Gianni, nonno speciale
La “becca”, il Cerimoniale e i nipoti: la storia di Gianni, Croce Verde Sestri Ponente.
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È passato più di un anno da quando ho messo la divisa per l’ultima volta e in quest’anno ho immaginato a lungo il giorno che l’avrei ri-indossata.Pensavo a questo come ad un giorno di festa, non avrei mai pensato che invece sarebbe stato per accompagnarti nel tuo ultimo viaggio.
“Medico con la passione per l’agricoltura muore sciacciato da un trattore, inutile l’intervento del 118”: così recita una testata giornalistica locale. La coincidenze tragiche del destino. Inutile l’intervento del tuo 118, dei tuoi colleghi, dei tuoi volontari. “Inutile”. Ma la morte forse è questo: sta li e quando meno te l’aspetti viene fuori a ricordarti quanto sei piccolo. Ma adesso, caro Dottore Landi, preferisco celebrare la vita. Sorrido ripensando che ti prendevamo in giro per la tua calma, quella stessa calma con cui ti fermavi a parlare con noi a spiegarci la medicina con la facilità con cui si parla di caramelle, che ci faceva sentire un po’ medici tutti, perché ne parlavi con una semplicità che ci rendeva partecipi. Sei stato un amico, un padre, un maestro, maestro di vita soprattutto, di umiltà e di forza. Non lo so cosa c’è dopo e cosa farai adesso ma nella pubblica assistenza Grottaminarda ci sarà sempre un grande vuoto “pieno” del tuo ricordo. Ciao Doc – Rosanna Morelli, pubblica assistenza Grottaminarda.
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Ciao Doc, il saluto al Dott. Landi dai volontari di Grottaminarda Leggi tutto »
Finalmente è arrivato! Dopo giorni di ansia e preparativi ci troviamo di fronte a lui, grosso, imponente, veloce e si spera “pulito” treno. Qualche foto prima di partire accompagnate da una sigaretta e via l’ora è giunta , si sale e ci si accomoda. Pronti-Partenza- Via!! Via? Ma per dove? Roma. Sono passate tre ore e dopo un viaggio che è stato “normalmente normale” tra, chi lo stomaco ballerino da come al solito del filo da torcere e chi tenta di far pipì ad alta velocità tra una curva presa alla “Formula 1” ed un’altra al “Moto GP”, finalmente si arriva in stazione . “ Roma Termini. Il termine del Mondo“, credevo di essere stata catapultata in qualche immaginario fantastico di Tolkien , dove ad aspettarmi non c’erano Hobbit, Nani o Elfi ma Kebabbari, Ambulanti Etnici e turisti provenienti da mondi sperduti, tutti riuniti lì in un unico posto.
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Created with flickr slideshow. Lo streaming dell’evento (causa problemi di connessione, in alcuni momenti ci sono problemi di audio)
Gli instant report dei gruppi di lavoro Caro Filippo: una lettera a Filippo Paletti, primo presidente Anpas (1904) Il Congresso Anpas ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e i patrocini del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regione Lazio, Comune di Roma e Spes. I documenti pre-Congresso, i contributi dei comitati regionali Le note dei settori (sfoglia) – pdf La relazione del Presidente Nazionale Fabrizio Pregliasco (sfoglia) – pdf Affidamento dei servizi di trasporto sanitario, lo studio di Alessandra Albanese (sfoglia) – pdf {loadposition POS256}
Il concorso per l’immagine del Congresso OST – Open space technology, 17 maggio Pontassieve 2014 Il bilancio economico e il bilancio sociale
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Martina al 52° Congresso Anpas Leggi tutto »
Abbiamo vintoNon stiamo tornando a casa con una coppa eppure, seduta in aereo, ho questo sorriso stampato in volto e la consapevolezza che, in fondo, noi abbiamo vinto. Ha vinto il nostro team arancione che in pochi giorni è riuscito a diventare squadra.
Abbiamo vinto noi che abbiamo tifato come, o forse di più, se fosse stata la finale della coppa del mondo di calcio.
– di Miriam Colaleo
Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.
