati colpiti loro stessi da questo evento, hanno saputo reagire, indossare la loro divisa e mettersi a disposizione della cittadinanza. Speriamo che questo possa essere d’esempio per tanti altri cittadini che, anche alla luce di questo evento, potranno impegnarsi per i propri territori come hanno fatto i nostri volontari”.

I campi di protezione civile.  Dei dodici campi di protezione civile presso i quali i volontari Anpas hanno prestato il loro servizio nei cinque mesi dell’emergenza, dieci sono stati supportati dalle colonne mobili regionali Anpas: Cavezzo, San Possidonio, Finale Emilia, Mirandola – San Giacomo, San Giacomo delle Segnate, Moglia, Mirandola, Rolo, Rovereto di Novi, Crevalcore.

Due i campi allestiti e gestiti da Anpas Nazionale da 1500 posti letto, a Novi di Modena (647 residenti) e a Mirandola (510 residenti) dove sono intervenuti 2137 volontari, con 12.647 giornate di volontariato, 126.470 ore di servizio (circa 10 ore al giorno), con quasi duemila pasti al giorno (circa 170mila pasti totali). All’interno dei campi 15 cinofili, 207 volontari impegnati in cucina, 47 responsabili di campo e responsabili nazionali, 73 addetti all’impiantistica (elettricisti, idraulici, magazzinieri), 1261 addetti alla logistica, 165 tra medici, infermieri, soccorritori, 228 impegnati nelle attività di segreteria (sale operative, segreterie di campo), 141 volontari a supporto della popolazione (psicologi, animatori, educatori).

Su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile sono stati i 6 volontari che si sono occupati della gestione delle attrezzature necessarie all’intervento presso i Magazzini del Dipartimento di Protezione Civile di Roma. In accordo con la Asl competente è stato attivato un servizio di ambulanza per le attività di emergenza urgenza territoriale presso il campo di Novi di Modena.
Su richiesta del comune di Mirandola, Anpas ha montato 7 tensostrutture per permettere l’avvio dell’anno scolastico mentre il Comune ultimava la costruzione dei nuovi edifici scolastici.

La Sala Operativa Nazionale Anpas ha lavorato per 152 giorni per 3.344 ore di attività. All’interno dei campi, e nelle pubbliche assistenze di provenienza dei volontari intervenuti, sono stati creati Gruppi di Acquisto Solidale spontanei per supportare il sistema produttivo locale e le aziende di prodotti tipici colpite dal terremoto con oltre 10mila kg di parmigiano acquistato

 

Tutte le foto dell’intervento in Emilia

 

 L’intervento del sindaco di Mirandola


La ricostruzione di Mirandola: le foto dell’intervento


 

Si lavora qui per ingentilire i cuori – il 14° meeting nazionale della solidarietà: Bologna/Mirandola 24/26 maggio 2013


Una giornata per dire Grazie (Bologna 9 marzo 2013)


Il campo di Novi

Il campo di Costa di Mirandola 


(ENG) Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna

Gente libera e poco malleabile: i volontari Anpas from

 


I blogger per ingentilire i cuori

Francesca Sanzo | Lorenzo Mannella | Stefano Cisco Bellotti | Francesca Barbieri Giulia Bondi |Elisabetta Cremaschi | Chiara Maci 12 | Francesca (ognunohailsuomotivo) | Gianluca Diegoli |Giusy Aloe | Carolina Paltrinieri  


I racconti dei volontari

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli

Qui per dare tanto: la settimana di Fabio

Un’antropologa al campo: l’esperienza di Rita

Le emozioni di Michela

La storia di Fabio e Elena

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d’amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)


Di terremoti, false leggende e info utili(approfondimento)

 

 

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