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Le foto del 7 agosto: l’inaugurazione del #samicontest Le foto dell’8 agosto: test e prove di destrezza Le foto del 9 agosto: prove sanitarie a Venezia Le foto della premiazione del #samicontest Media partnership: EurActiv Anpas in Europa: partecipazione, protezione civile e rete Il blog e i social network: #samicontest |
Abbiamo vinto: il#samicontest di Miriam Leggi tutto »
Matteo, direzione garaAbbiamo iniziato a lavorare per questo grande evento giorno dopo giorno a partire dallo scorso anno. Come sempre in fase di progettazione le idee erano tantissime, poi piano piano abbiamo dovuto tagliare ciò che non potevamo fare nel concreto perché volevamo fare qualcosa di buono e di farlo bene. Abbiamo creato una gara con quattro diversi scenari di primo soccorso in quattro zone di Venezia e test teorici sul soccorso: inizialmente eravamo preoccupati soprattutto per organizzare le prove e i trasferimenti in una città come Venezia e riuscire a farlo come volontari era veramente difficile. Poi è arrivato il Contest vero e proprio con 150 soccorritori giovani (12-27 anni) provenienti da 9 paesi diversi a confrontarsi su prove sanitarie pratiche e teoriche. Da questa esperienza l’Europa potrebbe imparare che non è sufficiente chiamarsi Europa unita per essere unita veramente. Le realtà che si sono confrontate sono molto differenti tra loro e ciò che emerge dalle prove è che ogni paese ha un suo sistema e un suo stile sia per quanto riguarda il fare volontariato, sia per quanto riguarda le prove sanitarie e i protocolli. Io credo e ho visto che sono tutti ottimi sistemi e tutte le squadre che hanno partecipato hanno fatto vedere che c’è una ottima preparazione ma in emergenza conta anche la rapidità di comunicazione dell’emergenza nell’intervento e questa difformità dei sistemi non è d’aiuto. Basti pensare al numero di emergenza che non è ancora unico, o al fatto che non c’è uno standard di comunicazione unico alla centrale di emergenza. Io posso andare liberamente in Polonia, ma se ho bisogno di aiuto in Polonia io non saprei come comunicare a chi mi deve fornire assistenza e come questa assistenza mi viene fornita.
In una delle quattro prove a Venezia i soccorritori si trovavano improvvisamente davanti a dei simulatori che erano persone realmente sordomute dell’Ente Nazionale Sordomuti (http://www.ens.it/): lo abbiamo fatto per testare il loro adattamento alla comunicazione non sapendo che i simulatori fossero sordomuti. Abbiamo preso spunto da una cosa che che a me è successa durante un soccorso sanitario reale: ho avuto difficoltà perché ho cercato la comunicazione parlando tutte le lingue possibili per poi capire che in realtà era sufficiente che guardassi la persona negli occhi e che mi facessi leggere il labiale. Tra tutte le squadre che hanno partecipato al Contest, l’Ungheria ha subito capito ciò di cui si stava trattando e uno dei soccorritori parlava il linguaggio dei segni: un segnale positivo di preparazione a 360 gradi sull’assistenza.
Come direttore di gara poi, insieme ai volontari della Croce Verde Sestri Ponente ogni volta ci sono miliardi di discussioni perché vogliamo creare qualcosa di positivo e stavolta ci siamo resi conto che abbiamo partecipato ad un evento grande dove ognuno riesce a trovare il suo spazio e a rendersi fondamentale e importante.
Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.
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Le foto del 7 agosto: l’inaugurazione del #samicontest Le foto dell’8 agosto: test e prove di destrezza Le foto del 9 agosto: prove sanitarie a Venezia Le foto della premiazione del #samicontest Media partnership: EurActiv Anpas in Europa: partecipazione, protezione civile e rete Il blog e i social network: #samicontest |
Il#samicontest di Matteo Riva, direzione gara Leggi tutto »
L’Assemblea precongressuale per me, volontario per il congresso, ha rappresentato una esperienza che direi esaltante per l’incontro con persone diverse che, ognuna con la propria esperienza, ha messo un tassello alla costruzione del puzzle dei diversi documenti.Abbiamo vissuto, tutti, un momento di grande democrazia in cui i temi, solo suggeriti, sono stati sviluppati in maniera costruttiva dai partecipanti senza voglia di primeggiare in spirito di grande parità.Grande voglia di ritrovare un’ identità più sensibile che oltre che efficienti e bravi, che ci veda capaci di regalare un sorriso ed una stretta di mano in più a chi forniamo aiuto, di individuare i nuovi bisogni, di non essere a rimorchio delle pubbliche amministrazioni e che anche a noi, già quando ci incontriamo per la prima volta, che ci faccia vivere un momento di reciproca accoglienza e di minor disagio.Provocatoriamente Marco Lumello ha chiesto: crediamo in A.N.P.AS.? Ci crediamo per questo ci stiamo dentro.– di Roberto Laurita
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Torna a Laboratoro Pontassieve #ostanpas14 Per seguire i lavori in diretta su twitter #ostanpas14 Approvazione del Bilancio 2013: scarica e consulta il bilancio economico e il bilancio sociale L’assemblea nazionale – Vedi pagina OST – Open space tecnlogy: i tavoli di lavoro Pensieri e parole di partecipazione La libertà è una forma di disciplina.
La galleria fotografica dei gruppi di lavoro
DOCUMENTI:
LE PUBBLICHE ASSISTENZE, LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL TERZO SETTORE
LE PUBBLICHE ASSISTENZE NELLO SCENARIO EUROPEO E INTERNAZIONALE
LE PUBBLICHE ASSISTENZE, SCUOLE DI DEMOCRAZIA
L’IDENTITA’ SOCIALE E SOLIDALE DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE LE PUBBLICHE ASSISTENZE E LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO |
OST: un puzzle, di Roberto Laurita Leggi tutto »
06.04.2014, ORE. 20:30, INTERNO SERA, VOLO ALITALIA ROMA-BARIIl primo week end di formazione è terminato… che stanchezza. Pensavo peggio però, sono partito pieno d’incertezze e ansia da prestazione e sono tornato con la certezza che non ce la faremo mai. Beh non farcela almeno è una certezza. Questi sono pazzi a fidarsi di noi: siamo volenterosi, sì, ma non saremo mai capaci di affrontare tutto questo.
18.05.2014, ORE. 20:30, INTERNO SERA, VOLO ALITALIA ROMA-BARI – di Valerio de Pinto
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OST: Bari/Pontassieve ar, di Valerio De Pinto Leggi tutto »
Fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno: 36 anni di volontariato e non sentirli. Io che spesso penso di essere ammalata di volontariato partecipare a queste giornate di Lavoro ti danno una carica inspiegabile. La conferma che Anpas è una vera scuola di democrazia, attenta all’oggi ma proiettata nel futuro, scoprire nuovi modi di lavorare, creare un documento con la consapevolezza che tutti lo hanno realizzato nelle proprie diversità ma con parteciazione attenta, ascoltata, pensata. Ed ecco arrivare un’idea: un progetto comune e per tutti noi. L’OST un modo di lavoro fantastico e devo dire che fa nascere un affiatamento, un fidarsi e affidarsi che non immagini, basta vedere la cup song – di Luciana Castagna
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OST di Luciana Castagna Leggi tutto »
OST questo sconosciuto, quando mi hanno presentato il modello di lavoro ho capito che il motivo trascinante era mettersi in gioco, cosa che facciamo ogni volta che usciamo in ambulanza (ci mettiamo in gioco): mi è piaciuta molto, avevo solo una “paura” cioè che la partecipazione non fosse attiva. Mi sbagliavo, fin dal momento della cup song tutto ha funzionato alla meraviglia: addirittura due cerchi concentrici di volontari di tutte le età che in poco tempo sono riusciti nell’impresa.Nel nostro gruppo, ma altrettanto negli altri, c’è stato un continuo ricambio di volontari ed una partecipazione costante: tutti davano il loro contributo per cercare di migliorare il nostro movimento.Questo tipo di interlocuzione costante, il mettere tutti i volontari sullo stesso piano, ha permesso di raggiungere, grazie a tutti dei magnifici risultati.Un grazie a tutti i volontari che hanno partecipato, e alla direzione di Anpas che ha usato un metodo altamente democratico per iniziare il percorso che porterà al Congresso Nazionale e alla gestione del movimento nei prossimi quattro anni.Spero di riuscire a portare questa magnifica esperienza anche nelle associazioni della mia regione. Ancora una volta Anpas si è dimostrata una grande scuola di democrazia partecipata coinvolgendo tutti i volontari che volevano contribuire alla crescita del nostro movimento. W l’Anpas.
– di Giorgio Gasparini
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OST: questo sconosciuto, di Giorgio Gasparini Leggi tutto »
Uno schiocco da Mirandola A tre anni dal sisma in Emilia sia dove vivo che dove lavoro vedo tanti cantieri e questo mi riempie il cuore. “Nascosti” dietro a quei teli e transenne ci sono edifici che presto o tardi ritorneranno al loro splendore e ritorneranno al servizio della comunità. Se però da un lato questo mi riempie il cuore, dall’altro un po’ mi amareggiano quei miei concittadini che trovano stupide scuse per evitare di ripopolare la città dove vivono. È più comodo andare altrove e lamentarsi che si fa poco o nulla, che fare una passeggiata in centro ed acquistare nei negozi dei commercianti locali. – Una volontaria della Croce Blu di Mirandola
Appunti di resilienza: con Alessandro Bergonzoni, Maino Benatti (sindaco di Mirandola) e Marco Mucciarelli (sismologo)
L’emergenza sanitaria gestita dalle pubbliche assistenze emiliane. Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle pubbliche assistenze dell’Emilia presso il Palazzetto dello Sport di Mirandola fornendo oltre 500 pasti giornalieri. Molti i volontari Anpas impegnati anche nel coordinamento degli interventi: dal COC di Mirandola, al COR, fino al DICOMAC e al magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile. Importante anche l’impegno della sala operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con due volontari. Cinque le sedi delle pubbliche assistenze danneggiate e distrutte dal terremoto (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro): ciò nonostante i volontari, molti dei quali con le proprie abitazioni danneggiate, hanno garantito tutti i servizi alla cittadinanza. “La resilienza delle pubbliche assistenze si è dimostrato elemento determinante per l’emergenza”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente di Anpas. “È stato fondamentale l’apporto di quei volontari che, nonostante siano stati colpiti loro stessi da questo evento, hanno saputo reagire, indossare la loro divisa e mettersi a disposizione della cittadinanza. Speriamo che questo possa essere d’esempio per tanti altri cittadini che, anche alla luce di questo evento, potranno impegnarsi per i propri territori come hanno fatto i nostri volontari”. I campi di protezione civile. Dei dodici campi di protezione civile presso i quali i volontari Anpas hanno prestato il loro servizio nei cinque mesi dell’emergenza, dieci sono stati supportati dalle colonne mobili regionali Anpas: Cavezzo, San Possidonio, Finale Emilia, Mirandola – San Giacomo, San Giacomo delle Segnate, Moglia, Mirandola, Rolo, Rovereto di Novi, Crevalcore. Due i campi allestiti e gestiti da Anpas Nazionale da 1500 posti letto, a Novi di Modena (647 residenti) e a Mirandola (510 residenti) dove sono intervenuti 2137 volontari, con 12.647 giornate di volontariato, 126.470 ore di servizio (circa 10 ore al giorno), con quasi duemila pasti al giorno (circa 170mila pasti totali). All’interno dei campi 15 cinofili, 207 volontari impegnati in cucina, 47 responsabili di campo e responsabili nazionali, 73 addetti all’impiantistica (elettricisti, idraulici, magazzinieri), 1261 addetti alla logistica, 165 tra medici, infermieri, soccorritori, 228 impegnati nelle attività di segreteria (sale operative, segreterie di campo), 141 volontari a supporto della popolazione (psicologi, animatori, educatori). Su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile sono stati i 6 volontari che si sono occupati della gestione delle attrezzature necessarie all’intervento presso i Magazzini del Dipartimento di Protezione Civile di Roma. In accordo con la Asl competente è stato attivato un servizio di ambulanza per le attività di emergenza urgenza territoriale presso il campo di Novi di Modena. La Sala Operativa Nazionale Anpas ha lavorato per 152 giorni per 3.344 ore di attività. All’interno dei campi, e nelle pubbliche assistenze di provenienza dei volontari intervenuti, sono stati creati Gruppi di Acquisto Solidale spontanei per supportare il sistema produttivo locale e le aziende di prodotti tipici colpite dal terremoto con oltre 10mila kg di parmigiano acquistato
Tutte le foto dell’intervento in Emilia
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L’intervento del sindaco di Mirandola La ricostruzione di Mirandola: le foto dell’intervento
Una giornata per dire Grazie (Bologna 9 marzo 2013) Il campo di Costa di Mirandola (ENG) Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna
Gente libera e poco malleabile: i volontari Anpas from
I blogger per ingentilire i cuori Francesca Sanzo | Lorenzo Mannella | Stefano Cisco Bellotti | Francesca Barbieri | Giulia Bondi |Elisabetta Cremaschi | Chiara Maci 1–2 | Francesca (ognunohailsuomotivo) | Gianluca Diegoli |Giusy Aloe | Carolina Paltrinieri I racconti dei volontari Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli Qui per dare tanto: la settimana di Fabio Un’antropologa al campo: l’esperienza di Rita Maria e Andrea dal campo di Novi La struttura protetta del campo di Mirandola (foto) La struttura protetta del campo di Mirandola (foto) I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende La cucina del Campo Costa (video) Di terremoti, false leggende e info utili(approfondimento)
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Uno schiocco da Mirandola tre anni dopo Leggi tutto »